sabato 31 dicembre 2022

Sono in corso mega-processi...

"...Non pubblico previsioni dettagliate per l'anno in corso...
Dirò la cosa più importante. Sono in corso mega-processi, enormi, grandiosi, su scala cosmica. E questi processi non si fermano rapidamente. È impossibile.
Un proverbio giapponese dice: "Se qualcosa di pesante inizia a rotolare, rotolerà".
I megaprocessi sono iniziati e continueranno. Che ci piaccia o no, dovremo adattarci a loro. L'ordine è imposto dall'alto, come ho scritto. In tutti i sensi.
Ecco la cosa principale: tutto aumenterà e crescerà, si espanderà e passerà alla mega-forma e alla mega-fase. La rapida divisione delle cellule della realtà, la rapida crescita, la moltiplicazione e l'aumento sono le caratteristiche principali del processo. Una progressione geometrica di intenzioni, parole e azioni.
Ciò che è entrato nel processo, nel periodo, nel nuovo anno - questo aumenterà in modo molteplice. La paura, l'inganno, i pensieri oscuri, il tradimento, l'avidità, un piccolo tradimento domestico anche di un animale domestico: questi sono i semi. E spunteranno molto rapidamente, si moltiplicheranno e assumeranno proporzioni gigantesche. Avvolgeranno una rete gigantesca attorno all'intera vita di una persona.
Ogni parola avrà un significato enorme. Ogni atto sarà ingrandito, come se fosse sotto una lente d'ingrandimento. Un po' di male genererà un ciclope. E tornerà a colui che l'ha creata.
E il bene sarà amplificato molte volte. Un piccolo bene può crescere come una pianta di fagioli e salire fino al cielo. Una parola giusta, un atto di coraggio, l'aiuto agli altri, i discorsi di sostegno, i risparmi, per quanto piccoli, le nuove conoscenze e competenze: tutto crescerà e acquisirà proporzioni enormi...
Ciò che conta è con cosa siete entrati personalmente nel nuovo periodo. Cosa sono i semi nelle vostre mani? Ricordate le vostre parole, le vostre azioni, le vostre intenzioni. Non è troppo tardi per aggiungere il buono e buttare via il cattivo. Fate il bene e rifiutate le piccole azioni e parole cattive. Lasciate che i semi buoni rimangano all'ingresso del periodo.
Lì cresceranno. Cresceranno molte volte.
E dobbiamo conoscere il valore della parola, del pensiero e dell'azione. Anche le più piccole e insignificanti, a quanto pare.
Ma è proprio quello che sembra. Una piccola cosa produrrà una grande cosa. Questo è l'aspetto principale."
(Anna Kiryanova)

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mercoledì 21 dicembre 2022

LA GUERRA, UNA TRAGICA FARSA

Pur essendo una tragica realtà per tante persone che vi sono coinvolte, la vera guerra non si svolge sui campi di battaglia in Ucraina.
La vera guerra contro di noi avviene quotidianamente nei telegiornali, trasmissioni radio, uffici statali e privati, ospedali, banche, questure, tribunali e via dicendo.
E questo succede in Ucraina e in Russia, in Italia e in Germania, negli USA e in Cina.
L’obiettivo del potere è chiarissimo : fare in modo che la classe media si autoelimini dalla faccia della terra lasciano definitivamente spazio al mondo di una volta, quello dei padroni e degli schiavi.
Lo ammetto : quando è iniziata questa guerra ero quasi contento.
Credevo che potesse finalmente essere l’occasione per molti di aprire gli occhi pur pagando il prezzo altissimo dei morti e feriti da entrambe le parti.
E invece no, niente da fare.
I morti e feriti ci sono, eccome, ma la piramide del potere mondiale e più solida che mai.
Lo so che è difficile non cadere nel inganno momentaneo osservando varie pagliacciate di Zelenskij, Putin, Biden o Trump, ci sono cascato più volte anch’io.
In ogni caso di pagliacciate si tratta, tutto il potere è colluso non importa quali bandiere continui a sventolare.
Cosa fare allora?
Bisogna ripartire dalle poche famiglie consapevoli, dai nidi, dagli asili, dalle piccole comunità, dalle scuole parentali.
Ci vorrà tanto tempo e tanta fatica.
Ma altre soluzioni non ci sono, è inutile sperare nel Putin di turno che sistemi le cose per noi.
La posta in gioco è la nostra sopravvivenza.

Dmitry Koreshkov

Dmitry Koreshkov: LA GUERRA, UNA TRAGICA FARSA
DIRETTA DAI TANTI BURATTINAI DEL GLOBALISMO
A CUI PUTIN NON HA ANCORA OSATO DIRE NO



KORESHKOV: «Sapete qual è l'unico paese Ue che è rimasto esente dal tetto sul prezzo del petrolio? La Bulgaria. Motivo: è vicina all'Ucraina. Cioè: i bulgari continuano a comprare il petrolio russo, che poi finisce nei serbatoi dei carri armati ucraini. Non vi sembra una tragica farsa? I russi, da casa, cominciano a domandarsi: ma se siamo in grado di “spegnere” l'Ucraina colpendo le centrali elettriche, perché non usiamo i nostri missili anche per colpire le strade e i ponti, i depositi di carburante, gli snodi ferroviari da cui affluiscono gli aiuti militari occidentali? Perché non colpire le caserme che ospitano migliaia di polacchi (decine di migliaia, ormai) vestiti con la divisa ucraina e spediti al fronte contro i russi? Queste sono le domande che oggi si pone chi sperava che l'“operazione militare speciale” rappresentasse il riscatto della Russia dopo trent'anni di dominazione occidentale».
«Perché ritirarsi improvvisamente da Kiev dopo averla circondata, già a marzo? Oggi, in Russia si stanno allestendo bunker per proteggersi da eventuali bombardamenti: sta succedendo a Mosca, capite? E' un modo per tenere sotto pressione la popolazione di una città di 20 milioni di persone, dicendo: la guerra può arrivare anche qui, in qualsiasi momento. Ora i giornali paventano una nuova offensiva russa su Kiev, ma non si domandano perché le truppe di Putin evitino di colpire persino le vie di rifornimento ucraine sul territorio che è appena stato proclamato ufficialmente russo (cioè una parte delle regioni di Donetsk, di Kherson, di Lugansk, di Zaporižžja). Ormai, Kiev è super-blindata. Certo, i russi potrebbero comunque prenderla: ma perché non averlo fatto a marzo? E perché intanto non avanzare nell'Est? Perché lasciare, dopo otto mesi, che la grande città di Donetsk venga ancora bombardata dagli ucraini?».
«La prudenza russa fa parte di un disegno per evitare la catastrofe? Non lo escludo, ma intanto il tempo passa. Poi non è detto che non compaia un “cigno nero”, un imprevisto che faccia cambiare la situazione drasticamente. Però non lo vedo, all'orizzonte. Prendete il terrorismo: eccetto l'uccisione mirata di Darja Dugina, in Russia non c'è stato un solo attentato (nonostante la Russia sia letteralmente invasa da cellule dormienti ucraine). Durante la guerra in Cecenia, il territorio russo fu colpito in modo continuo. Oggi invece niente, dopo un anno di guerra: come mai? Queste sì, che sono domande scomode. La verità è che la Russia è stata globalizzata, come paese fornitore di materie prime: e infatti, anche adesso, tutto continua a finire all'estero (Mosca aveva collocato negli Usa persino le sue riserve valutarie, oggi congelate: così ha perso 300 miliardi di dollari)».
«Da russo, ve lo dico apertamente: a Kiev ho tanti amici, a cui voglio un mondo di bene; figuratevi se sono contento che tanti ragazzi perdano la vita. Intendiamoci: il tema non è mai stato l'annessione dell'Ucraina, ma semmai la pulizia da fare in Russia, liberando il paese dall'oligarchia che lo ha distrutto, controllata dall'élite sovranazionale diretta dall'Occidente. Putin è al potere da più di vent'anni: ne ha avuto, di tempo, per fare piazza pulita e installare una nuova classe dirigente, sinceramente patriottica. E invece le pedine straniere sono ancora tutte al loro posto. E' questo che oggi impedisce alla Russia di esprimere appieno il suo potenziale anche militare? Sapete, i russi sono capaci di sopportare molti sacrifici. Al suo leader, il popolo russo è pronto a perdonare tutto, tranne una cosa: la sconfitta».
«Russia contro America? La realtà è ben più complessa, da decifrare attentamente senza lasciarsi fuorviare dalle retoriche contrapposte, del tipo: da una parte i valori dell'atlantismo, dall'altra quelli del tradizionalismo russo (favolette, le une e le altre). Tutti vorremmo vivere in pace, in un mondo unito e inclusivo. Ben altri invece sono gli orizzonti dell'élite mondiale, divisa tra ultra-globalisti e globalisti “normali” (come Putin e Trump, ma anche Orban, Erdogan, la Polonia, Israele: realtà che si limitano a chiedere di gestire in autonomia una parte di mondo, nella consapevolezza dei sovrastanti poteri sovranazionali). Questa guerra - che seguita a spaccare il pianeta in più zone - è la continuazione di quello che abbiamo già visto durante la cosiddetta emergenza sanitaria».
«Usa e Russia intanto continuano a parlarsi dietro le quinte, arrivando a scambiarsi prigionieri eccellenti. I media occidentali raccontano storielle: parlano dei “terribili mercenari” della Wagner in Ucraina, dimenticando che la Wagner è impegnata soprattutto in Africa. L'opinione pubblica fatica a orientarsi: in Putin e Trump, probabilmente, gli italiani vedono una parte leggermente migliore di quella rappresentata da Biden, Draghi, Macron e colleghi. E' sostanzialmente un auspicio, un desiderio: io stesso speravo che Putin potesse decidersi a giocare davvero per la Russia. In patria, molti dicono di lui quello che dicevano di Lenin: e cioè che riesce a vedere il mondo tra cento anni. Sarebbe bello, se fosse così. Ma non ha ancora espresso un'idea precisa di paese, dopo oltre due decenni al potere».
«Certo le capisco, le persone che sperano sempre che arrivi qualcuno a salvare tutti: adesso, dicono, arriva Putin e ci regalerà un mondo più equo e solidale. Liberté, egalité, fraternité? Purtroppo, niente di simile è in programma. Per tirare fuori tutti i suoi assi, all'ultimo momento, l'abilissimo Putin avrebbe aspettato 25 anni? Voi ci credete? Io no. Certo, Putin non è paragonabile a Macron: che allo stadio si agita in tribuna per la nazionale, ma poi torna a Parigi e fa di tutto perché i francesi vivano male. Ma se qualcuno pensa che Putin e Trump possano essere i salvatori dell'umanità, secondo me siamo lontani anni luce dalla realtà. Oggi, Putin ha mani e piedi legati (e occhi bendati), in precario equilibrio tra gli interessi delle élite locali, dei militari, dell'élite globale. Per questo, la Russia gioca sempre e solo di rimessa: fa piovere missili unicamente in risposta agli attacchi che subisce».
«Il mondo sta cambiando, certo. Da un lato c'è la crescita evidente dei Brics, a fronte del blocco euro-atlantico. Ma è inutile fare il tifo per gli uni o per gli altri: fanno tutti parte della piramide del potere. E l'unico modo per scioglierla consiste nell'acquisire piena conoscenza delle cose. Dobbiamo ricominciare dalla scuola, dall'asilo. Chi oggi è adulto deve fare una rivoluzione pazzesca, nella sua coscienza, per poter afferrare queste dinamiche. Molti si illudono che tutto possa cambiare nel 2024, con l'eventuale vittoria dei repubblicani negli Usa. Io invece dico che la situazione la possiamo cambiare solo noi, dal basso: però ci vuole tempo. Purtroppo, i veri cambiamenti non avvengono mai da un giorno all'altro».
Koreshkov

