mercoledì 30 maggio 2012

MARIO MONTI E' UN CRIMINALE


Mario Monti odia lo Stato. E ci dicono che lo salverà.
(quello che non ho potuto spiegare a L’Ultima Parola venerdì scorso)

Mario Monti, il criminale che sta smembrando il futuro delle prossime due generazioni di bambini italiani e tutta la nostra ricchezza residua, è un fanatico discepolo del Libero Mercato. Il Libero Mercato è possibile solo e unicamente a condizione che lo Stato cessi di esistere, poiché lo Stato moderno è nato con la funzione primaria di proteggere la gente dalla furia predatoria del Libero Mercato.
Il fanatismo integralista del Libero Mercato anti-Stato ha un padre-profeta, che risponde al nome di Friedrich August von Hayek, economista austriaco vissuto dal 1899 al 1992. Di seguito alcuni suoi principi:
Sullo Stato Sociale, Hayek così si pronunciò: “Fornire agli indigenti e agli affamati qualche forma di aiuto, ma solo nell’interesse di coloro che devono essere protetti da eventuali atti di disperazione da parte dei bisognosi”.
Sulla democrazia dello Stato, si dichiarò a favore di uno Stato minimo, ma anche di uno Stato dittatoriale che imponesse le leggi dell’ordine supremo al popolo ignorante.
Sulla funzione pubblica della spesa statale, Hayek pensò che distruggendo ogni accesso dello Stato alla moneta si sarebbe finalmente abolita ogni forma di spesa pubblica. Propose l’abolizione completa del monopolio statale sull’emissione della moneta, per permettere solo alle banche private di creare denaro in libera competizione fra loro. Di fatto, si sarebbe trattato dell’abolizione del Tesoro nazionale e del bilancio dello Stato. L’abolizione dello Stato in sé.
** Si noti che quanto sopra è precisamente il disegno dell’Eurozona, cioè la sottrazione radicale agli Stati sovrani della loro moneta. Otmar Issing, uno dei padri dell’Euro e membro della BCE, ha dichiarato: “Quello che è successo con l’introduzione dell’Euro ha davvero ottenuto ciò che invocava Hayek”. E ancora: “E’ oggi chiaro che idee come le sue hanno ispirato i Trattati dell’Unione Europea… Non dovrebbe Hayek essere oggi felice di ciò che abbiamo fatto? Così tanta parte delle sue idee degli anni ’60 sono oggi legge europea”. Questo ammette il maggior insider della BCE nel 1999, parlando liberamente presso una delle più accanite fondazioni di destra neoliberista del mondo, l’Institute of Economic Affairs di Londra. Ammette che davvero, come da me scritto molte volte, questa Unione fu modellata sul volere dei profeti delle elites sociopatiche e anti-Stato, in palese sfregio del mandato ricevuto dagli amministratori dei cittadini comuni d’Europa. **
Posto di fronte alla scelta se favorire l’occupazione o la lotta all’inflazione, Hayek non ha dubbi: la lotta all’inflazione deve essere Regina, e tutto il resto dell’economia viene dopo, incluse le masse disperate delle persone condannate a una vita ignobile nella disoccupazione e sottoccupazione, che non lo toccano minimamente.
Hayek era un propagandista di un Darwinismo sociale senza pietà. Per lui ogni singolo aspetto del vivere comune, inclusa la morale, doveva essere frutto di una lotta spontanea, e mai di una pianificazione democratica dello Stato. Niente tutele per le minoranze, per i deboli, assolutamente no spesa dello Stato per il bene pubblico, trionfa solo il meritevole, il forte, in assenza completa di una qualsivoglia funzione pubblica. Hayek rappresenta il massimo profeta anti-Stato forse mai esistito.
Va inoltre compreso che figure come Hayek, come Walras, come l’italiano Evola, come Perroux, come Schuman, come Attali, come Issing e Weigel, come Draghi, come Amato, come Prodi, come Bini Smaghi, e come Monti, insomma, come tutti questi tecnocrati Neoclassici e Neoliberisti che hanno o hanno avuto in pugno questo continente, erano e sono cultori del diritto insindacabile delle elites di governare “le masse ignoranti” (Hayek – Schuman). La democrazia è per loro solo un grave ingombro alla giusta guida di ‘ste masse di “outsider rompicoglioni” (la definizione di cittadini di Walter Lippmann), e dunque va grandemente ridotta. I trattati europei sovranazionali che hanno esautorato i parlamenti, e l’Eurozona che ha tolto la moneta ai governi, furono pensati proprio per questo fine.
Abbiamo già visto sopra come le idee di Friedrich August von Hayek abbiano inzuppato la creazione sia dell’Unione Europea che dell’Eurozona. Già qui chiunque sia sano di mente dovrebbe saltare sulla sedia e gridare allo scandalo. Come può il pensiero di chi odia lo Stato a morte comporre la spina dorsale di una Unione di Stati? Come può un uomo che scrive, lo ripeto, “… fornire agli indigenti e agli affamati qualche forma di aiuto, ma solo nell’interesse di coloro che devono essere protetti da eventuali atti di disperazione da parte dei bisognosi” aver ispirato le regole votate dai Premier il cui mandato costituzionale dovrebbe essere la tutela dei cittadini? E nel caso italiano parlo di Mario Monti, ma anche di Prodi e D’Alema, Ciampi, Amato.
Monti, come una lunga serie dei padri creatori dell’Euro, è contiguo, è inzuppato, è intriso di Friedrich August von Hayek, di Libero Mercato integralista, di darwinismo sociale. E’ intriso cioè del credo di chi odia lo Stato. Una dimostrazione:
Monti – che non è solo un fedele di Goldman Sachs, del Bilderberg, della Trilaterale, ma è anche stato Presidente del Consiglio d’Amministrazione del Bruegel, finanziato da Microsoft e dal mostro affamatore del mondo Syngenta (sarà forse per questo che Monti Commissario europeo multò Microsoft di una cifra equivalente a multare Montezemolo di 1 euro e 20 centesimi per eccesso di velocità) – Monti dicevo ha ricevuto nel 2005 il premio della Friedrich August von Hayek Foundation, che già aveva premiato proprio Otmar Issing (e Margaret Thatcher, sic). Monti siede fiero e compiaciuto in un consesso la cui ideologia ispiratrice, come già detto, è l’antitesi più feroce allo Stato mai concepita se si esclude la palese tirannide, e sentite come viene apostrofato:
Onoriamo oggi un uomo (Monti) che è stato fedele nelle parole e nei fatti ai principi di Friedrich August von Hayek”.
La sua vita, il suo lavoro, e la sua personalità (di Monti) non potrebbero essere meglio caratterizzati e onorati se non da un premio che porta il nome del grande economista Friedrich August von Hayek”.
Applausi. Non risulta che Mario Monti si sia alzato e abbia rifiutato gli onori proclamando, inorridito, “… ma io sono un uomo di Stato!”.
Monti riceve nel 2004 la Medaglia Schuman, e questo non vi dice nulla? Se non vi dice nulla leggete ciò che ci ha rivelato il Prof. Alain Parguez dell’università francese di Besancon ed ex consigliere di Mitterrand, a Milano il 12 maggio: “Schuman era amico di Salazar, di Mussolini e di Pio XII. In un discorso del 1935 all’assemblea cattolica francese Schuman disse che bisognava abolire leggi infami repubblicane, ristabilire la libertà religiosa e negare sia la scuola laica che lo stato laico. Egli avrebbe dedicato i suoi sforzi a costruire una Unione Europea così”.
E dunque un tecnocrate, Monti, con queste affiliazioni, con questa contiguità ideologica coi peggiori nemici dichiarati della funzione pubblica, come può essere compatibile con un incarico di pubblico amministratore del pubblico bene? Cioè della mia e della tua vita, di quella dei tuoi genitori ammalati, o di tuo figlio a scuola. Lo capite ora com’è possibile che lui e i suoi sciagurati sicari siamo oggi intenti alla demolizione della democrazia e della sovranità economica dello Stato italiano? Mario Monti odia lo Stato, disprezza noi e crede ciecamente nelle elites. Dall’alto dei cieli lo benedice benevolo Friedrich August von Hayek.
Ma Mario Monti è stato chiamato dall’indegno Presidente Giorgio Napolitano a ‘salvare’ il nostro Stato.
Tutto ciò è, nella forma, una grottesca oscenità. Nella sostanza è invece molto peggio, è la devastazione delle vite di milioni di nostri connazionali e della democrazia stessa, una devastazione pensata e voluta da questa potente scuola ideologica senza una briciola di rimorso. Un crimine. Mario Monti è un criminale.

