Non c’è più ingiustizia, se il mondo è creato da te, tuttavia hai il dovere di lottare contro le ingiustizie, per alleviare la sofferenza del mondo.
mercoledì 31 ottobre 2018
martedì 30 ottobre 2018
Falsi Guru E Presunti Maestri Spirituali: Ciechi Che Guidano Altri Ciechi
Molte persone sono preda di falsi guru e presunti Maestri di vita, individui loschi camuffati da santoni spirituali, che si ritengono illuminati, ma in verità si tratta soltanto di ciechi che guidano altri ciechi, con il rischio reale di finire tutti insieme in fondo al burrone. Ecco perché bisogna prestare molta attenzione a questi soggetti che stanno letteralmente spopolando, soprattutto con l’arrivo dell’era digitale. Non che prima non ci fossero, ma oggi il fenomeno è in forte ascesa. E riconoscerli non è poi così difficile.
Prima, però, voglio fare una piccola e doverosa premessa: esistono dei guru veri e dei Maestri spirituali eccezionali. E si riconoscono principalmente per il loro esempio di vita. Più che dalle parole. Purtroppo però, per ogni vero Maestro, ne esistono altri cento presunti tali, falsi, a volte sinceri ma ingenui, non adatti a ricoprire questo ruolo di fondamentale importanza.
Ma perché c’è tutto questo proliferare di falsi guru e presunti Maestri spirituali? La risposta è sotto gli occhi di tutti. La nostra società, ormai sempre più tecnologica e connessa, paradossalmente, produce individui sempre più disconnessi dalla vita reale, persone stressate, assuefatte da bisogni artificiali e in costante ricerca di qualcosa o qualcuno in grado di tirarli fuori da questo stato di allucinazione. Nascono così le dipendenze, verso i psicofarmaci, le droghe leggere e quelle pesanti, cresce il desiderio di qualcosa che possa stravolgere la loro vita e che le faccia sentire libere e complete.
I falsi guru a tal proposito fanno leva proprio su queste emozioni, accendendo il desiderio di illuminazione o semplicemente di pace, serenità e benessere, spingendo così le persone a credere alle loro parole e ai loro poteri. E presunti Maestri spirituali che, come dei lupi travestiti da agnellini, mascherano bene il loro vero volto per raggiungere il loro scopo di fama, notorietà, successo e denaro. E credetemi, in giro ci sono migliaia di persone che credendo a questi impostori e ad ogni loro minima parola, sprofondando sempre più nell’ignoranza e nell’illusione, non giungendo mai a quell’espansione di coscienza o di mente illuminata tanto ricercata.
Quindi come riconoscere i falsi guri e i presunti Maestri spirituali? Gli indizi ci sono, visto che si tratta spesso di ottimi oratori: tante parole ma poca sostanza. Usano soavemente una terminologia fantasiosa, nebulosa e fastidiosamente New Age. Discorsi che restano in superficie, come fossero un anestetico, le solite ripetizioni, le solite frasi per sentito dire, addirittura con le stesse identiche parole che, se investigate e ragionate per qualche minuto, non vogliono dire assolutamente nulla.
Adottano un linguaggio che serve a far esaltare e illudere le persone insoddisfatte della loro vita. Ma si tratta solo di frasi ad effetto che non portano a nulla di pratico. Attenzione dunque a slogan stimolanti ma poco chiari, al tutto è amore, al siamo esseri di luce, all’angelo custode che protegge il vostro cammino, al tutto è Uno. Maestri chi vi promettono il Cielo quando poi nel pratico, il semplice stare in equilibrio sulla Terra gli risulta complicato. Diffidate.
Così come conviene diffidare da chi si presenta con un continuo sorridere e l’utilizzo di un’impostata vocetta calma e suadente, o anche conosciuta come voce da classico personaggio “spirituale”. Questo si chiama “recitazione” ed è chiaramente indice di un fine non nobile, bensì manipolatore. Basta vedere un po’ di video sul web, di presunti maestri per l’appunto, per notare come tutti o quasi adottino un’impostazione simile. Del resto, se una persona vive in uno stato di calma e serenità, ed è realmente felice della propria situazione, difficilmente necessita di esternarlo forzatamente, modulando voce e sorriso. Per smascherarli, quindi, basta soltanto aumentare di un gradino la propria capacità di osservazione per riconoscere i falsi sorrisetti e l’impostazione vocale modificata. Meglio chi si presenta in tutta la sua spontaneità.