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martedì 20 dicembre 2022

Ma la Terra è davvero piatta?


Non avete idea di quanto sia elevato il numero delle persone che mi fanno questa domanda. Ciò mi fa capire quanto la gente sia smarrita, priva di sicurezze, piena di dubbi... e quindi disposta a credere a qualunque cosa, dalla pandemia alla teoria della Terra piatta!

Potrei dire in maniera semplicistica che chi crede che la Terra sia piatta è un buco nero di imbecillità, ma questa affermazione potrebbe essere interpretata come una critica negativa... quindi eviterò di dirlo.

Ovviamente, non perderò tempo a contestare le loro “dimostrazioni” che la Terra non può essere sferica; mi limiterò a far notare che questi personaggi, nell’affermare la loro teoria stanno implicitamente dichiarando vera una di queste due ipotesi:

1) Nessun fisico né studioso di qualsivoglia altra disciplina, si è accorto di qualcosa di cui invece loro si sono accorti, ossia che la Terra è piatta. Questo significa che Einstein, Erwin Schrodinger (il mio preferito), Fritjof Capra, Richard Feynman, Edmond Halley, Giovanni Schiaparelli, James Van Allen, Stephen Hawking, Niels Bohr, Werner Heisenberg, Margherita Hack, Carlo Rubbia... e centinaia di altri, sono tutti meno intelligenti dei personaggi che potete osservare in questa intervista condotta dal canale Il Milanese Imbruttito, la quale è ironica e non mette sicuramente in buona luce la teoria della Terra piatta, tuttavia i personaggi intervistati non sono stati presi a caso, in quanto si tratta dei maggiori esponenti del terrapiattismo in Italia. Vi prego di osservare le loro facce e il loro modo di esprimersi e poi chiedervi quale livello di coscienza deve possedere qualcuno che riesce a mettere in discussione la sfericità della Terra dopo averli ascoltati.

2) In realtà i grandi scienziati del mondo sanno e hanno sempre saputo che la Terra è piatta, ma fanno tutti parte di un complotto onnipervasivo e duraturo nel tempo. Questo significa che migliaia e migliaia di persone sono sempre state d’accordo, generazione dopo generazione, nel fingere che la Terra sia sferica (manomettendo ogni giorno immagini, dati e notizie rivolte al pubblico). Solo la Nasa negli Stati Uniti possiede 18 stazioni con migliaia di dipendenti, ma dobbiamo considerare che molte nazioni nel mondo dispongono di una loro agenzia aerospaziale (si ricordi l’italiana ASI, una delle più attive al mondo). Eppure mai niente è trapelato. Un livello di omertà che nessuna organizzazione mafiosa può nemmeno sognare. In pratica, voi che state leggendo e io che sto scrivendo siamo gli unici che non fanno parte di questo grande inganno (evidentemente non si fidano di noi!).

Gente che, come si evince dai numerosi video che potete trovare su youtube, è totalmente estranea all’utilizzo del congiuntivo, è giunta laddove i più grandi studiosi del mondo non sono ancora giunti: ha capito che la Terra è piatta e il Sole è finto. Secondo loro, il Sole è una luce artificiale posizionata a qualche migliaio di chilometri da noi e non una stella con una temperatura superficiale di circa 5.000 gradi che si trova a 150 milioni di chilometri di distanza dalla Terra, come peraltro aveva già calcolato – 200 anni prima di Cristo – il greco Eratostene di Cirene, il quale evidentemente era in malafede e faceva già parte della “congiura della Terra sferica”!



Il 7% degli americani (22 milioni di persone) dubita della forma sferica della Terra e il 2% (6 milioni e mezzo di persone) è convinto che sia decisamente piatta (fonte). Date queste premesse... non vi chiedete perché i vostri figli devono andare a scuola con una mascherina!




Perché ci avrebbero mentito sulla forma della Terra? Perché se la Terra è piatta e il Sole e la Luna sono luci artificiali, allora la Terra è al centro dell’Universo. Con un ardito passaggio logico che farebbe rivoltare Kurt Godel nella tomba, i terrapiattisti giungono alla conclusione che se l’essere umano venisse a conoscenza di tutte queste informazioni si sentirebbe al centro dell’Universo... e questo cambierebbe tutto! Ebbene, io ho osservato con attenzione – è il mio mestiere – questi personaggi che credono nella Terra piatta e quindi adesso si sentono al centro dell’Universo. Quale sarebbe il cambiamento positivo avvenuto in loro? E se questo è il risultato dopo un cambiamento positivo, allora come erano messi prima??? Diventerei anch’io come loro se iniziassi a credere nella Terra piatta? No, grazie, preferisco continuare a credere che sia sferica!









L’aspetto per me più interessante, non concerne le eventuali dimostrazioni scientifiche, bensì l’esoterismo: nessun maestro o iniziato ha mai parlato di una Terra piatta. Nell’esoterismo si parla invece di diversi “globi” (e la Terra è uno di questi), sui quali l’anima si incarna in successione per portare avanti i suoi scopi evolutivi (si veda al proposito Il Sistema Solare di A.E. Powell). Questo è ciò che è stato insegnato anche a me durante la mia formazione.

Il fenomeno di per sé sarebbe anche divertente, ma il punto è che il terrapiattismo non è un fenomeno spontaneo, bensì una forma-pensiero creata con lo scopo di trascinare nel ridicolo una serie di verità alternative che invece sono serissime. Tralasciando la storia passata, il fenomeno come lo percepiamo oggi nasce solo nel 2014, grazie all’improvvisa diffusione virale di video a tema su Youtube (la magia degli algoritmi e dei maghi che li creano!), e ha lo scopo di distrarre le coscienze, non certo di liberarle.

