martedì 31 dicembre 2013

Messaggio di Fine Anno 2013 - Beppe Grillo



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“L’Italia fra 10 anni non esisterà più” COME FINIRE NELLA POLVERE DELLE MISERIA


Alcuni studiosi londinessi affermano: “L’Italia fra 10 anni non esisterà più”



Secondo la London School of Economics, tra 10 anni l’Italia non esisterà più e rimarrà agli storici lo studio di come una nazione che era tra le otto potenze economiche mondiali a finire nella polvere della miseria. Il Belpaese Paese è riuscito a passare da una condizione di nazione prospera e leader industriale in soli vent’anni in una condizione di desertificazione economica, di incapacità di gestione demografica, di rampate terzomondializzazione, di caduta verticale della produzione culturale e di un completo caos politico istituzionale.

Così Roberto Orsi, italiano emigrato a Londra per lavorare presso la London School of Economics, prevede il prossimo futuro dell’Italia, spiega: “Il governo sa perfettamente che la situazione è insostenibile, ma per il momento è in grado soltanto di ricorrere ad un aumento estremamente miope al 22%, che deprime ulteriormente i consumi. Per tutta l’estate, i leader politici italiani e la stampa mainstream hanno martellato la popolazione con messaggi di una ripresa imminente. In effetti, non è impossibile per un’economia che ha perso circa l’8 % del suo PIL avere uno o più trimestri in territorio positivo. Chiamare un +0,3% di aumento annuo “ripresa” è una distorsione semantica, considerando il disastro economico degli ultimi cinque anni. Più corretto sarebbe parlare di una transizione da una grave recessione a una sorta di stagnazione”. Il termometro della caduta verticale dell’economia italiana è data dal crollo del settore manifatturiero, la vera spina dorsale del Made in Italy. “Il 15% del settore manifatturiero in Italia, prima della crisi il più grande in Europa dopo la Germania, è stato distrutto e circa 32.000 aziende sono scomparse. Questo dato da solo dimostra l’immensa quantità di danni irreparabili che il Paese subisce.



Questa situazione ha le sue radici nella cultura politica degradata dell’élite del Paese, che, negli ultimi decenni, ha negoziato e firmato numerosi accordi e trattati internazionali, senza mai considerare il reale interesse economico del Paese e senza alcuna pianificazione significativa del futuro della nazione. La leadership italiana non ha mai riconosciuto che l’apertura indiscriminata di prodotti industriali a basso costo dell’Asia avrebbe distrutto industrie una volta leader in Italia negli stessi settori. Ha firmato i trattati sull’Euro promettendo ai partner europei riforme mai attuate, ma impegnandosi in politiche di austerità. Ha firmato il regolamento di Dublino sui confini dell’UE sapendo perfettamente che l’Italia non è neanche lontanamente in grado di pattugliare e proteggere i suoi confini. Di conseguenza, l’Italia si è rinchiusa in una rete di strutture giuridiche che rendono la scomparsa completa della nazione certa”.

Ma di chi sono le principali responsabilità? Secondo Orsi “ Il Paese è stato essenzialmente governato da tecnocrati provenienti dall’ufficio del Presidente Repubblica, i burocrati di diversi ministeri chiave e la Banca d’Italia. Il loro compito è quello di garantire la stabilità in Italia nei confronti dell’UE e dei mercati finanziari a qualsiasi costo. Questo è stato finora raggiunto emarginando sia i partiti politici sia il Parlamento a livelli senza precedenti, e con un interventismo onnipresente e costituzionalmente discutibile del Presidente della Repubblica , che ha esteso i suoi poteri ben oltre i confini dell’ordine repubblicano. L’interventismo del Presidente è particolarmente evidente nella creazione del governo Monti e del governo Letta, che sono entrambi espressione diretta del Quirinale”. La grave crisi che attanaglia l’Italia, che si è fortemente aggravata sotto il governo Monti è proseguita da quello di Letta, che sta seguendo lo stesso percorso, in nome della stabilità. I tecnocrati sono i veri responsabili e garanti della scomparsa del’Italia.

Fonte: www.piovegovernoladro.altervista.org




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DISCORSO DI FINE ANNO AL PRESIDENTE ILLEGITTIMO DELLA EX REPUBBLICA ITALIANA GIORGIO NAPOLITANO


Signor Presidente (e già su quest’incipit ci sarebbe da discutere poiché come si può definire Presidente della Repubblica un eletto da un Parlamento illegittimo che a sua volta è stato eletto con un sistema di voto giudicato incostituzionale?) sono un cittadino italiano e in questa fine 2013, anno che, anche grazie a lei e al suo operato oramai sessantennale, può tranquillamente essere definito “anno horribilis” per il mio Paese, forse ancor più del 2012, vorrei io, membro della Nazione, parlare a lei. (Attenzione, l’aggettivo “mio” al posto di un “nostro”, relativamente al sostantivo Paese, l’ho usato di proposito poiché ho l’assoluta percezione che questa Nazione non abbia mai rappresentato la sua Patria, diversamente credo si sarebbe comportato in altra maniera durante tutta la sua vita, politica e non.)..

Le parole che le rivolgo a poche ore dal suo discorso di fine anno (sempre che non decidiate, lei e la sua combriccola, di non tenerlo, evitando così una quasi certa debacle di audience che potrebbe essere addirittura più significativa di quella dell’anno scorso), vorrebbero essere una sorta di suggerimento e, nonostante io non sappia cosa dirà al Paese, certo è che potrei mettere la mano sul fuoco che di quanto io dirò, lei non farà cenno nemmeno sotto tortura, ma sono un inguaribile sognatore e mi auguro una sua “redenzione”. Ovviamente quel che le dirò è pensiero assolutamente personale, e non mi permetto di coinvolgere chicchessia nella mia iniziativa, ma nonostante ciò, credo che molti potrebbero trovarlo consono ai sentimenti che provano nei suoi confronti, in quelli della maledetta classe politica che ci governa da anni e da lei però abbondantemente benedetta, e in quelli che hanno verso l’intero Parlamento, occupato illegittimamente da una “larga intesa” e da finti scissionisti che giocano a tenere il piede in due staffe, per provare ad essere dalla parte giusta quando sarà il momento (senza sapere che per loro la parte giusta potrà essere solo quella da cui provengono poiché nessun altra formazione presente in Parlamento con un numero di deputati degno per definirla tale accetterebbe questi giochi infantili e prevedibili atti solo a tentare di salvarsi il fondoschiena dall’immensa pedata che tra poco riceveranno dal Paese tutto).

Per prima cosa ci terrei a sapere da lei perché a quasi novant’anni, considerato il momento storico e la sua specialità nel “voltagabbana professionistico”, non fa la cosa più sensata per salvare almeno parzialmente la faccia e farsi ricordare, non tanto per l’incalcolabile numero di azioni deprecabili commesse durante la sua carriera politica, giunte all’apoteosi con gli stupri di gruppo alla Carta Costituzionale (concertati con il resto del “branco” ma progettati nei particolari solo con i più spietati dei suoi compagni di merende: Mario Monti e Mario Draghi, nonostante la stessa Costituzione sia stata in parte scritta anche da lei visto che fece parte della Costituente. Come dire? Una sorta di padre che dà la figlia in pasto ai compari dopo essersela ripassata per bene!), quanto per essere il politico (mi spiace ma Presidente non posso chiamarla più, per me non lo è, a prescindere dal dispositivo e dalle motivazioni che la Consulta darà alla propria sentenza) che ha vuotato il sacco.

Pensi che bello Napolitano, se lei avesse il coraggio di dire TUTTO, ma proprio tutto agli italiani. Perché non ci racconta la Storia esattamente come è andata, a partire magari dalle vere motivazioni per cui abbiamo accettato la “politica del rigore”, fallimentare già prima di essere messa in pratica, imposta da Berlino, o meglio della Bundesbank per salvarsi da una sicura bancarotta nel lungo periodo. Tanto lei sapeva perfettamente degli studi della Fondazione tedesca Stiftung Marktwirtschaft, presieduta dall’economista Bernd Raffelhüschen che nel 2011 sostenevano come per la Germania il quadro non fosse assolutamente allegro poiché la riforma fiscale, quella pensionistica (con generose integrazioni delle minime), l’aumento delle prestazioni sanitarie per alcune malattie tipiche della cosiddetta terza età (ad esempio l’Alzheimer), faranno esplodere nei prossimi anni il debito tedesco. Una cifra per tutte tratta dallo studio? Secondo il professore nel 2050 lo Stato tedesco e i länder dovranno spendere 1.360 miliardi di euro solo per le pensioni. Una cifra colossale, se si pensa che l’attuale debito pubblico della Germania (quello “esplicito”) è intorno ai 1.900 miliardi. Oltretutto Raffelhüschen in quello stesso studio aveva dichiarato che l’Italia sarebbe stato il Paese con il più basso incremento di spese per pensioni, sanità e assistenza per anziani. Inoltre sottolineava come il saldo primario italiano fosse molto incoraggiante. In questo senso, si legge nello studio, “l’Italia non solo precede chiaramente la “locomotiva” Germania, ma anche tutti gli altri stati dell’Euro a 12. E dunque l’Italia può contare, a lungo termine, su uno sviluppo positivo delle finanze pubbliche”. Nonostante ciò lei e i suoi compari decideste il “golpetto” pur di insediare Monti e aiutare i vostri amici tedeschi a salvarsi il fondoschiena grazie al massacro del mio Paese, della Grecia e del resto dei P.I.G.G.S.