I falsi guru li riconosci anche dallo stato mentale e dalle scelte dei loro discepoli, dato che i falsi guru attirano a sé, inevitabilmente, i falsi ricercatori. Spesso manipolano l’insegnamento dei veri Maestri spirituali che sono apparsi su questo pianeta, prendendo alcune parti del loro insegnamento, e le mescolano con delle palesi assurdità. In questo modo producono la classica polpetta avvelenata, dove mescolando il vero con il falso, si fa in modo che tutto divenga falso. Ovviamente questo prendere spunto e affiliarsi ad un nome di un maestro prestigioso, permette a questi ciarlatani di apparire come persone preparate ed ottenere così notevole credibilità.
Un altro campanello d’allarme dovrebbe scattare quando si tende a celebrare la spiritualità in stile fast food. Perché quando mescoli la spiritualità con una cultura che celebra la velocità, il multitasking e la gratificazione istintiva, il risultato è molto simile ad una spiritualità fast food. La crescita spirituale non può essere ottenuta con un corso lampo durante il weekend! E tantomeno saranno i vari attestati ottenuti a rendervi delle persone spirituali e quindi risolute verso il benessere interiore.
Mai come oggi, infatti, assistiamo all’exploit di presunti Maestri e falsi guru identificabili in: operatori di luce, contattisti, canalizzatori, gente che attiva corpi di luce o chakra vari, che ripulisce il karma (come se fosse possibile!), attivatori di kundalini, psicologi dell’anima che parlano di lavoro su se stessi senza averlo mai attuato in prima persona, e poi chi più ne ha più ne metta. Si parla di esoterismo e spiritualità, senza aver alcun punto di riferimento solido, senza studi pregressi su materie come alchimia, magia, teosofia, antroposofia, antropologia, che richiedono anni e anni di studi e sperimentazioni.
Non faccio di tutta un’erba un fascio, perché i veri ricercatori esistono, ma un vero Maestro o un iniziato ai misteri, non si proclama mai tale, nè dice di essere in contatto con forze soprannaturali. Un vero Maestro chiederà sempre di verificare i suoi insegnamenti mettendoli in pratica. Ma soprattutto, i veri maestri praticano in prima persona quello che insegnano, lo vivono, nella quotidianità. Quindi è bene non dare troppa fiducia a chi predica bene e pratica male.
Ho scritto questo articolo soprattutto per coloro i quali sono da poco approdati nel mondo dell’esoterismo, della spiritualità e delle discipline psicofisiche in generale. Nel mondo della spiritualità contemporanea, i falsi guru e falsi Maestri sono chiaramente in numero maggiore di quelli autentici, e in misura sconfortante. Bisogna porre molta attenzione nella scelta delle vostre guide spirituali, insegnanti, terapeuti o sciamani che siano, ma soprattutto, informatevi bene, sperimentate, mettete da parte la buona fede e fatevi furbi. In caso contrario, la delusione potrebbe essere talmente forte da dissuadervi a proseguire il lavoro su di voi e credere che sia tutto falso. Ecco, io ve l’ho detto
“L’insegnante mediocre racconta. Il bravo insegnante spiega. L’insegnante eccellente dimostra. Il maestro ispira.” Socrate
“Si dice che le esperienze spirituali più profonde e più intime non dovrebbero mai essere riferite. È fondamentalmente vero, e non c’è ricercatore autentico che sia minimamente interessato a discuterne. Più profonda e più vitale è l’esperienza e minore è la tentazione di parlarne. Solo i principianti alle prese con un avvenimento teorico, immaginario, ne rivendicano l’esperienza.” Alice Bailey
fonte http://www.complottisti.info/falsi-guru-e-presunti-maestri-spirituali-ciechi-che-guidano-altri-ciechi/
http://wwwmyblogsky.blogspot.com/2018/10/falsi-guru-e-presunti-maestri.html
http://altrarealta.blogspot.it/
Prima, però, voglio fare una piccola e doverosa premessa: esistono dei guru veri e dei Maestri spirituali eccezionali. E si riconoscono principalmente per il loro esempio di vita. Più che dalle parole. Purtroppo però, per ogni vero Maestro, ne esistono altri cento presunti tali, falsi, a volte sinceri ma ingenui, non adatti a ricoprire questo ruolo di fondamentale importanza.
