sabato 28 febbraio 2015

Kamut: un mito da sfatare


Ha buone proprietà nutrizionali ed è eccellente per la pastificazione, ma non è stato “risvegliato” da una tomba egizia e non è adatto ai celiaci. Inoltre viene coltivato e venduto in regime di monopolio, ha un costo eccessivo, e una pesante impronta ecologica. Luci ed ombre del Kamut – o meglio, del Khorasan: un tipo di frumento che tra l’altro abbiamo anche in Italia.
“Kamut” non è il nome di un grano, ma il marchio commerciale (come “Mulino Bianco” o “McDonald’s”) che la società Kamut International ltd (K.Int.) ha posto su una varietà di frumento registrata negli Stati Uniti con la sigla QK-77, coltivata e venduta in regime di monopolio e famoso in tutto il mondo grazie ad un’operazione di marketing senza precedenti. 
C’è chi chiama questa varietà il “grano del faraone” perché si racconta che i suoi semi sono stati ritrovati intorno alla metà del secolo scorso in una tomba egizia ed inviati nel Montana, dove dopo migliaia di anni sono stati “risvegliati” e moltiplicati.
Il frumento prodotto e venduto con il marchio Kamut è coltivato negli Stati Uniti (Montana) e nel Canada (Alberta e Saskatchewan), sotto lo stretto controllo della famiglia Quinn, proprietaria della società K.Int.; in Italia è importato solo da aziende autorizzate e può essere macinato solo da mulini autorizzati. Tutti i prodotti che portano il marchio sono preparati e venduti sotto licenza della K.Int e sotto il controllo della Kamut Enterprises of Europe. 
Il marketing decisamente efficace che è alla base del successo del Kamut ha fatto leva su tre aspetti: la suggestiva leggenda del suo ritrovamento, l’attribuzione di eccezionali qualità nutrizionali ed una presunta compatibilità per gli intolleranti al glutine. Parliamone.
Il Frumento orientale o Grano grosso o Khorasan – lo chiamiamo col suo nome tramandato, comune e “pubblico”, mentre Kamut è un nome di fantasia registrato – è una specie (Triticum turgidum subsp. turanicum) appartenente allo stesso gruppo genetico del frumento duro: presenta un culmo (fusto) alto anche 180 cm; ha la cariosside (chicco) nuda e molto lunga, più di quella di qualunque altro frumento; è originario della fascia compresa tra l’Anatolia e l’Altopiano iranico (Khorasan è il nome di una regione dell’Iran); nel corso dei secoli si è diffuso sulle sponde del Mediterraneo orientale, dove in aziende di piccola scala è sopravissuto all’espansione del frumento duro e tenero.

L’invenzione commerciale del ritrovamento Dunque, per trovare il Khorasan in Egitto non era (e non è) davvero necessario scomodare le tombe dei faraoni; senza contare che un tipo di Khorasan era (e, marginalmente ancora è) coltivato anche tra Lucania, Sannio e Abruzzo: è laSaragolla, da non confondere con una omonima varietà migliorata di frumento duro ottenuta da un incrocio e registrata nal 2004 dalla Società Produttori Sementi di Bologna. Inoltre non bisogna dimenticare che la germinabilità del frumento decade dopo pochi decenni, per quanto ideali siano le condizioni di conservazione. Tutto questo porta ariconoscere nella storia del presunto ritrovamento del Khorasan/Kamut solo una fantasiosa invenzione commerciale, eleborata per stimolare il desiderio di qualcosa di puro, antico ed esotico. E, a onor del vero, la stessa K.Int. ha preso le distanze salla leggenda che, prealtro, ormai non ha più bisogno di essere incoraggiata. 
Dai dati oggi disponibili, di fonte pubblica e privata, tra gli elementi di maggiore caratterizzazione del Khorasan ci sono un elevato contenuto proteico, in generale superiore alla media dei frumenti duri e teneri, e buoni valori di beta-carotene e selenio; per le altre componenti qualitative e nutrizionali non ci sono differenze sostanziali rispetto agli altri frumenti.

Glutine: non ne è né privo né povero Bisogna, infatti, chiarire che, come ogni frumento, il Khorasan è inadatto per l’alimentazione dei celiaci, perché contiene glutine (e non ne è né privo né povero, come, poco responsabilmente, una certa comunicazione pubblicitaria afferma o lascia intendere) e ne contiene in misura superiore a quella dei frumenti teneri ed a numerose varietà di frumento duro.
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Kamut: glutine secco 15,5%, glutine/proteine 94,5%
Frumento duro: glutine secco 12,5%, glutine/proteine 87,5%
Farro dicocco: glutine secco 14%, glutine/proteine 79%
Frumento tenero: glutine secco 13,4%, glutine/proteine 80,6%
Farro spelta: glutine secco 17,1%, glutine/proteine 93%
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Detto ciò, il Khorasan è certamente un frumento rustico, con ampia dattabilità ambientale, eccellente per la pastificazione. Come ogni frumento che non è stato sottoposto a procedimenti di miglioramento genetico o ad una pressione selettiva troppo spinta, e proprio per questo motivo pare sia più facilmente digeribile dalle persone che soffrono di lievi allergie e intolleranze, comunque non riconducibili alla celiachia: ma questo è proprio ciò che si può dire dei farri e delle “antiche” varietà di frumento duro e tenero. Se la sua coltivazione è biologica (come permette la sua rusticità e come, per i propri prodotti, assicura il disciplinare del marchio Kamut), si può dire che senz’altro è un prodotto salutare, senza però scadere in esagerazioni né in forzature incoraggiate dalla moda e dal marketing del salutismo.

Costi elevati, per il portafoglio e per il Pianeta Restano ancora tre aspetti che gettano un’ombra sul prodotto a marchio Kamut (ma non sul Khorasan!):

è  il monopolio commerciale imposto dalla K.Int. su un frumento tradizionale che, come tale, dovrebbe invece essere patrimonio di tutti, e più di chiunque altro delle comunità che nel tempo lo hanno conservato e tramandato;
è  il costo eccessivo del prodotto finito (dall’80 al 200% in più di una pasta di comune grano duro biologico), poco giustificabile a sostanziaòe parità di valori qualitativi e nutrizionali, dovuto al regime di monopolio, ai costi di trasporto, ai diritti di uso ed ai costi di propaganda, ma dovuto anche agli effetti di un mercato dell’eccellenza che trasforma il cibo in oggetto di lusso, di gratificazione e di distinzione, e che specula sul desiderio di rassicurazione e sul bisogno di salute;
è  la pesante impronta ecologica legata allo spostamento di un prodotto perlopiù coltivato dall’altra parte del Mondo che arriva sulle nostre tavole attraverso una filiera molto lunga (migliaia di chilometri), e che, solo per questo fatto, non è compatibile con la filosofia della decrescita e con l’attenzione al consumo locale, fatto se possibile a “chilometro zero”.

Note 
Per i dati riferiti in questo articolo sono stati consultati i siti dell’Associazione Italiana Celiachia (www.celiachia.it), dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (www.inran.it), della Kamut International (www.kamut.com), dell’United States Department of Agricolture (www.usda.gov), dell’Insitute Sciwentifique de Recherche Agronomique (http://grain.jouy.inra.fr), l’articolo di A. R. Piergiovanni, R. Simeone, A. Pasqualone, “Composition of whole and refine meals of Kamut under southern Italian conditions” su Chemical Engineering Transactions, 2009, vol. 17: 891-896. Alcuni dati sonostati indicati da Oriana Porfiri (comunicazione personale).
Fonte: aam Terra Nuova, marzo 2010, n°248, pagg.73-76

Massimo Angelini, tratto da http://www.donnagnora.it/DonnanoniGnora.aspx
http://www.disinformazione.it/kamut.htm
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venerdì 27 febbraio 2015

Criminali!!! I Governi i veri terroristi!


Doppio drammatico suicidio in Grecia per il taglio alle pensioni. E il dramma continua...

