domenica 30 aprile 2023

un incubo che e' realta'


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BOICOTTATELI

 


 

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L’AMORE E IGIENE NEL 1600 1700

Visitando il palazzo di Versailles a Parigi, si nota che il sontuoso palazzo non ha bagni.
In quel periodo non c'erano spazzolini da denti, profumi, deodoranti, figuriamoci la carta igienica. Gli escrementi umani venivano lanciati dalle finestre del palazzo.
In un giorno di festa, la cucina del palazzo poteva preparare un banchetto per 1500 persone, senza la minima igiene.
Nei film attuali vediamo le persone di quell'epoca sventolarsi con il ventaglio...
La spiegazione non è per il caldo, ma per il cattivo odore che emettevano sotto le gonne (che tra l’altro sono state fatte apposta per contenere l'odore delle parti intime, visto che non c'era igiene).
Non era abitudine fare la doccia a causa del freddo e della quasi mancanza di acqua corrente.
Solo i nobili avevano dei lacchè per ventagli, per dissipare il cattivo odore che emettevano il corpo e la bocca, oltre a scacciare gli insetti.
Coloro che sono stati a Versailles hanno ammirato gli enormi e bellissimi giardini che all'epoca non solo erano contemplati, ma erano usati come gabinetti nelle famose ballate promosse dalla monarchia, perché appunto non c'erano bagni.
In quel periodo la maggior parte dei matrimoni si svolgevano in giugno (per loro l'inizio dell'estate). Il motivo è semplice: il primo bagno dell'anno si faceva a maggio; quindi a giugno l'odore della gente era ancora tollerabile.
Tuttavia, poiché alcuni odori iniziavano già a disturbare, le spose portavano mazzi di fiori vicino al loro corpo per coprire la puzza. Da qui la spiegazione dell'origine del bouquet da sposa.
I bagni erano fatti in una sola vasca enorme piena di acqua calda. Il capo della famiglia aveva il privilegio del primo bagno in acqua pulita. Poi, senza cambiare l'acqua, arrivavano gli altri in casa, in ordine di età, donne, anche per età e infine bambini.
I bambini erano gli ultimi a fare il bagno. Quando arrivava il suo turno, l'acqua nella vasca era così sporca che era possibile uccidere un bambino all'interno.
Le persone più ricche avevano i piatti di lattina. Alcuni tipi di cibo arrugginivano il materiale, causando la morte a molte persone per avvelenamento.
Ricordiamoci che le abitudini igieniche dell'epoca erano terribili.
I pomodori, essendo acidi, sono stati considerati velenosi per molto tempo, le tazze di latta venivano usate per bere birra o whisky; questa combinazione, a volte, lasciava l'individuo "a terra" (in una sorta di narcolessia indotta dalla miscela di bevanda alcolica con ossido di stagno).
Qualcuno che passava per strada avrebbe pensato che fosse morto, quindi raccoglievano il corpo per prepararlo per il funerale.
Poi il corpo veniva messo sul tavolo della cucina per alcuni giorni e la famiglia continuava a guardare, mangiare, bere e aspettare di vedere se il morto si svegliava o no. Da qui nasce la veglia ai morti che sarebbe la veglia accanto alla bara.
Non c'era sempre posto per seppellire tutti i morti. Poi si aprivano le bare, si rimuovevano le ossa, si mettevano in ossari e la tomba veniva usata per un altro cadavere.
A volte, aprendo le bare, si notava che c'erano dei graffi sui coperchi all'interno, il che indicava che l'uomo morto in realtà era stato sepolto vivo.
Così, chiudendo la bara, è nata l'idea di legare una striscia del polso del defunto, passarla attraverso un buco fatto nella bara e legarla a una campana.
Dopo il funerale, qualcuno era rimasto in servizio vicino alla tomba per alcuni giorni. Se l'individuo si fosse svegliato, il movimento del suo braccio avrebbe suonato la campana. E sarebbe "salvato dalla campana", che è popolare espressione usata da noi fino ad oggi.
Quello che facciamo oggi per tradizione, lo facciamo senza sapere.
E seguiamo le tradizioni solo per sentito dire.
Come carnevale, Halloween, etc…
A volte il miglior alleato per uscire dall'ignoranza è la lettura.
Preso da Juan Jaime Montoya ( correzioni , traduzione,sistemazioni da Monya)

