venerdì 30 settembre 2016

I “quasi morti” delle metropolitane di Tokyo fotografati da Michael Wolf


Che Tokyo e il Giappone tutto fosse uno dei paesi più popolati al mondo è storia antica; ma quanto ha denunciato Michael Wolf con “Tokyo Compression” supera anche la più fervida immaginazione.


Il fotografo, nato in Germania e adesso residente tra Hong Kong e Parigi, porta a compimento un progetto fotografico dal forte impatto visivo e immediatamente dopo emotivo; le sue fotografie evidenziano il normale e quotidiano svolgersi dei fatti in una ordinaria giornata presso la metropolitana di Tokyo. Maggiormente nelle ore di punta la metropolitana si trasforma nell’ultimo posto in cui vorresti essere e no, non solo perché molto probabilmente devi arrivare al lavoro o a quell’appuntamento che proprio non hai potuto evitare ma perché rischi di non respirare più, di sentirti morire.


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Nello specifico, i vagoni accolgono un numero di persone talmente elevato da trasformarsi in luoghi pericolosi in cui non vi è la possibilità di muovere un braccio fino al punto di schiacciare il proprio viso al finestrino. Osservando le fotografie la prima cosa a cui ho pensato, dopo aver provato un senso di angoscia nel tentare di immedesimarmi in quelle persone prive anche dell’aria per respirare, è stata disumanizzazione. Può una persona essere costretta a vivere quotidianamente un tale stress? Una metropoli come Tokyo non fronteggiare una tale situazione?


Visi che diventano tutt’uno col finestrino, corpi schiacciati l’un l’altro, nessun confine personale, nessuna intimità, aria rarefatta e non sufficiente per il numero di persone presenti; e, nonostante tutto, costretti a vivere tutto ciò perché il lavoro chiama e bisogna rispondere. Donne e uomini sofferenti, boccheggianti, con espressioni facciali che chiedono aiuto, annaspando in uno spazio vitale ridotto al minimo, da sembrare morti e inscatolati come sardine, ammassati senza ritegno.


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Michael Wolf da sempre si dimostra attento osservatore di dinamiche sociali che denuncia con tutti i mezzi a suo disposizione, primo fra tutti quello fotografico che produce una forte risonanza per via dell’immediatezza visiva con cui fa giungere il messaggio allo spettatore; diretto e violento come un pugno nello stomaco, doloroso come uno schiaffo in pieno viso, pronto a risvegliare le coscienze dal torpore in cui spesso ci avvolgiamo fatto di pressioni dal mondo esterno, di tempistiche da rispettare, in una estenuante e priva di senso gara al raggiungimento di un fittizio equilibrio vitale.


Un progetto fotografico che è un po’ uno specchio del momento storico-sociale che stiamo vivendo, una corsa contro il tempo che ci fa perdere contatto con noi stessi.

giovedì 29 settembre 2016

Con la povertà non si scherza, giù le mani dal Reddito di Cittadinanza

ULTIM'ORAAbbiamo sventato in Commissione Lavoro il colpo di mano del Pd. Il reddito di cittadinanza non sarà abbinato al provvedimento truffa del Governo.
di Nunzia Catalfo
Oggi si è riunita la Commissione lavoro del Senato per parlare del Reddito di cittadinanza. L’obiettivo della maggioranza è chiaro: annacquare il nostro disegno di legge, affossandolo di fatto. Vorrebbero abbinarlo al cosiddetto "ddl povertà" presentato dal Governo. Una legge truffa, che nulla ha a che vedere con un sostegno al reddito. Una misura quella del governo che inganna milioni di cittadini che da anni sono in attesa di un aiuto concreto per avere una vita dignitosa.

La nostra proposta e quella del Governo sono due provvedimenti completamente diversi. Non è neanche come "mischiare mele con pere". Qui siamo al pesce fresco che si vorrebbe condire con una torta avariata, quella del governo. Mentre il Reddito di cittadinanza, che è equiparabile ad una vera e propria manovra economica e sociale, prevede un investimento serio (14,9 miliardi di euro) e azzererebbe di fatto la povertà come certificato dall’ISTAT, il cosiddetto "ddl povertà" destinerà poco più di 1 miliardo di euro e non risolverà in alcun modo il problema.
Si tratta, infatti, della solita misura slogan diretta a dare qualche "bonus", ma che lascerà senza alcun tipo di aiuto i milioni di cittadini che sono rimasti ai margini. Diversi anche i beneficiari. La misura del governo è destinata soltanto a 250 mila famiglie ed escluderà addirittura tutti quei nuclei familiari che hanno un reddito pari a 0 e che l’Istat ha quantificato in 389 mila. Il Reddito di cittadinanza, invece, ridarebbe dignità a circa 3 milioni di famiglie che sono a rischio di povertà. Famiglie che sono in momentanea situazione di difficoltà economica perché magari qualche componente ha perso il lavoro e che con il reddito di cittadinanza del M5S verrebbe sostenuto, qualificato e nuovamente reinserito nel mondo del lavoro.
Una misura fallimentare, quella del Governo, che verrà inoltre collegata all’ISEE e che abbandonerà di conseguenza tantissime famiglie che, nonostante risultino possedere un bene immobile o una vecchia auto, vivono nella miseria più totale perché impoverite dalla crisi economica. Famiglie che invece troverebbero tutela con il reddito di cittadinanza da noi proposto. Nei fatti il disegno di legge presentato dal Governo, ci allontanerà ancora una volta dalle misure di sostegno al reddito che esistono già in tutta Europa.

Il MoVimento 5 Stelle non si fermerà. Abbiamo dato battaglia in Commissione lavoro al Senato e continueremo a farlo, perchè sappiamo che il Reddito di Cittadinanza è dignità, oltre che salvezza per tutte quelle persone che ricattate dalla politica sono costrette a vendere, in cambio di un pasto, persino il proprio voto. Questa volta nessuno si azzardi a dire che le risorse non si trovano: il Jobs Act che è stato un vero e proprio fallimento ci costerà più di 20 miliardi. Il bonus degli 80 euro ci costa ogni anno 10 miliardi di euro. Il Governo spreca miliardi di euro per rendere il lavoro sempre più precario, indebitando pesantemente il Paese senza ottenere alcun risultato come dimostrano tutti i dati economici. A tutto questo il presidente del Consiglio aggiunge il rilancio dell'inutile Ponte di Messina che costerebbe 8 miliardi di euro...
Con la povertà non si scherza, giù le mani dal Reddito di Cittadinanza



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ECCO COME FABBRICANO IL MIELE TRUFFALDINO

Sciroppo a base di riso, un po’ di polline e l’aroma giusto per la varietà richiesta. “Ormai in Cina il miele neanche lo raccolgono, lo fabbricano direttamente e una frode del genere è anche difficile da smascherare”. Diego Pagani è il presidente della Conapi, il Consorzio nazionale apicolo che in questi giorni ha lanciato l’allarme: “Nel 2016 è crollata la produzione a causa dei cambiamenti climatici e dell’uso dei pesticidi e l’annata si preannuncia la peggiore da 35 anni a questa parte. Di conseguenza i prezzi aumentaranno e con loro anche il rischio delle frodi“.

POLLINE, RISO E…

Cina e Bulgaria sono i paesi dove maggiormente si concentrano le contraffazioni. Ma i metodi, ci spiega Pagani, sono diversi. L’insidia maggiore è quella cinese: “La contraffazione a base di sciroppo di riso è difficile da scoprireperchè gli zuccheri contenuti sono talmente simili a quelli naturali del miele che anche con le analisi isotopiche – le più specifiche previste, ndr – è complicato smascherarla”. Non solo. I sistemi usati per adulterare il miele cambiano in continuazione e purtroppo “i sistemi analitici sono sempre un passo indietro“.

“STOP AL MIELE BULGARO”

L’altra “fonte” del pericolo viene dalla Bulgaria. “Gli apicoltori aderenti a Conapi non comprano più miele dalla Bulgaria. Devo dire che sporadicamente ci si approvvigiona con il miele bulgaro: negli anni passati alcune partite modeste sono state importate solo per sopperire alla carenza produttiva, in Italia e negli altri paesi a vocazione come Serbia e Ungheria”. Ma da dove nasce il problema? “Può succedere che il miele – spiega Pagani – vengatagliato con sciroppo di zucchero. L’adulterazione avviene in due modi: o viene miscelato al prodotto finale oppure viene usato per alimentare le api duranti il raccolto”. Anche in questo caso si ricorre all’analisi isotopica. “La frode si riconosce però se pensiamo che fino a qualche anno fa agli isotopi si ricorreva in modo limitato e che invece oggi è quasi diventata una prova di routine possiamo capire quanto sia diffusa la pratica di aggiungere zucchero in modo truffaldino“.

