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Visualizzazione dei post da dicembre, 2021

Il PREDATORE

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Il PREDATORE Proprio come noi alleviamo galline nei pollai, i predatori ci allevano in recinti umani, umani. Così, hanno sempre cibo disponibile. — No, no, no, no — rispose Carlos. Questo è assurdo, Don Juan! Quello che dici è mostruoso. Semplicemente non può essere vero, né per uno stregone, né per un uomo di strada, né per nessun altro. - Perché no? — Domanda Don Juan con calma... Abbiamo un predatore che è venuto e ha preso il controllo delle nostre vite; gli esseri umani sono suoi prigionieri. Il predatore è il nostro Signore e Signore. Ci ha reso docili, indifesi. Se vogliamo protestare, sopprime le nostre proteste. Se vogliamo agire indipendentemente, ci ordina di non farlo... Hanno preso possesso di noi per soddisfare i loro bisogni e gusti e ci spremono senza compassione perché noi siamo il loro sostentamento. Così come noi alleviamo galline nei pollai, così anche loro ci allevano in umani. Quindi hanno sempre soddisfazione a portata di mano... Gli sciamani dicono che i predato

RAFFREDDORI, INFLUENZA, FEBBRE?

ANTIPATOGENO RECENSIONI Patrizia Nanni05.07.2020 21:16 E' un programma che ho da diverso tempo, di cui non potrei farne più a meno. Negli ultimi tempi lo utilizzo anche come prevenzione,visto i tempi che corrono...... FRANCO CAMPANELLA19.04.2020 18:58 ANTIPATOGENO è stato il mio primo amore neuro acustico. L’anno scorso ho preso un bruttissimo raffreddore che per vari motivi non avevo la pazienza di accompagnare e far esaurire dolcemente con l’omeopatia come ho sempre fatto, per la solita settimana in cui questi raffreddori mi durano. La parte più fastidiosa era l’accumulo di muco nel naso e nella gola che di notte mi soffocava e interrompeva il mio sonno costringendomi a dormire seduto. Così ho deciso di stroncarlo con rimedi più “persuasivi”. In effetti i sintomi peggiori – lacrimazione, rinorrea, coriza e muchi – sono cessati nell’arco di un giorno ma aveva cominciato a farmi male la testa, mi era rimasta la classica voce cavernosa e di sera un pizzicore mi irritava la gola. Ho

Intervento di Gianmarco Landi a Cremona 11/12/21

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MINORENNE COSTRETTA DAI GENITORI A VACCINARSI

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CAZZATE SU CAZZATE

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di Valentina B. Alcune delle cazzate dette e fatte in questi due anni – I cinesi che muoiono per strada in preda alle convulsioni – Il plexiglass in spiaggia – Le onde del mare che, infrangendosi sugli scogli, spargono il virus in un aerosol contagioso – Che certi dialetti sono più contagiosi – Gli Stati Generali – L’asfalto da sanificare – Le spiagge (!) da sanificare – Il virus contagioso a orari – Tenete lontani i bambini dai nonni – Vaccinate i nonni cosi riabbracceranno i nipoti – Vaccinate i bambini per non contagiare tutti – I bambini non possono uscire, il cane sì – Il virus che contagia nel tragitto dall’ingresso al tavolo o dal tavolo alla cassa ma non al tavolo – Il virus che contagia in piedi ma non da seduti – Il virus che in piedi se non sei vaccinato non contagia, ma contagia se ti siedi – Il green pass allungato ad 1 anno ma sei protetto solo per 6 mesi – Le varianti di paesi invisi all’UE (attendiamo quella bielorussa) – La Cina ci sta aiutando – Il paziente 1 che non

L’inquietante lezione della peste di Ginevra

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“Quando la peste bubbonica colpì Ginevra nel 1530, tutto era già pronto. Fu persino aperto un intero ospedale per gli appestati. Con medici, paramedici e infermieri. I commercianti contribuivano, il magistrato dava sovvenzioni ogni mese. I pazienti davano sempre soldi, e se uno di loro moriva da solo, tutti i beni andavano all’ospedale. Ma poi è successo un disastro: la peste andava spegnendosi, mentre le sovvenzioni dipendevano dal numero di pazienti. Non esisteva questione di giusto e sbagliato per il personale dell’ospedale di Ginevra nel 1530. Se la peste produce soldi, allora la peste è buona. E poi i medici si sono organizzati. All’inizio si limitavano ad avvelenare i pazienti per alzare le statistiche sulla mortalità, ma si sono presto resi conto che le statistiche non dovevano essere solo sulla mortalità, ma sulla mortalità da peste. Così cominciarono a tagliare i foruncoli dai corpi dei morti, asciugarli, macinarli in un mortaio e darli agli altri pazienti come medicina. Poi

LA CHIESA HA CONDANNATO A MORTE TUTTI GLI ALBERI SECOLARI,

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LA CHIESA HA CONDANNATO A MORTE E FATTO DISTRUGGERE TUTTI GLI ALBERI SECOLARI, LUOGHI DI INCONTRO E DI CONNESSIONE... LA STORIA Nell’anno 890 d.C., attraverso il concilio Namnetense, la Chiesa cattolica prende una posizione ufficiale e condanna a morte tutti gli alberi secolari presenti sul suo territorio, nonché tutti i boschi ritenuti sacri dalle popolazioni che ancora non si erano genuflesse alla croce. Le piante andavano eradicate, arse e al loro posto in molti casi veniva eretta una chiesa. Quest’ultimo passaggio denota benissimo l’identità del Parassita: “Non ‘spegniamo’ un luogo reso energeticamente forte da millenni di pratiche psichiche e di atti biologici, ma ne diventiamo noi i proprietari”. “Arbores daemonibus consecratae”, alberi consacrati ai demoni. Riporto un passaggio del testo prodotto: «Summo decertare debent studio Episcopi, et eorum ministri, ut arbores daemonibus consecratae, qua vulnus colit, et in tanta venerazione habet ut nec ramum nec surculum inde audeat amp

LA STORIA NON INSEGNA E LA NATURA DELL'UOMO NON CAMBIA

"Quando la peste bubbonica colpì Ginevra nel 1530, tutto era già pronto. Hanno persino aperto un intero ospedale per gli appestati. Con medici, paramedici e infermieri. I commercianti contribuivano, il magistrato dava sovvenzioni ogni mese. I pazienti davano sempre soldi, e se uno di loro moriva da solo, tutti i beni andavano all'ospedale. Ma poi è successo un disastro: la peste andava spegnendosi, mentre le sovvenzioni dipendevano dal numero di pazienti. Non esisteva questione di giusto e sbagliato per il personale dell'ospedale di Ginevra nel 1530. Se la peste produce soldi, allora la peste è buona. E poi i medici si sono organizzati. All'inizio si limitavano ad avvelenare i pazienti per alzare le statistiche sulla mortalità, ma si sono presto resi conto che le statistiche non dovevano essere solo sulla mortalità, ma sulla mortalità da peste. Così cominciarono a tagliare i foruncoli dai corpi dei morti, asciugarli, macinarli in un mortaio e darli agli altri pazienti