lunedì 26 dicembre 2016

L'INTUITO E' PIU' ANTICO DELLA MENTE: FIDATEVI DI LUI

Se non volete andare in un posto non andateci. Se non volete comunicare con qualcuno - non lo fate. Non volete andare da qualche parte in macchina, treno, aereo: rinunciate al viaggio.
E' inutile rimuginare sugli argomenti, cercare delle giustificazioni, costringere se stessi, chiedere consigli ai famigliari - è un "non voglio" particolare, difficile da spiegare con le parole. Dentro di te tutto dice: non voglio...! E le persone sagge si fidano di questa sensazione. Come il banchiere Morgan che aveva restituito il biglietto per il Titanic. "Non ci andrò," si disse. "Chissà perché, non voglio fare questo viaggio."
E si fece un enorme patrimonio, perché ascoltava sempre la sua voce interiore. Poteva raramente dare una spiegazione logica alle sue decisioni, ma risultavano sempre quelle giuste. Fumava il sigaro, faceva il solitario con un mazzo di carte e diceva solo un "si" o un "no". Forse prendeva le decisioni in base al solitario? Chi o sa...Rimase in vita anche un fuochista del Titanic. Dopo aver letto uno spaventoso racconto sul naufragio, l'uomo si dileguò nel primo porto di sosta, e conservò vita. E si trovo presto lo stesso tipo di lavoro.
Si, se noi ci rinunciamo ad un viaggio o dai rapporti con una persona chissà come mai a noi antipatica, è un pretesto per un auto rimprovero. Abbiamo perso i soldi e il viaggio non c'è stato. Abbiamo fatto una stupidaggine avendo rinunciato... restando a casa.
Ma è meglio, a volte, restare a casa, vi assicuro. L'intuito non inganna, è più antico della mente e della coscienza. Era grazie all'intuito che sopravvissero i nostri antenati nei secoli bui e pericolosi; ed ecco che siamo nati anche noi, e viviamo.
A volte non serve pensare troppo, costringersi, negare i presentimenti ed altre cose, poco studiate. Il banchiere a il fuochista si salvarono - e non solo loro. A me raccontano spesso storie simili.
Anche Agata Cristi ha un ciclo di racconti su questo segnali "rossi", e lei sopravvisse nelle due guerre mondiali, e nei viaggi pericolosi.
Occorre crederci, e basta. Ci andremo dopo, voleremo, incontreremo qualcuno.
E' meglio non tentare la sorte.

(Anna Kiryanova)

Advanced Mind Institute

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domenica 25 dicembre 2016

Bitcoin: la moneta che sconfiggerà le banche

Il Bitcoin è la principale moneta elettronica virtuale che circola in Internet. È stata creata nel 2009 da un programmatore anonimo, esperto in crittografia, il quale ha assunto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto.

Ancora oggi il suo nome è sconosciuto, in coerenza con la filosofia del progetto "Open Source Bitcoin" che privilegia l'anonimato attraverso l'uso della crittografia per controllare la creazione e il trasferimento di monete (cryptomonete). Una tale operazione avviene quindi senza il coinvolgimento e l'intermediazione di alcuna autorità centrale (Stato o Banca), la quale tradizionalmente gestisce e controlla tutti i processi delle transazioni.

In pratica ogni transazione in Bitcoin è un pagamento che avviene tra due soggetti, attraverso lo scambio di un file criptato con la sola garanzia di un codice univoco tra le due parti, in maniera gratuita e con la stessa semplicità e velocità con cui si invia una email. Tutte queste caratteristiche, aggiunte al fatto che a causa del particolare ciclo produttivo la moneta risulti più stabile di quelle nazionali, hanno fatto sì che dal 2009 ad oggi il Bitcoin abbia avuto una diffusione globale sia per quanto concerne la mole di operazioni effettuate sia per il suo accresciuto valore economico di scambio.

Per esempio, in Cina su 100 operazioni commerciali con l'estero il 21% avviene in Bitcoins e solo un misero 6% in Euro. Baidu, portale leader in Cina (1.3 miliardi di persone) ha deciso di accettare operazioni mediante l'utilizzo di Bitcoins. La quotazione della moneta è cresciuta a dismisura. Si consideri che il 31 dicembre del 2012 1 Bitcoin valeva appena 10 Euro mentre solo un anno dopo è riuscita a toccare il valore di oltre 700 Euro.

La fiducia verso questa moneta è in costante crescita e si moltiplicano le strutture e i soggetti che la accettano. Stanno nascendo i primi Bancomat abilitati per i Bitcoins. Perfino il miliardario Branson, proprietario della Virgin Galactic, ha deciso di accettare il pagamento in Bitcoins per i prossimi viaggi spaziali e in tutte le nazioni del mondo, compresa l'Italia, si possono fare acquisti o fornire servizi pagabili in Bitcoins.

Il sistema finanziario messo in atto presenta innegabili vantaggi pratici. È democratico, è nato dal basso (come Internet che appartiene ai cittadini del mondo), non ha la presenza dello Stato e delle lucrose Banche, è senza inflazione, senza tracciabilità ed è di rapida e facile applicazione. Le Banche impiegano giorni per trasferire somme di denaro da una parte all'altra del mondo: con i Bitcoins bastano 5 minuti!


oggi 25 Dicembre 2016  1 BITCOIN equivale a 900 EURO


giovedì 22 dicembre 2016

IL MONDO AL CONTRARIO

E' agghiacciante vedere come le masse aggrediscano chi non si conforma all'informazione di regime

(mainstream), ormai chi non crede ciecamente alla TV (e a tutti i mezzi di informazione di regime) viene ridicolizzato e nei peggiori dei casi aggredito verbalmente. 

Molti di questi insorgono dicendo che i liberi pensatori non dovrebbero dire la propria sul web, vorrebbero che i media principali avessero il dominio dell'informazione al 100%. Non gli basta che i media mainstream influenzino già miliardi di persone, vorrebbero che non ci fosse nessuna controparte. Ma poi cosa c'è di male a pensare con la propria testa, a voler indagare sulla veridicità dei fatti propinati dai media di regime ? Perchè chi fa questo viene visto come un eretico da ridicolizzare e aggredire ? Purtroppo i media sono la nuova Bibbia, in occidente avendo quest'ultima perso il suo potere (essendo anche obsoleta) è stata rimpiazzata dalla TV (e i media di regime in generale). La gente non capisce che la TV (come lo è stato per al Bibbia) sono fatti da uomini, e gli uomini si sa, possono mentire ed essere corrotti, quindi lo sbaglio non è quello di pensare con la propria testa, ma quello di credere ciecamente a qualsiasi fonte, questo vale sia per i media di regime che per quelli alternativi. Chi pensa con la propria testa e indaga sulle informazioni ricevute andrebbe premiato, e non ridicolizzato. Comunque come dico sempre nei miei articoli, questo è un mondo al contrario, un mondo che ama auto-flagellarsi e auto-lesionarsi e aggredisci chi invece vuole essere sano e proteggersi.

A noi liberi pensatori ci rimane solo il web, (e i libri per chi può permettersi di auto-produrseli). In più internet non è come la TV che ti entra in casa e ti da un informazione passiva, dove non hai possibilità di replica; il web è diverso, sei tu a scegliere tra l'oceano di pagine e video esistenti nella rete, nessuno ti obbliga ad andare in pagine che ti danno fastidio, in più cosa importantissima sul web puoi in tempo reale replicare o fare un articolo che smonta quello da te appena letto. C'è libertà assoluta, non esiste che persone che esprimano il proprio pensiero in maniere educata e ben argomentata, vengano aggredite. La libertà di parola è sacrosanta; e non parlo di libertà di insulto o di fomentare odio, che è un altra cosa. Quindi cari pro-pensiero-unico, abbiamo solo internet, lasciatecelo stare.

Beppe Caselle
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Garantisco che ci sono aggressione verbali anche sul web, basta dire qualcosa non conforme al pensiero comune, argomentare educatamente e presentare prove e ricerche per dimostrare la falsita' di alcune  credenze non basta,  ci si ritrova lo stesso bersagliati da insulti, resta cmq uno spazio dove cercando si puo' trovare e capire come stanno davvero le cose

IvanoV Antar Raja

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Caro Ministro Poletti ...

Caro Ministro Poletti,
questa non è una lettera di protesta ma un invito, suo, personale, lo prenda in considerazione.

La invito a chiudere la sua vita in una valigia, 23 chili per la precisione. Ci metta dentro i suoi effetti personali, vestiti, foto di un paese assolato, speranze, competenze mischiate tra lo spazzolino e le scarpe da ginnastica.
Perché ci sarà da correre.
Venga pure da solo. Preghi non tanto di parlare un buon inglese, quello è vitale e lo diamo per scontato, a lei come a tutta la vostra classe politica, si auguri piuttosto di capire ogni venatura degli accenti inglesi che popolano il mondo: quello spigoloso dell'indiano a cui dovrà chiedere indicazioni in stazione, quello veloce degli autoctoni cresciuti senza doppiaggi anche in un paese non anglofono, quello dei madrelingua in azienda, americani, australiani, inglesi, i capi che la scruteranno dall'alto al basso solo per le sue idee e per la capacità di esprimerle, non certo per la sua cravatta o per come è stirata la sua giacca. Qui nessuno usa il ferro da stiro, tanto per dire, e l'essere brillanti non ha bisogno di essere inamidato.
Venga Ministro.
Nei primi giorni, quando fa buio provi a rientrare a casa con agilità, provi cosa significa il dover partire da zero. E quando dico zero intendo non sapere più fare la spesa perché i nomi sono tutti diversi e a comprare il burro con il sale ci si mette un attimo. Soprattutto se nemmeno si immagina l'esistenza del burro con il sale. Quando dico zero intendo nessuno che la aspetterà a casa, nessuno da chiamare se prenderà una storta sulle scale. Certo, urlando Help qualcuno la sentirà. Ma non si aspetti il calore italiano, caro Ministro, che se tutto il mondo è paese non tutti i paesi sono l'Italia e se le si dovesse fermare la macchina in una strada e se volesse chiamare un collega di lavoro, questo con il suo efficace pragmatismo le manderà un sms con l'indirizzo dell'autorimessa più vicina.
Poi chiami in Comune, prenoti un appuntamento, vada a registrarsi in un paese che la sta accettando nella misura in cui ce la farà da solo contro il mondo, compili carte, burocrazia, apra un conto in banca nel nuovo Paese, condivida con altri la casa, il piano, il bagno, a volte la stanza con la sporcizia, i turni per la cucina. E non osi lamentarsi con altri italiani perché all'inizio si sentirà dire 'È normale che sia così, cosa credi? Di essere in Italia?'.
Lei dice che i 100mila giovani che se ne sono andati non sono i migliori. È vero, ma siamo quelli che non si sono accontentati, quelli che non si arrendono, quelli che non tollerano di avere un futuro impacchettato nella nebbia, quelli che, anche se non saranno i migliori, erano troppo bravi a scuola, con troppe idee, troppo spavaldi, con troppa voglia di farcela. Così tanta da non sopportare un Ministro del lavoro che non capisce che se stiamo andando via è solo per questo: per il lavoro. E quando ci stupiamo che qui dopo tre contratti scatti il tempo indeterminato, i mutui abbiano interessi bassi e vengano concessi anche e soprattutto ai giovani e che sì, lavorando si possa ancora comprare una casa, ci sentiamo rispondere: 'È normale che sia così, cosa credi? Di essere in Italia?'
Un'ultima cosa Ministro. Tra tutti gli italiani che vivono in Olanda non ne ho ancora sentito uno che dica: 'Si sta meglio qui.' Tutti invece dicono: 'Se si potesse vivere una vita così anche in Italia torneremmo di corsa. Ma.'
Non so se il nostro Ma è in mano a lei Ma torneremo solo quando il coraggio e le competenze verranno viste come un valore aggiunto. Coraggio e competenze, non raccomandazioni e furbizia.
La aspetto ministro Poletti, anzi no, troppo facile avere qualche appiglio.
Si tuffi, è morbido. Sicuramente di più di certe sue affermazioni morbide solo perché inconsistenti.

