sabato 13 giugno 2015

Donna di 122 anni rivela il segreto della longevità

La principale causa di buona salute per una persona è la mente. Non la genetica, non l’attività fisica o la nutrizione, ma la mente. Questa affermazione è stata più volte confermata da ricerche nell’ambito dellapsiconeuroimmunologia, psiconeurocardiologia, psiconeuroendocrinologia senza parlare di varie ricerche sul cancro e sui disturbi psicosomatici.

Se dubitate che il pensiero possa influenzare la salute sono felice di scaricare davanti alla vostra porta un quintale di ricerche a sostegno di tale tesi nella cui lettura potrete impiegare i prossimi anni. La storia che sto per raccontarvi è la dimostrazione di questa verità.

La persona più anziana risultante all’anagrafe occidentale che sia mai vissuta è una donna francese di nome Jeanne Calmentche ha trascorso su questa terra 122 anni e 164 giorni.


QUAL ERA IL SUO SEGRETO?

Secondo il ricercatore francese Jean-Marie Robine: “Non ha mai fatto nulla di speciale per avere una buona salute”. Jeanne Calment fumava (iniziò a 21 anni), beveva vino e mangiava parecchi cioccolatini fino all’età di 119 anni.

Attribuiva la propria longevità al ridere molto e al non stressarsi. Avrebbe dichiarato: “Se non puoi farci niente, non ti preoccupare.” (1)

Sicuramente avevano una loro influenza alcuni fatti della sua vita (era ricca di nascita ed aveva spostato un uomo ricco) che le avevano garantito un esistenza facile e confortevole: in sintesi nessuno stress mentale.

Facciamo un paragone con una persona che ho conosciuto personalmente che viveva una vita veramente sana, mangiava correttamente, faceva esercizio fisico, insomma uno stile di vita disgustosamente salutare. Morì per un attacco di cuore a 61 anni. Ma la cosa non mi sorprende perché riconoscevo in questa persona una personalità molto ansiosa. Non l’ho mai vista ridere, neanche una volta.

Le storie personali vanno benissimo, ma che cosa dice la ricerca circa la mente e le principali cause di morte quali i problemi cardiaci e il cancro?

Gli studi sulla connessione tra stati mentali e problemi cardiaci sono ben conosciuti e non ha senso parlarne ancora. (4) Ma relativamente al cancro? Secondo il Journal of Psychosomatic Research, “Una significativa repressione della rabbia è stata la caratteristica più comune riscontrata in 160 pazienti con cancro al seno”. (2)

In altre ricerche: “Punteggi estremamente bassi per quanto riguarda la rabbia sono stati riscontrati in numerosi studi su pazienti malati di cancro. Questi bassi punteggi suggeriscono repressione ed eccessivo contenimento della propria rabbia. Ci sono prove che mostrano che la rabbia repressa può essere un precursore nello sviluppo del cancro e anche un fattore che incide sulla sua progressione dopo la diagnosi.” (3)

Secondo me la cosa più interessante in questo articolo è che una donna che ha vissuto fino a 122 anni ha fumato e mangiato dolcetti per 100 anni senza effetti negativi sulla propria salute. Come mai tutto questo fumo non l’ha portata alla tomba? Mi viene da rispondere: “Perchè la mente è più forte dello stile di vita.”
Bibliografia: University of California (1), Journal of Psychosomatic Research (2),National Library of Medicine National Institutes of Health (3), MedicineNet (4)

Sibilla Vecchiarino