"Una notifica giudiziaria" sull'unico introito familiare ha portato una mamma pensionata e il figlio al gesto estremo

Il dramma umanitario in Grecia continua a un livello che purtroppo non scuote minimamente le fredde coscienze delle burocrazie di Berlino, Francoforte e Bruxelles. Una donna di 67 anni e suo figlio di 27 anni si sono suicidati, lanciandosi dal quinto piano del loro palazzo: la mamma è morta sul colpo, il figlio due ore dopo in ospedale. La tragedia è avvenuta a Chalkida, nell'isola di Euboia nella Grecia orientale. Lo riporta KTG.

La comunità locale è sotto shock, anche se tutti sapevano che la famiglia stesse combattendo con gravi problemi economici. I media locali riportano che la madre riceveva una pensione di disabilità e che era stata tagliata ed era costretta a rivolgegrsi costantemente ai centri di accoglienza del comune. “Non era in grado di pagare l'affitto negli ultimi 3 anni e mezzo", lo riporta LamiaReport.gr, che scrive anche come “il padrone di casa conoscesse dei problemi finanziari della famiglia e li ha aiutati finanziaramente”. Sempre secondo i media locali, i poliziotti che sono entrati nell'appartamento hanno trovato “una notifica giudiziaria, probabilmente in relazione con il taglio della pensione”, l'unico reddito della famiglia.

Secondo le ultime notizie, la famiglia ha cercato di rientrare in possesso della pensione di disabilità, ma le autorità jhanno rigettato la richiesta. Nel tragitto verso l'ospedale, il giovane ha ripetutamente detto ai paramedici: “eravamo disperati” e i vicini parlano di una donna “molto orgogliosa”. Si tratta dell'ennesimo caso, in un paese in cui il tasso di suicidi è aumentato del 43% dallo scoppio della crisi.

Il dramma umanitario prosegue nella Grecia sotto commissariamento della Troika. Un commissariamento che dopo l'accordo di venerdì prosegue per altri quattro mesi, dopo la firma di venerdì scorso dell'Accordo ponte da parte del nuovo governo di Syriza. L'unica speranza per il futuro della popolazione greca è che Tsipras utilizzi questo tempo, come ha ricordato anche Jacques Sapir, per preparare il paese a rompere questo cappio al collo sul futuro del paese. L'alternativa per Atene è assistere in modo impotente allo stillicidio della sua popolazione.

Notizia del: 26/02/2015



http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=82&pg=10738
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martedì 24 febbraio 2015

domenica 22 febbraio 2015

La scienza è in mano ad una casta… La notizia più ignorata del momento.


Le principali riviste scientifiche distorcono il processo scientifico e rappresentano una «tirannia» che va spezzata.

Questo il giudizio del premio Nobel per la medicina 2013.

La denuncia è grave, a maggior ragione perché è la cosa che ha pensato di dire Randy Schekman alGuardian il giorno stesso in cui ha ricevuto il premio Nobel e quindi non solo nel momento più importante per la carriera di un ricercatore, ma anche nel momento di massima visibilità. Ma non basta, la dichiarazione di Schekman era stata preceduta di un paio di giorni da quella di un altro autorevolissimo scienziato, Peter Higgs, notissimo teorizzatore del bosone di Higgs, che sempre al Gurdian aveva denunciato il sistema delle pubblicazioni scientifiche.

Ma se la dichiarazione di Schekman è clamorosa, altrettanto clamoroso è il silenzio con il quale è stata inghiottita dalle testate che si occupano di divulgazione scientifica, alcuni quotidiani le hanno almeno dedicato il “minimo sindacale” come Il Corriere della Sera “Schekman: «Le principali riviste scientifiche danneggiano la scienza»” (poco più che un trafiletto) e l’Unità “Il Nobel Shekman: “Boicottiamo Science e Nature”“, altri hanno però vistosamente dimenticato di pubblicarla. Ma ancor più vistosa è la “dimenticanza” da parte di soggetti che fanno della divulgazione scientifica il loro argomento centrale, non una parola sull’autorevole denuncia da parte delle solite testate come Le Scienze, Oggiscienza, Query, Pikaia e perfino Focus e Ocasapiens, in genere così attente a difendere la buona scienza scegliendosi però bersagli comodi e banali come i creazionisti della Terra giovane o qualche stravagante di turno.

E allora per vedere commentato in modo decente quanto detto da Schekman dobbiamo andare suWired, un periodico che si occupa in genere di scienza tenendo conto delle sue implicazioni più ampie, per leggere un articolo intitolato “Il Nobel che vuole boicottare le riviste scientifiche“, che inizia con le seguenti parole:

La scienza è a rischio: non è più affidabile perché in mano a una casta chiusa e tutt’altro che indipendente…

Le principali riviste scientifiche internazionali – Nature, Cell e Science – sono paragonate a tiranni: pubblicano in base all’appeal mediatico di uno studio, piuttosto che alla sua reale rilevanza scientifica. Da parte loro, visto il prestigio, i ricercatori sono disposti a tutto, anche a modificare i risultati dei loro lavori, pur di ottenere una pubblicazione.

L’accusa di “tirannia” lanciata da un neo premio Nobel dovrebbe in ogni caso meritare la massima attenzione, ma così come si usa fare per i critici di minore visibilità la tecnica è la stessa: ignorare per non dare visibilità alle idee. Ma Schekman aggiunge dell’altro, qualcosa che da sempre andiamo sostenendo:


Queste riviste, dice lo studioso, sono capaci di cambiare il destino di un ricercatore e di una ricerca, influenzando le scelte di governi e istituzioni.

Ma il suo laboratorio (all’università di Berkeley in California) le boicotterà – ha detto al Guardian –, evitando di inviare alcun genere di ricerca.

Sfruttano il loro prestigio, distorcono i processi scientifici e rappresentano una tirannia che deve essere spezzata, per il bene della scienza. Almeno così la pensa il Nobel.

La scienza con le sue dichiarazioni è un’autorità tale da influenzare le scelte di governi e istituzioni, e se è manipolabile da parte di chi detiene il comando delle principali testate scientifiche è automaticamente vero che le affermazioni su temi sensibili possono essere orientate in base alle convenienze dei governi stessi o delle istituzioni. Le dichiarazioni di Schekman supportano dunque indirettamente che su temi come il Global warming, la pandemia H1N1, l’eugenetica e tutte le implicazioni della visione malthusiana dell’evoluzione, la possibilità di orientare gli studi in un senso “conveniente” è reale.

L’episodio della dichiarazione di Schekman mostra che però neanche per un Nobel per la medicina è facile denunciare i problemi della scienza, figurarsi per soggetti enormemente meno visibili.

La denuncia di Schekman rappresenta però un incentivo ad andare avanti per tutti coloro che ritengono la scienza una realtà preziosa che deve essere difesa dalle strumentalizzazioni e da qualsiasi tentativo di piegarne i risultati a vantaggio di interessi particolari.


http://www.enzopennetta.it/2013/12/la-scienza-e-in-mano-ad-una-casta-la-notizia-piu-ignorata-del-momento/
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Anziana sfida i miliziani Isis “Demoni, Allah vi punirà”





OH Demoni tornate nella via di Allah

tornate nella via di Allah

Nessuno di voi vincera' nulla ne' voi ne' Assad

tutto è uno schifo

nessuno è meglio dell'altro ne voi ne' lui 

Resterete cosi' ad uccidervi tra voi come gli asini

Il vostro stato ISIS è maledetto

tornate nella via di Allah

segue... 

