mercoledì 31 gennaio 2018

intervista a Trump sul vaccino antinfluenzale



Il vaccino antinfluenzale è la più grande truffa nella storia della medicina, creato da Big Pharma per fare soldi.
In un’intervista del 2015 con Opie e Anthony su Sirius XM, Trump ha dichiarato che il vaccino anti-influenzale è “del tutto inefficace”, e di non averne mai fatto.

“Non ho mai fatto uno. E finora non ho mai avuto l’influenza. Non mi piace l’idea di iniettare cose cattive nel nostro corpo. Questo è in fondo quello che fanno. Questo (ultimo vaccino contro l’influenza) non è stato molto efficace per cominciare.

“Ho amici che religiosamente si affidano al vaccino antinfluenzale e invece ottengono l’influenza. Sai, cosa aiuta il mio pensiero? Ho visto un sacco di rapporti che l’ultimo vaccino antinfluenzale è praticamente del tutto inefficace.”

Perché una bufala medico tossica, grazie anche a una peculiare operazione di marketing, spinge tutta la popolazione ogni anno a vaccinarsi contro l’influenza?

I vaccini sono una medicina, dove le prove scientifiche di sicurezza o l’efficacia non sono richieste da nessuno. Spesso si approvano leggi a tutela dell’industria dei vaccini con l’immunità legale in assoluto, anche quando producono e vendono prodotti difettosi che feriscono e uccidono le persone.
I produttori di vaccini ci hanno mentito per anni circa i livelli tossici di mercurio nei vaccini anti-influenzali.
Tutti sanno che il mercurio è tossico se iniettato nel corpo umano.



di La verità di Ninco Nanco


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martedì 30 gennaio 2018

Esecuzioni, torture, stupri Le crudeltà dei partigiani

La Resistenza mirava alla dittatura comunista. Le atrocità in nome di Stalin non sono diverse dalle efferatezze fasciste. Anche se qualcuno ancora lo nega
Giampaolo Pansa -

C’è da scommettere che il nuovo libro di Giampaolo Pansa, La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti farà infuriare le vestali della Resistenza. Mai in maniera così netta come nell’introduzione al volume (di cui per gentile concessione pubblichiamo un estratto) i crimini partigiani sono equiparati a quelli dei fascisti.




Giampaolo Pansa imbastisce un romanzo che, sull’esempio delle sue opere più note,racconta la guerra civile in chiave revisionista, sottolineando le storie dei vinti e i soprusi dei presunti liberatori, i partigiani comunisti in realtà desiderosi di sostituire una dittatura con un’altra, la loro.

Tanto i partigiani comunisti che i miliziani fascisti combattevano per la bandiera di due dittature, una rossa e l'altra nera. Le loro ideologie erano entrambe autoritarie. E li spingevano a fanatismi opposti, uguali pur essendo contrari. Ma prima ancora delle loro fedeltà politiche venivano i comportamenti tenuti giorno per giorno nel grande incendio della guerra civile. Era un tipo di conflitto che escludeva la pietà e rendeva fatale qualunque violenza, anche la più atroce. Pure i partigiani avevano ucciso persone innocenti e inermi sulla base di semplici sospetti, spesso infondati, o sotto la spinta di un cieco odio ideologico. Avevano provocato le rappresaglie dei tedeschi, sparando e poi fuggendo. Avevano torturato i fascisti catturati prima di sopprimerli. E quando si trattava di donne, si erano concessi il lusso di tutte le soldataglie: lo stupro, spesso di gruppo.

A conti fatti, anche la Resistenza si era macchiata di orrori. Quelli che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ricorderà nel suo primo messaggio al Parlamento, il 16 maggio 2006, con tre parole senza scampo: «Zone d'ombra, eccessi, aberrazioni». Un'eredità pesante, tenuta nascosta per decenni da un insieme di complicità. L'opportunismo politico che imponeva di esaltare sempre e comunque la lotta partigiana. Il predominio culturale e organizzativo del Pci, regista di un'operazione al tempo stesso retorica e bugiarda. La passività degli altri partiti antifascisti, timorosi di scontrarsi con la poderosa macchina comunista, la sua propaganda, la sua energia nel replicare colpo su colpo.

Soltanto una piccola frazione della classe dirigente italiana si è posta il problema di capire che cosa si nascondeva dietro il sipario di una storia contraffatta della nostra guerra civile. E ha iniziato a farsi delle domande a proposito del protagonista assoluto della Resistenza: i comunisti. Ancora oggi, nel 2012, qualcuno si affanna a dimostrare che a scendere in campo contro tedeschi e fascisti e stato un complesso di forze che comprendeva pure soggetti moderati: militari, cattolici, liberali, persino figure anticomuniste come Edgardo Sogno. È vero: c'erano anche loro nel blocco del Corpo volontari della liberta. Ma si e trattato sempre di minoranze, a volte di piccole schegge. Impotenti a contrastare la voglia di egemonia del Pci e i comportamenti che ne derivavano. Del resto, i comunisti perseguivano un disegno preciso e potente che si è manifestato subito, quando ancora la Resistenza muoveva i primi passi. Volevano essere la forza numero uno della guerra di liberazione. Un conflitto che per loro rappresentava soltanto il primo tempo di un passaggio storico: fare dell'Italia uscita dalla guerra una democrazia popolare schierata con l'Unione Sovietica.

Dopo il 25 aprile 1945 le domande sulle vere intenzioni dei comunisti italiani si sono moltiplicate, diventando sempre più allarmate. Mi riferisco ad aree ristrette dell'opinione pubblica antifascista. La grande maggioranza della popolazione si preoccupava soltanto di sopravvivere. Con l'obiettivo di ritornare a un'esistenza normale, trovare un lavoro e conquistare un minimo di benessere. Piccoli tesori perduti nei cinque anni di guerra. Ma le élite si chiedevano anche dell'altro. Sospinte dal timore che il dopoguerra italiano avesse un regista e un attore senza concorrenti, si interrogavano sul futuro dell'Italia appena liberata. Sarebbe divenuta una democrazia parlamentare oppure il suo destino era di subire una seconda guerra civile scatenata dai comunisti, per poi cadere nelle grinfie di un regime staliniano?

Era una paura fondata su quel che si sapeva della guerra civile spagnola. Nel 1945 non era molto, ma quanto si conosceva bastava a far emergere prospettive inquietanti. Anche in Spagna era esistita una coalizione di forze politiche a sostegno della repubblica aggredita dal nazionalismo fascista del generale Francisco Franco. Ma i comunisti iberici, affiancati, sostenuti e incoraggiati dai consiglieri sovietici inviati da Stalin in quell'area di guerra, avevano subito cercato di prevalere sull'insieme dei partiti repubblicani, raccolti nel Fronte popolare. A poco a poco era emerso un inferno di illegalità spaventose. Arresti arbitrari. Tribunali segreti. Delitti politici brutali. Carceri clandestine dove i detenuti venivano torturati e poi fatti sparire. Assassinii destinati ad annientare alleati considerati nemici. Il più clamoroso fu il sequestro e la scomparsa di Andreu Nin, il leader del Poum, il Partito operaio di unificazione marxista. Il Poum era un piccolo partito nel quale militava anche George Orwell, lo scrittore inglese poi diventato famoso per Omaggio alla Catalogna, La fattoria degli animali e 1984. Orwell aveva 34 anni, era molto alto, magrissimo, sgraziato, con una faccia da cavallo. Era arrivato a Barcellona da Londra alla fine del 1936. Una fotografia lo ritrae al fondo di una piccola colonna di miliziani del Poum. Una cinquantina di uomini, preceduti da un bandierone rosso con la falce e martello, la sigla del partito e la scritta «Caserma Lenin», la base dell'addestramento.