 

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La rimozione dei blocchi psicosomatici



Molte malattie psicosomatiche sono causate dai fattori psicologici e dallo stress. Si può andare dai medici, farsi prescrivere un mucchio di pillole, e non avere nessun risultato, perché la causa del problema è nella coscienza. Il termine stesso “psicosomatico” deriva da due parole greche: “psyche” (anima) e “soma” (corpo). La medicina psicosomatica studia l’influenza dello stress, della tensione e di altri fattori psicologici sull’origine e sul decorso delle patologie. Molto spesso una malattia fisica è causata dai processi mentali, dalle turbe psicologiche, dalla depressione, dall’aggressività, dall’ira repressa o da altre emozioni negative. Anche il senso di colpa può causare le malattie. L’organismo reagisce prontamente ai cambiamenti dello stato psicologico e spesso questa reazione non è per nulla innocua e si trasforma in un disturbo.
Non è facile curare le malattie psicosomatiche; i medici spesso combattono i sintomi e non la causa. A volte tocca andare per decine di anni da uno specialista e ottenere soltanto un temporaneo sollievo, tenendosi la malattia...
Diventa veramente un problema combattere tale malattia, perché per la guarigione occorre eliminare il blocco psico-emozionale, una radicata connessione negativa tra il corpo e la coscienza. I metodi farmacologici tante volte funzionano poco!
Proprio per questo è stato sviluppato il programma “La rimozione dei blocchi psicosomatici” che riprende la frequenza della connessione “corpo-coscienza”, toglie i blocchi e riformatta i collegamenti radicati. Questo si ottiene tramite la combinazione del ritmo sensomotorio e la tecnologia del quadrato delle armoniche.
Per avere un buon risultato occorre seguire alcune semplici regole riportate sotto: sentirete il cambiamento il giorno dopo.
La vostra energia vitale avrà un picco, sentirete un afflusso di forze, e gradualmente scompariranno i vecchi dolori. Non è fantascienza: le tecnologie neuroacustiche guariscono, non solo tolgono i sintomi.

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venerdì 28 aprile 2023

venerdì 21 aprile 2023

Risonanza cellulare




Descrizione

Il programma neuroacustico «Risonanza cellulare» si basa sul fenomeno fisico della risonanza. La risonanza è un fenomeno che si verifica quando le vibrazioni di un oggetto aumentano l'ampiezza di vibrazione di un altro oggetto. Una cellula vivente è una miscela di frequenze risonanti che la fanno vibrare come un oscillatore armonico. Le vibrazioni sonore di questo programma influenzano quindi alcune cellule del nostro corpo, che a loro volta le trasmettono ad altre cellule e all'organismo nel suo complesso. In questo modo, le cellule che vibrano a una certa frequenza vibrano con le cellule vicine alla stessa frequenza.

L'obiettivo di “Risonanza Cellulare» è quello di agire a livello cellulare e quindi sull'intero organismo. È utile in caso di guarigione da qualsiasi malattia, per curare ferite e lesioni interne, poiché agisce sui più piccoli elementi costitutivi dell'organismo: le cellule. Sarebbe di immenso aiuto anche dopo un intervento chirurgico, infortunio, quando il corpo ha bisogno di ricevere un impulso per guarire da solo dopo un trauma o una malattia.

Il programma è stato testato a fondo su un gruppo di volontari, che hanno notato una guarigione più rapida delle ferite, un miglioramento delle condizioni generali, del sonno, della pelle, delle prestazioni sessuali, ma anche del benessere generale. Coloro che hanno avuto disturbi si sono ripresi molto più velocemente rispetto al gruppo di controllo.