Vede Napolitano, se ci spiegasse senza nascondere nulla chi ha preteso che entrassimo nell’euro e i veri perché darebbe finalmente un senso alle domande che in tanti si fanno da tempo. Se ci illuminasse sul Trattato di Lisbona (con la sempre esistita “larghintesa” già all’opera: firma sul documento di Prodi e D’Alema, ratifica del tutto da parte del Governo di B.), se ci dicesse una buona volta perché il M.E.S. e il Fiscal Compact (definiti dall’esimio giurista Giuseppe Guarino “carta straccia”) sono stati ratificati senza chiedere nulla ai cittadini né, tantomeno, spiegandogli di cosa si trattasse, istruendo come al solito i vostri organi di disinformazione prezzolati attraverso il finanziamento pubblico a non farne parola (sempre che non sia per l’ovvia ragione che se dicevate qualcosa vi sarebbe scoppiata la bomba in mano!), forse gli italiani potrebbero capire e forse, addirittura difendersi.

Napolitano, pensi, potrebbe addirittura spiegare le ragioni che portarono l’Italia (e tanti altri) a non esigere dalla Germania il pagamento dei danni di guerra provocati con il secondo conflitto mondiale da loro scatenato (come del resto il primo e come quello in atto “economicamente” in questi anni) che avrebbe causato l’ennesimo default dell’economia teutonica (terzo in un solo secolo!!!), mentre ora loro pretendono che tutti (Grecia compresa) vadano in default per salvare loro. Del resto essendo lei nel nostro Paese da ben trentasei anni il punto di riferimento per il Council for Foreign Relashionship degli Stati Uniti in Italia dovrebbe saperlo perfettamente (anche se io sinceramente fatico a capire come la Nazione che da sempre si dichiara l’anticomunista per eccellenza si possa essere affidata a un ex P.C.I per così tanto tempo, tra l’altro a prescindere che le loro Presidenze o il Parlamento fossero democratici o repubblicani. Forse perché loro, come tanti di noi, sapevano perfettamente che lei comunista non lo è mai stato, o meglio, lo è stato quando le conveniva esserlo (tipo alla fine della guerra, per confondersi con i partigiani e i repubblicani e così salvarsi la pellaccia), o come lo fu infatti nel 1956, all’indomani dell’invasione dei carri armati sovietici a Budapest quando, mentre Antonio Giolitti e altri dirigenti comunisti di primo piano lasciarono il P.C.I, mentre “l’Unità” definiva «teppisti» gli operai e gli studenti insorti, lei chino ai diktat di Mosca si profondeva in elogi ai sovietici. L’Unione Sovietica, infatti, secondo la sua visione, sempre molto vicina alla parola regime (sic! n.d.a.), sparando con i carri armati sulle folle inermi e facendo fucilare i rivoltosi di Budapest, avrebbe addirittura contribuito a rafforzare la «pace nel mondo» un’affermazione degna di un cervello veramente disumanamente opportunista.

Dev’essere stata una scena surreale sentirle pronunciare frasi come: “l’intervento sovietico in Ungheria, evitando che nel cuore d’Europa si creasse un focolaio di provocazioni e permettendo all’Urss di intervenire con decisione e con forza per fermare la aggressione imperialista nel Medio Oriente abbia contribuito, oltre che ad impedire che l’Ungheria cadesse nel caos e nella controrivoluzione, abbia contribuito in misura decisiva, non già a difendere solo gli interessi militari e strategici dell’Urss ma a salvare la pace nel mondo.” per chi magari fosse stato suo camerata nel 1942 quando lei entrò a far parte non di “un gruppo di giovani anti­fascisti” come scritto, ovviamente travisando i fatti, sulla sua biografia pubblicata dal Quirinale sul suo sito, ma del Guf (Gruppo universitario fascista’). Infatti, da documenti ben noti a chi la Storia la segue da tanto tempo, si evince non solo che lei collaborò attivamente alla rivista dal titolo “IX Maggio” parto del Guf stesso, ma che fu anche membro della giuria del convegno nazionale di critica cinematografica dei Guf, e che, non pago, si cimentò anche “in un esperimento di regia con la compagnia del Teatro Guf. La cosa interessante (anche se il termine adatto dovrebbe essere: disgustosa) per un ora sedicente nei siti ufficiali “giovane antifascista”, è che lei decise di entrare a far parte del Guf e di conseguenza appoggiare il “regime” (parola che mi dà l’idea lei ami moltissimo) dopo che erano passati già ben venti anni di dittatura, quando già erano state decise le leggi razziali, quando il patto di alleanza con Hitler e il successivo assurdo ingresso in guerra. Quindi, iniziare a frequentare il Guf nell’autunno 1942 tutto può essere fuorché una scelta antifascista caro lei (magari qualcuno si starà ancora chiedendo come mai poco fa ho usato il termine “voltagabbana professionistico”). E, nonostante ciò, poi lei ha anche il coraggio di mettersi la kippah e di andare a elemosinare consensi alla comunità ebraica o fare discorsi di un’ipocrisia disarmante nella giornata della memoria.

Riguardo quindi il suo comunismo per convenienza (lei è sempre stato solo un fervente “convenientista”) basti ricordare come la definiva il suo caro amico Henry Kissinger ovvero “il mio comunista preferito” stigmatizzando in una battuta la sua inconsistenza ideologica. Per quanto mi riguarda ho paura (anzi, ne sono certo!) che dentro di lei l’onestà intellettuale ed ideologica latiti da un bel pezzo, sempre che sia esistita almeno per un parsec.

Per tornare ai fatti d’Ungheria vorrei solo sottolineare, per chi non avesse seguito i fatti, come nel 2006 proprio dall’Ungheria arrivarono frasi del tipo “Napolitano non venga a Budapest. Con il Pci appoggiò i russi invasori” o ancora più eclatanti come le parole di Balasz Piri: “La comunità dei veterani del 1956 sente che quest’uomo non deve partecipare alle commemorazioni del ’56 ungherese. Chissà cosa direbbero quelli che sono stati impiccati in seguito alla repressione». Lei però, indossò la sua bella facciua di bronzo e ci andò lo stesso. Come suo costume poi rivoltò la frittata e, senza un minimo di vergogna, ebbe il coraggio di recitare queste parole sulla tomba di Imre Nagy: “Ho reso questo omaggio a nome dell’Italia, di tutta l’Italia, e nel ricordo di quanti governavano l’Italia nel 1956 e assunsero una posizione risoluta, a sostegno dell’insurrezione ungherese e contro l’intervento militare sovietico”. Lei, uomo senza dignità non ebbe il coraggio di fare nemmeno una dichiarazione sulle possibili responsabilità sue e dei suoi «compagni» di partito. Non solo, dalla sua bocca non uscì nemmeno l’abbozzo una richiesta di perdono alle vittime (forse 25.000), ma un’affermazione che dimostrava la sua camaleontica capacità di cambiar bandiera non appena cambia il vento con la quale definì il comunismo come «male assoluto».

Vede Napolitano se lei ci spiegasse un po’ di cose su Moro, su Ustica, su Piazza Fontana, sull’Italicus, sull’Accademia dei Georgofili, sulla Banca Nazionale dell’Agricoltura, dicendo veramente TUTTO quello che sa, magari qualche famiglia riuscirebbe a trovare un po’ di pace. Così come se facesse un po’ il punto della situazione MPS. Se ci facesse ascoltare un inaspettata ma assolutamente integra copia delle intercettazioni delle sue telefonate con Mancino, che tanto interessano i magistrati che indagano sui rapporti Stato mafia, in tanti si tranquillizzerebbero o si preoccuperebbero (a seconda dei casi).

Napolitano, perché non ci spiega per bene il motivo per cui quando lei nel 1997 era Ministro dell’Interno e Carmine Schiavone svelò quanto succedeva e come succedeva in quella conosciuta come la “terra dei fuochi” grazie alla camorra, lei e lo Stato tutto non faceste assolutamente NULLA?

Tra l’altro lei, Napolitano è napoletano, di conseguenza campano, quindi non è intervenuto pur sapendo che ciò che stavano confessandole accadeva a pochi passi da casa sua e metteva a repentaglio la vita di suoi corregionali?

Capisce perché all’inizio ho detto che non credo che lei si senta italiano? Perché a mio avviso lei non si sente neppure campano o napoletano. Lei per sua sfortuna si sente lei e basta e il suo immenso Ego, pari forse solo a quello di Monti o di tanti dittatori visti all’opera sul pianeta, le impedisce qualunque tipo di emozione, sensazione, percezione o sentimento. Già perché se lei fosse davvero il Presidente della Repubblica italiana e fosse un “uomo”, forse tanto di quanto è accaduto, compresi i suicidi (dei quali a un certo punto avete dovuto far dar notizia visto il numero impressionante), forse si sarebbe potuto evitare.

Tornando comunque alle mie proposte per salvarle se non l’anima almeno il nome: perché per esempio non ci svela quello che le hanno detto (anche se ovviamente non sarà tutto) Christine Lagarde del FMI e tutti gli amici del suo protetto varesino Monti, da Goldman Sachs a JP Morgan e compagnia bella.

Napolitano, lei fa parte della vita politica italiana dal 1953, lei è un superstite della Prima Repubblica (e anche questa cosa avrebbe dovuto far pensare già ai tempi della sua prima elezione. Infatti da sempre mi chiedo: perché eleggere Presidente un rappresentante di ciò che era icona del male, della corruzione, del clientelismo più sfacciato etc…etc…? Difficile trovare una risposta, a meno che in fondo, come io sostengo, non fosse cambiato nulla. Semplicemente si era cominciato a usare nuovi linguaggi per continuare a fregare i cittadini italiani (notoriamente molto bravi a imbottirsi il cervello con il pensiero di altri che poi credono sia frutto delle proprie elucubrazioni), che grazie al rimbambimento televisivo, anzi mediatico in generale, attuato da B. e poi, ovviamente, anche dagli altri, ha perso completamente ogni riferimento per stabilire quel che è vero o falso. Sarebbe come se ora, deposto il Parlamento illegittimo, si andasse a nuove elezioni e il Movimento 5 Stelle uscito vincitore a mani basse (come tra l’altro Merryl Lynch prevede per le prossime eventuali elezioni), dopo le dovute dimissioni del Presidente Illegittimo (lei) accettasse che al Quirinale salissero D’Alema o, addirittura B… le pare possibile?