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sabato 21 febbraio 2015

10 buoni motivi per evitare il vostro medico

By Angela Di Gregorio
10 buoni motivi per evitare il vostro medico
Dottor Mercola – dal sito Effedieffe - agosto 2012
Da tempo sostengo che la strategia migliore per stare in salute consiste prima di tutto nell’evitare di fare visita al vostro medico. Perchè?
Perché in molti casi tutto quello che succede è che ve ne uscirete con una o due ricette e che queste raramente risolveranno il problema. La maggior parte delle visite dai medici producono solo la soppressione dei sintomi, spesso causando effetti e problemi collaterali.
Piuttosto che informare i pazienti sulle vere condizioni sottostanti e sulle reali soluzioni che portano alla salute, è come se i medici vi applicassero dei cerotti medicati tossici su ferite aperte. Ci sono quindi molti validi motivi stando ai quali l’interesse della vostra salute consiste nell’evitare il vostro medico...
1. Il PAP test annuale
Molti medici continuano a suggerire alle donne di eseguire l’annuale del PAP test, ma le ultime informative dalla U.S. Preventive Services Task Force raccomandano il contrario. Le nuove raccomandazioni suggeriscono che le donne procedano al PAP test una volta ogni 3 anni dai 21 ai 65 anni.
Sottoporsi al test più di frequente – o prima dei 21 anni – determina più facilmente l’individuazione del papillomavirus (HPV) e delle lesioni ad esso associate. Se un medico individua lesioni simili, le considera automaticamente pre-cancerose e le “cura” di conseguenza.
Al contrario, la maggior parte delle infezioni HPV – e delle lesioni intraepiteliali squamose di basso livello associate – spariscono per conto loro senza bisogno di cure specifiche mentre, al contrario, il trattamento in sé può risultare nocivo. Poiché la maggior parte dei casi di HPV guariscono da soli, questo è un esempio di cura che fa più male che bene.

venerdì 20 febbraio 2015

.. E SE LO DICE SCHULZ


Martin Schulz lo ammette:L’EURO è UNA COLOSSALE TRUFFA!
Noi:le vittime del potere





Pensarlo da soli è un conto, ma averne le conferme dal Presidente del Parlamento Europeo…Beh fa davvero ribrezzo e infastidisce!!!
Ormai anche là dove l’evidenza è innegabile, si cerca di nascondere per continuare a far beneficenza a quegli stati che continuano ad arricchirsi sulle nostre spalle…Con i nostro sangue e attraverso la nostra stessa vita!!

Martin Schulz, lo ha ammesso: l’ euro è la più grande truffa ai creata!
Ci ritroviamo in queste condizioni perchè la Germania per accettare l’euro e abbandonare il marco HA POSTO DELLE CONDIZIONI CHE SONO STATE ACCETTATE DA TUTTI……..
La Bce è un organo indipendente e privo da qualsiasi controllo.
In altre parole l’euro non è una moneta, bensì un metodo di governo!

Viviamo davvero in un sistema che non funziona e ciò ne è la prova! Nonostante l’esponenziale sviluppo tecnologico in un era di avventi e innovazione, ci ritroviamo ancor più con le famiglie sempre più povere le quali non arrivano a fine mese, la povertà e la disoccupazione aumentano raggiungendo numeri vertiginosi che fanno rabbrividire, il potere d’acquisto diminuisce ai livelli del dopoguerra, le aziende licenziano e falliscono, i piccoli e medi imprenditori si suicidano in preda ai debiti, le giovani coppie non riescono a mettere su famiglia e non sono in grado di assicurare un futuro ai propri figli. E tutto ciò accade nella parte del mondo che “sta bene”.

Noi siamo stati privati della dignità e del piacere di vivere….Esiste una causa a tutti i problemi socio-economici e questa causa si chiama “signoraggio bancario”. Il signoraggio bancario altro non è che una truffa perpetuata da secoli. Sin dalla nascita della Banca d’Inghilterra nel 1694. Noi intanto siamo le vittime nelle mani di chi ha sempre più fame di potere…

ECCO COME I PENSIERI POSSONO INFLUENZARE LA NOSTRA FISIONOMIA CORPOREA


"I valori medici cambiano in giro di pochi secondi.Immaginate di essere a una festa e che sia la vostra giornata.Siete felicissimi,siete circondati da persone simpaticissime e state ballando con grande gioia.La vita è semplicemente meravigliosa.Se un medico vi visitasse adesso,non riscontrerebbe niente di particolare,se non un po' di alcol e una pressione leggermente piu' alta per via del ballo e della musica a tutto volume.(non ché un elevato valore della serotonina,l'ormone della felicità)
Ma ecco che arriva il barista e vi comunica di aver appena ricevuto una telefonata dal vicino ospedale,in cui è stato ricoverato un vostro famigliare in seguito a un incidente stradale.
Se il medico vi visitasse di nuovo solo dopo cinque minuti ,i valori sarebbero completamente diversi:vi verrebbe diagnosticata una tensione strema,forse si rileverebbero anche un'aritmia cardiaca e un incremento del rilascio di adrenalina.Proprio mentre state per abbandonare il locale per recarvi in ospedale,il barman torna da voi e si scusa.C'è stato un errore :non è il vostro parente ad aver avuto l'incidente.....[..]
E di nuovo la vostra regolazione corporea cambia completamente in giro di un attimo.Se a questo punto il medico vi visitasse un'altra volta riscontrerebbe valori del tutto diversi.In pochi minuti il vostro corpo,la vostra anima e il vostro spirito si sono adattate alle circostanze esterne.
Ma che cosa è successo in realtà?Niente.Il vostro famigliare è seduto a casa felice e contento per tutto il tempo,senza neppure immaginare la vostra agitazione .Ma il vostro corpo ha reagito immediatamente alle parole del barista e ai pensieri che avete formulato.
Questo significa che il vostro corpo ,la vostra anima e il vostro spirito reagiscono a tutto quello che considerate vero.Se la vostra vita è piena di gioia,voi siete in armonia e il vostro corpo è rilassato .
Tutto avviene dunque in base alle vostre convinzioni !!
Ma il bello è che il subconscio non sa distinguere fra realtà e fantasia e così potete crearvi il mondo che desiderate."

dal libro: Guaritori russi


Un libro sorprendente, interamente dedicato alla guarigione e alla rigenerazione degli organi.
Risucchiati dal vortice sintomo-malattia-farmaco, passiamo la vita cercando di placare i fastidiosi sintomi dei nostri disagi fisici e psichici. Purtroppo abbiamo completamente perso di vista il dettaglio più importante: siamo nati per vivere senza malattie. La normalità non dovrebbe consistere nel tamponare i nostri disturbi passando da un farmaco all’altro, quanto piuttosto nello sfruttare al meglio il potenziale innato che mente e corpo possiedono.
In questo nuovo libro, scritto a quattro mani con il guaritore e medium Tom Peter Rietdorf, Petra Neumayer raccoglie le tecniche alternative di guarigione russe che affondano le loro radici nelle antiche tradizioni siberiana, coreana e mongolica.
Ricco di esercizi pratici, questo libro vi fornirà precise indicazioni su come mettere in pratica le tecniche delle diverse scuole di alcuni dei migliori maestri e scienziati della tradizione russa, quali Grigorij Grabovoij e Arcadij Petrov solo per citarne alcuni.

Vivere senza malattie è possibile.

Guaritori Russi Petra Neumayer Tom Peter Rietdorf

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Vivere senza malattie
Petra Neumayer, Tom Peter Rietdorf

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giovedì 19 febbraio 2015

L'ITALIA E' CONDANNATA























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Loro sono loro, noi cosa contiamo?


Se tu non paghi 40 euro, magari per una multa, ti scrive Equitalia.
La Banca Popolare dell'Etruria perde 400 milioni di euro e le fanno una legge su misura.

Fra i vertici della banca dell'Etruria guarda caso c'è il padre del ministro per le Riforme Boschi. Loro sono loro, noi cosa contiamo?

È proprio papà Boschi, vicepresidente, uno dei tre vertici nel mirino dei commissari di Bankitalia.
Lorenzo Rosi è il presidente, Pier Luigi Boschi e Alfredo Berni i vice. I primi due a rappresentare l'area cattolica, il terzo a rappresentare quella laico-Massonica.