Il video succitato è emblematico del fenomeno causato da questi strambi personaggi, la cui scrupolosità intellettuale in certi momenti è a malapena distinguibile dall’idiozia. Loro agiscono in buona fede e nell’inconsapevolezza totale dei danni che stanno causando: tutta la teoria della cospirazione viene associata al terrapiattismo e quindi ridicolizzata. Il fatto che esista un deep state che influenza i governi da dietro le quinte, il dominio della grande finanza sulla politica, l’esistenza di interferenze aliene che proseguono da millenni, la pericolosità dei v…..i inoculati in bambini di pochi mesi, la messa in scena del teatrino pandemico... tutto entra nello stesso calderone e tutto perde di credibilità.

I canali youtube che pubblicano video dove si afferma che il Sole è una grossa lampadina, pubblicano anche video dove si dice che l’11 settembre è avvenuta una demolizione controllata delle torri gemelle. La prima è l’affermazione di un minorato mentale, mentre la seconda ha una sua ragion d’essere, se non altro come ipotesi da prendere in considerazione con una certa serietà, ma se le notizie vengono accostate... entrambe perdono di verosimiglianza agli occhi di chi è sano di mente. In alcuni video i termini terrapiattista e cospirazionista vengono utilizzati come sinonimi; si comincia col confutare e sbeffeggiare la teoria della Terra piatta... per poi generalizzare, affermando che i cospirazionisti hanno un bisogno psicologico di sentirsi speciali (come se gli altri non lo avessero!). Creare questa confusione è l’unico scopo per cui esiste la teoria della Terra piatta, ma un terrapiattista, ovviamente, non può arrivarci.



Termino col dire che, in verità, la Terra non è nemmeno sferica, poiché nel corso della storia la Terra ha cambiato forma a seconda del livello di coscienza di chi la osservava. Chi ha un livello di coscienza superiore (=identificazione con l’anima) non vede una sfera, ma un oggetto che ha una dimensione in più (lo spiego bene in questo vecchio video). Per chi ha “occhi per vedere”, la Terra non è quindi né piatta né sferica, ma qualcosa di impossibile da rappresentarsi mentalmente. Ma questo vale anche per le persone che incontriamo: la personalità rappresenta l’essere umano in 3D, mentre la visione dell’anima permette di percepire una dimensione superiore. Per farvi un’idea di ciò che sto dicendo leggete con attenzione il bellissimo Flatlandia del reverendo Abbott.



Saluto con affetto i terrapiattisti a cui sarà capitato di leggere questo mio articolo. Chi mi conosce, sa che mi piace ironizzare, ma lo faccio solo a fin di bene. Sappiate che con la vostra attività state rendendo un po’ più difficile il lavoro di risveglio delle coscienze che io ed altri stiamo portando avanti, ma so anche che non lo fate in cattiva fede, siete in balìa di forze più grandi di voi e fate già miracoli con il materiale cerebrale che la natura vi ha messo a disposizione. Quindi vi voglio bene lo stesso.

Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]

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lunedì 12 dicembre 2022

GLI ALIENI ESISTONO

Hanno sembianze antropomorfe e non sono né buoni né cattivi. Sono esseri molto evoluti dal punto di vista tecnologico sebbene la loro coscienza sia inferiore a quella dell’uomo, dal quale vogliono l’anima.

GLI ALIENI ESISTONO – Gli alieni esistono e sono vivi, proprio come noi. Per questi esseri, l’anima dell’uomo rappresenta una risorsa energetica a dir poco eccezionale. Una risorsa in grado di fornire loro l’elisir dell’immortalità. Al di là del bene e del male, gli alieni – angeli o demoni dei tempi remoti – non dispongono di alcuna coscienza integrata, ovverosia dell’osmosi tra anima, mente e spirito. A causa di tale carenza essi effettuano le abduction, o adduzioni, cioè i rapimenti alieni.

Questa è soltanto una sintesi dell’agghiacciante intervista che Corrado Malanga, stimato ricercatore e docente di chimica organica presso l’Università di Pisa, ha deciso di concederci. Corrado Malanga è il più grande esperto mondiale d’interferenze aliene, un ramo dell’ufologia che si occupa dei rapimenti perpetrati da entità extraterrestri ai danni degli uomini. Per trentacinque anni membro del Centro Ufologico Nazionale (CUN) e fondatore del Gruppo Stargate Toscana, il prof. Malanga, studia il fenomeno degli ufo da più di quarant’anni.

Ha scritto diversi libri: I FENOMENI BVM (con Roberto Pinotti), GLI UFO NELLA MENTE e ALIENI O DEMONI. Le sue teorie scientifiche sui rapimenti alieni sono state portate sul grande schermo dal regista Varo Venturi: il film 6 GIORNI SULLA TERRA, infatti, è un omaggio alla sua straordinaria opera di ricerca sulla natura profonda dell’universo e dell’uomo.

INTERVISTA AL PROF. CORRADO MALANGA di Controcampus

Prof. Malanga, potrebbe spiegare ai nostri lettori cosa sono le abductions?

Con questo termine anglosassone si definisce una situazione nella quale un essere umano racconta di essere stato catturato da entità aliene di vario genere, sovente alla presenza di militari di questo pianeta. L’adduzione avviene non solo di notte ma in qualsiasi momento della vita. La tecnologia che sta dietro queste situazioni è sicuramente molto evoluta ma non al di fuori della comprensione della fisica moderna. Il soggetto addotto racconta infatti situazioni che avvengono durante l’apparente blocco dello scorrere del tempo. Tutta l’operazione di adduzione accade dunque in un solo “fotogramma di esistenza”. Fotogramma nel quale il soggetto addotto è relegato. Nel mentre, tutte le altre creature viventi attorno a lui sono andate avanti nella freccia del tempo. L’addotto si trova così imprigionato, durante il rapimento alieno, in una bolla temporale nella quale egli è completamente isolato dal resto del mondo e in cui accadono le vicende da lui raccontate.

L’adduzione avviene per ottenere dall’uomo una cosa che l’alieno non possiede. Un’energia vitale che renderebbe l’alieno immortale. L’uomo, infatti, è per l’alieno un contenitore di tre coscienze, ossia tre sorgenti vitali, definibili convenzionalmente con i nomi di anima, mente e spirito. Queste tre coscienze sono rappresentabili come gruppi di vettori o, per alcuni versi, descrivibili come gruppi di quark colore. Agli alieni interessa solo la parte animica poiché priva dell’asse del tempo e dunque immortale.

Essa dimora all’interno dei corpi umani onde effettuare esperienza del mondo solido – il mondo nel quale viviamo – e, in particolare, esperienza riguardo l’inizio e la fine delle cose. Tra queste esperienze vi è dunque anche quella della morte ed è per questo che attualmente l’uomo, contenitore di queste tre entità coscienti, muore.

L’alieno non sopporta l’idea di terminare la sua esperienza in questo universo tridimensionale e, per questa ragione, ha deciso di impadronirsi di questa parte animica caratteristica dell’uomo, costringendola per mezzo della tecnologia a rimanere sempre imprigionata in contenitori – cioè corpi – alieni, i quali in questo modo non morirebbero mai fisicamente.

L’alieno moderno rappresenta dunque il mito del demone che, junghianamente parlando, ti ruba l’anima, dove l’addotto sarebbe colui che, per imperizia, avrebbe inconsapevolmente accettato un patto con il diavolo. In questo contesto, i demoni della nostra storia vengono letti in chiave archetipica come gli alieni di oggi.

Potrebbe parlarci dell’ipnosi regressiva e della programmazione neuro linguistica?

L’ipnosi è una tecnica per alterare i sistemi comunicativi tra conscio, inconscio e subconscio. In altre parole, per stabilire un contatto preferenziale con l’inconscio, dove con questo termine io definisco la consapevolezza della parte animica. Il subconscio, in questa ottica, è definibile come la consapevolezza della parte spirituale mentre il conscio è semplicemente la consapevolezza della parte mentale. Diversa è dunque la definizione che dà la psicanalisi classica, non quella moderna, di queste tre parti del nostro essere, e ritengo di essere più vicino a quella parte di psicologia detta...


... “transpersonale” che ammette l’esistenza di una coscienza profonda, staccata dal resto – dunque – delle altre componenti.

Tramite l’ipnosi, il soggetto viene posto nelle condizioni di essere solo anima, azzerando il rapporto con l’asse del tempo. L’anima, infatti, legge il tempo tutto assieme cioè “non localmente”, secondo la fisica di Bohm. In quel contesto anima, svincolata da spirito e mente (una sorta di trinità cristiana), può analizzare la time line, o linea del tempo, in ogni suo punto.

