lunedì 30 aprile 2018

CALCIO: LA PIU' GRANDE ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA!

Qualcuno le chiama “armi di distrazione di massa”, passatempi ricreativi per distogliere l’attenzione delle masse dalle nefandezze messe in opera dall’èlite
che governa il pianeta e acquietarne il desiderio di uguaglianza e giustizia. Il calcio, il gioco-idolo dell’età contemporanea, si presta perfettamente a questo scopo. Con il suo giro di affari che si aggira sui 9 miliardi di euro annui, il calcio intrattiene e distrae circa 40 milioni di Italiani.


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In fondo che cos’è il calcio? Un gruppo di 22 persone, suddiviso in due sottogruppi, che rincorrono una palla prendendola a calci su un prato per 90 minuti.


Intorno ad essi ci sono circa 80 mila persone che li guardano per due ore, più milioni di persone che li guardano in televisione.


Poi qualche partita spesso finisce sulle prime pagine dei giornali, alimentando discussioni e pettegolezzi per giorni e giorni.


Fin qui nulla di male. Certamente tutti gli sport sono divertenti da giocare e divertenti da guardare. Eppure, se si distoglie per un attimo lo sguardo dalla sua valenza ludica, si avverte quasi una sorta di regia occulta finalizzata a rendere il gioco del calcio uno dei maggiori business internazionali e un raffinato anestetico sociale.


Secondo i dati diffusi dalla lega calcio, i ‘sostenitori’ italiani del gioco del calcio sono circa 37 milioni di persone, i quali contribuiscono, con soldi propri, ad alimentare un giro di affari (compreso l’indotto) che si aggira sui 7,5 miliardi di euro, quasi il 5% del PIL italiano. Degli 8 miliardi raccolti dalle scommesse, quasi il 90% delle puntate deriva dal calcio. Lo stato italiano, dall’industria del calcio, ricava più di 1 miliardo di euro.



Per farsi un’ulteriore idea sul denaro che gira nel mondo del gioco del calcio, basta guardare la classifica dei 10 giocatori più pagati in Italia, i quali raccolgono da soli 34,7 milioni annui di stipendio.



Se i dati economici sono impressionanti, quello che sconcerta davvero è il fenomeno della tifoseria, o meglio, di quello che può definirsi a tutti gli effetti il ‘fanatismo calcistico’. I tifosi sono ovunque, provengono da ogni fascia socio-economica e sembrano moltiplicarsi di anno in anno.


Essi permettono che una partita di calcio condizioni le loro scelte di vita, regolando il loro tempo libero sui giorni e gli orari delle gare. Tutto sembra secondario: vita di coppia, educazione dei figli, acculturazione, aria aperta, vita sociale. Il primato spetta al nuovo idolo dei tempi moderni: il Dio Calcio che non ammette di essere messo in secondo piano.


Nonostante la grande maggioranza dei seguaci del culto del calcio appartenga alla classe impiegatizia e operaia, piuttosto che scandalizzarsi dei milionari compensi delle 22 persone che stanno in mezzo al campo, questi contribuiscono con una parte del loro stipendio ad alimentarne il business in nome della passione per la squadra di calcio della propria città, che per il 95% è formata da gente che proviene o da altre città italiane, o addirittura dall’estero . E allora per cosa tifano?


Molti degli appassionati di calcio conoscono perfettamente il nome di ogni singolo giocatore, sa esattamente quali sono le sue caratteristiche di gioco e sa perfettamente cosa sia successo in ogni singolo istante di una partita, dall’inizio fino alla fine. Per questi lo sport è più che un intrattenimento: è una ragione di vita. Con le nuove generazioni, il numero dei fanatici sportivi sembra aumentare in modo esponenziale.


Ancor più misterioso è l’interesse che segue quello che è successo sul prato nei 90 minuti di gioco. Per un’intera settimana, giornali e trasmissioni televisive discutono di quanto è avvenuto nel corso della partita, dando copiosi argomenti alle persone per discutere intere ore di… un gioco! E’ come se dopo una tornata di nascondino, i partecipanti discutessero delle varie strategie adottate durante il gioco. Magari litigando e spendendo soldi… ci si divertirebbe ancora così?


Infine, il fenomeno che più sconcerta e lascia interdetti è la violenza che il calcio è in grado di generare nell’animo dei tifosi. C’è la violenza manifesta, messa in opera da persone che in nome di un simbolo (quello delle squadra) che nemmeno gli appartiene, sfascia interi pezzi di città, si scontra con i propri avversari (per non dire nemici) dandosele di santa ragione. Spesso si finisce in ospedale e qualche volta all’obitorio. Ogni partita porta dietro di sé lo strascico di quello che viene definito ‘tifo violento’.


Ma c’è anche la violenza più sottile e strisciante delle cosiddette persone perbene, le quali pur non tirando sassi o sfasciando vetrine, non disdegna violenti improperi verbali generati da un animo esasperato, oppure mirabolanti bestemmie che lasciano a bocca aperta anche gli atei più ferventi.


L’obiettivo sembra essere quello di dividere. Dice un vecchio adagio latino “dividi et impera”! Potrebbe essere proprio questo l’obiettivo malcelato degli illuminati? Dividere ed esasperare gli animi del popolo per evitare che scatenino la loro frustrazione contro il potere (da loro) costituito?


Ma come ha fatto il calcio a diventare così popolare tra tutte le classi della società? Per cercare di comprendere il fenomeno bisogna fare un balzo indietro nel tempo. La patria del calcio moderno è l’Inghilterra, e in particolare, i college britannici. Il calcio nacque infatti intorno al 1870 come sport riservato esclusivamente all’élite aristocratiche ed economiche del paese: il football fu inizialmente praticato dai giovani delle scuole più ricche e delle università.


Curiosamente, uno sport destinato ai ricchi aristocratici, nei pochi anni successivi si è poi diffuso a macchia d’olio alle bassi classi popolari ed operaie delle periferie industriali. E come se improvvisamente i contadini cominciassero ad interessarsi al gioco del polo. Eppure, questo passaggio immediato del calcio dalla classe più alta alla classe più bassa della società non è avvenuto senza uno scopo.


Prima che si affermassero l’era industriale, le nuove tecnologie e le fabbriche, gli uomini vivevano generalmente della loro terra. La rivoluzione industriale comportò un generale stravolgimento delle strutture sociali, attraverso una impressionante accelerazione di mutamenti che portò nel giro di pochi decenni alla trasformazione radicale delle abitudini di vita, dei rapporti fra le classi sociali, e anche dell’aspetto delle città.


Nasce così la classe operaia che riceve, in cambio del proprio lavoro e del tempo messo a disposizione per il lavoro in fabbrica, un salario. Sorge anche il capitalista industriale, imprenditore proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione, che mira a incrementare il profitto della propria attività.


Alla fine del 19° secolo, c’era qualcosa che si diffondeva molto rapidamente nelle classi operaie europee: il movimento operaio generato dalla ribellione alle pessime condizioni lavorative. Queste associazioni si ponevano generalmente l’obiettivo di migliorare – attraverso le lotte sociali e le riforme – i salari e le condizioni di vita chiedendo, fra l’altro, la riduzione dell’orario lavorativo e la tutela del lavoro minorile e femminile. Tutto ciò minava alla base lo strapotere dei capitalisti industriali e dell’èlite al potere.


Ed è in questo contesto che il gioco del calcio, meraviglie delle meraviglie, è diventato popolare. L’idea di fondo era quella di distogliere la rabbia dei lavoratori dalla schiavitù industriale e dai ricchi capitalisti, creando una serie di squadre cittadine che si sfidassero in un gioco-sport capace di sublimare la frustrazione degli operai e sfogare l’aggressività nei confronti degli avversari. A distanza di più di un secolo, possiamo affermare che la missione è riuscita perfettamente.


Viene da chiedersi allora se la passione sportiva sia un fenomeno naturale, o se gli appassionati siano indotti a desiderare lo sport? Il fanatismo sportivo è stato creato dall’èlite al potere per distrarre le persone mentre saccheggiano i nostri diritti e la nostra libertà, istupidiscono i nostri figli e devastano il nostro patrimonio naturale, culturale ed economico. Utilizzando tecniche di ‘distrazione di massa’, questi venditori di fumo focalizzano l’attenzione del pubblico altrove, mentre compiono il loro saccheggio.


E’ ovvio che non è lo sport in quanto tale ad essere il problema, ma il modo in cui viene manipolato da questa gente senza scrupoli, il cui solo obiettivo vitale è il potere, il controllo e la ricchezza. Il fanatico dello sport non si rende conto di essere uno ‘schiavo’.


Non è difficile paragonare costoro agli animali del circo che dopo un addestramento severo e serrato dimenticano il loro habitat naturale e cominciano a saltare e ballare al comando dei loro padroni: sembra quasi che accettino la schiavitù, diventando una parodia della loro vera essenza naturale.


In altre parole, la nascita del fanatismo sportivo, e dei ricavi ad esso associati, è voluta e manipolata. L’èlite, a quanto pare, approfitta del largo consenso suscitato dallo sport (come per la musica), costringendo le persone ad interessarsi primariamente di calcio, piuttosto che di cultura, politica, economia, diritti e arte, tutte attività che elevano l’animo dell’uomo. Quali sentimenti suscita invece uno sport così concepito? Rabbia, odio, violenza, istupidimento, volgarità e divisione.


Tratto da: ilnavigatorecurioso



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sabato 28 aprile 2018

Morire stupidamente dissanguati per il debito

Stiamo morendo stupidamente dissanguati per il debito, creato da una moneta che viene generata facilmente con un clic del computer.
Si può essere più folli ?
Un corpo umano è un insieme di cellule e di organi, che ha bisogno di sangue per scambiare i nutrienti, quindi ne produce la quantità necessaria a mantenere la circolazione sanguigna ottimale.

Allo stesso modo lo Stato è l’insieme di noi cittadini e aziende, che abbiamo bisogno di moneta per scambiare beni e servizi, quindi la cosa più semplice da fare sarebbe crearla con un clic del computer.
Invece siamo come un corpo umano che abbia deciso di smettere di produrre il proprio sangue, preferendo prenderlo in prestito da una “Banca del sangue” che però lo richiede indietro con gli interessi. Secondo voi che fine fa ?
Attualmente viviamo in un sistema monetario che ha fatto la stessa folle scelta, perchè lo Stato che dà valore ai soldi ha smesso di crearli, preferendo prenderli in prestito dal sistema bancario privato. In questo modo genera debito e paga interessi continuamente, finendo per morire dissanguato. O meglio, siamo noi che finiamo dissanguati perchè lo Stato aumenta le tasse e taglia i servizi per pagare gli interessi sul debito accumulato.
Viviamo incatenati in fondo alla caverna di Platone, convinti che le informazioni diffuse dallo schermo televisivo davanti a noi siano vere : lo Stato non ha soldi ed il debito deve essere ripagato, quindi per uscire dalla crisi economica dobbiamo continuare a fare sacrifici.
Qualche anno fa sono riuscito ad uscire dal buio della caverna ed ho scoperto due luminose verità :
i soldi si creano;
il debito è un inganno.
Felice di questa straordinaria scoperta, ho quindi deciso di impiegare una parte del mio tempo a spiegarlo ai miei concittadini, affinchè riescano anche loro a vedere la luce della speranza.
Questa mia video-intervista con Claudio Messora è forse il modo più chiaro e semplice di spiegarlo, spero riesca almeno ad insinuare il germe del dubbio anche negli schiavi incatenati in fondo alla caverna, perchè solo attraverso la consapevolezza di tutti, potremo finalmente cambiare il mondo.
Ringrazio di cuore Claudio, non solo per la professionalità dimostrata ma soprattutto per aver avuto il piacere e l’onore della sua conoscenza personale, e spero sia l’inizio di una lunga e fruttuosa collaborazione per aumentare la consapevolezza nella nostra società.