Tu li rappresenti i massoni? No, e allora devi pagare.

Intanto Renzi provvidenzialmente si inventa la riforma delle banche popolari, fra cui l'Etruria, che sale così miracolosamente del 60% circa nell'arco di un mese. Proprio quello che ci voleva. Che fortuna vero? Un record direi.

Anche le imprese hanno segnato un record negli ultimi anni. Un record diverso, del tipo che si addice a chi non ha santi in paradiso. Come riporta la Cerved, nel 2012 104mila imprese hanno chiuso i battenti.

Da una parte c'è chi fa affari alle nostre spalle, incassa, senza pagare mai, perché vicino alle istituzioni. Dall'altra c'è un padre di famiglia, abbandonato dalle stesse, al quale pignorano i mobili, bloccano i conti, lasciano la sua famiglia in mezzo alla strada.

Deboli con i forti, forti con i deboli: questo è il vostro Stato!

Nicola Morra

Voler imporre con la forza brutale le proprie decisioni manifesta una debolezza argomentativa evidente: lì dove le idee difettano, si sostituiscono con i numeri e con i muscoli, un po' come avviene nei paesi ove la democrazia viene puntualmente calpestata.
E non mi si risponda che i numeri del Parlamento attuale riflettono i rapporti di forza esistenti nel paese. Questo Parlamento è un grande bluff democratico, causa il premio di maggioranza ottenuto da PD e SEL insieme, in funzione di un'intesa che ieri è stata festeggiata a capocciate fra deputati dei due partiti in questione.
Prepariamoci a momenti sempre più bui per la democrazia in Italia.
Noi non ci arrenderemo.

Nicola Morra
https://www.facebook.com/pages/Nicola-Morra/140669976101080?fref=nf

Sorial Girgis Giorgio


Il ‪#‎PD‬ non si smentisce mai.
Cerca di alzare l'aliquota INPS, poi si ritrova costretto da una proposta del ‪#‎M5S‬ a bloccarla, infine prova a pulirsi la faccia arraffandosi il merito.

Il decreto Milleproroghe è la dimostrazione che le leggi, in Italia, non funzionano. Il Governo si ritrova costantemente a "prorogare" i termini e spostare o investire risorse in comparti che risultano sbagliati o inadatti.
Per fortuna arriva il #M5S che durante il lavoro in commissione riesce, nonostante la Maggioranza, a migliorare un decreto e portare dei reali benefici a cittadini.

Sui Social, il deputato Carbone e poi il PD, twittano all'unisono questa grande vittoria spacciandola come fosse loro.
Bugiardi e ovviamente smentiti subito dopo, la rete non perdona.

Arriverà ‪#‎lavoltabuona‬ che il PD dirà la verità ai cittadini?







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mercoledì 18 febbraio 2015

IL CARNEVALE NEL MONDO

Tra riti religiosi e antiche celebrazioni pagane, il tratto distintivo è sempre il travestimento, che sia per stupire, sedurre e a volte anche spaventare chi partecipa alla festa: il Carnevale è un rito antichissimo nato per celebrare l’inizio della nuova stagione, accompagnato da balli, parate, grandi feste in piazza.
Fonte








La maschera vincitrice dell’annuale competizione a Porto di Spagna, isola di Trinidad, 13 febbraio 2015 (De Silva/Reuters)














Un maschera tradizionale durante il carnevale di Luzon, Spagna, 14 febbraio 2015 (Andres Kudacki/AP)














Membri della scuola di Samba “Rosas de Ouro” durante l’annuale parata al Sambodromo di Sao Paolo, Barsile, 15 febbraio 2015 (LaPresse)















Una maschera del tradizionale carnevale “Beo de Blins” a Bellino vicino a Cuneo (Marco Bertorello/AFP)















Un buffone Fiorentino
mascherato da Presidente del consiglio, Roma Italia




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L’evasione fiscale è una preziosa alleata della democrazia?

Questa volta ho deciso di picchiare duro. Picchiare duro contro il muro di disinformazione che rende la maggior parte dei cittadini completamente incapaci di comprendere, anche solo minimamente, quanto sta drammaticamente accadendo sotto i loro occhi..

Siamo al capolinea della democrazia costituzionale e non riusciamo a concretizzare alcuna forma di valido dissenso, siamo costantemente persi nell’abbaiare alla Luna.

Occorre alzare i toni contro le “false flags” che distraggono dal problema che resta uno ed uno solo: l’oscena dittatura finanziaria che controlla l’Europa e la gran parte dell’occidente.

Entriamo nel tema dell’articolo. L’evasione fiscale e’ un problema macroeconomico? L’evasione fiscale è la causa della crisi? La risposta per una persona, anche solo minimamente consapevole, e’ semplicemente no!

L’evasione fiscale non potrà mai essere un problema di cassa per uno Stato, ma unicamente un problema di giustizia sostanziale e redistribuzione dei redditi o, al limite, un problema per il corretto sviluppo di una sana politica monetaria. Lo Stato, in sostanza, deve semplicemente fare in modo che nessuno rimanga con troppo poco mentre altri hanno troppo, avendo sempre un chiaro obiettivo: la piena occupazione ex art. 1 Cost.

Ma vi è di più. Oggi la realtà è tale che l’evasione fiscale, ogni forma di evasione, è diventata addirittura macroeconomicamente vantaggiosa per l’economia nazionale, in quanto consente di contenere gli effetti recessivi delle politiche monetarie ed economiche imposte attraverso il cd. “Vincolo esterno” UE. Politiche criminali poichè costituiscono atto palesemente ostile verso la personalità dello Stato e ciò in quanto ne impongono la cancellazione.

Qualcuno, schiavo della propaganda mainstream, penserà che sono completamente impazzito ed allora proverò a spiegare il più semplicemente possibile quanto succede.

Gli Euro che avete in tasca non sono cresciuti nei campi! Questo credo che tutti lo possano comprendere, anche gli elettori di Renzi. I “vostri” Euro arrivano nelle vostre tasche solamente in tre modi:

1. Attraverso la spesa pubblica (già, anche attraverso i soldi che lo Stato paga al dipendente pubblico fannullone o quelli che spende per pessime agende);

2. Attraverso i guadagni ottenuti dal paese con le esportazioni (dunque attraverso i soldi ottenuti impoverendo qualcun altro! L’Africa ringrazia sentitamente per i secoli di sfruttamento…);

3. Attraverso il credito privato (prestiti ottenuti dalle banche commerciali – metodo di creazione che avviene da quando ad esse è stato conferito il potere di creare moneta dal nulla all’atto del prestito)

Lo Stato non stampa più moneta e, dopo la perdita della sovranità monetaria (ovvero dal 1981 in poi), ottiene ogni singolo Euro di spesa non finanziata a deficit esclusivamente dalle nostre tasche e ciò per mezzo del prelievo fiscale (ovviamente nei limiti della moneta realmente esistente ed, in mancanza, erodendo i risparmi accantonati in anni di politiche espansive). In alternativa, se vuole alzare la base monetaria, lo Stato può chiedere moneta a deficit in prestito dai mercati (ovvero dalle banche che quella moneta la creano dal nulla grazie alle demenziali regole oggi esistenti).

Come ho più volte spiegato, attualmente, i vincoli Europei impongono un limite all’aumento del debito pubblico e pertanto lo Stato deve tassare più di quanto spende. Nello specifico l’Italia non può fare deficit in misura superiore al 3% del PIL. Visto il costo degli interessi passivi sul debito rispettare questo parametro comporta, non già un incremento della base monetaria, ma una costante diminuzione della stessa. Insomma, mi ripeto, lo Stato deve tassare ogni anno più di quanto spende.

A quel punto la differenza da dove viene presa, visto che la moneta non cresce nei campi?