La time line era vista, ai tempi della vecchia concezione d’ipnosi regressiva, come una rivificazione dei ricordi; ma essendo che, secondo Bohm, il tempo in realtà non esiste e tutto accade non localmente, allora tutti gli avvenimenti accadono contemporaneamente. E’ da precisare che Bohm descrive il nostro universo per quanto noi normalmente lo percepiamo come un universo olografico tridimensionale – cioè la VIRTUALITA’, in quanto si tratta di una percezione totalmente virtuale – ed egli, a questo ordine delle cose, contrappone invece la REALTA’, da lui definita “ordine implicito”, che per Bohm è atemporale e non locale.

Viceversa la nostra mente visita questi eventi in una sua linea temporale e, man mano che li legge, crede che appaiano a essa con una consecutio temporum – che però è in realtà del tutto finta.

E’ come dire che, mentre leggo un libro, le pagine che leggo esistono e quelle che non ho già letto non esisterebbero ancora. In realtà, invece, esiste tutto il libro in un unico istante. Tuttavia io, volta per volta, credo che esista solo la pagina che sto leggendo perché solo di essa ho consapevolezza. In questo contesto l’ipnosi regressiva non aiuta il soggetto a ricordare cose dimenticate, ma aiuta il soggetto a vivere nel presente – cioè a rivificare – il corrispondente passato che sta accadendo ora.

In altre parole la mia parte animica atemporale diviene consapevole del tale passato e lo vede perché è lì in quell’istante ed essa può interagire con esso. La sconvolgente conclusione è che, attraverso l’ipnosi, si può mandare la parte animica indietro (=ipnosi regressiva) o avanti (=ipnosi progressiva) nell’asse del tempo per modificare gli eventi i quali – è bene rammentarlo di nuovo – in realtà accadono comunque in un unico istante.

La fisica quantistica può essere interpretata in accordo con questo sistema di lettura dell’ologramma e anche con la fisiologia moderna, attraverso gli studi di Karl Pribram, si può dimostrare come il ricordo non esista nella nostra mente, in quanto la mente è solo un lettore di ologrammi ossia legge gli ologrammi provenienti dall’ordine implicito (per usare la definizione di Bohm) e li interpreta come ricordi. La mente è quindi solo un lettore, è cioè come la puntina di un disco, ma il disco è l’ordine implicito. In altre parole il cervello non immagazzina, il cervello legge. L’ipnosi è parte integrante della programmazione neuro linguistica. Quest’ultima utilizza, per riprogrammare le persone cioè per insegnare loro a leggere la mappa del territorio in maniera corretta, la time line allo stesso identico modo della fisica quantistica di Alain Aspect.

Dunque, gli alieni esistono davvero? E’ mai stato protagonista di un incontro ravvicinato del quarto tipo?

Gli alieni esistono in quanto esseri con coscienza. La coscienza è la vita e rappresenta la realtà reale della creazione – cioè l’ordine implicito – mentre lo spazio, il tempo e l’energia sono i vettori su cui si basa l’universo virtuale, una sorta di specchio in cui la coscienza si guarda per comprendere come essa è fatta. L’alieno è diverso dall’uomo in quanto privo di parte animica e dunque meno cosciente dell’uomo. L’uomo, sebbene inconsapevolmente, è più completo dell’alieno, ed è in realtà anche più evoluto dell’alieno.

In questo contesto, e per quanto detto sopra, l’espressione “essere stato testimone dell’adduzione” va vista da un altro punto di osservazione. Io sono testimone diretto di tutto quello a cui voglio essere testimone. In altre parole, la mia coscienza integrata – cioè la somma delle tre coscienze di anima, mente e spirito – può decidere se comportarsi, di fronte a qualsiasi evento, o come onda o come particella, decidendo di non interagire o di interagire con il fenomeno che ha davanti. L’idea dell’interazione produce uno stato coscienziale che trasformerà la mia coscienza in particella, cioè ben strutturata e definibile di fronte all’evento che lo renderà altrettanto tale ai miei occhi. Ma se non desidero fare l’esperienza, la mia coscienza si trasformerà in onda, dove la probabilità di essere lì in quel punto ed in quel momento è un numero decisamente piccolo. Io sarò dunque invisibile di fronte all’evento; e l’evento non apparirà nella mia realtà virtuale.

In parole meno complicate, da un punto di vista quantistico la mia coscienza decide sempre quale sarà la mia esperienza. Ne consegue che è solo la mia consapevolezza (=il parametro con cui si misura la coscienza in questo universo) a decidere se sarò rapito dall’alieno o non avrò mai questa esperienza.

La scelta di tutto ciò che mi accade è solo mia. In questo contesto l’addotto sprovveduto, che non ha capito questo meccanismo, può comprenderlo e – nel momento in cui lo comprende – decidere meglio cosa fare. Conoscendo il meccanismo delle cose virtuali, si può decidere se continuare a perdere tempo con gli alieni o fare l’esperienza che si sceglie e non quella che gli alieni hanno forzatamente scelto per noi. E’ dunque l’addotto responsabile delle sue adduzioni? Si! E’ dunque l’addotto colpevole delle sue adduzioni? No.

Nell’ordine implicito dell’universo, ossia il reale ordine dell’universo, infatti, non esiste il concetto di dualità. Non ci sono buoni e cattivi, giusti o ingiusti. Tale concetto è solo legato alla struttura del nostro cervello che non è in grado di comprendere come la mappa del territorio, cioè l’immagine di quello che ti appare, è relativistica nel senso einsteiniano del termine.

Non ci sono alieni cattivi o demoni cattivi o angeli buoni. Ci sono solo soggetti vivi, cioè con coscienza, che hanno però livelli di consapevolezza decisamente diversi tra loro.

Che ne pensa dell’opera svolta da Eugenio Siragusa e dal suo discepolo Bongiovanni?

Negli anni cinquanta, in Italia, gli addotti e gli indemoniati credevano di vedere alieni buoni o demoni cattivi. Non esisteva una teoria strutturata di queste fenomenologie come io ho impostato – per la prima volta in assoluto.

Gli unici che si occupavano di demoni erano i preti e gli unici che si occupavano di alieni erano gli ufologi. Nel mezzo c’era la figura del “contattista contattato” Eugenio Siragusa il quale credendo, appunto in buona fede, di essere stato scelto dagli Dei alieni buoni, accoglieva tutti quelli che avevano qualcosa di mistico ufologico da raccontare. Nasceva così la “religione dischista”.

Successivamente, non essendo Siragusa in grado di analizzare il fenomeno delle adduzioni per quello che erano, per mancanza di prerequisiti strutturali, si tentò di costruire una setta da cui, tra gli altri, sono usciti personaggi come Giorgio Bongiovanni e Maurizio Cavallo. La visione “buonista bongiovanniana” degli alieni, comune ad altre sette nel mondo e in Europa, veniva valutata, analizzata, e presa con favore sia dagli agenti dello spionaggio internazionale – sempre dediti ad operazioni di depistaggio – sia dai poveri di spirito critico, a cui la figura dell’alieno buono rappresentava la garanzia di una vita eterna in chiave tecnologica.

Anche il Vaticano vedeva di buon occhio questa erronea interpretazione della realtà, che avrebbe confuso le carte nelle menti delle persone e non avrebbe permesso di sostenere che gli Dei, qualunque provenienza avessero, usavano gli uomini come trappole per anime di cui nutrirsi. Alla morte di Siragusa, dopo una lotta interna al movimento da lui fondato, emerse la figura di Bongiovanni che, avendo terminato di fare proseliti e raccogliere soldi in Italia, ha continuato la sua opera di divulgazione dove la gente è ancora più legata ad arcaici concetti pseudo religiosi e si è trasferito a predicare in America Latina, essendosi in Italia esaurito il mercato dei suoi fedeli.

Dreamworld: la realtà nella quale viviamo è fatta della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni? In altre parole, noi esistiamo davvero?

A essere proprio specifici, bisogna dire che la realtà è divisa in due parti. Una detta reale che è la rappresentazione della coscienza, cioè un’esistenza immutabile al di fuori di spazio e tempo ed energia, invariabile e perciò non descrivibile da variabili matematiche. Una seconda parte è invece virtuale, e consta di spazio tempo ed energia, che non sono “finti” ma semplicemente variabili e dunque rappresentabili da descrittori matematici. La realtà reale, cioè la coscienza, ha creato la realtà virtuale per prendere consapevolezza di sé e fare l’esperienza che le manca cioè l’esperienza della nascita e della morte. La fisica moderna vede solo l’universo virtuale che misura, e quando non riesce a misurare qualcosa, sostiene che esistono parametri nascosti che un giorno saranno palesi, parametri che in futuro verranno – anche essi – misurati.