Firmato: una dei 100mila giovani che se n'è andata dall'Italia, una di quelle che 'è meglio non avere tra i piedi' come ha dichiarato lei.
Una che ci mette la faccia e le idee. Senza poterle o doverle rettificare.

Lara Lago  da Amsterdam







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martedì 20 dicembre 2016

RINTRONATI DEBOLI E MALATI

Ricordate la storia di Sinbad il marinaio? Un giorno Sinbad e i suoi marinai arrivarono in un paese sconosciuto. Gli abitanti del posto li accolsero con gioia e gli offrirono dei cibi prelibati.
I marinai si nutrirono per molti giorni di queste delizie ma col passar del tempo notarono dei cambiamenti: i loro corpi si erano trasformati in carcasse di grasso. Anche la loro coscienza si era progressivamente onnubilata e per questo motivo i disgraziati non riuscivano più a valutare obiettivamente la realtà. Come si venne a sapere in seguito, gli abitanti locali li avevano rimpinguati per farne carne da macello.
Non smetto mai di ripetere che le fiabe e la fiction non esistono senza un fine, ma mostrano tanti aspetti della nostra realtà che o hanno già avuto luogo in un tempo passato o sono di là da venire.
Ecco un altro semplice dato: in questi ultimi anni, negli Stati Uniti, un terzo delle api è morto. Perché succeda questo, nessuno lo sa con precisione. Cause probabili sono lo smog elettromagnetico derivante dalla telefonia mobile, le piante transgeniche, altri processi chimici in atto o forse tutto questo insieme. Cosa significa tutto ciò... che in futuro non avremo più miele? No, ancora peggio: non avremo le piante che vengono impollinate dalle api. E sapete quante sono? Sono come minimo tre quarti di quelle esistenti. In alcune province della Cina le api sono state direttamente distrutte dai pesticidi e ora le piante da coltura vengono impollinate a mano dai contadini. Ma questo problema non interessa a nessuno.
La situazione è davvero sconfortante. L’uomo, credendosi il re della natura, ha scatenato con arroganza uno scompiglio che sta portando alla distruzione di una biosfera unica nel suo genere, for- matasi nel corso di milioni di anni. Capite che cosa sta succedendo? È come far entrare una scimmia in un laboratorio di chimica: qualsiasi cosa intraprenda questa scimmia, sia pure da posizioni scientifiche o superscientifiche, finirà comunque in un disastro.
L’idea principale che vorrei trasmettere è che noi non siamo controllati da persone concrete, ma stiamo marciando tutti insie- me allegramente e inconsciamente in direzione di una “matrix”, dove ci sarà un controllo totale del sistema. È un processo che avviene sotto l’egida di riforme democratiche e umanitarie, nel quadro di progetti di cooperazione, pace e salvezza dell’umanità, ecc. ecc. Un uomo schiavo del sistema non solo perde la libertà di scelta, ma comincia a volere esattamente ciò che fa comodo al sistema. Quest’evoluzione, però, prende inizio e si muove in modo autonomo, non intenzionale, in conformità alle leggi di autoorganizzazione di un sistema parassitario, cioè sinergicamente. Pochissime persone vedono e capiscono questo stato di cose.

I signori del club di Bildelberg possono anche pensare di essere in grado di controllare qualcosa, ma in realtà si sbagliano. Il sistema inghiottirà anche loro, e anzi, loro ne saranno le prime vittime. La situazione è da tempo fuori controllo e probabilmente questi signori lo sanno già, dato che sono persone molto intelligenti.
Dunque, la nuova realtà non è più quella di prima e le regole di sopravvivenza non sono più le stesse. La civiltà ha compiuto una svolta radicale, allontanandosi dal suo stato di natura e avvicinandosi a una società di stampo tecnogeno. Questo si coglie molto nelle persone, che non sono tanto individui liberi quanto elementi del sistema, padrone della loro energia e della loro coscienza.

Vadim Zeland

lunedì 19 dicembre 2016

REDDITO DI CITTADINANZA - La proposta del M5S





REDDITO DI CITTADINANZA - La proposta del M5S

780 € al mese per chi ha il reddito pari a zero
1.170 € al mese se i componenti della famiglia sono due
1.560 € al mese se i componenti della famiglia sono tre

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domenica 18 dicembre 2016

Il sonno bifasico. Gli antichi non dormivano mai otto ore di fila

Numerose testimonianze storiche e prove scientifiche dimostrano che i nostri antenati non dormivano come stiamo facendo nella nostra società moderna, cosa che può essere la causa di molti disturbi che stanno diventando molto diffusi ai nostri giorni.


Nel 2001, lo storico Roger Ekirch della Virginia Tech University ha pubblicato un documento che ha incluso più di 15 anni di ricerca. Ha rivelato una straordinaria quantità di prove storiche che gli esseri umani dormivano in due fasi diverse e non in un’unica fase.

I nostri antenati si svegliavano nel bel mezzo della notte per svolgere delle attività e poi tornare a dormire. Allora perché quando ci succede oggi sembra tanto strano? Secondo molte prove in tutta la storia dell’umanità fino al diciottesimo secolo la gente dormiva in due diverse fasi della notte, invece che per un unico periodo di otto ore consecutive. Oggi consideriamo otto ore ininterrotte di riposo il segno di uno stile di vita salutare, ma è davvero così?

L’evidenza storica dei due sonni

Nel 2005 Roger Ekirch ha pubblicato un libro dal titolo “At Day’s Close: A History of Nighttime” (trad. “Quando il Giorno Finisce: La Storia della Notte”), che comprende più di 500 riferimenti a un modello di sonno sconnesso che era normalmente diffuso prima della Rivoluzione Industriale. Include diari, libri di medicina, letteratura e materiale preso da varie fonti tra cui l’Odissea di Omero fino alle tribù moderne in Nigeria e altro ancora.

“Non è solo il numero di riferimenti -. È il modo in cui essi si riferiscono ad esso, come se si trattasse di conoscenza comune” afferma Ekrich.


La ricerca di Ekirch ha scoperto che in passato dormivamo in due periodi più brevi per tutta la notte. Tutto il sonno accadeva entro un lasso di tempo 12 ore che iniziava con 3 o 4 ore di sonno, seguito da una fase in cui si stava svegli per 3 ore o giù di lì e poi si dormiva di nuovo fino al mattino.
L’evidenza scientifica del modo naturale di dormire

A sostegno ci sono anche un bel po di ricerche fatte nei primi anni del 1990 dallo psichiatra Thomas Wehr del National Institutes of Mental Health che ha condotto uno studio sulla fotoperiodicità (esposizione alla luce) e il suo effetto sul sonno. Nell’esperimento 14 persone sono state messe in completa oscurità per 14 ore al giorno per un mese intero in modo da mimare le giornate nel periodo invernale in cui l’oscurità prevale sulla luce.


In un primo momento, i partecipanti hanno dormito per moltissimo tempo, probabilmente per debito di sonno che è comune tra le persone moderne. Una volta che avevano recuperato il loro sonno, una cosa strana iniziato ad accadere. Con la quarta settimana, i partecipanti si sono strutturati naturalmente in un modello di sonno molto distinto. Lo schema era lo stesso suggerito da Ekirch di come siamo stati progettati per dormire: i soggetti hanno dormito per circa 4 ore, si svegliavano per un altro poco e poi è andavano a dormire fino al mattino, in totale non dormivano più di 8 ore.

Le ore centrali della notte, tra i due sonni, è caratterizzato da calma insolita, paragonabile alla meditazione. I soggetti non avevano lo stress di riaddormentarsi ma usavano il tempo per rilassarsi. Questo corrisponde a livello storico al momento nella notte in cui gli antichi si dedicavano alla preghiera e alla meditazione.


Ekirch ha trovato che i riferimenti al primo e al secondo sonno hanno iniziato a scomparire durante la fine del 17 ° secolo. Questo ha avuto inizio tra le classi urbane nel Nord Europa e nel corso dei prossimi 200 anni verso il resto della società occidentale. Con il 1920 l’idea di un primo e secondo sonno era scomparso completamente dalla nostra coscienza sociale.
Perché il sonno naturale è scomparso dalle nostre abitudini

La principala ragione è che questo tipo di sonno segmentato che realmente viene naturale per il corpo umano, necessita della naturale esposizione alla luce-buio, cosa che è scomparsa con l’esposizione alla luce artificiale della società moderna.

Lo storico Craig Koslofsky spiega che con l’avvento dell’illuminazione delle strade la notte diventò il momento per socializzare e divertirsi. Nel 1667 quando Parigi divenne la prima città al mondo a illuminare le sue strade, e infine tutta l’Europa, stare svegli fino a tarda notte era diventata la norma sociale, e poi la rivoluzione industriale ha reso le persone sempre più consapevoli del tempo e sensibili all’efficienza.

Secondo alcuni inoltre, il fatto di svegliarsi nel mezzo della notte poteva avere motivazioni di sopravvivenza come per esempio tenere vivo il fuoco attraverso la notte.
Molti problemi di sonno possono avere radici nella predilezione per il sonno segmentato

Ekirch ritiene che molti problemi di sonno oggi hanno radici nella preferenza naturale del corpo umano per il sonno segmentato e spiega perché molte persone si svegliano nel cuore della notte e hanno difficoltà a tornare a dormire. Questo tipo di condizione è apparsa alla fine del 19° secolo quando ormai la coscienza del sonno segmentato era scomparsa.


“L’insonnia nel bel mezzo della notte – cioè quella che oggigiorno è la forma più comune d’insonnia – ha cominciato ad esser interpretata come un problema di natura medica solo fra la fine del diciannovesimo e gli inizi del ventesimo secolo”, ci illustra Ekirch. “Prima di allora, il fatto di svegliarsi nel bel mezzo della notte veniva considerato qualcosa di assolutamente naturale”

Secondo Russell Foster, professore di neuroscienze circadiane [orologio biologico] a Oxford:


“Molte persone si svegliano di notte e per loro è il panico. Io dico loro che quello che stanno vivendo è un ritorno al modello di sonno bifasico. Ma la maggior parte dei medici ancora non riescono a riconoscere che un sonno consolidato di otto ore può essere innaturale. Oltre il 30% dei problemi di salute che i medici si trovano ad affrontare hanno origine direttamente o indirettamente dal sonno. Ma il sonno è stato ignorato nella formazione medica e ci sono pochissimi centri in cui sia previsto lo studio del sonno “.

Questo modello di sonno è ancora raggiungibile, ma richiede di cambiare il nostro stile di vita moderno. J. D. Moyer ha fatto proprio questo. Lui e la sua famiglia sono andati a vivere intenzionalmente un mese intero senza luce elettrica riportando tutto l’esperimento nel suo blog.