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UN MILIONE DI DONNE TORTURATE E UCCISE

 UN MILIONE DI DONNE
TORTURATE E UCCISE
dalla CHIESA CATTOLICA
nell'arco di 5 secoli

 

Fra il 1227 ed il 1235 fu instaurata l'Inquisizione contro le "streghe" e contro gli "eretici" con una serie di decreti papali

Nel 1252 Papa Innocenzo IV autorizzò l'uso della tortura per estorcere "confessioni" di stregoneria da parte delle donne sospettate. Questo papa criminale alla sua morte fu sepolto nel Duomo di Napoli con una iscrizione che inizia con queste parole: Hic superis dignus, requiescit Papa benignus......

Successivamente, Alessandro IV diede all'Inquisizione ogni potere di torturare ed uccidere, in caso di stregoneria coinvolgente l'eresia.

5 Dicembre 1484: Papa Innocenzo VIII emette la bolla “Summis desiderantes affectibus” sulle streghe, che ordinava di inquisire sistematicamente, per scoprire torturare e giustiziare le streghe in tutta Europa.

s

Nel "Malleus Maleficorum" (il maglio delle streghe) una sorta di "Manuale del perfetto inquisitore", gli "esperti" della Chiesa Cattolica (ovvero i frati domenicani Heinrich Kramer Institor e Jacob Sprenger) elencavano dettagliatamente quello che combinavano le streghe: «uccidono il bambino nel ventre della madre, così come i feti delle mandrie e dei greggi, tolgono la fertilità ai campi, mandano a male l’uva delle vigne e la frutta degli alberi; stregano gli uomini, donne, animali da tiro, mandrie, greggi ed altri animali domestici; fanno soffrire, soffocare e morire le vigne, piantagioni di frutta, prati, pascoli, biada, grano e altri cereali; inoltre perseguitano e torturano uomini e donne attraverso spaventose e terribili sofferenze e dolorose malattie interne ed esterne; e impediscono a quegli uomini di procreare, e alle donne di concepire…».


 

Dal 1257 al 1816 l'Inquisizione torturò e bruciò sul rogo milioni di persone innocenti. Erano accusate di stregoneria e di eresia contro i dogmi religiosi e giudicate senza processo, in segreto, col terrore della tortura.

Se “confessavano" erano dichiarate colpevoli di stregoneria, se invece "non confessavano" erano considerate eretiche, e poi arse sul rogo. Non sfuggiva nessuno.

Alcune erano sottoposte alla prova della pietra al collo, la presunta colpevole veniva cioè gettata in acqua legata a una pietra. Se annegava era innocente, se invece restava a galla era una strega ... in ogni caso moriva!

In tre secoli alcuni storici hanno stimato che furono sterminati nove milioni di streghe, all'80% donne e bambine. Le donne venivano violentate oltre che torturate; i loro beni erano confiscati fin dal momento dell’accusa, prima del giudizio, poiché nessuno era mai assolto.

La famiglia intera veniva spossessata di ogni bene; si dissotterravano persino i morti per bruciarne le ossa.

Il Malleus Maleficorum stabiliva che la strega accusata doveva essere "spesso e frequentemente esposta alle torture". Le cacce alle streghe erano campagne ben organizzate, intraprese, finanziate ed eseguite dalla Chiesa e dallo Stato.

Questo regime di terrore durò cinque secoli, sotto la benedizione di almeno 70 papi, tutti in qualche modo compromessi con questi orrendi crimini.


1676: Un frate, con il crocifisso in mano, annuncia ai condannati
il giudizio della Chiesa che li condanna ad essere bruciati vivi.


 

A cosa serviva il terrore? A dominare e sfruttare le popolazioni, sottomettere i ribelli, imporre una religione non voluta dal popolo e arricchire i dignitari (le autorità religiose) e i loro complici (gli inquisitori). Questi ultimi godevano di privilegi particolari ed erano al di sopra della legge.

Perché le donne costituivano il bersaglio preferito? Perché si voleva eliminare il principio femminile. Il ruolo naturale di guide da esse esercitato nella comunità minacciava il potere delle autorità (principio maschile). Le donne si occupavano della salute (gli uomini imparavano da loro) e trasmettevano le tradizioni; le più anziane arbitravano con saggezza le contese. Avevano un potere e una forza naturali, incarnavano la sovranità del principio femminile con i suoi valori di conservazione, protezione, aiuto reciproco, condivisione... trasmettevano forza alla popolazione.


