lunedì 17 febbraio 2014

il quadro oggettivo dell'economia italiana

In attesa che il Renzuccio ci presenti il governo delle meraviglie,é sempre utile tener presenti i veri dati con cui avrà a che fare.

Wall Street Italia pubblica in sintesi il quadro oggettivo dell'economia italiana, aggiornato con i piu' recenti dati statistici, macro-economici e di politica monetaria. L'obiettivo: avere qui una "pagina della memoria economica" che faccia da contraltare alla massiccia propaganda mediatica delle lobby, ovvero stato, partiti, banche e "poteri forti".
Costoro nascondono la verita' agli italiani manipolando il consenso con strategie che beneficiano l'oligarchia mentre milioni di cittadini e piccole imprese sono ridotti alla sopravvivenza.
Bisogna opporsi a questo mediocre surrogato di democrazia e mercato.

- Ammortizzatori: 80 miliardi erogati dall’Inps dall’inizio della crisi tra cassa integrazione e indennità di disoccupazione; a giugno, richiesta Cig in aumento + 1,7% rispetto a maggio e in calo -4,9% su giugno 2012 (fonte: Inps);

- Benzina: da gennaio a luglio 2013 i consumi di benzina sono calati -6,3%, per cui il gettito fiscale (accise e imposte) e' sceso -2,9%. Considerando i primi sette mesi del 2013, i consumi petroliferi sono complessivamente scesi del 7,3% rispetto allo stesso periodo del 2012 (fonte: Unione Petrolifera);

- Cassa integrazione: nel complesso sono state autorizzate 704 milioni di ore nel periodo gennaio-agosto 2013 (fonte Inps); ad agosto Cig +12,4%. Salgono straordinaria e in deroga;

- Chiusura aziende: per la crisi, tra il 2008 e il 2012 hanno chiuso circa 9 mila imprese storiche, con più di 50 anni di attività. Si tratta di 1 impresa storica su 4 (fonte: Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza);

- Consumi: nel periodo 2012-13 contrazione record dei consumi di -7,8% (fonte: Federconsumatori).
Cio' equivale ad una caduta complessiva della spesa delle famiglie (vedi sotto "Spesa famiglie") di circa 56 miliardi di euro; a Natale 2013, i consumi delle famiglie italiane sono crollati -8.0% rispetto al 2012 (fonte: Codacons);

- Credito alle imprese: secondo la Bce nel luglio 2013 contrazione di -3,7%, superiore a quella registrata a giugno (-3,2%) e maggio (-3,1%). Prestiti bancari fino a 12 mesi, quelli piu' adatti a finanziare il capitale circolante delle imprese: -4,0%. In fumo 60 miliardi di prestiti solo nel 2012;

- Debito aggregato di Stato, famiglie, imprese e banche: 400% del Pil, circa 6.000 miliardi;

- Debito pubblico: nuovo record a ottobre, a quota 2.085 miliardi di euro. Lo rende noto la Banca d'Italia nel supplemento al bollettino statistico di finanza pubblica. A settembre il debito delle pubbliche amministrazioni era stato pari a 2.068 miliardi. Gli interessi pagati dal Tesoro sono stati 86,7 miliardi nel 2012. Secondo le previsioni il debito pubblico salirà al 130,8% del Pil nel primo trimestre 2014, rispetto al 123,8% del primo trimestre 2012;

- Disoccupazione: a luglio 2013 si attesta al 12% (fonte Istat). Disoccupazione giovanile balza al nuovo record negativo storico: 39,5%. Le domande di disoccupazione e mobilita' sono salite +19,8% nei primi 7 mesi del 2013 (fonte Inps). Nell'Eurozona per il 2013 le stime confermano una disoccupazione al 12,3%, e per il 2014 al 12,4% (fonte Bce);

- Fallimenti: nel primo semestre 2013 si sono registrate 6.500 nuove procedure fallimentari, in aumento +5,9% rispetto allo scorso anno;

- Inflazione. Nel 2013 in Italia il tasso d'inflazione medio annuo è stato pari all'1,2%, in decisa diminuzione rispetto al 3% del 2012. Si tratta del dato più basso dal 2009.

- Insolvenze bancarie: quelle in capo alle imprese italiane hanno sfiorato a maggio 2012 gli 84 miliardi di euro (precisamente 83,691 miliardi);

- Lavoro: 6 milioni in cerca e 7 su 10 temono di perderlo (fonti: Istat e Coldiretti);

.- Neet: 2,2 milioni nella fascia fino agli under 30, ragazzi che non studiano, non lavorano, non imparano un mestiere, i totalmente inattivi sono il 36%;

- partite Iva: crollate -400.000 (-6,7%) dal 2008 (fonte Cgia Mestre);

- poveri: per la crisi sono raddoppiati dal 2007 al 2012 a quasi 5 milioni (fonte Istat);

- Pil: il Prodotto interno lordo dell'Italia, ovvero la ricchezza complessiva del paese, alla fine del 2012 era di 2.013,263 miliardi di dollari (dati Ocse) o 1.565,916 miliardi di euro (fonte: relazione del governo al Parlamento - 31 marzo 2013).
Nel secondo trimestre il Pil Italia è stato confermato in contrazione -0,2% dopo il -0,6% nei primi tre mesi dell'anno. Comparando il secondo trimestre del 2013 con gli stessi mesi dell'anno precedente il calo è -2,0% (fonte: Eurostat). S&P ha abbassato la sua previsione di crescita 2013 per l'Italia, a -1,9% rispetto al -1,4% previsto a marzo 2013 e al +0,5% stimato a dicembre 2011.
L'ultima previsione dell'Istat per il 2013 e' -2,1%. Il Fmi ha tagliato le stime del pil Italia 2013 a -1,8%. Anche l'Ocse prevede una contrazione di -1,8%, unico paese in recessione del G7. Nel 2012 il Pil ha subito una contrazione di -2,4%. E un crollo senza precedenti di -8,8% dall'inizio della crisi nel secondo trimestre del 2007 (fonte Eurostat);

- Potere d'acquisto delle famiglie: -2,4% su base annua, -94 miliardi dall’inizio della crisi, circa 4mila euro in meno per nucleo

- Pressione fiscale: Nel 2013 la pressione fiscale si è attestata al 44,3% del Pil,pressione fiscale effettiva 53,3% del Pil (fonte:Sole 24 ore)


E' evidente il risultato nullo,il fallimento del governo Letta e che obbligatoriamente il nuovo governo dovrà uscire da questo immobilismo,ma anche che non potrà fare più di tanto,non illudiamoci,senza intaccare profondamente i diktats europei.
Il problema principale resta sempre la domanda interna,a seguito di un consistente calo dei redditi e del potere d'acquisto.Non si vede d'altronde come si possa far fronte al debito pubblico e come si possa applicare il fiscal compact ad una economia in crisi.Non si può arrabattarsi intorno ad un miliardo per l'Imu o che altro,quando si spendono 80 miliardi di interessi annui per finanziarsi.La trave é questa,pur potendo sforare il deficit del 3%,ammesso e non concesso che gli usurai della Ue concedano questa opportunità.
Quindi,non illudiamoci su eventuali segnali e provvedimenti che possano incidere sostanzialmente sulla situazione.Assomiglieranno più ad azioni propagandistiche,pur potendo apportare qualche miglioramento.

INFO EUROPA
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