Vede Napolitano lei non se ne rende conto, ma in questo momento è in una condizione ottimale per fare quanto le chiedo, poiché qualunque cosa avesse voglia di dire al massimo potrebbe provocare la sua morte, che del resto si sta già comunque provocando da sola per questioni anagrafiche. E allora non è meglio liberarsi di tutta l’immondizia che la “farcisce” da decenni ed essere ricordato come “il martire” piuttosto che come “il traditore”?

Oltretutto così facendo eviterebbe la sempre più probabile richiesta di impeachement nei suoi confronti, che ovviamente è più che fondata e che, salvo un miracolo firmato “burattinai internazionali”, la porterà ad essere il primo presidente della Storia d’Italia ad essere dismesso, un bel ricordo da lasciare ai nipotini, non c’è che dire. Certo gli lascerà anche tanti, tanti soldini e case e chissà cosa… ma sarà tutto così sporco e, tra l’altro, non è detto che se lei e i suoi scagnozzi doveste continuare così non riusciate a far diventare davvero gli italiani dei rivoluzionari (incredibile dictu) e, a quel punto, chissà dove finirebbero case, soldini, nipotini e chissà cosa.

Vede Napolitano, se lei confessasse, se mettesse il popolo in condizione di sapere, molto probabilmente non solo verrebbe parzialmente riabilitato, ma avrebbe sessanta milioni di alleati contro chi a quel punto le vorrebbe male, mica roba da poco.

Questa è solo una minima parte di quanto avrei da dire, ma per il momento mi fermo qui, mi pare che basti.

Solitamente a questo punto bisognerebbe che le facessi gli auguri di rito, il classico “Buona Fine e Buon inizio” ma il Buon Inizio visto quanto ha fatto da quando è in vita non mi sento proprio di augurarglielo, però un sincero augurio di Buona Fine non glielo nego di certo.

Stefano Davidson Fonte

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A Capodanno c'è il cenone. Un augurio sincero a questa classe politica di gustarlo fino in fondo. Potrebbe essere l'ultimo. Un pasto luculliano, pantagruelico, esagerato in cui nulla deve mancare. Un Ultimo Cenone da ricordare nei tempi bui. Nell'Ultima Cena Giuda tradì Cristo, nell'Ultimo Cenone i commensali sono centinaia e tutti, indistintamente, ma ognuno con le sue caratteristiche, hanno tradito gli italiani. Il bacio di Giuda sono le menzogne che ogni giorno, l'ultimo dell'anno compreso, hanno raccontato e raccontano alle persone. Quest'anno è stato magnifico, le tasse sono diminuite e persino il PIL è aumentato, risvegliato come Lazzaro dalla tomba della recessione. Il prossimo anno, udite, udite, sarà ancora meglio. Chi non ha fede nella Repubblica dei Partiti e nei suoi trombettieri è un povero miscredente, un populista, un terrorista mediatico, un potenziale camorrista, un neo brigatista. Non si mette in dubbio la parola del Signore quando il suo nome è Napolitano.

Ci hanno venduto per trenta denari, ma ora li chiamano euro. Hanno distrutto l'ambiente e lo chiamano progresso. Hanno corrotto le nostre anime con il consumismo e lo chiamano sviluppo. Sono sempre a tavola e sempre affamati di potere. Cosa sarebbe questa lunga, lunghissima tavolata, dove sono seduti a banchettare, senza lo Spirito del Potere che aleggia su di loro? Un potere effimero, inesistente che gli abbiamo dato noi, trasformando delle nullità in statisti, consegnando le nostre vite a dei signor nessuno che si nutrono, metaforicamente, della nostra carne e del nostro sangue. Per loro il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci è possibile, una cosa da nulla, grazie al miracolo del debito pubblico. Il nostro debito. A loro cernie, bottarghe, orate, spigole, dentici, sogliole e branzini. A noi le lische e il conto, sempre più alto. Un Ultimo Cenone che potrebbe ben rappresentare, sempre metaforicamente si intende, l'ultimo pasto dei condannati a morte ai quali non si nega nulla prima della fine. Non ci sarà un messaggero divino, l'arcangelo della Merkel, e neppure la telefonata del governatore, come avviene nei film, a salvarvi. Abbuffatevi in questa notte di Capodanno. Potrebbe essere l'ultima, meglio approfittarne, anzi abusarne come avete fatto con la Democrazia e con la Costituzione. Prosit.

Beppe Grillo Blog

Il messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo sarà trasmesso sul blog
http://www.beppegrillo.it/ alle ore 20.30 di martedì 31 dicembre
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In alto i cuori!

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Governo messicano rivela Documenti Maya che provano contatto ET



La realtà del contatto extraterrestre con la civiltà umana sta diventando sempre più chiara , molti stanno iniziando a capire la verità che si è parlato per secoli . Una grande storia coinvolge il governo messicano che ha pubblicato documenti e immagini di oggetti trovati sul sito di Calakmul , Messico che aiutano a dimostrare la realtà del contatto con civilta' extraterrestre .


Grazie per questa release può essere dato per l'Istituto Nazionale di Antropologia e Storia ( INAH ), che ha trovato questi dischi affascinanti in Messico . Questa nuova scoperta sferra un colpo pesante alla segretezza che è stato appositamente creato che circonda la vera storia della nostra terra . I dischi sono di creazione Maya e sono stati trovati circa 80 anni fa, secondo l' INAH . Questi incredibili reperti archeologici sono stati presentati prima e saranno oggetto di un documentario prodotto da Raul Julia- Levy e diretto da Juan Carlos Rulfo , il vincitore del festival di Sundance 2006 con il film " In The Pit . " Il documentario è attualmente intitolato " Rivelazioni dei Maya 2012 e oltre. "


"Il Messico rilascerà codici, manufatti e documenti significativi con evidenziano il contatto Maya con extraterrestri , e tutte le loro informazioni saranno confermate dagli archeologi ", ha detto . "Il governo messicano non sta facendo questa dichiarazione per conto proprio - tutto ciò che diciamo , è provaio e verificato. "

Il governo messicano sta rilasciando questi segreti statali, protetti per circa 80 anni. Anche se le fotografie dei dischi sono stati presentati da Klaus Dona e Nassim Haramein Dr. corso di una conferenza tenutasi a Saarbrücken , in Germania nel giugno 2011 .




Dischi Maya antiche descrivono contatti con extraterrestri.

Sopra è l'immagine dei dischi in questione. Diverse aree sono state numerate in modo da poter discutere ogni immagine raffigurata.


1) la terra e la sua atmosfera. Questo è rappresentato da due anelli.


2/3) Si crede sia una cometa o un asteroide in movimento verso terra.


4) si crede sia un veicolo spaziale appositamente progettati per colpire o deviare la cometa.


5) si ritienei essere un astronauta


6) si ritiene sia una navicella controllata in modo intelligente.





Luis Augusto Garcia Rosado è il rango più alto funzionario del governo del Messico che è andato a verbale sugli extraterrestri. Rosado ha parlato di contatto "tra i Maya e gli extraterrestri, supportato dalle traduzioni di alcuni codici, che il governo ha mantenuto al sicuro nei sotterranei per lungo tempo." Lui ha anche parlato "di un atterraggio nella giungla, di circa 3000 anni fa."


Sources:

http://www.thewrap.com/movies/column-post/guatemala-cooperate-doc-about-mayans-and-aliens-31162?page=0,1

http://www.hollywoodreporter.com/thr-esq/arbitrator-rules-mayan-prophesy-filmmaker-409710


Original: http://feedproxy.google.com/~r/Collective-evolution/~3/TJv0PHNWa2c/


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lunedì 30 dicembre 2013

L’Italia ha perso la guerra, ma la ricostruzione non ci sarà.


Quelle che abbiamo attorno sono le macerie di una guerra. Lo afferma senza giri di parole il centro studi di Confindustria descrivendo questa crisi, ovvero la più drammatica recessione della nostra storia, dopo il secondo conflitto mondiale. A partire dal propagarsi nel mondo degli effetti reali della crisi iniziata con i “sub-prime”, lo sfacelo dell’economia è paragonabile a una guerra per i danni e le macerie che ha lasciato dietro di sé. In pochi anni sono svaniti quasi due milioni di posti di lavoro. E la drammatica morsa creditizia, operata dal sistema bancario, continuerà ancora a lungo, nello scenario più negativo.
La catastrofica recessione neocapitalistica sta dando segni di luce in fondo al tunnel?(BALLE!!!) Attenti: se la “guerra” è finita, «il dopoguerra potrà essere altrettanto negativo e socialmente drammatico». Parlano le cifre: oltre 7 milioni di senza lavoro e quasi 5 milioni di poveri.
Il tutto, scrive Orso in un post ripreso da “Come Don Chisciotte”, è condito da un crollo dei consumi delle famiglie che possiamo definire epocale: è la fine Draghi e Lettadella tanto deprecata società dei consumi? Siamo appesi a un filo: le ostilità potrebbero riprendere improvvisamente, «a causa di un ennesimo shock orchestrato dalla grande finanza internazionalizzata». In quel caso, «la situazione potrà precipitare ulteriormente». Del resto, la debolezza strutturale del sistema-Italia, dal punto di vista sociale e occupazionale, si manterrà anche il prossimo anno. E OLTRE...