Se questa piccola cura non è sufficiente, stiamo organizzando una cura ben più efficace, per la quale ho richiesto l’aiuto dei miei soliti amici Nino Galloni, Marco Mori, Giovanni Zibordi, Paolo Tintori e la “new entry” Giovanni Lazzaretti.
Parteciperemo alla trasmissione televisiva Notizie Oggi Linea Sera su Canale Italia 53, condotta dal grande Vito Monaco, nella quale parleremo finalmente di “Come si creano i soldi?“. Tanto per essere chiari spiegheremo perchè “Lo Stato può creare soldi e il debito pubblico può essere cancellato“.
Il canale 53 è visibile in tutta Italia, quindi vi prego di aiutarmi a condividere questo evento con tutte le persone che conoscete, perchè possiamo arrivare ad illuminare il punto più profondo della caverna Italia, dove la luce non arriva più da anni.
Sarà l’evento sulla moneta più importante del secolo.
Partecipate e condividete.
Fabio Conditi
Presidente dell’associazione Moneta Positiva
http://monetapositiva.blogspot.it/
Fonte: www.comedonchisciotte.org
27.04.2018
https://alfredodecclesia.blogspot.it/2018/04/morire-stupidamente-dissanguati-per-il.html

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Sempre più difficile sopravvivere con pensioni misere

Diventa sempre più difficile sopravvivere per i pensionati italiani, costretti a vivere con pensioni misere di soli 500 euro al mese. Chi, poi, è affetto da invalidità, riceve solo 250 euro mensili. Cifre irrisorie con cui non si riesce neanche ad arrivare alla metà del mese.

A mettere in evidenza la tragicità della situazione dei pensionati italiani è il segretario nazionale del Partito Pensionati, Carlo Fatuzzo il quale ricorda come, invece di aumentare le pensioni, spesso vengono ridotte.

Natuzzo, inoltre, pone l’accento sulle spese che il Governo sostiene per ogni profugo che arriva in Italia.

“L’Italia accoglie una enormità di profughi o presunti tali, per ognuno dei quali spende, almeno 35 euro al giorno, per un importo di oltre mille euro al mese” – ricorda Natuzzo che poi si chiede – “Se si ritiene che per un profugo sia necessario spendere almeno 1000 euro a mese, per assicurargli l’indispensabile, perchè vi sono tantissimi cittadini italiani, pensionati, costretti a vivere con 500 euro o anche meno al mese?”, si legge su partitopensionati.it.
partitopensionati.it.
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Perché Mozart, Verdi, Pink Floyd e altri usavano la frequenza di 432Hz?

432Hz nasce da una naturale risonanza con le frequenze alla base del nostro organismo e dell’universo. La musica regolata su 432 Hz si propaga nel corpo e nella natura, donando energia e senso di pace, oltre a dare al suono un carattere più chiaro e caldo

Per mezzo dell’accordatura del LA a 432 si arriva ad un Do di 256Hz, e all’interno di questa scala 8 Hz diventano il 27° sopratono di DO. Per il principio delle armoniche secondo cui a un suono prodotto si aggiungono multipli e sottomultipli di quella frequenza, anche i Do delle altre ottave cominceranno a vibrare per “simpatia”, facendo risuonare naturalmente la frequenza di 8Hz.

8 HZ ALLA BASE DELLA VITA
8Hz è il “battito” fondamentale del pianeta, noto come “risonanza fondamentale di cavità Schumann”;
8 Hz è la frequenza su cui opera la molecola del DMT, una sostanza allucinogena prodotta dalla nostra ghiandola pineale;
8 Hz sono la frequenza di replicazione del DNA umano e 8 Hz sono anche il ritmo delle onde Alfa del cervello nella quale i nostri “processori paralleli”, o bi-emisferi cerebrali, sono sincronizzati per lavorare insieme;
Dalle leggi di Keplero si sa che l’arrangiamento planetario del nostro sistema solare segue la scala di sintonia DO a 256 Hz, e questi ultimi sono persino un’ottava all’interno del Frattale Triangolare di Sierpinski.

8 HZ E RISVEGLIO DELLE FACOLTA’ UMANE

Ananda Bosman afferma che la neocorteccia, per il 90% “non assegnata”, viene risvegliata in questa sincronizzazione, operando in tutti i dentriti delle cellule con il flusso massimo di informazioni per quella scala. Le onde di consapevolezza “ordinarie” variano da 14 a 40 Hz. In questo range operano solamente alcuni dentriti delle cellule del cervello che utilizzano prevalentemente l’emisfero sinistro come centro di attività, dove il flusso di informazioni è miliardi di volte più debole. Un po’ come quando si utilizza un vecchio processore 386 comparato ad un Pentium di ultimissima generazione. In altri termini, a 8 Hz ognuno di noi potrebbe operare esattamente come un super-computer.

432 HZ: L’ACCORDATURA NATURALE, DA MOZART AI PINK FLOYD

Moltissimi ricercatori e musicisti hanno sperimentato tale beneficio tanto da sostenere con vigore che l’Accordatura Naturale è data solo sincronizzandosi sul LA a 432Hz. Questa frequenza già appartenuta al passato dell’uomo (vedi strumenti antichi greci ed egizi) è stata sostituita dal comune La 440Hz nel 1953 a Londra (dopo il tentativo del ministro della propaganda nazista Joseph Goebbels, nel 1939, di ottenere lo stesso risultato).


Molti sono i sostenitori della cosidetta accordatura aurea: da Mozart ai Pink Floyd a Mick Jagger, cantante dei Rolling Stones a livello internazionale, mentre in Italia da A. Bosman, Flavia Vallega, Andrea Doria a Riccardo Tristano Tuis. Fu sostenuta anche da Verdi, e in tempi più recenti da Pavarotti e Placido Domingo.

Giuseppe Verdi in una lettera del 1884, indirizzata alla commissione musicale del governo italiano, che non ebbe successo nel suo tentativo, parlava di una riduzione che anche lui avrebbe visto di buon grado e cioè dal corista “normale” di 435Hz ad un corista di 432Hz, scrivendo al riguardo una frase di notevole importanza: “per esigenze matematiche“.

Maria Renold (1917 – 2003) nella sua interessante opera dal titolo: “Intervals, Scales, Tones and the Concert pich C 128Hz”, in cui con dati di grande fascino e ricchezza scientifica delucida in termini pitagorici tra altre informazioni vitali il 128Hz e il 432Hz conducendo il lettore ai frutti delle sue pluriennali ricerche, indicando l’importanza del LA 432Hz.

In concerti eseguiti con strumenti accordati sul La a 440 hz gli ascoltatori assumevano atteggiamenti polemici, antisociali. Ma gli stessi ascoltatori, invitati a riascoltare lo stesso concerto, stavolta eseguito con strumenti regolati su un La a 432 hz, acquistavano un atteggiamento positivo, se non entusiasta.
Non solo, 9 ascoltatori su 10 apprezzavano di più il secondo concerto, pur non sapendo indicare il motivo.

LA MUSICA A 432HZ GUARISCE

Molti medici e studiosi asseriscono che il motivo per cui una parte del corpo si ammala è perché la relativa frequenza si è alterata e, conseguentemente, il corpo vibra in modo disarmonico. L’essere in salute, secondo questi scienziati, è un vibrare all’unisono in modo armonico. Se si conosce la corretta frequenza di risonanza di un organo sano e la si proietta sulla parte malata, l’organo può tornare alla sua frequenza normale e quindi guarire. Se, al contrario, si proietta una frequenza disarmonica su un corpo sano, questo si ammala.

La musica a 432Hz essendo accordata sulle frequenze di armonia dei processi biochimici del nostro corposostiene e attiva il processo di guarigione. Alla cosiddetta frequenza dell’universo, vengono associati numerosi benefici psicofisici.. possiamo definirlo un “potere curativo“. Le onde sonore, infatti, modificano le caratteristiche corporee quali la respirazione, il battito del cuore, la sudorazione, le onde cerebrali e la risposta neuro-endocrina, stimolando l’equilibrio ed il rilassamento dellamente e del corpo.



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giorgio napolitano?

Giorgio Napolitano? Una vita al servizio del Potente di turno: membro del GUF (Gruppi Universitari Fascisti) e militante fascista nel periodo del regime.

Nel 1944, intuendone il crollo imminente, entra in contatto con i comunisti e diviene, dopo la caduta del regime, elemento di spicco del Partito Comunista.


Negli anni '70-'80, intuendo l'imminente crollo dell'Unione Sovietica e la conseguente fine dei partiti comunisti occidentali non esita un solo secondo a diventare l'elemento di riferimento dei nuovi Padroni, dei Signori della Globalizzazione, dell'aristocrazia finanziaria anglosassone e dei circoli che ad essa fanno riferimento (celebre il suo rapporto con Henry Kissinger e le visite alla Commissione Trilaterale).

In grado di salire sul carro dei vincitori un secondo prima che questo carro si affermi come vincitore. In una sola vita: fascista, comunista e globalista. Con Mussolini, con Stalin, infine con Soros, Rockefeller e Kissinger.
Molte facce, sempre e comunque dalla parte del Potere.

CCC - Cultura Civismo Comunità


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mercoledì 25 aprile 2018

LE PRODEZZE DEI PARTIGIANI

di Gianfredo Ruggiero

Giuseppina Ghersi era una bambina di appena 13 anni quando fu picchiata, stuprata e uccisa dai partigiani con l’accusa di essere al servizio del regime fascista. Studentessa delle magistrali alla “Rossello” di Savona scrisse un tema che la maestra inviò al Duce ottenendone i complimenti: questa la sua colpa.


Giuseppina Ghersi e i suoi aguzzini partigiani, prima di essere violentata e uccisa

La mattina del 25 aprile 1945, Giuseppina fu sequestrata da tre partigiani e portata nei locali della Scuola Media “Guido Bono” a Legino, adibito a Campo di Concentramento per i fascisti. Le cosparsero la testa di vernice rossa e le vergarono la emme di Mussolini sulla fronte per essere poi esibita in pubblico come un trofeo di caccia. Fu pestata a sangue e violentata per giorni.
Il 30 aprile fu posto fine al suo martirio con un colpo di pistola alla nuca e il suo corpo gettato, insieme ad altri, su un cumulo di cadaveri davanti al cimitero di Zinola.