1549: Le donne bruciano... i frati assistono con atteggiamento rilassato,
impugnando i crocifissi. Un soldato, addirittura, si scalda le mani.


Alcune personalità famose caddero vittime dell’Inquisizione. La più nota è senza dubbio Giovanna d'Arco, la pastorella che assunse il comando dell'esercito, salvò la Francia dall'invasione nemica e rimise in trono il legittimo sovrano. Fu però accusata di stregoneria ed eresia perché indossava i pantaloni e cavalcava come un uomo e fu quindi bruciata viva. Ora però è canonizzata.

Uomo o donna, chiunque usasse la testa costituiva una minaccia alla ricchezza e al potere di una minoranza di privilegiati e andava quindi eliminato.

Una donna simile veniva giudicata una strega e bruciata, dopo di che ci si impadroniva dei suoi beni. Qualunque donna non sposata dotata di un'abilità insolita o caratterizzata da un tratto particolare (per esempio i capelli rossi) rischiava l'accusa di stregoneria e quindi la morte.

 Fonte

http://cristianesimo.it/streghe.htm

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mercoledì 19 aprile 2023

TUTTA LA VERITA' SENZA CENSURA

 


 

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Non sono una pennivendola

 

A diciassette anni fui assunta come cronista in un quotidiano di Firenze. E a diciannove o giù di lì fui licenziata in tronco (…).
Mi avevano ingiunto di scrivere un pezzo bugiardo su un comizio d'un famoso leader nei riguardi del quale, bada bene, nutrivo profonda antipatia anzi avversione(..).
Pezzo che, bada bene, non dovevo firmare. Scandalizzata dissi che le bugie io non le scrivevo, e il direttore (…) rispose che i giornalisti erano pennivendoli tenuti a scrivere le cose per cui venivan pagati. "Non si sputa nel piatto in cui si mangia". Replicai che in quel piatto poteva mangiarci lui, che prima di diventare una pennivendola sarei morta di fame, e subito mi licenziò.
(…). No, nessuno è mai riuscito a farmi scrivere una riga per soldi. Tutto ciò che ho scritto nella mia vita non ha mai avuto a che fare con i soldi.

Oriana Fallaci

 

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domenica 9 aprile 2023

"GESÙ NON È MAI MORTO SULLA CROCE."