PAZZIA DILAGANTE CHE FUNGE DA "SCARICA" BATTERIA PER TE E NUTRIMENTO PER IL DEMIURGO.


Babilonia è tornata.
L'incomprensione sembra dominare piazze, strade, uffici, case, famiglie.
Babilonia è nella testa, senza esclusioni di colpi.
C'è un sottofondo rumoroso e furbo che si finge te,
che ti distrae dal centro e ti fa indicare il "LA' FUORI" come punto di ritrovo.
Sii nel mondo, ma non del mondo.
Ci sono innumerevoli sinapsi che ti illudono, con le loro scosse elettriche, di vertià subdole, obsolete e fuorvianti.
Non sai più chi sei. Non comprendi come, quando e perchè.
Senti solo che ci sei, ma a volte nemmeno quello.

Cerchi placebo, illusioni, risposte olografiche appartenenti alla Dea Paura.
E quando credi di sapere ormai tutto, lì si presenta quel vociare ingannevole che si finge te.
Ti dice che sei bravo, che stai facendo un ottimo lavoro, che sei divino, magico, forte, romantico, evoluto.
Sei caduto nel tranello per l'ennesima volta. Ti si fa credere di essere lui.
Lui chi? Ti chiederai..
Non la sa nessuno, ma lo hai scoperto, ed è fondamentale.
E' astuto, si mimetizza meglio della stessa aria che respiri, utilizza le tue idee, la tua conoscenza, le tue paure, i tuoi attaccamenti, i tuoi sogni e desideri..
E' una copia impaurita ma allo stesso tempo rabbiosa e assetata di ciò che non potrà mai avere.. la tua IMMORTALITA'.
Chi sono IO, allora ti chiederai?
Staresti per caso qui se lo sapessi ??
Devi avere il coraggio di mollare ciò che ti da sicurezza, certezza.. persone, situazioni, luoghi, oggetti..

Se la vita te lo chiede saprai riconoscere che dovrai abbandonarti a qualcosa che non parla, non bisbiglia nella testa, non ti fa fare supposizioni o mille congetture, non ti dice ciò che è giusto e sbagliato, ma è semplice intuizione istantanea e improvvisa, senza perchè. E' una forza che ti spinge ad agire fermo, deciso senza esitazione o ripensamenti.
Lì, toccherà poi a te non farti ingannare per l'ennesima volta dalla tua copia fasulla che ti dice: "NOOOO, cosa fai, perchè lo fai, ma cosi potrebbe accadere che.. ecc ecc..." . E' una lotta, una battaglia davvero personale. Non serve scendere in piazza per far valere diritti che non sono mai esistiti. L'unico impegno che hai è scoprire come arrivare a sentire di nuovo questa forza che ti preme nel petto, che pur di farsi sentire, ti tiene in uno stato di ansia incomprensibile, ti regala notti insonni di asma, quasi a comunicare: ASCOLTAMI, MI STAI SOFFOCANDO.. VOGLIO SOLO RESTITUIRTI LA VERITA'.. CIO' CHE DA SEMPRE TI APPARTIENE!

Se davvero tu volessi liberarti diresti:
"Voglio solo riuscire a togliermi queste catene! Altrimenti ogni azione compiuta si porterà dietro le conseguenze di questa prigionia. Ogni cosa sarà sporcata dall'illusione di ingannevoli e false libertà esteriori, quando invece è dentro di me che si svolge la battaglia finale tra angeli e demoni. La paura è una regina senza volto che ha paura di perdere il suo regno. Perché senza volto? Perché sfugge al mio sguardo per paura di esser scoperta e sconfitta. Ma poi mi accorgo che assume il mio stesso volto con l'espressione di chi si rifiuta di voler accettare la verità che a primo impatto è come un pugno perforante alla bocca dello stomaco. E allora continuo a rinnegare me stesso e pertanto la vita stessa solo perché da bambino son stato abituato a fare i capricci quando mi davano una medicina curativa, ma dal sapore amaro.  Cosa resta da fare allora? Forse non voglio saperlo perché ho paura di scoprire il volto della paura stessa? Forse perché la fede, che è volontà, sto fingendo di non vederla?
Essa è una spada e non può cadermi da sola tra le mani perché devo essere io ad estrarla dalla roccia."