Nei mesi invernali, questo significava un sacco di oscurità e un sacco di sonno. Moyer scrive


“Andavo a letto molto presto, come alle 8:30, e poi mi alzavo intorno alle 2:30. Questo è stato allarmante in un primo momento, ma poi mi sono ricordato che questo modello di sonno era abbastanza comune nel mondo prima dell’avvento dell’elettricità. Quando questo accadeva svolgevo la lettura o la scrittura a lume di candela per un’ora o due, poi tornavo a letto.”

Per quanto riguarda ciò che la gente faceva durante questo tempo di veglia tra i due sonni, la ricerca di Ekirch suggerisce che esso veniva utilizzato principalmente come tempo per meditare sui propri sogni, leggere, pregare, partecipare a pratiche spirituali e svolgere atticità pratiche come tenere accesso il fuoco.

https://www.dionidream.com/sonno-bifasico/


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sabato 17 dicembre 2016

IL CANCRO

Aleksandr Tereshin è un medico russo. A parte una laurea in medicina, ne possiede un’altra, in elettronica. Ecco perché presta molta attenzione alle frequenze, all’elettromagnetismo, al suono. Non è un neuroacustico, ma si muove nelle materie che ci introducono alla maggiore comprensione del fenomeno “suono” e come esso influenza la nostra vita.
"Un tumore, ovunque sia, non porta il soggetto alla morte, a meno che non siano coinvolti i centri vitali di primaria importanza: il cervello (i centri respiratorio, vascolare, l’ipotalamo), il cuore (può ostacolare, meccanicamente, il suo lavoro), il pancreas (senza il quale non possiamo esistere), i reni, i polmoni ecc.
In due parole, alla morte porta non il cancro stesso e non l’intossicazione che questo procura.
Un organismo muore di cancro per un altro motivo. Una neoformazione maligna è l’ultimo anello nella catena delle trasformazioni dell’organismo.
Molti anni fa, all’università, un prof diceva a noi studenti: il cancro è un dramma in due parti: la prima parte si svolge con le candele spente, la seconda, con le luce accese. Il tumore è solo una parte visibile di un iceberg: tutta la massa dei problemi, di cui il tumore è la cima, resta nelle profondità dell’organismo. E, per la verità, è quella massa che comporta l’esito letale.
Partendo dalla tesi che tutto, nel mondo, è un processo oscillatorio, e che anche la vita stessa è un’oscillazione che tende a estinguersi, il tumore maligno è anch’esso un’oscillazione che si sta esaurendo. Il tumore è un effetto secondario della disfunzione dei processi oscillatori dell’organismo. Spesso la disfunzione stessa non è laddove si forma il tumore. Perciò, la nostra lotta contro la cima di questo iceberg, la ricerche dei rimedi contro il cancro - è la lotta contro i mulini a vento.
Alla luce della teoria che presume che alla base di qualsiasi processo che si svolge nell’organismo, c’è un’interazione elettromagnetica, si potrebbe supporre che la colonna vertebrale sia uno degli principali anelli nella catena delle trasformazioni maligne..."
(A.Tereshin)

LA RADIONICA ESOTERICO-SCIENTIFICA RUSSA FB


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venerdì 16 dicembre 2016

Eleonora Cimbro, 18000 EURO AL MESE LOTTA Per La MANCANZA Di Una PARRUCCHIERA In PARLAMENTO!




Eleonora Cimbro, 18000 EURO AL MESE LOTTA Per La MANCANZA Di Una PARRUCCHIERA In PARLAMENTO! (Video)

Cari Italiani, ecco 18.000 Euro al mese ben spesi: la deputata ELEONORA CIMBRO e la sua eroica lotta contro una delle peggiori piaghe sociali che affligge il nostro Paese: la mancanza di una parrucchiera in Parlamento !!

Nel famoso film di Roberto Benigni, la peggiore piaga che affligge Palermo è “il traffico”.

Grande gag, esilarante. Ma è un film comico !!!

Questa, invece fa davvero: il Paese è allo sbando, la gente non arriva a fine mese, suicidi, crisi, emergenze, disoccupazione eccetera, ma per questa qual è la priorità? La parrucchiera in Parlamento !!

E per questo la paghiamo pure!

http://www.tuttonews360.com/2016/05/13/eleonora-cimbro-18000-euro-al-mese-lotta-la-mancanza-parrucchiera-parlamento-video/

... LAVORA DALLA MATTINA ALLA SERA.. ma VAFANCULO



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Tutti impegnati a falsificare Aleppo




Sui fatti di Aleppo i media mainstream stanno superando se stessi: mentre la città viene liberata dopo anni di occupazione da parte dei miliziani jihadisti,, stampa e televisioni continuano ad accusare di violenze l'esercito di Assad, ma senza fornire alcuna prova, senza nessuna verifica.
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giovedì 15 dicembre 2016

Verso la Bancarotta: Renzi ha Abbassato le Tasse, Infatti il Gettito è Esploso






(è tutto cambiato….)


.Ah il Cazzaro come le diceva lui le puttanate di governo. Ma temo lo rivedremo presto.

Tra le tante cose dette dal Cazzaro c’era appunto la riduzione delle tasse “con me le tasse scendono” soleva ripetere.

e infatti da TrueNumbers:

I dati dei versamenti dei primi 10 mesi dell’anno

Non sembra la fotografia di un Paese in crisi. Secondo i dati dei primi 10 mesi dell’anno le entrate fiscali sono (quasi) tutte in crescita.
Gettito dalle imprese: +9,7%

Tra gennaio e dicembre il totale delle tasse versate dagli italiani ha raggiunto quota 347.005 miliardi di euro rispetto ai 332.904 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. In termini percentuali la crescita è stata del 4,2% pari a 14 miliardi e 101 milioni di euro.

Ma quello che colpisce è che non c’è (quasi) nessun tipo di imposta che nei primi 10 mesi dell’anno abbia prodotto meno gettito rispetto allo stesso periodo del 2015, come si vede dal grafico sopra. A crescere di più, in termini di versamenti, è stata l’Ires, più 9,7%, seguita dall’Iva: più 5,5%. Le imposte dirette sono cresciute del 3,7% grazie all’andamento dell’Irpef che cresce di 4.467 milioni di euro (+3,2 per cento) rispetto al 2015.

A calare sono: il gettito proveniente dalle ritenute sugli interessi ed altri redditi da capitali e quello proveniente delle imposte sostitutive sui redditi da capitale e sulle plusvalenze, rispettivamente –1.962 milioni di euro (–19,8%) e –1.156 milioni di euro (–53,7%). Effetto del crollo dei rendimenti di titoli di Stato.

I dati si riferiscono al: gennaio-ottobre 2016





E’ salito TUTTO ma proprio tutto.

Ovviamente se chiedete al Cazzaro o ad un esponente dell’attuale governo scimmia del cazzaro, vi diranno che è la “lotta all’evasione fiscale”

ah si.

E come è che qui dalle mie parti si continua a lavorare alla delocalizzazione personale e di impresa come se non ci fosse un domani?

Comunque Pil +0.8% e Gettito sa impresa +9.7%

le tasse sono calate


Moana Pozzi è vergine.

martedì 13 dicembre 2016

Caserma Montello: italiani senza casa chiedono ospitalità, i frati li cacciano





Di Claudio Bernieri 
13 dicenbre 2016

Milano Pd – Tre homeless, i cosìdetti senza casa, infreddoliti ma con il peccato originale di essere italiani hanno chiesto ospitalità alla caserma Montello, il resort dove dormono 300 clandestini, alloggiati a spese dei contribuenti.
Siamo a Milano, dove i fratelli di san Francesco gestiscono con i soldi pubblici l’ex caserma, ora hotel. Il funzionario della cooperativa , responsabile del residence per clandestini, ha aperto la porta a mezzanotte quando nella nebbia ha bussato qualcuno: ma una volta verificato che i tre senza casa, che chiedevano un letto, erano italiani, non li ha accettati

Fuori dalla hall. Fora di ball. Eppure è quasi Natale

Sono le ore 24, e decine di africani tornano infreddoliti all’Hotel, dopo aver lavorato nel racket dell’elemosina o visitato sale giochi . Negli altri centri di accoglienza si chiude alle 18, ma qui alla Montello si chiude un occhio Anzi, due. Ed ecco la cronaca di una notte particolare…

Arrivano nella notte i fortunati ospiti della ex caserma: africani del Gambia, del Senegal, del Congo..…Dove, si sa, impazzano guerre e genocidi. Una fanciulla nigeriana approda all’hotel a mezzanotte, come una Cenerentola reduce dal ballo.
Alla fine , un funzionario inviato dal prefetto, che svolge il ruolo insolito di affittacamere, ha cercato ulna soluzione per i tre senza casa che stazionavano davanti al poco francescano hotel e minacciavano di bivaccare davanti alla entrata, insieme ai volontari della ProTetto Onlus e di Milano Sicura, che ogni notte girano tra portici e panchine all’aria aperta dove dormono centinaia di homeless, colpevoli di non essere congolesi o gambiesi, ma italianissimi poveri.

Alla fine il funzionario inviato dal prefetto, improvvisatosi tour operator, circondato dal pronto intervento Digos e da un paio di Volanti, ha trovato una soluzione brillante ma temporanea: i tre homeless italiani avrebbero potuto (ma solo per una notte) dormire per terra, avvolti in un sacco a pelo, in un’altra struttura gestita dal business dell’accoglienza. Comunque , al caldo e sotto un tetto.
Domani ,di notte, di nuovo per strada. Si sa, i centri di accoglienza vivono di business, e sono i contribuenti italiani a pagare gli alloggi agli africani. Chi è italiano, e non ha viaggiato in gommone, resta al freddo, Non gode dei famosi 45 euro che vanno alle cooperative Srl.

Ma i volontari di ProTetto e MilanoSicura promettono di ritornare davanti all’Hotel Montello con altri cento senza dimora italiani nei prossimi giorni…E’ Natale, sta per nascere Gesù Bambino : insomma, formeranno un presepe vivente e dolente avanti alla hall. E i fratelli di San Francesco dovranno accogliere francescanamente anche i poveri italiani ed aprire le maledette porte di questo caldo residence riservato solo ai clandestini. O il Santo di Assisi questa volta potrebbe incavolarsi davvero, uscire dalla sua tomba e minacciare anatema , inferno e sfracelli agli sciocchi razzisti confratelli di Milano, a Majorino e al sindaco di Saint Moritz et Milan Beppe Sala,.
http://www.imolaoggi.it/2016/12/13/caserma-montello-italiani-senza-casa-chiedono-ospitalita-i-frati-li-cacciano/
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lunedì 12 dicembre 2016

TRUFFATORI DELLA DEMOCRAZIA




ARRIVERÀ IL MOMENTO IN CUI FINALMENTE POTREMO VOTARE!

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domenica 11 dicembre 2016

BITCOIN

se ti interessa sapere qualcosa di più sul futuro del denaro, se sei uno di quelli che vuole scendere dalla ruota del criceto, o se vuoi prendere il biglietto potenzialmente vincente per la più grande redistribuzione di ricchezza della storia, allora dovresti interessarti al Bitcoin !

Innanzitutto cos’è il Bitcoin ? È una valuta digitale che non dipende da stati e banche centrali, ed è protetta da un sistema crittografico. È una piattaforma di “disintermediazione” del denaro tramite internet. Ovvero, una moneta che, tramite internet, sempre più persone hanno deciso di utilizzare per i propri scambi. Nasce nel 2009 da un gruppo di lavoro denominato Satoshi Nakamoto, che inizialmente si credeva essere un singolo. All’inizio 1 Bitcoin valeva 0.05 $ dopo, oggi vale circa 400$, oltrepassando in passato una valutazione di 1.000$ ! Troppi sbalzi qualcuno penserà, ma è normale che una nuova valuta, con basse quantità transate, possa sensibilmente cambiare la sua quotazione nel breve periodo.