Occorrono almeno quarantotto ore perché una persona muoia sulla croce ebraica;
e ci sono stati casi noti in cui le persone sono esistite quasi sei giorni sulla croce senza morire.
Poiché Gesù fu tolto dalla croce dopo solo sei ore ...
non c'è possibilità che morisse sulla croce.
Era una congiura tra un ricco simpatizzante di Gesù e Ponzio Pilato per crocifiggere Gesù il più tardi possibile il venerdì -
perché sabato gli ebrei fermano tutto;
il loro Sabbath non consente alcun atto.
Entro la sera del venerdì tutto si ferma.
L'accordo era che Gesù sarebbe stato crocifisso nel tardo pomeriggio ...
quindi prima del tramonto sarebbe stato abbattuto.
Potrebbe essere stato privo di conoscenza perché così tanto sangue era uscito dal corpo ...
ma non era morto.
Poi sarebbe stato tenuto in una grotta ...
e prima che il Sabbath finisse e gli ebrei lo impiccassero di nuovo ...
il suo corpo sarebbe stato rubato dai suoi seguaci.
La tomba fu trovata vuota e Gesù fu rimosso dalla Giudea il più rapidamente possibile.
Mentre tornava sano e guarito ...
si trasferì in India e visse una lunga vita - centododici anni - nel Kashmir.
Gesù era un essere totalmente illuminato.
Questo fenomeno di resurrezione per quanto riguarda il dogma cristiano sembra inconcepibile ....
ma non per lo yoga.
Lo yoga crede -
e ce ne sono molte prove -
che una persona possa morire completamente senza morire.
Il cuore si ferma ... il polso si ferma ...
il respiro si ferma -
lo yoga ha persino metodi che insegnano questo.
In India sappiamo che Gesù deve aver praticato qualche profondo esercizio yoga quando è stato messo sulla croce perché se il corpo muore davvero ...
non c'è possibilità di risurrezione.
Quando quelli che avevano crocifisso Gesù hanno sentito che era morto ...
il suo corpo fu portato giù dalla croce e donato ai suoi seguaci.
Quindi ...
dopo aver avvolto il corpo in una sottile mussola e un unguento ...
che fino ad oggi è conosciuto come "unguento di Gesù" ...
due dei suoi seguaci ...
Giuseppe e Nicodemo ...
misero il corpo in una grotta ...
la cui bocca fu bloccata con un enorme masso.
C'è una setta ... gli esseni ...
che ha una sua tradizione al riguardo.
Si dice che i seguaci di Esseni aiutarono Gesù a riprendersi dalle sue ferite.
Quando fu visto di nuovo ...
perché i suoi seguaci non potevano credere che fossedi lo stesso Gesù che era stato crocifisso ...
l'unico modo -
e questo è riportato nella Bibbia -
era di mostrare loro le sue ferite guarite.
Quelle ferite furono guarite dagli Esseni e la guarigione ebbe luogo durante i tre giorni in cui Gesù rimase nella grotta riprendendo il suo calvario.
Poi ...quando le ferite furono guarite ... scomparve.
L'enorme masso alla bocca della caverna e' stato fatto rotolare via e la grotta è stata trovata libera.
Gesù non era lì!
È questa scomparsa di Gesù dalla caverna che ha portato alla comune teoria della sua risurrezione e ascesa al cielo.
Ma dopo che si era mostrato ai suoi discepoli ...
doveva sparire dal paese ...
perché se fosse rimasto lì sarebbe stato nuovamente crocifisso.
Andò in India in cui ...
secondo una tradizione ...
una tribù di ebrei era scomparsa.
Il famoso storico francese ...Bernier ...
che visitò l'India durante il regno di Aurangzeb ... scrisse:
"Entrando nel regno dopo aver attraversato il Passo Pir Panjal ...
gli abitanti dei villaggi di frontiera mi hanno colpito come gli ebrei".
Sì ... gli abitanti di Kashmir sembrano davvero ebrei - nei loro volti ...
in ogni loro espressione.
Ovunque ti muovi in ​​Kashmir ...
senti che ti stai trasferendo in una terra ebraica.
Si pensa che Gesù sia venuto in Kashmir perché era una terra ebraica in India - una tribù di ebrei viveva lì.
Ci sono molte storie in Kashmir su Gesù ... ma bisogna andare lì per scoprirle.
La crocifissione ha cambiato totalmente la mente di Gesù.
Da quel momento ...
visse in India per settanta anni continuamente ...in completo silenzio - sconosciuto ... nascosto.
Non era un profeta ...
non era un ministro ...
non era un predicatore.
Ecco perché non si sa molto di lui.
Il cristianesimo manca di molte informazioni su Gesù .
La sua intera vita non è nota:
ciò che ha praticato ...
come meditava non è noto.
Gli apostoli cristiani che hanno registrato ciò che ha detto erano persone ignoranti: non hanno mai saputo molto.
Uno era un pescatore ...
un altro era un falegname.
Tutti e dodici gli apostoli erano ignoranti.
Gli apostoli non capirono cosa stesse facendo Gesù quando andò sulle colline e rimase in silenzio per quaranta giorni.
Hanno solo registrato che è successo e che quando è tornato di nuovo ...
ha iniziato a predicare.
Ma cosa ci faceva lì?
Nulla è conosciuto - niente.
OSHO
The Great Challenge






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sabato 8 aprile 2023

andranno al macello da soli ...