Al riconoscimento della piccola partecipa Stelvio Murialdo il quale dà una testimonianza agghiacciante:
«…erano terribili le condizioni in cui l’avevano ridotta, evidentemente avevano infierito in maniera brutale su di lei, senza riuscire a cancellare la sua giovane età. Una mano pietosa aveva steso su di lei una sudicia coperta grigia che parzialmente la ricopriva dal collo alle ginocchia. La guerra ci aveva costretto a vedere tanti cadaveri e in verità, la morte concede ai morti una distesa serenità; ma lei, quella sconosciuta ragazza NO!!! L’orrore era rimasto impresso sul suo viso, una maschera di sangue, con un occhio bluastro, tumefatto e l’altro spalancato sull’inferno. Ricordo che non riuscivo, come paralizzato, a staccarmi da quella povera disarticolata marionetta, con un braccio irrigidito verso l’ alto, come a proteggere la fronte, mentre un dito spezzato era piegato verso il dorso della mano” …»

Lo scrittore Giampaolo Pansa, uno dei massimi conoscitori della guerra partigiana, nel suo libro “Bella Ciao” dedica un capitolo ad un’altra triste vicenda: “Gli stupri di Brogli”

La retorica resistenzialista e i libri che ne derivano hanno sempre ignorato l’esistenza del Campo di Brogli… un lager nella 6° Zona ligure, dove tra l’estate e l’autunno 1944 furono rinchiusi molti prigionieri fascisti. La loro sorte era segnata: venivano torturati e poi uccisi (…) erano tutti uomini, a parte due donne.
Una era un’ostetrica genovese, fra i trenta e i quarant’anni, bionda e con la testa rapata in modo selvaggio, coperta di croste rossastre. In seguito fu poi violentata e fucilata.
L’altra donna era molto più giovane e nessuno sapeva che fine avesse fatto.”

In seguito Gianpaolo Pansa rintracciò la donna, Lucia R., e ne raccolse la testimonianza:
Nel 1944 aveva 19 anni e frequentava la terza liceo classico a Genova. Una domenica di settembre era andata a visitare uno zio ammalato, fascista delle ultime file, commissario prefettizio di un piccolo comune della Valle Scrivia.
Quel giorno alla porta dello zio bussarono tre sconosciuti, partigiani arrivati per ucciderlo. Ma lui non c’era perché la sera prima era stato ricoverato all’ospedale di Novi Ligure.
Il terzetto trovò soltanto Lucia, la prese e la portò a Brogli (…) «arrivai a Brogli in preda alla disperazione. Il capo del lager, il famoso Walter, mi accusò di essere un’ausiliaria fascista, per di più parente di un podestà repubblichino (…) si divertiva a spaventarmi, i suoi uomini assistevano ridendo e insultandomi. Ma il peggio doveva ancora arrivare e successe la prima sera.
Mentre tutti i prigionieri venivano rinchiusi nel casone, mi portarono in una casupola vicina al comando del campo. Ero una ragazza illibata e quella sera persi la verginità. Il primo a violentarmi fu Walter, che poi mi passò a due russi. Mi presero con una brutalità bestiale, perché ero una troia fascista, così dicevano. Quando mi riportarono nel casone dei prigionieri, sanguinavo, avevo la faccia nera per le botte ricevute (…) pensavo che dopo essersi sfogati, Walter e i suoi uomini mi avrebbero lasciato in pace. Ma il giorno successivo mi resi conto che ero considerata una preda da stuprare a loro piacimento.
Mi facevano uscire tutti i giorni dal casone e mi usavano come fossi una prostituta al soldo della banda di Brogli (…) La mia tortura durò tutto il mese di ottobre (…) a salvarmi fu l’arrivo a Brogli di un commissario politico anziano (…) Mi sono accorsi anni per liberarmi dell’orrore di Brogli».

In un altro capitolo del suo libro, Giampaolo Pansa, descrive la vicenda di Giuseppe Ugazi e delle sue due figlie.

“Nell’agosto 1944, a Galliate viveva Giuseppe Ugazio, 43 anni, segretario del fascio repubblicano di quel comune (…) Ugazio viveva con due figlie. Cornelia, 21 anni studiava Medicina all’Università di Torino (…) la più piccola, Mirella detta Mirka, 13 anni. Verso le nove di sera del 28 agosto si presenta alla trattoria San Carlo, dove se ne stava seduto con un paio di amici, una pattuglia di militi della repubblica e invitano l’Ugazio a seguirli insieme alle figlie perché si teme un attacco dei ribelli.
Il segretario del fascio e le due ragazze salgono sull’automobile dei militi e soltanto all’ora scoprono di essere caduti nelle mani dei partigiani garibaldini travestiti da fascisti.
Li conducono attraverso i campi sino a una cascina isolata, la Negrina, qui li aspettano una ventina di ribelli che hanno già occupato il cascinale.
I partigiani mangiano e bevono, sotto lo sguardo atterrito dei tre ostaggi. Il padre di Cornelia e Mirka spera ancora di salvare almeno le figlie, poiché tra i ribelli ha riconosciuto un giovane di Galliate. Poi si rende conto di non avere via di scampo. Viene spinto in un boschetto vicino al podere, legato a un albero e torturato sotto gli occhi delle ragazze.
La sua vita sta per concludersi. I partigiani lo finiscono spaccandogli il cranio con il calcio dei moschetti. Subito dopo tocca alle figlie. Sia Cornelia che la piccola Mirka sono stuprate. I ribelli se le passano di mano per l’intera notte. E’ quasi l’alba del 29 agosto quando le ragazze non danno più segni di vita.
La banda trascina i corpi nel boschetto, accanto al cadavere del padre. Gli stupratori scavano una fossa poco profonda, una trentina di centimetri, non di più.
Al contatto con il freddo del terreno, Cornelia e Mirka si riprendono. Allora i partigiani fracassano la testa della ragazza più grande con i moschetti e soffocano Mirka, schiacciandole il collo con uno scarpone.
Poi se ne vanno poco dopo l’alba. E riprendono a combattere per la rivoluzione comunista”.

Giampaolo Pansa riporta il numero di 2.365 donne uccise, spesso prima stuprate dai partigiani, di cui si conosce il nome e la vicenda. A cui bisogna aggiungere le centinaia di donne violentate che sono riuscite a sfuggire alla morte e che per un comprensibile senso di pudore hanno taciuto. E quelle picchiate, rapate a zero ed esibite come trofei per la sola colpa di essere fidanzate di soldati fascisti.

Scena tratta dal film di Antonio Bellucco “Il Segreto d’Italia” con Romina Power che narra una delle tante, tantissime pagine di storia cancellata, quella della strage partigiana di Codevigo

Quando il 25 Aprile i partigiani riconosceranno le nefandezze della loro parte allora, solo allora si potrà parlare di pacificazione e voltare finalmente pagina.

Gianfredo Ruggiero, presidente del Circolo Culturale Excalibur – Varese

http://www.imolaoggi.it/2016/04/24/prodezze-partigiane-come-i-liberatori-trattavano-le-donne-catturate/

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martedì 24 aprile 2018

IL MARTELLO DELLE STREGHE

L'Inquisizione cattolica aveva pubblicato il libro che era probabilmente l'opera più sporca di sangue della storia umana: il "Malleaus maleficarum". Il martello delle streghe, aveva indottrinato il mondo sul "pericolo delle donne che pensano liberamente" e insegnato al clero come individuarle, torturarle, e distruggerle. La categoria delle cosiddette "streghe", definite così dalla Chiesa comprendeva tutte le donne istruite, le sacerdotesse, le zingare, le amanti della natura, le erboriste e molte donne "legate in modo sospetto al mondo naturale".
Anche le levatrici erano uccise per la loro pratica eretica di servirsi di conoscenze mediche per alleviare i dolori del parto, una sofferenza, proclamava la Chiesa, che era giusta punizione di Dio perché Eva aveva voluto assaggiare il Frutto della Conoscenza, con il conseguente peccato originale. In trecento anni di caccia alla streghe, la Chiesa aveva bruciato sul rogo centinaia di migliaia di donne.
La propaganda e lo spargimento di sangue avevano funzionato. Il mondo di oggi ne è la prova vivente, La donna nel tempo celebrata come essenziale metà dell'illuminazione spirituale, era stata bandita dai templi del mondo. Non c'erano rabbini ortodossi di sesso femminile, né sacerdotesse cattoliche, né donne di religione imam islamiche. L'atto, un tempo sacro, dello "hieros gamos" l'unione sessuale naturale tra uomo e donna, con cui ciascuno dei due acquisiva l'unità spirituale, era stato ridefinito come peccato. Gli uomini di fede, che un tempo avevano bisogno dell'unione sessuale con le loro equivalenti femminili per entrare in comunione con Dio, adesso temevano i loro naturali impulsi sessuali e li vedevano come opera del demonio, il quale operava con la sua complice preferita... la donna. Neppure l'associazione tra il lato sinistro e il femminino era sfuggita alla diffamazione della Chiesa. In Francia e in Italia, gauche e sinistro avevano assunto una connotazione negativa, mentre i termini relativi alla destra assumevano un connotato di giustizia, di correttezza e abilità. Ancora oggi tutto ciò che è malvagio è considerato "sinistro".
I giorni della dea erano finiti. L'oscillazione aveva portato il pendolo dall'altra parte. La Madre Terra era divenuto un mondo di maschi, e gli dei della distruzione e della guerra avevano prelevato il loro terribile tributo. Per due millenni l'Io maschile non era più stato frenato dalla sua controparte femminile... questa eliminazione del femminino sacro nella vita moderna ha causato quello che gli americani Hopi chiamano "kojanisquatsi". La vita priva di equilibrio, una situazione di instabilità contrassegnata da guerre alimentate dal testosterone, da una pletora di società misogine e da una crescente mancanza di rispetto per la Madre Terra.
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lunedì 23 aprile 2018

NESSUNA SOCIETA' VUOLE CHE LA GENTE SIA LIBERA

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Uccidere una donna in Pakistan non è un reato

21 aprile 2018 Una ragazza di 25 anni di origini pakistane, Sana Cheema, residente da anni a Brescia, è stata uccisa in patria dal padre e dal fratello perché voleva sposare un italiano. La giovane è stata sgozzata dai parenti. Lo scrive il Giornale di Brescia. Il delitto è avvenuto nel distretto pakistano di Gujarat,dove la giovane era nata e dove era tornata dalla famiglia un paio di mesi fa. A Brescia aveva frequentato le scuole e iniziato a lavorare in un'autoscuola. Già arrestati il padre ed il fratello della 25enne. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Giovane-pakistana-uccisa-in-patria-voleva-sposare-un-italiano-19c9166a-ca9a-4a9a-b7f8-82a8b959f868.html


22 aprile 2018 L'ha cosparsa di cherosene e le ha dato fuoco: una ragazza cristiana è stata bruciata viva da un giovane musulmano in Pakistan, dopo che si era rifiutata di convertirsi all'islam per sposarlo. Asima, 24 anni, ha ustioni sull'80% del corpo ed è ricoverata in gravissime condizioni a Lahore. Lo riferisce la Bbc Urdu. L'aggressione è avvenuta nella città di Sialkot, nel Punjab. La polizia ha arrestato il ragazzo, Muhammad Rizwan. Il giovane ha dichiarato che non intendeva fare del male ad Asima, ma solo spaventarla. E che il fuoco si è appiccato incidentalmente. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Pakistan-non-si-converte-all-Islam-ragazza-cristiana-arsa-viva-dall-uomo-che-voleva-sposarla-5b3f6cff-a672-4ac1-989b-fc5981c80f1b.html





Era tornata a casa per le vacanze. Asma Rani era una studente di medicina iscritta all’università di Abbottabad. Frequentava il terzo anno, le mancavano solo due anni per laurearsi. Nelle foto sorride verso l’obiettivo, timida ma al tempo stesso sicura di sé e del tutto ignara dell’orrore dei suoi ultimi istanti di vita.

