domenica 26 luglio 2020

focolai ovunque



"Boom di contagi e focolai" e poi, visto che non era abbastanza, "focolai ovunque".

Ma veramente c'è qualcuno che ancora non si è reso conto conto di quello che sta succedendo sui media ?
Oramai è chiaro che questi hanno predisposto un tasto virtuale on/off nella testa delle persone e che la "pandemia" finirà solo quando lo decideranno loro.
Ma la cosa più sconcertante sono quelli che fanno la danza del lockdown perchè sperano ancora di venirti a dire "te l'avevo detto". Per alcuni non è più una questione di salute pubblica ma di orgoglio ferito da microguappo del web.
L'aspetto più deprimente è che molti di questi si definiscono "compagni" o "di sinistra".
Semmai ce ne fosse stato bisogno, stanno dimostrando che a loro dell'Italia non gliene frega una emerita ceppa, così come non gliene frega una emerita ceppa degli operai, degli impiegati, degli artigiani, dei piccoli imprenditori, dei ristoratori, degli addetti al turismo, dei risparmiatori, della scuola, dell'università.
Per questi soggetti il Paese si può fottere a affondare anche domani stesso.
Sono talmente accartocciati su se stessi da non riuscire a provare la minima empatia per le persone schiantate dai problemi economici e psicologici.
Sono talmente narcisisti da non riuscire ad ammettere di essere saldamente seduti al fianco delle élite al potere e di parlare per bocca dei loro megafoni mediatici.
Il loro microego viene prima di tutto.
A loro l'Italia fa schifo, così come fa schifo la plebe cafona che annaspa nel fango.
Loro sono smart, veloci, tecnologici, green; per essere felici gli basta una connessione ad internet e Netflix
Ripensano al periodo del confinamento come ad uno dei momenti più belli della loro vita.
I falliti invece contano ancora nel grande reset per sperare di ripartire alla grande con regole nuove e uno smalto da intelligentoni responsabili.
Per caratterizzare in maniera adeguata questa massa di pervertiti ci vorrebbe un trattato.


A lottare con loro c'è poi tutta la schiera dei terroristi mediatici e degli impiegatucoli che siedono sugli scranni del potere per conto terzi.
Gente che si fa vedere in pubblico con la mascherina e che due minuti dopo se la toglie sogghignando con i compari pensando a tutti quelli che se la tengono dieci ore al giorno, anche al parco, mentre fanno sport o guidano da soli in macchina.
Ogni tanto me li immagino mentre sorseggiano vini costosi ridendo a crepapelle di fronte a questo spettacolo pietoso.
Oramai dovrebbe essere chiaro anche a quelli con i deficit cognitivi più seri, che i media stanno dando fondo a tutte le possibili opzioni di manipolazione dei dati pur di mantenere alta la soglia del terrore.
Si tratta di banali stategie di marketing atte a vendere un prodotto alle menti deboli.
In un mondo in cui il denaro e l'apparire vengono prima di qualsiasi etica personale e professionale, puoi sempre sperare in un "esperto" che ti confezioni un studio ad hoc da poter utilizzare per i tuoi fini.
Funziona un po' come con i periti in tribunale: uno stesso campione biologico può fornire risultati differenti a seconda che l'esame scientifico sia stato condotto dagli specialisti dell'accusa o della difesa.
In sostanza le conclusioni degli studi scientifici possono variare a seconda di chi paga il conto.
Alcuni di questi presunti scienziati sono talmente bramosi di compiacere, che partoriscono affermazioni in linea con il frame ufficiale senza che gli venga richiesto direttamente. In cuor loro sanno ancor prima di parlare cosa piacerà e quindi verrà ripreso dai reggimicrofono di regime.
E' uno spettacolo pietoso.
Oggi l'occidentale medio ha il cervello di un dodicenne.
Crede alle bambine che salvano il pianeta dalla catastrofe climatica, ai virus letali che uccidono lo 0,00007 della popolazione mondiale, alle guerre per l'esportazione della democrazia, ad un mondo senza frontiere, alle Primavere arabe e alle Rivoluzioni colorate.
Si bevono tutto.
A furia di manipolare la realtà le persone non sanno più distinguere il vero dal falso.


G Bianchi

http://altrarealta.blogspot.it/