I Bitcoin hanno tutte le caratteristiche di una moneta onesta, come quella basata sull’oro (bei tempi passati). È facilmente trasportabile (è come passarsi un file su internet). È divisibile, è possibile infatti utilizzare 12 posizioni dopo la virgola (e può essere ulteriormente esteso). È fungibile, ogni Bitcoin è perfettamente uguale ad un altro (in questo caso meglio dell’oro). È sempre più accettato. Ed è limitato, ovvero ve ne sarà una quantità finita a disposizione del mercato: precisamente 21 milioni, alla fine della completa generazione (già ancora i Bitcoin non sono stati generati tutti). Ma è legale ? Tendenzialmente si. Alcuni paesi (some la Svizzera) lo ha già dichiarato ufficialmente valuta. Per altri paesi è un bene (soggetto a tassazione), in altri ancora non si sa di cosa si stia parlando. Sta di fatto che è una moneta digitale utilizzata in tutto il mondo e che puoi portare con te ovunque tu viva e senza che nessuno sappia che ce l’hai ! Capisco lo scetticismo, come tutte le rivoluzioni ha bisogno di essere metabolizzata. Ma perché essere sempre gli ultimi a capire qualcosa di nuovo ?

I Bitcoin sono decentralizzati e anonimi. E questo è un grande pregio, ma proprio per questo sono stati osteggiati in passato e lo saranno probabilmente anche in futuro. Già perché i Bitcoin potranno anche sparire, ma ciò che non morirà sarà questa nuova idea di denaro. Un sistema senza governi e banche che basa la sua fiducia su un protocollo opensource. Ovvero mi fido perché so come funziona, al contrario delle monete emesse dalle banche centrali, in cui non c’è fiducia, ma obbligo di utilizzo (moneta a corso forzoso) e in merito alla trasparenza … beh qualche dubbio c’è. Un Bitcoin non è svalutabile, nessuno potrà decidere di “stamparne” di più, a meno che non si modifichi l’algoritmo, ma la cosa deve essere decisa a livello globale: quasi impossibile. Nessun banchiere centrale potrà decidere di produrne qualche milione (o miliardo) in più semplicemente premendo un tasto nel computer. Ed è per questo che rispetto a monete continuamente svilite (stampate dal nulla) si apprezzerà abbondantemente.

Investire in Bitcoin significa scommettere sul futuro (un futuro prossimo). Significa comprarsi una polizza assicurativa contro il default dell’attuale sistema monetario. Finché questo non avverrà ci saranno comunque sempre più monete (dollaro, euro, stellina, etc..) a comprare la stessa quantità di Bitcoin. Quindi in ogni caso il suo valore si rafforzerà. Può essere fermato solo a livello politico. Ed è per questo che potresti perdere tutto. Suggerisco quindi di investire in Bitcoin una minima parte del proprio patrimonio. Ma qualcosa non morirà mai …

L’idea del Bitcoin è una idea potente. Sarà possibile fermare il Bitcoin ma non la teoria che l’ha generata. Raramente siamo di fronte a una invenzione rivoluzionaria: questo è uno di quei rari casi. Informati prima che lo facciano tutti gli altri, allora sarà tardi !

http://www.robertogorini.com/investire-in-bitcoin/


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La follia come mezzo di cambiamento

Quante volte avreste voluto cambiare e non ci siete mai riusciti per diverse paure? Paura del giudizio, paura del cambiamento stesso, paura del futuro, di scontentare qualcuno.... Alcune volte vi sarà capitato che, mentre confidavate un vostro progetto futuro ad un conoscente, egli vi abbia preso per folli dicendovi frasi del tipo: "ma chi te lo fa fare?", "sei impazzito?", "cosa penseranno gli altri?", "e se non dovesse riuscire?".

In questi casi, se non eravate pronti, sicuramente sarete tornati sui vostri passi, avrete avuto ancor più paura perché avete sommato alle vostre le altrui paure e, in conclusione, non avete mosso un passo in direzione dei vostri progetti futuri volti alla realizzazione della Vita dei vostri sogni.

Insomma, spesso si rinuncia a vivere perché si è troppo poco centrati per riuscire in un'impresa senza chiedere consiglio agli altri. Così facendo, però, si vivrà sempre in uno stato di dipendenza dai pareri altrui. Se gli altri saranno d'accordo a maggioranza sulle vostre decisioni, allora sì, sarete sicuri di far bene.... Ma far bene cosa, poi? In questi casi mi sa che più che al bene vostro e alla realizzazione dei vostri sogni tenderete al bene e alla realizzazione dei sogni della maggioranza dell'assemblea giudicante la vostra Vita!


E siccome non dovete approvare un bilancio di una società ma si tratta, invece, di decidere della vostra Vita, allora è meglio che lasciate stare i pareri altrui perché, per quanto razionali possano sembrarvi all'apparenza essi, in realtà, nascondono dietro tutte le paure congelate del soggetto di turno al quale chiederete consiglio in merito ad una scelta che voi dovete fare.


(Immagine presa dal web)



Pensate sia bello stare sempre in speranza degli altri per prendere delle decisioni che cambieranno la vostra, di Vita? Questa non è sicuramente evoluzione nè crescita sia spirituale che materiale. LA VERA RICCHEZZA CONSISTE NELLO SPERIMENTARE LA VITA ASSUMENDOSENE LA RESPONSABILITA' AL 100%.


Spesso, quando farete di testa vostra (finalmente!), senza più chiedere consiglio a nessuno, sarete presi per folli, per delle persone che non sanno stare in società (composta in gran parte da pecore alla moda). Se siete disposti ad essere presi per folli avrete da subito diversi vantaggi: per prima cosa prenderete in mano le redini della vostra Vita e ne diventerete, finalmente, padroni assoluti, poi smetterete di farvi influenzare dagli altrui pareri pur continuando ad ascoltarli e tenendoli in considerazione quando validi (non dovete per forza fare il contrario di quanto vi consigliano se ciò va a vostro vantaggio).

Imparate ad assumervi la responsabilità delle vostre scelte, della vostra Vita. Così facendo diventerete padroni del vostro destino senza agire in compartecipazione con nessun altro. Per diventare creatori della propria realtà futura bisogna prima diventare folli, uscire dagli schemi e smettere di credere a 
quello in cui crede la maggior parte delle persone.



(Immagine presa dal web)



I risultati standard sono per le persone mediocri che non osano. L'eccellenza in tutti i campi la raggiunge chi ha il coraggio di osare risultando, per ciò stesso, folle, diverso, strano e chi più ne ha, più ne metta! Andate oltre, diventate pazzi, rischiate l'isolamento, il giudizio, ma vivete da persone libere!


Vincenzo Bilotta

sabato 10 dicembre 2016

venerdì 9 dicembre 2016

... SEMBRAVA L'ALBA DI UNA NUOVA ERA

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FUSARO: ‘STANNO LAVORANDO PER IMPORRE UN GOVERNO TECNICO DELLA TROIKA’



Votando No al referendum i cittadini hanno vinto una battaglia, ma la guerra continua.

L’élite finanziaria non si rassegna, avverte Diego Fusaro, e farà di tutto per imporre all’Italia un governo tecnico, ovvero un colpo di stato finanziario per imporre governo tecnocratico che assecondi e favorisca il nuovo ordine mondiale classista che mira a distruggere tutti gli strati sovrani.

Scrive Fusaro sul suo profilo Facebook:

“State pronti: il gruppo finanziario JP Morgan, l’UE e gli USA non hanno ottenuto il risultato sperato, giacché in Italia ha vinto il No al referendum costituzionale. Ora stanno lavorando per ottenere per altra via il loro obiettivo, cioè distruggere la sovranità nazionale, la Costituzione e i diritti sociali: stanno lavorando per imporre un “governo tecnico” ( = colpo di Stato finanziario ) all’Italia, con tanto di troika in casa. Questo è il domani che ci aspetta”.
L’Italia entra nel girone dell’indebitamento

Intanto Padoan, aggiunge il filosofo, chiederà al Fondo Salva stati un prestito un prestito di 15 miliardi di euro per salvare Mps e l’intera pattuglia delle banche in crisi: “l’Italia come la Grecia entra nel girone dell’indebitamento, con annesso ingresso della troika nel Paese e distruzione in un colpo solo della Costituzione e della sovranità nazionale”.
Diego Fusaro: Esito del referendum costituzionale: vinta la battaglia, continua la guerra

giovedì 8 dicembre 2016

SONO NEGRO NON PAGO AFFITTO



Alcuni italiani si indignano e lo condannano duramente. In questi periodi di crisi, dove molti connazionali vengono sfrattati e sono costretti a dormire in macchina o ad occupare alloggi abusivi, è dura sentirsi dire da un ventitreenne africano "Io dormo in un albergo a 4 stelle perché sono nero… Non mi sporco le mani perché sono negro", anche se il pezzo potrebbe essere sarcastico.

Capelli biondi platino, jeans a vita bassa, occhiali da sole, collane d’oro e il tatuaggio di Hello Kitty stampato sul petto. Ecco chi è Bello FiGo, il ventiquattrenne che fa impazzire i giovani italiani. E non solo. Qualcuno lo definisce un genio, altri un approfittatore che gioca e incassa sui problemi reali del Paese. È vero, l’arte deve essere e rimanere libera. Come la satira. Ma questa è arte? Oggi, in Italia, c’è poco da scherzare. La povertà dilaga e la crisi sociale aumenta giorno dopo giorno. I cittadini sono alla fame e si ribellano. Non sopportano più la differenza di trattamento fra italiani ed extracomunitari. Loro coccolati e viziati, noi stremati: dallo Stato.

Il Giornale

Commento ; Noi "COGLIONI" li manteniamo e loro come ringraziamento ci prendono per il culo, questa la realta', ormai il detto "lavora come un negro" non ha piu' senso é piu' lecito dire "non fa un cazzo come un negro"

Commento: senti questi e noi che per non offenderli ci facciamo il problema se chiamarli neri o negri


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COME TI RIBALTO IL REFERENDUM



ATTENZIONE: ieri sera ho fatto questo video. E stamattina… zac: La Stampa conferma tutto: Padoan vuole chiedere aiuti all’ESM. Sapete cosa significa? Significa RIBALTARE IL NO AL REFERENDUM e prendersi in casa la Troika. QUESTO NON DEVE ACCADERE. Non c’è nessun Governo legittimo attualmente nel Paese, e qualunque decreto legge DEVE ESSERE STRALCIATO DAL PARLAMENTO ITALIANO.
La gente, nonostante anni di lotta, ancora non sa cosa sia il MES e cosa comporti. Informate tutti, perché di tutte le cose gravi che sono accadute e stanno accadendo, questo sarebbe talmente grave che chiamarlo colpo di Stato non avrebbe neanche più senso, perché uno Stato, dopo una richiesta di aiuti al MES, non esisterebbe neanche più. Saremmo commissariati. Qualunque governo venga successivamente a quello uscente di Renzi SARÀ COMMISSARIATO. Non importa se avrà cinque o sei stelle: avrà le mani legate.