Quegli ultimi istanti, catturati da un video e diffusi sui social media, sono spaventosi. Si vede la giovane e morente Asma Rani, appena colpita da un proiettile, dichiarare il nome del suo assassino, Mujahid Afridi. Lo fa con le ultime forze che le sono rimaste.

Sappiamo che Asma Rani, uccisa perché non ha accettato una proposta di matrimonio, non sarebbe sopravvissuta a lungo dopo il video. La sua vita, come quelle di tante altre ragazze in Pakistan, è finita semplicemente perché non si è inchinata ai desideri di un uomo.

In pochi si soffermano a riflettere sulla responsabilità di una società che crede collettivamente che agli uomini spetti ogni diritto. Il giorno dopo il corpo di Rani giaceva davanti a un assembramento di soli uomini a Lakki Marwat, il suo villaggio d’origine, dopodiché è stata seppellita.

Secondo le notizie pubblicate abitualmente in occasione di reati simili, subito dopo l’omicidio la polizia ha cominciato a compiere delle retate in zona. Queste operazioni però non sono servite a niente. L’aggressore di Asma, Mujahid Afridi, parente di un leader locale del Movimento per la giustizia del Pakistan (Pti), era scappato.

Alcuni abitanti hanno affermato che Afridi è andato nel Golfo, dove ha interessi economici. I poliziotti hanno rivelato che è fuggito in Arabia Saudita. Quando questo articolo è stato scritto non si aveva ancora notizia di tentativi di individuarlo in quel paese né di contatti con le forze di polizia saudite. Se la polizia di solito evita di catturare gli assassini di donne quando si trovano in Pakistan, figuriamoci se proverà ad arrestare quelli fuggiti dal paese.

Le responsabilità sociali
Di fatto, se le condanne rispecchiano convinzioni sociali e verità, uccidere una donna in Pakistan non è un reato. Prima che Asma Rani fosse uccisa con un tale livello di impunità davanti a sua cognata, prima che potesse morire per mano di un uomo convinto di avere il diritto di sposarla e di punirla per il suo rifiuto, altre ne sono state uccise, anche a Kohat, la cittadina dove è avvenuto il reato.

Quasi un anno fa è stata uccisa anche Hina Shahnawaz, che lavorava per una ong e manteneva la madre e la cognata, andata a vivere con loro dopo la morte di suo fratello. Il suo assassino era un cugino, Mehboob Alam che, come Mujahid Afridi, è fuggito subito. Di cosa si lamentava? Del fatto che Hina avesse respinto la sua proposta di matrimonio e che osasse lavorare fuori di casa. Alla fine è stato catturato e condannato, ma è un’eccezione in casi simili. Molti se la cavano impunemente.

Due anni, due omicidi, due donne costrette al silenzio, le loro potenzialità e il loro futuro cancellati da uomini che una società ha educato a credere che le donne non abbiano il diritto di dire di no. Nonostante le radio e i giornali si siano riempiti di sdegno per la morte di una giovane donna innocente, in pochi si sono soffermati a riflettere sulla responsabilità di una società che promuove e crede collettivamente nel diritto tutto al maschile.


Saranno in molti a dare la colpa alla vittima, una ragazza che è andata a studiare fuori città e che ha detto no a un uomo


È proprio quest’ultimo aspetto, il diritto al maschile in base al quale gli uomini del paese sono cresciuti nella convinzione che nessuno, soprattutto una donna, possa mai dir loro di no per nessuna ragione, a incoraggiare ogni atto di criminalità commesso contro le donne e i bambini.

Nonostante l’orribile e agghiacciante natura dell’assassinio di Asma Rani e il video terrificante dei suoi ultimi istanti di vita, non c’è dubbio che saranno in molti a dare la colpa alla vittima: una ragazza che parte per andare a studiare in un’altra città, una ragazza che dice no a un uomo in Pakistan è una ragazza che “se sta andando a cercarsela”, che è colpevole. Asma Rani e Hina Shahnawaz sono state uccise, ma a soffrire sono anche quelle che continuano a vivere, morte viventi di una società che non crede nel loro diritto a scegliere, nel loro diritto di dire di no.

Perciò nel caso di Zainab e Hina e delle tante altre che sono morte o moriranno in futuro non c’è da aspettarsi nessuna giustizia. La polizia farà finta, i politici asseconderanno e niente cambierà. L’assemblea del Khyber Pakhtunkhwa ha già approvato una risoluzione che “condanna l’omicidio”, e qualche altra potrebbe seguire. Ci saranno false promesse e alcuni uomini faranno finta di dispiacersi per tutto questo, l’ultima notizia dal fronte della guerra contro le donne combattuta dal Pakistan. Non accadrà niente di significativo, niente di davvero concreto e niente che abbia davvero la potenzialità di fare giustizia, che punisca i colpevoli in modo esemplare.

Nel Pakistan del 2018 è difficile trovare la speranza che le cose possano cambiare. Nessuna punizione esemplare contro gli assassini di donne, nessun disonore pubblico, nessun messaggio per altri uomini che non possono tollerare le donne che dicono di no. Sono invece sempre e per sempre le donne a pagare per una società in cui non c’è posto per le loro voci o le loro scelte.

Mentre il mondo è attraversato da movimenti che svergognano uomini che sfruttano e molestano e umiliano le donne, il Pakistan continua a ribadire la loro inferiorità in quanto esseri umani e a negare loro dignità. Asma Rani è morta per questo. In qualsiasi altro paese questa sarebbe stata una tragedia; in Pakistan è routine, le cose stanno così e basta, e a deciderlo sono gli uomini.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)


Questo articolo è uscito sul quotidiano pachistano Dawn.

