venerdì 13 aprile 2018

LA LETTERA DEL GIUDICE DI "BALLANDO CON LE STELLE" AL "SUO" TUMORE: TANTO COMMOVENTE QUANTO LONTANA DALLA VERITA'

La commovente lettera di Carolyn Smith: "Caro Intruso, sono qui per restare"


"Caro Intruso". Comincia così la lettera che Carolyn Smith, 57 anni, ha scritto sui social nella serata di ieri. Il "destinatario" è la malattia: un cancro che lo scorso ottobre sembrava sconfitto ma che in questi ultimi mesi è tornato "della stessa famiglia, aggressivo allo stesso modo, ma molto più piccolo". Mittente, invece, una donna che non ha alcuna intenzione di lasciarsi scoraggiare.


"Speravo davvero di non doverti più scrivere una lettera così - esordisce la ballerina, giudice di 'Ballando con le Stelle' - Ma penso che sia necessario, che sia davvero giunto il momento di mettere un po' le cose in chiaro perché mi sembra che tu non abbia ancora capito la situazione! Continui a sottovalutarmi come donna. Anzi, mi correggo, come donna davvero tosta, una scozzese piccoletta, del segno dello scorpione, una Wonder Woman con la tempra di una guerriera che non MOLLERÀ MAI E CONTINUERÀ a combatterti, a calci nel sedere, per buttarti fuori dal mio corpo. Sono stata chiara!"


"Ci sono voluti due anni per sbarazzarmi di te"


"Te l’ho spiegato la prima volta nell’ottobre del 2015 quando mi hai scelto: il corpo più sbagliato dove dovevi entrare. In quel periodo, in molti mi facevano la domanda che più odiavo: “Lo sai con chi stai ballando?”. Certo che sì. Io posso ballare con chiunque e ne uscirei comunque vittoriosa. Nel caso te lo fossi dimenticato, sono stata io ad aggiudicarmi il primo round, non tu! Mi ci sono voluti due anni, fino al 2017, per sbarazzarmi di te".


"Sai cosa significa ballare senza sentire più il corpo?"


La grinta è la stessa di sempre, quella con cui abbiamo imparato a conoscere la Smith in questi anni. Ma nel racconto c'è anche spazio per i ricordi più dolorosi: "Ti sei portato via una parte del mio corpo, la serenità a casa, ho perso il mio lavoro, hai infierito sulla mia passione più grande, la danza. Questo è stato imperdonabile. Te lo immagini come possa essere insegnare a ballare senza sentire più i piedi, le mani, il corpo. Senza averne il controllo... Non te la immagini nemmeno la vergogna che provavo, all’inizio, quando cercavo di fare un passo e cadevo per terra, l’umiliazione che ho sentito perché non ero più in grado di fare quello che avevo fatto per cinquantatré anni! Dall’eccellenza al livello principiante... Era come se la mia mente comandasse un corpo che non riconosceva più". Ma "Ogni volta che cadevo a terra, mi rialzavo pensando a un modo per riavere indietro il mio corpo".


"Non so quante volte ho rischiato la vita"


"Non so quante volte ho rischiato la vita. Ti ricordi quando la chemioterapia mi ha fatto quella brutta reazione? Quando ho smesso di respirare? E ti ricordi due mesi dopo la mastectomia, quando ho dovuto lottare contro un’infezione che stava minacciando i miei organi vitali! E che mi ha impedito di andare a Londra per il funerale di mio padre? Quella volta ti sei proprio superato, hai pensato che stavi per farcela… mi spiace per te: non mi hai spezzato. Infatti sono qui a scriverti una lettera.


"Ho vinto tante competizioni, la ma sfida più grande è battere te"


Bene, ho degli aggiornamenti che ti riguardano: per tutta la vita mi sono allenata per essere una campionessa di danza, ho vinto molte sfide e competizioni, ma la più grande è stata battere te. Molto meglio che vincere un Campionato del Mondo, questo è certo. Quindi Caro Intruso mi tocca ricordarti che mi sono aggiudicata il primo round, che sto vincendo anche il secondo contro la mia infezione al polmone e ti assicuro che tu, tumore/intruso, che hai deciso di occupare nuovamente il mio corpo, avrai vita breve".


Poi il congedo: "Un’ultima cosa, ricordati i miei slogan del cuore: “Sorridi qualsiasi cosa accada”, “Sorrido e non mollo mai”, “Fottiti!”. Cordiali saluti. Carolyn Smith... il tuo peggior incubo!"


COMMENTO


Come sempre, come è nel mio modus vivendi dirò esattamente quello che mi passa per la testa, senza censure e senza manierismi.