DOVETE FARE TALMENTE TANTO MA TALMENTE TANTO CASINO DA IMPEDIRLO DI FATTO.

Claudio Messora
http://www.byoblu.com/post/video-dal-...
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mercoledì 7 dicembre 2016

“NAPOLITANO E’ LA VERA ANOMALIA ITALIANA”

... UN PESANTE E SACROSANTO ATTACCO AL VECCHIO PARASSITA DEL QUIRINALE

“THE ITALIAN DISASTER” – L’ANOMALIA ITALIANA NON È BERLUSCONI, MA NAPOLITANO! UN SAGGIO INGLESE FA A PEZZI RE GIORGIO (IL TESTO INTEGRALE)
Lo storico britannico Perry Anderson analizza la crisi europea dalla parte dell’Italia, e si concentra su Napolitano, “studente fascista, poi il comunista favorito di Kissinger”, che mise la firma sul Lodo Alfano, entrò in guerra con la Libia violando leggi e trattati e tramò con Monti e °°Passera per sostituire Berlusconi…

1. IL SAGGIO INTEGRALE DI PERRY ANDERSON: “THE ITALIAN DISASTER”

2. THE LONDON REVIEW OF BOOKS: “NAPOLITANO, ANOMALIA ITALIANA”
Caterina Soffici per “il Fatto Quotidiano”
La vera anomalia italiana? Giorgio Napolitano. Sulla prestigiosa London Review of Books, lo storico britannico Perry Anderson analizza la crisi europea in un lungo saggio dal titolo: The Italian Disaster. Non c’è bisogno di traduzione ed è interessante che per parlare del futuro dell’Europa e delle falle nel sistema della democrazia del vecchio continente, si parli del disastro italiano, raccontato con la secchezza degli storici inglesi: una sequenza di fatti, date, pochi commenti e molti argomenti.
Quello che Denis Mack Smith ha fatto con i suoi saggi sul Risorgimento e la nascita del fascismo, Anderson, storico di formazione marxista, lo fa con gli anni recenti della storia patria. Secondo Anderson è il capo dello Stato la vera minaccia della democrazia italiana. Visto in patria come il salvatore, “la roccia su cui fondare la nuova Repubblica”, Napolitano è invece una vera pericolosa anomalia, un politico che ha costruito tutta la carriera su un principio: stare sempre dalla parte del vincitore.
Così da studente aderisce al Gruppo Universitario Fascista, poi diventa comunista tutto d’un pezzo: nel 1956 plaude l’intervento sovietico in Ungheria, nel 1964 si felicita per l’espulsione di Solgenitsyn, sostenendo che “solo i folli e i faziosi possono davvero credere allo spettro dello stalinismo”. Fedele alla linea del più forte, vota sì all’espulsione del Gruppo del Manifesto per i fatti di Cecoslovacchia e negli anni Settanta diventa “il comunista favorito di Kissinger”, perché il nuovo potere da coltivare sono ora gli Stati Uniti.
Gli Usa e Craxi sono i nuovi fari di Napolitano e dei miglioristi (la corrente era finanziata con i soldi della Fininvest) e nel 1996 il nostro diventa ministro degli Interni (per la prima volta uno di sinistra), garantendo agli avversari che “non avrebbe tirato fuori scheletri dall’armadio”.Ma il meglio Napolitano lo dà da presidente della Repubblica: nel 2008 firma del lodo Alfano, che “garantisce a Berlusconi come primo ministro e a lui stesso come presidente l’immunità giudiziaria”, dichiarato poi incostituzionale e trasformato nel 2010 nel “legittimo impedimento”, anch’esso dichiarato incostituzionale nel 2011.
E poi una gragnuola di fatti: il mancato scioglimento delle Camere nel 2008, l’entrata in guerra contro la Libia del 2011 (scavalcando costituzione, senza voto parlamentare, violando un trattato di non aggressione), le trame con Monti e Passera per sostituire Berlusconi, modo – secondo Anderson – “completamente incostituzionale”.
Per non parlare della vicenda della ri-elezione al secondo mandato (“a 87 anni, battuto solo da Mugabe, Peres e dal moribondo re saudita”) e delle ultime vicende, con il siluramento del governo Letta. Napolitano, che dovrebbe essere “il guardiano imparziale dell’ordine parlamentare e non interferire con le sue decisione”, scrive lo storico britannico, rompe ogni regola. “La corruzione negli affari, nella burocrazia e nella politica tipiche dell’Italia sono adesso aggravate dalla corruzione costituzionale”.
E poi il caso Mancino e la richiesta di impeachment contro il presidente da parte di Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso, e l’invocazione della totale immunità nella trattativa Stato-mafia, che Anderson definisce “Nixon-style”, termine che evoca scandali come il Watergate. Ma gli esiti italiani sono stati diversi, come ben sappiamo.

FONTE: http://www.dagospia.com

http://web-news24.com/2016/11/15/napolitano-la-vera-anomalia-italiana-dallinghilterra-un-pesante-sacrosanto-attacco-al-vecchio-parassita-del-quirinale/


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Mi dispiace, non sarò il vostro comico mannaro

Mentre sono alle prese con le mie domande fondamentali, come Chance il Giardiniere di "Oltre il Giardino", su cosa ne sarà dell’enorme quantità di "tempo libero" oppure "non occupato" che avanzerà nel mondo robotizzato, ho visto una cosa oscura all’orizzionte, un orizzonte basso e cupo. I pupazzi-chiaccheroni hanno bisogno di un nemico ingiusto, di un persecutore. L’unico modo per giustificarsi, sia nella sconfitta che per l’immorale sostegno a propositi così bizzarri verso la nostra costituzione, è che ci sia qualcosa di terribile oltre lo steccato. Possono i grandi opinionisti dire “abbiamo scherzato”’? Non ho mai sentito nessuno di loro riconoscere una volta, una sola, di essersi sbagliati. E adesso sono tutti lì, i sacerdoti proclamati dall’emittenza, a cercare un nuovo modo di tenere bassa la testa della gente. Non sono bastate tutte le televisioni e praticamente tutti i giornali pro SI, neppure le brochure del travestito morale per gli italiani all’estero mandate con i nostri soldi. E allora… cosa fanno? Lasciano perdere le grandi banche, quel sistema che gli ha messo a posto figli e nipoti e dicono: “avevamo scherzato, oppure, ci siamo sbagliati; la crisi non centra nulla con la costituzione”.
Dobbiamo aspettarci la prossima mossa che è certa secondo me: demonizzarci, a me e al "nostro popolo", mentre inventeranno un trucco di “legge” elettorale affinchè il M5S non possa mai superare il livello di “guardia”. E da dove verrà l’ispirazione a questi guru dell’informazione per proseguire il lavoro di Mannarizzazione di Grillo? Dalla loro temporanea “disoccupazione”.
Infatti, mentre i bravi ragazzi di Firenze aggiungono perle plastificate alla loro collana di fallimenti, nascosti dentro il parco giochi di JP-Morgan, sono in centinaia proprio gli intellettuali di quella pseudosinistra al sapor di filo interdentale ad essere pericolosamente disoccupati in questo momento. Prima del 60/40 erano accomunati da uno sforzo traditore che, misteriosamente, riempiva i loro piccoli cuori: illudere gli italiani che cambiare la costituzione secondo i voleri della Merkell e delle grandi banche sarebbe stata una gran cosa; e ora… sono pesantemente disoccupati e confusi: smettere quella “lotta” di due anni perché trascinati a terra dalle urne, come beccacce prese al laccio, soltanto per quel 60/40 potrebbe sembrargli poco; e questo perchè non hanno mai rispettato la democrazia. Il loro sforzo traditore, accompagnato da “tanta cultura” e “tanta attenzione ai contenuti” dove si dissolverà? Da quel caravanserraglio bagaglino, tenuto insieme da trucchetti improvvisaticci; adesso che non devono più sostenere ideologicamente lo stupro della costituzione… cosa cominceranno a dire dalle loro poltronette nei Talk Show?

Adesso hanno bisogno di un nemico: il Grillo Mannaro, già improbabilmente etichettato come populista, fascista, ignorante, ma… se è così come è possibile che M5S non ne sbaglia una nel riconoscere cosa c’è nel cuore degli italiani e dargli voce? C’è solo una risposta: Grillo è un tiranno in pectore. Forse esagero come sempre ma c’è già uno che mi dipinge così da sempre: il badante della nipote di Mubarak… lui in queste cose è geniale…

Vi ricordare la fase in cui il berlusconismo si è autoinfiltrato nei valori tipici della sinistra? Non era un vaccino; era piuttosto una grande strategia comunicativa che ha creato confusione al punto che tanti lavoratori e studenti hanno votato lo psiconano. Così lui conosce al meglio il metodo della dissimulazione degli intenti. Lo pratica così rigorosamente che non sa più riconoscere neppure i suoi di intenti: il grande venditore si scaglierà si scaglierà di nuovo su di me, contro trascinandosi dietro la frustrazione degli intellettuali da Talk Show. E’ gente che, mentre ,Il surplus tedesco vola verso la Cina e la loro bilancia è in attivo, mentre le nostre imprese si sminuzzano oppure scappano dall’euro come la fiat resta concentrata “sui populismi”. Una dissimulazione che evidentemente non funziona più, oppure non ha mai davvero funzionato: il loro premio è sempre e solo stata la pazienza degli italiani.
Non hanno ancora cercato di calarmi seriamente la maschera da Grillo Mannaro perché non capiscono che cosa sia un comico professionista. Lo confondevano con un ignorante e generico “buffone”. Non rifaranno più questo errore, adesso è l’ora di farmi passare come grillo mannaro ma non ci riusciranno.
Il MoVimento 5 Stelle intanto sta percorrendo la sua strada. Abbiamo iniziato la discussione del programma di governo con l'energia, continueremo con gli altri temi, e in seguito sceglieremo online il candidato premier, la squadra di governo e i candidati al Parlamento. Noi ci siamo. Partecipate! Vogliamo idee!

di Beppe Grillo

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lunedì 5 dicembre 2016

HA VINTO IL POPOLO DELLA RIVOLTA

ha vinto il popolo della rivolta il popolo della rivolta DICE NO al boy scout Renzi il CAZZARO e a tutte le sue balle, il popolo della rivolta si é svegliato con un potente ruggito e ha detto NO a un governo pilotato dai poteri forti Ha detto No alla tecnocrazia europea, ha detto No ai giochi di palazzo ha detto No al tentativo di limitare la democrazia, nonostante  l'imponente impegno mediatico e pubblicitario, economico il fronte del Si é caduto, questo é solo un passo nel cammino verso la vittoria finale,  ora SUBITO AL VOTO POLITICO

IvanoV Antar Raja


I primi vincitori sono i cittadini che hanno alzato la testa e sono andati a votare in massa fregandosene delle TV e dei giornali per bocciare la riforma costituzionale e chi l'ha proposta senza nessun mandato popolare.
Questo voto ha due conseguenze rilevanti.
1) Addio Renzi
2) Gli italiani devono essere chiamati al voto al più presto. La cosa più veloce, realistica e concreta per andare subito al voto è andarci con una legge che c'è già: l’Italicum. Abbiamo sempre criticato questa legge, ma questi partiti farebbero di peggio e ci metterebbero anni legittimando l'insediamento di un governo tecnico alla Monti. Per quanto riguarda il Senato, proponiamo di applicare dei correttivi per la governabilità alla legge che c'è già: il Consultellum. Ci vogliono cinque giornate di lavoro. La nostra proposta a tutti è di iniziare a lavorarci domani e avere la nuova legge elettorale in settimana. Non si può bloccare il Parlamento discutendo una nuova legge elettorale. Si deve votare il prima possibile. I partiti faranno di tutto per tirarla per le lunghe e arrivare a settembre 2017 per prendere la pensione d'oro. Non glielo permetteremo e l'unica soluzione è quella che proponiamo. Chiediamo agli italiani di stare al nostro fianco in questa battaglia.

