venerdì 20 novembre 2015

CAPTAGON: LA PILLOLA DELL'ORRORE (CREATA DALLA NATO, USATA DALL'ISIS)





Sopra: il principe saudita Abdul Mohsen Bin Walid bin Abdulaziz,
arrestato a Beirut con un carico di cocaina e Captagon destinato all'ISIS


È recente la notizia diffusa da tutti i giornali e siti web di informazione dell'utilizzo da parte dei terroristi dell'ISIS, compresi gli accusati delle stragi di Parigi di venerdì scorso, del Captagon, una droga che consentirebbe loro di essere insensibili al dolore e di compiere le violenze più efferate quasi con normalità. Ciò che viene tralasciato è che tale droga sarebbe stata prodotta a partire dal 2011 da un laboratorio bulgaro per conto… della NATO. Chissà come sarà finita in mano ai miliziani dell'ISIS…
I media inoltre sembrano accorgersene solo dopo gli eventi di Parigi, nonostante in Siria queste dinamiche si manifestino dall'inizio della "guerra civile" nel 2011. Può esserne un esempio quanto scriveva un anno fa Reseau Voltaire, parlando della situazione di Raqqa, "capitale" dello Stato Islamico, in territorio siriano:


nei fatti, gli abitanti di Raqqa che hanno preso parte alle uccisioni (inclusi i minori) sono stati trasformati in drogati. Per due anni, i jihadisti li hanno riforniti di copie del Corano e caramelle trattate con polvere di Captagon (cioè, cloridrato di fenetilina). Questa anfetamina, mischiata all’hashish, è la base del trattamento dispensato dai jihadisti. Dopo due anni, la popolazione è divenuta sufficientemente intossicata da partecipare a simili crimini (traduzione di Roberto Dal Bosco).

L'utilizzo di droghe non è una novità quando si combatte una guerra, tanto che già la Wehrmacht secondo uno studio pubblicato di recente adoperava anfetamine per migliorare notevolmente le prestazioni dei suoi soldati (vedi la notizia riportata anche dal Corriere).

Ciò che cambia oggi è il tipo di guerra che viene combattuta, una guerra psicologica a suon di immagini di morte e di morte e violenza reale, che sembra voler scatenare gli istinti di paura, rabbia, sopravvivenza e la parte più animale dell'uomo per renderlo davvero un lupo che combatte contro altri lupi… forse una condizione dell'uomo che vive nella cattività della nostra attuale società, che sembra proprio per questo contenere in sé la guerra di tutti contro tutti come suo innesto costitutivo. Tanto che il principio attivo del Captagon, la fenetillina, venne somministrata come psicofarmaco ai bambini per ben 25 anni, come riporta l'articolo che segue. [Redazione]


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CAPTAGON: LA PILLOLA DELL'ORRORE

Chi credesse alla favola secondo cui i protagonisti di recenti attentati terroristici si nutrono di versetti del Corano farebbe bene a ricredersi: la loro dieta è basata sul Captagon, più noto come pillola dell'orrore.

Il Captagon (cloridrato di fenetillina) è un'anfetamina che provoca euforia e intorpidisce il dolore. Miscelata con altre droghe, come l'hashish, è la base dell'alimentazione jihadista perché consente di sgozzare e massacrare il prossimo come se niente fosse.

Il principio attivo del Captagon, la fenetillina, fu sintetizzata dalla società tedesca Degussa AG nel 1961 ed utilizzata per circa 25 anni nel trattamento dei "bambini ipercinetici" (ora indicati come affetti da ADHD, Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività) oltre che per narcolessia e depressione. Questa sostanza è stata successivamente vietata in molti paesi (Italia inclusa) a causa dei suoi effetti collaterali.
Prodotto nel 2011 dalla NATO in un laboratorio in Bulgaria, il Captagon è ora prodotto in tutto il Medio Oriente.

I curdi ne hanno trovato in gran quantità nelle tasche di centinaia di militanti dello Stato Islamico uccisi a Kobane, e alcuni sequestri eseguiti in Siria hanno confermato quest'atroce verità: un'auto piena di pillole e un camion cisterna contenente una tonnellata di Captagon. Il 26 ottobre scorso all'aeroporto internazionale di Beirut sono state sequestrate due tonnellate di pillole Captagon nascoste in quaranta borse. Si trovavano su un jet privato diretto in Arabia Saudita. [A bordo del velivolo vie era nientemeno che un principe della famiglia reale saudita, Abdul Mohsen Bin Walid bin Abdulaziz, che è stato accusato dalle autorità libanesi di traffico di droga insieme ad altre sette persone, principalmente saudite; oltre al Captagon, il carico conteneva anche cocaina: vedi qui la notizia; NDR]

Non è la prima volta che troviamo lo zampino di qualche psichiatra o psicofarmacologo dietro il terrorismo. Qualcuno dirà che vediamo psichiatri dappertutto, o ci accuserà di complottismo o fanatismo, ma i fatti sono sotto gli occhi di tutti e sono inconfutabili.

Il luogotenente di Osama bin Laden era Ayman al Zawahiri, uno psichiatra egiziano, e il mentore di Karadzic (il leader serbo protagonista della 'pulizia etnica') era Jonav Raskovic, uno psichiatra che ammise:


"Mi assumo la responsabilità di aver preparato questa guerra, anche se i preparativi non furono militari. Se io non avessi creato questa spinta emotiva tra i serbi e non li avessi incoraggiati, niente di tutto questo sarebbe successo... Senza la nostra influenza non ci sarebbe stato il Partito Democratico Serbo e un signor Karadzic al potere".

[Come i nostri lettori sapranno, l'attribuzione di responsabilità delle stragi compiute durante le guerre di secessione in Jugoslavia è ancora una questione controversa, come suggerisce anche la vicenda di Srebrenica, un genocidio attribuito ai serbi ma in realtà organizzato dall'allora presidente USA Bill Clinton: vedi articolo; NDR].

La collaborazione tra specialisti della mente e terrore data al 1090, quando Hasan ibn al-Sabbah fondò un gruppo terroristico chiamato Ordine Ismailita.
Per addestrare i seguaci come killer, li rendevano per prima cosa incoscienti con l'uso di droga, e li portavano in un bellissimo giardino pieno di lusso e donne, ove venivano svegliati così da poter godere le "delizie" del giardino.
Drogati di nuovo si risvegliavano davanti al "Gran Maestro" addetto al loro addestramento.
Egli li rassicurava, facendo loro credere di non essersi mai allontanati da lui e di avere semplicemente sperimentato il paradiso che li aspettava se avessero portato a termine con successo un incarico omicida. I seguaci venivano drogati con abbondanti dosi di hashish, e divennero così noti come "Hashishiyn" (dall'arabo: "colui che usa hashish"), termine da cui deriva la parola "assassino".

Anche i "kamikaze" giapponesi, che durante la Seconda Guerra Mondiale si lanciavano in attacchi suicidi contro le navi Alleate, usavano l'anfetamina per annullare il loro naturale impulso a sopravvivere, ed è di pochi mesi fa lo scandalo degli psichiatri che collaborarono all'ideazione delle torture ai prigionieri della base USA di Guantanámo.

Il Captagon è solo l'ultimo anello di una lunga catena, che lega in maniera indissolubile psichiatria, psicofarmacologia e industria del terrore.


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Fonte articolo: ccdu.org

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