LA TRIANGOLAZIONE E LE MAGLIE APERTE DELLA SPAGNA

Il falso miele, nonostante i controlli e le precauzione sull’import adottate dagli apicoltori, spesso trova sponda in operatori compiacenti e in maglie troppo larghe di alcune frontiere. “La triangolazione – aggiunge il presidente Conapi – è la classica operazione attraverso la quale un miele extracomunitario entra illegalmente in un paese membro e diventa comunitario. Purtroppo per quello cinese la Spagna resta una porta troppo aperta ma anche Belgio e Inghilterra dovrebbero vigilare più attentamente”.

Cosa occorrerebbe fare? “Rafforzare i controlli – conclude Pagani – e ripristinare il progetto di monitoraggio BeeNet che è stato fermo in questi due ulitmi anni. SU questo punto il Andrea Olivero, viceministro Mipaaf con delega al settore apistico, si è detto pronto a far ripartire il progetto. Da ultimo ai consumatori un consiglio: fateattenzione all’origine del prodotto e se potete scegliete quello italiano: abbiamo 40 mieli diversi la più vasta varietà di miele al mondo da quest’anno arricchiata anche dal miele di coriandolo“.


https://www.testmagazine.it/2016/09/09/ecco-come-fabbricano-il-miele-truffaldino/12574

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mercoledì 28 settembre 2016

TIBET; LA VOCE DELLA RESISTENZA

DHARAMSALA, India – Al tempo in cui Sonam Dorjee era un monaco buddista nel monastero Debung della capitale tibetana di Lhasa, non avrebbe ucciso neppure un insetto. Dopo tutto, quella mosca che ronza fastidiosamente vicino al tuo orecchio potrebbe essere la reincarnazione di un beneamato membro della tua famiglia. Tuttavia, quando nel 1959 i soldati cinesi hanno aperto il fuoco sui rifugiati tibetani con cui Dorjee stava fuggendo attraverso l'Himalaya, l'allora monaco 25enne ha imbracciato un fucile ed è passato al contrattacco.


«È stato un viaggio per diventare un uomo diverso», ha raccontato Dorjee, adesso 81enne, durante un'intervista nella sua casa, nel paese di McLeod Ganji, ubicato sulla nebbiosa montagna alle porte di Dharamsala. «Ho dovuto sviluppare una mentalità completamente diversa», ha continuato. «Ho perduto il mio Paese e ho visto i cinesi uccidere molte persone davanti ai miei occhi. Il fatto di trovarti in una situazione del genere contribuisce a convertire il tuo pensiero, e io sentivo che dovevo fare qualcosa per il mio Paese, non c'era altra scelta».

Dopo che nel 1959, i soldati cinesi hanno iniziato a bombardare Lhasa, Dorjee è fuggito attraverso l'Himalaya assieme a un gruppo di monaci e di altri profughi che erano scortati dai guerriglieri della Chushi Gangdruk, e quando i soldati cinesi hanno attaccato il suo gruppo, lo spirito combattivo dei guerriglieri tibetani ha ispirato il giovane monaco. «Se non fosse per la Chushi Gangdruk», ha detto, «né Sua Santità né nessun altro tibetano sarebbero fuggiti dal Tibet». «Hanno salvato il Tibet», ha aggiunto. «Vedevo quello che stavano facendo e ho pensato che anch'io avrei potuto imbracciare un'arma e combattere per il mio Paese».

Sei anni più tardi, il 31enne Dorjee ha deciso di abbandonare per sempre la sua veste da monaco e si è unito all'Establishment 22, un'unità segreta dell'esercito indiano unicamente costituita da tibetani, istituita nel 1962 dopo che la Cina ha attaccato l'India nella guerra sino-indiana. Per l'ex monaco, diventare un soldato significava abbandonare alcune delle sue filosofie e credenze più fondamentali, tra cui la proibizione di uccidere. «È stato molto difficile abbandonare le vesti del monaco», ha spiegato. «Era una vita totalmente diversa. In qualità di monaci, eseguivamo i nostri rituali e recitavamo le nostre preghiere, da soldati invece ci addestravamo per uccidere la gente».

Inizialmente, l'addestramento e gli equipaggiamenti dell'Establishment 22 erano forniti dalla Cia, e Dorjee, che ricorda con affetto i suoi istruttori, ha detto che il loro sostegno ha dato al movimento di resistenza tibetano una spinta morale. «L'America ci ha addestrato e ci ha fornito cibo e armi. Nutro una profonda stima e un grande rispetto per l'America».

Prima di venire selezionato per fare da guardia del corpo al Dalai Lama, un incarico che ha ricoperto per 11 anni, Dorjee ha prestato servizio nell'Establishment 22 per dieci anni. L'unità segreta non ha mai affrontato i soldati cinesi in battaglia, tuttavia ha combattuto negli scontri con il Pakistan, durante la guerra indo-pakistana del 1971. L'Establishment 22 è tuttora operativa e arruola reclute tra i profughi tibetani dell'India e del Nepal.

L'81enne Sonam Dorjee, veterano dell'Establishment 22 ed ex guardia del corpo del Dalai Lama. (Nolan Peterson / The Signal Daily)

Una disputa riguardo ai sussidi ha attenuato il sostegno dell'unità da parte di Dharamsala, tuttavia, la possibilità di trascorrere una giornata a combattere i cinesi alletta ancora oggi le reclute tibetane. «Quando sono entrato nell'esercito, l'ho fatto perché volevo uccidere i cinesi. Tutto quello che volevo era semplicemente uccidere anche un solo soldato cinese. Ero molto arrabbiato». «Non è quello che è successo», ha continuato Dorjee. «Mi sono rammaricato di non aver ucciso nessun cinese. Tuttavia, nonostante non mi penta dei combattimenti, adesso non odio più la Cina. Ho fatto del mio meglio, ma non covo più rabbia dentro di me».


l'Afghanistan prima...

La celebre fotografia dal titolo “Ragazza afghana” fu pubblicata sulla copertina di National Geographic nel 1985. La foto, scattata da Steve McCurry in un campo profughi afghano, ritrae una giovane orfana. I suoi meravigliosi occhi verde ghiaccio e lo sguardo intenso, un misto di paura e di fierezza, hanno fatto il giro del mondo e l'immagine è diventata il simbolo dei conflitti afghani di quegli anni.

Secondo i dati ufficiali, l'Afghanistan è uno dei paesi più poveri del mondo..

Dei suoi 23 milioni di abitanti solo il 5 % delle donne sa leggere e scrivere. Ma non è sempre stato così: nel 1940 l'Afghanistan era una terra culturalmente vivace e piena di opportunità.

Edifici moderni, tecnologia e istruzione arricchivano un paesaggio arido nel quale le donne indossavano gonne, guidavano, ascoltavano musica liberamente e frequentavano l'università.

Le fotografie di quel periodo sono state raccolte in una pagina Facebook, a testimonianza di un'età dell'oro fatta di tolleranza, così lontana dall'oscurantismo, dall'ignoranza e dalla miseria che regna oggi in Afghanistan.

Mohammad Qayoumi, creatore della pagina, è cresciuto a Kabul tra gli anni '60 e '70 e ha offerto le sue fotografie per sensibilizzare la popolazione mondiale su quanto accaduto nella sua terra. Scrive sulla sua pagina: “Mezzo secolo fa, le donne afghane perseguivano una carriera nel campo della medicina, uomini e donne si mescolavano nei teatri e nei campus universitari di Kabul; fabbriche suburbane producevano tessuti e altri prodotti di serie. C'era una tradizione di legge e di ordine e un governo in grado di portare avanti grandi progetti infrastrutturali nazionali, come la costruzione di impianti idroelettrici e strade. La gente comune aveva un senso di speranza, la convinzione che l'educazione avrebbe potuto offrire opportunità a tutti e che si prospettava un brillante futuro. Tutto ciò è stato distrutto da tre decenni di guerra.”