Il MoVimento 5 Stelle ha fatto la sua parte. Siamo andati in tutta Italia a fare informazione per mesi, nessuno di noi si è risparmiato. Ringraziamo tutti i portavoce e tutti gli attivisti che hanno reso possibile il treno tour senza spendere milioni di euro. Grazie a tutte le persone che ci hanno ospitato e che ci hanno rifocillato lungo il percorso.
Dalla prossima settimana inizieremo a votare online il programma di governo e in seguito la squadra di governo.
Auguriamo buon lavoro al Presidente Mattarella in questo momento cruciale. Come prima forza politica del Paese siamo disponibili a fare tutti i passi necessari per arrivare alle elezioni politiche.
Una lezione per tutti: non si può mentire per sempre al popolo senza subire conseguenze.

Beppe Grillo


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domenica 4 dicembre 2016

NO ALLA STRATEGIA RENZI

Il piano era di creare euforia e consenso legati alle riforme di Renzi per trasformare l’Italia in un paese governabile marionettando un solo uomo, cioè il segretario del partito di maggioranza relativa; per costituzionalizzare la subordinazione di Roma a Berlino e Parigi; e per completare il trasferimento-svendita a grandi banche straniere del controllo delle banche italiane, soprattutto di Banca d’Italia, dei loro assets positivi, e di altre aziende strategiche.

L’euforia e il consenso dovevano venire da una costellazione favorevole di fattori esterni all’Italia, dei cui effetti positivi su economia e occupazione si sarebbe però gloriato Renzi: bassi tassi, bassi prezzi del petrolio, basso corso dell’Euro, BCE che compera tutta la nuova emissione italiana di debito pubblico.

Ma, nonostante questo straordinario insieme di fattori propizi, l’economia italiana non si è riavviata – segno questo che è il sistema Italia è alla frutta. Il deficit e il debito pubblici sono peggiorati, come pure la produttività e la competitività rispetto agli altri paesi OCSE; e aumenta l’emigrazione di capitali e cervelli. A parte gli effetti provvisori e già scemati della costosa decontribuzione, il jobs act ha ridotto i diritti del lavoro e non ha aumentato strutturalmente gli impieghi. Le promesse di superare l’austerity merkeliana ed europea si sono dissolte o sono rinviate sine die di fronte al nein di chi comanda in Europa.

Inevitabilmente, malgrado le mancette degli 80 euro, l‘euforia si è sgonfiata e consensi per Renzi sono fortemente scesi dal 40% iniziale dovuto al marketing e all’effetto novità. I sondaggi danno stabilmente il “No” tra il 55 e il 53,5%. Salvo un loro errore clamoroso, il piano è fallito, anche perché Renzi e la Boschi si sono legati personalmente a questa riforma. Una riforma scellerata (nel senso latino del termine), che mira ad abolire lo stato di diritto, la rappresentanza democratica, la possibilità di opposizione e alternanza interna al sistema giuridico, e insieme, come dicevo, a costituzionalizzare, col nuovo art. 117, l’obbedienza dell’Italia a Berlino e Parigi via UE, dietro la simulata polemica con la Commissione europea e il governo Merkel. La dimostrazione delle mie affermazioni sulla riforma costituzionale si trova sul mio blog www.marcodellaluna.info nei miei articoli ART. 117: ITALIA SOTTOMESSA A BERLINO http://marcodellaluna.info/sito/2016/11/11/art-117-italia-sottomessa-a-berlino/ e LA PSEUDO- COSTITUZIONE RENZIANA http://marcodellaluna.info/sito/2016/06/04/3124/

Al governo e ai potentati che esso serve non resta che puntare su brogli massicci per vincere il referendum e insieme prepararsi a guidare gli sviluppi, in caso che perdano, mediante i soliti strumenti delle premi e dei ricatti finanziari e giudiziari. Per contrastare tale azione, sarà utilissimo far sapere all’opinione pubblica che, come ampiamente documentato dal dr Alessandro Govoni, la principale occupazione dei governanti italiani, perlomeno da Andreatta in poi, è stata quella di trasferire, senza che l’opinione pubblica capisse che cosa facevano, il risparmio, le risorse finanziarie, le migliori aziende, le imprese strategiche, tra cui soprattutto la Banca d’Italia, a multinazionali finanziarie straniere, in cambio di carriera assicurata in patria, in Europa, o nelle grandi banche saccheggiatrici che essi hanno servito, secondo il noto schema delle “porte girevoli”. Questo è il regime predica tanto su corruzione ed evasione, e presenta il supergarante Cantone. Il governo Monti, solo per citarne uno, ha raccolto 57 miliardi di tasse in più dagli italiani, affondando il settore immobiliare ed esasperando così la recessione, per dare aiuti alle decotte banche greche e non solo, con cui pagassero alle banche franco-tedesche i loro illeciti profitti ottenuti con prestiti predatori precedentemente concessi. Fu un enorme aiuto di stato a banche private, imposto dall’”Europa”; però ora l’”Europa” non consente al governo italiano di aiutare le proprie banche in crisi: devono essere spolpate da JP Morgan e soci, il cui uomo di fiducia, Morelli, è già stato messo da Renzi a capo di MPS.

Questi governi sopravvivono solo perché e finché la BCE continua ad assicurare artificialmente l’acquisto dei loro titoli pubblici, quindi perché e finché fanno ciò che chiede loro da BCE. La BCE li tiene in vita in questo modo per evitare che collassino mentre procede il programma di espianto e trasferimento all’estero delle risorse italiane: capitali, cervelli, aziende, mercati…

27.11.16 Marco Della Luna

venerdì 2 dicembre 2016

LA VITA COME UN ALGORITMO

Benvenuto nel mondo dove un agente sociale ha deciso chi sei e comprato il tuo tempo, dove il lavoro è automazione e l’intelligenza è praticamente solo artificiale. Il paradigma è l’algoritmo del capitale. La percezione di una minaccia è il nuovo progresso. Sono i bot, i profili fake sui social network, è la “gig economy” di Uber dove il boss è un algoritmo e i lavoratori sono gestiti attraverso il loro stesso smartphone. Sono le società che studiano i trend attraverso i dati internet. È la "sentiment analysis", bellezza. Ma sono le storie che ci raccontiamo a determinare le nostre percezioni, molto più di tante inascoltate analisi scientifiche. E guidare questo storytelling è la nuova faccia del capitalismo.

Lo aveva raccontato Zygmunt Bauman a “I diavoli”: «La prima cosa che balza alla mente quando viene menzionato il “progresso” è la prospettiva che sempre più posti di lavoro per gli esseri umani siano destinati a scomparire per essere sostituiti da computer e robot; come se si trattasse dell’ennesima collina ripida da oltrepassare nel corso di una battaglia per la sopravvivenza che ha necessariamente bisogno di essere combattuta. La maggior parte dei Millennials si aspetta che il futuro porti un peggioramento delle loro condizioni di vita, invece di aprire la strada a ulteriori miglioramenti, così come accaduto ai loro padri, che gli hanno insegnato a esigere e lavorare in questa direzione. Una tale visione di un “progresso” vissuto come inarrestabile fa presagire la minaccia di una perdita, invece di auspicare nuove conquiste; ed esso ora viene associato più ad una dislocazione sociale e ad una degradazione delle proprie condizioni, che alla possibilità di un avanzamento e di una evoluzione».

Dunque, sono le storie che ci raccontiamo a determinare le nostre percezioni, molto più di tante inascoltate analisi scientifiche. E a guidare questo storytelling è la nuova versione del capitalismo.

Ma come in ogni tumultuosa fase di passaggio, se è certo ciò che ci si lascia alle spalle, non è altrettanto certo ciò che si ha davanti. E quando l’immagine dell’avvenire pare troppo nitida, sorge il dubbio che a renderla tale provveda un inganno prospettico. Ovvero, quel “reincantamento del mondo”, figlio di un certo feticismo tecnologico, di uno storytelling intriso d’ottimismo e di una concezione “mitico-utopica” dei paradigmi scientifici, che può ottenebrare persino il pensiero critico.
Gli approdi, infatti, non sono mai perfettamente visibili all’orizzonte, anche se lo sguardo lungo e la lettura tendenziale paiono accorciare le distanze.
Da “Il capitalismo è morto. Anzi no”

http://www.idiavoli.com/2016/11/30/la-vita-come-un-algoritmo-capitalismo-robot/









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IL CONFRONTO CHE NON VEDRETE MAI IN TV, RENZI VS DI MAIO

di MoVimento 5 Stelle

Renzi si è finora sottratto al confronto pubblico con i portavoce del MoVimento 5 Stelle. E' comprensibile, ha paura perchè le sue balle non durerebbero un attimo davanti a un contradditorio informato sulla riforma costituzionale. In questo video (sotto la trascrizione integrale) c'è un confronto virtuale tra Luigi Di Maio e Renzi. Se il premier invece vuole un confronto diretto lo aspettiamo domani da Mentana su La7, ci sarà sempre Luigi ad aspettarlo. Renzi scapperà ancora?

Con il Sì non si elimina la disoccupazione

Renzi (legge la domanda di una ragazza precaria e risponde): Francesca Florio, "Già le dico con molto piacere che voterò NO. Ho 21 anni e non ho un contratto di lavoro stabile. Se non lavoro, chi mi aiuta ad affrontare le spese universitarie?" Cara Francesca, le auguro di cuore di trovare prestissimo un lavoro, ma noi siamo arrivati qui e lei aveva 18 anni, e probabilmente non ricorda come stavano le cose, se lei ha deciso di votare NO in bocca al lupo. Mi piacerebbe che si votasse sì o NO sulla base del quesito.

Di Maio: Il premier Renzi che risponde ad una ragazza che non trova lavoro con le "riforme costituzionali" è un premier che prende in giro i cittadini italiani. Perché queste riforme, se dovesse passare il sì, non risolveranno i problemi della disoccupazione, del problema di arrivare a fine mese per le famiglie, e dei pensionati minimi. Questi problemi si risolvono con leggi ordinarie.

Con il Sì non si eleggeranno più i senatori

Renzi: Quei 100 che vanno al Senato ve li scegliete voi. Contenti voi contenti tutti.

Di Maio: E su questo a smentire Matteo Renzi è la sua stessa riforma costituzionale. Perché nel testo della riforma che lui ha firmato c'è scritto "i Consigli regionali e i consigli delle province autonome di Trento e Bolzano eleggono i senatori tra i propri componenti". Ora loro dicono che faranno una legge elettorale del Senato con la quale concederanno ai cittadini il diritto di voto al Senato: mi devono spiegare come faranno, se nella Costituzione, nella loro riforma costituzionale, c'è scritto che il nuovo Senato se lo eleggeranno tra consiglieri regionali e consiglieri delle province autonome di Trento e Bolzano. Quindi una cosa è certa e c'è scritto nella nuova riforma: noi non potremo più votare il Senato, ma non aboliranno il Senato, aboliranno la scheda elettorale con la quale abbiamo sempre votato.