La coscienza non può invece essere misurata, ed è mia opinione che il secondo principio della termodinamica non sia un descrittore di ordine o caos bensì un descrittore della misura della consapevolezza (la parte misurabile in questo universo), dello specchio della coscienza, un vettore prodotto da due vettori che sono per anima: spazio ed energia; per spirito: tempo ed energia; e per mente: spazio e tempo. I tre vettori ortogonali fra loro e non commutabili, cioè non sovrapponibili, lo divengono quando le tre componenti dell’uomo, la triade, si fondono assieme nel compimento della propria missione. La missione di anima, mente e spirito è fare l’esperienza ma anche ricordarsi di essere tre parti di una unica sostanza, la coscienza appunto.

La storia dell’umanità inizia davvero con le ziqqurat e le grotte di Altamira?

Tutti gli eventi accadono in un unico istante che a noi appare lungo crononi. In realtà, se tutti gli eventi accadono in un unico e mutevole istante nella realtà reale, in quella virtuale esiste una time line ove le funzioni d’onda del passato e del futuro si annullano e si sovrappongono nella unica funzione realmente esistente che è quella del presente (collasso quantico). Dunque la storia non va letta come un film che parte dal passato e prosegue verso il al futuro, poiché la nostra mappa del territorio – cioè la consapevolezza che abbiamo della realtà – diventa sempre più precisa, migliore, per il secondo principio della termodinamica (Prigogine). Perciò l’idea di passato, che è ora di un certo evento, non è quella che avrò fra dieci anni. Questo significa che è fallace vedere il passato come una vecchia fotografia.

Il mito in realtà contiene tutte le informazioni che ci servono in quanto esso rappresenta una fotografia di passato presente e futuro. Nel mito, come viene descritto da C. G. Jung, esiste già tutto ma noi lo vediamo e lo intuiamo solo se ne abbiamo coscienza o meglio consapevolezza. Da un punto di vista classico, il mito racconta di cinque periodi storici in cui la vita su questo pianeta si è alternata alla morte. Il quinto periodo – o era Yuga, secondo le definizioni di Steiner – sarebbe quello che stiamo attualmente vivendo.

Se tutto questo è oggettivamente e virtualmente vero, allora dobbiamo sostenere che il paradigma della storia ufficiale è una immensa farsa, in quanto ad esempio è oramai assodato che le piramidi egizie sono più vecchie di dodicimila anni, così come le piramidi a gradoni della penisola dello Yucatan.

La nostra storia arriva all’indietro, grosso modo, fino a dodicimila anni fa, periodo in cui un evento cataclismatico, detto diluvio universale, ha cancellato tutto quello che esisteva prima di questa attuale civiltà. Sono esistiti più eventi cataclismatici, dimostrati dalla variazione dell’inclinazione dell’asse del pianeta.

Chiunque abbia un minimo di consapevolezza comprende la difficoltà dello storico a smontare il paradigma che gli fa credere che prima c’erano gli uomini primitivi e poi l’uomo evoluto. Un fallace paradigma secondo cui non è possibile che, prima dell’uomo primitivo, sia già esistito un altro uomo evoluto, come invece non può che essere tenendo presente alcuni indicatori che mostrano come è impossibile statisticamente che l’uomo sia diventato uomo nel giro di soli seicentomila anni, o come noi non si discenda dal Neanderthal bensì dal Cro-Magnon (che non è parente nemmeno lontanamente del Neanderthal). Oppure che alcuni ominidi che camminavano in posizione eretta esistevano già centosessanta milioni di anni fa su questo pianeta. Alcune piramidi mesoamericane giacciono in parte sotto una colata lavica di un vulcano che ha eruttato l’ultima volta circa dodicimila anni fa, ma per il bene della chiesa cattolica pare si debba sostenere che la costruzione di esse abbia solo quattromila anni. La realtà non si trova sui libri ma dentro di noi, basta essere consapevoli di questo.

Creazionismo, evoluzionismo o disegno intelligente? Qual è l’origine dell’universo secondo Malanga?

Ho scritto una trilogia di articoli dal titolo “GENESI”. Sulla base di indicazioni ottenute da soggetti in ipnosi profonda, da dati scientifici di tipo fisico (Bohm), psicoanalitico (Psicologia transpersonale), neurofisiologico (Pribram, Kosslyn), esoterico (Blavatsky, Steiner), filosofico (Hillman, Platone, Plotino), piennellistico (Bandler, Grinder) ritengo di essere giunto alla conclusione definitiva che noi siamo Dio.

Dio è la coscienza. Coscienza di cui noi, più o meno, abbiamo consapevolezza. Noi siamo dunque in grado di costruire il nostro presente, passato e futuro.

Esperimenti di fisica quantistica dimostrano, infatti, che l’operatore produce una variazione locale dell’entropia dell’universo. Ci sono molti sostenitori, nel mondo scientifico, di questa posizione e questo accade perché in molti in questo periodo abbiamo – a mio avviso – acquisito consapevolezza di quest’aspetto della realtà.

Dovrei dire che basta che un solo essere vivente comprenda, che tutto l’ologramma dei viventi comprende. Questo processo di comprensione legato alla teoria del Campo Morfogenetico (teoria dell’ultima scimmia), sembra essere quantisticamente dimostrabile da una pluralità di esperienze quantistiche, effettuate da Alain Aspect e altri, che mostrano come tutto l’universo sia legato a ogni parte di sé.

In altre parole, l’uomo è regista – e sovente inconsapevole spettatore – di una parte che ha deciso di recitare per acquisirne conoscenza. L’uomo è lo scrittore di un libro in cui si racconta la sua storia, ma ne è anche il lettore inconsapevole ed è anche il personaggio del libro. Solo alla fine del libro comprenderà che la storia scritta andava anche vissuta perché, per essere, si deve fare. Questo è il concetto che lega la manifestazione del sé al sé, che divengono così la stessa identica cosa. Dunque, la coscienza deve manifestarsi in una virtualità, per essere; altrimenti nessuno si accorge di lei, il che vuol dire che ai suoi stessi occhi e agli occhi della fisica essa non esisterebbe.

Secondo Lei, i diverbi tra scienza e religione sono destinati ad attenuarsi? La genesi biblica è un’allegoria cosmogonica? Qual è la sua interpretazione?

La scienza e la religione sono due rami nati da uno stesso albero chiamato magia. Il mago era un tempo colui che consigliava il politico, era altresì lo scienziato di corte ma anche colui che parlava con Dio. La figura eidetica di Mago Merlino ne è un esempio. Il politico aveva tuttavia compreso che il potere del mago era troppo elevato e così il potere della magia fu diviso tra il potere della religione e quello della scienza. Dove la religione ha i misteri della fede (che peraltro sono insondabili come la volontà di un Dio sovente dispotico), così la scienza ha i dogmi delle leggi della fisica, le quali sono quasi altrettanto insondabili regole e – a ben vedere – anche la loro provenienza è in vari casi non particolarmente chiara.

I due poteri sono dunque una rappresentazione del fatto che non esiste dualismo bensì vi è in pratica un’assoluta identità di vedute. Sia la scienza sia la religione vogliono sottomettere il mondo intero, sia la scienza sia la religione hanno regole che servono a sgravare l’uomo dalle responsabilità delle proprie azioni, sia la scienza sia la religione sostengono di agire per il bene dell’umanità, hano ambedue regole fisse che dimostrano quanto, nella regola, esiste l’inganno della divisione. Se segui la regola sei dentro il movimento. Se non segui la regola, sei fuori e così dividi l’umanità e non la unisci di certo.

Per nome di scienza e religione sono stati commessi gli atti più atroci contro l’umanità. Sia la scienza sia la religione odiano la magia, ma se ne servono di nascosto o addirittura inconsapevolmente. Basti pensare ai riti magici e agli esorcismi della Chiesa Cattolica contro i nazisti e paragonarli ai tentativi di trasformare il piombo in oro dei primi alchimisti, al tentativo, da parte della scienza, di dimostrare che Dio è misurabile attraverso un elusivo bosone di Higgs.

Dio siamo noi e noi siamo gli scienziati che costruiscono l’universo, attimo per attimo. Il vecchio testamento è un libretto troppo moderno per avere a che fare realmente con l’età del pianeta Terra. A meno di non prendere in considerazione il fatto che esso era in realtà già stato scritto a babilonia e che la storia babilonese del diluvio universale altro non è se non la stessa storia che è narrata negli antichi racconti delle civiltà della valle dell’Indo. Il dio degli ebrei sembrerebbe aver copiato Shiva e Vishnu?