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giovedì 6 aprile 2023

LA TEORIA DEL MULTIVERSO


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mercoledì 5 aprile 2023

kava-kava anti ANSIA

20 anni fa abbiamo perso una delle più importanti piante ansiolitiche conosciute dall'essere umano: la causa sono gli effetti avversi o la scomodità della sua efficacia simile a quella delle benzodiazepine?
Il kava-kava, o Piper methysticum è una pianta molto preziosa per gli abitanti delle isole del sud del Pacifico: da 3000 anni accompagna le loro cerimonie religiose e i momenti rituali. Questa pianta medicamentosa è stata poi scoperta anche in occidente dove le proprietà ansiolitiche sono state dimostrate ampiamente in studi di laboratorio e clinici (sui pazienti).
Le sue proprietà sono mediate dai kavalattoni; molecole che interagiscono con il GABA (il neurotrasmettitore inibitorio del sistema nervoso centrale, stesso target molecolare delle benzodiazepine) oltre a modulare l'azione delle catecolamine (le molecole attivatorie del sistema nervoso simpatico, quello dell'attacco-fuga per intenderci).
Queste proprietà hanno fatto si che a inizi 2000 un gruppo di ricercatori indipendenti ai quali si fa spesso riferimento (la Cochrane) ha fatto una recensione sulla sua efficacia concludendo che il kava poteva essere utilizzato per la cura dell'ansia lieve e moderata e transitoria.
Due anni dopo, era il 2002, alcuni articoli evidenziano gli effetti avversi epatici della pianta. Siccome alcuni di essi erano anche importanti, il kava venne tolto dal mercato internazionale.
Non così convinti dell'accaduto alcuni ricercatori iniziarono a indagare.
Si scoprì che gli effetti avversi dipendevano da tipologie estrattive (acetone) inopportune e a dosaggi di kavalattoni troppo alti in pazienti che assumevano altre terapie e avevano altre patologie che ne compromettevano la salute del fegato.
Mills e Bone in una valutazione indipendente del 2005 del livello di evidenza dei casi riportati di tossicità epatica riporta che vi sono 0 casi certi di tossicità derivata da assunzione di kava, 3 casi probabili (2 dei quali dovuti all'assunzione di estratti a base di acetone, considerati poco rappresentativi degli estratti tradizionalmente utilizzati e presenti sui mercati), 18 casi possibili,32 casi non verificabili per mancanza o scarsezza di dati, 26 poco probabili, 3 inesatti/non rilevanti.
Ipotizzando che i casi di epatotossicità fossero stati 50 (sovrastimiamo) il calcolo da fare è: quanti eventi avversi per dose si sono manifestati? che differenza rispetto agli psicofarmaci e ai farmaci in generale?
L'incidenza di effetti collaterali per il Kava ammonta a 0,24 per milione di dosi.
L’incidenza di eventi avversi per le benzodiazepine varia da 0,9 (bromazepam) a 2,12 (diazepam).per milione di dosi
La maggior parte dei farmaci hanno un rischio di epatotossicità è di 1 a 10 ogni 100.000
La percentuale di effetti avversi del kava è da quattro a dieci volte inferiore a quella dei più usati psicofarmaci ansiolitici.
Il Prof. Edzard Ernst della Peninsula Medical School, che comprende le Università di Exeter e Plymouth in Inghilterra, in un articolo pubblicato sul British Journal of Pharmachology pubblica una "Riconsiderazione del kava". La Commissione E, l’ESCOP e il prof. Ernst (membro della commissione britannica che ha deciso sulla messa al bando del Piper methysticum) condividono l’opinione che il ritiro del Kava sia ingiustificato alla luce dei dati sopraesposti, e che il rapporto rischio/beneficio della pianta sia buono, e sempre migliore dei farmaci di sintesi di riferimento.
L'ESCOP e la Commissione E tedesca (due organismi internazionali di riferimento per la fitoterapia) seguono le indicazioni e rimettono 10 anni dopo sul mercato l'estratto di questa preziosa radice in differenti nazioni. Dati i possibili effetti collaterali a livello epatico ne indicano un dosaggio non superiore ai 2 grammi di rizoma secco corrispondenti a 120 mg di kavalattoni e consigliano la prescrizione sotto controllo medico.
Ma ancora oggi nella maggior parte d'Europa il kava non è vendibile. Come mai?
Il Kava kava essendo una pianta, bene dell'umanità, non può essere brevettato e quindi il suo prezzo sul mercato è molto contenuto.
Le benzodiazepine, una classe particolare di psicofarmaci, ha rappresentato nel 2017 la prima voce di spesa fra i farmaci di classe C, cioè a carico del cittadino: 348 milioni di euro spesi. OSMED di AIFA
Quanto costerebbe alle multinazionali ( e alle agli altri poteri connessi) sostituire le benzodiazepine con il kava?
Probabilmente tanto quanto costerebbe sostituire gli antidepressivi con l'iperico:
TROPPO
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LA RIMOZIONE DELL'ANSIA  CON PROGRAMMA NEUROACUSTICO

