domenica 20 novembre 2011

BECHAMP VS PASTEUR


Antoine Béchamp (1816 – 1908) fu uno dei più grandi scienziati del XIX secolo . Medico, chimico, naturalista, biologo, fu professore di chimica medica e farmaceutica presso la Facoltà di Montpellier, professore di biochimica e fisica all’Università di Parigi, poi Preside della libera facoltà di Lille. Dimostrò l’esattezza delle osservazioni di Claude Bernard sull’importanza del terreno specifico di ciascun individuo e fu il primo a comprendere l’origine microbica delle patologie infettive. Nonostante ciò, la sua opera è quasi sconosciuta perché è stata sistematicamente discreditata e falsificata a vantaggio degli interessi personali di Pasteur.

Béchamp riteneva che i microbi fossero un "processus":
provenienti da un’unica fonte [delle particelle "prebatteriche" presenti in tutte le strutture organiche, dette "microzini"], essi possono cambiare dimensioni e forma secondo lo stato di salute dell’organismo nel quale vivono [….]


Le sue tesi sono state poi confermate da molti altri ricercatori e, nel 1980 alcuni batteriologi (Sorin, Sonea, Panisset, Naessens) hanno confermato che il polimorfismo batterico era un fatto scientifico inconfutabile: "se si sconvolge il mondo dei batteri con il nostro intervento, le conseguenze possono arrivare a compromettere la vita sulla terra", essi affermano.

Alcuni studi hanno egualmente dimostrato che i batteri possono trasformarsi in virus in funzione di ciò che gli viene dato come substrato nutritivo (cfr. S. Sonea e M. Panisset in Introduzione alla nuova batteriologia, stampa dell’università di Montréal, 1980).

Béchamp, fondatore dell’enzimologia, ha identificato minuscoli corpuscoli, più piccoli della cellula: i microzimi. Questi ultimi sono all’origine della vita e li si ritrova tanto nell’uomo che nell’animale, nel vegetale o nei microrganismi. Nell’uomo la loro forma varia secondo lo stato complessivo del terreno nel quale essi vivono e del quale si nutrono. La malattia si manifesta quando uno squilibrio turba le normali funzioni dei microzimi. Quando lo stato di salute è alterato (dalla malnutrizione, da un’intossicazione o da stress fisico o psichico), il microzima si trasforma in germe patogeno, cioè in un microbo!

Per Antoine Béchamp lo stesso microbo può assumere più forme adattandosi all’ambiente nel quale vive: è la teoria del polimorfismo, le cui conseguenze, se fosse stata presa in considerazione, avrebbero rivoluzionato il nostro approccio alla salute ed alla malattia.

Per i seguaci di questa teoria è sufficiente rafforzare la salute dell’individuo perché i germi patogeni che esso ospita ritrovino la loro forma originale di microzimi e la loro funzione di pacifici protettori.

Rinforzando il terreno i microbi scompaiono e con essi la malattia.

Riassumendo, per Pasteur il microbo provoca la malattia. Per Béchamp è la malattia che genera il microbo. Queste posizioni contrapposte si fronteggiano ufficialmente da oltre 100 anni. Secondo la tesi su Antoine Béchamp di 250 pagine di Marie Nonclercq, dottore in farmacia:

dalla lotta che l’opponeva a Pasteur, il Prof. Antoine Béchamp uscì sconfitto. Non perché propugnasse false teorie, ma perché Pasteur a quell’epoca disponeva di alcune carte vincenti. […] Pasteur aveva anche un altro vantaggio: sapeva falsificare gli esperimenti e i risultati che gli servivano per sostenere le sue teorie. Le falsificazioni commesse da Pasteur ci sembrano oggi incredibili. Ad un esame approfondito quindi, i fatti si opponevano alle idee sviluppate da Pasteur nel campo della batteriologia. […] Pasteur ha volontariamente ignorato i lavori di Béchamp, uno dei grandi scienziati francesi del XIX secolo la cui opera considerevole nel campo
della chimica di sintesi, della biochimica e delle patologie infettive è quasi totalmente misconosciuta perché è stata sistematicamente falsificata, denigrata per gli interessi personali di un illustre personaggio (Pasteur) che aveva diversamente da Béchamp il genio della pubblicità. E di ciò che si dicono oggi le "relazioni pubbliche". Già dieci anni fa nel lavoro "Medicina ed igiene" di Ginevra il 23 marzo 1983 il Dr. Rentschnick, la cui ortodossia medica non può essere messa in dubbio, scriveva: "non credo si tratti di un’inutile polemica di storia. Non è affatto proibito riesaminare il passato quando si sono verificati chiari abusi di potere da parte di un grande patron. Ci sono già stati casi simili, anche a livello di premio Nobel".


Da suo letto di morte, Pasteur avrebbe affermato che Claude Bernard aveva ragione, il microbo non era niente, ed il terreno era tutto. In effetti, se il microbo fosse stato il solo responsabile, come si poteva spiegare il fatto che le infermiere che curavano i tubercolotici non venivano contagiate, mentre altri soggetti, molto meno esposti al bacillo, si ammalavano molto rapidamente? Ponendosi questa domanda Claude Bernard arrivò a sviluppare la nozione di suscettibilità naturale alla malattia, riconoscendo che doveva esistere una tendenza innata od acquisita a sviluppare certe patologie.

Il 7 giugno 1906 il giornale Le médecin pubblicava una lettera indirizzata dal Prof. Béchamp al suo collega il Dr. Vindevogel:

[…] lo sapete meglio di me, tutta la medicina ufficiale, a partire dal vaiolo, dalla tubercolosi, fino alla più volgare delle enteriti, è preda dei sistemi preconcetti che, per sostenersi, cercano i fatti e al bisogno, se li inventano e li immaginano. Non c’è niente da fare, contro ogni buon senso si vaccinerà e si inoculerà […] per uccidere il microbo e la folla incosciente approverà. Avremo molto da scrivere per provare che ci si inganna e che si viene ingannati, niente da fare: povero spirito umano!continua


Tutti nelle mani di un potere truffaldino operante a livello internazionale

Gli episodi sopra menzionati sono presi quasi a caso, ma sono illuminanti, poiché cose simili accadono in continuazione un po’ dovunque.
Tutto questo per dire semplicemente che girano soldi in grande quantità nel campo della medicina, della farmacologia, delle industrie alimentari collegate (vedi ad esempio alimenti arricchiti e integrati), e che il mondo intero è nelle fauci di questo tipo di gente, di questo tipo di potere truffaldino.
Di quel potere truffaldino che assolda e corrompe attori e attrici e persino ex-presidenti Usa affinché si prestino a ulteriore propaganda contro malattie inventate di sana pianta quali l’Aids, che ormai tutti gli addetti ai lavori hanno capito essere il più grande bluff della storia ai danni dell’intera umanità.

La Medicina di oggi: una tecnica di intervento basata troppo spesso su presupposti sbagliati e su dogmi obsoleti

Come ben sappiamo, la medicina attuale non è una scienza, ma un insieme di tecniche particolari che si basano sul supporto di altre scienze tipo la chimica e la biologia, nonché sul proprio bagaglio di esperienze storiche accumulate in campo terapeutico, anatomico e chirurgico.
La medicina ha tuttavia da sempre l’ambizione smisurata di coprire in modo totale e universale la vita e la morte dell’uomo, guardando al suo interno, agendo dal di fuori e dal di dentro tramite interventi invasivi di ordine farmacologico, radiologico, chemioterapeutico, preventivo-vaccinatorio, chirurgico.
E si è così arrogata nel corso dei secoli il diritto esclusivo di guarire, il diritto esclusivo di suggerire e prescrivere farmaci e cure, il diritto esclusivo di intervenire, il diritto esclusivo di informare e di
educare in campo sanitario, il diritto di dire la sua pure in un campo che le è tradizionalmente ostico quale quello della nutrizione.
Ma, alla resa dei conti, questa Medicina prenditutto, abbraccia tanto e stringe ben poco.
Andando avanti in modo scriteriato, illiberale e dogmatico, ha finito per diventare un insieme di tecniche di intervento sull’uomo finalizzate più agli interessi egoistici di casta medica e di casta farmaceutica, che agli interessi genuini degli uomini che deve curare.
La medicina di oggi è una tecnica basata troppo spesso su presupposti sbagliati e su dogmi obsoleti.