domenica 22 aprile 2018

Il governo dell’Alta Finanza e gli elettori coglionati





DI EUGENIO ORSO
comedonchisciotte.org
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Chi è che decide il governo, nella democrazia italiana, prossima, come un frutto troppo maturo, quasi allo sfacimento?
Aristotele, in veste di costituzionalista ateniese nel mondo degli Elleni al crepuscolo, riteneva che solo i governi espressione dei possidenti di medio bordo potessero dare stabilità a uno stato sovrano, sebbene limitato a una illustre città.
Oggi che lo stato unitario, nazionale e sovrano è al crepuscolo, come la Polis ateniese al tempo di Aristotele, il governo democratico lo decidono pochi attori di una nuova classe dominante, al di fuori dello stato e sopra di lui.
Da noi non è passato Filippo II il Macedone, re conquistatore padre di Alessandro il Grande e distruttore di città, vittorioso nella battaglia di Cheronea, ma si è verificato qualcosa di peggio, dagli anni novanta a oggi: il dominio del sopranazionale e dell’Alta Finanza.
Un giorno futuro, in altro Evo della storia, si ricorderà il momento della nascita formale dell’Unione Europea, con il trattato di Maasticht del 7 febbraio 1992, come l’inizio di un processo che ha tolto progressivamente ossigeno alla nazione italiana e l’ha portata all’irrilevanza.
Per la verità, l’embrione di questo processo maligno, la cui fine segnerà il definitivo trionfo della Classe Globale Finanziaria dominante, attore impersonale del nuovo capitalismo, è la dichiarazione (solenne!) sulla UE del 1983, a Stoccarda, che prevedeva il pensionamento della CEE.
La sottomissione militare e in termini di definizione della politica estera data dalla fine della seconda guerra mondiale e si è concretizzata nella Nato, con un centinaio di basi militari sul suolo nazionale, e per noi il 1945 è un po’ come fu il 338 avanti Cristo per gli Elleni, quando furono sconfitti a Cheronea da Filippo II.
Grazie al percorso maligno che conosciamo, dal febbraio del 1992 ai giorni nostri, con la premessa della “dichiarazione solenne” del 1983, in Italia si vota nell’universalità del suffragio democratico, ma i governi si decidono altrove, ribaltando gli esiti del voto, se necessario, e coglionando gli elettori.
L’espressione “coglionando” segnala che il momento didattico e storico è finito e inizia l’articoletto del vecchio Orso sulle prospettive di un nuovo governo dopo il presunto terremoto elettorale del 4 di marzo.
Come il povero Aristotele, nato a Stagira il 384 a.C. e morto in esilio a Calcide di Eubea nel 322, dopo essere scappato da un’Atene al crepuscolo per non finir male, anche il sottoscritto, in modo infinitamente più modesto, sta assistendo alla fine di un mondo e, forse, anche alla fine dell’Italia, democrazia matura nel mondo globale e nell’Europa unionista e atlantica.
Solo che noi, a differenza del malcapitato Aristotele che osservava la fine di un mondo, non abbiamo un posto dove scappare per sottrarci agli strali del sistema, che ci raggiungerebbero ovunque …
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L’Italia avrà uno straccio di governo?
La risposta è sì, anche se non sarà nel rispetto della volontà degli elettori, caduti ancora una volta nella trappola della democrazia, liberale e matura, con percentuali di partecipazione alla kermesse del voto molto alte, superiori al settanta per cento.
Prendiamo in considerazione alcuni elementi utili, per prevedere quale governo sarà propinato agli italiani:
Mattarella, nonostante l’alta carica che ricopre, non è “super partes”, avendo in tasca, nei fatti, la tessera del piddì. Piccolo particolare, questo, che lo fa lavorare per riportare il piddì al governo, magari con il cinque stalle di Di Maio, o per mantenerlo almeno in area di governo, con un governo tecnico o semi-tecnico (per non dare troppo nell’occhio) gradito all’Alta Finanza. Infatti, Mattarella non potrà prescindere dagli interessi dell’Alta Finanza, che ci tiene in pugno con il “rispetto delle regole” dei trattati imposti e ci imprigiona nel “sistema delle alleanze occidentali”.
Berlusconi è rientrato in gioco in qualità di “agente sabotatore” nei confronti di Salvini (e Meloni) e questo sta facendo. Due sono le motivazioni che muovono l’ottuagenario sabotatore/incursore. La prima è garantirsi una sorte diversa da quella di Craxi, o peggio, del suo amico Gheddafi, ammortizzando le noie processuali (olgettine, Ruby Rubacuori, etc.) e preservando il suo ingente patrimonio personale, a beneficio della prole. La seconda, riconosciamolo pure, è il suo smisurato ego, che gli acciacchi dell’età non riducono, e la sua mania di essere sempre il protagonista, in ogni situazione, anche se così nuova che lui non la comprende. Per poter scamparla, deve mostrarsi utile all’Alta Finanza dominante, cioè disponibile a governi con i collaborazionisti piddini, come dimostrano le sue ultime dichiarazioni, e colpire alle spalle Salvini, o almeno fargli qualche sgambetto, ogni volta che è possibile. Tramontata la prospettiva di un solido governo con il piddì di Renzi, rinverdendo il “patto del Nazareno”, non gli resta che sabotare Salvini fino in fondo, apparentemente riconoscendogli la guida della coalizione (non coesa) del cosiddetto centro-destra, in base ai risultati elettorali. Per quanto vagamente rincoglionito, come alcuni sospettano, sta svolgendo il suo compito egregiamente, dal punto di vista dell’Alta Finanza, esattamente come il piddino Mattarella svolge il suo …
Salvini ha avuto solo il diciassette per cento, anche se beneficia della maggioranza relativa della coalizione con FI e FdI, e per tale motivo non può fare a meno di Berlusconi. Vorrebbe ardentemente dare il colpo di grazia al Cav, per liberarsene e andare con Di Maio, ma ancora non può farlo, se non rischiando tutta la sua brillante carriera politica, perché per pappare i voti di FI e terminare Berlusconi ci vuole tempo, mentre incombe la necessità di fare un nuovo governo. Un paese “indebitato” come l’Italia, sotto osservazione della UE e sotto ricatto dell’Alta Finanza/Mercati&Investitori, non può indugiare troppo a lungo, come invece ha fatto senza particolari patemi il Belgio. Salvini rischia di infilarsi in un vicolo cieco, proprio come vorrebbero i dominanti, grazie ai sabotaggi di Berlusconi e all’”arbitro” del gioco che in questo momento è Mattarella.
Di Maio scalpita per la presidenza del consiglio dei ministri e, per tale motivo, sarebbe disposto a dichiararsi anche satanista, oltre che di sicura fede atlantista, come ha fatto di recente in televisione davanti alla Bilderberg Gruber, ma solo dopo il voto. Dopo il fallimento del mandato esplorativo affidato alla Casellati, non gli resterà che lo sconfitto piddì, il quale stando al gioco, è già un po’ meno “aventiniano” e possibilista su eventuali “alleanze di governo”. Il cinque stalle rischia grosso, con Di Maio, che ha stravolto le posizioni come se il presunto movimento, fosse una scatola vuota, da riempire a talento, quando conviene, con eurismo, fedeltà alla troika e atlantismo occidentalista. Rischia grosso anche perché, fra qualche mese, sarà evidente ai più poveri e in difficoltà, che i soldini del sussidio di povertà chiamato reddito di cittadinanza non arriveranno nelle loro tasche vuote.
Il piddì sta aspettando l’assist del suo Mattarella, per rientrare in gioco a sorpresa. Subito dopo il voto, ancora e sempre nelle mani di Renzi, è salito su un grottesco Aventino, apparentemente chiamandosi fuori dai giochi. Si può credere che il piddì faccia l’opposizione al suo stesso governo Gentiloni, ancora in carica con la benedizione di Mattarella e non solo per gli affari ordinari, data l’espulsione dei diplomatici russi? Il piddì aspetta il momento buono dopo la malaparata del mandato esplorativo alla presidentessa forzaitaliota del senato, per farsi avanti in coordinamento con Mattarella, che si rivelerà degno sostituto di Napolitano. Infatti, il piddì si tiene pronto con i suoi tre punti programmatici, che sono fuffa propagandistica come sempre: inclusione, famiglia, lavoro.
Infine la legge elettorale (quasi) proporzionale, voluta da piddì e Berlusconi, ma accettata frettolosamente anche da Salvini, che non avrebbe permesso, come si sapeva fin dall’inizio, il rapido formarsi di maggioranze di governo troppo in linea con il voto degli italiani.
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Dove voglio arrivare?
Voglio semplicemente presentare due ipotesi, per il prossimo futuro.
PRIMA IPOTESI
Se dopo la Casellati al senato, il mandato esplorativo dovesse essere concesso da Mattarella a Fico, presidente della camera, anche qui ci potrebbe essere la “delimitazione del perimetro”, in termini di tempi e di partiti, pensata per far fallire Casellati.
Si tratterebbe, in tempi limitati, di esplorare la possibilità di un governo fra cinque stalle e piddì, magari con l’appoggio dei pochi Leu, quattro al senato e quattordici alla camera, oppure con la “benevolenza” di Berlusconi, che impegnerebbe forza Italia già moribonda, accelerandone la fine, e giocando un brutto tiro a Salvini.
Come risolveranno, in tal caso, il vulnus della presidenza del consiglio, tanto cara a Di Maio rampante, forse con Fico stesso o incaricando un’altra personalità accettata da tutti?
Potrebbe essere anche lo stesso Di Maio a ricoprire la carica, perché è possibile che il piddì, tornato improvvisamente in gioco, lo accetti a sorpresa digerendolo tutto, con grande sollievo dell’Alta Finanza globalista …
Ciò rappresenterebbe un punto a favore di Mattarella, perché un siffatto governo monstre, che mette improvvisamente insieme gli “alternativi” – ma non più tali su euro e atlantismo! – scongiurerebbe a favore dei dominanti globali un esecutivo Cinque Stalle e Lega, seppur transitorio per tornare alle urne, che per loro è l’ipotesi peggiore.
Inoltre, vista la presenza preponderante del 5 stalle, si potrebbe affermare che la volontà popolare, espressa con il voto politico del 4 di marzo, non è stata calpestata per l’ennesima volta, visto che 5s è il partito più votato.
Ancora inoltre, Mattarella avrebbe rispettato le prerogative della sua carica, nonché tutte le istituzioni e la costituzione!
Per irrobustire la maggioranza di governo, soprattutto al senato, potrebbe partire una “campagna acquisti” (o scouting, secondo il fallito Bersani dopo le politiche del 2013) di parlamentari neo eletti che non hanno voglia di veder finire in un lampo la XVIII legislatura … Costoro vorranno mantenere il più a lungo possibile il comodo posto ben pagato, essendo questo il loro scopo (non troppo?) recondito.
SECONDA IPOTESI
Se la prima ipotesi non andasse in porto e anche qualche altro tentativo per il nuovo governo fallisse, si potrebbe ricorrere, come Regum di ultima ratio, a un “governo del presidente”, se non tutto tecnico, per non suscitare proteste risultando troppo sfacciati, almeno semi-tecnico, con una personalità “di valore” accettata dalla nuova maggioranza, come ad esempio il tagliatore di spese, proveniente dal FMI, Sergio Cottarelli, noto “revisore” della spesa pubblica già in Osservatorio.
Si badi bene, Cottarelli è un possibile candidato, ma ce ne saranno altri, perché la scelta di personaggetti non manca (che ne dite di Tito Boeri, attualmente all’INPS, o di Ignazio Visco, in Bankitalia?).
Si tratterebbe di un governo molto gradito all’Alta Finanza, in carica per un periodo di tempo limitato, con scopi limitati, ma, ci scommetto, coerenti con le “direttive europee” e troikiste, più che con le aspirazioni di un elettorato che non ha votato per questo (semmai contro il piddì e le “regole europee”!).
Con il “Pilota Automatico” di Draghi ancora innescato, con tanto di rispetto delle “clausole di salvaguardia” (lo spauracchio degli aumenti IVA!), potrebbe propinarci una tanto agognata nuova legge elettorale per tornare alle urne …
La maggioranza si troverebbe nel nuovo parlamento, perché piddì e forca Italia ci si butterebbero a corpo morto e il cinque stalle potrebbe dare il suo apporto, forse soltanto con una parte dei seggi che attualmente occupa, non potendosi escludere una sua (drammatica?) spaccatura, cosa che farebbe gioire ancor di più l’Alta Finanza globalista.
Bene ancora una volta per Mattarella e anche Berlusconi al crepuscolo, appoggiando un “governo del presidente” e, naturalmente, della troika, potrebbe avere qualche soddisfazione …
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Sia che si verifichi la prima ipotesi, sia che si concreti la seconda, o qualcosa di molto simile a queste, gli sconfitti non saranno Salvini e Meloni e, forse, lo stesso Di Maio a livello di ambizioni personali, ma soprattutto gli italiani, che ancora una volta saranno andati alle urne colmi di sciocca speranza per assistere all’ormai “eterno ritorno delle stesse cose”, da Monti in poi.
Non preoccupatevi, elettori incalliti: non resterete sine die senza governo!
Ci stanno pensando le marionette dell’Alta Finanza trionfante …


Eugenio Orso
Fonte: www.comedonchisciotte.org

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mercoledì 18 aprile 2018

E COSI’, GENTILONI CI HA PORTATO ALLA GUERRA. IMPUNITO.


Alle 17.33  del 10 aprile l’agenzia Al Sura ha  segnalato che  una cisterna volante italiana KC-767 è entrata in Giordania dallo spazio aereo dell’Arabia Saudita.   L’aereo, un Boeing,  farà il rifornimento in volo dei caccia occidentali  che lanceranno i missili contro la Siria.
Dunque il governo Gentiloni, scaduto e senza legittimità, ha portato l’Italia in guerra contro uno Stato che non ci ha mai  fatto nulla  di male, e contro cui non abbiamo nemmeno dichiarato guerra prima di aggredirlo.  Contro un capo di Stato, Hafez el Assad,  che il1 8 marzo 2010, il capo dello Stato – allora Giorgio Napolitano – ha decorato della Gran Croce  al merito della Repubblica, lodandolo come “esempio di laicità e difensore della libertà”.   Abituato alla menzogna senza vergogna.
Il governo scaduto ci mette anche in linea di ostilità  armata  contro la Russia, contro  la nostra nazione non ha alcun motivo di inimicizia, e contro cui abbiamo esercitato qualsiasi possibile offesa senza alcun motivo e  contro i nostri interessi,  ed anzi storica amicizia. Ci mette in guerra anche contro l’Iran, di cui – come”Europa” –     abbiamo garantito l’accordo sul nucleare, solo per rimangiarcelo appena Trump ha proclamato, su istigazione neocon, che avrebbe stracciato quel patto.
Altri hanno notato che un governo in carica per gli affari correnti, considera un affare corrente portarci in una guerra  fra potenze nucleari, senza alcun motivo fondato – se non sulla menzogna: “Dobbiamo dire chiaramente che l’uso di armi chimiche da parte del regime di Assad non può essere in alcun modo tollerato”.
Ovviamente va prima  provato, come  hanno ribattuto Salvini, Paolo Romani, Giorgia Meloni.