Ma perché c’è tutto questo proliferare di falsi guru e presunti Maestri spirituali? La risposta è sotto gli occhi di tutti. La nostra società, ormai sempre più tecnologica e connessa, paradossalmente, produce individui sempre più disconnessi dalla vita reale, persone stressate, assuefatte da bisogni artificiali e in costante ricerca di qualcosa o qualcuno in grado di tirarli fuori da questo stato di allucinazione. Nascono così le dipendenze, verso i psicofarmaci, le droghe leggere e quelle pesanti, cresce il desiderio di qualcosa che possa stravolgere la loro vita e che le faccia sentire libere e complete.
I falsi guru a tal proposito fanno leva proprio su queste emozioni, accendendo il desiderio di illuminazione o semplicemente di pace, serenità e benessere, spingendo così le persone a credere alle loro parole e ai loro poteri. E presunti Maestri spirituali che, come dei lupi travestiti da agnellini, mascherano bene il loro vero volto per raggiungere il loro scopo di fama, notorietà, successo e denaro. E credetemi, in giro ci sono migliaia di persone che credendo a questi impostori e ad ogni loro minima parola, sprofondando sempre più nell’ignoranza e nell’illusione, non giungendo mai a quell’espansione di coscienza o di mente illuminata tanto ricercata.
Quindi come riconoscere i falsi guri e i presunti Maestri spirituali? Gli indizi ci sono, visto che si tratta spesso di ottimi oratori: tante parole ma poca sostanza. Usano soavemente una terminologia fantasiosa, nebulosa e fastidiosamente New Age. Discorsi che restano in superficie, come fossero un anestetico, le solite ripetizioni, le solite frasi per sentito dire, addirittura con le stesse identiche parole che, se investigate e ragionate per qualche minuto, non vogliono dire assolutamente nulla.
Adottano un linguaggio che serve a far esaltare e illudere le persone insoddisfatte della loro vita. Ma si tratta solo di frasi ad effetto che non portano a nulla di pratico. Attenzione dunque a slogan stimolanti ma poco chiari, al tutto è amore, al siamo esseri di luce, all’angelo custode che protegge il vostro cammino, al tutto è Uno. Maestri chi vi promettono il Cielo quando poi nel pratico, il semplice stare in equilibrio sulla Terra gli risulta complicato. Diffidate.
Così come conviene diffidare da chi si presenta con un continuo sorridere e l’utilizzo di un’impostata vocetta calma e suadente, o anche conosciuta come voce da classico personaggio “spirituale”. Questo si chiama “recitazione” ed è chiaramente indice di un fine non nobile, bensì manipolatore. Basta vedere un po’ di video sul web, di presunti maestri per l’appunto, per notare come tutti o quasi adottino un’impostazione simile. Del resto, se una persona vive in uno stato di calma e serenità, ed è realmente felice della propria situazione, difficilmente necessita di esternarlo forzatamente, modulando voce e sorriso. Per smascherarli, quindi, basta soltanto aumentare di un gradino la propria capacità di osservazione per riconoscere i falsi sorrisetti e l’impostazione vocale modificata. Meglio chi si presenta in tutta la sua spontaneità.
I falsi guru li riconosci anche dallo stato mentale e dalle scelte dei loro discepoli, dato che i falsi guru attirano a sé, inevitabilmente, i falsi ricercatori. Spesso manipolano l’insegnamento dei veri Maestri spirituali che sono apparsi su questo pianeta, prendendo alcune parti del loro insegnamento, e le mescolano con delle palesi assurdità. In questo modo producono la classica polpetta avvelenata, dove mescolando il vero con il falso, si fa in modo che tutto divenga falso. Ovviamente questo prendere spunto e affiliarsi ad un nome di un maestro prestigioso, permette a questi ciarlatani di apparire come persone preparate ed ottenere così notevole credibilità.
Un altro campanello d’allarme dovrebbe scattare quando si tende a celebrare la spiritualità in stile fast food. Perché quando mescoli la spiritualità con una cultura che celebra la velocità, il multitasking e la gratificazione istintiva, il risultato è molto simile ad una spiritualità fast food. La crescita spirituale non può essere ottenuta con un corso lampo durante il weekend! E tantomeno saranno i vari attestati ottenuti a rendervi delle persone spirituali e quindi risolute verso il benessere interiore.
