mercoledì 1 giugno 2011

MA QUALE CIVILTA ?

A chi si è ‘dimenticato’ che la civiltà non è nata col cristianesimo.

Un monaco cristiano scrive a Osho affermando che il cristianesimo ha portato la civiltà nel mondo.
La risposta:
Una sciocchezza bella e buona! Secondo la religione cristiana, Dio creò il mondo seimila anni fa.
In India ci sono gli scavi di Mohanjo Daro, una città grande quanto Bombay, e Harappa, un’altra grande città che perfino i cristiani… Il responsabile degli scavi era un cristiano di nome Marshall. Persino lui ha dovuto ammettere: “Non posso datarli a meno di 7.000 anni fa, sarebbe assurdo, andrebbe contro la mia coscienza. Anche se, come cristiano, dovrei collocarle non oltre i 6.000 anni fa, come scienziato devo datarle, come minimo, a 7.000 anni fa” .
E quelle città, devo aggiungere, avevano grandi strade, come New York o San Francisco. Ciò dimostra che possedevano veicoli molto veloci, altrimenti quelle strade non sarebbero state necessarie. Se avessero circolato solo pedoni o carretti, non sarebbero state necessarie strade così larghe.
Persino le nostre città moderne non hanno strade così larghe. E su entrambi i lati c’erano i marciapiedi. Ciò dimostra che dovevano avere dei mezzi di trasporto a motore, che utilizzavano qualche tipo di petrolio, o gas.
E non avevano solo strade larghe, avevano anche grandi palazzi. Ora ci sono solo rovine, ma sono rovine di cose grandiose. Avevano camere da letto enormi! Avevano piscine pubbliche, e un sistema di acquedotti, abbastanza complicato, al quale ogni casa era collegata attraverso delle tubazioni. Ogni casa era dotata di bagno e gabinetto… e voi pensate che il cristianesimo abbia portato la civiltà nel mondo?
Appena cent’anni fa, in America, ci fu un processo, giunto fino alla Corte Suprema, contro un uomo che era appena ritornato dall’Europa e aveva scoperto che a Parigi ogni camera da letto aveva il suo bagno, e così si era fatto costruire un bagno – il primo –  proprio accanto alla camera da letto. Tutti i cristiani gli furono contro, ci fu una grande protesta: “È una cosa sporca avere il bagno accanto alla camera da letto. I bagni, i gabinetti, devono essere costruiti lontani dalle stanze, nel retro della casa”.
L’uomo dovette combattere nei tribunali fino a raggiungere la Corte Suprema per vincere la causa, e questo accadeva solo un secolo fa!
Settemila anni fa, ad Harappa e Mohanjo Daro avevano bagni adiacenti alle camere da letto. Avevano un sistema di acquedotti che portava acqua in tutte le case, in tutti i bagni, che permetteva la costruzione di piscine pubbliche. Nelle case più grandi, che di certo appartenevano ai più ricchi – ai re e alle regine – c’erano anche piscine private.
E settemila anni è il minimo. Molto probabilmente risalgono a più di settemila anni fa, perché nei testi indù non vengono citate né Harappa né Mohanjo DaroCome è possibile che non si parlasse di due città così grandi? E ilRigveda, il libro indù più antico, risale, in base a prove valide, a novantamila anni fa. Neanche il Rigveda parla di quelle città. Forse erano più antiche del Rigveda, forse scomparvero in una catastrofe, naturale o provocata dall’uomo, prima che gli ariani giungessero in India!
Quelle città non appartenevano agli ariani, perché in esse non è stata ritrovata neppure una statua di divinità indù. È stata invece ritrovata una statua che indica la prevalenza del Giainismo in quelle città. È stata ritrovata una sola statua di Mahavira nudo. Ma nessuno può dire se si tratti di Mahavira o di uno degli altri ventitré tirthankara dei giainisti.
La statua dimostra che prima che gli ariani giungessero in India, esisteva già una civiltà fiorente. E prova anche che il Giainismo è molto più antico dell’Induismo, perché non è stato ritrovato alcun tempio indù, né statue diShivaVishnu o Brahma. Nulla di tutto questo.