Ecco l'Afghanistan prima... 



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lunedì 26 settembre 2016

META' DELLA RICERCA MEDICA E' FALSA


he Lancet, 11 aprile 2015
"Gran parte della letteratura scientifica, forse la metà, potrebbe essere semplicemente falsa. Le problematiche sono molteplici: studi con campioni di piccole dimensioni, effetti molto piccoli, analisi esplorative non valide e palesi conflitti di interesse, insieme a un'ossessione per il perseguimento di tendenze (mode) di dubbia importanza. La scienza ha preso una piega verso il buio”. Così scrive Richard Horton, caporedattore del Lancet.
Il dottor Horton ha recentemente dichiarato che moltissime delle ricerche pubblicate sono, nella migliore delle ipotesi, inaffidabili, se non completamente false. Quindi le cosiddette riviste mediche credibili stanno sempre più perdendo credibilità agli occhi degli esperti, e perfino dei collaboratori delle riviste stesse.
La colpa è di molti attori in gioco: da una parte i redattori delle riviste che aiutano ed incoraggiano i peggiori comportamenti, dall’altra c’è una enorme quantità di ricerca spazzatura che fa comodo alle lobbies per sostenere le teorie ufficiali e andare contro al nuovo che si sta facendo breccia nella scienza.


MA PER QUALE ASSURDO MOTIVO SIAMO ANCORA NELLA UE ?


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Come agiscono le medicine

"Frustate un cavallo stanco ed egli lavorerà di più, ma crollerà prima."

Ogni volta che nell'organismo vivente si verifica un qualsiasi fenomeno dovuto a fattori estranei, si genera uno stato di attività tipica degli esseri viventi, in contrasto con l'inerzia, che è la caratteristica principale della morte.

Qui si cela il grande inganno dei farmaci venduti come salvavita.

Ad esempio si pensa che purganti o lassativi aiutino l'azione dell'intestino o del fegato, non è così. Agiscono al contrario come irritanti, la reazione chimica dei sali (o di qualsiasi altro farmaco) con uno dei liquidi o dei tessuti del corpo, li distrugge, indebolendo la loro struttura e la loro funzione. Irritano in proporzione diretta alla loro distruttività...


Così l'intestino agisce per eliminarli, non fa altro che svolgere la sua naturale funzione, per autoconservazione, cercando di eliminare la dose di sali nel corpo. L'azione dell'intestino è un azione vitale, viene svolta dalle forze vitali, non da sostanze introdotte dall'esterno (lassativi) che non fanno altro che indebolire progressivamente...

Tutte le cose morte come i farmaci sono completamente passive e l'unica proprietà che possiedono è l'inerzia, la tendenza cioè a rimanere ferme fino a che non vengono disturbate da qualcos'altro: è insomma la forza di non fare nulla.


Invece la forza vitale, quella usata e consumata in ogni azione vitale o medica, proviene dall'interno dell'organismo e non dall'esterno. È la forza vivente, non la medicina, che agisce.


La forza vitale è la causa dell'azione; il danno che minaccia l'organismo (farmaco e stimolante) è invece l'occasione per agire. Le materie viventi non tollerano la presenza delle materie morte. Le sostanze dannose vengono prontamente attaccate, neutralizzate ed eliminate in modo tale da produrre per l'organismo il minor danno possibile. L'effetto secondario sull'organismo vivente di qualsiasi atto, abitudine, agente chimico, indulgenza ecc. è l'esatto contrario del primo effetto. Ad esempio l'eccitazione e l'indulgenza sessuale accrescono prima la forza vitale e la forza, poi si ha debolezza e sonnolenza.


Un anestetico aumenta quasi tutte le funzioni del corpo: ronzio nelle orecchie, bagliori luminosi negli occhi, aumento dei battiti cardiaci, deglutizione involontaria, aumento della secrezione salivare, respirazione accellerata, aumento dell'irritabilità riflessa. Questo periodo di eccitazione è seguito da un calo delle funzioni, fino a che cessa ogni movimento volontario.

Anche il tè, il caffè, il cioccolato, le spezie, la carne ecc. hanno come primo effetto aumento delle energie (stimolazione) e come effetto secondario, invariabile e durevole, l'indebolimento, proporzionato alla forza che sembrano dare.

Nessun organismo è in grado di utilizzare energia nelle azioni vitali senza che abbia, di conseguenza, bisogno di riposo per rigenerarsi..

Il riposo mentale e fisico può accompagnarsi a quello fisiologico che può essere assicurato in parte dall’interrompere momentaneamente l’alimentazione. Il cibo fa lavorare lo stomaco, l’intestino, il fegato, i polmoni, il cuore, le ghiandole ecc. e quando la quantità di cibo consumato viene ridotta, la quantità di lavoro che questi organi devono svolgere, diminuisce.

Frustate un cavallo stanco ed egli lavorerà di più, ma crollerà prima.

I medici illudono i pazienti mostrando solo i primi effetti temporanei dei farmaci e ignorano del tutto gli effetti secondari e durevoli. Una volta che capirete come funzionano i farmaci e gli altri stimolanti potrete capire il raggiro incredibile cui siete vittime, mentre credendo ciecamente a tabelle, formule e parole del quale non conoscete il significato, farete solo arricchire le industrie farmaceutiche e i medici che vi assistono.

Anche i tonici rafforzano per poi debilitare. I purganti producono stitichezza, I diuretici producono l'inattività dei reni, gli espettoranti portano all'aridità dei polmoni, e via dicendo. Se il consumatore costante di un farmaco smettesse di usarlo per pochi giorni si accorgerebbe degli effetti secondari.

La forza vitale non esce dal brandy per andare a finire nel paziente, ma viene consumata dal paziente per espellere il brandy.

Fonte: Il sistema igienistico di H. Shelton

Tratto da: Alimenti Vivi


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domenica 25 settembre 2016

Olimpiadi 2024 Ecco come avevano già cominciato a mangiarsi i nostri soldi ...

Olimpiadi 2024: viaggi, contratti e consulenze (d’oro). Ecco come avevano già cominciato a mangiarsi i nostri soldi, senza fare i conti con la Raggi – Sfido che ora sono incazzati!!

Olimpiadi 2024: viaggi, contratti e consulenze (d’oro). Come ha speso i soldi il comitato organizzatore del Coni

La cifra dei 20 milioni di danno erariale che l’organizzazione guidata da Malagò sarebbe pronta a chiedere alla Raggi non è ricostruibile nei dettagli. Ma nel bilancio del Coni 2015 e in quello di previsione 2016 si trovano tracce di almeno 10 milioni di spese già stanziate o effettuate: dal rifacimento degli uffici, a 450mila euro di supporto tecnico legale, fino alle diverse figure professionali arruolate con contratti biennali da 200mila euro più “quote variabili”. E ancora, 150mila euro di trasferte e 785mila euro di “altri costi per servizi”


Viaggi e campagne promozionali, nuovi uffici e convegni, contratti e consulenze d’oro. Anche da 200mila e passa euro all’anno. Vincere le Olimpiadi ha un prezzo. E per aggiudicarsi quelle di Roma 2024 il Comitato promotore ha già speso diversi milioni di euro. Su cui adesso che la candidatura sembra ormai arrivata a fine corsa, rischia di spostarsi la battaglia con il Campidoglio. Se il consiglio approverà la delibera di revoca della candidatura, Giovanni Malagò è intenzionato a rivolgersi alla Corte dei Conti per “danno erariale”: “Qualcuno dovrà rispondere del fatto che sono stati spesi dei soldi pubblici”. Già, ma come?