Se anche la “guerra” fosse veramente finita, aggiunge Orso, se ne deduce che – in ogni caso – l’Italia è un paese sconfitto: «Abbiamo perso la guerra e soltanto ora ce ne siamo accorti». Potenza manifatturiera in Europa e nel mondo, l’Italia «è forse il grande sconfitto in Europa», anche se «non certo l’unico, perché l’area europeo-mediterranea esce complessivamente sconvolta dal conflitto, che pare continui in Grecia». Lo spettacolo è desolante: «Le macerie visibili, le distruzioni del tessuto produttivo, i segni dei continui “bombardamenti” neocapitalistici ed europoidi ci sono tutti», continua Orso.

«Lungo le direttrici del Veneto e nei distretti industriali del nord», si moltiplicano «gli edifici industriali e i capannoni chiusi intorno ai quali già cresce un po’ di vegetazione, abbandonati all’incuria perché nessuno può riattivarli». Analoga disperazione nelle strade e nelle case: «Il proliferare continuo del numero dei poveri veri, dei mendicanti, di coloro che dormono nelle stazioni, sempre più sporche e prive di manutenzione, ugualmente lo dimostra. Case senza riscaldamento (e senza luce) sempre più numerose, perché la cosiddetta “economia della bolletta” ammazza le Letta e Merkelfamiglie monoreddito». E attorno, «edifici pubblici e privati senza manutenzione, che fra qualche anno cadranno in pezzi».

Ma non è tutto. «Le macerie morali, invisibili quanto le ferite che offendono lo spirito, sono forse le più difficili da rimuovere e le più insidiose». Secondo Orso, «per l’Italia ci sarà un lungo dopoguerra, interrotto forse una ripresa improvvisa del conflitto, con un ultimo “bombardamento” finanziario ordinato delle aristocrazie globali del danaro e della finanza».Ma attenzione: «Non è prevista alcuna ricostruzione». Questo gli analisti del centro studi di Confindustria non lo scrivono, ma lo lasciano intendere quando, con aridi numeri, cercano di prevedere i possibili scenari del dopoguerra. «Non ci sarà ricostruzione, come avvenne dopo la seconda guerra mondiale, dal 1947 agli anni cinquanta. Perché, a differenza di allora, la spietata “global class” finanziaria, perfettamente organica al neocapitalismo e senza problemi di coscienza, non prevede per il paese alcun “Piano Marshall”». Ovvero: «Le risorse del paese si saccheggiano, le sue strutture produttive si smantellano, la popolazione si spreme fino all’inverosimile, e poi si passa ad altro, ad altri “mercati”, ad altre “bolle”, lasciando dietro di sé solo macerie. Materiali e morali».

Tratto da: imolaoggi.it

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APOCALISSE FUKUSHIMA: I SETTE PERCHE’ DI UN VERGOGNOSO E CRIMINALE SILENZIO

Incombe l’apocalisse nucleare sull’emisfereo nord del pianeta

Il buon senso e le larghe vedute avrebbero suggerito, anzi costretto, a partire dai paesi occidentali, visto che i primi coinvolti sono Giappone e Nord America, a coalizzarsi, chiedendo l’aiuto anche a quelli del Brics per fermare l’Apocalisse che sta sconvolgendo l’Oceano Pacifico. Ma questi paesi della Trilaterale, controllata dai soliti ignoti, si fa per dire, hanno dato ordine alla stampa occidentale e ai governi di questi paesi, di andare avanti con la solita agenda, facendo finta di niente.
Lo scenario è doppiamente apocalittico e folle Si sarebbe potuto e si potrebbe ancora fare qualcosa, organizzando una gigantesca task force internazionale per ridurre i danni di questa grande guerra nucleare non combattuta, che pregiudicherà la vita su una parte molto ampia del pianeta, nei decenni e secoli futuri. E’  follia criminale (dei soliti “ignoti”) quella che ha dato ordine agli utili idioti governi occidentali di TACERE. Anzi, importanti testate giornalistiche europee, non solo tacciono, ma anzi mentiscono, come da noi repubblica della sera, facendo credere alla gente che tutto sia sotto controllo e di entità ridotte.
Mentre incombe l’apocalisse nucleare, trovo in prima pagina sulla stampa nazionale e europea che le pussy riot hanno mostrato il culo, per protesta contro Putin.
Mentre incombe l’apocalisse nucleare, trovo in prima pagina su questa stampa che un bus a Londra è andato dritto contro un albero, e ci sono stati pure dei feriti (e il bus che in Honduras è finito nel fiume, con dei morti, perché non viene nominato?)
Mentre incombe l’apocalisse nucleare sull’emisfero nord del pianeta, trovo in prima pagina della stampa europea che finalmente in un certo stato americano sono stati approvati i matrimoni gay, con tanto di foto dei due rikkioni davanti alla torta nuziale.
Mentre incombe l’apocalisse nucleare sull ‘emisfero nord l’agenda di politica estera di Europa e Usa continua a essere ripiegata sul medio oriente, per continuare a togliere le castagne dal fuoco ad Israele, che chiede ai suoi golem di liberarlo dai suoi nemici; Iraq, Libia, ieri; Siria oggi e  Iran domani[1].  Paesi questi che andavano anche ricondotti sotto l’autorità della Banca Internazionale dei Regolamenti. Essi non devono avere una banca Centrale propria e di stato, bensì come tutti gli altri paesi occidentali devono dipendere da una banca centrale privata che li indebita fino al collo. Una volta prodotto il “debito pubblico”, ecco che poi bisogna svendere oro, palazzi, isole, stazioni termali, giacimenti di minerali al Grande Parassita. Ma come godrà di questi beni il Parassita stante una apocalisse nucleare in corso?
Mentre incombe l’apocalisse nucleare sul nord del pianeta, trovo in prima pagina della stampa occidentale che alle olimpiadi di Sochi gli Usa manderanno la loro icona gay dello sport (non ho capito chi sia, ma mi chiedo esasperato “ Che ce ne frega?”)
Perché la masso-stampa europea non deve parlare di Fukushima? Semplice, perché va contro il fondamentale assunto liberista: l’economia e le multinazionali devono poter fare tutto quello che gli pare, senza che lo stato interferisca. Nel Giappone trilateralista la Tepco, che ha impiantato la centrale famosa, ha fatto come le pare, senza che lo stato interferisse, specie nel chiedere garanzie di sicurezza. Anzi, nel riferire i dati del disastro il Giappone, all’inizio, riferiva i dati taroccati della Tepco, che minimizzava. Anzi, per non perdere un solo dollaro in borsa, hanno mentito, tergiverato, falsificato e fatto morire esseri umani
Il Tafta che gli Usa vogliono far firmare ai coglioni europei e il Tpp, per i paesi sul Pacifico (i pesci che abboccano sono i seguenti: Australia, Brunei, Chile, Japan, Malaysia, Mexico, New Zealand, Canada, Peru, Singapore, Vietnam)[2], sono accordi di “libero commercio e investimento” che prevedono la messa in impotenza giuridica degli stati nei confronti delle multinazionali (farmaceutiche, petrolifere, sementiere, zootecniche, estrattive, ecc). Che vuol dire? Che queste nei paesi che firmano quei trattati possono fare tutto quel che gli pare, senza che lo stato le possa fermare in nome della difesa ambientale o dell’interesse della popolazione. Lo stato non deve avere strumenti giuridici e quindi coattivi per fermmarle. Insomma: se queste trivellano i territori, anche a pregio ambientale, lo stato non le può denunciare per inquinamento delle falde o per sfregio ambientale. Se ti diffondono gli Ogm sul territorio e contaminano le colture biologiche di pregio e di nicchia, non le puoi fermare, perché violeresti gli accordi di “libero commercio e investimento” che il politico collaborazionista ha firmato per il tuo paese. Se mettono in commercio carne bovina che scoppia di ormoni e latte a sua volta contaminato, non li puoi fermare per attentato alla salute pubblica, perché sono stati firmati accordi di libero commercio e impresa. Se un’industria farmaceutica lavora sul tuo territorio sostanza chimiche pericolosissime e sversa spesso i rifiuti nel fiume, allo stato verrà concesso di multarla di una cifra ridicola, ma non potrà imporle la chiusura o la delocalizzazione per tutelare la salute pubblica. Si potranno tagliare foreste di elevatissimo pregio ambientale ed ecosistemico, in nome degli accordi del libero commercio, impresa e investimento; lo stato, che ha firmato, non potrà porre divieti in nome dell’ambiente e del bene comune.
Parlare di Fukushima in prima pagina e prendere sul serio l’apocalisse che incombe, dichiarandola emergenza planetaria che tutta l’umanità deve concorrere ad affrontare, susciterebbe nella mente della gente questo pensiero “E’ora di smettere di basare l’economia sull’innaturale o sul contronaturale, bisogna che la tutela ambientale divenga valore primario, perché è meglio essere poveri in un ambiente sano, dove tutto quel che hai intorno può diventarti cibo e bevanda, piuttosto che essere ricchi in una discarica chimica e nucleare, dove tutto ciò che hai intorno ti uccide”. E’ un pensiero semplice e lineare, prova a dargli torto!
1 Prendere sul serio l’apocalisse che incombe implicherebbe in tutto il mondo un avanzamento, come peso politico e mediatico, di tutti quei movimenti ecologisti che promuovono, ad esempio, agricoltura biologica, che, si sa, non è compatibile con gli Ogm di Monsanto; una promozione di consumi Gas a km 0, cioè promozione dei produttori locali, contro il principio globalizzatore della grande distribuzione, che vuole tu mangi meloni dell’India, pesce del nilo e biscotti non-si-sa-di-dove, zeppi di antibiotici, anticrittogamici e grassi idrogenati che fanno scoppiare il cuore. I Gruppi di acquisto locale favoriscono la nascita di monete locali, di proprietà popolare, contro il principio della banca centrale privata e dell’inestinguibile debito pubblico
2 Parlare di Fukushima in prima pagina implicherebbe  un avanzamento delle energie alternative e pulite, contro il petrolio, che si sa comporta dipendenza energetica e favorisce quel debito pubblico, su cui fa leva il Grande Parassita per mangiare i beni del paese
3 Ciò implicherebbe  un’ ulteriore Ricerca di fonti gratuite di energia o quasi gratuite (auto ad acqua, a idrogeno) e riabilitazione di grandi scienziati come Tesla, che aveva individuato fonti di energia inesauribili a costo zero, che non indebitano i popoli come vuole il Parassita.
4 Ciò implicherebbe una volontà di restituire la produzione alimentare al tessuto locale, cioè al piccolo produttore (che difficilmente aggiungerà al mangime per animali gli scarti delle lavorazioni industriali), radicando la gente alla terra[3] e bloccando il processo di inurbamento; nelle megalopoli la gente non distingue più un pollo da un maiale, e men che meno sa riconoscere se quel che compra al fast food o alla grande distribuzione sia cibo o robaccia, esattamente come vogliono le multinazionali dell’agroalimentare che vendono cibo a costi quasi zero (facendo fallire chi produce sano), perché ribassano all’infinito sulla qualità del prodotto (=riciclano e rendono commestibile scarti industriali e m…a).
5 Mettere in prima pagina l’apocalisse Fukushima, significa che la gente non vorrà più sul proprio territorio attività di fracking per avere lo shale gas, perché trattasi di attività estremamente inquinante e probabilmente generatrice di terremoti, a riprova di quanto sia innaturale o contronaturale, proprio come una centrale atomica. (E così non si potrà far concorrenza al gas naturale russo)
6 Fukushima in prima pagina favorirebbe un ritorno, già in corso, alla medicina naturale, erboristica, alimentare, ayurvedica, taoista, delle tradizioni popolari, a danno della iatrochimica attuale, sostenuta dalle multinazionali. Anche quella innaturale o contronaturale, come testimoniano gli effetti collaterali. Questa è indebitante, come vuole il Parassita. Per fluidificare il sangue basta un po’ di limone, che costa pochissimo e lo compri all’alimentari, ma loro ti dicono che per fluidificare il sangue ci vuole l’aspirina di cui hanno il brevetto e che devi comprare in farmacia a prezzo molto maggiore; così per i diuretici, disinfettanti, antipiretici, ecc.
Fukushima, reale emergenza planetaria e apocalisse incombente deve essere taciuta dalla masso-stampa europea che fa capo alla City e a Wall street.
Apro oggi i giornali e trovo in prima pagina che la Jolie si è rifatta le labbra (troppo stanco per leggere l’articolo e capire di quale parte del corpo si tratti); il titolone aggiunge che il marito le ha regalato un’ isola per il compleanno (ma anche gli attori, come gli scienziati, sono solo americani?). Proviamo ad andare all’interno alla pagina degli esteri. Che trovo? “Londra, treno passeggeri deraglia e sbatte contro un albero. Almeno 5 feriti” (! E i 7 morti del treno deragliato in Gabon). L’altra notizia che repubblica della sera riporta in prima pagina – tanta è l’importanza- è che due femen a seno nudo hanno pisciato sulla foto del premier ucraino, per protestare contro i suoi accordi con Mosca[4].
Fukushima, reale emergenza planetaria e apocalisse incombente deve essere taciuta dalla masso-stampa europea che fa capo alla City e a Wall street. Quell’evento può cambiare e cambierà il corso della storia (altro che 11 IX), nonostante i criminali che dominano tentino di procrastinare tale svolta.
7. Il perché lo spieghiamo nel settimo e ultimo punto, dove chiariamo il messaggio politico di Fukushima. Esso indica che solo un rafforzamento degli stati-nazione (di stampo moderno, precontemporaneo) sarà in grado di effettuare la tutela ambientale e delle popolazioni nelle varie regioni del mondo, contro ciò che Onu, privati e stati liberali-liberisti (di stampo contemporaneo) non hanno saputo fare ad oggi; ma anzi, questi stati liberali che si sono svuotati e sottoposti allo strapotere delle multinazionali, della finanza e delle banche centrali hanno collaborato ai grandi disastri ambientali del pianeta, come paradigmaticamente ha fatto il Giappone con la Tepco (gli Usa con la Bp), ecc. Il messaggio politico di Fukushima è contro la finanza globalista e contigua al potere del sistema delle banche centrali private che strangola il pianeta col “debito pubblico”; quel messaggio politico implica che la popolazione di tale stato-nazione, delimitato geograficamente, linguisticamente, etnicamente, si senta una sola cosa con l’ambiente in cui vive e che se ne curi come di se stesso, mentre l’economia, la speculazione e la stampa di moneta devono esser  sottoposti allo stato nazione, nell’interesse del popolo-ambiente. Il popolo e il suo ambiente sono una sola cosa, come l’interno e l’esterno di un qualsiasi oggetto.
Questo messaggio, che viene da Fukushima va silenziato.
Apriamo i giornali anche oggi e troviamo in evidenza che: “qualcuno le ha suonate a Boateng”.
Pattume, Pattume, Pattume Del resto fanno il loro mestiere di armi di distrazione di massa. Fonte DI Paolo De Bernardi