Ovviamente si verificano le ipotesi n. 2 e n. 3 di cui sopra. Ovvero si “ruba” moneta agli altri paesi con le esportazioni, sperando che essi siano meno imbecilli ed aumentino la base monetaria costantemente sostenendo i consumi (l’attivo della bilancia commerciale tedesca vi dice nulla? È avvenuto sulla nostra pelle…),oppure si ricorre ad un costante incremento del debito privato. Ovvero i cittadini, per pagare le tasse e mantenere i loro consumi ed investimenti, chiedono moneta in prestito alle banche commerciali (che la creano dal nulla all’atto dell’emissione oppure attraverso il finanziamento diretto ottenuto dalla banca centrale europea che emette liquidità secondo la propria discrezione a tassi non accessibili all’economia reale ed oggi sostanzialmente pari a zero).

Dunque è chiaro che, se lo Stato non stampa e non chiede neppure più moneta dai mercati, noi saremo costretti ad indebitarci sempre più con le banche private (guarda caso le azioniste della banca centrale europea, che coincidenza…) Questa situazione però non è eterna, ed appena le banche private chiudono i rubinetti del credito, la base monetaria comincia effettivamente a ridursi. Peraltro, dal punto di vista delle banche commerciali, è ovvio che i rubinetti debbano chiudersi. Infatti se lo Stato non stampa come ripaghiamo interessi mai creati? Insomma si può tranquillamente dire che ogni singolo Euro è una pesante obbligazione che pende sul nostro futuro. Una moneta davvero geniale… Ovviamente geniale per chi l’ha concepita come mezzo sostitutivo agli eserciti per sottomettere i popoli.

Questo è esattamente quanto e’ accaduto all’Italia ed agli altri paesi UE in questi anni. Ovviamente in tale sistema come può, l’evasione fiscale, essere un problema di cassa? L’evasione non incide in alcun modo nella quantità di moneta complessivamente disponibile che dipende unicamente dai tre fattori che vi ho indicato. Anche polverizzando i risparmi il debito pubblico e quello privato sono matematicamente inestinguibili.

Insomma l’evasione cosa comporta in concreto? In un momento in cui lo Stato italiano si impossessa della nostra moneta e la versa in favore di soggetti esteri, abbassando la base monetaria e demolendo l’economia reale, l’evasione rappresenta un semplice ostacolo a questa politica criminale. L’evasione oggi consente di avere in tasca qualche Euro per onorare ancora una parte del debito privato. Dunque grazie all’evasione fiscale una fetta della moneta circolante non viene annichilita, continua a passare di mano in mano consentendo di estinguere qualche obbligazione in più prima di tornare, in ogni caso, nelle mani dei banchieri privati che la creano dal nulla e senza limiti.

Sembra già di sentire le obiezioni: ma se tutti pagassero le tasse si potrebbero evitare i tagli alla spesa e diminuire la pressione fiscale?Assolutamente falso! Chi lo dice fa la stessa figura di colui che si mettesse a sostenere che la Terra e’ piatta. TSO per loro.

L’evasione non aggiunge un euro alle casse dello Stato, la quantità di moneta a disposizione dipende unicamente da quanta ne è stata stampata (o creata telematicamente dalle banche commerciali) e non da quanta ne viene raccolta con le tasse.

Se in Italia vi sono 200 mld di sommerso, significa che togliendoli a chi li detiene per darli allo Stato avremmo, sic et simpliciter, 200 mld in meno nell’economia reale, con conseguenze economiche semplicemente catastrofiche. Se lo Stato, anche recuperati quei 200 mld, provvedesse all’integrale reimmissione di quei soldi nel sistema (anche per mezzo della diminuzione della pressione fiscale) potremmo, al massimo, avere un saldo invariato per l’economia ma giammai un beneficio!

200 – 200 = 0 Qualcuno è capace di negare motivatamente questo dato? Solo una forma di evasione è dannosa, quella che porta i capitali all’estero (ma chi la fa? Non la piccola e media impresa, non gli artigiani e non i professionisti. Sarà, per caso, l’evasione dei grandi gruppi finanziari?).

Dunque con le tasse si pagano i servizi? Assolutamente no! Con le tasse si regola la politica monetaria, ovvero si contengono le spinte inflazionistiche e si regola l’occupazione. Se lo Stato emette troppa moneta ne sottrae un po’ con l’imposizione fiscale. Ecco cosa sono le tasse.

Quando vi dicono che con la lotta all’evasione si combatte la crisi vi prendono per veri imbecilli. Sono conscio che qualcuno potrebbe non avere ancora capito nulla, ciò che dico e’ controintuitivo. Smettere di credere a Babbo Natale non è facile…

Se esistono in circolazione 1000 monete e l’evasione stimata e’ 10000, perché ho un popolo di evasori incalliti che pagano le tasse solo una volta ogni cento transazioni, ritenete che espropriandogli anche le mutande avremo una singola moneta in più di quelle stampate? Sveglia!!!!!!! Vi prego.

di Marco Mori

http://www.studiolegalemarcomori.it/evasione-fiscale-un-alleato-della-democrazia/

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martedì 17 febbraio 2015

IL NEMICO IN CASA

Renzi dice che non si fa dettare la politica estera da nessuno ma manda Alfano negli Usa a prendere istruzioni sul da farsi.
Il premier con la solita modalità double face dice il contrario di quello che fa e fa il contrario di quello che dice. Il Governo agita i muscoli perché qualcuno da qualche parte invia minacce tramite la radio ma non è capace a difendere i propri confini presi d'assalto da orde di disperati che ormai quotidianamente giungono dalla Libia. Tra questi lo stesso ministro degli interni non esclude che ci siano cellule terroristiche. Qualcuno nel Governo è tentato ad andare a bombardare l'Isis in Libia e non si rende conto che con la politica del buonismo tenuta fino ad oggi abbiamo ormai il nemico in casa.
L'atteggiamento del Governo non solo è ridicolo ma dimostra che l'Italia è più che succube, dell'UE e di Obama, il Nobel per la pace che gioca alla guerra ma in casa degli altri. Lo stesso che ha voluto "esportare la democrazia" in Libia togliendo di mezzo Gheddafi che è stato l'unico, nel suo Paese, in grado di tenere a bada il fondamentalismo islamico per quasi 50 anni. Alfano ora va negli Usa a prendere istruzioni e qui si rischia un'escalation gravissima che minaccia l'intera Europa a sud e ad est con il focolaio mai spento dell'Ucraina.


Armando Siri
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L'INCUBO è APPENA INIZIATO

link del video
http://www.serviziopubblico.it/2015/02/lincubo-e-appena-cominciato/

Nel nuovo videomessaggio dell’IS due giovani combattenti attaccano l’Europa e l’Occidente e lanciano un appello ai lupi solitari dei paesi francofoni: “Venite a combattere nel nome di Allah e voi che siete lì agite dall’interno, difendete l’onore del Profeta. Arriveremo fino a Parigi, faremo tremare i palazzi a Bruxelles. L’incubo è appena cominciato!”



domenica 15 febbraio 2015

POVERI IPOCRITI

Poveri ipocriti.
Se non hai i soldi per pagare l'F24, l'affitto, la bolletta della luce, le tasse universitarie, l'assicurazione auto.. Non ti avvilire. La povertà è una nobile condizione a cui ti devi abituare.
Anche il Presidente della Repubblica, dopo il Papa, da l'esempio. Tutti più poveri ma felici.
Tu credi di avere il diritto naturale di poterti realizzare nella Società attraverso il tuo lavoro, il tuo ingegno, il tuo talento e la tua volontà? Credi che l'opportunità di realizzarti nel lavoro costituisca quell'elemento di dignità e il fondamento della libertà per ogni individuo?
Pensi che non sia un reato desiderare il meglio per te e per la tua famiglia e che la qualità della vita debba essere un punto irrinunciabile a cui tutti abbiamo il diritto di accedere? Vorresti essere pagato di più per il tuo lavoro senza vivere nell'ansia di perderlo da un momento all'altro come è successo a tua moglie e non sapere poi come pagare il mutuo? Vorresti avere la possibilità di ottenere un prestito per comprare una macchina nuova più sicura e comoda con cui fare le trasferte di lavoro o viaggiare con la famiglia?
Non chiedere troppo! Impara dal Presidente della Repubblica e dal Papa. Tieniti la tua panda scassata e ringrazia. Anzi prega affinché il peggio non debba ancora venire.