LA MINACCIA DEL DANNO ERARIALE – È questa la domanda che è stata posta da più parti, specie dal Movimento 5 stelle: “Visto che il presidente Malagò ha tirato in ballo la sindaca dicendo che chiederà questi 20 milioni di euro di danni, vorrei sapere come sono stati spesi e se ha intenzione di rendicontare”, ha detto il deputato Simone Valente. “Il Coni è un ente pubblico e tutte le spese sono online”, la replica del numero uno dello sport italiano. A inizio 2016 il presidente Luca Cordero di Montezemolo aveva stimato il costo complessivo della candidatura in 24,9 milioni di euro, di cui 5 privati. Di qui la cifra dei 20 milioni di cui si parla. Alcuni progetti non vedranno mai la luce, altri sono già stati realizzati: difficile quantificare con esattezza il totale, che poi è la cifra che potrebbe essere eventualmente contestata davanti alla Corte dei Conti. Forse superiore ai 10 milioni di euro: una rendicontazione al dettaglio, infatti, ancora non è disponibile. Sicuramente non sul sito del Comitato promotore (che però è solo una branca della Coni Servizi Spa). Ma cercando fra le pieghe delbilancio Coni 2015 e della previsione per il 2016è possibile farsi un’idea di come siano stati spesi i soldi per promuovere una candidatura ormai quasi fallita.

spese-roma-2024-2015
LA SEDE AL FORO ITALICO E LE CONSULENZE D’ORO – Gli sforzi della Coni Servizi si sono mossi essenzialmente in tre direzioni: mettere a disposizione del Comitato una sede e unostaff, predisporre il dossier olimpico nelle sue varie fasi e step (lo stesso che è stato consegnato al Cio e bocciato dalla giunta M5s), realizzare le attività di comunicazione del progetto. Tutti e tre i punti hanno avuto i loro costi. Di viaggi in giro per il mondo per promuovere l’immagine di Roma e la sua candidatura, ad esempio, solo nel 2015 (ancora di rodaggio) se ne sono andati circa 150mila euro. Tra gli investimenti strutturali dello scorso anno ci sono anche 590mila euro, di cui una parte è servita per riqualificare l’immobile adibito a sede dell’unità operativa per Roma 2024. Malagò aveva promesso di fare tutto “in house”, e così è stato: la casa del Comitato è stata individuata all’interno del Parco del Foro Italico, già di proprietà del Coni. Uffici comunque nuovi di zecca. Ma a colpire l’attenzione sono soprattutto i costi del personale. SeMontezemolo ha svolto il suo incarico da presidente a titolo gratuito, lo stesso non si può dire degli altri rappresentanti e collaboratori vari del Comitato. La coordinatrice Diana Bianchedi, ad esempio, ha firmato un contratto biennale dal valore di 190mila euro (l’anno, ovviamente), a cui bisogna aggiungere altri 38mila euro di quota variabile. Per il direttore della Comunicazione Fabio Guadagnini, volto noto di Sky e Fox Sports, sono previsti 200mila euro, più 40mila di possibili premi (chissà se raggiunti, a questo punto). E ancora: 90mila euro perRoberto Daneo, advisor del dossier che aveva già svolto lo stesso incarico per Expo 2015; 100mila euro per il planning managerSimone Perillo, 45mila euro per il programma multimedialedi valorizzazione artistico/sportiva della città. Ma anche 40mila euro per chi ha curato il progetto del bacino remiero, o 25mila euro per quello delle gare di vela (che non si disputeranno mai). Alcuni di questi contratti erano a progetto, altri sono già stati stipulati fino al 31 dicembre 2017. E salvo sorprese o rinunce dovranno essere onorati.
2,2 MILIONI NEL 2015, PIÙ DEL TRIPLO NEL 2016 – Dal punto di vista tecnico, funziona più o meno così: il governo stanzia dei fondi, il Comitato promotore di Roma 2024 spende quei soldi attraverso la Coni Servizi (la società per azioni che rappresenta il braccio operativo economico del Comitato olimpico). E quest’ultima al termine delle operazioni si fa riaddebitare dall’Ente i costisostenuti. Il tutto ovviamente al di fuori del contratto di servizio, che vale da solo 124 milioni di euro di contributi pubblici l’anno. Nel bilancio 2015, già approvato e pubblicato, si legge che lo scorso anno sono stati spesi 2,2 milioni di euro per le attività di Roma 2024. La voce più alta è tutt’altro che definita nel dettaglio: 785mila euro di “altri costi per servizi”. Ma ci sono anche 450mila euro di supporto tecnico legale, 485mila euro di collaborazionie prestazioni professionali, 150mila euro di viaggi e di trasferte, più altre uscite minori riconducibili a catering, convegni, materiali, merci. Solo un anticipo delle spese ben più consistenti del 2016: nel budget per l’anno corrente, infatti, sono segnati 7,5 milioni di euro di costi previsti. Un +5,1 rispetto al 2015, visto che le attività “avranno particolare impulso considerando che si tratta dell’anno precedente a quello in cui il Cio designerà la città ospitante l’evento”. Quando verrà approvato il consuntivo 2016 si saprà cosa e quanto è stato speso con precisione. Al conto, poi, manca anche il 2017: nell’ultima legge di stabilità il governo aveva stanziato 8 milioni di euro con vincolo di destinazione per le attività del Comitato promotore nel prossimo anno. Almeno questi verranno recuperati, anche se una parte potrebbe essere già stata impegnata. Come più volte ribadito dal Coni, sono tutte spese lecite, autorizzate dalla legge e da quella mozione con cui proprio il Campidoglio aveva presentato domanda di candidatura. La stessa che ora la Giunta guidata da Virginia Raggi deve revocare per chiudere ogni discorso su Roma 2024. Nell’ottica del Comitato solo un investimento (inferiore rispetto a quello sostenuto da Los Angeles e Parigi) per vedersi assegnata la manifestazione (e con essa 1,7 miliardi di contributi dal Cio). Adesso, però, la candidatura di Roma 2024 se ne va, i costi restano. In fondo è proprio questa la tesi del danno erariale.

di  –  Il Fatto Quotidiano del 22 settembre 2016
http://lapillolarossa15.altervista.org/olimpiadi-2024-viaggi-contratti-consulenze-doro-gia-cominciato-mangiarsi-nostri-soldi-senza-conti-la-raggi-sfido-ora-incazzati/

Commento

ecco il commento del mio amico Andrea, che è stato ai vertici dello Sport friulano per anni....
Ciao Antonio.
Penso che sia giunto il momento di saper dire NO!!! Come Stoccolma, St. Moritz, Monaco, Cracovia ecc...
Recuperare tutti gli impianti sportivi abbandonati a Roma per causa dei soliti “Faccendieri”;
Di recuperare la città di Roma con tutti i suoi servizi ormai perduti da tempo;
Di eliminare il CONI, un carrozzone che ci costa € 400.000.000 all’anno;
Di fondare il Ministero dello Sport come in tutti i paesi del mondo più progrediti;
Di cambiare gli statuti delle Federazioni sportive e, soprattutto, gli emolumenti dei loro presidenti;
Di riportare lo sport nelle scuole con una politica e una visione di almeno 25 anni per formare nuove generazioni di atleti;
Di far pagare a coloro che hanno costruito gli impianti abbandonati perché fuori norma o fatti male tutti i danni di una loro demolizione;
Di pubblicare sui giornali a beneficio del popolo Italiano i dati positivi/negativi di tutti gli eventi che si sono succeduti in Italia, vedi
Olimpiadi 1960 - Mondiali calcio 1990 - Olimpiadi invernali di Torino - Universiadi - Mondiali nuoto Roma - ecc…ecc… e le fotografie
delle “cattedrali nel deserto” che sono rimaste in giro per il paese.
Di riproporre una nuova politica sul “doping” sportivo con un unico ente di controllo che sia statale e non privato;


Antonio Miclavez

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BEPPE GRILLO A PALERMO, 24 settembre 2016


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sabato 24 settembre 2016

RENZI IL BAMBINO CHE CREDE DI FARE IL POLITICO

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Malattie in libera vendita... e noi paghiamo per averle



Beh, prima o dopo, tutti dobbiamo timbrare il cartellino di Sora Morte e per uno spiritualista poi non dovrebbe essere nemmeno causa di grande panico. Forse, essendo occidentali e bianchi, non avremo mai la serenità di un guru o di un nativo americano sull'argomento, ma, molti fra noi hanno acquisito a sufficienza da non averne paura.


Detto questo, resta grottesco, assurdo ed in qualche modo irridente il fatto di pagare profumatamente il diritto di star male e morire in modo lento e doloroso. Perchè dico questo?
Il pensiero mi è sorto tornando dalla spesa, la mia è, nei limiti del possibile, equa, equilibrata e del tutto priva di sofferenza e morte animale, ogni giorno che passa lo è maggiormente; la consapevolezza è graduale e, passo a passo, si eliminano gli errori e le follie in acquisto, la mia spesa diventa più cosciente di giorno in giorno.