Mai come oggi, infatti, assistiamo all’exploit di presunti Maestri e falsi guru identificabili in: operatori di luce, contattisti, canalizzatori, gente che attiva corpi di luce o chakra vari, che ripulisce il karma (come se fosse possibile!), attivatori di kundalini, psicologi dell’anima che parlano di lavoro su se stessi senza averlo mai attuato in prima persona, e poi chi più ne ha più ne metta. Si parla di esoterismo e spiritualità, senza aver alcun punto di riferimento solido, senza studi pregressi su materie come alchimia, magia, teosofia, antroposofia, antropologia, che richiedono anni e anni di studi e sperimentazioni.
Non faccio di tutta un’erba un fascio, perché i veri ricercatori esistono, ma un vero Maestro o un iniziato ai misteri, non si proclama mai tale, nè dice di essere in contatto con forze soprannaturali. Un vero Maestro chiederà sempre di verificare i suoi insegnamenti mettendoli in pratica. Ma soprattutto, i veri maestri praticano in prima persona quello che insegnano, lo vivono, nella quotidianità. Quindi è bene non dare troppa fiducia a chi predica bene e pratica male.
Ho scritto questo articolo soprattutto per coloro i quali sono da poco approdati nel mondo dell’esoterismo, della spiritualità e delle discipline psicofisiche in generale. Nel mondo della spiritualità contemporanea, i falsi guru e falsi Maestri sono chiaramente in numero maggiore di quelli autentici, e in misura sconfortante. Bisogna porre molta attenzione nella scelta delle vostre guide spirituali, insegnanti, terapeuti o sciamani che siano, ma soprattutto, informatevi bene, sperimentate, mettete da parte la buona fede e fatevi furbi. In caso contrario, la delusione potrebbe essere talmente forte da dissuadervi a proseguire il lavoro su di voi e credere che sia tutto falso. Ecco, io ve l’ho detto
“L’insegnante mediocre racconta. Il bravo insegnante spiega. L’insegnante eccellente dimostra. Il maestro ispira.” Socrate
“Si dice che le esperienze spirituali più profonde e più intime non dovrebbero mai essere riferite. È fondamentalmente vero, e non c’è ricercatore autentico che sia minimamente interessato a discuterne. Più profonda e più vitale è l’esperienza e minore è la tentazione di parlarne. Solo i principianti alle prese con un avvenimento teorico, immaginario, ne rivendicano l’esperienza.” Alice Bailey
fonte http://www.complottisti.info/falsi-guru-e-presunti-maestri-spirituali-ciechi-che-guidano-altri-ciechi/
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lunedì 29 ottobre 2018
Parla Bifarini: “Il caso Desirée è la prova perfetta della fallita integrazione”
Continuano ad emergere particolari agghiaccianti sull’omicidio della povera Desirèe, la 16enne di Cisterna di Latina trovata morta in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo di Roma ritrovo di spacciatori. Secondo l’accusa sarebbe stata prima drogata per essere resa incosciente, poi varie volte stuprata da un branco e infine uccisa. Sotto accusa sono finiti quattro immigrati clandestini, tre dei quali già arrestati. Lo Speciale ha parlato del caso con l’economista Ilaria Bifarini, influencer su twitter, che segue da tempo anche le vicende legate ai flussi migratori e alle conseguenze che l’immigrazione comporta sulla stabilità del Paese. Al di là delle scontate polemiche politiche, cosa ci insegna davvero questa tragica vicenda che sembra fare il paio con quella di Pamela Mastropietro?
Inevitabili i paragoni fra Desiréè e Pamela, due ragazzine fragili che si sono ritrovate purtroppo preda di loschi individui che hanno approfittato della loro debolezza. Qual’é il primo commento che le viene in mente?
“Purtroppo è un copione che si ripete identico a distanza di pochi mesi. Pamela e Desiree, due ragazze giovanissime e indifese. La droga le ha portate a vedere in faccia l’inferno: stuprate e oltraggiate fino alla morte. Una brutalità inaudita, che va oltre la bestialità, c’è qualcosa di diabolico dietro delle modalità così feroci”.
C’è chi vede dietro questa e altre vicende un modus operandi tipico della cosiddetta mafia nigeriana che sta prendendo sempre più piede in Italia. Condivide? E cosa andrebbe fatto in concreto?