Il senatore Alberto Bagnai ha chiesto che il governo riferisca in aula nel suo primo intervento da eletto.

Anche Danilo Toninelli, capogruppo cinque stelle, ha chiesto anch’egli che Gentiloni riferisca in aula, ma asserendo che “a Duma si è consumata una strage terribile che segue altri attacchi chimici”.
Naturalmente le sinistre sono tutte con Trump (che hanno maledetto e schernito e  disprezzato odiati parossisticamente), ora che sta per bombardare. Loro, non hanno nessun dubbio che Assad ha tirato armi chimiche.  La senatrice capogruppo PD: “Nessuna attenuante per tale cieca violenza che ci ricorda le stragi nazifasciste della fine della seconda guerra mondiale”.  La retorica bolsa e senza argomenti, “stragi nazifasciste”…Dalla tomba di un partito morente, o dalla sua fogna, il  “reggente”, Maurizio Martina, ha avuto ancora  coraggio di  fare la sua delazione al Padrone americano: “Salvini vuole cambiare le alleanze internazionali del nostro Paese”.  Così si  fa notare dall’ambasciatore.
Boldrini pro-Trump. “Coprirsi bocca e naso contro uso gas in #Siria.Armi chimiche uccidono facendo soffocare persone nella propria saliva.A morire sono soprattutto bambini.Grazie a tutti coloro che con questo gesto simbolico dicono basta attacchi chimici.Inutile?Diffondere consapevolezza non lo è mai “
Ovviamente non poteva mancare di accodarsi all’aggressione americana di un piccolo eroico paese straziato, Laura Boldrini, schierandosi col carnefice perché lo crede più forte.
Certo nulla scuote la faccia tosta di un Gentiloni, che è stato segretario regionale del patito maoista Movimento Lavoratori per il Socialismo. Sperare che questi si vergognino, si giustifichino, men che meno si dimettano,  è vano. Né  le  procedure parlamentari hanno la capacità di punire uno che infrange tutte le norme della cosiddetta “democrazia” di cui si riempiono la bocca, e lui, loro, possono fregarsene. Se  il popolo italiano non si  rivolta,  questa violazione della leaglità e della legittimità non avrà conseguenze per il colpevole del più grave crimine politico cui assistiamo passivi.  Credono, come sempre, di cavarsela perché stanno dalla parte del più forte, del vincitore. Ma ricordiamo che stanno commettendo un (altro) crimine di guerra e contro l’umanità.  Pensano che piazzale Loreto sia capitato solo agli altri.
Ignoranza abissale, segnala l’arretramento  estremo dalla civiltà europea alla barbarie postmoderna. 
Resta da segnalare l’ ambasciatrice britannica all’Onu che per attaccare ed insultare Mosca che chiedeva un’inchiesta indipendente sul presunto attacco chimico in Siria, ha ritorto: “Se la Russia viole, possiamo fare ricorso al tribunale penale internazionale contro i crimini di guerra”:  Ha voluto strafare nella sua lezioncina: “Karl Marx si  rivolterà nella tomba, a vedere cosa è diventato il suo paese, a difendere l’uso delle armi chimiche contro innocenti”.
Insomma un’esponente della diplomazia occidentale crede che Karl Marx fosse russo, fondatore della Federazione Russa, chissà.  L’abiezione  bassezza morale si unisce all’ignoranza abissale in questi attori del crimine politico del ventunesimo secolo. Nemmeno la cultura generale, hanno.  Da dove vengono, come sono selezionati,  lo  lascia capire  questa ambasciatrice.  E’ una testimonial dell’imbarbarimento e della decadenza più ridicola e mostruosa. Ecco fino a quale fondo  è degradata  la civiltà europea.





Maurizio Blondet 11 aprile 2018

https://www.maurizioblondet.it/cosi-gentiloni-ci-portato-alla-guerra-impunito/http://altrarealta.blogspot.it/

domenica 15 aprile 2018

L’esistenza delle frontiere ....

"L’esistenza delle frontiere non ci viene tramandata solo dalla storia, ma dalla ragione umana: qualsiasi società deve tracciare e difendere un limite che separi quelli che appartengono alla comunità da quelli che ne sono estranei. 

Ne va della cura dei suoi stessi membri, oltre che della naturale differenza che intercorre tra un ospite gradito e un invasore detestato. I documenti e i permessi, oggi guardati con sospetto dai nuovi legislatori mondialisti, sono gli strumenti che disciplinano e ordinano la civiltà dei rapporti tra i popoli. 


Ecco perché un mondo senza frontiere è impossibile: sarebbe come chiederci di uscire di casa lasciando la porta aperta, rimproverandoci di non essere sufficientemente solidali con il prossimo, ladro compreso". (SF)


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venerdì 13 aprile 2018

UNA SITUAZIONE SCONFORTANTE


La situazione è davvero sconfortante. L’uomo, credendosi il re della natura, ha scatenato con arroganza uno scompiglio che sta portando alla distruzione di una biosfera unica nel suo genere, formatasi nel corso di milioni di anni. Capite che cosa sta succedendo? È come far entrare una scimmia in un laboratorio di chimica: qualsiasi cosa intraprenda questa scimmia, sia pure da posizioni scientifiche o superscientifiche, finirà comunque in un disastro.

L’idea principale che vorrei trasmettere è che noi non siamo controllati da persone concrete, ma stiamo marciando tutti insieme allegramente e inconsciamente in direzione di una matrix, dove ci sarà un controllo totale del sistema. È un processo che avviene sotto l’egida di riforme democratiche e umanitarie, nel quadro di progetti di cooperazione, pace e salvezza dell’umanità ecc. Un uomo schiavo del sistema non solo perde la libertà di scelta, ma comincia a volere esattamente ciò che fa comodo al sistema. Quest’evoluzione, però, prende inizio e si muove in modo autonomo, non intenzionale, in conformità alle leggi di autorganizzazione di un sistema parassitario, cioè sinergicamente. Pochissime persone vedono e capiscono questo stato di cose.

I signori del club di Bilderberg possono anche pensare di essere in grado di controllare qualcosa, ma in realtà si sbagliano. Il siste- ma inghiottirà anche loro, e anzi, loro ne saranno le prime vittime. La situazione è da tempo fuori controllo e probabilmente questi signori lo sanno già, dato che sono persone molto intelligenti.

Dunque, la nuova realtà non è più quella di prima e le regole di sopravvivenza non sono più le stesse. La civiltà ha compiuto una svolta radicale, allontanandosi dal suo stato di natura e avvicinandosi a una società di stampo tecnogeno. Questo si coglie molto nelle persone, che non sono tanto individui liberi quanto elemen- ti del sistema, padrone della loro energia e della loro coscienza.
Vadim Zeland
http://altrarealta.blogspot.it/

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LA LETTERA DEL GIUDICE DI "BALLANDO CON LE STELLE" AL "SUO" TUMORE: TANTO COMMOVENTE QUANTO LONTANA DALLA VERITA'

La commovente lettera di Carolyn Smith: "Caro Intruso, sono qui per restare"


"Caro Intruso". Comincia così la lettera che Carolyn Smith, 57 anni, ha scritto sui social nella serata di ieri. Il "destinatario" è la malattia: un cancro che lo scorso ottobre sembrava sconfitto ma che in questi ultimi mesi è tornato "della stessa famiglia, aggressivo allo stesso modo, ma molto più piccolo". Mittente, invece, una donna che non ha alcuna intenzione di lasciarsi scoraggiare.


"Speravo davvero di non doverti più scrivere una lettera così - esordisce la ballerina, giudice di 'Ballando con le Stelle' - Ma penso che sia necessario, che sia davvero giunto il momento di mettere un po' le cose in chiaro perché mi sembra che tu non abbia ancora capito la situazione! Continui a sottovalutarmi come donna. Anzi, mi correggo, come donna davvero tosta, una scozzese piccoletta, del segno dello scorpione, una Wonder Woman con la tempra di una guerriera che non MOLLERÀ MAI E CONTINUERÀ a combatterti, a calci nel sedere, per buttarti fuori dal mio corpo. Sono stata chiara!"


"Ci sono voluti due anni per sbarazzarmi di te"


"Te l’ho spiegato la prima volta nell’ottobre del 2015 quando mi hai scelto: il corpo più sbagliato dove dovevi entrare. In quel periodo, in molti mi facevano la domanda che più odiavo: “Lo sai con chi stai ballando?”. Certo che sì. Io posso ballare con chiunque e ne uscirei comunque vittoriosa. Nel caso te lo fossi dimenticato, sono stata io ad aggiudicarmi il primo round, non tu! Mi ci sono voluti due anni, fino al 2017, per sbarazzarmi di te".


"Sai cosa significa ballare senza sentire più il corpo?"


La grinta è la stessa di sempre, quella con cui abbiamo imparato a conoscere la Smith in questi anni. Ma nel racconto c'è anche spazio per i ricordi più dolorosi: "Ti sei portato via una parte del mio corpo, la serenità a casa, ho perso il mio lavoro, hai infierito sulla mia passione più grande, la danza. Questo è stato imperdonabile. Te lo immagini come possa essere insegnare a ballare senza sentire più i piedi, le mani, il corpo. Senza averne il controllo... Non te la immagini nemmeno la vergogna che provavo, all’inizio, quando cercavo di fare un passo e cadevo per terra, l’umiliazione che ho sentito perché non ero più in grado di fare quello che avevo fatto per cinquantatré anni! Dall’eccellenza al livello principiante... Era come se la mia mente comandasse un corpo che non riconosceva più". Ma "Ogni volta che cadevo a terra, mi rialzavo pensando a un modo per riavere indietro il mio corpo".


"Non so quante volte ho rischiato la vita"


"Non so quante volte ho rischiato la vita. Ti ricordi quando la chemioterapia mi ha fatto quella brutta reazione? Quando ho smesso di respirare? E ti ricordi due mesi dopo la mastectomia, quando ho dovuto lottare contro un’infezione che stava minacciando i miei organi vitali! E che mi ha impedito di andare a Londra per il funerale di mio padre? Quella volta ti sei proprio superato, hai pensato che stavi per farcela… mi spiace per te: non mi hai spezzato. Infatti sono qui a scriverti una lettera.


"Ho vinto tante competizioni, la ma sfida più grande è battere te"


Bene, ho degli aggiornamenti che ti riguardano: per tutta la vita mi sono allenata per essere una campionessa di danza, ho vinto molte sfide e competizioni, ma la più grande è stata battere te. Molto meglio che vincere un Campionato del Mondo, questo è certo. Quindi Caro Intruso mi tocca ricordarti che mi sono aggiudicata il primo round, che sto vincendo anche il secondo contro la mia infezione al polmone e ti assicuro che tu, tumore/intruso, che hai deciso di occupare nuovamente il mio corpo, avrai vita breve".


Poi il congedo: "Un’ultima cosa, ricordati i miei slogan del cuore: “Sorridi qualsiasi cosa accada”, “Sorrido e non mollo mai”, “Fottiti!”. Cordiali saluti. Carolyn Smith... il tuo peggior incubo!"