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Diffusione del cancro: previsioni shock per i prossimi 10 anni


L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato nuove terribili previsioni sulla diffusione del cancro nel mondo, che dimostrano quanto 
il modello di medicina occidentale sia un fallimento completo.

Studi sulla sanità pubblica svolti dalle Nazioni Unite rivelano che, nei prossimi 10 anni, i malati di cancro aumenteranno di oltre il 25%, e l’aumento maggiore è previsto nei paesi in via di sviluppo dove è stata più pesante l’influenza occidentale.

Entro il 2025, afferma l’OMS, si prevede che il numero di diagnosi di nuovi casi di cancro aumenterà del 37% l’anno, salendo dai 14,1 milioni di persone, di oggi, fino ad uno scioccante 19,3 milioni di persone. Il numero dei malati di cancro che moriranno per la malattia o per la cura della malattia aumenterà del 39 %, e passerà dagli attuali 8,2 milioni di persone l’anno a 11,4 milioni di persone l’anno.

Per gli USA, si prevede che il numero di nuovi casi di cancro aumenterà leggermente meno che nel resto del mondo e i circa 1,6 milioni di persone che si ammalano ogni anno aumenteranno del 31% per arrivare a 2,09 milioni di persone l’anno nel 2025, ma i casi di morte per cancro aumenteranno fino al 38%, più o meno nella stessa percentuale dell’aumento previsto nel resto del mondo.



“Nei paesi più sviluppati, il cancro è la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari, e ci sono evidenze epidemiologiche di questa tendenza emergente anche nel mondo meno sviluppato”.- si legge nella sezione Q & A sul cancro web dell’OMS. “Questo è particolarmente vero nei paesi in “evoluzione” o in paesi a medio reddito, come ad esempio in Sud America o in Asia. Già più della metà di tutti i casi di cancro si verificano nei paesi in via di sviluppo”.

Paesi che si sviluppano secondo gli standard occidentali sono più esposti al cancro.

Mentre le percentuali di casi di cancro sono certamente in aumento in tutto il mondo, si nota che alcune delle zone più colpite si trovano in Cina e in India, paesi che si stanno sviluppando secondo gli standard occidentali. In India, per esempio, le società di biotecnologia europee e americane che hanno giocato un ruolo importante nella transizione dalle colture tradizionali verso gli organismi geneticamente modificati (OGM), sono fortemente collegabili alle malattie per cancro.



Lo stesso vale in Cina, dove molte città moderne sono state costruite sul modello americano e hanno preso stile di vita e abitudini alimentari simili a quelle americane. I modi di vita tradizionali dei nativi e la loro eredità agricola stanno rapidamente scomparendo dando posto al consumismo e al materialismo e tutto ciò significa – tanta “immondezza” alimentare, una minima attività fisica, e, naturalmente, farmaci occidentali e chirurgia a volontà.

“È una strategia”, si legge su McClatchy. “I cibi OGM provocano il cancro (e sia gli anti-populisti più eminenti che gli eugenetisti lo sanno bene, perché sono loro che hanno creato quella roba). Stessa cosa con i vaccini che causano il cancro. Stessa cosa anche con aria inquinata. Stessa cosa con il fluoro messo nell’acqua (è dimostrato che il fluoruro fa aumentare il rischio di cancro alle ossa). Il BPA contenuto nella plastica) è ampiamente utilizzato sia nell’ambiente che nell’abbigliamento e contiene elementi assimilabili agli estrogeni che provocano cancro al seno alle donne a possono causare impotenza e effeminatezza agli uomini”.

Non sorprende che la OMS abbia taciuto finora su tutti questi fattori associati al cancro, già ben noti. E parlando a nome della Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, un’altra Organizzazione Sanitaria Internazionale, il responsabile dell’informazioni sul cancro, il Dr. David Forman ha detto ai media che il tabacco e l’alcool – e praticamente nient’altro – sono le due cause principali del cancro. Affermazione incompetente e totalmente assurda che puzza di informazione da passare alla stampa.

“La cultura occidentale e tutte le malattie che provoca, si sta diffondendo in tutto il mondo”. ha riassunto intelligentemente un altro commentatore su McClatchy.


