Il curriculum di Mario - Tasse, tagli e riforme monche, insomma, avrebbe soddisfatto gli italiani, che stando al sondaggio si rivelano un popolo di masochisti. Vorrebbero dunque ancora il Professore che ha portato la pressione fiscale del Belpaese in vetta alla (triste) graduatoria mondiale. Giova ricordare, inoltre, che il curriculum di Monti premier vanta anche la mazzata sulle pensioni, una riforma del lavoro spuntata e un pacchetto liberalizzazioni spot che, di fatto, non ha liberalizzato un bel niente. Poi il recente decreto sanità, un altro provvedimento spot che è stato via via svuotato e impoverito (fortunatamente anche della tassa sulle bibite frizzanti), gli insuccessi in politica estera (pensiamo al caso dei Marò), i favori alle banche e, ultima ma soltanto nell'elenco, la mazzata sulla casa, quell'Imu (versione riveduta e corretta al rialzo rispetto alla vecchia Ici) che ci dissangua. Ancora Monti? Contenti gli italiani...
Giù Grillo e il Pdl - Il sondaggio di Mentana ha poi offerto anche il consueto quadro sull'andamento dei partiti politici. Il dato più importante riguarda ancora il MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che travolto dalle polemiche perde un altro 0,9% e cala al 13,4 per cento. Il Pd resta in cima al sondaggio, ma perde ancora uno 0,3 e passa al 26,5% (tra gli altri partiti di sinistra, Sel di Vendola sale dello 0,4% al 6,4%, il Partito Socialista sale dello 0,2% all'1,4% e l'Api di Rutelli, che confluirà nel Pd, resta invariato allo 0,3%). Nel centrodestra significativo l'arretramento del Pdl, dove non è ancora chiara la linea e chi sarà il candidato: gli azzurri perdono lo 0,7% e calano al 20,7 per cento. Lieve flessione per la Lega Nord, giù dello 0,2% al 5%, mentreLa Destra di Storace guadagnando lo 0,2% sale al 2 per cento. Al centro l'Udc di Casini sale dello 0,4% al 7,1%, Fli di Fini prende lo 0,1% e si attesta al 2,1%, mentre il Movimento per l'autonomia sale dello 0,1% allo 0,7 per cento. Da segnalare infine il calo di consensi per l'Idv di Antonio Di Pietro, che perde lo 0,8% e scende al 5,8 per cento.
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la somma delle preferenze tra monti bersani e berlusconi fa il 75%, quindi un paese SENZA SPERANZA.