ALIENI O DEMONI è un libro molto interessante. Che differenza c’è tra un esorcismo e una seduta d’ipnosi regressiva?

L’esorcismo vuole liberare il soggetto, sottoposto a tale pratica, da un demone, cioè da un alieno, che è contrario al potere della Chiesa. L’ipnosi regressiva, con finalità alienologiche, voleva liberare il soggetto da tutte le interferenze aliene, anche quelle che sono in accordo con il potere temporale dell’attuale Chiesa Cattolica.

Va, infatti, sottolineato come non esiste la dualità e non esistono demoni da una parte e angeli, o Dei buoni, dall’altra bensì esistono creature che decidono – per i loro precisi scopi – di interferire con l’umanità. Nel mio primo percorso in questo campo io avevo creduto che fosse bene liberare gli addotti sia dai primi sia dagli ultimi parassiti, rispondessero essi al nome di Satana o Geova, Giove o Nettuno, Shiva o Vishnu. Ora credo che il mio compito sia solo quello di mostrare questa realtà alle persone che poi ne faranno ciò che decideranno sia meglio per loro.

Che ne pensa del mondo universitario e della società italiana?

Il mondo universitario è uno specchio della società italiana e non potrebbe che essere così, essendo l’universo di natura frattalica. Nelle università italiane ora ci sono vecchi docenti che non vogliono più andare in pensione perché ritengono che stare all’università rappresenti l’essere qualcuno. In questo contesto si nota come tali soggetti non abbiano coscienza di sé. Essi, infatti, confondono l’essere con l’avere e quando si presentano dicono sempre: “sono il professor tale” e non “sono Rossi Giuseppe”. E’ chiaro che confondono la loro funzione con la loro identità e non sanno chi sono.

Questi personaggi, attraverso una serie di regole autopoietiche, finalizzate a mantenere la loro casta al potere, hanno scelto di fare vincere concorsi per ricercatore e professore associato a soggetti caratterizzati da spiccate capacità di “ruffianaggine”. Tali soggetti, totalmente sprovvisti di qualsiasi nozione tecnica, sono stati posti a insegnare, oppure a fare ricerca, senza avere la più pallida idea di cosa sia l’universo attorno a loro. In questo contesto, il punto di non ritorno è stato raggiunto. Un’università di questo livello produrrà soggetti parassiti – della stessa risma che li ha prodotti – e che andranno ad alimentare sicuramente il mondo dei politici corrotti. Politici che oggi ci fanno vergognare di abitare su questo pianeta. Per fortuna il pianeta, ogni tanto, si ribella e qualche evento imprevedibile, talvolta persino catastrofico, tende a riequilibrare le sorti del secondo principio della termodinamica. E ora credo sia arrivato tale momento.

Al di là dell’efficace verve divulgativa, le parole di Malanga hanno il pregio di offrire al lettore una diversa chiave di lettura della realtà. Una realtà inconsueta, illusoria, lancinante e, per certi versi, diabolica nella quale l’uomo è stato sino a oggi un inconsapevole burattino, e gli alieni, invece, sono stati i nostri padroni. Il grimaldello d’impronta junghiana offerto da Malanga è tale da indurre qualsiasi mente entro gli ascosi cunicoli del dubbio. Pertanto, cari lettori, dubitate! Poiché soltanto così sarete davvero liberi.

Dionidream  





Il dottor Corrado Malanga è ricercatore e docente di Chimica Organica presso l'Università di Pisa. Si interessa di UFO e Alieni da quasi quarant'anni. Attualmente i suoi interessi sono rivolti alle problematiche legate ai Rapimenti Alieni (Abduction), che studia mediante tecniche di Ipnosi Regressiva e Programmazione Neuro Linguistica.

In questo libro trovi tutti gli strumenti necessari ad affrontare le conseguenze di un rapimento alieno, per non farlo ripetere mai più. 

Scopri la vera storia degli abusi che gli alieni perpetrano sull’umana progenie; la psicosomatica dei fenomeni di Abduction; la risoluzione di casi specifici e le tecniche di PNL e Ipnosi Regressiva applicate al problema.

Tratto dalla prefazione dell’Autore

Tutto cominciò tanti anni fa. Mi interessavo di UFO a livello amatoriale, quando decisi di entrare a far parte di un’organizzazione nazionale che studiava l’argomento. Divenni membro del Consiglio direttivo e lavorai con questa organizzazione per svariati decenni. Un giorno mi affidarono l’incarico di seguire un caso di presunto rapimento, da parte di alieni, di un ragazzo di Genova: Valerio.

Dopo quattro anni d’inchiesta, per volere dello stesso direttivo del centro per cui lavoravo, trasformai il mio rapporto in un libro. Si scatenò l’inferno!

Questo trattato spiega, per filo e per segno:

  • In cosa consiste il problema delle interferenze aliene
  • Le principali razze che praticano le interferenze
  • I vari livelli d’interferenza interna ed esterna all’addotto
  • Le interrelazioni tra alieni e alieni e tra alieni e gruppi di Governo Mondiale (NWO, New World Order)
  • Le tecniche di sottomissione che gli alieni e i militari con essi collusi utilizzano per i propri scopi
  • I motivi per i quali tutto ciò accade e le tecniche utilizzate per comprendere il fenomeno.

Parla, però, anche della vera natura dell’Uomo e dell’universo, distingue Anima, Corpo, Mente, Spirito, realtà reale e realtà virtuale e fornisce la chiave di lettura per poter finalmente divenire.

Mi sono infatti reso conto che, nello studiare gli alieni, avevo commesso un grave errore metodologico: non si possono studiare gli alieni senza prima sapere come noi stessi siamo fatti. Ben presto avevo capito che gli alieni cercavano in noi qualcosa che non avevano, qualcosa che noi non sapevamo di possedere, qualcosa che rende molti uomini parte integrante di Dio.

Lo scopo del presente trattato è fare chiarezza...


Alieni o Demoni
La scelta consapevole di porre fine ai tempi dell'inganno
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domenica 11 dicembre 2022

Quanto si guadagna con la malattia?




Qual è la vera storia della medicina? E quali sono i suoi errori (tenuti segreti) che ci hanno condotto dalla medicina ippocratica al dominio del complesso medico industriale di oggi?

Tutti noi conosciamo la paura ancestrale che ci prende quando una malattia si insedia nel nostro organismo, dapprima impercettibilmente e poi in maniera sempre più evidente.

L’esperienza ci può garantire che guariremo, perlomeno se siamo giovani e i sintomi sono noti, eppure ogni volta si manifesta un certo disagio. Le nostre energie di autoguarigione saranno sufficienti? Non possiamo mai sapere con assoluta certezza se non si tratti piuttosto dell’inizio della fine.

È probabile che i nostri antenati percepissero questa minaccia con un’intensità decisamente maggiore. Di certo il bisogno di sollievo e guarigione è sempre esistito, ma c’erano sostanze, oggetti o azioni in grado di abbreviare o far passare la malattia?



I primi rimedi

I primi esseri umani utilizzavano come rimedi le piante, i minerali, le cure e le attenzioni, i sussidi meccanici, ma anche la magia.

Una delle più antiche procedure consisteva nell’arrestare le emorragie esercitando una pressione con la mano e applicando fasciature di compressione e sostanze astringenti. Ancor oggi le popolazioni indigene si avvalgono di vari legni che richiamano la forma di demoni o spiriti e che, una volta polverizzati, possono favorire l’accelerazione della coagulazione del sangue e produrre un effetto placebo. L’uso di scongiuri per la guarigione di ferite e l’espressione di desideri in generale sono rituali antichissimi (si veda per esempio la seconda formula magica di Merseburgo).

La guarigione nella storia

Di contro però non sappiamo se gli esseri umani abbiano sempre voluto rinviare il più possibile la fine della vita. La minaccia esistenziale suscitava in ogni caso il bisogno di forze più potenti, come quelle espletate dai fenomeni naturali. Probabilmente queste forze personificate già in tempi remoti venivano evocate un po’ dappertutto, ed è possibile che ben presto alcuni individui si siano proposti come intermediari. L’intenzione di quei guaritori era indurre gli dèi e gli spiriti allucinati a determinare un destino favorevole.

Le azioni efficaci sul piano psicologico e fisico potevano inoltre essere ripartite fra diversi soggetti che operavano di concerto. Ecco, per esempio, che in una civiltà progredita come quella egizia troviamo il triumvirato composto da sacerdote, sciamano e guaritore, dove i primi due erano specializzati nell’attivazione psicologica delle energie di autoguarigione, e il terzo procurava i rimedi concreti sotto forma di medicinali, unguenti e terapie manuali. Le guaritrici donne godevano di alta considerazione.