Però è innegabile che spesso essa dipenda dalla normale distribuzione (anche perchè, per qualche assurdo motivo, fare una spesa consapevole può costare il doppio, se non di più, di una inconsapevole e non sempre questo è giustificabile).
Anche se di rado (preferisco i negozi ai grandi centri-commerciali), mi capita quindi di essere nei supermercati, e di vedere come siano composte la stragrande maggioranza delle spese che vi si compiono, personalmente, in ogni caso, spulcio componenti ed ingredienti sulle etichette, ma pochi lo fanno … da quel che vedo, quasi nessuno.


Quanta insanità compriamo senza rendercene conto? Un non consapevole che si fidi di quella che denominiamo Grande Distribuzione compone la sua spesa di molteplici prodotti fortemente tossici.
Un sistema che, metodicamente ci avvelena o fa di noi clienti perfetti ed a vita per Big Pharma…Questo è vero per quasi tutto quello che, normalmente, compone una spesa tipo, dai detersivi, agli ammorbidenti, alla frutta e verdura trattate con pesticidi e prodotti infami, ai latticini ed alla carne, ai polli allevati a terra ed in realtà gonfiati con gli ormoni... passando per gli oli di palma e vegetali lavorati industrialmente, sino agli abiti ed alle loro colorazioni.

E questa è solo una enumerazione sommaria e superficiale, che non considera i danni, ingentissimi e permanenti, arrecati all'ambiente o il consumo metodico, folle e suicida delle risorse planetarie fondamentali, che non sono infinite, nonostante le nostre convinzioni; la maggioranza di noi continua a comprare, inconsapevolmente, lasciandosi abbindolare dalle confezioni, dalla pubblicità ingannevole dal racconto di una scienza di parte e strumentale.


Nessuno ci ha detto, per anni, che gli ammorbidenti erano fortemente tossici, per esempio! Quindi noi li abbiamo odorati, per testarne il profumo, in quelle bottiglie così colorate e sempre più costose, così come abbiamo portato al volto i nostri panni asciugati e, poveri noi, profumati... e sempre con i ringraziamenti del pianeta che ci ospita! Li abbiamo indossati quegli abiti, abbiamo dormito in quelle lenzuola… intossicandoci ed aprendo la strada ad una miriade di malattie, dalle allergie alle dermatosi... e, spesso, anche ai tumori.
Tutta questa merce non ci viene regalata, anzi, il suo prezzo (in euro) aumenta quotidianamente, ogni giorno che passa ci viene richiesto di più per la nostra “solita” spesa… ma quanta morte precoce, dolore senile ed insanità ci portiamo a casa a prezzi sempre più esorbitanti? Certo, loro vendono e ricorrono ad ogni trucco lecito ed illecito per farlo, ma siamo noi a comprare, siamo noi a farci quotidianamente abbindolare come una massa di pesci intorno all'esca.


Nessuno ci educa ad una consapevolezza alimentare, del pericolo insito nei formaggi, nei latticini, soprattutto in quelli "moderni" e trattati industrialmente.
Nessuno ci ha educati a vivere sostenibilmente e compatibilmente, dovrebbe essere materia scolastica, eppure nessuno ci ha detto, e ci dice, quanto male possa farci il “magico WI-FI”.
Ci hanno solamente indotti a divenire consumatori compulsivi e possibilmente ignoranti… e molti, troppi, anche di fronte all'evidenza continuano a permetterglielo… in fondo siamo noi a mantenere in vita i vampiri. Basterebbe negargli il nostro sangue ed esporli alla luce del sole per vederli morire... 

almeno iniziare a provarci, anche se è difficile sfuggire completamente al meccanismo (sono molto bravi ad inventare comode “alternative” a perzzi ragionevoli … acquistabili anche a rate!)
Sono solo esempi di come ci ingannino facendoci pagare a dismisura le cause della nostra carenza di salute e la certezza del dolore che affliggerà la nostra vecchiaia. E di come e quanto noi permettiamo loro di farlo.
Sino al falso assoluto della durata della vita in aumento. In queste statistiche, parlando degli anni dietro alle nostre spalle, soprattutto dei secoli passati si inseriscono anche i decessi avvenuti per le guerre e l'altissima incidenza della mortalità infantile… qualsiasi statistico serio potrà testimoniarlo e quindi quando si dichiara che la vita media è salita si mente. I sopravvissuti alle guerre, alla falcidia della mortalità infantile vivevano a lungo, sani… gli ottantenni erano la normalità.
Sino alla certezza scientifica, che nel neolitico la razza umana, pur funestata da questi aspetti di Sora Morte, le guerre, appunto, e la mortalità alla nascita e per parto, i nostri avi fossero più sani, più robusti, più adatti e morissero prevalentemente con i loro denti. Per dire...

Le razze longeve nei nostri tempi, non a caso, vivono lontane dalle farmacie e dalla modernità e dai supermercati.


Tornando a noi, persino io, che compro biologico, vegano e possibilmente equo, italiano ed a Km. 0 … beh, quotidianamente corro il rischio di portarmi a casa la mia dose di "morte".
Tutti, chi più chi meno, sorridono di fronte ai maniaci del biologico, del sano, veniamo spesso considerati dei fissati, ma forse al di là dei toni a volte ieratici e in parte fideistici, sarebbe il caso che iniziassimo tutti ad occuparcene, e forse, allora ci renderemmo conto che fra modernità e progresso c'è differenza… che fra evoluzione e consumo vi è un abisso e che non necessariamente questo sistema fa il meglio possibile per noi… anzi, non lo fa affatto! In fondo, un granello di sabbia negli ingranaggi potrebbe fermare la macchina… basterebbe farlo e ci stupirebbe constatare quanto costoro dipendano da noi.


Rosa Bruno

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venerdì 23 settembre 2016

IL MISTERO DI BRUNO GRÖNING, GUARITORE MIRACOLOSO DI HERFORD

A proposito di guaritori, vi proponiamo un articolo su un personaggio decisamente poco noto nel nostro Paese, Bruno Gröning. Buona lettura [Redazione].

Uno dei principali obiettivi della teoria e della ricerca sociologica, implica l’identificazione dei molteplici aspetti della società evidenziandone i fenomeni che la caratterizzano. Il presente elaborato si colloca in quella tradizione di studi che fa proprio questo principio, trattando una tematica complessa e controversa: la 'guarigione miracolosa'.

Tale evento sovrannaturale, quando accade, trova prevalentemente una sua spiegazione nella religione perché rappresenta, generalmente, per gli esseri umani il ponte ufficiale tra l’uomo e la divinità. Dio s’incarna in Gesù Cristo per ribaltare ogni concetto dogmatico attraverso la Sua parola taumaturgica e trasforma gli uomini da servi peccatori a figli di un Padre buono. Gesù li guarisce salvandoli per mezzo della fede, sostenendo che i suoi discepoli possono compiere le stesse azioni “nel Suo nome” in quanto dotati dei doni dello Spirito Santo, e per tali motivi legittimati a proseguirne l’opera salvifica.

È con spirito valutativo, dunque, che è stata affrontata l’area sociale, poiché molti individui si auto-definiscono guaritori. Un settore, questo, saturo di varie realtà, spesso inquietanti, legate a scopi di lucro che ben poco hanno a che vedere con i miracoli di Gesù Cristo. Per simili ragioni, ne vengono a soffrire quei personaggi che, nella verità dei figli di Dio, attuano guarigioni inspiegabili all’intelletto umano, naturalmente a titolo gratuito, e che affermano di essere soltanto umili strumenti di Dio: come nel caso di Bruno Gröning. Un uomo divenuto un fenomeno mondiale negli anni ‘50 meritevole di essere citato per il suo operato…

La storia di un uomo semplice

Bruno Gröning nasce a Danzica il 31 maggio del 1906 in un momento storico spinoso. È il quarto di sette figli e la madre, che ha sempre avuto parti dolorosi, lo mette al mondo – con stupore della levatrice – circondata da un fascio di luce che avvolge sia lei che il bimbo; poi scende dal letto e si reca dal marito che si trova a miglia di distanza. Da quel momento accadono strani fenomeni.