PAZZIA DILAGANTE CHE FUNGE DA "SCARICA" BATTERIA PER TE E NUTRIMENTO PER IL DEMIURGO.

L'avevo detto che l'essere umano sarebbe stato portato ad uno stato di stress emotivo sempre maggiore fino al non controllo dell'animale rivestito di una personalità che giunge ad uno stato di pazzia tale da non sopportare nemmeno il ronzio di una mosca. Pochissimi sono in grado di gestire le proprie emozioni (una risposta del corpo ad un idea/condizionamento). Conseguenze a dir poco da film surreali: A partire da un parcheggio non dato, da un insulto, a finire con un addio, la fine di una storia, un licenziamento, un parere discordante ecc. Io la chiamo selezione naturale, consapevole o meno. Molti si ammazzano, ammazzano e si fanno ammazzare.
E i media ne parleranno sempre più ossessivamente per coltivare, nei pesci che abboccano all'amo, lo stress emotivo/energetico della paura e del terrore per nutrirsi di questa energia, che altro non è che il loro cibo (senza giudicare se sia bene o male).
Il gioco è questo. Smettete di abboccare all'amo, quello che si infilza e vi tira prepotentemente, ma agganciate, invece, la vibrazione interna di quell'AMORE di sè autentico che non si può descrivere e che non è quello di cui tanto si parla in fiction, talk show o pseudo libri spirituali semplicistici e ridicolamente addormentanti.
Sapete qual'è il problema? E' che non vi piace la verità perchè spesso è dura da accettare e pertanto cercate palliativi o placebo nei rapporti, nell'isolamento pseudo-spirituale riempendovi la testa di tanta roba e meccanismi che vi incastrano ancora di più. Qui c'è da svuotare tutta la spazzatura che abbiamo dentro, accumulata negli anni tramite i condizionamenti ricevuti. Riuscire a comprendere che la vera lotta è dentro e si manifesta fuori come una sorta di catalizzatore esteriore. Troppe teorie e poca pratica, c'è solo voglia di fuggire ed è evidente quando le certezze, nella vita di una persona, crollano di botto...
La fogna è strapiena e otturata.. prima o poi deve straripare perchè in molti non hanno ancora preso consapevolezza che tanta cacca va lasciata andare.. tutto sta per straripare e venire a galla. Chi non è davvero pronto potrebbe rimanere sotto shock a primo impatto! A buon intenditor poche parole.. la Vita parla sempre per simboli e archetipi e a volte ti sbatte in faccia la verità quando ti ostini a non voler capire o a far finta di non vedere!


Tanto, volenti o nolenti, la fine di un ciclo (che sia la tua vita [MICROCOSMO] o quella di un intero universo [MACROCOSMO]) arriva in ogni caso.
Quindi se proprio vuoi far qualcosa di utile, falla per costruire qualcosa di davvero REALE che rimanga anche nel successivo e/o eventuale ciclo, e quel qualcosa non è di certo la rivendicazione, fatta di striscioni in una piazza, di diritti mai esistiti.
Qui si parla della COSCIENZA. Di un qualcosa senza tempo e senza spazio che dentro di te sta scalpitando per farsi ascoltare in quanto soffocata da quel materiale di cui si è rivestita e addormentata per via di una bella bevuta dal calice dell'oblio.
Che sia immortale o no, lo scoprirai solo dopo quell'evento che si usa chiamare morte ma che altro non è che un'altra nascita. Quindi sta a te decidere se protestare per farti abbassare il prezzo della benzina, ubriacarti, drogarti o copulare come un'animale che spreca le sue acque seminali a "cazzo" e poi morire nell'inconscienza più totale o prendere al balzo quest'occasione di innalzare la tua consapevolezza a tal punto da risvegliare la tua Coscienza e scoprire il reale valore di questa immortalità.
Occorre disintossicarsi e riprendere il controllo, ma quello vero.


TERREMOTO,PERCHE' I CAPANNONI VENGONO GIU'

Il grafico: clicca per ingrandireShoe box , li chiamano gli americani, scatole di scarpe. Oltre alla morte, alle macerie e alle famiglie scaraventate nelle tende, stavolta il terremoto ha portato la paura dei capannoni, venuti giù come nemmeno le casette medievali. Cemento grigio, 1.000 metri quadri di media, in Italia ne abbiamo più di 700 mila. E di questi, secondo l'ultimo rapporto dell'Agenzia del Territorio, oltre 80 mila sono proprio in Emilia Romagna. Da lì vengono fuori merci che conquistano i mercati stranieri, il 30% diventa export. Solo da Modena e Ferrara arriva l'1% del 
nostro Pil, il prodotto interno lordo. Sono il cuore dell'economia di quella terra e dell'Italia intera, i capannoni. Rappresentano uno dei simboli di un Paese che lavora.
Ma adesso ci accorgiamo che sono anche l'anello debolissimo di un patrimonio edilizio che già di suo non è il massimo della sicurezza. «Sono edifici molto semplici - spiega Bernardino Chiaia, professore di Scienza delle costruzioni al Politecnico di Torino - formate da pochi pilastri e travi. Riescono a resistere solo a sollecitazioni verticali mentre in caso di sollecitazioni orizzontali, come quelle provocate da un terremoto, possono venire giù come un castello di carte». Castello di carte, proprio così. Sembrano le parole di chi ha appena sentito la terra tremare e sta tremando pure lui, di chi è scappato tra la polvere di uno di quei colossi venuti giù. E invece è il pacato ragionamento di un esperto del settore, che siede anche nel consiglio d'amministrazione dell'Ingv, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il punto è che le travi sono poggiate sui pilastri, a tenerli insieme è solo una cerniera, nulla di più. Se la terra trema, la trave può perdere l'appoggio del pilastro. E allora viene giù, insieme al tetto. Possibile? Possibile che strutture dove lavorano ogni giorno migliaia di persone siano fatte «seguendo il modello dei Lego», come dice un altro ingegnere, il bolognese Guido Cacciari con 20 anni di esperienza nelle zone sismiche? 

MEDICINA CINESE

La Medicina Cinese è un sistema di cura completo, usato in Asia per oltre 2.500 anni e in Occidente da almeno cento. Si fonda su un corpo teorico che si è trasformato e arricchito nel corso dei secoli, fino a raggiungere una maturità che consente di diagnosticare e trattare con successo anche i problemi di salute dei giorni nostri.