COMMENTO


Come sempre, come è nel mio modus vivendi dirò esattamente quello che mi passa per la testa, senza censure e senza manierismi.


Ho il MASSIMO del rispetto per chi si trova a dover fronteggiare problematiche di salute gravi come questa ma non posso esimermi dal commentare anche duramente il contenuto di questa lettera aperta. Sì, perché se è "aperta" (e cioè disponibile a tutti per la lettura) significa che si "apre" anche a pareri che non siano semplicemente "di parte".

1) "Caro Intruso": questo è il modo in cui la diretta interessata chiama il "suo" tumore. Già da questo si comprende la totale non conoscenza di che cosa sia il corpo umano e di quanto OGNI singola reazione che avvenga in esso SIA da esso stesso regolata e che venga messa in esecuzione PER PRESERVARNE l'esistenza e non certo per terminarla. In parole povere, dal più piccolo e innocente brufolo al più grande e pericoloso tumore, TUTTO è gestito dal corpo umano in funzione DIFENSIVA. Siamo noi che ci ostiniamo a considerali presenze aliene o demoniache giunte da chissà dove per farci del male. Un tumore non è altro che un preordinato meccanismo difensivo messo in atto dal sistema immunitario al fine di conglobare la tossemia ormai fuori controllo e far sì che la stessa FACCIA MENO DANNI POSSIBILI. Questo avviene dopo un periodo di continua infiammazione (che è anch'essa un sistema difensivo/riparatorio) che non trovando altra possibile soluzione A CAUSA DELLO STILE DI VITA ALIMENTARE/EMOZIONALE contro natura trova il suo "meno peggio" nella formazione di una massa tumorale, che, ci crediate o no, AUMENTA L'ASPETTATIVA DI VITA al posto di accorciarla. Sì, perché se il corpo NON fosse in grado di creare una massa tumorale, la tossemia stessa ucciderebbe l'organismo ancora più velocemente.

2) "Ci sono voluti due anni per sbarazzarmi di te": "sbarazzarsi" di un tumore significa SBARAZZARSI DI SE STESSI! Se si bombarda un tumore con la chemioterapia, si bombarda SE STESSI. La fallimentare medicina allopatica associa la sparizione di una massa con la GUARIGIONE: questo ragionamento è alla base della sofferenza, della non guarigione e della morte di MILIONI e MILIONI di persone nel mondo intero da anni, nonostante si siano spesi triliardi di dollari per la "ricerca".

3) "Non so quante volte ho rischiato la vita. Ti ricordi quando la chemioterapia mi ha fatto quella brutta reazione? Quando ho smesso di respirare? E ti ricordi due mesi dopo la mastectomia, quando ho dovuto lottare contro un’infezione che stava minacciando i miei organi vitali! : in maniera sbalorditiva, nonostante ci si accorga che le TERAPIE sono la causa principale di sofferenza e devastazione, MAI e poi MAI le si mette in discussione. Milioni di persone muoiono tra atroci sofferenze a causa di un veleno chiamato CHEMIOTERAPIA ma, come per i "santi" vaccini, nessuno osi metterla in discussione pena la radiazione, se sei un medico, o l'oblio se sei un "normale" cittadino che pensa con la propria testa al posto di belare ALL'UNISONO.

4) "Quindi Caro Intruso mi tocca ricordarti che mi sono aggiudicata il primo round, che sto vincendo anche il secondo contro la mia infezione al polmone e ti assicuro che tu, tumore/intruso, che hai deciso di occupare nuovamente il mio corpo, avrai vita breve": ecco un altro modo di pensare che è di TOTALE ostacolo a qualunque VERA forma di guarigione. Si pensa che le recidive siano il ritorno del MOSTRO MALVAGIO (ma se lo avete mandato via, come diamine fa a tornare di nuovo?) mentre in realtà sono la NORMALE e DIRETTA conseguenza dell'aver "ingenuamente" provato a fermare il lavoro depurativo/contenitivo del corpo umano. In pratica, potete irradiare, tagliare, iniettare QUANTO CAZZO VI PARE ma il tumore "ritornerà" o si trasformerà in qualcosa di altro ancora più "cattivo" perché guarire significa ELIMINARE LE CAUSE alla base della sintomatologia in atto e NON fermare ciò che il corpo sta portando avanti per autopreservarsi.

Detto questo, quando, finalmente, si apriranno gli occhi, arrivando a capire che le uniche, vere armi per ottenere una VERA guarigione sono il digiuno, l'alimentazione compatibile e la serenità d'animo?

Milioni di malattie con un comune denominatore: l'IGNORANZA.

Pietro Eupremio Maria Bisanti

mercoledì 11 aprile 2018

L’orizzonte degli eventi.

Nell’assordante silenzio mediatico si respira un’aria sempre più pesante nel mondo. Venti di guerra, ogni giorno più evidenti, ci avvicinano palpabilmente all’orizzonte degli eventi. Ma il punto di non ritorno è davvero così vicino?

Analizzando gli ultimissimi fatti di cronaca pare davvero che ci siano forze che vogliono, ormai apertamente, lo scontro militare tra Russia ed USA. Forse non si è mai stati così vicini ad una guerra tra super potenze come oggi. E ciò che personalmente mi fa paura è che mai in passato l’opinione pubblica era parsa così disinteressata al tema. Pare che si sia consolidato il pensiero che una guerra tra super potenze sia impossibile. Inoltre l’opinione pubblica non viene informata con obiettività, cercando di far comprendere anche le ragioni dell’altro. Si vuole solo dipingere Putin e la Russia come criminali, uno schema già visto nella storia. Ma nessuno, sano di mente, può davvero dividere il mondo in buoni e cattivi, come se si fosse al cospetto di un fumetto della Marvel. La realtà è ben più complessa di così.

L’escalation degli ultimi giorni è oltremodo preoccupante, tremendamente preoccupante. Prima abbiamo assistito al presunto avvelenamento in Gran Bretagna della spia Russa e di sua figlia, ovviamente secondo l’Occidente avvenuta ad opera dei Russi stessi. Azione che ha portato alla reazione consistita nell’espulsione di personale diplomatico Russo in tutti i Paesi del blocco Nato, espulsioni capeggiate da Trump.

Trump viene però contemporaneamente accusato internamente anche di essere filo Russo e addirittura l’ufficio del suo Legale è stato perquisito dalla FBI. Episodio che i media nostrani stranamente citano, ma trattano come se quanto avvenuto fosse qualcosa di normale. Sembra che ci sia quasi un disegno a voler spingere il Presidente, per tenere a bada chi lo vede essere uomo di Putin, ad avere ragioni oggettive per agire impulsivamente contro Putin stesso, al fine di risolvere così i suoi guai interni. Lo so, è una visione complottista, ma oggettivamente per allontanare i sospetti cosa ci sarebbe di meglio per Trump di sfoderare i muscoli contro Putin? E magari farlo proprio in Siria dove le due superpotenze già combattono, come non accadeva dai tempi della guerra fredda, l’una contro l’altra per interposta persona.

Peraltro Trump stesso ha promesso decisioni importanti proprio sulla Siria nelle prossime 48 ore. Tale dichiarazione segue le accuse mosse, ancora una volta unilateralmente dall’occidente, circa l’uso di armi chimiche contro i ribelli da parte di Assad. Nel frattempo, proprio oggi, sempre nel disinteresse collettivo, caccia Russi avrebbero sorvolato 4 volte e a bassa quota una nave da guerra americana appena partita per la Siria. La notizia è stata battuta dall’ansa il 10 aprile 2018. Lo scrivo per chi leggerà questo articolo nei prossimi giorni.

Il Vice Ministro degli Esteri Russo Bogdanov intanto, sempre come riportato dall’ansa, che a sua volta cita la Tass, contemporaneamente dichiara: “Non credo che vi sia il rischio di un conflitto armato fra la Russia e gli Usa in Siria. Alla fine il buon senso dovrebbe prevalere sulla follia”. Dovrebbe…. siamo in una botte di ferro allora.

Per quanto mi riguarda, un vice Ministro che parla apertamente di ipotesi di guerra USA-Russia e che subordina il suo mancato verificarsi ad un buon senso (ovviamente degli USA), che dovrebbe prevalere sulla follia, rappresenta un avvertimento quasi senza precedenti.

La Siria è per Putin una linea rossa. Non sarà tollerata alcuna azione militare volta alla destituzione diretta di Assad. L’intervento militare diretto americano in Siria, volto a questo obiettivo, significherebbe sic et simpliciter guerra mondiale e dunque guerra quasi certamente nucleare.

La palla a questo punto passa nuovamente a Trump, che potrebbe decidere per un intervento militare che sarebbe potenzialmente decisivo per il futuro dell’umanità e dovrà farlo, come detto, mente l’FBI lo accusa di essere uomo di Putin.

L’orizzonte degli eventi non è quindi così lontano e la crisi economica oggettivamente ci distrae completamente, tanto da non farci muovere un dito per scongiurare questa drammatica ipotesi. La follia sta davvero prendendo il sopravvento su tutto? Parrebbe di sì…

Avv. Marco Mori – CasaPound Italia, autore de “Il tramonto della democrazia, analisi giuridica della genesi di una dittatura europea” disponibile on line su ibs

http://www.studiolegalemarcomori.it/lorizzonte-degli-eventi/
http://altrarealta.blogspot.it/

lunedì 9 aprile 2018

OLTRE LA FAMIGLIA

L' UOMO HA SUPERATO LA FAMIGLIA .

L' UTILITÀ DELLA FAMIGLIA È FINITA ... HA VISSUTO TROPPO A LUNGO.

MA POICHÉ QUESTA È UNA DELLE ISTITUZIONI PIÙ ANTICHE ... SOLO LE PERSONE MOLTO SENSIBILI POSSONO ACCORGERSI CHE È GIÀ MORTA .

GLI ALTRI IMPIEGHERANNO MOLTO PIÙ TEMPO.

LA FAMIGLIA HA FATTO IL SUO LAVORO ... E NON È PIÙ SIGNIFICATIVA NEL NUOVO CONTESTO GENERALE O ALL' INTERNO DELLA NUOVA UMANITÀ CHE STA NASCENDO.

ESSA HA FATTO DEL BENE E DEL MALE .

HA FATTO DEL BENE PERCHÉ PER SUO MERITO L' UOMO È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE ... MA È STATA MOLTO DANNOSA PERCHÉ HA CORROTTO LA MENTE UMANA.

IN PASSATO NON C' ERANO ALTERNATIVE ... NON ERA POSSIBILE SCEGLIERE ALTRO :
ERA UN MALE NECESSARIO.

IN FUTURO NON SARÀ PIÙ COSÌ E SARÀ POSSIBILE AVERE ALTERNATIVE.

LA MIA IDEA È CHE IL FUTURO NON SI LIMITERÀ A UN UNICO MODELLO ... MA PRESENTERÀ MOLTISSIME ALTERNATIVE .