Autrice: Ethan A. Huff / Fonte originale: naturalnews.com / Traduzione percomedonchisciotte.net a cura di Bosque Primario

Fonte

http://www.losai.eu/diffusione-del-cancro-previsioni-shock-per-prossimi-10-anni/#sthash.J9dMbRMQ.dpufhttp://altrarealta.blogspot.it/

domenica 29 dicembre 2013

...Vogliono rubarci anche l'anima

toro_seduto.jpg
"Ma per le vie della città ho visto dei bambini che tendevano la mano come mendicanti. E' stata una visione così miserabile che il cuore mi doleva e ho dato loro i pochi soldi che avevo in tasca. Come potranno i bianchi prendersi cura dell'uomo rosso se lasciano morire in miseria i loro stessi figli? Sembra che a loro interessino solo il potere e il denaro! Il loro appetito non ha limiti" 

A loro non basta prendere le nostre colline e le nostre praterie, vogliono rubarci anche l'anima. Mandano i nostri figli nelle loro scuole affinché imparino a vivere come loro. Vogliono che ascoltiamo le parole del loro Dio scritte in un libro, ma il nostro libro sacro sono il vento, la pioggia e le stelle. Vogliono che diventiamo contadini che lavorano per loro. Porto il nome del bisonte e non sarò mai come un animale domestico rinchiuso. Vogliano che dimentichiamo il potere del cerchio per vivere nelle loro case quadrate; che rinunciamo alle nostre danze e alla nostra 'medicina'. E alcuni dei nostri sono così disperati che si prestano ad abbandonare la 'via rossa'. I nostri fratelli dimenticano le forze che sono state in nostro potere: il bisonte, la pipa e il cerchio. E quelle forze ci abbandonano... Il mondo dell'uomo bianco ha l'insolenza dei guerrieri vittoriosi. Ma solo la pietra dura nel tempo. Può darsi che un giorno il 'potere' dell'uomo bianco rinasca, come un albero congelato che ricresce dalle sue radici." 

Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yotank)(1830-1890)

Nacque a Hunkpapas, lungo il Grande Fiume, nel Dakota. Fu uno dei capi principali che negoziarono il Trattato di Fort Laramie, nel 1868, con il quale gli Stati Uniti si impegnavano ad abbandonare diversi forti e a rispettare l'area sacra delle Black Hills.Toro Seduto era noto come un grande guerriero e in tarda età divenne una guida spirituale. Nel giugno 1876, eseguì la Danza del Sole per trentasei ore consecutive e al termine ebbe una visione secondo la quale le truppe del generale Custer sarebbero state sconfitte nella famosa battaglia di Little Bighorn, in cui il settimo cavalleria fu annientato. Egli disse della battaglia: "Non dite che fu un massacro. Vennero per ucciderci e invece furono loro ad essere uccisi". Toro Seduto ebbe un vasto consenso da parte del suo popolo e rappresentò un ostacolo enorme per gli sforzi dei bianchi di assoggettare i Sioux. Dopo varie vicissitudini, che videro progressivamente ridursi le concessioni ottenute con anni di lotte, Toro Seduto fu assassinato con un colpo alla testa, mentre quarantatre poliziotti indiani rinnegati cercavano di arrestarlo, nel dicembre 1890, pochi giorni prima del massacro di Wounded Knee.

Craxi accusò Napolitano di tacere sui finanziamenti illeciti che arrivavano al Pci dall’Urss

Napolitano-Spadolini-Craxi


Duranate il processo Cubani, Bettino Craxi accusò Giorgio Napolitano di aver taciuto riguardo i fondi illegali che arrivavano direttamente dall’Urss.

Davanti all’allora pm Antonio di Pietro, Craxi affermò: “Sarebbe come credere che il presidente della Camera, onorevole Giorgio Napolitano, che è stato per molti anni ministro degli Esteri del Partito Comunista e aveva rapporti con tutte le nomenclature comuniste dell’est a partire da quelle sovietiche, non si fosse mai accorto del grande traffico che avveniva sotto di lui tra i vari rappresentanti e amministratori del Partico Comunista nei Paesi dell’est.

Non se n’è mai accorto. Cosa non credibile”. Craxi nella sua deposizione accusa “il maggiore partito d’opposizione, il Pci, il quale non è mai stato un partito povero, è sempre stato un partito ricco di risorse, aveva costruito in Italia la macchina burocratica più potente e più organizzata del mondo occidentale”.

Ma non fu solo Craxi a lanciare accuse di finanziamenti illegittimi al Pci, ma purtroppo, tutti sanno come finì la vicenda: una volta eliminata la Dc ed il Psi, al momento di indagare sul Pci tutta l’inchiesta scomparve, si dissolse nel nulla. Ed ora Napolitano è presidente delle Repubblica e garante della legalità….
Fonte: www.qelsi.it

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La Terra Dopo L'uomo Da Non Perdere 2009 1 parte.avi (+playlist)



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sabato 28 dicembre 2013

GLI UMANI SONO ALIENI VENUTI DALLO SPAZIO (?)

Il dottor Ellis Silver è un ecologista attualmente impegnato nello sforzo di ripulire i detriti di plastica che affliggono l’Oceano Pacifico

Nel suo ultimo libro “Humans are not from Earth:  scientific evaluation of the evidence”, il ricercatore propone una teoria sulla provenienza della razza umana davvero al confine con la fantascienza, in quanto ritiene che gli esseri umani potrebbero non essere originari della Terra, ma essere stati ‘portati’ dall’esterno decine di migliaia di anni fa.


A sostegno della sua tesi, Silver offre alcuni argomenti basati sulla fisiologia umana che secondo lui fanno pensare che gli umani non si sarebbero evoluti insieme alle altre forme di vita del pianeta Terra. Come egli stesso afferma nel suo libro, il lavoro si basa sulle evidenze scientifiche circa le differenze fisiologiche tra gli esseri umani e gli altri animali.
Mentre il pianeta Terra sembra soddisfare a pieno le esigenze degli esseri viventi, gli esseri umani, in alcuni casi, sembrano essere dei disadattati, in quanto soffrono di alcuni ‘difetti’ che rivelano che essi non ‘sono di questo mondo’.


Come spiega l’articolo comparso su Yahoo News, presumibilmente, l’umanità è la specie più evoluta del pianeta, eppure è sorprendentemente inadatta e mal equipaggiata per l’ambiente terrestre: il sole provoca delle scottature sulla sua pelle, per esempio; inoltre, il fatto che soffra di mal di schiena sembra mostrare che l’uomo sia stato concepito in un ambiente a gravità più bassa; come spiegare, poi, le difficoltà che incontrano le femmine umane nel parto? E’ strano che le teste dei neonati siano così grandi, rendendo difficile il parto, fino a provocare la morte della madre e del bambino. Ed infine, perchè siamo afflitti da malattie croniche?

Secondo Silver, nessuna altra specie autoctona del pianeta Terra ha questo tipo di problemi. “La Terra è in grado di soddisfare le nostre esigenze in quanto specie, ma forse non in maniera così efficace come aveva pensato chi ci ha portato qui”, spiega l’ecologo. “Le lucertole possono rimanere al sole tutto il tempo che vogliono. Se noi ci esponiamo al sole per un’intera giornata, il giorno dopo siamo coperti di scottature. Inoltre, veniamo abbagliati dalla luce del sole, fenomeno che la maggior parte degli animali non sperimenta”.
Inoltre, sembra che gli esseri umani siano sempre affetti da un qualche tipo di malattia. “Siamo tutti malati cronici”, spiega Silver. “Infatti, è pressoché impossibile trovare una persona che è al 100% della sua forma e in perfetta sanità fisica. Credo che molti dei nostri problemi derivino dal semplice fatto che i nostri orologi biologici interni si sono evoluti per una giornata di 25 ore (come dimostrato dai ricercatori del sonno), mentre il giorno terrestre della Terra dura solo 24 ore”.

In più c’è una quella curiosa sensazione prevalente avvertita da molte persone, le quali sentono di non appartenere a questo posto o che semplicemente “c’è qualcosa che non va”.


Ogni giorno qualcuno è colpito dalla peste

E' diventato normale. Ogni giorno qualcuno è colpito dalla peste. Persone insospettabili che in tutta la loro vita non avevano mai avuto un qualunque sintomo cadono all'improvviso in preda della malattia. Un tuo amico, un parente, il marito della custode, la madre del compagno di scuola di tuo figlio. Il cerchio si stringe e tu, che avevi sempre ritenuto la peste come una malattia d'altri tempi e ti sei sempre considerato immune, solo gli altri potevano esserne colpiti, la percepisci sempre più vicina. Nella buca delle lettere. Nello squillo del cellulare. Sai che potrebbe toccare a te perdere tutto. E' sufficiente una lettera di licenziamento, la tua azienda che chiude, delocalizza, va in bancarotta.

Se hai dei risparmi cominci a fare i conti, per quanto tempo potrai sopravvivere con la tua famiglia, qualche mese? Due anni? E poi? Se non hai nulla guardi nel vuoto e cerchi, con poche speranze, un'occupazione qualunque. Lo Stato, questa entità che tutto presiede, di cui nessuno è mai responsabile, un dio moderno al di là del bene e del male, non ti potrà aiutare, non è nella sua natura. Ti fermi a riflettere, a pensare se forse, questa peste che dilaga e abbatte con lentezza, implacabile, le certezze di una vita, distrugge ogni protezione sociale, non sia in parte colpa tua. Ti chiedi se tu, per anni, hai svolto, inconsapevole, indifferente, la funzione del piccolo untore e questa peste, questo contagio che corrompe la società non sia dovuta anche al tuo delegare (a chi poi?), al crederti invulnerabile.

"Era, quella, una peste profondamente diversa, ma non meno orribile, dalle epidemie che nel medioevo devastavano di quando in quando l'Europa. Lo straordinario carattere di tal nuovissimo morbo era questo: che non corrompeva il corpo, ma l'anima. Le membra rimanevano, in apparenza, intatte, ma dentro l'involucro della carne sana l'anima si guastava, si disfaceva. Era una specie di peste morale, contro la quale vi pareva non vi fosse difesa alcuna. Tanta era l'iniqua forza del contagio, che prostituirsi era divenuto un atto degno di lode, quasi una prova di amor di patria, e tutti, uomini e donne, lungi dall'arrossirne, parevano gloriarsi della propria e della universale abbiezione" (*)
Dagli schermi della televisione arrivano, come ogni sera, messaggi rassicuranti: "La peste non esiste!". Fino a ieri ci hai creduto, forse ci hai voluto credere, ora non puoi più e pensi a quelle persone vendute che mentono dietro al piccolo schermo e ai loro burattinai con i volti di plastica e le risposte piene di vuoto. Anche loro, pensi, si sentono immuni. Per quanto durerà? Quando la campanella dei monatti suonerà per tutti?

