lunedì 21 ottobre 2013

Significato spirituale della Malattia.



La Pubblicazione della nuova edizione del DSM-5 (Diagnostic and Statistical manual of mental disorders) a cura dell'American Psychiatric Association ha già sollevato un polverone tra i cosiddetti esperti del settore: psichiatri e psicoterapeuti, ma anche tra chi non opera nel settore della salute mentale. Non bisogna essere dei geni o avere una laurea in Psicologia per rendersi conto che con la nuova edizione del Manuale psichiatrico gli autori del testo e sopratutto le case farmaceutiche hanno l'obiettivo premeditato di “creare” a tavolino dei disturbi mentali in modo da poterci rifilare degli psicofarmaci, alimentando un'industria farmaceutica sempre più ricca e manipolatrice delle coscienze umane, facendoci credere tutti disturbati e difettosi.

Se avete perso una persona amata e siete depressi, siete malati! Se avete un calo di passione per il partner e non siete prestanti sessualmente come Rocco Siffredi o Selen siete malati! Se i vostri bambini si arrabbiano più di 3 volte alla settimana sono malati. Insomma, sembra che in questo manuale non ci sia spazio per la soggettività, per il dolore, per l'Anima. L'immagine dell'essere umano qui suggerita sembra essere quella di un automa senza sentimenti che usa le persone come oggetti senza attaccamenti, pratica il sesso in maniera regolare e performante e sa gestire la propria vita emotiva e mentale in maniera impeccabile. Francamente sarei sorpreso maggiormente se i nostri figli non fossero “incazzati”, nascendo in una società schifosamente materialista come quella odierna, fatta di adulti mediocri attaccati ai propri interessi economici, che cambiano partner come cambiano l'auto incapaci di autentiche relazioni, e ch praticano sesso senza guardarsi negli occhi, o a pagamento, con lo sviluppo affettivo e animico di un bambino di due anni.

Paolo Migone, codirettore della Rivista “Psicoterapia e Scienze Umane” scrive, che già con la pubblicazione della terza e quarta edizione di questo manualone “strizzacervelli” gli autori “hanno fallito il loro compito nel senso che non sono riusciti a formulare quasi nessuna diagnosi valida”.
Un sondaggio internazionale inglese nel 2001 ha etichettato il DSM IV come una delle peggiori pubblicazioni di stampo psichiatrico del millennio, mentre uno studio pubblicato sulla rivista americana “Psychoterapy and Psychosomatics” ha dimostrato l'esistenza di rapporti professionali ed economici tra gli autori del manuale e le case farmaceutiche. A questo proposito consiglio la visione del film "Effetti collaterali" di Soderbergh.

Le critiche verso il manuale partono anche dagli addetti ai lavori. Più di 50 associazioni professionali nel campo della salute mentale hanno denunciato questa operazione sottolineandone le contraddizioni, le forzature e la superficialità, e in più di 15.000 hanno firmato anche una petizione on-line. La petizione è stata sostenuta anche da Allen Frances e Robert Spitzer, gli esperti che erano a capo della task force di autori che si occuparono della III e IV edizione del DSM.

Allen e Sptizer parlano infatti di “iperinflazione diagnostica” per indicare quel fenomeno di etichettamento spropositato al disagio mentale. “Le nuove diagnosi in psichiatria”, scrive Frances, “sono più pericolose delle nuove droghe, poiché possono influenzare milioni di persone”. L'autore consiglia quindi ai medici, alla stampa, agli educatori, a chi si occupa di politica e sanità di ignorare il manuale considerandolo come “pericoloso”. L'operazione è semplice quando diabolica: prendo un malessere...statisticamente diffuso, e decido che è una patologia, dandole un nome complicato e altisonante. Da quel momento diventa una patologia da curare con i farmaci! In gergo si chiama Medicalizzazione.

In questa maniera si va a lucrare sulle normali sofferenze umane ignorandone la parte spirituale ed evolutiva.
Milioni di persone con normalissimi e diffusi disagi, vizi, distrazioni e preoccupazioni, reazioni al logorio della vita moderna, vengono etichettati come malati psichiatrici. Quindi se un bambino dai 6 ai 18 anni è eccessivamente capriccioso e scoppia di collera almeno tre volte la settimana ha un disturbo da disregolazione dirompente dell'umore. Se un anziano non ricorda e ha delle comuni dimenticanze ha un disturbo neurocognitivo minore. Se un adulto non riesce a concentrarsi e rilassarsi ha un disturbo da deficit di Attenzione-iperattività (ADHD). Se a due mesi di tempo da un lutto o la fine di una relazione importante sono ancora triste ho una depressione da lutto. E se mi masturbo da cinque a sette volte al giorno davanti a un film porno, rientro nella categoria dei disturbati o dei potenziali performer da utilizzare nell'industria pornografica?

Il dramma, il disagio più grave, non è però diagnosticato. Non si considera l'essere umano, la persona, come Anima in evoluzione. Si classifica in maniera superficiale la persona incasellandola in un disturbo per trattarla e guarirla a suon di pillole e sostanze chimiche. Siamo di fronte a un fenomeno allarmante, simbolo dell'oscurità dei nostri tempi. Una società e una scienza malata, ancora di stampo maschile, che produce malattie presunte o vere da “curare” con pasticche ed etichette.

Dal punto di vista esoterico e dell'evoluzione della nostra coscienza la malattia non può che essere parte integrante del nostro cammino. C.G. Jung sosteneva che la vera terapia consiste nell'approccio al divino; più si raggiunge l'esperienza del divino, più si è liberati dalla maledizione della patologia. Il male dei nostri tempi è questo. Abbiamo perso la Fede. Abbiamo perso il contatto con la divinità e la spiritualità. Ci affidiamo ai medici dimenticandoci che dentro di noi vive l'archetipo dello sciamano-stregone, del mago. Gli studi sull'effetto placebo dimostrano come la guarigione sia strettamente legata alla nostra convinzione di guarire. Ma se non abbiamo Fede, non c'è guarigione reale.

Salvatore Brizzi nel suo libro Risveglio scrive “Esiste però un concetto di Fede ancora più profondo e radicale: la Fede che qualunque cosa ci accade – e ciò non riguarda unicamente la sfera della malattia – è voluta dall'intelligenza della natura e si manifesta per il nostro bene. Questo genere di Fede, se è una fede sentita pienamente nel Cuore, agisce direttamente alle fondamenta della nostra visione del mondo distruggendo il concetto stesso di malattia, in quanto essa smetta di essere un “disturbo” e diviene un prezioso aiuto da parte dell'esistenza che vuole farci progredire più velocemente”. La malattia quindi come porta verso l'illuminazione e il Risveglio. La malattia ha sempre un significato esoterico, che ci spinge a ricongiungerci con l'Uno. Più ci allontaniamo dall'UNO e più ci allontaniamo dalla nostra coscienza, ed entriamo nella dualità. Ogni volta che giudichiamo sbagliato qualcosa, in noi e fuori di noi, stiamo entrando in conflitto con l'esistenza, che invece tende verso l'Amore e la perfezione. La Malattia sorge quindi da una mancanza di accettazione e di Amore. Come scrive lo stesso Brizzi, la guarigione è quindi un problema di “Santità”, e non di Sanità.



Pubblicato da Tizianando
da Finta Tolleranza