Non è un Paese per cripto.
Post di Stefano Capaccioli , dottore commercialista, fondatore di Coinlex , società di consulenza e network di professionisti sulle criptovalute e soluzioni blockchain, autore di “La tassazione delle attività digitali” – Non è un Paese per cripto. Tassiamo le criptoattività al 42%, con l’aliquota massima. Il viceministro Leo, buon ultimo, ha mirato dritto alle criptoattività , discriminandole per l’ennesima volta. Visto che ci siamo, a quando gli elenchi di coloro che hanno acquistato criptoattività? Quando i corsi di recupero, le strutture dei servizi per le tossicodipendenze per recuperare i devianti che fanno uso di criptoattività? Perché non introdurre dazi doganali e chiudere le frontiere alle cripto? Spegniamo internet, vietiamo la criptografia, le chiavi asimmetriche e tutto, già che ci siamo. La sconsolante verità di chiunque si avvicini al mondo delle criptoattività è che l’Italia ha posto in essere qualunque attività finalizzata a debellare il radicamento delle stesse attrav