mercoledì 5 marzo 2014

Riguardo alle tasse


Riguardo alle tasse: le tasse servono a finanziare lo Stato ed a mantenere adeguata la massa monetaria in circolazione; se diventa troppa i prezzi aumentano (inflazione), se diventa troppo poca i prezzi calano (deflazione). Questo funziona fino a un certo punto poichè se la massa monetaria diventa zero, la merce non è gratis. Inoltre, quando la massa monetaria cala oltre un certo punto, i prezzi aumentano per compensare le perdite d'esercizio; la curva che regola la massa monetaria al costo della merce va riscritta, e va riscritta aggiungendo il termine "Euflazione". Termine che continua a mancare in economia finanziaria, e che Wikipedia mi ha cancellato 10 volte; fra i commenti dei "moderatori" che l'hanno cancellata, c'era la frase "sono i soliti signoraggisti".

Il mondo accademico finanziario non vuole raggiungere l'equilibrio di circolante; vuole una continua inflazione, necessariamente compensata da una continua creazione di denaro emesso dalle banche che si arricchiscono creando denaro dal nulla. Le banche mantengono questa non-cultura finanziando la ricerca universitaria, assumendo i vari Monti che prima propagano le loro menzogne in luoghi accademici venduti e poi le impongono al Governo facendosi eleggere in modi discutibili, ed elargendo premi Nobel alle loro marionette.
Le tasse, oltre a finanziare lo Stato, dovrebbero servire a regolare la massa monetaria circolante: se è troppa, le tasse devono aumentare, se è troppo poca le tasse devono calare. Paradossalmente, se manca denaro le tasse devono diventare negative, ovvero il denaro va tornato ai Cittadini, in quanto senza denaro l'economia non gira; facendo l'esempio di Menenio Agrippa, se e mani non lavorano il corpo muore. 

Ma lo Stato come si finanzia se non con le tasse dei cittadini? Semplice, creando denaro grazie ad un diritto che si chiama sovranità monetaria. Ma non crea inflazione? No, perchè manca denaro, e ripristinare il danaro mancante non crea inflazione, bensì Euflazione. Come si fa a capire quando la massa monetaria è giusta? Quando i prezzi sono costanti e l'economia fiorisce, quando i Cittadini hanno soldi messi da parte per finanziarsi senza dover ricorrere al prestito, quando non occorre pagare a 30-60-90, quando i cittadini pagano le tasse secondo le loro possibilità senza dover vendere la prima casa, quando la gente non emigra, quando la gente non si suicida, quando le aziende non chiudono. Non ci vuole un genio, non ci vuole ne Harward ne la Bocconi: ci vuole intelligenza e onestà intellettuale. Mosca rara nel mondo della finanza, delle università e della politica.
Faccio notare che il prelievo fiscale in tal caso sarebbe il 10% del circolante; ma l'ho già scritto più volte e non mi dilungo sull'argomento.

Il secondo metodo di regolazione di massa monetaria è il credito bancario. Trattandosi di fidi e non di prestiti, tale attività di fatto aumenta la massa monetaria; già, anche le banche commerciali creano denaro, non lo sapevate? E se affidato al + 20% poca gente ne farà uso, e se lo chiede dovrà tornare il 20% di interessi; se il denaro è affidato al -3% molti imprenditori ne faranno uso, aumentando il circolante a breve termine, ed anche a medio termine dovendo tornare solo il 97% del prestato.
Chiaramente tale attività incentiverebbe un mare di furbetti ad investire in borsa; nossignori, il mercato finanziario va separato da quello commerciale: lo si fece dopo la crisi del '29, va rifatto.
Ma giriamo la frittata: vogliamo eliminare completamente anche quel 10% di prelievo sul circolante? Semplicissimo: creiamo i 700 miliardi all'anno che servono a mantenere la cosa pubblica aumentando del 10% il circolante (che oggi pare sia di 7.000 miliardi). Questa si che è una "sana inflazione", perchè i 700 miliardi vanno allo Stato che li crea (ovvero noi), non alle banche !
Semplice, vero?

Antonio Miclavez

http://altrarealta.blogspot.it/