(*) La pelle - Curzio Malaparte

Blog Beppe Grillo

CACCIA ALLE STREGHE



La nostra storia è costellata da soprusi di ogni tipo - sfociati spesso e volentieri nell’assassinio vero e proprio - nei confronti di persone geniali, che nel campo della medicina, della fisica, della astronomia, ecc., non si sono piegate e uniformate al pensiero religioso e/o politico dell’epoca.
 
Penso a un certo Galileo che per evitare di essere bruciato vivo dalla santa chiesa romana ha abiurato; penso a un Giordano Bruno, il quale ha scelto invece la via della purificazione messa gentilmente a disposizione, sempre dalla santa chiesa cattolica e apostolica di Roma! Penso a tutte quelle donne arse vive semplicemente perché sapevano far nascere i bambini e curare con le erbe che Madre Natura ha messo a disposizione (oggi si chiamerebbero erboriste!).


fuocherelli che hanno provocato milioni di morti - sempre e solo nel nome di dio ovviamente - si sono definitivamente spenti.

In una società mediatica come la nostra, il rogo è stato sostituito metaforicamente dall’arresto ingiustificato e dal discredito pubblico, cioè da quelle campagne mirate a screditare una persona, sia esso un medico o uno scienziato, davanti a tutti!  

Il tribunale non è più quello secolare della santa inquisizione, formato da illustri prelati, cardinali e vescovi, ma da scienziati, luminari e baroni della scienza. Questi ultimi decidono se la Terra è rotonda, se gira attorno al Sole oppure no; se esistono altri mondi oltre al nostro o se siamo noi gli unici nell’Universo. Sempre a loro spetta la decisione terapeutica per la cura del cancro. Responsabilità questa molto pesante.


Una volta si vestivano di nero e portavano al collo un rosario con il crocefisso, oggi indossano il camice bianco e al collo hanno lo stetoscopio. I tempi sono cambiati, l’abbigliamento è cambiato, ma il modo di lavorare è lo stesso: distruggere, utilizzando ogni mezzo lecito e illecito, tutti coloro che sfidano i dogmi religiosi e/o scientifici (anche la scienza è pregna di dogmi!), annientare tutti coloro che vanno controcorrente e che apportano delle innovazioni. 

Motivo? Il mantenimento dello status quo, cioè il mantenimento dell’establishment medico-scientifica, e, detta in soldoni: il mantenimento delle multinazionali chimico-farmaceutiche! Queste controllano tutto il sistema, e attraverso i luminari della scienza - che vengono pagati e strapagati per la nobile missione - mettono in pratica le loro politiche.


Qualche giorno fa, il 9 settembre 2004 per la precisione, il Dottor Geerd Ryke Hamer è stato imprigionato a Madrid per «abuso della professione medica». Ricordo brevemente che il Dottor Hamer ha una laurea in fisica una in teologia e una in medicina ed è il codificatore della Nuova Medicina, cioè di una sistema medico-scientifico assolutamente empirico (quindi riproducibile nel 100% dei casi) rappresentato da Cinque leggi, che capovolge l’intero concetto di malattia  (per coloro interessati leggetevi Nuova Medicina) 

Il concetto rivoluzionario del Dottor Hamer (personalmente continuerò a chiamarlo Dottor con la D maiuscola) è così dirompente che se venisse messo in pratica porterebbe alla chiusura di tutte le lobbies dei farmaci e alla comprensione della malattia!!!

Avete capito la portata della Nuova Medicina, e quali interessi tocca? Interessi enormi e quindi molto pericolosi!


Un Medico così, andava e va fermato quanto prima (hanno da poco sistemato per le feste il compianto Professore Luigi Di Bella). Inizialmente ci hanno provato con l’abiura e con oltre sessanta tentativi d’internamento in manicomio, ma niente da fare. L’osso è duro più del previsto (tedesco di nascita e alto circa un metro e novanta!). Sono riusciti però a radiarlo dall’albo dei medici, e infatti oggi Hamer si trova in esilio in Spagna, dove vive e lavora libero. Libero, almeno fino a qualche giorno fa! 

Il 9 settembre 2004 il Dottor Hamer è stato arrestato dalla polizia spagnola su richiesta del Ministero della Giustizia francese. Volete sapere perché?  Perché il Dottor Hamer avrebbe detto al telefono con una terapista francese (tutti i medici al mondo hanno il telefono sotto controllo, vero?): «
mandami la TAC della gamba e poi ti saprò dire…». Bene, tale pesantissima, compromettente affermazione al telefono, che denota chiaramente il suo collegamento con qualche cellula terroristica, è la causa di tutto!


Perché un Medico che ha fatto solo del bene all’umanità, che ha codificato una teoria medica rivoluzionaria, viene considerato peggio di un terrorista assassino? 


Il sito ufficiale di hamer http://nuova-medicina-germanica.com/ credo che oggi 2013  hamer viva in Norvegia


venerdì 27 dicembre 2013

LA PAURA E' UN' INFEZIONE



La paura è un'infezione che ti penetra nella mente striscia dentro all'anima

La paura è contagiosa, contamina gli amici gli amanti la famiglia, la società'.

non portarla con te, se vuoi salvare chi ti ama, lascia andare la paura

Antar Raja

Cosa resta del 9 Dicembre?

La testimonianza di un manifestante
Già a 8 giorni dall’inizio della protesta dei forconi il movimento si era già spaccato. Prima hanno cercato di emarginarla, dicendo che “non rappresentava il popolo” (Letta, Kyenge ecc) poi vedendo che il consenso non accennava a diminuire, anzi aumentava, hanno cercato di stigmatizzarla sventolando lo spauracchio della repressione e delle “infiltrazioni fasciste” (Alfano, Letta), infine, complici certi fautori del movimento stesso, si è cercato un accordo politico. Il divide et impera ha avuto successo ancora una volta e si è forse persa un’occasione per fare fronte unico e dimostrare al palazzo che l’attuale politica, costante da anni, non è rappresentativa degli interessi della Nazione, che è lontana anni luce dall’esigenze della popolazione.
Sono stato in piazza, per strada, in città diverse (Como e Lecco), e ho visto studenti, disoccupati, pensionati, lavoratori precari e non, impugnare quella che dovrebbe essere la bandiera di noi tutti, il Tricolore, e farne strumento di comunanza, di appartenenza ad un popolo, come mai è accaduto prima. Per una volta è sembrato che le diverse fedi politiche fossero venute meno, di fronte al comune malcontento anche se a Como ad un certo punto ho sentito intonare, sottovoce e da pochi a dire il vero, “bella ciao”, ma è stato un episodio marginale di breve durata, per fortuna. Le persone coinvolte, che hanno subìto questa manifestazione, hanno largamente condiviso e solidarizzato con la protesta applaudendo, dicendo “bravi siamo con voi” dal finestrino, fermandosi e unendosi anche per 10 minuti o mezz’ora, portando la loro testimonianza anche solamente chiacchierando dall’auto, dal camion o dal furgone.
Professionisti, artigiani, operai, commercianti per una volta tutti uniti per dire basta. Perché la realtà è questa: si fa fatica ad arrivare a fine mese, per chi riesce ad arrivarci, oberati dalle tasse, preda di un governo imbelle che non è capace neanche di fare un decreto serio sul lavoro; basterebbe farsi un giro agli uffici di collocamento per vedere le code di persone, parlare con la gente per rendersi conto della situazione. Invece alcune categorie (solo mentali) di persone, vivendo in una realtà disconnessa dal mondo reale, parallela, non hanno saputo fare di meglio che definire chi protesta come “4 sfigati”, supportati da alcuni politici di una ben nota parte, la solita, che hanno definito il movimento come “mafioso” (nientemeno!). Ebbene tralasciando il cortocircuito mentale di costoro, dei veri relitti dell’ideologia, preda ancora della convinzione che “la piazza se non è rossa è fascista”, convinti che il Tricolore sia una bandiera di destra, dato che la loro è ancora, come è sempre stata, la bandiera dell’internazionale socialista, devo ammettere che si sta perdendo l’occasione di fare fronte unico: non a causa degli “infiltrati”, dato che in giorni di presidi sparsi a macchia di leopardo in tutta Italia i cosiddetti infiltrati ci sono sempre stati e non è successo mai nulla, ma perché sembra che alcuni ideatori del movimento abbiano deciso di abbandonare il carattere “rivoluzionario” per venire incontro ai propri desideri più o meno politici, forse in cerca di un posto al Sole anch’essi.
Apro, sempre per parlare della distanza tra il mondo reale e costoro, una piccola parentesi: recentemente sono stato a una conferenza dalla FIOM/CGIL a Lecco, per una questione locale (il caso Leuci), presieduta dalle forze politiche di sinistra (PD, Rifondazione, SEL) in cui, era presente anche un avvocato giuslavorista per parlare di diritti costituzionali del lavoro; ebbene costui, di cui non farò il nome per pietà nei suoi confronti, davanti a una quindicina di operai che sono da 6 anni in cassa integrazione e che da gennaio prossimo saranno senza un lavoro, non ha saputo dire altro di meglio che “occorre che nella costituzione ci siano articoli come ‘ garantire a tutti il ben vivir ‘ o ‘ vietato odiare ‘ come nella costituzione dell’Ecuador”. Follia pura. Credo sia offensivo dire certe farneticazioni davanti a persone che da gennaio saranno disoccupate; ma da un punto di vista meramente politico è un bene che costoro siano così distaccati dalla realtà: saranno sempre più emarginati dalla classe operaia e lasceranno un vuoto che dovremo colmare per sostituirci a certi soloni, anzi, il vuoto si sta già aprendo dato che alcuni tra gli operai presenti hanno aspramente bacchettato i rappresentanti sindacali e politici presenti arrivando a dire che sono sfiduciati e che i sindacati non fanno più i loro interessi (meglio tardi che mai, verrebbe da dire).
Torno al discorso principale. Qualche giorno fa c’è stata la presa di distanza da chi avrebbe voluto che la piazza fosse una sola, indipendentemente da chi vi partecipa, il dire “non vogliamo Casapound alla manifestazione ne faremo una nostra” assume il suo vero connotato: quello di resa alle dinamiche di un Governo che ha paura della protesta e sta cercando di rendere appetitoso un piatto che dovrebbe essere indigesto; del resto anche i Romani se non riuscivano a vincere combattendo, usavano accordi commerciali “corrompendo” col denaro e l’opulenza chi si dimostrava ribelle. Ora attendo che venga loro proposto un ruolo istituzionale, che vengano invitati a qualche concertazione, che mangino da quel piatto in cui sino all’altro giorno non volevano mangiare, il tutto per raggiungere il loro posto di spicco nella società: pena infinita.
Occorre che questa protesta riassuma il carattere col quale era partita: nazionale, al di là delle differenti idee politiche di provenienza, superare le mere dinamiche partitiche, riprendersi la sovranità di popolo attraverso lo stringersi intorno alla nostra bandiera, per far capire a chi si trova nel palazzo che non si può dividere un movimento che rappresenta un popolo intero; sarà molto difficile, soprattutto perché persistono certi pensatori da salotto che osteggiano e deridono questa rivolta, perché si è sventolato addirittura lo spauracchio dell’antisemitismo (assurdo) per cercare di allontanare le persone dal movimento, ma se non altro, forse si è gettato il seme per una futura presa di coscienza che potrebbe portare ad un vero cambiamento: sempre che abbandoniate il portatile e il divano.
Paolo Mauri

