Nikola Tesla: il genio che ...
Nikola Tesla: il genio che voleva illuminare il mondo, e finì nel buio
Inventore. Visionario. Solitario.
La mente di Nikola Tesla correva veloce, troppo veloce per il mondo che lo circondava. Nato nel 1856, nell’attuale Croazia, fin da giovane mostrò un’intelligenza che sfiorava il prodigio: memorizzava interi libri, parlava otto lingue, vedeva ogni invenzione già finita, già funzionante, dentro la sua testa.
A lui dobbiamo la corrente alternata, il motore elettrico, i primi concetti di radio, radar, trasmissione senza fili. Fu lui, prima di tutti, a immaginare un’umanità connessa, un’energia libera, pulita, per tutti. Fu il padre di un futuro che ancora oggi stiamo cercando di realizzare.
Ma quel futuro gli fu negato.
Mentre i suoi progetti potevano cambiare il mondo, furono fermati da chi voleva che il mondo rimanesse com’era. Thomas Edison, il suo più potente rivale, lo screditò. I finanziatori si tirarono indietro. L’idea di Tesla — energia gratuita per tutti — faceva troppa paura ai padroni del profitto.
Non pensava al denaro, non brevettava tutto. Non cercava ricchezza, ma progresso. E mentre altri si arricchivano con le sue idee, lui finiva nell’ombra. Ridicolizzato, ignorato.
Negli ultimi anni visse da solo, in una stanza d’albergo a New York. Parlava ai piccioni, camminava di notte per le strade, con i suoi abiti eleganti — l’unica cosa che non volle mai perdere. Continuava a scrivere, a inventare. Ma nessuno lo ascoltava più.
Morì il 7 gennaio 1943, a 86 anni. Solo. Povero. Il suo corpo fu trovato giorni dopo. Nessun funerale solenne, nessuna celebrazione. Solo silenzio.
Eppure oggi, il suo nome risplende. Statue, musei, biografie, persino un’auto elettrica porta il suo nome. Il mondo che lo dimenticò in vita, oggi lo celebra come uno dei più grandi geni della storia.
Ma la verità resta amara: Tesla non cercava fama. Cercava di illuminare l’umanità. E lo ha fatto. Anche se nessuno, allora, glielo disse mai.
Che questa storia ci ricordi una cosa: i sogni, quando nascono, sono fragili. E spesso il
capisce solo quando è troppo tardi.
(Dalla pagina fb Ti Amo Anore)
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