La Medicina Cinese è definita "olistica" perché fonda ogni sua teoria su un assunto di base: l'essere vivente è un'unità permeata di energia: è energia lo spirito, lo sono i pensieri e le emozioni, ed è energia anche il corpo fisico; cambia soltanto il grado di densità di questa energia.
Potremmo dire che ogni essere vivente è un continuum ininterrotto di energia, dal polo più sottile (spirito) al più coeso (sostanza materiale).
Nello stato di salute come nella malattia, vi è comunicazione e influenza tra le parti: il rilassamento della mente giova al corpo e un disturbo fisico influenza la psiche.
La Medicina Cinese, quindi, non si focalizza su un singolo sintomo ma considera importante lo stato della persona nel suo insieme di corpo fisico, mentale e spirituale e non si limita a considerare i disturbi in atto, perché vuole risalire alla radice della malattia. Perciò la terapia, tranne in caso di urgenze, non è mai sintomatica.

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ANOTHER EARTH IL TRAILER

martedì 29 maggio 2012

LA FORZA DI UNA FOTOGRAFIA


Vi sembrano guardie del corpo?
A me sembrano schiavetti servizievoli soddisfatti
E la Finoccchiaro vi sembra una da proteggere?
a me sembra una padrona  snob.


Tutti a casa a fare lavori socialmente utili.


lunedì 28 maggio 2012

LA MIA INUTILE LOTTA CONTRO UN MONDO CHE SPROFONDA...

FIGURE DI CARTONE - LE ORME

MERKEL NON SA DOV'E' BERLINO



Questa MERKEL  non sa neanche dove sta Berlino,ma vuole dettare leggi di carattere economico a tutta l'Europa..al di la di questo è un vero proprio DANNO per l'Europa intera

LA Merkel arriva dalla Germania dell'Est era protestante e della DDR dice che era una dittatura ma che poi non era neanche male,si festeggiava il Natale si andava in vacanza i miei 35 anni passati in DDR sono stati importanti e preziosi ed ha meravigliosi ricordi di infanzia( mi sa che il suo modello di Europa è il modello DDR) apparteneva alla sezione Agitazione  e Propaganda nel partito dei giovani comunisti diventa poi membro del partito risveglio democratico e nel 1990 viceportavoce del governo della Germania Est


  • Ivano Antar Raja

domenica 27 maggio 2012

LAVORANO 50 MINUTI, GUADAGNANO 250MILA EURO. INDOVINATE CHI SONO?

A Palermo c’è una fantomatica “commissione per la qualità della legislazione” che da gennaio a oggi si è riunita 2 volte (il 22 febbraio tra le 12.10 e le 12.30 e il 13 marzo tra le 15.30 e le 16). In totale 50 minuti di “lavoro” (si fa per dire). I nove deputati che fanno parte di questa commissione ci sono costati, da gennaio a oggi, 250mila euro solo di indennità. In pratica 5 mila euro per ogni minuto di presenza. Non male no? Inutile aggiungere che la qualità della legislazione siciliana non ne abbia tratto grande giovamento…

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sabato 26 maggio 2012

BUFERA BARNARD




Paolo Barnard ha ragione. Ma sbaglia. Paolo Barnard sbaglia. Ma ha ragione. Succede sempre così, quando sei border line. Avere ragione pur avendo torto, e viceversa, è il prezzo che si paga quando si sta in bilico, a cavallo tra due mondi: quello apparente, illusorio dei media che proiettano una lente deformante sulla realtà e ne selezionano solo alcune aree, mettendole al centro e mantenendole a fuoco, di modo che tutto il resto scompaia, come se non esistesse, e quell'enorme, sconfinato universo che sorpassa la narrazione mediatica di un infinito ordine di grandezza. Leggere i giornali e mettersi davanti alla televisione è come stare dietro al buco della serratura e vedere sempre lo stesso raggio di sole infrangersi sul lembo di un panno steso. O, se volete, è come guardare il mondo dal satellite, puntando l'obiettivo su un'area di pochi metri quadrati alla volta, costretti ad attendere il giro successivo per spostare la visuale sul settore adiacente. Non solo la visione d'insieme non si ottiene mai, ma l'immagine che se ne ricava è solo una parte del tutto così infinitesimale da essere ingannevole, soprattutto se chi manovra la telecamera decide cosa inquadrare e trasmettere, restituendo l'illusione che non accada nient'altro se non quello che lo schermo riproduce.






Lo scorso novembre, quel "fate presto" che ha bombardato la retina degli italiani ha usato le ottiche dei media per mettere a fuoco solo una piccola parte di quel che stava avvenendo: lo spread che si alzava. Restringendo l'immagine fino al parossismo e portando lo zoom a fondo scala, la maggior parte di noi (non tutti) ha creduto che intorno al grafico dei rendimenti di mercato non vi fosse nulla: nessuna causa esterna, nessuna ragione di cui parlare, nessun'altra soluzione possibile se non chiamare l'omino dello spread, il tecnico certificato, e restare in attesa mentre sostituiva il componente difettoso, la democrazia, con il nuovo relè automatico. Ma quando il problema è nell'impianto elettrico, e il tecnico non ve lo dice perché l'assistenza 24 ore su 24 rappresenta la sua maggiore componente di reddito, la lavatrice continuerà a rompersi, di nuovo, di nuovo e poi ancora di nuovo.

 Quando le donne lavavano a mano, certo non avevano bisogno di un esperto, perché i mastelli non si rompevano. Così, prima che un manipolo di monetaristi inventasse il marchingegno difettoso dell'euro, proponendosi poi per dare assitenza continua, gli stati sovrani europei avevano in casa tutte le competenze di cui avevano bisogno. Potevano cioè lavarsi i panni sporchi in famiglia. Oggi, invece, abbiamo creato un problema che non c'era e abbiamo inventato una professione nuova per risolverlo. Abbiamo creato una tassa che non fa parte di nessuna politica fiscale e quindi non può essere ridotta né eliminata: la nuova decima del debito pubblico.