Orwell stava sul fronte di Huesca quando i comunisti e i servizi segreti sovietici decisero la fine del Poum. Lo consideravano legato a Lev Davidovic Trotsky, il capo bolscevico diventato nemico di Stalin. In realta era soltanto un gruppuscolo antistaliniano con 10 mila iscritti. L'operazione per distruggerlo venne ordita e condotta da Aleksandr Orlov, il nuovo console generale dell'Urss a Barcellona, ma di fatto il capo della filiale spagnola del Nkvd, la polizia segreta sovietica. Nel giugno 1937, un decreto del governo repubblicano guidato dal socialista di destra Juan Negrin, succube dei comunisti, dichiaro fuori legge il Poum, sospettato a torto di cospirare con i nazionalisti di Franco. Tutti i dirigenti furono imprigionati. Se qualcuno non veniva rintracciato, toccava alla moglie finire in carcere. Gli arrestati si trovarono nelle mani del Nkvd che li rinchiuse in una prigione segreta, una chiesa sconsacrata di Madrid. Interrogato e torturato per quattro giorni, Nin rifiuto di firmare l'accusa assurda che gli veniva rivolta: l'aver comunicato via radio al nemico nazionalista gli obiettivi da colpire con l'artiglieria. Gli sgherri di Orlov lo trasportarono in una villa fuori città. Qui misero in scena una finzione grottesca: la liberazione di Nin per opera di un commando di agenti della Gestapo nazista, incaricati da Hitler di salvare il leader del Poum. Ma si trattava soltanto di miliziani tedeschi di una Brigata internazionale, al servizio di Orlov. Nin scomparve, ucciso di nascosto e sepolto in un luogo rimasto segreto per sempre. E come lui, tutti i suoi seguaci svanirono nel nulla. Quanto accadeva in Spagna fu determinante per la svolta ideologica di uno scrittore americano di sinistra, John Dos Passos. Scrisse: «Ciò che vidi mi provoco una totale disillusione rispetto al comunismo e all'Unione Sovietica. Il governo di Mosca dirigeva in Spagna delle bande di assassini che ammazzavano senza pietà chiunque ostacolasse il cammino dei comunisti. Poi infangavano la reputazione delle loro vittime con una serie di calunnie». Le stesse infamie, sia pure su scala ridotta, vennero commesse in Italia da bande armate del Pci, durante e dopo la guerra civile.

C'è da scommettere che il nuovo libro di Giampaolo Pansa, La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti (Rizzoli, pagg. 446, euro 19,50; in libreria dal 10 ottobre), farà infuriare le vestali della Resistenza. Mai in maniera così netta come nell'introduzione al volume (di cui per gentile concessione pubblichiamo un estratto) i crimini partigiani sono equiparati a quelli dei fascisti. Giampaolo Pansa imbastisce un romanzo che, sull'esempio delle sue opere più note, racconta la guerra civile in chiave revisionista, sottolineando le storie dei vinti e i soprusi dei presunti liberatori, i partigiani comunisti in realtà desiderosi di sostituire una dittatura con un'altra, la loro.

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“Milioni di persone senza difese nella morsa di due fazioni senza pietà, i partigiani e i fascisti. Nella fase conclusiva del secondo conflitto mondiale, tanti italiani si trovarono scaraventati dentro l’inferno della guerra civile. E scoprirono che non esisteva differenza fra le parti che si scannavano. I partigiani e i fascisti si muovevano nello stesso modo. Alimentando una tempesta di orrori, rappresaglie, esecuzioni, torture, stupri, devastazioni.

La guerra sporca descrive il lato oscuro degli anni fra il 1943 e il 1945. Ho voluto narrarlo sfidando quanti strilleranno che il virus del revisionismo mi ha dato alla testa. Eppure che partigiani e fascisti si assomigliassero era una certezza già presente nei racconti di chi aveva vissuto da spettatore inerme un massacro mai visto in casa nostra.

Ma questa realtà doveva restare nascosta. La Resistenza era diventata una religione intoccabile. Anche parlare di guerra civile era proibito. Nessuno accettava il giudizio di uno scrittore schierato contro il fascismo in Spagna: ‘La guerra civile è una malattia, si finisce per combattere contro se stessi ’. È accaduto anche da noi.

I partigiani più forti, quelli comunisti, per fare la rivoluzione e prendere il potere hanno mostrato la stessa crudeltà dei loro avversari, le milizie politiche della Repubblica sociale. Questa gara tra barbari ha reso disumana la tragedia iniziata nel 1940 con il nostro ingresso in guerra. Da quel momento una pioggia di sangue ha flagellato l’Italia. Migliaia e migliaia di ragazzi mandati a morire da Mussolini su troppi fronti. Ventenni straziati dalle bombe, corpi spappolati, gambe e braccia in cancrena per il gelo. L’Italia sospinta nel baratro della povertà.

La caduta del regime fascista e l’inizio di una guerra contro se stessi. Il martirio dei civili. Il terrore di tante donne, alle prese con la solitudine, la fame, la miseria che le costringe a vendersi. Un dopoguerra che genera nuovi delitti. Poi la voglia di normalità ha preso il sopravvento. E la storia ha camminato in una direzione diversa. Per questo il nostro passato mi appare più rassicurante del futuro. Tormentati dalla grande crisi europea, oggi non sappiamo che cosa ci riserva l’avvenire.”

G. Pansa
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La Guerra Sporca dei Partigiani e dei Fascisti

La Guerra Sporca dei Partigiani e dei Fascisti

Giampaolo Pansa

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domenica 28 gennaio 2018

I padri della Chiesa e la donna

SAN TOMMASO
Sant'Agostino:

"Le donne dovrebbero essere segregate, perché sono la causa delle involontarie erezioni degli uomini santi".

“Le donne servono soprattutto per soddisfare la libidine degli uomini.”
Giovanni Crisostomo, 349-407,
grande dottore della Chiesa

“La donna è un essere inferiore, che non fu creato da Dìo a Sua immagine. Secondo l’ordine naturale, le donne devono servire gli uomini.”
Il padre della Chiesa Sant’Agostino, 354-430, considerato uno dei più importanti dottori della Chiesa.

“Il valore principale della donna è costituito dalla sua capacità di partorire e dalla sua utilità nelle faccende domestiche.”
Tommaso d’Aquino, santo e dottore della Chiesa, 1225-1275

“La donna deve velarsi il capo, perché non è l’immagine di Dìo.”
Ambrogio, dottore della Chiesa, 339-397

“Un feto maschile diviene un essere umano dopo 40 giorni, uno femminile dopo 80 giorni. Le femmine nascono a causa di un seme guasto o di venti umidi.”
Tommaso d’Aquino, dottore della Chiesa
e patrono delle università cattoliche

“Quando vedi una donna, pensa
che si tratti del diavolo! Essa è come l’inferno!”
Papa Pio II, 1405-1464

“Le donne sono destinate di natura al comune godimento.”
Capocrate, cristiano dei primi tempi
e fondatore di un convento

“In nessuna religione o cultura la donna viene rispettata e onorata come nel cristianesimo!”
Il teologo cattolico
Bernhard Häring nel XX° secolo

“Le ragazze che portano la minigonna finiranno all’inferno.”
Il gesuita Wild nel XX° secolo

“La donna ha il diritto di vestirsi solo a lutto. Non appena ha rag- giunto l’età adulta, dovrà ‘coprire il suo viso che è fonte di tanti pericoli, altrimenti rischia di perdere la beatitudine eterna.”
Il padre della Chiesa Tertulliano

“Nessuna donna può entrare do-ve si intrattiene un sacerdote.”
Sinodo di Parigi, 846

“Vicino alle chiese non possono abitare donne.” Sinodo di Coyaca, 1050

“I sacerdoti che ospitano donne sospette dovranno essere puniti. Il vescovo dovrà vendere le donne come schiave.”
2° sinodo di Toledo, 589

“La sola consapevolezza del proprio essere dovrebbe costituire una vergogna per le donne.”
Clemente Alessandrino, prima del 215

“Le donne non possono né scrivere, né ricevere lettere a proprio nome.”
Sinodo di Elvira, 4° sec.