giovedì 26 dicembre 2013

Il FALSO ha sostituito il VERO

“La società civile, scrive Hegel, è l’organizzazione finalizzata a soddisfare i bisogni dei singoli, assicurarne la libertà etica, e in essa raggiungere un equilibrio armonico…”

Nelle civili democrazie occidentali, esistono leggi, norme, regole, un fiume di ispettori, enti e organi di controllo, deputati al 

compito di farle rispettare, previa le sanzioni del caso, e le condanne penali relative alla gravità dei comportamenti illeciti commessi. Tutti ì costi, relativi a una tale organizzazione, gravano sulla comunità.
C’è allora da chiedersi, come sia stato possibile che nell’arco di pochi decenni, le società moderne si siano trasformate in cloache maleodoranti e discariche tossiche (e loro effetti sulla salute), con la facilità e la velocità di chi ottempera ad un diritto naturale? Cosa ci sia di “civile” in tutto questo, non ci è dato sapere!

Centinaia di milioni di persone nel mondo, vivono alla soglia della miseria più nera, e altrettante muoiono causa mal nutrizione, malattie (vere e indotte) e per condizioni igienico/sanitarie inenarrabili, e impensabili in un mondo, che ha preteso il marchio di “società civile”. Nel frattempo la NASA sta buttando alle ortiche miliardi di dollari per un viaggetto su Marte: il pianeta rosso del tutto ostile ma assolutamente da colonizzare. I motivi ci sono oscuri! Cosa c’è di “civile” in tutto questo?
La contaminazione industriale, una tragedia che da decenni compromette in maniera irreversibile, le acque e il territorio, si ridurrebbe drasticamente se, in maniera esemplare, venissero colpiti e condannati tutti i responsabili di quella serie infinita di violazioni e abusi che caratterizzano la vita sociale, pubblica e politica degli stati, e che concorrono massicciamente a decretarne il loro declino economico e la deriva morale. Solo così, saremmo in grado di dare alla locuzione “società civile”, la sua (da troppo tempo contraffatta), più corretta interpretazione storica ed etimologica.




Nella moderna “civiltà dei consumi” (un ossimoro a tutto campo), la concezione di “progresso” si attesta in un’opera di ribaltamento di ogni preesistente scala di valori, parametro di riferimento, e di scardinamento dell’impianto etico. Dove la licenza è trasfigurata in libertà – la profanazione, in ricerca e conoscenza – il disastro ambientale, in effetto collaterale del progresso tecnologico – l’arido apprendimento nozionistico, in cultura – la mistificazione, in verità – la furbizia, in intelligenza – la tortura, in un diritto alla vita – le armi di distruzione di massa, in bombe intelligenti. La volgarità televisiva, si è fatta intrattenimento, e le merendine cancerogene per bambini, si afferma spudoratamente essere “fatte come quelle di una volta”. Le tragedie private messe in piazza, si attestano a diritto d’informazione – i danni causati dall’uso dei farmaci, a fisiologici e normali effetti collaterali – lo scempio dilagante, diventa arte moderna – le centrali nucleari, sono fonte di energia pulita e, il relativismo, assurge a paradigma di società civile. A una speciale schiavitù (risultato di un processo di, omologazione di massa), si é dato il nome di “democrazia”, e chiamato, realtà, quell’esercizio d’illusionismo mediatico, che manipola le menti. Il falso ha sostituito il vero – e la menzogna è traslata a regola relazionale – così impera e detta legge. La qualità è stata adulterata, e l’eccezione, omologata e massificata. E quando si afferma, “ il progresso sta arrivando anche qui”, in realtà si intende dire, che la distruzione e la morte sono oramai vicine. Cosa c’è di “civile” in tutto questo?
Il concetto di società civile trascende la politica e il riconoscimento dei diritti da parte delle istituzioni. La società civile, come la democrazia, più che essere un’aggregazione di popolo e di sudditi, deve essere aggregazione di cittadini, aggregazione di uomini. Un’organizzazione che fonda il suo riconoscimento sul diritto alla libertà, alla salute, e sull’accesso gratuito ai beni di sostentamento primario. E che solo a queste condizioni potrà onorarsi di accostare al sostantivo di “società”, l’aggettivo “civile”.

Prima c’era l’etica, e solo in seguito si materializzò la vita. Pertanto, in assenza di principi e scale di valori, non può esistere né stato sociale né stato di diritto, ergo, nessun concetto di società civile.


di Gianni Tirelli

LA FONTE DEI PROBLEMI E' NELLA MENTE

 La fonte di tutti i problemi umani, piccoli e grandi, si trova nella psiche dell’individuo.


Durante i milioni di anni o più di esistenza dell’uomo su questo pianeta, la sua conoscenza del mondo esterno si è evoluta enormemente incrementando il suo potere e la sua capacità di far fronte alle calamità naturali. Interiormente, nella coscienza, l’uomo invece non si è evoluto un granché: é ancora molto simile all’uomo primitivo – pauroso e insicuro, organizzato in gruppi (religiosi e nazionali), sempre in lotta e pronto alla guerra, alla ricerca di vantaggi per sé odiando gli altri. E’ ora in grado di andare sulla luna e di comunicare con l’altra parte del globo in pochi minuti ma trova ancora difficile amare il proprio vicino e vivere in pace.

Nonostante oggi sia in grado di nascondersi dietro un mucchio di belle parole e pensieri, l’uomo moderno è brutale, egoista e violento, avido e possessivo come l’uomo primitivo di milioni di anni fa.

Questo sviluppo squilibrato dell’essere umano lo ha portato vicino all’auto-annientamento. Si trova ora sull’orlo della guerra nucleare, a un soffio dalla totale estinzione. Il potere datogli dalla sua grande conoscenza non è stato accompagnato dalla giusta qualità di intelligenza e visione necessarie, perché? Perché psicologicamente non ci siamo evoluti? Forse perché non abbiamo mai diretto la nostra attenzione interiormente, per capire la nostra mente, i nostri pensieri e sentimenti? Siamo così soddisfatti, così presi dalle nostre acquisizioni, dal nostro “progresso” nel mondo esterno, che abbiamo completamente trascurato il mondo interiore della nostra coscienza. Nell’uomo primitivo l’odio poteva produrre solo danni limitati, nell’uomo moderno tutto questo potere è molto più devastante e le disastrose conseguenze sono sotto i nostri occhi ogni giorno intorno a noi

Continuiamo a pensare che organizzando meglio la società possiamo risolvere questo problema, ma si tratta di un’illusione profondamente radicata. Naturalmente nessuno è contrario ad un’efficiente organizzazione della vita quotidiana, ma non è possibile produrre una società pacifica e non violenta partendo da milioni di individui violenti, aggressivi, egocentrici, per quanto li si possa organizzare; con una società comunista, si ha la violenza del comunismo; con una società capitalista, si ha la violenza del capitalismo. Potete impedire che la violenza si manifesti in certe direzioni, ma si esprimerà comunque in altre. Molte rivoluzioni hanno avuto un inizio e una fine, ma la tirannia umana non è finita, ha solo assunto altre forme.

Una società veramente pacifica, non violenta, è possibile solo se l’individuo si trasforma, psicologicamente, fondamentalmente. Ogni altro cambiamento è superficiale, temporaneo, non potrà mai risolvere i problemi, ci permetterà solo di affrontarli in qualche modo per un certo periodo.

La società è ciò che è l’individuo. Proprio come le caratteristiche di una barra di rame sono determinate da quelle degli atomi che la compongono, le caratteristiche di una società sono determinate da quelle degli individui.

Tutti i problemi che rileviamo nella società di oggi sono il riflesso dei problemi nella psiche dell’individuo. Per questo dobbiamo preoccuparci della trasformazione dell’uomo e non solo dell’organizzazione esterna della società.


Krishnamurti