 La Banca Centrale Europea non è stata costruita come la FED, la sua omologa americana. Draghi lo ha detto chiaramente, l'altro giorno alla Sapienza: lo scopo della BCE è unicamente quello di mantenere l'inflazione entro il 2%. Ora, l'inflazione cos'è? E' l'aumento dei prezzi, ma l'aumento dei prezzi è dovuto alla disponibilità rinnovata di denaro fresco. Si immette denaro e, poichè vi è più ricchezza, i prezzi delle merci, regolati dalle leggi del mercato, si adeguano al rialzo. Dopo un po' il denaro si svaluta perché i rincari compensano la maggiore disponibilità di liquidi. Tuttavia, il tasso di inflazione è anche una misura indiretta della ricchezza disponibile. Dunque una politica monetaria centrale unicamente concentrata sul controllo dell'inflazione corrisponde ad una precisa volontà politica di contenere la ricchezza. E' come lasciar scorrere un filo d'acqua da un unico rubinetto per la paura che si allaghi tutto, ma fregandosene di chi muore di sete, mentre una ristretta minoranza di ricchi speculatori si scambiano immensi depositi di acqua e ne usano una minima parte per ricattare gli assetati e costringerli a lavorare in cambio di poche gocce.

 Tutte le volte che vogliono convincervi che austerity e pareggio di bilancio sono le uniche soluzioni possibili, non fanno altro che stringere l'obiettivo e zoomare a fondo scala, ma se allargate il quadro e montate un grandangolo, potete vedere chiaramente quali sono i risultati di questo strategia: super ricchezze per pochi (che arrivano a guadagnare 4 miliardi di dollari all'anno come i gestori degli Hedge Funds più estremi) e fame nera per centinaia di milioni di esseri umani. Come è possibile considerare buone le ricette criminali (in quanto costringono alla povertà i popoli della Terra) di chi ha saputo, con la sua dottrina sbagliata, ottenere questi risultati catastrofici? La risposta è evidente:
  1. mantenendo le moltitudini in uno stato di ignoranza diffusa (come professava l'organizzazione guidata da Monti in uno studio famoso, Crisis of Democracy),
  2. indottrinando una ristretta cerchia di futuri monetaristi affinchè propagandino a loro insaputa teorie sbagliate dai risultati altrimenti evidenti (come si fa alla Bocconi, di cui Mario Monti è stato presidente) e
  3. mantenendo aperta una sola finestra sul mondo dalla quale sia possibile vedere uno scorcio dell'immagine complessiva che si apre su una scenografia allestita e presidiata da sagome posticce, a creare una rappresentazione illusoria e mendace del mondo reale, analogamento al mito della caverna di Platone (come fa la televisione ormai da 60/70 anni).
 A volte si aprono degli squarci in questo ordine precostituito, perché la complessità del reale resta comunque difficile da governare, e allora assistiamo a trasmissioni (come quella di ieri sera, che è il motivo per cui ci vado) che riescono a spostare anche per pochi fotogrammi gli obiettivi sul mondo che si nasconde oltre i costumi di scena. Anche se può apparire ancora insufficiente, questa operazione di smascheramento richiede gli sforzi congiunti di molte persone: parte del basso, con le istanze della rete, e cerca di farsi strada verso il vertice della piramide, usando diverse chiavi di lettura e numerosi grimaldelli che cooperano in maniera invisibile, ma coordinata dalle geometrie naturali: quelle stesse forze che spingono, come un filo d'erba ricoperto di cemento, fino a quando la prima crepa si insinua nell'asfalto e si apre una speranza.

 Non bisogna mai smettere di grattare le pareti della cella. Ho visto innocenti che, dopo avere piegato migliaia di cucchiai ed avere terminato le unghie, alla fine sono riusciti a rivedere il sole.

fonte http://www.byoblu.com/post/2012/05/26/BUFERA-BARNARD.aspx


ULTIMA PAROLA

Impossibile spiegare la MMT in un talk show.

Il massimo che si può ottenere è di far sorgere un'ombra di dubbio negli spettatori sul fatto che ci sia qualcosa di drammaticamente storto in questo Euro.

A Matrix dovetti fare la rissa, perché Vinci mi aveva bollato. Paragone... non c'è paragone con Vinci, e ho voluto ripagare la sua correttezza con altrettanta correttezza, cioè non ho voluto prendermi spazi a urli, che fra l'altro si prestano alle strumentalizzazioni contro di me facendomi passare per un violento urlatore. Unica critica a Paragone: non ha saputo contenere Colaninno che ha sproloquiato a vanvera troppo a lungo, rubando spazi a tutti.

Oliviero B. mi ha contestato l'uso della parola criminale, come fattore che svia dalla sostanza dell'analisi di un crimine. Gli rispondo che spersonalizzare un crimine è immorale. Gli va dato un volto, e ci vuole il coraggio di farlo. Quel volto è Mario Monti qui, oggi.

Come sempre io ho elencato dati, e gli altri opinioni.

Ultima cosa: riguardate il mio intervento contro Monti. Non ho memoria di un altro giornalista che alla RAI abbia chiamato un presidente del Consiglio 'bugiardo e criminale' insieme, secco, netto, in faccia. Ho già scritto che gli umili non erediteranno nulla, la giustizia non esiste. Ma morire da perdenti e oltre tutto muti è troppo. Glielo si deve almeno urlare in faccia al torturatore che è un infame. Notte e grazie. PB

Paolo Barnard link

MOVIMENTO TEA PARTY


Il movimento Tea Party Italia ha adottato come suo slogan ufficiale: "Meno tasse, più libertà!". Una formula semplice che tuttavia racchiude tutte le rivendicazioni che intendiamo portare avanti.
Ci poniamo innanzitutto contro l'esosa tassazione italiana: quel fisco che diventa un vero e proprio socio invisibile che pretende - e ottiene, sotto la minaccia del ricorso alla forza - oltre il 50% del frutto del nostro lavoro, del nostro impegno e del nostro tempo, rubandoci così la speranza di un futuro in cui vogliamo essere i soli protagonisti delle nostre vite.

Chiediamo una riforma fiscale che miri ad un taglio netto delle tasse e che permetta dunque a tutti (lavoratori autonomi e dipendenti) di avere più soldi in tasca a disposizione per scegliere servizi offerti in regime di libero mercato e non imposti dall'alto.