SE QUALCUNO VOLESSE AVERE UNA FAMIGLIA ... SARÀ LIBERO DI AVERLA ... MA COSTITUIRÀ UNA PICCOLA PERCENTUALE.

ESISTONO FAMIGLIE SULLA TERRA __ MOLTO POCHE ... NON PIÙ DELL' UNO PER CENTO __ CHE SONO BELLE E UTILI ... DOVE LA CRESCITA AVVIENE SPONTANEA ... DOVE NON ESISTONO AUTORITÀ ... GIOCHI DI POTERE O POSSESSIVITA' ... DOVE I BAMBINI NON VENGONO ROVINATI E LA MOGLIE NON CERCA DI DISTRUGGERE IL MARITO O VICEVERSA ... DOVE SONO PRESENTI AMORE È LIBERTÀ ... DOVE LA GENTE SI È UNITA PER GIOIA E NON PER ALTRI MOTIVI ... DOVE LA POLITICA NON ESISTE.

CERTO ... QUESTO TIPO DI FAMIGLIE È ESISTITO ED ESISTE TUTTORA.
NON È NECESSARIO CHE QUESTE PERSONE CAMBINO : IN FUTURO POTRANNO CONTINUARE A VIVERE IN FAMIGLIE.

MA PER LA GRANDE MAGGIORANZA ... LA FAMIGLIA È UNA REALTÀ ORRIBILE.

SE CHIEDI AGLI PSICOLOGI ... TI DIRANNO CHE TUTTI I TIPI DI MALATTIE MENTALI SONO PRODOTTI DALLA FAMIGLIA.

LA FAMIGLIA HA CREATO UN ESSERE UMANO MOLTO MALATO .

OGGI NON È PIÙ NECESSARIA ;
DOVREBBERO ESSERE CONSENTITE DELLE ALTERNATIVE.

OSHO

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giovedì 5 aprile 2018

DICO NO A CHI VUOLE ABOLIRE IL CONTANTE

"Avete mai pensato che, aboliti i contanti, basterà un click, da parte di un giudice, di un politico o di un infame per spegnervi?
Non si alzerà la sbarra del telepass
Non si accenderà al bancomat.
Non vi darà nulla il supermercato.
Non vi darà nulla neanche la farmacia.
Neanche le crocchette per i gatti potrete comprare.
Non potrete pagare la luce né il telefono.
Con un click, non esisterete più.
Sarete solo un codice non riconosciuto.
Vi è chiaro ora?"
(Francesco Neri)

Chi controlla il denaro può controllare il mondo
Henry Kissinger

Vorrei sbagliarmi ma temo che le elite che governano la globalizzazione intendano sottoporre l'umanità ad un nuovo pericoloso salto nel buio, mettendo fine all'era millenaria della moneta materiale. Un processo di progressiva smaterializzazione del denaro, in effetti, è già avviato da tempo, ma quello che forse non sapete è che in alcuni Paesi-pilota è ormai prossimo al completamento.

Lo scorso novembre, ad esempio, la Svezia ha comunicato al mondo di aver ridotto le compravendite in contanti a meno del 2 per cento delle transazioni complessive. Sotto la spinta delle campagne governative, la gran parte dei negozianti ha infatti scelto di accettare in via esclusiva il pagamento elettronico, determinando così la sostanziale scomparsa di banconote e monete. Non solo. L'euforia futurista degli svedesi è tale che le ferrovie pubbliche hanno potuto persino introdurre - senza alcuno scandalo e purtroppo con buon successo - un nuovo inquientante metodo per acquistare biglietti e abbonamenti: l'impianto di un bancomat in formato microchip nella mano dei passeggeri.

Io non credo, come sostiene qualcuno, che la Svezia sia un caso particolare, ovvero che gli svedesi si siano spinti così in là solo in virtù della loro spiccata attitudine tecnologica. Credo al contrario che la Svezia, proprio per questa caratteristica della sua popolazione, sia stata scelta come Paese-laboratorio di una rivoluzione da presentare ed estendere al resto del mondo.

L'abolizione del denaro contante, infatti, è esplicitamente sostenuta dal Fondo Monetario Internazionale che ha suggerito un vademecum di misure legislative all'attenzione dei governi di tutto il pianeta, raccogliendo subito il consenso della Commissione Europa che tuttavia, nello scorso luglio, ha dovuto constatare la drastica ostilità al progetto del 95 per cento dei cittadini europei. Ecco perché è così importante creare esempi “positivi” ed ecco perché alcuni Stati - oltre alla Svezia, Danimarca, Stati Uniti, Giappone, India e Australia – si stanno dando veri e propri crono-programmi per raggiungere l'obiettivo nell'arco, non di decenni, ma di qualche anno.

Per scardinare un'abitudine tanto radicata nell'umanità quale quella di maneggiare il denaro, non può certo bastare l'imposizione legislativa. Resta infatti indispensabile ottenere il consenso, o quantomeno la passiva indifferenza, di un'opinione pubblica che oggi, tuttavia, è facilmente irretita da tutto ciò che le vien presentato come moderno. Come se “moderno”, nel vocabolario di questo tecno-mondo globale, fosse sempre e comunque sinonimo di “migliore”.

I bambini hanno bisogno di microbi non di antibiotici per sviluppare l’immunità, lo dicono gli scienziati

Sì, è importante lavarsi le mani.

È fondamentale durante la stagione fredda e influenzale e soprattutto se visiti qualcuno all’ospedale.

Il problema è che, almeno in Occidente, i genitori si sono impegnati a mantenere delle attività decisamente troppo pulite.

La nuova scienza mostra che spazzare via piccoli organismi chiamati microbi con i nostri disinfettanti per le mani, saponi antibatterici e dosi di liberi antibiotici sta avendo un impatto profondamente negativo sul sistema immunitario dei nostri bambini, dice la microbiologa Marie-Claire Arrieta, co-autrice di un nuovo libro chiamato Lascia che si sporchi : salvare i nostri bambini da un mondo over sanitizzato .

L’assistente professore all’Università di Calgary, insieme al suo coautore, stimato microbiologo Brett Finlay, sostiene che stiamo allevando i nostri figli in un ambiente più pulito e iper-igienico che mai.

Dicono che esagerando in questo modo, stiamo contribuendo a una serie di condizioni croniche che vanno dalle allergie all’obesità.

Ho chattato recentemente con Arrieta per saperne di più:

Cosa ti ha ispirato a lei e a Finlay a scrivere Let Them Eat Dirt ?

Siamo entrambi microbiologi e abbiamo studiato la comunità dei microbi che vivono nelle nostre viscere – ciò che chiamiamo il nostro microbioma intestinale.
Negli ultimi anni le ricerche del nostro laboratorio e di altri laboratori hanno dimostrato che la salute di questo microbioma nella prima fase della vita è davvero cruciale per la nostra salute permanente.
Non siamo solo scienziati, ma siamo entrambi genitori.
Pensavamo che i genitori e gli assistenti avrebbero tratto beneficio da noi portando questa conoscenza al pubblico.

Abbiamo sentito da tempo che l’uso eccessivo di antibiotici può portare a infezioni ospedaliere resistenti agli antibiotici, qualcosa che possiamo associare agli anziani e ad altre persone immunocompromesse.
Ma ho capito che le implicazioni sono molto più immediate e individuali di così.
Qual è la connessione tra i microbi e lo sviluppo del sistema immunitario durante l’infanzia?

Quando nasciamo non abbiamo alcun microbo.
Il nostro sistema immunitario è sottosviluppato.
Ma non appena i microbi entrano in scena, attivano il nostro sistema immunitario per poter funzionare correttamente. Senza i microbi il nostro sistema immunitario non può combattere bene le infezioni.

Non è solo la presenza di questi microbi ma quello che producono.

Producono molecole e sostanze che interagiscono direttamente con le cellule del rivestimento nelle nostre budella, ma anche con le cellule immunitarie che si trovano sull’altro lato del rivestimento del nostro stomaco.
Li addestrano letteralmente.
È solo dall’incontro con queste sostanze microbiche che una cellula immunitaria ottiene le informazioni per fare ciò che dovrebbe fare.
Quindi queste cellule nel nostro intestino hanno la capacità di trasportarsi in altre parti del corpo per fare più allenamento.

Era raro quando stavamo crescendo e apprendevamo che un nostro pari aveva una grave allergia alle noci. Nel libro tocca una teoria conosciuta come “l’Ipotesi dell’igiene”.
Che cos’è?

L’ipotesi dell’igiene cerca di spiegare perché le allergie, così come l’obesità e le malattie infiammatorie intestinali e persino l’autismo, sono tutte malattie in aumento.
E questo non è spiegato dai soli geni.
I nostri geni semplicemente non cambiano così velocemente.
La ricerca sta costantemente dimostrando che sono questi i cambiamenti nella prima esposizione della vita ai microbi che stanno guidando l’aumento di queste malattie.
La mancanza di esposizione microbica nelle prime fasi della vita è necessaria affinché il nostro sistema immunitario sia adeguatamente addestrato e alla fine sia in grado di evitare lo sviluppo di queste malattie.

Ci sono cose che i genitori possono fare – e non fare – per assicurarsi che sviluppino un buon microbioma sano e forse riducano le possibilità che i bambini contraggono allergie, asma e altre condizioni correlate?

Le prove epidemiologiche mostrano che i bambini che crescono in un ambiente agricolo hanno meno possibilità di sviluppare l’asma.
Ovviamente non puoi semplicemente prendere le tue cose e diventare un contadino, ma ciò che questo suggerisce è che vivere in un ambiente meno pulito è in realtà migliore.
Lo stesso vale per possedere un animale domestico, in particolare un cane.
Lascia che il tuo bambino giochi tranquillamente con i cani.

Gli studi hanno anche dimostrato che pulire tutto ciò che accade nella bocca del bambino aumenta le possibilità di asma.
L’incidenza di sviluppare l’asma è diminuita se il ciuccio viene pulito nella bocca del genitore.
E tutto ciò indica il fatto che stiamo semplicemente vivendo troppo nel pulito, a tal punto che non è vantaggioso.
L’igiene è fondamentale per la nostra salute.
Non dovremmo smettere di lavarci le mani, ma dovremmo farlo in un momento in cui è efficace nel prevenire la diffusione delle malattie – prima di mangiare e dopo aver usato il bagno.
In qualsiasi altro momento non è necessario.
Quindi, se tuo figlio è fuori a giocare nel cortile sul retro, non è necessario rimuovere lo sporco.
Non c’è alcun vantaggio nel farlo.
Deve esserci un equilibrio tra prevenire l’infezione, che è ancora una minaccia reale nella società, ma anche promuovere questa esposizione microbica che è sana.

Brandie Weikle è un genitore esperto, l’ospite di The New Family Podcast e editore di thenewfamily.com

Traduzione a cura di Scie Chimiche:Informazione Corretta.

Fonte: https://www.vivereinmodonaturale.com/2018/03/i-bambini-hanno-bisogno-di-microbi-non.html


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Lascia che si Sporchi
Per prevenire allergie, infiammazioni, obesità