Infatti, fin dalla prima infanzia, Bruno dimostra di possedere rare qualità, alla sua presenza guariscono persone ed animali e, di sovente, si allontana per immergersi nel silenzio del bosco, nei pressi della sua abitazione. Il padre August, un uomo rigido e incline alla collera, lo maltratta per queste 'bizzarrie' e l’unica a proteggerlo è sua madre, una donna dolce e mite. Il bambino, pertanto, vive la sua infanzia in un’alternanza tra il bene e il male, ed i suoi comportamenti originali scatenano rabbia e sconcerto al punto che in famiglia viene definito 'il matto'.

A causa della prima guerra mondiale riesce a frequentare la scuola fino alla quinta classe. Impara presto a guadagnarsi da vivere facendo il falegname, il muratore, l’elettricista, il meccanico, ed altri mestieri…

Si sposa nel 1927 all’età di 21 anni. Il suo non è un matrimonio felice, la moglie non lo comprende e non crede nella sua forza guaritrice. Dall’unione nascono due figli Harald e Gűnter (1931-39 e 1939-49) che muoiono entrambi in ospedale. Durante la seconda guerra mondiale è chiamato alle armi, combatte sul fronte russo dove viene imprigionato. Nel duro periodo di prigionia freddo e fame attanagliano lui e i suoi compagni, tuttavia Bruno riesce a provvedere ad essi comunicando agli ufficiali russi che per ordini che vengono “dall’alto” devono distribuire cibo ed abiti pesanti per tutti. E stranamente i militari obbediscono…

Riacquista la libertà durante la profonda trasformazione della Germania e trasferitosi nella parte Ovest del Paese inizia la sua missione, quella che lo condurrà a divenire 'Il medico dei miracoli'. Siamo nel 1949.
Tra il cielo e la terra vi sono cose che sfuggono all’intelletto…

Bruno Gröning si spinge nella zona della Ruhr, dove sempre più persone guariscono dalle loro malattie. Si sposta di casa in casa chiamato ad aiutare, sempre disponibile ed instancabile finché un giorno un ingegnere di Herford lo invita a far visita al figlio di nove anni, malato di distrofia muscolare progressiva. Bruno riesce a far camminare il piccolo ed il padre, commosso, lo prega di rimanere presso di lui per aiutare altri malati. Egli accetta e da quel momento la sua fama si espande, ogni giorno arriva sempre più gente da ogni parte della Germania.

Tutti parlano di lui e del fenomeno Gröning. La stampa tedesca inizia ad occuparsi del caso, i più importanti giornali lo definiscono 'il medico dei miracoli' ed anche la stampa internazionale ne viene a conoscenza.

Da un estratto di Revue, Il miracolo di Herford:


“Giorno e notte arrivavano masse di gente ad Herford – scrive il cronista - nella piazza Wilhelm al numero 7, casa nella quale alloggiava Bruno Gröning presso i genitori del bambino che aveva guarito. La miseria umana che si manifestava era impressionante e senza limite. Nei giardini circostanti la casa e nelle zone vicine sedevano gli ammalati sulle sedie a rotelle, distesi su barelle, aspettando di essere guariti... Da ogni parte della Germania arrivavano i sofferenti, i giovani e i vecchi, le donne, le ragazze, i bambini di ogni classe sociale, americani, inglesi, belgi, svizzeri, svedesi, ungheresi, polacchi, ed anche zingari richiamati dalla guarigione di un bambino zingaro muto. Infermi, ciechi, sordi, una comunità di miseria e di bisogno. Gente povera senza speranza con un unico desiderio: guarire!”

Il sensazionalismo intorno al 'medico dei miracoli' si protrae nel tempo mantenendo la Germania con il fiato sospeso. Viene girato un film e chiamate in causa Commissioni Scientifiche e Tribunali, che vietano a Bruno di operare guarigioni perché viola l’onore professionale dei medici. Si espongono anche le più alte cariche dello Stato con pareri contrastanti.

Il Ministro della Previdenza Sociale della Westfalia e Reno del Nord accusa Bruno Gröning di abuso della legge empirica, mentre il Presidente Ministeriale della Baviera dichiara che per l’eccezionale apparizione di questo straordinario uomo, non si può gettare alle ortiche la sua opera, che definisce "libera opera d’amore". Inoltre, la Chiesa Protestante ritiene il suo operato incompatibile con i dettami della fede, mentre numerosi sacerdoti cattolici lo seguono con fiducia, definendo le guarigioni benedizioni donate da una Forza Superiore…

Tra la miseria umana e la contesa, si spalanca un abisso di difetti umani e Bruno stesso commette l’errore di affidarsi - per la gestione di quella che ormai è un’attività che coinvolge migliaia di persone - a soci interessati soltanto a sfruttarlo lucrando sul suo operato, che lo espongono ancora una volta all’attenzione della giustizia. Ma viene assolto dai giudici di Monaco di Baviera che, pur riconoscendogli la buona fede, gli ordinano di cessare ogni attività.

Dopo il processo Gröning presenta il suo operato come un insegnamento spirituale, staccandosi da quei 'dottori' che chiedono denaro ai sofferenti. Ma la situazione peggiora e nel 1955 viene implicato in una serie di vicende giudiziarie; i mancati guadagni hanno indispettito alcuni individui che si definiscono medici. Tra questi il suo maggior accusatore è Otto Meckelbur, che per vendetta fa riemergere una storia grave accaduta anni prima, da lui stesso manipolata con lo scopo di distruggere la figura di Bruno, che viene accusato di aver promesso la guarigione dalla tubercolosi ad una ragazza, in seguito deceduta.

Nel 1956 è assolto dall’accusa di omicidio e condannato per esercizio abusivo della professione medica, dopo due anni, in appello, viene nuovamente ingiustamente incriminato. Bruno Gröning tenterà un ricorso, ma ormai è troppo tardi: gli viene diagnosticato un cancro allo stomaco. A Parigi, durante i due interventi, lascia interdetti i medici che trovano i suoi organi interni, non devastati da un cancro, ma completamente carbonizzati…

Termina i suoi giorni il 26 gennaio del 1959, il processo si concluderà a causa del decesso dell’imputato, la cui sentenza definitiva non sarà mai pronunciata.
L’urna con le sue ceneri è deposta presso il cimitero forestale di Dillenburg.

Il 'guaritore miracoloso di Herford' colui che aveva guarito migliaia di persone, morì solo, in una clinica di Parigi. Ma perché accadde? Perché sopportò una sofferenza così amara e tante ingiustizie? Perché non poté aiutare se stesso?

Grete Häusler - fondatrice dei Circoli degli amici di Bruno Gröningin tutto il mondo, così scrive nel suo libro Das Heil erfahren das ist Wahrhei:


“Bruno Gröning nella sua breve permanenza su questa terra ha portato tanto bene. Il dono di aiutare gli era innato fin dalla culla. Dovunque egli andasse accadevano cose meravigliose, non spiegabili con l’intelletto. Al pubblico si presentò nel 1949 e dopo le migliaia di guarigioni, dopo soli tre mesi, gli fu vietato di aiutare. Fu inseguito, perseguitato e processato più volte. Si volle penalizzarlo e condannarlo. Perché? A chi ha fatto del male? A nessuno. Ha fatto soltanto tanto bene a moltissime persone…Era innocente ma si volle punirlo. Era innocente ma gli fu vietato ciò che Dio gli aveva ordinato di fare: aiutare gli uomini!”

Bruno Gröning non era un guaritore, ma un grande mistero… Un mistero di Dio.


Fonte: ariannaeditrice.it  Autore: Mara Macrì

http://www.nexusedizioni.it/it/CT/il-mistero-di-bruno-groning-guaritore-miracoloso-di-herford-5273

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TI TROVI DENTRO UN SOGNO ...


Ti trovi dentro un sogno caro lettore, il Sogno della Coscienza. Sei dentro una Proiezione Olografica, la proiezione della Coscienza. Sei dentro una realtà Virtuale, un immenso videogame. e sei qui per fare esperienza, per ricordare chi sei. e ciò che sei, a dispetto della socializzazione che ti ha instillato limiti su limiti, è a dir poco meraviglioso! Sei un essere magico coinvolto in un viaggio evolutivo stupefacente e sei colmo di incredibili risorse che nemmeno immagini di possedere.