Il movimento Tea Party Italia reclama l'autonomia personale e la responabilità individuale di ciascuno: lo stato italiano ci tratta come bambini da educare (se non plagiare), tener buoni e far finta di proteggere. Bambini a cui non è consentita nemmeno la possibilità di provare ad essere responsabili di se stessi, ma che devono essere indirizzati a servizi, ideologie, informazione e istruzione già predefinite.
Vogliamo che lo stato ci tratti invece da adulti: vogliamo la libertà di scegliere scuola, e sanità, pensioni e la facoltà di vivere in paese in cui vige la regola del libero mercato e non del clientelismo e dell'apparato.
Vogliamo che i nostri successi e i nostri fallimenti siano da imputare esclusivamente a noi stessi e non a qualcuno che vorrebbe governare dall'alto le nostre vite.
Noi diffidiamo dallo stato che dice di agire "per il nostro bene", perchè crediamo di essere gli unici a sapere cosa è bene per noi stessi.
Vogliamo, in sintesi, più libertà: che spesso si può tradurre in "meno stato" nelle nostre vite. Non un governo migliore, ma un governo che governi meno.


fonte http://www.teapartyitalia.it/

I PARTITI DEI MORTI VIVENTI


In Italia, tutto sommato, la democrazia sta benone. Se non fosse per il fatto che abbiamo un Governo non eletto dai cittadini e che agli ultimi ballottaggi la metà degli aventi diritto non è andata a votare, dovremmo ritenerci soddisfatti. Poteva andare peggio: per esempio poteva succedere che i sindaci venissero nominati direttamente dal rettore della Bocconi o che i consigli comunali si componessero solo di funzionari di Goldman Sachs. E invece no, le elezioni si sono tenute regolarmente e un po’ di gente è anche andata fino ai seggi, che di questi tempi non è proprio una cosa scontata. Eppure, che stiamo vivendo sfolgoranti tempi di trasformazione appare chiaro ormai a tutti. I vecchi partiti si disintegrano: di alcuni rimangono appena graffiti parietali in qualche caverna tra il Po e l’Adige; di altri si ricorda solo il nome tramandato dagli ultimi anziani un po’ rincoglioniti che continuano ad andare in televisione a raccontare di popoli di qualcosa che non ci sono più. E mentre avviene questo, nuove formazioni politiche prendono forma, giovani energie sognano di cambiare il mondo e vecchi saltimbanchi furbacchioni si rendono disponibili a farlo.
Lo specchio della trasformazione in atto non è Beppe Grillo, ma Leoluca Orlando, il nuovo-vecchio sindaco di Palermo. A leggere bene la sua vittoria c’è da rimanere stupiti. Orlando ha preso il 70% del 40% che ha votato. Niente male per un’elezione democratica.
La crisi dei partiti che stiamo vivendo è il risvolto di una crisi sociale che ha individuato nella vecchia politica il capro espiatorio. L’astensionismo è una forma di sacrificio imposto: per usare le parole del politologo francese Maffesoli, è “la potenza popolare che si riappropria dei suoi diritti e ricorda che è essa stessa ad emanare qualsiasi forma di delega”. Il sacrificio dell’insieme simbolico del potere serve a rimettere in moto l’energia sociale e la politica viene condannata a morte per poter essere rigenerata.
Le classi dirigenti dei partiti usciti a pezzi o sconfitti dovrebbero analizzare più questo fenomeno, che non limitarsi alle valutazioni numeriche su chi ha perso o chi ha vinto.
Quando Beppe Grillo definisce Bersani un “morto vivente”, cosa non carina nei confronti di un leader che è convinto di aver vinto “senza se e senza ma”, in realtà non sbaglia del tutto. La morte dei partiti tradizionali lascia viva la necessità di una rappresentazione della realtà complessiva, a cui nessun governo dei tecnici può dare risposta. I partiti ora sono morti viventi e lo saranno fin quando non saranno in grado di rivitalizzarsi nel corpo sociale, appropriandosi di una visione del futuro e di una capacità di intercettare bisogni di una società che sta cambiando troppo velocemente per loro.

Giampaolo Rossi


Copyright: Il Vostro.it

venerdì 25 maggio 2012

COSTRUIRE UNA CASA DI PAGLIA


Perché costruire con la Paglia?

Una breve storia.
L’idea di costruire con la Paglia può sembrare divertente ma gli esempi di abitazioni di diverse culture tradizionali hanno già dimostrato l’efficienza della paglia, erba e canne come materiali da costruzione. Fino ai pionieri Sand Hills del Nebraska che incominciarono ad utilizzare le balle di Paglia come grandi mattoni per realizzare chiese e case. Le motivazioni di questi pionieri derivano dal fatto che scarseggiavano materiali da costruzione locali come legno e terracotta e cementi, così le balle di fieno dimostrarono di avere proprietà uguali se non superiori ai materiali abitualmente utilizzati.
Successivamente intorno al 1970 Judy Knox e Matts Myhrman iniziarono a raffinare il metodo di costruzione con la paglia giungendo a nuove scoperte. Attualmente nel mondo vengono realizzate circa 1000 edifici nuovi utilizzando la paglia. Anche in Italia con [questa] realizzazione si conferma presente. Per costruire una casa con la paglia è necessario come tutte le altre case una Concessione a Costruire da parte del Comune. Il tecnico abilitato poi presenterà il progetto con la relativa relazione tecnica.
Associazioni come LaBoa forniscono un’ottima assistenza ai professionisti coinvolti per quanto riguarda gli aspetti specifici relativa ai materiali ed al loro dimensionamento nella casa in paglia. Per quanto riguarda invece la normativa antisismica, quando la casa ha una struttura portante in legno e le balle di paglia sono utilizzate come tamponamento, l’edificio viene considerato alla stregua di qualunque altro.