Ho il MASSIMO del rispetto per chi si trova a dover fronteggiare problematiche di salute gravi come questa ma non posso esimermi dal commentare anche duramente il contenuto di questa lettera aperta. Sì, perché se è "aperta" (e cioè disponibile a tutti per la lettura) significa che si "apre" anche a pareri che non siano semplicemente "di parte".

1) "Caro Intruso": questo è il modo in cui la diretta interessata chiama il "suo" tumore. Già da questo si comprende la totale non conoscenza di che cosa sia il corpo umano e di quanto OGNI singola reazione che avvenga in esso SIA da esso stesso regolata e che venga messa in esecuzione PER PRESERVARNE l'esistenza e non certo per terminarla. In parole povere, dal più piccolo e innocente brufolo al più grande e pericoloso tumore, TUTTO è gestito dal corpo umano in funzione DIFENSIVA. Siamo noi che ci ostiniamo a considerali presenze aliene o demoniache giunte da chissà dove per farci del male. Un tumore non è altro che un preordinato meccanismo difensivo messo in atto dal sistema immunitario al fine di conglobare la tossemia ormai fuori controllo e far sì che la stessa FACCIA MENO DANNI POSSIBILI. Questo avviene dopo un periodo di continua infiammazione (che è anch'essa un sistema difensivo/riparatorio) che non trovando altra possibile soluzione A CAUSA DELLO STILE DI VITA ALIMENTARE/EMOZIONALE contro natura trova il suo "meno peggio" nella formazione di una massa tumorale, che, ci crediate o no, AUMENTA L'ASPETTATIVA DI VITA al posto di accorciarla. Sì, perché se il corpo NON fosse in grado di creare una massa tumorale, la tossemia stessa ucciderebbe l'organismo ancora più velocemente.

2) "Ci sono voluti due anni per sbarazzarmi di te": "sbarazzarsi" di un tumore significa SBARAZZARSI DI SE STESSI! Se si bombarda un tumore con la chemioterapia, si bombarda SE STESSI. La fallimentare medicina allopatica associa la sparizione di una massa con la GUARIGIONE: questo ragionamento è alla base della sofferenza, della non guarigione e della morte di MILIONI e MILIONI di persone nel mondo intero da anni, nonostante si siano spesi triliardi di dollari per la "ricerca".

3) "Non so quante volte ho rischiato la vita. Ti ricordi quando la chemioterapia mi ha fatto quella brutta reazione? Quando ho smesso di respirare? E ti ricordi due mesi dopo la mastectomia, quando ho dovuto lottare contro un’infezione che stava minacciando i miei organi vitali! : in maniera sbalorditiva, nonostante ci si accorga che le TERAPIE sono la causa principale di sofferenza e devastazione, MAI e poi MAI le si mette in discussione. Milioni di persone muoiono tra atroci sofferenze a causa di un veleno chiamato CHEMIOTERAPIA ma, come per i "santi" vaccini, nessuno osi metterla in discussione pena la radiazione, se sei un medico, o l'oblio se sei un "normale" cittadino che pensa con la propria testa al posto di belare ALL'UNISONO.

4) "Quindi Caro Intruso mi tocca ricordarti che mi sono aggiudicata il primo round, che sto vincendo anche il secondo contro la mia infezione al polmone e ti assicuro che tu, tumore/intruso, che hai deciso di occupare nuovamente il mio corpo, avrai vita breve": ecco un altro modo di pensare che è di TOTALE ostacolo a qualunque VERA forma di guarigione. Si pensa che le recidive siano il ritorno del MOSTRO MALVAGIO (ma se lo avete mandato via, come diamine fa a tornare di nuovo?) mentre in realtà sono la NORMALE e DIRETTA conseguenza dell'aver "ingenuamente" provato a fermare il lavoro depurativo/contenitivo del corpo umano. In pratica, potete irradiare, tagliare, iniettare QUANTO CAZZO VI PARE ma il tumore "ritornerà" o si trasformerà in qualcosa di altro ancora più "cattivo" perché guarire significa ELIMINARE LE CAUSE alla base della sintomatologia in atto e NON fermare ciò che il corpo sta portando avanti per autopreservarsi.

Detto questo, quando, finalmente, si apriranno gli occhi, arrivando a capire che le uniche, vere armi per ottenere una VERA guarigione sono il digiuno, l'alimentazione compatibile e la serenità d'animo?

Milioni di malattie con un comune denominatore: l'IGNORANZA.

Pietro Eupremio Maria Bisanti