Dario Canil, risognare la realtà


L’Essere è l’unica Realtà, è la Coscienza, è da sempre, è ovunque ed è privo di ogni tensione, fermo, senza polarità, indistinto. In quanto pura Autocoscienza, totalmente indif- ferenziato, non si conosce, non sa come è fatto, poiché in esso tutto è identico a Sé. Immagina per un istante che la Realtà voglia sapere come è fatta, voglia guardarsi allo specchio, conoscersi.

L’Essere crea così uno specchio in cui specchiarsi, per vedere come è fatto, e proietta in questo specchio se stesso, dando vita alla Conoscenza attraverso ogni possibile esperienza. questa è la virtualità, il regno della dualità, dell’apparente separazione, ciò che gli sciamani chiamano il sogno, e che noi chiamiamo realtà olografica. La virtualità non è irreale o finta, ma è una proiezione modificabile – al fine di permettere ogni esperienza – della Realtà immutabile.

Nella virtualità esistono le illusioni dello spazio, del tempo e dell’energia potenziale e una parte di Realtà costituita dalla Scintilla Divina/Unità di Luce (Anima). quest’ultima è l’elemento che la Coscienza proietta in una macchina biologica per poter vivere ogni possibile esperienza modificando le illusioni (spazio, tempo ed energia) della virtualità stessa. Tu non possiedi un’Anima, tu sei un’Anima.

Lo spazio, che siamo abituati a considerare così reale, non è che una proiezione della Coscienza. La cosiddetta materia solida è fatta di atomi che sono costituiti al 99,9% periodico di vuoto. quando tocchi con la tua mano ciò che credi sia un «reale oggetto solido» stai di fatto sperimentando la forza elettrostatica di repulsione degli elettroni.

Il tempo, parimenti, non è che una proiezione della Coscienza, a cui la mente si collega. In realtà esiste un unico momento. Proprio l’Adesso. Puoi facilmente accorgertene quando pensi all’illusione della proiezione di un film di due ore. Adesso, nell’unico momento che davvero esiste, tutti i fotogrammi in realtà già coesistono. Il flusso lineare del tempo è una costruzione psicologica.

Tutti noi siamo i protagonisti del sogno della Coscienza che semplicemente sta facendo esperienza di sé, e mentre noi finora abbiamo contato 13,8 miliardi di anni dal Big Bang a oggi, questa sbirciatina sta avvenendo nell’Adesso 

giovedì 22 settembre 2016

COME ROMPERE L'INCATESIMO SOPORIFERO

La Presenza ha il potere di interrompere il segnale portante della socializzazione che tiene addormentata la macchina biologica. L’autosservarsi ha proprio il potere di infrangere l’incantesimo soporifero, smascherando le noiose e meschine trame di un organismo ridotto in schiavitù, rivelando le sue insopportabili e assurde associazioni mentali che ancora ognuno si ostina a chiamare «il mio pensiero». 


«Prigioniera di una macchina addormentata, l’Anima interpreta gli eventi del mondo come se non avesse alcun potere su di essi. Il mondo sembra allora un mostro gigantesco dotato di volontà propria e capace di danneggiarci contro la nostra volontà. Risvegliando l’apparato psicofisico di cui è ospite, l’Anima si riappropria invece del suo potere, comprende che il mondo non possiede una volontà sua e che è Lei l’unica artefice – in parte consapevole, in parte inconsapevole – della realtà che sta vivendo.»


Salvatore Brizzi, risvegliare la macchina biologica per utilizzarla come strumento magico

Premessa di ogni lavoro su di sé è il riconoscimento, oltre ogni dubbio, che le nostre abituali attività quotidiane sono condotte all’interno di uno stato di sonno verticale. Ovvero si crede di essere svegli perché si è in una posizione verticale e si dà vita al proprio libero arbitrio. Di fatto è proprio questo «sentirsi svegli» che rappresenta un grosso ostacolo al vero lavoro di risveglio. Per lo più, chi pensa di pensare è pensato (ovvero subisce il pensiero), chi crede di cogliere dei sentimenti sta subendo delle emozioni e chi crede di essere presente al proprio corpo sta passivamente soggiacendo alla sua programmazione cinetica.

Abitualmente definiamo «volontà» la capacità di imporre a noi stessi qualche atto e non ci rendiamo conto che lad- dove questo avviene nella fase di sonno, in realtà essa non è altro che l’espressione capricciosa di una catena di pensieri automatici. La vera volontà è invece la capacità animica di osservare a piacimento, in modo neutro e in piena Presenza, come la macchina biologica sta reagendo meccanicamente agli stimoli del mondo esterno.

In quest’ottica, la volontà è libera consapevole attenzione. questa Presenza in sé, quando diventa disciplina, ovvero uno stato dell’essere, libera l’essere umano dalla schiavitù.

LA BIBBIA NON PARLA DEL DIAVOLO ( conferenza completa )



Papa Francesco sul diavolo:

Belzebù, Satana, Asmodeo, Lucifero. I nomi cambiano la sostanza resta: “il diavolo esiste davvero”. Parola di Papa Bergoglio che ieri, nella messa mattutina di Santa Marta, è tornato a martellare sull’argomento per fare capire ai fedeli che la presenza del Male, quello con la M maiuscola, non è frutto di una fiction o di un romanzo fantasy..

«A questa generazione hanno fatto credere che il diavolo fosse un mito, una figura, un'idea, l'idea del male. Ma il diavolo esiste e noi dobbiamo lottare contro di lui». Insomma una presenza reale che lavora dietro le quinte anche la maggior parte dei fedeli resta scettica. Bergoglio lo descrive con termini ben precisi. «È il bugiardo, è il padre dei bugiardi, il padre della menzogna», è un seminatore di zizzania, fa litigare, induce nell’errore grave. “Il diavolo non ci butta addosso fiori ma frecce infuocate, per ucciderci». Da qui, l'esortazione a «prendere l'elmo della salvezza e la spada dello Spirito che è la Parola di Dio». L’antidoto secondo Francesco resta la fede e la consapevolezza che «la vita sia una milizia. La vita cristiana è una lotta, una lotta bellissima, perché quando il Signore vince in ogni passo della nostra vita, ci dà una gioia, una felicità grande”. Insomma, “si deve combattere: non è un semplice scontro, è un combattimento continuo».
http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/papa_francesco_bergoglio_diavolo-669468.html


il pontefice alla Giornata di Preghiera per la pace che chiude l'evento interreligioso organizzato dalla Comunità di Sant'Egidio. "Il terrorismo non ha niente a che fare con quello che succede in quei Paesi, in quelle terre dove giorno e notte le bombe cadono"
“Non esiste un dio della guerra, quello che vuole la guerra è il diavolo che vuole uccidere tutti”


Le divisioni distruggono la Chiesa e il diavolo cerca di attaccare quella che è la radice dell’unità, ovvero la celebrazione eucaristica

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IL DIAVOLO NON ESISTE

LA VITA E' UN CAMMINO VERSO L'IGNOTO

(...) La società non ha bisogno di individui, ma di efficienza. Pertanto, più una persona diventa umana, meno essa è utile per la società, e più diventa pericolosa. L'intero schema della nostra civiltà comporta la riduzione dell'essere umano a un automa. In questo caso una persona è ubbidiente, efficiente e non pericolosa. Altrimenti una mente inventiva, che indaga, creerà inevitabilmente fastidi. L'establishment non sarà mai in pace con persone simili tra i piedi.

"Non appena un bambino nasce, la società inizia ad ucciderne l'individualità; prima che abbia raggiunto i 7 anni la sua individualità è totalmente annientata. Qualsiasi forma di istituzione sociale è solo un mezzo per uccidere l'individuo e trasformarlo in macchina. Tutte le nostre università non sono altro che fabbriche per uccidere la spontaneità, per distruggere lo spirito, e trasformare l'uomo in una macchina. Solo in questo caso la società si sente tranquilla nei suoi confronti. Sarà possibile sapere cos'è in grado di fare; cosa farà; diventa prevedibile.Un marito, una moglie, un dottore, un avvocato, uno scienziato sono prevedibili; sappiamo chi sono e come reagiranno, si può stare tranquilli. Viceversa è impossibile essere tranquilli con una persona viva e spontanea, perché è imprevedibile.

