lunedì 29 aprile 2013

è il momento di alzare la testa e dire: “No. Io non ci sto!”


A un osservatore in possesso d’un’agilità mentale anche di poco superiore a quella d’un comodino non può sfuggire che la situazione politica delineatasi in questo periodo storico stia spingendo ogni individuo appartenente al popolo ad allontanarsi dal centro per essere collocato sulla circonferenza, ossia in periferia… sia di se stesso che dell’attività sociale, non potendo le due cose andare slegate.

Il vorticoso roteare degli avvenimenti che si susseguono, fino talvolta a sovrapporsi, a una velocità sempre crescente, produce una forza centrifuga deleteria per la coscienza dell’essere umano, il quale si ritrova proiettato verso l’esterno della sua vita e della vita politica del suo Paese. Egli continua ottusamente a credersi libero in quanto, a costo di rimetterci salute e affetti, riesce comunque a restare “al passo coi tempi”, quando invece è divenuto totalmente meccanico e si limita a rispondere alle stesse leggi fisiche che agiscono su un paio di mutande centrifugate dentro una lavatrice.
Fin da epoche remote, le scritture profetiche presenti nelle più disparate culture del pianeta avevano previsto un periodo storico nel quale l’umanità sarebbe uscita di senno. Il periodo è esattamente questo, ma dal momento che la follia sta interessando più o meno tutti, nessuno si avvede dell’avverarsi di tali profezie. Questo è il motivo per cui il fatto che tutte le nazioni del mondo siano indebitate con banche private e il fatto che per fare l’amore dobbiamo avvolgere il nostro pisello in un sacchetto di plastica… vengono entrambi considerati due aspetti “normali” della civiltà odierna!
Quando nasci in una situazione dove sia tuo nonno che tuo padre hanno sempre accettato questi aspetti come facenti parte dellostatus quo, è difficile che proprio tu trovi il coraggio di alzare la testa e dire: “No. Io non ci sto!”
Eppure è più che mai urgente che proprio tu e proprio adesso decida di alzare la testa, perché non puoi, a tua volta, consegnare questa responsabilità ai tuoi figli.
Il popolo prova piacere nel lamentarsi del governo e non si sofferma mai su una semplice considerazione: un individuo che ha perso il suo centro viene automaticamente e inevitabilmente sbalzato fuori dal centro della vita politica della sua nazione e declassato dal ruolo di cittadino a quello di suddito. Non si è infatti cittadini per diritto di nascita, ma lo si diventa occupandosi attivamente della vita politica del proprio Paese. Disinteressarsi totalmente di quanto accade nella propria nazione, non indagare di persona e limitare le proprie informazioni alla ricezione passiva di quelle che vengono propinate dai tg, è uno di quei fatti che vengono ritenuti “normali” in un’epoca di follia, proprio come il sacchetto di plastica intorno al pisello.
L’essere umano viene di continuo distratto, ossia tratto-lontano, da se stesso: viene abbagliato dalla speranza di poter fare carriera sul lavoro o anche solo di poter acquistare lo stesso modello di i-phone che possiede anche un petroliere arabo. Distratto, quindi, dalla possibilità di vivere come un ricco anche se ricco non è. Distratto dalla partita di calcio, dal festival di San Remo e dall’ultimo scandalo politico (lo scandalo degli scandali: il parlamentare che va con il trans e poi addebita la spesa nei costi di partito).
Oppure, all’opposto, viene distratto e tenuto fuori-da-sé per mezzo della povertà e della paura: se la sua unica preoccupazione è riuscire ad arrivare a fine mese per pagare le bollette e mantenere la sua famiglia, non avrà né soldi né tempo da dedicare all’attività politica: ha perso il centro ed è già stato declassato da cittadino a suddito, sbattuto in periferia… come le mutande dentro la lavatrice.
mind-control-demon
Il Sistema ha vinto quando può controllare i tuoi pensieri. E se ti tiene sulla soglia della povertà sa a cosa stai pensando tutti i giorni. Se ogni giorno devi preoccuparti di sopravvivere all’interno del Sistema allora non puoi che essere perennemente de-centrato, perché perdi lucidità, non riesci a vedere la realtà in maniera obiettiva e di conseguenza non puoi pensare a come modificare il Sistema stesso. Al contrario, ogni tua azione avrà sempre come presupposto le regole del Sistema. È la stessa differenza che passa fra il cercare tutta la vita di evadere le tasse per difendersi dalcarico fiscale imposto dallo Stato oppure iniziare a lottare per introdurre un nuovo sistema fiscale nel proprio Paese.
Salvatore Brizzi