Armando Siri PIN
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sabato 14 febbraio 2015

L'ISIS AVANZA ; RICAPITOLIAMO

L'ISIS continua la sua avanzata in Libia, e dopo aver preso il controllo di Sirte, i terroristi hanno dato l'ultimatum alle milizie locali per lasciare la città, che si trova a 450 km a ovest di Tripoli.Due emittenti radiofoniche della città, “Free Voice” e “Radio MikdashiIntanto, sono già finite sotto il origine egiziana rapiti a inizio gennaio.controllo dell'organizzazione terroristica e il parlamento ha confermato la morte di 21 cristiani copti di origine egiziana rapiti ad inizio gennaio.

Ricapitoliamo:

1) si attacca l’ Afganistan dopo l’11 settembre per combattere i terroristi ed esportare democrazia: attualmente nazione nel pieno caos
2) si attacca l’Iraq perché, dicono gli USA, in possesso di armi chimiche, mai trovate, si assassina Hussein e poi si lascia la nazione in preda ad una guerra tra bande rivali
3) Si continua con l’esportazione della democrazia, serviva cambiare i governi in Tunisia ed Egitto per poi avere mano libera in Libia. In Egitto viene incarcerato il Presidente ed indette nuove elezioni, ma il risultato non piace e dopo una anno si organizza un colpo di Stato, altra nazione nel caos
4) Si attacca la Libia, sempre per esportare democrazia, che diamine, i buoni sono loro, si assassina Gheddafi e la nazione piomba nel più orrendo conflitto tra varie fazioni, in pratica è stata distrutta
5) Nel frattempo si fanno “ pensierini” anche sull’Iran, ma si soprassiede per ovvi problemi militari e geografici ( in Iran ci sono le montagne e, soprattutto, gli iraniani sono abbastanza organizzati )
6) Si inizia un'altra esportazione di democrazia in Siria ma, grazie a Russia ed Iran, non si riesce ad assasinare il presidente che, per fortuna è ancora al suo posto
7) L’esercito USA lascia l’Iraq ed ecco apparire l’Isis che proclama il suo Califfato ed inizia la sua espansione
8) Sembra che Obama abbia scritto a Kamanei, presidente iraniano, facendo concessioni sul nucleare in cambio di una fattiva collaborazione contro l’Isis. Kamanei risponde dicendo di prendere atto delle parole di Obama ma non si impegna ( perché mai dovrebbe farlo? )
9) L’Isis conquista Sirte, in Libia, a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste ed il pericolo, per noi, si fa tremendamente serio tanto che Gentiloni si dice pronto a combattere ( ci sarebbe da scompisciarsi dalle risate se la cosa non fosse tragica).
La conclusione di questa breve ed incompleta cronistoria ci porta a pensare che USA e camerieri vari, tra cui noi, in fatto di strategia siano proprio una schifezza.
Hanno gettato mezzo mondo nel caos più totale ed ancora hanno il coraggio di farsi vedere e soprattutto di parlare.
Roba da pazzi!
Cari USA e camerieri al seguito, date ascolto, andate a giocare a golf, e lasciate che i popoli rimangano sovrani e si gestiscano da soli le loro questioni interne.
P.S. Tutti i fautori delle guerre della Nato dove sono? Se ci sono battano un colpo e, soprattutto, ci facciano sapere dove sono……così potremmo prenderli a calci in culo, una volta per tutte.

Claudio Marconi Forlì
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TI HANNO TOLTO LE TONSILLE ?

Sei spesso stanco/a, poco virile e dormi male? Ti hanno tolto le tonsille!

Esiste una correlazione a livello di ghiandole endocrine fra le tonsille, gli organi riproduttivi e la tasca del cieco del colon, e non si può interferire con questa intima correlazione senza produrre una grave situazione di pericolo.
A una venticinquenne era stata tolta una sola ton­silla quattro anni prima; ciononostante, dopo l’operazione aveva cominciato a notare dei disturbi di cui non aveva mai sofferto prima. Aveva dei dolori alla schiena, sudava spesso e aveva sempre le mani umide; soffriva di frequenti attacchi di vertigini e se ritardava i pasti si sentiva sul punto di svenire. Aveva un sonno inquieto, con stanchezza mattutina e una sensazione generale di debolezza fisica. Si era accorta di essere diventata disordinata e trascurata nella gestione della casa e non aveva più alcuna voglia di cantare.
Dieci anni dopo l’asportazione delle tonsille, un elet­tricista di 28 anni affermava: «Devo essere nato stanco. La mia famiglia e i miei amici mi prendono in giro».
Un’indagine condotta su migliaia di operai ai quali le tonsille erano state tolte da giovani ha chia­ramente dimostrato come i disturbi che insorgono in seguito a una tonsillectomia siano tutti riconducibili a una perdita di dinamismo fisico, sessuale e mentale.