Vari papiri egizi del periodo intorno al 1500 a.C. contengono le descrizioni più antiche di numerosi trattamenti chirurgici: cura di ferite, ricomposizione di fratture, ricostruzioni nasali e interventi su tumori o ascessi. A prescindere da atti di violenza ed eventuali incidenti o intossicazioni alimentari, nella storia dell’umanità dei primordi gli stati patologici venivano fatti risalire a cause soprannaturali. Nel caso di malattie interne, i rapporti causali non erano evidenti.
Tutto ha avuto inizio con Ippocrate?



La medicina europea non nasce nell’antica Grecia. Le erbe officinali e le terapie manuali sono molto più antiche, ma pare che nel V secolo a.C. nelle piccole società dell’odierna Asia Minore e sulle isole antistanti, così come nella Magna Grecia, abbia avuto luogo un cambio di paradigma.


Se fino ad allora la malattia era stata considerata una punizione divina, da quel momento l’attenzione cominciò a concentrarsi sugli errori nella condotta di vita: le malattie non cadevano dal cielo, ma potevano essere ricondotte alla natura e allo stile di vita.

È probabile che l’imperversare di epidemie abbia fatto vacillare la fede nella medicina teurgica o sacerdotale.

Questo pensiero venne dapprima propugnato da filosofi naturalisti come Alcmeone di Crotone (intorno al 500 a.C.) ed Empedocle di Agrigento (495-435 a.C. circa), che cercarono di spiegare i processi in modo logico. Alcmeone riconobbe che il cervello è l’organo fondamentale per tutte le facoltà superiori. A Empedocle dobbiamo la teoria delle quattro sostanze primigenie (fuoco, acqua, terra, aria), da cui il medico greco occidentale Filistione di Locri (427-347 a.C. circa) ricavò la teoria della combinazione di questi quattro elementi all’interno del corpo umano, formulando probabilmente per primo l’ipotesi che le malattie risultassero da uno squilibrio fra le quattro sostanze, alle quali associò quattro qualità fondamentali (caldo – freddo; umido – secco). In questo modo furono gettate le basi per la dottrina umorale dei “medici ippocratici”.

I terapeuti raggruppati sotto questa denominazione volevano scoprire i principi alla base dei processi patologici. Le più famose dinastie di guaritori si trovavano nella penisola di Cnido, sulla vicina isola di Kos e a Crotone. Pur avendo dato il nome a una di queste famiglie, il leggendario Ippocrate di Kos (460-370 a.C. circa) non era l’unico guaritore della sua stirpe: prima di lui c’erano già stati un nonno attivo in ambito terapeutico e generazioni successive con presumibilmente sette membri della famiglia che portavano lo stesso nome.

E comunque, i cosiddetti scritti ippocratici non sono opera di un’unica penna. Si tratta di una struttura realizzata a posteriori e formata da più di 89 rotoli risalenti al periodo compreso fra il V e il II secolo avanti Cristo. Si sono conservati 72 libri, il cui stile e le cui convinzioni sono altrettanto eterogenei. È tuttavia possibile attribuire gli insegnamenti a un’unica scuola di pensiero che aveva rotto con le tradizioni dei rituali religiosi di guarigione e si rivolgeva a clienti in condizione di pagare. Ciononostante, la medicina religiosa teurgica, in cui il sonno curativo era un elemento cruciale, continuò a essere praticata, ma solo per i poveri e gli incurabili.


Come si sia passati dalla medicina ippocratica al dominio del complesso medico industriale, è una storia molto interessante da scoprire ed è racchiusa tra le pagine di questo libro: scoperta dopo scoperta, fallimento dopo fallimento, si sono create le basi per la medicalizzazione del mondo e per l’espropriazione della salute.
La medicina come economia dominante

In molti Paesi industrializzati, l’assistenza medica è diventata il settore economico dominante.

Per raggiungere lo scopo è stato necessario un assoggettamento medico di tutti gli esseri umani con l’ampliamento dello spettro terapeutico a disturbi della salute che non richiedono alcuna terapia, e con l’invenzione di nuove malattie.

Le patologie dovute alle terapie stesse, un’origine che assai raramente viene loro attribuita dai pazienti e dalla società, avevano già accelerato la dinamica di crescita. I programmi di screening, le vaccinazioni e la martellante pressione mediatica hanno ridotto le prestazioni di assistenza medica a un business governato dalla paura.

Grazie alle indennità di malattia e ai generosi pensionamenti in caso di malattia certificata dal medico, da parte della popolazione non c’è stata alcuna resistenza. Del resto, la copertura di naso e bocca a partire dal 2020 è divenuta ovunque un segno visibile di sottomissione.

La medicina dell’era industriale non è mai stata una scienza naturale. I risultati verificabili presuppongono studi che siano impostati, valutati e divulgati in modo imparziale. E queste condizioni vengono meno non appena gli interessi economici iniziano ad avere un ruolo determinante.
Dove è finita la prevenzione?

È subentrata una richiesta di terapie che fossero soprattutto redditizie, e poi eventualmente anche efficaci. Dal momento che le malattie potevano essere combattute con farmaci che venivano realizzati a costi contenuti e venduti a prezzi elevati, la prevenzione è passata in secondo piano.

Perfino microbi come i batteriofagi, capaci di tenere in scacco gli agenti patogeni, erano poco interessanti, poiché gli esseri viventi non sono brevettabili e inoltre sono inadatti a una produzione di massa.


Il fatto che nei tempi passati le condizioni sanitarie fossero peggiori non significa che quella di cui disponiamo oggi sia la miglior medicina possibile.
La scienza come nuovo dogma

Nel secolo scorso la scienza, che, come nuova autorità salvifica, svolge funzioni in un certo senso religiose, è stata progressivamente corrotta dagli interessi dei finanziatori. Il crescente controllo da parte dell’industria farmaceutica ha portato a una selezione dei temi di ricerca in base a interessi commerciali.

I risultati delle ricerche sono quindi stati ripetutamente manipolati allo scopo di autorizzare l’immissione in commercio di sostanze inefficaci e dannose spacciate per farmaci.



Finora l’industria farmaceutica ha impedito quasi dappertutto l’introduzione di una lista positiva, ovvero di un elenco di preparati di provata utilità.

Nei Paesi industrializzati, una delle conseguenze è stata una maggior incidenza di danni da terapia rispetto alle altre malattie naturali e del benessere. Questo ha fatto sì che non venissero svolti studi adeguati sui processi di guarigione.
Le sostanze naturali sono state accantonate del tutto?

Agli inizi del XXI secolo il mercato sanitario era variegato e redditizio come nei secoli passati. La medicina convenzionale e quella alternativa erano interessate soprattutto a fare affari.

L’obiettivo erano le terapie, e solo di rado la guarigione.

La prospettata “estinzione delle malattie”, annunciata di nuovo con l’avvento delle terapie geniche, è rimasta un miraggio.

È al più tardi nel 2020 che la fase in cui il pensiero scientifico ha fatto il proprio ingresso nella medicina, durata centocinquant’anni, ha subito una momentanea battuta d’arresto. La conoscenza basata sull’evidenza è stata sostituita da menzogne pseudoscientifiche.


I malati sono diventati clienti, la salute è stata trasformata in merce. E una merce è solo un bene temporaneo che può essere espropriato.
Non può esserci salute senza libertà

Qualsiasi tentativo di promuovere in maniera coatta la salute o quella che si ritiene tale, anche se animato dalle migliori intenzioni, si trasforma nel suo contrario. Nessuna terapia è priva di effetti indesiderati, tanto più quando gli interventi sanitari sono manovrati anche da interessi economici.

L’industria della salute è innanzitutto al servizio di se stessa.

Il virus della pseudopandemia del 2020 non si è trasmesso all’uomo in un mercato di animali selvatici, e probabilmente non ha neppure avuto origine in un laboratorio cinese di massima sicurezza. Il test per la presunta individuazione del “SARS-CoV-2” non era basato su un isolamento dell’agente patogeno, ma su una simulazione al computer.
L’espropriazione della salute ha inizio

Il countdown era già iniziato da molti anni. La definizione di pandemia era stata modificata già dieci anni prima, in modo che qualsiasi innocua malattia infettiva servisse allo scopo in un mondo globalizzato.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e le autorità nazionali di regolamentazione e vigilanza erano da tempo sotto il controllo del complesso medico-industriale.

Non a caso in molti Paesi erano stati introdotti obblighi vaccinali. Ad eccezione di alcuni Stati, i governi erano composti da politici compiacenti e i media di riferimento erano sulla stessa lunghezza d’onda. Il saccheggio del prodotto nazionale lordo ha potuto fare ovunque il proprio corso dietro la cortina di nebbia di una pandemia.