“Tutto il sesso (femminile) è debole e sventato. Esse giungono alla salvezza solo tramite i figli.”
Giovanni Crisostomo, dottore della Chiesa, 349-407

“Le donne non possono cantare in chiesa.”
San Bonifacio, missionario benedettino e apostolo dei tedeschi, 675-754

“La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare o dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo. […] Essa potrà essere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità e nella santificazione, con modestia.”
(San Paolo Apostolo)

“La sola consapevolezza del proprio essere dovrebbe costituire una vergogna per le donne.”
(Clemente Alessandrino, Padre della Chiesa, teologo apologeta 150-215ca)

“La donna ha il diritto di vestirsi solo a lutto. Non appena ha raggiunto l’età adulta, dovrà ‘coprire il suo viso che è fonte di tanti pericoli, altrimenti rischia di perdere la beatitudine eterna.”
(Tertulliano, Padre della Chiesa, teologo apologeta 160-220ca)

“La donna deve velarsi il capo, perché non è l’immagine di ***.”
(Sant’Ambrogio, Dottore della Chiesa 339-397)

“Le donne servono soprattutto per soddisfare la libidine degli uomini.”
(San Giovanni Crisostomo, Dottore della Chiesa 349-407)

“Tutto il sesso (femminile) è debole e sventato. Esse giungono alla salvezza solo tramite i figli.”
(San Giovanni Crisostomo, Dottore della Chiesa 349-407)

“Le donne non possono cantare in chiesa.”
(San Bonifacio, 675-754)

“La donna è meno morale dell’uomo essendo imbevuta di più liquido, elemento mutevole. Il che la rende volubile, curiosa: quando ha un rapporto con un uomo desidera farsi penetrare anche da un altro. Credimi, se le dai fiducia sarai deluso. Credi ad un esperto maestro. La donna è un uomo malriuscito che cerca di ottenere ciò che desidera con la falsità, con inganni demoniaci. L’uomo deve guardarsi da ogni donna, come da un serpente velenoso e un diavolo cornuto. Se raccontassi ciò che so sulle donne, il mondo ne rimarrebbe strabiliato. -
E poi - Nel rapporto sessuale l’uomo si assimila alla bestia. -
Ma non finisce qua perchè: - il seme maschile fa nascere forme perfette, ossia maschili, ma se per qualche avversità esso si guasta, allora fa nascere femmine…. perché nel coito c’è solo deformità, turpitudine, immondizia, ribrezzo.”
(Sant’Alberto Magno, Dottore della Chiesa 1206-1280)


“Il valore principale della donna è costituito dalla sua capacità di partorire e dalla sua utilità nelle faccende domestiche.”
(San Tommaso d'Aquino, Dottore della Chiesa e patrono delle università cattoliche 1225-1275)

“La donna è un errore della natura, con la sua eccessiva secrezione di liquidi e la sua bassa temperatura essa è fisicamente e spiritualmente inferiore, è una specie di uomo mutilato, fallito e mal riuscito, la piena realizzazione della specie umana è costituita solo dall’uomo.”
(San Tommaso d'Aquino, Dottore della chiesa e patrono delle università cattoliche 1225-1275)

“Quando vedi una donna, pensa che si tratti del diavolo! Essa è come l’inferno!”
(Papa Pio II 1405-1464)

“La donna sacerdote è un’offesa a Cristo!”
(Papa Giovanni Paolo II, XX sec. Santo subito?)

E per essere in tema con l’attualità qualche citazione dai Sinodi della Chiesa:

“Le donne non possono né scrivere, né ricevere lettere a proprio nome.”
(Sinodo di Elvira IV sec.)

“I sacerdoti che ospitano donne sospette dovranno essere puniti. Il vescovo dovrà vendere le donne come schiave.”
(Secondo Sinodo di Toledo 589)

“Nessuna donna può entrare dove si intrattiene un sacerdote."
(Sinodo di Parigi 846)

“Vicino alle chiese non possono abitare donne.”
(Sinodo di Coyaca 1050)

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venerdì 26 gennaio 2018

Il Valore, il denaro e il tempo (perso)

Valore e denaro.

Valore, creare valore, generare valore.

Ogni nostro gesto dovrebbe essere una azione di valore.

Ogni nostra azione, dovrebbe generare valore, sempre, indipendentemente dal perchè la facciamo, indipendentemente da quanto ci frutterà “sul mercato del lavoro”, indipendentemente da tutto.

Ogni cosa che facciamo identifica chi siamo ed il valore che abbiamo, non è detto che debba essere un valore percepibile da tutti, l’importante è che per noi è una azione di valore.

Abbiamo imparato (erroneamente) a dare un valore a noi stessi e agli altri solo in base a quanto guadagnamo e cosa peggiore, abbiamo acquisito la convinzione profonda del fatto che ognuno di noi vale tanto quanto guadagna econimicamente.

La cosa ovviamente non è del tutto sbagliata, l’errore stà più che altro nel considerare di valore solo la persona che ha accumulato molte ricchezze e nel non dare valore a chi ha apparentemente poche ricchezze visibili accumulate.

Il valore reale di una persona raramente è misurabile in euro o in dollari o altre monete.

Disoccupazione e/o inoccupazione. La maggior parte dei disoccupati/inoccupati vive senza generare nessun valore, la cosa è davvero triste perchè così facendo tolgono valore a se stessi come persone.

Ogni ora della nostra vita dovrebbe diventare generatrice di valore, il tempo passa ugualmente, che lo vogliamo o no, lui passa e se ne va, quel che resterà sarà solo il valore che noi saremo riusciti a dargli.

Si può dare valore al proprio tempo in migliaia di modi diversi.

Si può spaziare dal sociale, socialmente utile, all’assolutamente personale.

Anche fare una continua AutoOsservazione di se stessi e prendere appunti quotidianamente per poi andare a rivedere periodicamente quel che nel frattempo è cambiato… è un modo utile a se stessi di dar valore al tempo che passa…

ma gli appunti li devi prendere davvero e devi scriverli e poi devi rileggerli davvero… come un impegno con te stesso, come un vero lavoro di valore.

L’importante è non passare il tempo nel nulla, nell’inutile, in qualcosa che non ci riguarda o che non riusciamo a farcela riguardare in modo diretto… non passare il tempo davanti alla televisione, non passare il tempo a “perdere tempo perchè non hai nulla da fare”.

Una passeggiata in un parco… s’è fatta perchè non abbiamo di meglio da fare… non vale niente.

se invece vien fatta con l’intento di dare aria ai nostri polmoni, con l’intento di assorbire un pò di energia dagli alberi del parco, se fatta con l’intento di sentire un pò di natura e magari anche di osservare ed imparare un pò di gioia dai bambini… se fatta con un intento che in qualche modo è utile… può avere valore.

Ma più concretamente…

non hai granchè da fare?

Cosa sai fare?

Scrivere poesie?

Disegnare quadri?

Disegnare modelli di vestiti?

Correre in un certo modo?

Scrivere parole che aiutano a riflettere su se stessi?

Conosci un buon modo per fare le ciambelle?

Conosci un buon modo per fare meglio le frittelle?

Sai usare il computer e fare video interessanti?

Sai guidare bene il muletto?

Sai fare giardinaggio?

Insomma, conosci qualcosa di utile da fare?

Fallo! Non tenere dentro questa energia e nel farlo, prendi coscienza del fatto che stai creando valore, per te stesso e magari anche per chi assaggerà le tue ciambelle con te o per le persone che ammireranno una pianta di rose bella ed equilibrata che tu hai accudito o per qualcuno che deve prendere il patentino per il muletto e si troverà avvantaggiato grazie ai tuoi consigli nel video che hai pubblicato gratuitamente…



Ogni azione che facciamo, se impariamo a farla con l’intento di creare valore, a lungo andare immetterà nel mondo qualcosa che ci riguarda, e con essa il nostro valore e la nostra idea del valore che sentiamo di avere.



Il mondo è pieno di persone che si sono ritrovare addirittura ricche per aver saputo fare qualcosa in un modo nuovo, creativo, originale… ma comunque di valore… e in cui nessuno ci avrebbe mai scommesso un euro prima del successo.



Poi non è detto che sia esattamente quel tuo gesto di valore a portarti al successo personale, ma di sicuro se impariamo a fare qualcosa nel nostro quotidiano che può aggiungere valore al mondo, qualunque cosa essa sia, se la facciamo diventare qualcosa di vero valore perchè noi con questo intento l’abbiamo fatta, sicuramente in qualche modo ci ritornerà indietro con i dovuti interessi attivi.



Delle nostre azioni quotidiane, quel che resta, è il valore.

Se facciamo un caffè per un amico, dopo pochi minuti quel caffè non c’è più, quel che resterà sarà il gesto con tutto il valore che l’amico avrà percepito in se stesso… e che noi gli abbiamo trasmesso.



Tutto questo ovviamente non significa che si debba sempre lavorare gratis, anzi… è il contrario, però, fino a quando non possiamo percepire denaro in modo diretto, se stiamo senza far nulla, guardiamoci intorno e cerchiamo qualcosa da fare che possa generare valore, impariamo a dar valore alla vita e alle ore che “normalmente” buttiamo via.



Negli anni più bui della mia vita, anni in cui per le condizioni fisiche ormai “alla frutta”, durante la mia personale AutoOsservazione quotidiana, ho preso appunti, ho cercato di capire il perchè, i miei perchè, ho cercato di capire cosa mi aveva portato in quelle condizioni e mentre comprendevo, scrivevo, scrivevo, scrivevo… poi alcuni di quegli appunti sono diventati degli articoli che si possono leggere in questo blog.