Medicina come scienza del curare (in genere malamente) le malattie.
Medicina abituata da decenni a sbattere la porta in faccia alla salute.

Essa potrebbe essere in questo contesto chiamata Scienza della Malattia, nel senso che il suo interesse primario rimane la malattia più che la salute.
O meglio Scienza delle Malattie, visto che nei suoi testi operativi è riuscita a catalogare qualche migliaio di diverse malattie basate su diversi sintomi e manifestazioni esterne.
Migliaia di sintomi diversi significano migliaia di denominazioni diverse e, soprattutto, migliaia di cure specifiche e di farmaci specifici per tali sintomi.
Un lavoro enorme ed elefantiaco, un volume impressionante di nozioni, di prescrizioni, di cure.



Peccato che tutto questo gigantesco mucchio, questa proliferazione perversa di patologie, questo pozzo senza fondo di patìe e di cure, sia il prodotto di una serie di errori fondamentali di impostazione e di filosofia terapeutica, e non corrisponda affatto alla realtà della situazione.
Un meccanismo medico internazionale tutto sommato barocco e grottesco, costoso e complicato, ridondante e gonfiato all’inverosimile.

Medicina Torre di Babele

Una specie di Torre di Babele.
Un labirinto inestricabile di ricette e prescrizioni per farmaci il più delle volte rischiosi, pericolosi e sbagliati, di tabelle medie minimo-nutrizionali il più delle volte artefatte, addomesticate, inattendibili, di pazienti scettici e disaffezionati, spinti o costretti verso cure in cui intimamente non credono, di medici disorientati e stressati che non sanno da che parte andare e finiscono spesso, vittima delle loro stesse incongruenze, come preda di caffè e sigarette, esempi assai poco edificanti e formativi in un ambito sanitario.
Errori fondamentali e gravi che, in mancanza di autocritica interna, non sono mai stati corretti o almeno attenuati, continuando a produrre effetti e conseguenze aberranti.

Un mondo privo di una assistenza medica autentica e orfano di una vera educazione sanitaria

Tutti questi errori di percorso, aggravati dal loro perdurare, hanno oggettivamente trasformato la medicina odierna in un insieme di regole sbagliate e assurde, in una istituzione sanitaria difettosa e
campanilistica, assolutamente incapace di svolgere i suoi compiti istituzionali in modo razionale, trasparente, costruttivo, utile e universale.
Una medicina dunque gretta e provinciale che pretende però di essere nel contempo depositaria di tutto il sapere del mondo in fatto di salute, di malattia, di nutrizione, di educazione sanitaria.
La sua presunzione è aggravata dal fatto di sapersi mantenere in sella, e di saper tenere saldamente in mano lo scettro del potere politico terapeutico.
Alla resa dei conti, il mondo si ritrova orfano della assistenza guaritrice efficace e scientifica di cui ha bisogno, ma soprattutto orfano di una sana educazione sanitaria e nutrizionale indipendente e all’altezza della situazione.
E i nuovi medici continuano intanto a laurearsi prestando un giuramento beffardo e indegno a Ippocrate, sapendo già che non rispetteranno una singola parola e una singola virgola del loro grande maestro.
Quel giuramento, per essere onesto e coerente, dovrebbe semmai essere fatto non più ai grossi medici della tradizione classica, del calibro di Ippocrate e Galeno ma piuttosto ai medico-sacerdoti del Medioevo e a quell’insigne chimico che risponde al nome di Luigi Pasteur.