Descrizione



Lo stress, i dispiaceri, l'ansia (ed altri disturbi parossistici, usando il linguaggio scientifico) agiscono sui processi che si svolgono nel nostro cervello.
Una volta incontrate delle situazioni complesse o drammatiche, una persona sviluppa determinati stati psicofisiologici, di cui chiave è l'ansia. L'ansia significa uno sconforto emotivo, l'attesa dei dispiaceri, dei pericoli imminenti. L'ansia ha anche un ruolo adattativo, permettendo di prepararsi alla situazione di pericolo; spesso però il nostro cervello non è in grado di distinguere un pericolo reale da quello immaginario generando degli stati d'ansia. Uno stato d'ansia è lì inclinazione a provare spesso uno stato di allarme mentre la probabilità del reale pericolo è bassa.

Mentre noi proviamo queste emozioni negative, il nostro cervello va in tilt, diventa simile ad un antivirus impazzito, cercando di analizzare una situazione stressante e di trovare una via d'uscita. In questo stato alcune persone vivono dei picchi dell'attività alfa del cervello, altre invece, sono sommerse dalle ondate di veloci ritmi beta. Tutti i ricercatori notano negli EEG delle persone ansiose un forte aumento della potenza dei ritmi beta.

Probabilmente, il collegamento tra il livello d'ansia e la potenza dei ritmi beta spiega la predominanza dei detti ritmi negli EEG dei pazienti depressi, delle persone socio fobiche, o di coloro che subiscono dei disturbi post traumatici. Alcune aree del cervello subiscono l'iperstimolazione, mentre altre aree si reprimono. In questo stato è impossibile trovare una soluzione giusta, prima occorre calmarsi e ripristinare l'autocontrollo.

Per questo è stato sviluppato il programma «La rimozione dell'ansia»; il suo scopo è la normalizzazione e la sincronizzazione dell'attività degli emisferi, la rimozione dell'eccessiva attività beta, l'indicazione di un ritmo che aiuti ad uscire da uno stato di allarme e del nervosismo.
E' possibile risolvere questo problema stimolando separatamente i ritmi degli emisferi destro e sinistro. Nel programma si usano dei metodi neuro acustici che agiscono su un certo emisfero normalizzando la sua attività. Le frequenze riprodotte nella cuffia destra si differiscono da quelle riprodotte nella cuffia sinistra; in questa maniera il programma aiuta a sincronizzare l'attività degli emisferi, e l'ansia sparisce, la coscienza si rasserena.

Lavorando con questo programma è estremamente importante osservare la polarità delle cuffie; indossate la cuffia sinistra sull'orecchio sinistro e la cuffia destra sull'orecchio destro, in caso contrario il programma non funzionerà.

Il programma dura 30 minuti e consiste di 3 segmenti di 10 minuti ciascuno; la frequenza cambia da 8,5 Hz a 15 Hz nel primo segmento e da 15 Hz a 8,5 Hz bel secondo; poi il ciclo si ripete.

In questa maniera il cervello riceve dei ritmi sani, e l'attività beta eccessiva viene rimossa. Ma l'unicità del programma sta nell'insegnare il cervello come affrontare gli stati d'ansia nel futuro, senza il programma. Il nostro cervello è in grado di ricordare la stimolazione cui si sottopone, e di usare questa esperienza nel caso se dovessero sorgere delle situazioni simili. Il programma «La rimozione dell'ansia», se si lavora con regolarità, è capace non solo di sostituire le medicine calmanti ma anche di procurare un costante risultato, impossibile da ottenere per via farmacologica.





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martedì 4 aprile 2023

Alza gli occhi al cielo




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