Adesso le mie condizioni fisiche sono ormai quasi del tutto ristabilite, soprattutto grazie alla comprensione dei miei blocchi emotivi che causarono i tanti problemi, sono quasi rimesso a nuovo, la schiena è ormai efficiente, tutto il resto non da più problemi…

Ora posso ritornare al mio vecchio lavoro e l’ho già fatto, il tempo per il blog è ormai pochissimo…

ho lasciato qui tutto il valore che in questi anni ho potuto riversare nel mondo e, con i vostri messaggi, con le vostre critiche (a dire il vero pochissime… troppo poche 😉 ) ho potuto a volte correggere il mio modo di fare in me stesso, il valore che ho riversato in queste pagine mi è ritornato già in buona parte in forma di perfezionamenti personali, sembra che abbia fatto tutto gratis, ma ritrovare la salute e sapere che parte di questo è merito anche dei tanti discorsi scaturiti dai questi scritti… mi fa pensare che qualcosa mi è già tornato indietro, qualcosa l’ho già guadagnata… e so bene che non è tutto qui.

Ovviamente NON sono un arrivato, non sono un illuminato, ma tutto questo valore mi ha dato fiducia anche in altre possibilità che non sapevo di avere, mi ha dato fiducia nel fatto che posso fare davvero tutto quello che voglio, basta solo crederci e farlo con l’intento di… generare valore.

Ps. il mio ultimo lavoro prima dello stop di maggio 2011 era…

“ortolano con vendita diretta sul mercato… ovviamente biologico”.

Tornare nei campi con questa nuova consapevolezza e con questa nuova condizione fisica è un’esperienza davvero molto più piena… ed immagino già cosa succederà sul mercato, nelle relazioni con i clienti…

Pps.

Cosa sarei oggi se non avessi fatto tutta questa AutoOsservazione?

Cosa sarei oggi se non avessi preso e riletto e rivisto tutti questi appunti per aggiustare continuamente il tiro?

Cosa sarei oggi se… se non avessi trovato un modo per dare valore a quel tempo da quasi invalido quale ero diventato?

Un tempo che sarebbe stato solo un piangersi addosso e girare inutilmente medici e specialisti che avrebbero continuato a dirmi tutti la stessa cosa… sei consumato, hai esagerato, hai tirato troppo la corda…

e invece no… io ricomincio.

Abbi fiducia e dai valore al tuo tempo e alle tue azioni, qualunque azione sia… dagli valore.


martedì 23 gennaio 2018

BUONA FORTUNA

Dal Dott. Stefano Montanari:

"Ma voi credete veramente che una signora di 46 anni con il diploma di liceo classico si sia svegliata una mattina con l'idea di fare una legge che impone 10 vaccini obbligatori per il bene dei vostri figli?
Quando un'azienda farmaceutica è costretta a sperimentare un farmaco sull'uomo e questo accade spesso,deve cercare con gran fatica qualche decina di volontari.
Forse un centinaio. Deve farlo segretamente perchè é una procedura vietata. I volontari devono firmare un accordo di segretezza super blindato che toglie all'azienda qualsiasi responsabilità sugli effetti collaterali. Ci vogliono mesi, a volte anni e gli costa una fortuna perchè le cavie umane vengono pagate profumatamente. Sono sempre persone in gravi difficoltà economiche o nel peggiore dei casi abitanti nei paesi del terzo mondo. Negli Stati Uniti viene proposto ai condannati in cambio di una sorta di baratto.Uno sconto di pena. Ora, questo governo e questo ministro insieme alla carogna di firenze hanno fornito su un piatto dorato e gratuitamente qualche milione di bambini italiani che saranno schedati come cavie per la sperimentazione di 10 antigeni + i vaccini consigliati... Non dovranno nemmeno assumere centinaia di assistenti per osservare le reazioni avverse perché vi daranno un modulo precompilato dove loro hanno gia scritto le reazioni che voi con una X andrete a barrare. Ovviamente solo le reazioni che loro vi permettono di segnalare. Le più gravi come epilessia,encefalite,encefalopatia,SIDS,disordini cardiaci,arresto cardiaco,arresto respiratorio,disordini gastroenterici,autismo voi non potete segnalarle.. questo spetta ai medici delle ASL e voi non lo saprete mai. Le ASL sono già sommerse di contenziosi legali. Non vi permetteranno di aumentarli. È per questo che vi faranno firmare il consenso informato facendolo sembrare una formalità... Non ve lo faranno neanche leggere e voi firmandolo dichiarate che siete consapevoli dei rischi correlati alla vaccinazione che vi stanno obbligando a fare... una follia! PS. Le schede tecniche di prodotto che potete scaricare sul sito della torrinomedica.it vi dicono gia quali sono le reazioni avverse,anche l'autismo mascherato dai termini encefalite ed encefalopatia che,come ormai abbiamo imparato,sono gravi danni neurologici che colpiscono il parenchima encefalico e spesso progrediscono a sindrome dello spettro autistico. Hanno spostato le reazioni più gravi dal capitolo "effetti collaterali" al capitolo "speciali avvertenze" e dovete far scorrere parecchio le pagine( sperano che nessuno vada mai a leggere lì... ) Glaxo e Sanofi vi scrivono tutto in modo che voi non possiate mai fare causa a loro perchè vi avevano avvertito. Potete fare causa solo a chi vi ha obbligato a farli. Chiaro il concetto!? Pertanto a chi porterà i suoi figli a fare tutte le vaccinazioni mai sperimentate in nessun paese europeo e nemmeno negli stati uniti posso solo dire Buona fortuna.

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domenica 21 gennaio 2018

un africano immigrato ci parla di immigrazione


Ci vuole un nero a parlare di immigrazione e dire le cose come stanno realmente
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Gli italiani sono talmente tanto razzisti da non riuscire neanche ad ascoltare un africano immigrato spiegargli per filo e per segno come siano trattati peggio gli italiani, per non parlare del trattamento riservato agli italiani che, come la sottoscritta, ha fatto il viaggio del salmone per ritornare in patria.
Questo africano è stato escluso dal programma di Santoro dopo avere spiegato a Omnibus in lungo e in largo quanto lo ius soli sia una legge del tutto inutile e di quanto sia pernicioso l'ideologismo immigratorio.

Nicoletta Forcheri

lunedì 15 gennaio 2018

CHE SUCCEDERA' IN ITALIA dopo le elezioni

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NOTIZIA CHE CONDIZIONERA' LE ELEZIONI DEL 4 MARZO. L'AVETE LETTA? ANCORA LA GERMANIA! 5º REICH

FAI GIRARE! Giusto per far sapere che succederà in Italia dopo le elezioni. DIFFONDI...L'EURO DEGRADO!

venerdì 12 gennaio 2018

VADIM ZELAND: LA GENTE NON SE NE ACCORGE DI AMMALARSI E DI MORIRE NELLA MANIERA PIU’ STUPIDA

(Estratto dall’articolo di Zeland “la cultura di una morte lenta”).

La gente non se ne accorge di ammalarsi e di morire in maniera stupida, a causa dell’assenza di un’elementare cultura della nutrizione. Da quando sono apparsi questi tre componenti: la farina bianca, la margarina e il lievito, la cultura del cibo è finita ed è iniziato il Matrix.
- Per l’informazione: la farina banca è un’assurdità, gli elementi più preziosi si trovano nel guscio e nei germoglio del grano; la farina è una parte morta che contiene soprattutto la fecola.- Il fegato è contaminato da una sostanza simile al grasso industriale, la fecola si deposita come muco e le pareti intestinali sono coperti da un sedimento.
- La margarina è prodotta per idrogenazione che introduce gli acidi grassi trans, nocivi per la salute. Sono molto tossici e si depositano nell’organismo provocando una serie di pericolose malattie: stress, arteriosclerosi, cardiopatie, obesità, ecc.
- Lieviti artificiali sono i funghi estranei all’organismo. I lieviti stessi durante la cottura muoiono, ma le loro spore no. Sono capaci di mescolarsi al sangue e quindi, di arrivare a qualsiasi organo. Nel corso della sua attività vitale secernano le micotossine, reprimendo la flora sana e favorendo la flora patogena, l’organismo diventa una facile preda dei batteri e dei virus, si creano delle condizioni ideali per lo sviluppo delle cellule cancerogene.