La paura ancestrale umana delle malattie infettive è stata un fattore trainante sufficiente. A politici e mass media è bastato mantenere lo scenario minaccioso. Nel frattempo, i gabinetti di crisi hanno paralizzato dappertutto la vita sociale, impresso un’inversione di tendenza all’economia e, per mezzo di autorizzazioni inconsistenti, convogliato enormi somme di denaro nei canali ramificati del complesso medico-industriale.

Politici e media si sono ridotti a tirapiedi di Big Pharma. Con il pretesto di “proteggere la salute”, non è stata quasi opposta alcuna resistenza degna di nota.

Nonostante le terapie mediche fossero diventate ovunque la causa più frequente di morte e malattia, i medici e la loro modalità di lotta alle patologie sono stati oggetto di grande considerazione. Il denaro da destinare a prodotti e servizi medici sembrava giustificare qualsiasi violazione della legge e qualsiasi richiesta di credito.

Di fatto il Covid-19 non era in alcun modo distinguibile dalle precedenti malattie da raffreddamento, ma la coreografia di un panico mondiale creato manipolando i numeri dei malati e dei morti aveva ottenuto l’effetto desiderato.

Il nostro pianeta sembrava essersi trasformato in un ospedale da campo. I dati che mostravano come non fossimo in presenza di un’epidemia mortale causata da un “virus killer” sono stati insabbiati e alterati, la minoranza di medici e scienziati imparziali è stata messa a tacere o diffamata.

Come immaginato da Romains, nel 2020, quasi dappertutto, le persone sono state invece messe agli arresti domiciliari e costrette a letto come “malati asintomatici”.

Per mesi più della metà della popolazione mondiale è rimasta in una condizione di isolamento sociale. I militari hanno potuto rimanere nelle caserme.

I numeri, che un giorno avevano liberato la medicina dalla prigionia dei dogmi, sono diventati il nuovo mantra – a prescindere da come venivano manipolati, fino a contare più degli esseri umani.

Lo spettro di un virus ha consentito a ministri della salute e capi di governo di assumere poteri dittatoriali perfino in comunità democratiche. Intere popolazioni sono state sottoposte a test inadeguati per miliardi di euro, fondi di magazzino dell’industria farmaceutica sono stati somministrati a milioni di persone come presunti rimedi salvifici, nelle cliniche migliaia e migliaia di letti sono stati tenuti liberi dietro pagamento delle spese per vittime del virus che erano tali solo nella loro narrazione, e ingenti somme di denaro statale sono state investite nell’ampliamento dei reparti di terapia intensiva e nelle ricerche su farmaci e vaccini.

Già nei primi mesi della dittatura sanitaria, migliaia di miliardi di tutte le riserve valutarie sono confluite nel complesso medico-industriale.

Il primo passo era stato compiuto e si era preparato il terreno per la più grande azione di depredazione della storia.
La paura fa guadagno



Si è affermato il paradigma di come la paura dei virus possa scatenare una pioggia di denaro pubblico sull’industria medica e i suoi investitori.

“Coronavirus” è diventata la parola d’ordine per l’attacco generalizzato contro le società di cittadini liberi e responsabili.

Come preconizzato da Ivan Illich negli anni Settanta del secolo scorso, c’era la richiesta di “una nuova élite di sovrintendenti scientifici che come loro corsia dirigano il mondo”.

Questo nuovo “clero medico” voleva stabilire “che cosa costituisce una malattia, chi è malato, e che cosa bisogna fare al malato”.

Il cristianesimo come ultima risorsa è palesemente diventato inservibile quando nel 2020 il Papa ha consegnato a ciascuno dei 4000 dipendenti del Vaticano cinque confezioni di antinfluenzali a base di paracetamolo come regalo di Natale e quando, poco tempo dopo, ha invitato a ricorrere alle vaccinazioni a scopo preventivo anziché alle intercessioni e ai pellegrinaggi.

I medici non si sono fatti alcuno scrupolo a equiparare ai “contagiati” le persone risultate positive al test. Lo stigma medico contava più dell’effettiva malattia. Altre diagnosi sono state rietichettate come “coronavirus”.

I reparti di terapia intensiva sembravano occupati da pazienti Covid-19, nonostante vi fossero rappresentate solo le stesse malattie degli anni precedenti. Un test ha reso possibile questa situazione. Eccessi di mortalità si sono verificati solo laddove i medici sono intervenuti con terapie inutilmente aggressive e sovradosaggi.

Eppure, grazie alla manipolazione delle diagnosi mediche, il coronavirus, nella formula “per e con”, è apparentemente diventato la più frequente causa di malattie e morte.


Tre quarti dei “pazienti Covid” nelle cliniche tedesche non aveva neppure un test molecolare positivo!

Per buoni motivi si è rinunciato fin dall’inizio alla rilevazione di agenti patogeni nell’organismo dei malati.
Dittatura medica o guarigione?

La dittatura medica aveva cominciato a predisporre esami diagnostici obbligatori, obbligo di vaccinazioni e trattamenti sanitari con ricovero coatto in caso di necessità. Vari decreti che conferivano i pieni poteri l’hanno permesso. Laddove si era manifestata opposizione, si era riusciti a collegare il consumo di prodotti e servizi medici alla libertà di movimento e alla possibilità di esercizio delle attività professionali.

Il sogno del dottor Knock nel Trionfo della medicina si era avverato.

È vero che c’erano ancora soggetti sani, ma solo in seguito a un’analisi costante dei dati corporei e a screening ripetuti. Vaccinazioni e terapie preventive erano obbligatorie, al punto che perfino le persone provvisoriamente classificate come “sane” erano clienti permanenti del sistema sanitario. Chiunque poteva essere confinato a letto in qualsiasi momento. Chi non fosse ufficialmente certificato come “sano” mediante un test era considerato un pericolo per i suoi simili, e con questo pretesto poteva essere tenuto in isolamento.

Lo spauracchio dell’esproprio della salute agitato da Ivan Illich sembra diventare realtà.

L’obiettivo non è la guarigione, ma l’applicazione di prestazioni mediche a tutti gli esseri umani. Con l’ingegneria genetica e gli anticorpi monoclonali, nel XXI secolo il complesso medico-industriale ha sferrato un attacco contro la salute naturale e l’autoguarigione.

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Da Ippocrate al Coronavirus
Come la medicina è diventata quella che conosciamo oggi
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giovedì 1 dicembre 2022

Più della metà degli esseri umani sono senz'anima.
(Quasi 7 persone su 10 sono "esseri organici").

Non mettono mai in discussione la narrativa ufficiale.
Non si pongono domande esistenziali; 
Chi sono? Perché sono qui? Questa è l'unica realtà? È un'illusione? 
Dopo la morte cosa succede?
Ovviamente difendono il sistema. (Agenti Smith)
Non affrontano discorsi su cose non materiali e non si sono mai chiesti se realmente hanno un'anima.
Credono solo nella scienza, nella storia e nella religione della loro dottrina.
Ripetono e accettano tutto senza mai accennare un pensiero critico e personale.

Sono come le comparse in un set cinematografico o come i personaggi di riempimento di un videogioco.

Potrebbe esserlo qualcuno che conosci, un familiare, convivente, coniuge, amico.
Potresti esserlo tu, ma se hai voglia di scoprirlo potrebbe essere già questa una risposta.

Fai una prova con chi ti circonda.
Chiedi loro se credono nell'anima e se sono consapevoli di esserne una, potrebbe servire a stimolare il risveglio di qualche persona cara, o scoprire che in realtà hai a che fare con esseri "vuoti" (o addotti). 
Come capirlo? 
Se sei un umano cosciente vedrai la risposta molto chiaramente, e se non la vedi al momento, prima o poi la vedrai.
Preparati a sentirti dire che hai bisogno di cure psichiatriche.

Ricorda: difendono il sistema in ogni caso e sono pronti ad attaccarti, spesso anche ad odiarti per sempre, creando malessere e disarmonia, che è una delle loro principali funzioni in Matrix.
Ecco perché il risveglio dell'intera umanità non sarà possibile, ma sarà solo di una buona parte di essa, ma niente da temere! L'influenza del campo vibrazionale di una sola persona animica e cosciente equivale a decine o centinaia di esseri organici. 
Non c'è sfida, mentre il resto delle anime continua asvegliarsi e a prendere coscienza che siamo in una guerra spirituale,e considerando che aumentiamo giorno dopo giorno, viaggiamo dritti verso la nuova consapevolezza e cosciennza ampliata..

http://t.me/Awake432hz 🌬𓂀
Sara Perini

http://altrarealta.blogspot.it/