Con il Sì non si taglia lo stipendio ai parlamentari

Renzi: Beppe Grillo è venuto a Firenze lunedì, ha fatto un assegno da 80 milioni, ha detto "In 6 anni con le indennità degli eletti 5 stelle in tutta Italia, tantissimi, hanno restituito 80 milioni di euro." Bravi. In 5 giorni possono restituire 500 milioni l'anno.

Di Maio: La Ragioneria generale dello Stato ha già smentito Matteo Renzi sui risparmi. Non si risparmierà un miliardo di euro, non si risparmieranno 500 milioni di euro, e il Senato continuerà a costare ancora tantissimo: 450 milioni di euro. Se volevano veramente ridurre i costi della politica approvavano la nostra legge, la legge Lombardi che tagliava lo stipendio a tutti i parlamentari e faceva risparmiare 90 milioni di euro.

Con il Sì ci sarà il caos istituzionale

Renzi: Il tema è "Perché votare sì o votare NO". Io voto sì perché voglio un Paese più semplice, basta, semplice, semplice. Chi vota sì semplifica le regole del gioco.

Di Maio: Lui dice che semplifica le regole del gioco, in realtà complica le regole del gioco. Dice che con questa riforma si supererà il bicameralismo perfetto, non è vero. Il bicameralismo perfetto continuerà ad esistere, ma sarà ancora più complicato, perché ci saranno leggi che dovranno essere discusse solo dalla Camera, alcune dalla Camera e dal Senato, e chi deciderà quali leggi si dovranno discutere alla Camera e al Senato? I due Presidenti. Perché l'articolo 70 dice che i due Presidenti si dovranno mettere d'accordo ogni volta che una legge dovrà essere discussa dai due rami del Parlamento. Facciamo un esempio: se c'è una legge anticorruzione il nuovo Senato potrà dire "noi questa legge la vogliamo discutere e la vogliamo modificare, perché qui dentro ci sono delle materie di nostra competenza". Allora succederà che il nuovo presidente del Senato, che potrebbe essere Vincenzo De Luca, andrà dal Presidente della Camera e comincerà a pretendere di discutere quella legge. Se non trovano un accordo si blocca tutto, non è sicuro neanche che possano andare alla Corte Costituzionale a discutere di quale sia la camera che debba discutere questa legge, facendo piombare il Parlamento nel caos.

Con il Sì non si risolvono i problemi del Paese

Renzi: In questo referendum trattando il futuro dei disoccupati -perché le politiche attive del lavoro riguardano i disoccupati, trattando del futuro della sanità - perché il Titolo V tocca la sanità -, trattando le spese che vengono risparmiate dai costi della politica, trattando attenzione la stabilità anche economica del Paese...

Di Maio: A parte quello che abbiamo già detto e che smentisce Matteo Renzi sulla questione delle politiche del lavoro, questa riforma ci illude che prendendo le competenze delle Regioni in materia lavorativa (che in questo momento sono in mano al Pd, perché la stragrande maggioranza delle regioni sono in mano al PD), prendendo quelle competenze e portandole a Roma risolverà il problema delle politiche attive del lavoro. Allora diamo una notizia a Matteo Renzi: non è che prendendo il lavoro dal Pd regionale e portandolo al Pd di Roma si risolve il problema del lavoro in Italia. Il vero problema è che in questo Paese muoiono 280 imprese al giorno. Le nostre piccole e medie imprese hanno oltre il 50% di tassazione, e allo stesso tempo siamo uno dei Paesi più corrotti d'Europa. Se veramente vuole risolvere il problema della tassazione sulle imprese, faccia una seria legge anticorruzione -se Verdini e Alfano gli danno il permesso, quelli che gli hanno votato questa riforma-, cominci a togliere i soldi dai costi della corruzione per lo Stato e li metta in abbassamento delle tasse alle piccole e medie imprese, vedrà che nasceranno nuovi posti di lavoro. E non ci sarà bisogno di spendere 16 miliardi di euro col Jobs act per drogare il mercato del lavoro e aumentare la precarietà e i licenziamenti. Lo stesso vale per la sanità su cui mente spudoratamente, perché le competenze della sanità resteranno a livello regionale, resteranno nelle mani dei politici regionali che le utilizzano come un bancomat, le sanità regionali, lo abbiamo visto con De Luca. De Luca dopo aver invitato al voto di scambio per il sì in Campania, è stato premiato con un emendamento in una notte qui in Parlamento, come commissario regionale della sanità. Che cosa significa? Che continuerà a nominare i suoi uomini come dirigenti della sanità campana, e come si fa in Campania si fa nel resto delle regioni. Se veramente Matteo Renzi e Beatrice Lorenzin, che parlano sempre di Sanità più efficiente, quando parlano di questa riforma vogliono risolvere i problemi della sanità in Italia, tolgano la possibilità ai politici di nominare i dirigenti della sanità. E questo si fa con la legge ordinaria, non serve una legge costituzionale.

Ora a me piacerebbe discutere di questi temi direttamente con Matteo Renzi e non dovendolo smentire a mezzo video come stiamo facendo in questo momento. Forse è per questo che si rifiuta di confrontarsi con noi in un dibattito televisivo. Manca poco al referendum del 4 dicembre, è ancora in tempo per confrontarsi con noi sui temi della sua riforma. E se non ha paura di essere smentito, se non ha paura di fare una figura barbina, scelga lui il luogo e il giorno e venga a confrontarsi con noi dopo essere scappato per tutta la campagna referendaria.

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giovedì 1 dicembre 2016

SI MUORE DI CANCRO O DI CHEMIO?

Ogni anno in Italia 363.300 persone ricevono una diagnosi di cancro, sono esclusi i carcinomi della pelle.
Ogni anno in Italia oltre 170.000 persone soccombono alla malattia.
Questi numeri però non devono essere interpretati e tradotti come la percentuale di mortalità del cancro, perché si verrebbe fuorviati. Se 360.000 persone scoprono il tumore e 170.000 muoiono non significa che il cancro ha una mortalità all’incirca del 50% (170.000 su 360.000 = 47%), perché non è così: la mortalità è molto più alta!


Va infatti precisato che la stragrande maggioranza di quei 360.000 tumori che ogni anno vengono scoperti non sono cancri fulminanti ma sono sovradiagnosi, cioè tumori innocui, incistati (in situ) che non creano nessun problema e nessun rischio per la vita della persona. Ma una volta scoperti - grazie agli screening - vengono catalogati come tumori e spesso curati come tali, facendo lievitare le statistiche di incidenza da una parte, i danni e le morti dall’altra.

La statistica è impietosa: nel corso di una vita media, ci dicono, circa 1 uomo su 2 e 1 donna su 3 sarà toccata dal cancro.
Ovviamente queste sono stime e sappiamo bene che con i numeri l’oncologia può affermare tutto e il contrario di tutto. Non si sta dicendo che il cancro non sia un problema serio che interessa sempre più persone, e non servono certo i matematici e/o gli oncologi a dircelo perché è la Vita stessa che parla da sola, ma va tenuto in seria considerazione il fatto che la maggior parte dei tumori è sovradiagnosi.

SOVRADIAGNOSI
Si tratta del pericolo più serio della diagnosi precoce, gli screening.
Consiste nel mettere in evidenza lesioni o tumori in situ che non sarebbero MAI evoluti nel corso della vita, ma sui quali, una volta individuati, ci si sentirà obbligati ad intervenire, questo soprattutto da parte del medico che vive e trasuda medicina difensiva.

L’Industria farmaceutica ha gentilmente sviluppato tecnologie - con il plauso del mondo intero - in grado di identificare le più piccole anomalie, ha poi modificato le soglie che definiscono la normalità e creato nuove malattie.
La grande maggioranza di queste anomalie scoperte in persone soggettivamente sanissime risulta inconsistente, cioè non darà MAI sintomi o problemi nel corso della vita, ma una volta individuate queste difformità? Cosa si fa?
La PAURA in questo frangente è deleteria, perché non lascia il tempo di pensare e riflettere...

Grazie alle nuove tecnologie diagnostiche (TAC, risonanze, ecc.) e alla risoluzione sempre più alta si creano molte potenziali sovradiagnosi e quindi molti interventi inutili, ma assai dannosi.
Fa molto riflettere la dichiarazione di un radiologo americano che dopo aver analizzato più di 10.000 pazienti arriva a dire che “in realtà, con questo livello di dettaglio, non ho ancora esaminato un paziente normale”…
Qualsiasi radiologo onesto intellettualmente e moralmente libero può solo confermare questo dato di fatto.

Qualche esempio concreto di sovradiagnosi?
Il British Medical Journal il 9 luglio 2009 ha pubblicato una ricerca dal titolo: “Stimare la sovradiagnosi di tumori al seno negli screening”. Lo studio ha revisionato i dati di paesi come Inghilterra, Canada, Australia, Svezia e Norvegia e il risultato è un preoccupante 52%.
Questo vuol dire che 1 mammografia su 2 è sovradiagnosi! Un tumore su due NON andrebbe toccato in quanto innocuo e non pericoloso.

Il New England Journal of Medicine il 18 agosto 2016 pubblica uno studio sulla tiroide e in questo caso i dati sono ancora più incredibili: dal 50 al 90% dei tumori alla tiroide sono sovradiagnosi.
La quasi totalità dei tumori alla piccola ghiandola alla base del collo NON andrebbero curati.

Il tumore alla prostata è senza dubbio il più sovradiagnosticato e il trattamento ufficiale sta portando all’invalidità (impotenza e incontinenza) decine di milioni di uomini sanissimi.
La stragrande maggioranza dei tumori alla prostata scoperti con il PSA, il test più fallimentare che la medicina conosca, infatti, non causerebbe alcun tipo di problema se non venisse individuata.
La maggior parte degli uomini trattati starebbe benissimo se non sapesse di quel cancro. Ad affermarlo è nientepopodimenoché il prof. Richard Ablin, il medico scopritore nel 1970 del PSA stesso. E se lo dice lui qualche pensiero sarebbe bene farselo…

Ogni anno in America a 240.000 uomini (35.000 in Italia) viene diagnosticato il cancro alla prostata.
Gli uomini hanno un rischio del 3% nella loro vita di morire di cancro alla prostata, il che significa che il 97% degli uomini avrà il test del PSA che probabilmente causerà maggiori danni che benefici, assieme alle immancabili terapie successive alla diagnosi.
La lettura di questi dati è inquietante: la sovradiagnosi nel cancro alla prostata mediante PSA è del 97%.

Alcuni uomini muoiono di cancro della prostata,
ma quasi tutti muoiono con il cancro alla prostata!

Dopo quello che è stato appena detto sorgono delle domande: le persone stanno morendo a causa del cancro o a causa delle cure? Le persone che hanno il cancro e seguono i protocolli guariscono o no? Cosa accade a tutte le persone sovradiagnosticate?
Per rispondere a queste delicate domande è importante conoscere l’origine storica della chemioterapia…

ORIGINE STORICA DELLA CHEMIOTERAPIA
Innanzitutto è necessario occuparsi di guerra chimica, la cui paternità va attribuita al chimico tedesco Fritz Haber.
Allo scoppio della Grande Guerra il dott. Haber dirige il prestigioso Kaiser Wilhelm Institute a Berlino e il suo laboratorio chimico ha un ruolo centrale nello sforzo bellico: sviluppa gas irritanti utili per stanare dalle trincee i soldati nemici.
Tra tutti i gas studiati uno solo emerge per caratteristiche utili allo scopo: il cloro.
Questo gas dal colore gialloverde è estremamente tossico ed è caratterizzato da un odore soffocante che penetra violentemente nelle vie respiratorie.