Non ci crederete, ma quelle due città furono distrutte ben sette volte. Ora possiamo solo fare delle ipotesi su cosa sia realmente accaduto. Durante i primi scavi, avevano pensato che si trattasse solo di un’unica grandecittà. Tuttavia Marshall volle continuare gli scavi, perché pensava che una città di tali dimensioni non potesse essere nata dal nulla – ci dovevano essere state altre grandi città.
Perciò continuò gli scavi nella zona di Harappa e Mohanjo Daro. Lo attendeva una sorpresa: trovarono uno spesso strato di terra – forse il deposito di un’eruzione vulcanica – e, al di sotto, i resti di una città molto simile, con le stesse strutture.
Questo lo spinse a scavare ulteriormente, e finora sono stati trovati sette strati. Sembra che per migliaia di anni Harappa e Mohanjo Daro abbiano sofferto forti sconvolgimenti. Distrutte, vennero ricostruite di nuovo, e ancora distrutte e ricostruite, per sette volte.
Ci devono essere voluti migliaia di anni per quelle città… e alla fine vennero distrutte. Tocca a noi scoprire se fu a causa di armi nucleari accumulate da quei popoli – perché tutte le loro città portano i segni di un’alta tecnologia – o se fu la natura. Ma la natura non sarebbe così perfida da distruggere sette volte una stessa città…
Molto probabilmente furono gli uomini. Forse Harappa e Mohanjo Daro erano in guerra tra loro, e si distruggevano a vicenda; i sopravvissuti poi ricostruivano un’altra città sulle rovine della precedente.
Ora i cristiani devono rispondermi: Harappa e Mohanjo Daro furono forse create prima che Dio creasse il mondo?
Il Rigveda venne scritto novantamila anni fa, e Dio ha creato il mondo solo seimila anni fa. I cristiani sono ciechi. A causa delle loro scritture, sono incapaci di guardare l’esistenza. Quelle scritture impediscono loro di vedere la realtà.
Ora si sa con certezza che il Rigveda venne scritto novantamila anni fa, perché nel Rigveda c’è la descrizione dettagliata di una certa costellazione. Quella costellazione non si è più ripresentata. Apparve, secondo gli astronomi e gli scienziati, novantamila anni fa. I compilatori del Rigveda, dunque, devono averla vista; la loro descrizione è talmente dettagliata che è impossibile che l’abbiano solo immaginata – e quella costellazione non si è più vista! Forse in futuro potrebbe riapparire. Questa è una prova scientifica dell’età del Rigveda.
Il monaco mi ha scritto: “Noi abbiamo portato la cultura nel mondo”. Mentre veniva scritto il Rigveda, voi e il vostro Dio dove eravate? Mentre Harappa e Mohanjo Daro venivano distrutte e ricostruite per sette volte, dov’era il vostro Dio, dov’erano i cristiani? Quando vennero scritte le Upanishad, l’Europa era terra di barbari.
Vi sorprenderà sapere che l’aritmetica nacque in India. La polvere da sparo e le armi da fuoco vennero inventate dai cinesi, prima della nascita di Cristo. L’alfabeto ebbe origine in India, come pure l’astronomia.
Perché questi popoli si fermarono? Avrebbero potuto progredire e arrivare all’energia atomica…
Pur conoscendo questi segreti, i cinesi non crearono armi da fuoco, sebbene nelle loro scritture siano descritte nei dettagli, e il motivo fu il richiamo dei saggi: “Queste cose condurranno ad armi ancora più distruttive. Da una cosa nasce l’altra. Fermatevi ora. Tenete i vostri appunti, ma non producete armi così pericolose”.
Perché in India la matematica non si sviluppò fino ai livelli di Einstein? Si fermò per il semplice motivo che non si volle sprecare il proprio genio con il mondo oggettivo; il nostro genio e la nostra vita sono effimeri. È sufficiente creare condizioni di vita confortevoli, e poi iniziare a esplorare la dimensione interiore. Il viaggio essenziale è interiore. Lo stesso è vero per la Cina. Queste sono le civiltà più antiche”.
TRATTO DA:Osho, Christianity and Zen #4