mercoledì 24 agosto 2016

IL CERVELLO DEGRADA ANCHE PER VIA DELLE ABITUDINI

Questo articolo è scritto da un autore russo, Danil Dekhanov. Io l'ho un po' ampliato.. Troppo importante|
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Avete notato che più siete vecchi e con meno voglia iniziate un lavoro che non è abituale oppure richiede una maggiore concentrazione?
Ecco perché succede: le letture abituali, l’uso soltanto della lingua madre, i contatti continui con gli amici che vi capiscono bene, la visione delle solite serie TV... tutto questo, così amato, porta al degrado del cervello. Il cervello è pigro e cerca di diminuire il consumo dell’energia creando i programmi – cliché..

Si chiamano engrammi cinestesico-innervatori, memorie di comandi motori e delle relative sensazioni propriocettive, attivate in blocco nel compiere un gesto abituale. Gli ECI permettono al soggetto, in particolari circostanze, di eseguire un movimento automaticamente, senza che vi sia il bisogno di idearlo, controllarlo o adattarlo durante il suo svolgimento.
Sono come i sentierini che i neuroni creano nel cervello ripetendo la stessa azione.
A volte i sentieri diventano strade o, addirittura, autostrade.
Il rovescio di questa capacità del cervello è l’abbassamento della sua plasticità.
Più usiamo gli engrammi e meno funzionano i gangli basali del cervello. La loro principale funzione è quella di produrre l’acetlcolina.
L'acetilcolina è un neurotrasmettitore, una sostanza prodotta dal nostro organismo per trasferire gli impulsi nervosi in molteplici punti del sistema nervoso centrale e periferico.
Pensate alla strada che state facendo tutti i giorni per andare a lavorare: le vostre azioni diventano talmente automatiche che potere nello stesso tempo leggere la posta sul cellulare, ascoltare la musica ed altro.
Perché cambiare? E’ così comodo.
Ma perché la vita è una fonte di continui cambiamenti ai quali dobbiamo adattarci, e in questa corsa vince chi riesce più in fretta cambiare il colore, da buon camaleonte, chi riesce ad acchiappare per primo la preda, con una mossa fulminea.
La plasticità del cervello va sostenuta e allenata.
Immaginate il vostro cervello come se fosse cemento: dopo un po’ diventa solido..
Avete visto i vecchi (sono la maggioranza) incapaci di apprendere le novità (come azionare un elettrodomestico, senza parlare del computer o del telefonino), che ragionano per cliché ripetendo le stesso cose?
Quei sentieri nelle loro teste sono diventati i tunnel nelle rocce, ed è praticamente impossibile scavare in passaggio in una caverna vicina.
Il nostro compito è quello di mescolare continuamente questa “miscela”, impedendole di solidificarsi. Quando ci rilassiamo e iniziamo a usare gli engrammi, una parte del nostro cervello si solidifica e noi non ce ne accorgiamo

Olga Samarina



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