Nel 1952, l’Inghilterra importò varie centina­ia di minatori dall’Italia. Come mai? Perché circa il 60% dei giovani inglesi era privo di tonsille e quindi costantemente troppo stanco per questo tipo di la­voro. In Italia, che era il Paese europeo con la più bassa percentuale di tonsillectomie in Europa, c’era­no uomini virili e vigorosi. Trent’anni di studio in Italia hanno dimostrato che, prima o poi, l’asporta­zione delle tonsille riduce il vigore e la vitalità nei soggetti che l’hanno subita.
I due fratelli Calderoli hanno dedicato a questo tema trent’anni di ricerche approfondite, un periodo sufficientemente lungo per giungere a molte conclu­sioni incontestabili, derivanti da innumerevoli studi condotti sulle vittime della tonsillectomia. Questi studi hanno rivelato che le giovani donne che in pre­cedenza provavano una normale attrazione per I loro coetanei hanno visto capovolgersi le loro sensazioni, fino a non voler più avere niente a che fare con gli uomini. Mogli che un tempo avevano evidenziato qualità amorevoli e premurose all’interno delle loro fa­miglie, occupandosi con affetto di figli, mariti e altri parenti, avevano cominciato a irritarsi facilmente e a prestare minori attenzioni alle esigenze dei loto fami­liari, se non a ignorarle del tutto. I doveri domestici venivano trascurati e tutto quello che riguardava l’or­ganizzazione della casa perdeva qualsiasi importanza.
Uomini d’affari che avevano subito una tonsillecto­mia da adulti trascuravano il lavoro, perdevano interes­se ai contatti sociali e provavano una stanchezza insop­portabile. Le conclusioni inequivocabili di trent’anni di ricerche in questo campo mi hanno convinto che quanto ho avuto modo di osservare nei pazienti non fa che rispecchiare questa tendenza naturale.
Le tonsille sono indiscutibilmente in relazione con la sessualità e con gli organi riproduttivi, le go­nadi (testicoli e ovaie). I fratelli Calderoli hanno di­mostrato che uomini e donne privi di tonsille e di età inferiore ai 28 anni sono rispettivamente meno virili e meno femminili.
Da una ricerca fisiologica e clinica più vasta è emersa l’esistenza di un’intima correlazione fra le tonsille e le ovaie. L’asportazione delle prime può ra­pidamente incidere sulla frequenza e sul volume delle mestruazioni, un fatto che dovrebbe allarmare le donne. In casi simili più di una madre si è spaventata non solo per l’abbondante emorragia durante le me­struazioni della figlia, ma anche per le perdite bian­che patologiche che spesso si verificano fra un ciclo e l’altro a causa di un’infezione vaginale o uterina.
Come ho già cercato di sottolineare, spesso nelle giovani donne la perdita di sensibilità sessuale è una conseguenza della rimozione delle tonsille, che le ha rese frigide. A molte di loro è stato chiesto per quale motivo si sono sposate e la risposta è stata: «Perché lo fanno tutte. In più il matrimonio mi conferisce un ruolo sociale». Questi matrimoni sfociano imman­cabilmente in un divorzio o in sciagure ancora peg­giori. Queste donne perdono la capacità di godersi la vita e di tenere alti l’interesse e lo spirito del marito e della famiglia.
All’epoca in cui il dottor Calderoli scrisse il suo libro Popoli Senza Tonsille, in Italia c’erano tre grandi istituti rieducativi femminili e tutti e tre rifiutavano l’ammissione alle ragazze che erano state sottoposte a tonsillectomia. I direttori di quegli istituti motivava­no la loro decisione con queste parole: «In generale, l’asportazione delle tonsille le rende pigre, il loro ca­rattere risulta cambiato in seguito alla tonsillectomia, e la loro visione della vita è degenerata».
Il risultato finale della rimozione delle tonsil­le era una ridotta attività e vivacità nei bambini, meno buonumore negli adolescenti e una generale apatia negli adulti. La stanchezza viene riscontrata negli studenti, nella vita matrimoniale, all’interno della famiglia e nelle attività sociali. E probabile che le giovani donne private delle tonsille perdano l’in­clinazione a una normale vita sessuale e sviluppino un’avversione nei confronti della maternità. I fa­mosi fratelli Calderoli hanno dimostrato oltre ogni dubbio che le tonsille sono così essenziali nella vita dell’individuo che la loro asportazione può avere ef­fetti frustranti e devastanti, come pure ripercussioni per tutto il resto della vita della persona.
Nelle generazioni passate, e fino ai nostri giorni, le tonsille erano considerate organi di difesa e di pro­tezione. Si riteneva che la loro funzione fosse limita­ta e circoscritta alla cattura dei germi e dei microbi che passano attraverso il naso e la bocca. Se fosse un fatto inconfutabile, allora tutti, ma proprio tutti, sa­rebbero afflitti dalla malattia prevalente in un deter­minato momento. Le cose tuttavia non stanno così. Sono le condizioni dell’organismo, come illustrato da ciò che avviene nel colon, a far sì che le tonsille emettano i loro avvertimenti.  
Le tonsille e le condizioni del colon devono sempre essere considerate e interpretate come fattori di allarme.
Oltre all’importanza delle tonsille stesse, ci sono motivi chiari, evidenti ed espliciti per prestare una meticolosa attenzione al colon. Nessun altro può es­sere responsabile del vostro colon: siete voi a dovervene occupare. A mio parere le irrigazioni coloniche sono la fase più vitale nella cura del corpo: la rimo­zione degli scarti nocivi dal colon elimina o riduce automaticamente l’occlusione di gola, cavità nasali o qualsiasi altro punto in cui abbiano origine i proble­mi con le tonsille. 
La ricerca ha dimostrato che l’asportazione delle tonsille sta avendo serie conseguenze e gravi riper­cussioni sulla vita civile delle nazioni. Se si consi­derano le statistiche nazionali, non c’è da stupirsi nell’apprendere che circa un terzo delle persone spo­sate negli Stati Uniti, in Europa e nei Paesi scandi­navi non ha figli, mentre un terzo ne ha uno solo. Questo fenomeno potrebbe in effetti essere dovuto agli strascichi delle tonsillectomie di massa.
Per quanto mi riguarda, nel mio contatto diretto con le persone ho sempre riscontrato che i disturbi delle tonsille vengono risolti con i clisteri e le irriga­zioni del colon. 
Fonte: Luciano Giannazza da “Il sottosesso nei popoli senza tonsille” di I. e G. Calderoli [Fuori stampa]
Di Dioni aka Riccardo Lautizi
Fonte: dionidream.com
http://informatitalia.blogspot.it/2015/02/sei-spesso-stancoa-poco-virile-e-dormi.html


la medicina post-bellica è tutta amerikana, e include una serie di schifezze come la tonsillectomia, gli antibiotici, la kemio. Il massimo della medicina moderna si ebbe fra le due guerre, soprattutto in ambito austriaco. Bonifiche focali, terapie fisiche di ogni tipo, eliminazione di parassiti e funghi, probiotici, digiuni, alimentazione..... gli amerikani invece dove metton mano fanno disastri. Riprendiamoci la dignità, in medicina ripartiamo dagli anni 40 dove l'uomo era considerato un'unità e non un insieme di pezzi, la natura un'amica e l'autoguarigione la chiave di volta per la salute
Antonio Miclavez
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mercoledì 11 febbraio 2015

Perché cosi tanti temono la solitudine e l’isolamento?


"Non vogliamo aprire la porta dell’introspezione, perché sappiamo da qualche parte, oltre l’intontimento psichico, che il nostro vero sé ci sta aspettando, per farsi una chiacchieratina con noi". 