Questi componenti fanno parte del pane, il nostro cibo quotidiano. E come se fosse la base dello schema del nutrimento del Matrix, l’importante é porre le fondamenta per privare la gente di buon senso, così smette di riflettere su che cosa tutto ciò serve. Il bestiame nelle fattorie non riflette su ciò che mangia e perché.
La differenza sta nel fatto che le persone da soli si creano una fattoria, e inventano altre tecnologie alimentari, per corrispondere di più agli obiettivi del Matrix. Il Matrix ha disposto così, lo ricordo ancora una volta: le cellule devono essere colme di elementi ubbidienti. Questi elementi non devono essere perfettamente sani, non devono avere l’energia libera, e devono essere leggermente deficienti, per non capire dove si trovano. Sia l’energia sia la volontà devono bastare per eseguire delle dei compiti assegnati, né più né meno.

I principi elementari di una cultura della nutrizione:

1. Il tipo di alimentazione deve essere costante, non va cambiato spesso; per esempio, senza necessità non si dovrebbe saltare da una cucina nazionale all’altra. E’ legato soprattutto alla microflora intestinale che si adatta alla digestione di un certo tipo di cibo. Qualsiasi passaggio deve essere graduale. Se dovete passare al cibo vivo, non si può farlo in fretta perché l’organismo inizierà a disintossicarsi.

2. La cucina deve essere varia ma i piatti devono essere semplici. Meglio mangiare di più, ma una cosa sola. Per esempio, il cervello consuma più di un quarto d’energia del corpo, per il suo funzionamento serve la lecitina che c’è nella cioccolata ma è assente nella frutta e ortaggi, ecco perché vogliamo la cioccolata. Ma perché mangiarla se i fagioli ne sono pieni?

3. Il cibo deve procurare piacere, se questo manca, il cervello non produce la serotonina e la cercherà tra gli stimoli artificiali. Se ciò che mangiate è sano ma non è buono, avrete voglia di qualcosa di schifoso ma gustoso, e questo continuerà finché il cervello non avrà la sua porzione di piacere. Il cibo vivo può e deve essere buono.

4. Escludete gli stimolatori e rilassatori artificiali. La depressione e gli attacchi di panico sono delle malattie di nuova generazione, provocati dai componenti chimici nel cibo. La chimica provoca lo stato alterato della coscienza, in misura diversa ma sempre. Possiamo fare la domanda: cosa c’è di artificiale nel caffè e nella cioccolata? Se sono ecologici e sani, non accadrà niente, ma oggi è difficile trovare il caffè e la cioccolata naturali. E’ un grande business, le piantagioni sono irrorati dai pesticidi, e poi la chimica viene aggiunta anche nei prodotti finali. Uno stimolatore migliore e sicuro sono i chicchi crudi di cacao selvatico, e l’effetto si sente subito. Si possono masticare o fare la cioccolata.

5. I prodotti devono essere naturali, senza OGM, lieviti, chimica, sintetica. In un supermercato ce ne saranno 1-5% di prodotti naturali, anche se la realtà ora sta cambiando. Nutrirsi di prodotti di lunga conservazione è una follia, non c’è nulla di peggio delle tossine sintetizzate. La natura in miliardi di anni dell’evoluzione aveva previsto tutto ma non questo.

Se potesse parlare l’organismo avrebbe detto: “Se mi farai morire di fame, mi carichi di lavoro fisico, se mi farai stare al caldo o al freddo, mi picchierai e mi taglierai, lo sopporterò... ma se mi avvelenerai, starò male io e starai male tu, stupido. E tutto ciò finirà male.”

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giovedì 11 gennaio 2018

NON FACCIAMOCI DEPREZZARE!

“Ma cosa sai fare? Non sai fare nulla: Figuriamoci, hai disegnato (scritto) qualcosa. Tutto ciò che fai non significa nulla, e tu stesso non significhi nulla. “

Questa tecnica era applicata nei campi di concentramento, con successo. La gente moriva privata di forza per resistere, diventava “nessuno”; niente nome, niente cognome, niente professione, solo un numero sul braccio. Anche lo psicologo Viktor Frankl lo passò, vedendo tutti i giorni i fumi neri del forno crematorio. Gli chiesero, con un ghigno: “Chi, eri prima, il numero.... “? E Frankl rispose: “Facevo il medico, lo psicologo”. La risposta fu: “Eri un miserabile dottorino mangiasoldi!” Frankl ebbe un accesso d’ira, e, malgrado le forche, i cadaveri e i forni crematori, si mise a discutere con il nazista. Fu picchiato selvaggiamente ma sopravvisse.


Capì che muoiono coloro che si lasciano deprezzare le loro personalità. La vita perde il senso. E se non c’è senso, non c’è nemmeno la vita.
Se il lavoro di una persona e i suoi successi sono svalutati, si perde il senso della sua vita; la persona diventa un candidato nella camera a gas. E Frankl iniziò a fare lo psicologo nel lager, segretamente, aiutando altri detenuti a resistere. E scrisse il suo meraviglioso libro sul senso della vita, e perché bisogna conservare la sua personalità.

Perciò, rispondete a coloro che vorrebbero deprezzare il vostro lavoro. Con le parole, o con le azioni.

Il deprezzamento potrebbe manifestarsi nel voler usarvi gratis, oppure dandovi una paga misera. Potrebbero trattarvi anche bene, ma non darvi nulla per il vostro lavoro, perché siete soltanto un “dottorino”, “o “scribacchino”. Ricordate, è una tecnica nazista, praticata con successo nei campi di concentramento. E occorre fare resistenza al deprezzamento, come fece l’eroico V,Frankl.

Respingete il “nazista” e fate ciò che sapete fare. Lavorate, ricordate di avere il nome e il cognome.
E non lavorate gratis, non siete in un lager.
E dopo il lavoro, se volete, potere fare la beneficienza o fare altro – anche questo difende la vostra personalità, aiutando a sopravvivere e a vivere.

(Anna Kiryanova)
Advanced Ming Institute
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mercoledì 10 gennaio 2018

GRANDE SVILUPPO DELL’ISLANDA: FUORI DALLA GABBIA DELL’UNIONE EUROPEA



GRANDE SVILUPPO DELL’ISLANDA: FUORI DALLA GABBIA DELL’UNIONE EUROPEA e senza Euro si cresce! Ma i parassiti di Bruxelles non lo ammetteranno mai. Ecco tutti i dati e il video!

C’era un paese che aveva nei confronti delle potenti banche estere un debito di diversi miliardi, pari a decine di migliaia di euro di debito a carico di ciascun cittadino! Le banche creditrici, appoggiate dal governo, hanno proposto misure drastiche a carico dei cittadini, che ciascun cittadino avrebbe dovuto pagare con tasse e/o minori servizi, qualcosa come 100 euro al mese per 15 anni! I cittadini sfiduciarono il governo, si fece strada l’idea che non era giusto che tutti dovessero pagare per errori e ruberie commessi da un manipolo di banchieri e politici, decisero poi di fare un referendum che con oltre il 90% dei consensi stabilì che non si dovesse pagare il debito.

Nazionalizzarono quindi le banche (prima private) che avevano portato a questo disastro economico e, tramite Internet, decisero di riscrivere la Costituzione (prevedendo anche che l’economia fosse al servizio del cittadino e non viceversa). Per riscrivere la nuova costituzione vennero scelti dei cittadini che dovevano essere maggiorenni, avere l’appoggio di almeno 30 persone e NON AVERE LA TESSERA di ALCUN PARTITO!Chiunque poteva seguire i progressi della Costituzione davanti ai propri occhi. Le riunioni del Consiglio erano trasmesse in streaming online e chiunque poteva commentare le bozze e lanciare da casa le proprie proposte. Veniva così ribaltato il concetto per cui le basi di una nazione vanno poste in stanze buie e segrete, per mano di pochi saggi. Sembra una favola vero? Ma non lo è affatto!

Nonostante tutto, a sentire i parassiti di Bruxelles la decisione dell’Islanda di rimanere fuori dall’Unione Europea sarebbe un errore colossale visto che tale rifiuto condannerebbe i cittadini islandesi a decenni di povertà, declino e bassissima crescita economica, ma per loro sfortuna la matematica non è un’opinione e i dati recentemente rilasciati dall’istituto di statistica islandese danno un quadro completamente diverso.

E così mentre i paesi dell’area euro sono ancora impantanati in una recessione senza fine, per quest’anno l’economia islandese è destinata a crescere del 2.7%, nel 2015 del 3.3% e tra il 2016 e 2018 la crescita annua dovrebbe oscillare tra il 2.5 e il 2.9%.

A trascinare tale crescita è l’aumento dei consumi privati che quest’anno dovrebbe salire del 3.9% e del 4% nel 2015 per poi mantenersi al 3% annuo fino al 2018.