La paglia: Un Materiale Sano e Sostenibile al 100%
La paglia è un materiale sostenibile in quanto è un sottoprodotto dei cereali (grano, orzo, avena, segale, riso, miglio, ecc.) che viene raccolto per essere consumato come alimento dagli animali ed è reperibile in tutto il mondo in quanto i cereali sono alla base dell’alimentazione umana. Naturalmente la paglia è rinnovabile annualmente, mentre al contrario di quanto si possa pensare la paglia, coperta da intonaco, presenta un basso rischio di incendio. Diversi test hanno dimostrato che un muro in balle di paglia intonacato resiste alla temperatura di 1010°C per 3 ore prima di incendiarsi. Questo fatto consente di sgombrare l’edificio e di intervenire agevolmente nello spegnimento del fuoco.
La paglia offre una grande capacità di isolamento a costi ridotti. Il famoso valore K della paglia in una balla è di 0,09W/m2K. Un muro tradizionale con uno spessore di 450mm assume un valore di 0,13 W/m2K, questo consente un sensibile risparmio di combustibile per il riscaldamento. Questo vantaggio è dato dal fatto che il muro in balle di paglia è traspirante e pertanto il vapore transita dall’interno dell’edificio verso l’esterno, mantenendo l’ambiente sano ed evitando la formazione di muffe nei soffitti.Dal punto di vista acustico, la paglia è un ottimo fonoassorbente: è utilizzato dagli studi di registrazione o come barriera lungo le autostrade e gli aeroporti.
La paglia è un materiale naturale e sano. Non può causare naturalmente febbre da fieno, dato che non si tratta di fieno (erba verde tagliata ed essiccata). La paglia è un materiale fortemente traspirante che se abbinato ad intonaci naturali (calce e/o terra cruda) contribuisce a mantenere il ricambio dell’aria all’interno dell’edificio, evitando le formazioni di muffe in bagni e cucine.

Metodi di costruzione con la paglia:
Nebraska:
In questo metodo le balle di paglia sorreggono il peso del tetto, sono posizionate come grossi mattoni, fissate insieme e alla fondazione. Una piattaforma di legno sopra ai muri è fissata alle fondazioni e il tetto vi è costruito sopra. Questo metodo é il più semplice ed è la via piú’ divertente per costruire, infatti richiede poche conoscenze precedenti di costruzione. Naturalmente richiede la valutazione del caso con i tecnici comunali e il genio civile di competenza.

Post and Beam:
In questo metodo il peso del tetto é portato da una struttura a pilastri, p. es. legno, e le balle di paglia sono semplicemente infilate tra la struttura come blocchi di isolamento. Questo sistema richiede un più sofisticato livello di conoscenze in carpenteria.

Matrix:
In questo metodo le balle di paglia sono usate molto più come mattoni, ossia con malta di cemento tra le balle di paglia. Le balle sono posizionate in colonne verticali così la malta, in effetti, forma dei pilastri. Questo é il metodo che richiede manodopera intensiva e richiede l’uso di molto cemento.

Quanto costa una casa in balle di paglia?
La paglia è considerata un materiale di scarto ed ha quindi un costo molto basso. Costerà ancor meno poi se contattiamo direttamente il contadino che la produce e ce la facciamo imballare in base alle nostre esigenze. Acquistata al mercato e portata a casa in pianura Padana può costare dai € 1,5 ai 2,5 per balla. Per un casa di 150mq occorrono circa 280-310 balle per un costo totale di € 450-775. Grazie poi alla semplicità tecnica di costruzione si riducono inoltre i costi per la manodopera.
I serramenti, gli impianti elettrici ed idraulici, il tetto (a meno che non sia un tetto verde) ecc. tutta la parte relativa agli incartamenti burocratici, costano come negli edifici tradizionali. Come abbiamo già spiegato un ottimo risparmio lo si ha nel tempo per la riduzione dei costi per il riscaldamento. In confronto nelle abitazioni moderne tradizionali, questi costi possono essere ridotti fino al 75% all’anno.
Quanto dura una casa in paglia?
Una casa realizzata in balle di paglia può durare secoli se ben progettata e costruita. La paglia è un materiale durevole se ben conservato asciutto e protetto da un intonaco. Al momento le case più antiche e tutt’ora in ottimo stato, risalgono alla seconda metà del 1800 (da quando è nata la macchina imballatrice necessaria per comprimere la paglia). Importante è curare l’aspetto edilizio.


Domande che possono sorgere

QUANTO SI IMPIEGA A COSTRUIRE UNA CASA?
Dipende dal progetto. Un edificio progettato correttamente può essere portato "al grezzo" in due settimane o meno. Il tempo necessario per costruire è determinato poi dalle capacità delle persone che partecipano alla realizzazione dell'edificio, dalla disponibilità di attrezzature e materiali necessari, dalla complessità del progetto, ecc. ed è quindi molto variabile. Il posizionamento delle balle di paglia nei muri è la parte più veloce: nel giro di pochi giorni, se non addirittura poche ore, le pareti vengono erette e la casa prende forma. Se non è stato progettato correttamente si può impiegare moltissimo tempo. Il lavoro di intonacatura, l'installazione degli impianti, porte, finestre e davanzali, le pareti interne ecc., richiedono invece più tempo.

DOVE CONSERVO LA PAGLIA FINCHÈ NON LA UTILIZZO?
La paglia si può ordinare quando siamo pronti per il suo posizionamento oppure si può fare un pagliaio (bisogna sapere come farlo bene) da coprire perchè non si bagni.
SE PIOVE DURANTE LA COSTRUZIONE COSA SUCCEDE?
Bisogna sempre avere a portata di mano un telo per coprire i muri non finiti e la catasta di balle.
CI SONO INSETTI O PARASSITI CHE SI MANGIANO LA PAGLIA?
La paglia non ha parassiti o insetti che l'attaccano e una volta intonacata diventa inaccessibile anche per quegli animali (topi) che pur non mangiandosela, cercano in essa un rifugio.
GLI IMPIANTI ELETTRICO ED IDRAULICO?
Si fanno come in una casa convenzionale.
COME SI REALIZZANO I SERVIZI (ES. I BAGNI)?
Come in una casa convenzionale.
SI POSSONO METTERE LE PIASTRELLE?
Certo! Noi le mettiamo senza colla, ma con l'argilla e durano perfettamente.
SI POSSONO METTERE STRUTTURE ALLE PARETI (MENSOLE, CHIODI, TASSELLI, ANCORAGGI IN GENERE?
Esistono diverse tecniche; sarà l'esperto che sceglierà insieme a voi quale adottare in base al peso e lo sforzo.
È POSSIBILE PER ME COORDINARE IL LAVORO DI IMPIANTISTI, FALEGNAMI, LATTONIERI, CARPENTIERI, IN UN CANTIERE DOVE SI UTILIZZA UNA TECNICA COSTRUTTIVA CHE PER LORO È ASSOLUTAMENTE NUOVA?
In tutte le case di balle di paglia costruite con il nostro supporto tecnico i committenti hanno seguito i lavori dei vari artigiani o imprese coinvolte.


Articolo su link

martedì 22 maggio 2012

LE 10 REGOLE PER IL CONTROLLO SOCIALE

1 – La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.