Un neonato si sveglia solo nella culla e piange. Le memorie genetiche gli dicono che questo farà arrivare la mamma. Da qualche altra parte, nella stessa notte un bimbo gattona verso il letto dei genitori, chiedendo di dormire con loro. NON ha paura del buio, ma di essere SOLO nel buio. Proprio già in strada in quella stessa notte, una donna picchiata ritorna dall’uomo che l’ha picchiata, esattamente per la stessa ragione.
Senza dubbio, gli umani posseggono la memoria genetica di quando eravamo preda di predatori nella notte; senza dubbio questo grava sul perché nel buio non ci sentiamo a nostro agio e addirittura vulnerabili. Siamo una specie sociale che prima ha vissuto insieme, scoprendo sicurezza nel numero; avendolo poi trovato vantaggioso, lo ha scelto come stile di vita permanente. Non solo ci piace la compagnia degli altri, ma ne siamo dipendenti, persino ne abbiamo bisogno su un piano psicologico.
Il pendolarismo per andare a lavoro è spesso una zona di solitudine … che immediatamente riempiamo con cellulari, bluetooth, ipad…qualsiasi cosa sia necessaria per evitarci di essere soli con i nostri pensieri ed emozioni. In ogni giorno delle nostre vite, dedichiamo molta energia mentale per evitare periodi prolungati di solitudine.
Oggidì i video della tv sono un equipaggiamento standard su molti voli di linea e persino su auto di alto livello, tutto questo in armonia con la nostra predilezione per la distrazione dai nostri pensieri; l’acquisizione di denaro diventa la distrazione primaria da una simile introspezione, per la quale invece la solitudine fornisce spazio.
La società è colma di migliaia di varie distrazioni quotidiane, fornendoci ampie occasioni di fuga dalla solitudine. Abbiamo persino inventato un paio di giochi di carte, quali perditempo, per impedirci di pensare alle cose a cui non ci piace pensare.
Senza dubbio la TV è cosi popolare per il fatto che non richiede molto pensiero, anzi ci porta via i pensieri, con tutti gli aspetti negativi del caso.
Di fatto, all’essere umano medio, la solitudine e l’isolamento sembra che infondano un vero disagio e persino dolore; questa la ragione per cui i genitori, le scuole e le prigioni usano un confino solitario come punizione efficace.
"I due giorni piu’ importanti nella nostra vita, sono il giorno in ci si nasce e quello in cui scopri perchè". Mark Twain -
Perché cosi tanti adulti razionali temono la solitudine e l’isolamento? Perché ci sentiamo cosi a disagio durante prolungati periodi di isolamento? La prossimità degli altri, ci da qualcosa che non possiamo ottenere da soli? Oppure si tratta piuttosto di una questione attinente all’avversione… ovvero al fatto di evitare ciò che mette a disagio?
Puo’ essere che siamo a disagio con la solitudine perché apre la porta dell’introspezione, permettendoci l’opportunità di essere faccia a faccia con i nostri piu’ veri pensieri ed emozioni… il nostro sè essenziale.
Vero è che ognuno di noi ha bisogno, regolarmente, di un “tempo per sé”, per tenere a bada l’inconsistente presa sulla realtà e mettere in ordine le cose. Tuttavia la solitudine a cui mi riferisco non è del tipo di “manutenzione regolare”, ma è molto piu’ prolungata per sua natura.
La reazione avversa ad una solitudine prolungata si riferisce al tempo passato nell’utero durante la gestazione, come fosse una sorta di memoria latente di essere impotenti nel limbo liquido?
Potrebbe essere questa la ragione per cui generalmente evitiamo di essere soli per lunghi periodi di tempo? Me lo chiedo. Ci potrebbe essere una spiegazione diversa.
Mentre traiamo grandi benefici dal tempo “per noi stessi” di ordine intenzionale, e lo troviamo una necessità, troppo di una buona cosa ha spesso dei risultati non voluti. Uno di questi, nella estesa solitudine, è che prima o poi finiranno le distrazioni e ci saranno altre cose a cui pensare … che arriveranno ad essere faccia a faccia con il nostro vero sé.
"La Vita ti scoverà ovunque andrai"  ~  Warren Zevon
Un esempio eccellente è il modo in cui la gente di solito si comporta quando c’è un black out…Quando la corrente se ne va, la prima vera cosa buona che accade, è che la griglia elettromagnetica intorno a noi crolla . Mentre c’è corrente, è come essere dentro una gabbia elettrificata, con tutti i fili alle pareti e soffitto, per non dire tutti i vari motori elettrici e circuiti che girano in tutte le varie nostre applicazioni.
Quando il la corrente viene a mancare ciò che realmente si percepisce è che la gabbia di elettricità cade…e nel momento successivo tutto sembra diverso.
Per un attimo è come essere in campeggio, ma mentre la nostra infrastruttura continua a deteriorarsi senza venire riparata, i blackout durano piu’ a lungo e colpiscono aree piu’ estese. Confinate una famiglia di quattro persone in casa propria ma senza elettricità per tre giorni ed osservate che accade…
Cosa stiamo realmente evitando nel rifuggire la solitudine?  Penso che non è cosi tanto la solitudine in sé, ma cio’ che accade durante tali periodi, quando tutte le distrazioni e cio’ che fuorvia se ne sono andate...cosi come le cose superflue su cui perdere energia mentale; cosi alla fine bisogna stare di fronte al vero sè, con i suoi pensieri e sentimenti.
Che ne è se la tua auto-immagine e tutto il tuo sistema di credenze non tengono piu’ sotto il peso di una costante introspezione e scrutinio? Potrebbe sembrare una valida ragione per evitare una solitudine prolungata e perché siamo cosi riluttanti ad “andare in quel luogo”?
"Un buon giorno è quando non si presenta nessuno alla tua porta e non devi andare da nessuna parte". Burt Shavitz -
Certo siamo creature sociali e scopriamo anche di essere una bella moltitudine diversa e abbiamo eccezioni ad ogni norma. Pensiamo agli eremiti: coloro che per varie ragioni hanno intenzionalmente eletto di vivere soli, separati dalla massa della umanità.  Mentre c’è un rifiuto sociale verso quella percentuale che vive in isolamento, la grande maggioranza dei solitari si ritirano per ragioni spirituali e filosofiche, inclusa una parte che non puo’ tollerare di vivere tra masse di sognatori dormenti.
E’ molto vero che per crescere spiritualmente in questa vita, ci sono certe lezioni che possono essere apprese solo in una o due relazioni qua e là.  Ma è vero anche il contrario. Ci sono certe lezioni che possono essere apprese solo in solitudine come stile di vita scelto.
Molto spesso la gente sceglie questa ultima soluzione, dopo aver fatto un po’ di tentativi nell’altra. Non possiamo crescere senza la saggezza raggiunta con relazioni sane ma non possiamo veramente conoscere noi stessi senza la grazia della solitudine.
Mentre la maggior parte della gente dice che troppa solitudine la manda fuori di testa, per alcuni un tale isolamento in sé , è una via verso la salute mentale.
Poi ci sono quelli che sono cosi abbattuti e disillusi dalla vita, con la sua miriade di delusioni, che la solitudine diventa la scelta meno dolorosa e quindi la scelgono.
C’è una libertà nella solitudine, la libertà dalle macchinazioni e manipolazioni di coloro che vivono molto vicini… la libertà dai giochini della mente. La solitudine consente un contesto conduttivo per concentrarsi senza distrazione o depistaggio. La solitudine è un terreno per la creatività, dove nessuno se non te stesso puo’ rovinare il tuo lavoro: consente anche quell’auto-scrutinio infinito sugli errori del passato mentre tende di evitare quelli futuri!
La solitudine è un isolante dall’oceano di vibrazioni negative, cosi dilaganti ovunque ci siano congreghe di umani in grande numero ed un rifugio da coloro che hanno cuori anneriti e che contaminano tutti quelli che hanno intorno.
La solitudine, quando è misurata in anni o decenni, diventa sia una scelta di stile di vita conscio che… un cattivo karma.
Essere in una relazione da un senso di convalida e di valore perché un altro desidera essere con te, cosa che aiuta l’autostima. Al contrario, l’isolamento da fastidio all’ego umano, che sussurra la menzogna che non si è amati né voluti. La società sfrutta questa dicotomia nel momento in cui ritrae i senzatetto come degli avatar negativi che devono essere evitati, cosi come ritrae qualcuno che sta morendo da solo come qualcuno che ha buttato via la sua vita. Questa propaganda sociale esiste per alienare ulteriormente e polarizzare i non conformisti che spesso affiorano.
Vi siete mai chiesti perchè i ricercatori spirituali sono spesso ritratti come coloro che devono ottenere saggezza da qualche guru che vive in qualche grotta sulla cima della montagna?
Questo da voce alla nozione che per scoprire la conoscenza spirituale ci si debba isolare dal ciccaleccio della società.
La verità è che moltissimi cercano conoscenza spirituale in varie esperienze ed espressioni, raccogliendo saggezza da quanti piu’ insegnanti possibile e va bene cosi.Tuttavia c’è l’unica via per incontrare e conoscere il tuo vero sé… niente all’infuori di te puo’ fare questo, se non la solitudine e il desiderio di fare questo incontro.
L’avversione ad incontrare il tuo vero sé puo’ bene aver a che fare con il non desiderio di vedere cosa ha da mostrarti e questa è la ragione per cui la gente ha attivi i meccanismi di difesa ed uno smart phone pieno di apps per distrarsi.
E’ anche la ragione per cui la piu’ parte evita solitudini prolungate ed isolamento. Perché strutturiamo le nostre vite in modo tale da non avere mai il tempo per una decente meditazione, per non dire per passare una settimana da soli da qualche parte?
Perché persino pensiamo che non farlo sia salutare?Il messaggio del nostre vero sé è forse stato bloccato dal nostro desiderio quotidiano di distrazione e depistaggio?
Da cosa esattamente cerchiamo distrazione? Chieditelo.
 "la caverna in cui temi di entrare, conserva i tesori che cerchi". J Campbell
Molto piu’ spesso che non il contrario, siamo come neonati ciechi in un alveare, quando si tratta dell’unica persona da cui non possiamo sfuggire: noi stessi! Sembra che faremmo volentieri qualsiasi altra cosa, piuttosto che paragonare la nostra auto-immagine a quella del vero sé
Non vogliamo aprire la porta dell’introspezione, perché sappiamo da qualche parte, oltre l’intontimento psichico, che il nostro vero sé ci sta aspettando, per farsi una chiacchieratina con noi.
E noi…semplicemente non siamo pronti per quella conversazione.
Che la Fonte sia con te!
"ero solito pensare che la cosa peggiore della vita, fosse finire con l'essere da soli.
Non lo è. La cosa peggiore nella vita  è finire con persone che ti fanno sentire da solo!
fonte: http://augureye.blogspot.com.es/
traduzione Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net

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