Quindi, mentre gli italiani sono costretti a rinunciare anche all’acquisto di beni essenziali come pasta e pane, i cittadini islandesi possono permettersi di spendere qualcosina in più – si fa per dire, vero? – visto che non devono sottostare ai diktat della BCE e della Merkel.

Però c’è anche un altro motivo dietro alla crescita dei consumi, ed è legato alla decisione del governo islandese di condonare parte dei mutui detenuti dalle famiglie islandesi.

Infatti, come sopra citato,subito dopo la bancarotta delle tre principali banche islandesi il governo decise nazionalizzare queste banche e ridurre parte dei mutui ad esse dovute – tagliando di molto gli interessi sui prestiti concessi – così da dare un pò di ossigeno alle famiglie islandesi colpite dalla crisi.

Tale decisione all’epoca fu fortemente criticata dalle agenzie di rating – e dalle banche straniere che perdevano lauti “guadagni” usurai – ma i politici islandesi se ne sono altamente fregati e adesso gli effetti benefici di tale decisione cominciano a farsi sentire.

Quello che sta succedendo in Islanda è un esempio da manuale su come vada gestito un paese per farlo uscire dalla crisi finanziaria, ma ovviamente la stampa di regime italiana ha censurato questa storia perché la verità dà fastidio ai parassiti di Bruxelles e ai loro burattini del governo Renzi, ad iniziare dal ministro dell’Economia Padoan. (Fonte)



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martedì 9 gennaio 2018

NOI E IL CIBO

- Gli animali selvaggi mangiano solo quando hanno fame, ma l'uomo, vittima dell'abbondanza del cibo, è un'eccezione da questa regola. Quando hai fame sai intuitivamente quali prodotti servono all'organismo: mangiando quando si ha la fame si può in breve tempo eliminare l'accesso di peso, ripulirsi dalle scorie e restituire la salute perduta.-

- Dopo aver riempito lo stomaco a metà, lascia un quarto del suo volume per l'acqua e un altro quarto per la libera circolazione del cibo che va digerito..


- Vivi mantenendo la calma, e quando mangi non avere fretta per mangiare di più, anche se stai mangiando chissà quale prelibatezza.
Il cibo deve rimaner in bocca finché si sente il suo sapore: questa tecnica permette di ricavare il massimo delle sensazioni gustative con un minimo di cibo (un terzo della razione abituale). Il senso della sazietà dipende non dalla sensazione di pienezza dello stomaco, dipende dalla quantità dei segnali che arrivano al cervello dai recettori della bocca e dei denti. Questa tecnica permette di evitare l'obesità e l'accumulo delle scorie.

- Nessun uomo - a meno che lui non sia malato o deviato dalle abitudini del mondo "civilizzato - avrà fame subito dopo essersi alzato. Un debole bisogno del cibo potrebbe manifestarsi non prima di un'ora dopo il risveglio, ma questo non assomiglia alla fame che arriva almeno dopo 4 ore, e spesso anche dopo più di 4 ore dopo essersi alzati. ...E ciò che ci fa sentirsi costantemente "preoccupati" per il cibo, di regola, non è la fame, è una reazione agli stress della vita moderna.

- Qualsiasi proprietario di una macchina sa bene che il suo funzionamento dipende dalla purezza della benzina, dell'olio e dell'aria nel motore.
Ma a molti risulta difficile capire che l'organismo umano necessita di un carburante pulito, della manutenzione e della profilassi: fumano, bevono, assumono le droghe, perdono la forza vitale con l'eccesso di sesso, mangiano ciò che non è affatto cibo. Non hanno tempo o sono pigri. Mentre un organismo vivente necessita molto meno rispetto ad una macchina, perché sa risparmiare e difendersi, possiede dei meccanismi di autopulizia ed autoripristino. E se non lo ostacoli, per molti anni non avrai bisogno di sostituire i ricambi.

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Advanced Mind Institute
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domenica 7 gennaio 2018

Il certo fallimento dell’INPS causato dall’austerità euroimposta (e dagli immigrati in arrivo), tutto voluto dall’UE. Ecco la prova


Sta tutto nel grafico sopra. Anticipo le conclusioni: il disastro è iniziato dal 2012, con gli effetti della cura Monti ossia della cura EUropea dopo aver fatto deliberatamente cadere un primo ministro italiano democraticamente eletto per essersi rifiutato di fare arrivare la troika in Italia. Da tale data (2012) si è innescata la spirale depressiva da cui l’Italia – conti alla mano – NON USCIRA’ MAI PIU’, almeno prima di fallire. Da qui crescita del PIL nulla o negativa mentre gli altri paesi EU crescono, l’accumulo di crediti deteriorati nelle banche, le aziende che scappano all’estero o semplicemente vengono acquistate dagli stranieri per chiuderle (ad es. Italcementi, comprata dai tedeschi e subito delocalizzata a favore delle filiali tedesche, idem la ThyssenKrupp dell’incendio di Torino ecc.), famiglie che perdono il lavoro, disoccupazione in salita e – appunto – carenza di contributi INPS per pagare le pensioni, solo questione di tempo prima che salti il sistema (comunque entro 5 anni, è matematicamente certo).
L’ente in questione paga infatti due ordini di prestazioni ai cittadini: la prima, pensioni di vecchiaia e anzianità; la seconda, aiuti e sovvenzioni statali come sostentamento al reddito oltre che prestazioni assistenziali (cd. welfare). Quello che strettamente parlando non è contenuto alla voce “pensioni” – la seconda parte citata sopra – viene compensata annualmente dallo stato sotto forma di trasferimenti dal bilancio dello stato ossia prelevandolo dalle tasse pagate dai cittadini. Nel 2016 detto trasferimento è stato di circa 107.4 miliardi di euro, tasse pagate dai cittadini e “girate” all’INPS per i sostegni all’occupazione, prestazioni sociali, welfare ecc.
Poi ci sono le pensioni vere e proprie, che in teoria dovrebbero essere austosostenute dal portafoglio finanziario dell’ente, portafoglio costituito dai contributi che tutti versano per pagarsi il ritiro negli anni d’argento. Bene, anche taleprima parte (la parte squisitamente pensionistica) è ormai in deficit, tutto ben previsto ad inizio 2016 e confermato a fine anno, un segno negativo che porta PER LA PRIMA VOLTA il patrimonio netto dell’Ente in rosso. Ossia uno schema Ponzi (ho detto Renzi?): quello che entra nella casse dell’INPS non basta a pagare quello che esce e quindi si attinge al patrimonio netto fino a quando non diventa negativo, lo è gia!. Quanto può durare tutto ciò? Non molto.
Appunto. ora la DOMANDA: quando è nato veramente il problema dell’insolvenza dell’INPS? Dal 2012 ossia dall’avvento di Mario Monti e dell’EU al disastroso comando dei conti italici, come vedete dal grafico sopra che vi ripropongo. Ossia, è stato proprio l’EU con Mario Monti ad inaugurare il disastro a termine dei conti dell’ente previdenziale. In modo deliberato per altro (…). Abbiamo dunque capito il perchè del “trucco” di M.me Fornero di non pagare le pensioni ai pensionandi esodati e perequati dell’epoca: fu una mossa scorretta ed illegale ma necessaria del Governo Monti per non far capire al volgo il danno che stava realmente facendo, altro che lacrime della ricca ministra del Lavoro [mi riferisco al caso dei 390mila esodati rimasti senza stipendio e pensione e poi piano piano riassorbiti con interventi dei governi successivi e alla provata anticostituzionalità dell’aggiornamento/perequazione delle pensioni al costo della vita, poi abrogata dalla Corte Costituzionale, ndr]. Se non lo avesse fatto il caro Monti avrebbe fatto schiattare i conti dell’INPS già nel 2013 ovvero la gente si sarebbe accordta di cosa stava facendo. Così ha posticipato l’effetto negli anni a venire, contravvenendo alle leggi nel negare le promesse fatte ai pensionandi. Ossia non pagando quanto concordato ai cittadini grazie alle lacrime forneriane e dunque spostando la spesa negli anni e governi a venire: oggi il fallimento dell’INPS arriva in ritardo, con l’aggiunta di una speranza crescita che invece non c’è ovvero a peggiorare le cose per l’Italia. Ossia, fallimento dell’INPS assicurato, tempo pochi anni (meno di 5, secondo chi scrive al massimo entro il primo semestre 2019).
Grazie a questa semplice spiegazione ora sapete chi ringraziare quando non riceverete più la pensione, voi o i vostri figli. Si perchè la scelta sarà, (i) o ridurre le pensioni attuali o (ii) non pagare quelle future ovvero quelle dei vostri figli: visto che a sindacalisti e boiardi di sistema giudici inclusi – che percepiscono pensoni altissime, le più alte tra quelle statali, vedasi qui – i privilegi devono essere mantenuti anche se gli italiani sono ormai ogni giorno più poveri,saranno proprio i vostri figli a non ricevere nulla quando si ritireranno (infatti l’eta pensionabile delle prossime generazioni verrà portata sempre più vicina al livello di speranza di vita che per le classi meno abbienti e meno istruite oggi è attorno a 77 anni; Boeri ha già detto che la classe dell’80 andrà in pensione a 75 anni, ovvero per costoro lo Stato sborserà denari per trattamenti di quiescienza solo per due anni!!, vedasi linki).
Piccolo appunto sugli  immigrati: nel medio termine – tra i due ed i cinque anni – essi spiazzeranno i lavoratori italiani chiedendo stipendi più bassi. Visto che di nuova occupazione non ce ne sarà (le aziende scappano o vengono comprate dagli stranieri per essere chiuse o per spostare utile e/o impiego di pregio all’estero), si tratterà solo di sostituzione di lavoratori italiani con altri stranieri a stipendi minori. Visto che i contributi pagati dai lavoratori italiani sono una percentuale sul reddito, gli immigrati che spingono verso una riduzione dei salari causeranno la velocizzazione del fallimento dell’INPS per insufficienza dei contributi versati (semplice semplice, tragico tragico).
Questa sinistra verrà considerata dalle generazioni a venire peggio di Attila: dove passa lei non cresce più l’erba.Visto il livello del caos che mi aspetto (mai visto prima), temo che i prossimi a dover emigrare saranno le famiglie dei responsabili dello scempio.
MD