"L'imprevedibilità è sempre fonte di insicurezza. Se sei imprevedibile, allora non sei controllabile, non puoi più essere manipolato. Nessuno si sente a proprio agio con una persona imprevedibile. Ma solo l'uomo imprevedibile può sentire gioia, può sentire cose che nessun altro potrà mai sentire. La vita in se è imprevedibile, non controllabile. La vita come tale si incammina sempre, attimo dopo attimo, verso l'ignoto. La vita è una apertura sull'ignoto!"

Osho


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mercoledì 21 settembre 2016

COMMENTANO E INSULTANO ... SONO TROLL

Su Internet, in particolar modo sui social network, da anni si vocifera della presenza di troll professionisti, gente pagata per diffondere false verità. Finora queste voci non hanno mai trovato conferma, se non con interviste dalla dubbia autenticità. Noi del Comitato Chiave Orgonica siamo riusciti a metterci in contatto con uno di questi troll, e ci siamo fatti concedere una video intervista esclusiva. A seguire la trascrizione.

Buongiorno, innanzitutto come ti chiami e cosa fai?
Buongiorno, potete chiamarmi Alan Carter. Di lavoro navigo su internet e scrivo falsità, creo confusione e faccio politica per un famoso partito italiano. In pratica sono un troll pagato dal NWO Italia con soldi signoraggiati.

Come hai iniziato questa attività?
Ero senza lavoro e disperato, passavo tutto il tempo su facebook, e ho letto un annuncio che una società cercava un esperto di internet e social network. Sono andato al colloquio, e c'era un uomo vestito di nero con borsello a tracolla, che a un certo punto mi ha anche collegato a una macchina di Turing. Mi hanno preso, e mi hanno fatto fare due mesi di formazione in un'aula bunker nelle grotte di Frasassi... sono travestite da attrazione turistica, ma in realtà lì c'è una delle sedi centrali. All'inizio non volevo accettare, ma pagano molto bene e poi mi hanno dato una Suzuki Alto full optional come macchina aziendale. Come copertura faccio il fioraio da strada, così posso parlare con la gente e ascolto un po' che aria tira.

Perché gli interessa avere un troll pagato?
Per avere consenso politico, per deviare le menti, per diffondere false verità. Oggi non basta più il professorone complice che va in tv a dire che scie chimiche sono solo condensa, oggi bisogna convincere la gente anche su internet, ed è più difficile perché la gente non è stupida.

Come si svolge esattamente il tuo lavoro?
Siamo un piccolo gruppo con centinaia di fake. Dobbiamo tenere d'occhio blog e social network giorno e notte, facciamo i turni, cerchiamo post dove dobbiamo intervenire, ad esempio censurando i ricercatori indipendenti o cercando di creare dubbi e caos. HAARP è pericolosa? No, l'hanno chiusa, ti faccio vedere le foto. Il bario in piscina altera il DNA? No, non l'hanno mai dimostrato. Il chupacabra? Solo invenzioni, e così via.

Perché hai scelto di farti intervistare?
Per liberarmi la coscienza almeno un po', ormai non riesco a dormire di notte nemmeno col valium. Guarda, preferirei fare il venditore di aspirapolveri che continuare a mentire, ma con quello che so, se provo a licenziarmi è l'ultima cosa che faccio. Sai, ci tengono controllati, una volta un conoscente mi ha chiesto se gli vendevo un aro titano da mettere in casa, non sapevo nemmeno cosa fosse e gli è venuto il sospetto. Il giorno dopo un SUV nero ha cercato di mandarmi fuori strada in una rotatoria, e il mio conoscente non so che fine ha fatto. Io sono un semplice padre di famiglia, non riesco più a reggere questa tensione...

Vuoi che ci fermiamo?
*Alan annuisce, singhiozzando*
fonte http://chiaveorgonica.altervista.org

http://alfredodecclesia.blogspot.it/2016/09/intervista-un-troll-pagato-dalla-casta.html

commentano , insultano, intervengono sui social e sui blog, sembrano come noi, vivono intorno a noi ...   ma sono TROLL




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IO V SPENGO

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GLI ABITANTI DI QUESTO PIANETA NON SONO ESSERI INTELLIGENTI


SIAMO IN UNA PRIGIONE GALATTICA?

A qualcuno questo brano potrebbe sembrare eccessivamente pessimista (think positive!), altri concorderanno che è una lucida analisi.
E’ un post dal blog di Lenni Rossolovski a molti noto come creatore delle meravigliose meditazioni neuroacustiche.
Io apprezzo sempre il suo stile :-) che da solo denota una persona non ordinaria.


Olga Samarina
.........................

ANCHE A ME PIACEREBBE che tutti gli uomini diventassero fratelli, però è poco probabile che ciò succederà. La causa? Semplice: la mancanza delle risorse. Prendiamo una bilancia e mettiamo da un lato tutte le persone. In parole povere, moltiplichiamo i 7 miliardi di persone per 300 chili del cibo, più quello che serve a ciascuno: casa, macchina, benzina, materiali edili, istruzione, comunicazioni, trasporti, vestiario, sanità ecc. Solo a causa del numero degli zeri mi sta già girando la testa.
Ora calcoliamo la produttività – ciò che una persona può produrre. E vediamo la base materiale, cioè, le risorse fisiche di questo terzo dal sole pianeta.
Le conclusioni sono pessimistiche: le probabilità della morte della nostra civiltà nel giro dei prossimi 49 anni sono altissime; sono al 99,9%.
Non sono i calcoli miei, ma degli scienziati californiani.

L’uomo, probabilmente, sopravvivrà, ma non la civiltà.
Ora, per avere il suo pezzo della torta, l’uomo attiva il suo istinto di sopravvivenza che significa la raccolta dei beni, strumenti finanziari, potere. Perché noi sappiamo molto bene di essere in troppi e sappiamo che non ci sono beni per tutti.
Questo meccanismo è puramente istintivo, è di origine animale, serve per proteggere la prole a andare avanti.
Grosso modo, non siamo distanti dagli animali.
E’ improbabile che dei miliardari in massa distribuiscano i suoi beni tra i poveri e i bisognosi.
Circa 40 persone possiedono il 47% delle ricchezze del pianeta. E’ molto più probabile che un ricco derubi il povero per vivere a andare avanti sulla sua pelle!
Questo meccanismo era necessario per la sopravvivenza dell’umanità, storicamente è fondato.
Ma con la rivoluzione tecnico-scientifica, quando diventa possibile l’ottimizzazione della produzione dei beni materiali, questo meccanismo ci gioca un brutto scherzo: invece di creare una società più giusta, il progresso serve per rafforzare lo sfruttamento. E’ l’improbabile unione tra la società arcaica e la tecnologia avanzata...è una miccia accesa. Perché l’uomo non è intelligente. E come si è visto, non ha speranze dentro i confini di questa società.

Si si, ci sono dei singoli filosofi e pensatori che propongono una via d’uscita, ma rimangono isolati: il livello medio degli abitanti di questo pianeta è molto basso: non capiscono le loro spiegazioni.
Per questo io, nei miei incubi filosofici e religiosi, mi sto convincendo sempre di più nel pensiero di vivere in un Cibertronium; una sorta di simulazione al computer avviata da una mente superiore.
Sembra di vivere dentro una tesina scritta da una studentessa delle medie: il professore voleva che lei inventasse il proprio mondo popolato dagli esseri intelligenti.
Ebbene, la ragazzina ha acceso il computer, ha creato il Cibetronium, ma poi, a causa di un mal di testa, ha piantato tutto ed è andata a spasso.
E’ molto probabile che la tesi sarà bocciata, ma noi per questo meglio non stiamo. C’è anche un’altra possibilità - verrà la mamma e schiaccerà il bottone on/off del computer.

Certo che è uno scherzo. In realtà viviamo in una prigione galattica dove la varie anime poco di buono come la mia vengono mandate a scontare la pena per dei piccoli errori etici. Per esempio, non avrò ceduto il mio posto sull’autobus ad una nonna, su un lontano pianeta.. Ed ecco che siamo qui a piangere: il mondo è imperfetto. Ma serve solo rendersi conto che la vita è breve, e vivere senza farci caso alla stupidaggine che è attorno a noi.
Quando alla fine torneremo su un pianeta normale discuteremo sul senso della vita.. Qui è categoricamente vietato farlo: non si può discutere sul senso della vita; ufficialmente non esiste.


Lenny Rossolovsky

http://altrarealta.blogspot.it/2016/09/gli-abitanti-di-questo-pianeta-non-sono.html