La strategia della distrazione è anche indispensabile per evitare l’interesse del pubblico verso le conoscenze essenziali nel campo della scienza, dell’economia, della psicologia, della neurobiologia e della cibernetica. “Sviare l’attenzione del pubblico dai veri problemi sociali, tenerla imprigionata da temi senza vera importanza. Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).

2 – Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema – reazione – soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare. Ad esempio: lasciare che dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, oppure organizzare attentati sanguinosi per fare in modo che sia il pubblico a pretendere le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito delle libertà. Oppure: creare una crisi economica per far accettare come male necessario la diminuzione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.

3 – La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi. Questo è il modo in cui condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte negli anni ‘80 e ‘90: uno Stato al minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione di massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero stati applicati in una sola volta.

4 – La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato. Per prima cosa, perché lo sforzo non deve essere fatto immediatamente. Secondo, perché la gente, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato. In questo modo si dà più tempo alla gente di abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo con rassegnazione quando arriverà il momento.

5 – Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente. Quanto più si cerca di ingannare lo spettatore, tanto più si tende ad usare un tono infantile. Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se questa avesse 12 anni o meno, allora, a causa della suggestionabilità, questa probabilmente tenderà ad una risposta o ad una reazione priva di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

6 – Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l’emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell’analisi razionale e, infine, del senso critico dell’individuo. Inoltre, l’uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti…

7 – Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. Far si che la gente sia incapace di comprendere le tecniche ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori” (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 – Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti…

9 – Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e si sente in colpa, cosa che crea a sua volta uno stato di repressione di cui uno degli effetti è l’inibizione ad agire. E senza azione non c’è rivoluzione!

10 – Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Grazie alla biologia, alla neurobiologia e alla psicologia applicata, il “sistema” ha potuto fruire di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia fisicamente che psichicamente. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.
 
Noam Chomsky
 

La Camera “salva” il finanziamento pubblico ai partiti


I soldi ai partiti non si toccano. A deciderlo, come prevedibile, i partiti stessi. Sono stati infatti tutti bocciati dalla Camera gli emendamenti alla riforma che puntavano ad abrogare il finanziamento dei partiti stessi.L’Assemblea ha respinto gli emendamenti presentati in tal senso da Pdl e dalla Lega. A favore la Lega, l’Idv, i Radicali, Noisud. I deputati di Fli si sono astenuti. Il governo si era rimesso all’Aula.
Dopo la sconfitta alle amministrative e lo scandalo Belsito, quasi scontato il voto contrario della Lega che in questo modo spera di riguadagnare terreno cavalcando la pancia e l’indignazione dell’elettorato. Il sospetto, però, è che tutti sapessero fin dall’inizio come sarebbe andata a finire: i soldi pubblici dei partiti non si toccano. A confermarlo anche l’approvazione, in serata, però, del primo articolo della proposta di legge, chedimezza i contributi del finanziamento pubblico. L’articolo è passato con 372 sì, 97 no e 17 astenuti. Contro han votato Lega, Radicali, Noi Sud e Idv
Magro, infine, il contentino dato ai cittadini: la Camera taglierà del 5% i costi interni, circa 150 milioni di euro in tre anni. La spesa annua ad ora ammonta a 992,800 milioni di euro. Per far fronte alla diminuzione di entrate, spiega l’ufficio di presidenza, sarà necessario un processo di revisione che comporterà interventi su tutti i capitoli della spesa di Montecitorio. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il fare. Soprattutto quando in Italia si parla di costi della politica
Contro l'abrogazione dei rimborsi si sono espressi il Pd, l'Udc, gran parte del PdL
Scritto da  il 22 maggio 2012 in Politica 


lunedì 21 maggio 2012

IL FRACKING ALL'ORIGINE DEL TERREMOTO IN EMILIA?




Il terremoto in Emilia è stato provocato dalle prospezioni geologiche condotte nel sottosuolo dove vengono fatte brillare delle cariche alla ricerca di idrocarburi. Il governo di Matto Morti ha stipulato un accordo con multinazionali texane per queste prospezioni. 

La tecnica è relativamente nuova, ma si hanno già dati a sufficienza per capire di quanto possa essere deleteria. Il fracking consiste, fondamentalmente, in perforazioni idrauliche le quali una volta arrivate in profondità piegano e corrono parallelamente al terreno; nei buchi creati, viene pompato ad alta pressione un po' di tutto, a seconda della "ricetta" del perforatore, che, essendo segreto commerciale, non si può sapere. Nonostante ciò, si è venuti lo stesso a conoscenza dell'elenco degli elementi delle sostanze iniettate insieme all'acqua (almeno quattro milioni di litri per pozzo) e alla CO2 ed è impressionante: un elenco di sostanze pericolose da smaltire, normalmente in maniera rigorosissima, che in questo caso sono iniettate a fiumi nel suolo. 

Tutta roba che finisce nelle falde sottostanti, mentre nelle case vicine ai giacimenti può capitare che esca il gas dal rubinetto dell'acqua e molto altro si liberi in atmosfera. Tutte sostanze che rimangono alla collettività insieme all'acqua contaminata una volta che le compagnie avranno chiuso i pozzi e raccolto i profitti. Per non parlare delle voragini nel sottosuolo e della loro influenza sull'assetto idro-geologico e dei piccoli terremoti causati dal fracking.


Cercate su Google "fracking".

Da centinaia di casi di terremoto dovuti a prospezioni geologiche alla ricerca di Gas e Petrolio in Usa, traiamo conferma della dolosità dei terremoti in Italia, dovuti alla pratica estremamente inquinante del fracking, che dopo aver devastato il bacino del Mississipi ora è ciecamente accettata ed anzi auspicata dai nostri venduti politici d'accatto che tutto fanno meno che gli interessi dei cittadini e dell'ambiente in cui gli stessi vivono. E la responsabilità di chi è? Dei Governi, come sempre.

http://www.stampalibera.com/?p=39806

Ecco la zona del fracking: il giacimento di Medicina, tra Ferrara e ravenna.

http://maps.google.com/maps?q=medicina&hl=en&ll=44.43378,11.723785&am...

Il fracking causa terremoti
http://petrolio.blogosfere.it/2011/11/clamoroso-il-nostro-fracking-causa-terr...


post molto interessante segnalatomi da Gaudenzio Enzo Castello