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sabato 6 gennaio 2018

L 'inceneritore di Cremona ...



'inceneritore di cremona cosa brucia la sera, per emettere del fumo dal camino cosi scuro?chi ci assicura che le plastica raccolta con la differenziata non vada a finire nottetempo nell'inceneritore per aumentarne il rendimento ? la notte tutti dormono felici e contenti i controlli sono a zero e quale migliore occasione per bruciare materiali riciclati??



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venerdì 5 gennaio 2018

La BENEDIZIONE della FEBBRE e dell'INFLUENZA

Insisto nel dire che non esiste l'influenza.
Non esiste come mostro, come malattia, come problema reale, come concetto medico al pari di tante altre opinioni caratterizzanti la traballante e posticcia incastellatura sanitaria.
Non esiste l'influenza, e ancor meno esiste il virus che la causa, e non esiste il ceppo e i ceppi che la fanno variare di anno in anno.
Gli unici veri ceppi che ammetto sono quelli degli alberi tagliati nei boschi che ci circondano.


Se non la chiami influenza, che cavolo è mai allora?
Ma qualcosa ci deve pur essere.
Facciamo finta di credere alle tue trovate. Cos'è che esiste allora, al posto dell'influenza?
Esiste un fatto preciso, e cioè che la gente, almeno parte di essa, è viva e sana nonostante tutto, per cui il suo sistema immunitario reagisce agli insulti che l'organismo riceve oltre il livello di tolleranza massima.
Esiste cioè la goccia che fa traboccare il vaso per tanta gente nello stesso periodo.

Di quale tolleranza parli? Noi conosciamo solo le case di tolleranza, chiuse per quella rimbambita della Merlin.
Quale sarebbe questa goccia malandrina?
Il concetto di tossiemia, ossia del livello di tolleranza tossine nel sangue è un principio elaborato dal dr John Tilden, medico-igienista, e colonna ideologica della ANHS (American Natural Hygiene Society).
Esiste nel nostro sangue una certa sopportazione ai veleni ed alle tossine acidificanti, che varia da persona a persona, da una stagione all'altra.
Quando questo limite viene superato, scatta il meccanismo della malattia e della febbre, in quanto il sistema immunitario viene chiamato in causa e interviene per una espulsione di tali tossine dal sistema, mediante una malattia chiamata in genere influenza.


La corresponsabilità dell'indebolimento stagionale
L'indebolimento stagionale è dovuto al cambio climatico, alla mancanza di vitamina D nelle ossa (per carenza di sole), all'incremento di cibi iperproteici ed acidificanti, cotti, grassi e salati, ai farmaci ed agli integratori che la gente prende, all'estrema penuria di vitamina C naturale.
L'indebolimento stagionale è imputabile ai cachi che restano sugli alberi come bandiera e simbolo della imbecillità umana, e che fanno cantare però di giubilo i tordi e i merli, increduli di poter usufruire di tanto ben di Dio che li ripara da ogni influenza stagionale nonostante siano senza maglie e senza riscaldamento, e che li ripara pure dalla suina, dall'AIDS e dal Papilloma, nonostante siano senza mascherine e senza profilattici.

E i malati veri allora quali sono?
I malati veri sono quelli che non reagiscono più all'indebolimento, quelli che sono malmessi a un livello tale da non avere lo spunto necessario ad avviare il motore di recupero, quelli a cui manca l'energia per condurre un processo di espulsione tossine.
E i falsi-sani quali sarebbero?
Quelli che non presentano alcun segno di febbre perché la loro circolazione è vischiosa e rallentata e non riesce nemmeno a trasferire in superficie la febbre ed il surriscaldamento che caratterizzano costantemente il loro tratto intestinale.


Un intestino flaccido e disattivato che è di peso più che di sostegno al sistema cellulare
In pratica uno mangia male, mangia troppe cose sbagliate, mangia troppe poche cose giuste, non mangia affatto, integra in continuazione con porcherie di ogni genere e, quel che è peggio, non elimina regolarmente il risultato delle sue assurde indiscrezioni alimentari, si ritrova con l'intestino sostanzialmente flaccido e disattivato, con il metabolismo interrotto, con i suoi camion interni di nettezza urbano-cellulare in sciopero e con le cellule affamate-assetate-moribonde, pronte a defungere ed a trasformarsi in aggiuntivo carico virale-autologo da smaltire, e quindi in motivo ulteriore di richiamo batterico.

Tale sporcizia interna è descritta al meglio da Ehret, Bircher e Lezaeta

Ecco spiegato il motivo per cui il dr Arnold Ehret (1866-1922) disse, poco prima dell'influenza spagnola del 1918, che il grado di sporcizia interna dell'individuo medio è qualcosa di inimmaginabile.
Ecco spiegato il motivo per cui il dr Manuel Lezaeta Acharan rimase sbalordito nello scoprire tramite l'esame iridologico che la stragrande maggioranza della gente è febbricitante anche quando il termometro sotto le ascelle segna 36 e sette, per colpa del surriscaldamento intestinale che gli raffredda gli arti e la pelle esterna, mentre vulcanizza le sue viscere.

Ecco perché il dr Max Bircher-Benner (1867-1939) disse che l'uomo, nato per essere sano dal primo all'ultimo giorno, spende il suo tempo e l'intera sua vita, non a consumare frutta e vegetali crudi e a rispettare la sua natura e il suo creatore, ma ad avvelenarsi ed a sabotare la sua preziosa dotazione originaria.
Cento anni dopo, la stessa sporcizia di allora non solo è rimasta, ma si è moltiplicata per quattro, grazie alle meraviglie dei cuochi, dei nutrizionisti incompetenti e della medicalizzazione di regime.


Esiste un tempio dentro di noi. Non è il cervello e nemmeno l'anima. E' il colon.
Il tempio del corpo umano, il posto corporale da tenere con il massimo religioso rispetto non è il cervello, il cuore, il sesso o persino l'anima, dato che con quel posto in disordine l'uomo degenera ed incattivisce, perdendo l'ispirazione, l'amore, l'arte e la poesia.
Non è nemmeno il sorriso, gli occhi blu o neri, le labbra, i muscoli, la linea, le gambe.

Questa è proprio buona. Quale è allora sto magico posto?

E' il colon.

Ma allora, che diavolo è l'influenza stagionale?
Restiamo però all'argomento di oggi che è la flu, il ricorrente ed innocente fenomeno fisiologico chiamato influenza stagionale.
Trattasi forse di malattia? No.
Batteri? No. I batteri sono i nostri minuscoli collaboratori a tempo pieno, cointeressati ai residui che produciamo. Quelli si moltiplicano ogni volta che c'è da banchettare e si contraggono miracolosamente da soli, senza antibiotici, quando diminuisce o scompare la pappa.
Virus? Ancor meno.