Il 22 aprile 1915 l’esercito tedesco scarica oltre 146 tonnellate di gas di cloro (detto dicloro o diossido di cloro) a Ypres in Belgio: le truppe francesi, britanniche e canadesi prese alla sprovvista cadono come mosche cercando di proteggersi le vie aeree con banali fazzoletti.
Fu una vittoria straordinaria per i tedeschi, ma Fritz Haber pagherà molto caro questo attacco perché, qualche giorno dopo aver usato il gas, sua moglie Clara Immerwahr, chimico pure lei, si suicida con un colpo di pistola direttamente al cuore usando l’arma di servizio del marito che per questi servizi era stato promosso al grado di capitano…

Gli Alleati nel frattempo si sono dotati di maschere antigas per cui il cloro non è più un problema. Fatta la legge e trovato l’inganno. Haber per ovviare il problema maschera mette a punto il fosgene, costituto da una miscela di dicloro e monossido di carbonio. Meno irritante per naso e gola del cloro stesso ma rappresenta la più letale arma chimica preparata a Berlino, poiché attacca violentemente i polmoni riempiendoli di acido cloridrico.
Verso la fine della Guerra quando le vittime dei gas si contano a decine di migliaia Haber lancia il suo ultimo ritrovato: il gas mostarda, detto anche iprite. Il nome deriva dalla località in cui è stato sperimentato: le trincee di Ypres in Belgio.

Gli effetti del gas mostarda sono terribili: provoca vastissime vesciche sulla pelle, brucia la cornea causando cecità permanente e attacca il midollo osseo distruggendolo e inducendo la leucemia.
Proprio da questa leucopenia (diminuzione dei linfociti nel sangue) nasce il concetto medico di chemioterapia.
Ma andiamo per ordine.

La sera del 2 dicembre 1943 il porto di Bari era gremito da quasi una quarantina di navi cariche di preziosi rifornimenti, tra queste la nave americana John Harvey partita dal porto di Baltimora. La Harvey, a differenza delle altre navi, aveva le stive piene di bombe all’iprite. Oltre 100 tonnellate di iprite (gas tossico e vescicante) sotto forma di bombe lunghe 120 centimetri e del diametro di 20. La nave sarebbe stata scaricata il giorno seguente.
Alle 19,30 uno stormo di aerei della tedesca Luftwaffe arrivarò nel porto di Bari bombardando le navi.
La John Harvey colpita prese fuoco e l’iprite mescolata alla nafta delle petroliere affondate formò un velo mortale su tutta la superficie del porto, mentre i suoi deleteri vapori si sparsero ovunque intossicando i polmoni dei sopravvissuti .
Il numero esatto di morti non si saprà mai, ufficialmente si parla di circa 1000 cittadini baresi uccisi.

Nel rapporto che seguì l’incidente vennero evidenziati dei fatti interessanti: le persone colpite da iprite svilupparono una grave aplasia del tessuto linfoide e del midollo osseo. Il colonnello statunitense Steward Alexander nella sua relazione finale notò che dalle autopsie dei morti per iprite si notava una notevole soppressione dei linfomi e dei mielomi.
Questo rinforzò l’ipotesi che solo un anno prima Goodman e collaboratori avevano fatto sull’impiego di derivati dell’iprite.
I dottori Goodman, Gilman e Dougherty somministrarono mostarda azotata (derivata dell’iprite) in sei pazienti affetti da linfoma maligno registrando un miglioramento iniziale delle condizioni cliniche e una riduzione delle lesioni neoplastiche. Poco importava se tale terapia era risultata devastante sotto altri punti di vista: questo era quanto bastava perché venisse pubblicato nel settembre del 1946 uno studio di portata epocale sull’effetto dell’iprite nei linfomi. Tale studio venne pubblicato sulla rivista Science con il titolo: “Azioni biologiche e indicazioni terapeutiche delle beta-cloroetilamine e dei sulfidi”.

Tutto ciò diede inizio - purtroppo per noi – all’utilizzo della chemioterapia che giunge fino ai nostri giorni.
Negli attuali bugiardini dei chemioterapici alla voce Categoria terapeutica viene riportato: “Analoghi della mostarda azotata”.
“Le mostarde azotate - ce lo dice il Ministero della Salute alla voce Emergenze sanitarie - furono prodotte per la prima volta negli anni Venti come potenziali armi chimiche. Si tratta di agenti vescicatori simili alle mostarde solforate. Sono in grado di penetrare le cellule in modo rapido e causare danni al sistema immunitario e al midollo osseo”.

Quindi la chemioterapia è nata grazie ad un incidente di guerra ed è una vera e propria arma chimica!
Lo scrivono nei bugiardini le stesse case farmaceutiche che li producono e lo conferma il Ministero della Salute.
L’utilizzo in guerra di tali armi chimiche è vietato da numerose convenzioni: Dichiarazione dell’Aja del 1899, Convenzione dell’Aja del 1907, Protocollo di Ginevra del 1925 e Convenzione di Parigi del 1993, ma nella guerra al cancro non solo sono legittime ma sono anche le uniche riconosciute.

Oggi ad un qualsiasi malato di cancro viene iniettato un mix di sostanze chimiche vietate in guerra per la loro pericolosità dalla Convenzione di Ginevra.

SOPRAVVIVENZA AL CANCRO E ALLA CHEMIO
Una persona col tumore a cui vengono iniettati nel sangue farmaci derivati dall’iprite e dalle mostarde azotate (vescicanti e distruttori midollari) guarisce o no?
La risposta è che nonostante questi trattamenti alcune persone sopravvivono (non tanto al cancro ma alle cure ufficiali) e le testimonianze ovviamente non mancano. Ma tali persone avevano un cancro fulminante? Rientravano invece nella diffusissima sovradiagnosi? E tutto questo a che costo?

Come sempre i pro e i contro vanno soppesati e valutati entrambi.
Al Sistema interessa solo screditare mediaticamente tutte le persone che decidono di non fare i protocolli, ma evitano accuratamente di parlare di tutte le centinaia di migliaia di persone che muoiono ogni anno facendo le cure ufficiali. Come mai?
Forse i morti non sono tutti uguali: ci sono quelli di seria A e quelli di serie B?

Sui pericoli e sull’inutilità della chemioterapia citotossica nella sopravvivenza vi sono alcuni studi magistrali.
Il 5 agosto del 2012 la rivista Nature ha pubblicato uno studio nel quale si evidenzia come la chemioterapia usata per il cancro alla prostata in realtà può stimolare, nelle cellule sane circostanti, la secrezione di una proteina che sostiene la crescita tumorale stessa rendendo immune il tumore a ulteriori trattamenti.
I ricercatori dello studio hanno spiegato che i risultati “indicano che il danno nelle cellule benigne può direttamente contribuire a rafforzare la crescita cinetica del cancro”, e questo ha trovato conferma, oltre al tumore alla prostata, anche in quello al seno e alle ovaie.

Del dicembre 2004 è la faraonica ricerca scientifica a firma di Grame Morgan (professore associato di radiologia al Royal North Shore Hospital di Sidney), Robyn Ward (professore oncologo all’University of New South Wales), Michael Barton (radiologo e membro del Collaboration for Cancer Outcome Research and Evaluation del Liverpool Health Service di Sidney).
Lo studio intitolato: “Il contributo della chemioterapia citotossica alla sopravvivenza a 5 anni dei tumori in adulti” viene pubblicato su una delle più prestigiose riviste di oncologia del mondo, Clinical Oncology.
La meticolosa ricerca si è basata sulle analisi di tutti gli studi clinici randomizzati condotti in Australia e Stati Uniti nel periodo compreso tra gennaio 1990 e gennaio 2004.
L’analisi ha interessato 225.000 persone malate nei 22 tipi di tumori più diffusi e curate SOLO con chemioterapia.
Quando i dati erano incerti gli autori hanno deliberatamente stimato in eccesso i benefici della chemioterapia.
Nonostante queste accortezze la conclusione non lascia spazio a tante interpretazioni:

Sopravvivenza Australia > 2,3%
Sopravvivenza Stati Uniti > 2,1%

“Molti medici continuano a pensare ottimisticamente che la chemioterapia citotossica possa aumentare significativamente la sopravvivenza dal cancro”, scrivono nell’introduzione gli autori.
“In realtà - continua il professor Grame Morgan - malgrado l’uso di nuove e costosissime combinazioni di cocktails chimici… non c’è stato alcun beneficio nell’uso di nuovi protocolli”.
Se la chemio citotossica contribuisce alla sopravvivenza a 5 anni per un miserrimo 2% cosa è accaduto al rimanente 98% dei pazienti? E dopo 10 anni, ci sono dati?
Domande prive di risposta….

Un’altra ricerca interessante è quella del dottor Ulrich Abel, epidemiologo tedesco della Heidelberg/Mannheim Tumor Clinic. Abel chiese a circa 350 centri medici sparsi nel mondo l’invio di tutti gli studi ed esperimenti clinici sulla chemioterapia.
L’analisi durò parecchi anni e alla fine quello che risultò è la non disponibilità di riscontri scientifici in grado di dimostrare che la pratica della chemioterapia prolunghi la vita in modo apprezzabile.
Quindi da oltre sessant’anni stiamo usando farmaci citotossici che non solo non funzionano, ma che inducono più problemi e danni della malattia stessa.

CANCRO: IL BUSINESS INTOCCABILE
Non serve andare oltre per comprendere che la chemioterapia da oltre 70 anni sta facendo molto male alle persone, ma molto bene alle casse delle industrie che li producono.
Ecco qualche esempio di chemioterapico con tanto di prezzo in euro (Farmadati, 2013):

Ibritumomab (Schering), 1 fiala: 14.894 euro
Sunitinib (Pzifer), 30 compresse: 8.714 euro
Sorafenib (Bayer), 112 compresse: 5.305 euro
Erlotinib (Roche), 30 compresse: 3.239 euro
Pemetrexed (Eli Lilli), 1 fiala ev.: 2.265 euro
Topotecan (Glaxo), 5 fiale: 1.752 euro.

Questi veleni oltre ad essere i farmaci più tossici sono anche quelli più costosi nella storia della medicina e non si usano quasi mai singolarmente, perché gli oncologi preferiscono mescolarli e potenziarli nei loro cocktails, per cui il costo e i danni lievitano esponenzialmente.

Questo è uno dei motivi per il quale i protocolli NON si devono toccare: sono il business per eccellenza.
Tutto il resto è secondario, anche la morte…

CONCLUSIONE
Iniettare una sostanza citotossica, cioè velenosa e mortale per le cellule malate e sane, per il sistema immunitario, per il sangue, per la linfa, per il midollo osseo, per il cervello e quindi per la Vita stessa non può essere considerato un trattamento terapeutico, ma una vera e propria aggressione e guerra chimica.
Se fosse vivo oggi il chimico Fritz Haber molto probabilmente farebbe la stessa fine della moglie: si sparerebbe un colpo in testa nel vedere le armi chimiche mortali, scoperte da lui in periodo di guerra, usate nei protocolli oncologici nella Grande Guerra al Cancro….

Tratto dal nuovo libro di Marcello Pamio: “Cancro SPA”, rEvoluzione edizioni, 2016

Cancro SPA
Il business intoccabile: le cose da sapere che possono salvarti la vita - Prefazione di Giuseppe Di Bella
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