Quella è al 99% la polvere delle nostre stesse cellule che se ne va fuori in continua abbondanza tramite il metabolismo cellulare, e all'1% qualche pulviscolo esterno o eterologo che viene fagocitato regolarmente dai legionari del nostro sistema immunitario.
L'eccesso di batteri e di virus che si riscontra in tutte le fasi di disequilibrio, sono conseguenza dello stato patologico e mai causa specifica del medesimo.
Allora, cosa diavolo è l'influenza stagionale? Sospira il medico, asciugandosi la fronte con una ennesima salvietta.

Scritto da: Valdo Vaccaro | Medicina Non Convenzionale | 01/01/2016

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mercoledì 3 gennaio 2018

SOVRANISTI ITALIANI: FU CRIMINE SUPREMO, VOI PALLE MOLLI.

Di Paolo Barnard

La Legalità Internazionale ci aveva lasciato il percorso, con le parole da usare, già pronti. E ci aveva lasciato la sua imbattibile autorevolezza. Due erano i princìpi da usare, cari Sovranisti senza palle – inclusi gli ampollosi giuristi alla Barra-Caracciolo e soci – ed erano chiarissimi:

A) Il Pubblico Ministero-Capo degli Stati Uniti al Tribunale di Norimberga (1945-6), Giudice Robert Jackson, aveva stabilito il principio secondo cui “Iniziare una Guerra d’Aggressione non è solo un crimine internazionale, è il Crimine Supremo internazionale”.

😎 I Princìpi di Norimberga stabilirono che “Gli individui hanno doveri internazionali che vanno oltre i doveri d’obbedienza nazionali imposti dai singoli Stati”, per cui essi possono essere chiamati a rispondere di crimini commessi contro altre nazioni anche quando rispondenti a leggi o a ordini dall'alto.

Assolutamente non fuori luogo, poi, è ricordare la Convenzione ONU contro il Genocidio, Risoluzione 260 del 9 dicembre 1948. Da essa vanno annotati questi princìpi dall’Art.2:

Nel Crimine di Genocidio sono inclusi atti “che causino gravi danni fisici o mentali a un gruppo nazionale (et al.)” – “che deliberatamente infliggano al gruppo nazionale (et al.) condizioni di vita calcolate al fine di causarne la distruzione fisica ANCHE IN PARTE” – “che impongano fatti che vogliono impedire la normale natalità all’interno di quel gruppo nazionale (et.al.)”.

Non sto certo a perdere tempo per scrivere che i Trattati di Maastricht (1992) e Lisbona (2007) che hanno catturato l’Italia dentro la Zona Euro all’insaputa totale del suo Popolo Sovrano, non furono atti militari praticati con armi convenzionali. Ma di certo stabilisco che furono atti inflitti al Popolo Sovrano italiano contro la sua sicurezza e con la precisa e calcolata intenzione di:

A) Aggredire l’intera Economia nazionale, quindi l’organismo vitale stesso del Paese 😎 Causare gravi danni fisici e mentali agli italiani C) Infliggere agli italiani condizioni di vita calcolate per distruggerli fisicamente in parte D) Impedire quindi alle famiglia italiane il normale tasso di natalità, a causa del massiccio impoverimento. Quindi stabilisco che Maastricht e Lisbona furono una vera e propria “Guerra d’Aggressione” e perciò "Crimine Supremo internazionale” contro questo Paese, distruggendone ogni Sovranità e le sue stesse vite.

(NOTA: Le prove/fatti dei tragici danni nazionali enunciati sopra, incontrovertibili, formano il mio lavoro degli ultimi 8 anni, e non posso riscriverli qui.).

Insisto dunque che i Trattati voluti dai tecnocrati di Maastricht & Lisbona per edificare la Zona Euro, hanno costituito una “Guerra d’Aggressione” contro l’Italia – l’economia è la causa sovrana di tutte le guerre della Storia – e se vogliamo dare sostanza in termini di morti italiani a queste parole, per ribadire con fermezza il concetto di crimine d’aggressione, allora vi dico che:

dentro le “condizioni di vita calcolate per distruggere fisicamente in parte” gli italiani, ci sono dal 2011 a oggi 700.000, settecentomila, nostri connazionali morti PREMATURAMENTE a causa di malasanità (dati Istat-Censis) in quasi totale parte dovuta alle Austerità di Bilancio imposteci dalla Zona Euro che ci ha aggrediti, peraltro devastando la nostra Costituzione. La guerra in Bosnia durò 4 anni e uccise 100.000 umani, fate le proporzioni. E poi…

… non esistono dubbi nei dati statistici di economia e di popolazione italiani, che ci siano stati inflitti “gravi danni fisici o mentali” e fatti che hanno di certo impedito alle nostre famiglie “la normale natalità”. Siamo di fronte tre enunciati che richiamano la Risoluzione 260 del 9 dicembre 1948. Ma peggio: incalcolabili sono i morti passati e futuri italiani che sono derivati e deriveranno direttamente dal violentissimo scardinamento di quella che era la settima economia del mondo, precipitata, dopo questa "Guerra d’Aggressione" di Maastricht & Lisbona, nei PIIGS (maiali) d’Europa.

E riassumo: “Iniziare una Guerra d’Aggressione non è solo un crimine internazionale, è il Crimine Supremo internazionale”, ed è ciò che i tecnocrati di Maastricht & Lisbona (italiani e non) hanno fatto, rasentando anche aspetti di Crimine di Genocidio, contro l’Italia. Per cui essi possono, e devono essere chiamati di fronte alla Giustizia italiana anche quando di nazionalità straniera, perché “Gli individui hanno doveri internazionali che vanno oltre i doveri d’obbedienza nazionali imposti dai singoli Stati”.

Allora, Sovranisti italiani dalle palle molli, sgarruppati dispersi e ‘bombastic’ giuristi che siete: come io sempre dissi, la questione di urgente recupero della Sovranità andava e va posta al pubblico come esattamente una "Guerra d’Aggressione", cioè "Crimine Supremo internazionale" che abbiamo subìto, con aspetti di Genocidio. Punto, e fine dei discorsi, e nulla di meno di questo.

Ma voi lettori trovatemi un singolo Sovranista italico, per non parlare dei ‘bombastic’, che abbia mai posto la questione al popolo in questi termini. Nooo, tutti a farsela sotto, perché non vogliono sembrare populisti, fanatici, esagitati come quel Barnard, eh? Peccato che quel Barnard abbia dalla sua i Princìpi di Legalità Internazionale della Storia moderna, e i numeri dei morti italiani, purtroppo.

Poi adesso, cari miei, tutto questo sarà appannato da ciò che ci attende, e di cui vi scrivo da un anno, cari TECH-GLEBA. Poi qualcuno dopo la mia morte riparlerà di quel Giudice Robert Jackson, di quelle parole, e forse delle mie…

I figli, già, a qualcuno fotte qualcosa di loro? Non a sufficienza per dare le palle a sti Sovranisti, è chiaro. Non fatene.

http://altrarealta.blogspot.it/

lunedì 1 gennaio 2018

PIIGS

QUI IL VIDEO

http://www.raiplay.it/video/2017/12/Piigs-ca977e13-e24f-4dbe-acda-65f265d5959a.html


http://altrarealta.blogspot.it/



PIIGS arriva su Rai 3, storia di un piccolo miracolo italiano raccontato da Claudio Santamaria.

Partito in sordina, raccogliendo sul web i fondi necessari alla produzione, PIIGS è il documentario italiano con alle spalle la storia più incredibile ed affascinante.

Doveva essere una scommessa ed invece è arrivato a coinvolgere Noam Chomsky, Vladimiro Giacchè, Paolo Barnard, Warren Mosler, Erri De Luca, Stephanie Kelton e molti altri che hanno partecipato ad un viaggio che dai cinema di periferia ha raggiunto la TV nazionale a suon di sale piene durante tutto il suo percorso su e giù per la penisola.

Ma non è tutto.
NARRATO DALLA VOCE DI CLAUDIO SANTAMARIA

Per rendere ancora più straordinaria la storia di PIIGS non potevano mancare due attori illustri, anzi illustrissimi.
Uno addirittura, due volte candidato al Golden Globe e all’Oscar, Willem Dafoe.
Il secondo è lo straordinario Claudio Santamaria.

Insomma il vero fiore all’occhiello, l’attore romano ha prestato la voce alla versione italiana di quello che da niente è diventato il film che nella sua categoria è risultato il più visto in Italia.


http://www.economiaspiegatafacile.it/2017/12/27/piigs-arriva-rai-3-storia-un-piccolo-miracolo-italiano-narrato-claudio-santamaria/