“Non so quanto si possa parlare effettivamente di mafia, intesa come associazione criminale organizzata e radicata sul territorio attraverso legami consolidati. Di certo sappiamo che in Nigeria la mafia è molto radicata ed è una delle più spietate al mondo. Questo ci può far supporre che tra gli immigrati nigeriani possano esserci suoi componenti, come rilevato da diverse inchieste giudiziarie, ma anche dalle presunte tecniche ‘chirurgiche’ utilizzate da Innocence Oseghale, come ritengono gli inquirenti, nel seviziare il cadavere di Pamela. Ad ogni modo, credo che si tratti in questi casi di forme di malvivenza spontanee, che hanno trovato il proprio humus in sacche di degrado e assenza di forze di sicurezza in molte città. A fare da sfondo c’è una rassegnazione e un’omertà da parte della popolazione locale, segno dello scoraggiamento verso le istituzioni e versi i valori civili e sociali. Occorre che lo Stato torni a farsi garante dei cittadini e che essi ritrovino la fiducia. E’ necessario rafforzare la presenza delle forze dell’ordine per garantire una maggiore sicurezza, soprattutto alle donne”.
Quali riflessioni apre in concreto il caso Desirée?
“Il ripetersi di questi episodi apre riflessioni da un punto di vista sociologico e antropologico, che non possono essere ignorate. In alcune realtà dell’Africa dilaniate dai conflitti bellici, lo stupro è utilizzato come arma di guerra. In Congo ad esempio solo nel 2017 sono state stuprate 15.000 donne, molte delle quali bambine. È stato riscontrato come la violenza perpetrata dei gruppi armati abbia determinato un aumento degli stupri anche tra la popolazione civile. L’abitudine agli orrori della guerra ha portato a uno sconvolgimento dei comportamenti umani che alcuni soggetti possono portarsi dietro, anche in contesti diversi. Per questo simili casi devono aprire riflessioni che vadano oltre la denuncia della cronaca”.
Se invece guardiamo questo dramma dal punto di vista delle politiche indirizzate all’accoglienza e all’integrazione, cosa ne viene fuori?
“E’ l’evidente fallimento di una politica di accoglienza illimitata portata avanti troppo a lungo, dei mancati controlli dell’immigrazione clandestina, come dimostra lo status di irregolari dei presunti assassini di Desirée. Un’immigrazione è sana e funzionale all’economia e alla convivenza sociale sia del paese di origine che di accoglienza quando è possibile attuare un’integrazione, che parta innanzitutto da un inserimento lavorativo. Importare flussi di giovani senza occupazione né prospettive, per di più clandestini, aumenta solo il livello di disoccupazione, di criminalità e di disagio sociale nel nostro Paese, senza arrecare alcun beneficio agli stessi migranti. Alla lunga ciò si ripercuote in un imbarbarimento sociale generalizzato, condizione che dobbiamo assolutamente rifuggire”.
https://www.lospecialegiornale.it/2018/10/29/desiree-parla-bifarini-il-suo-dramma-rispecchia-la-fallita-integrazione/?fbclid=IwAR09suOtU6X2JpRXngXUYN6PYmNs40fMWKIA0lUTHyd2N3KIY8e1U78soqA
Questa caso e altri simili purtroppo ci presenta l'amara realta', non ci puo' essere nessuna integrazione con personaggi simili che non oso chiamare persone questa gentaglia lontana anni luce dalla civilta', cosa volete integrare, cosa volete amare, questa gente non sono umani non hanno cuore ne' un'anima , nessun senso di colpa non sono come noi , sono sub umani non meritano un briciolo di pieta', di fronte ai deboli si sentono piu' forti e legittimati a farti fuori a colpi di machete, PENA DI MORTE PER I COLPEVOLI DI QUESTI CRIMINI E RISPEDIAMO FUORI DAI CONFINI NAZIONALI TUTTI GLI ALTRI, NO ASSOLUTO ALL'INGRESSO DI NUOVI IMMIGRATI NIGERIANI O SENEGALESI
IV.
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domenica 28 ottobre 2018
LE RADICI NAZISTE DELLA UE
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https://www.medicinacellulare.it/wp-content/uploads/2016/10/Le-Radici-Naziste-Unione-Europea-Web.pdf
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giovedì 25 ottobre 2018
Attenzione, l’EUropa è obbligata ad istigare un golpe in Italia entro fine 2018: ecco come e perchè
L’EU è in crisi esistenziale. Soprattutto a causa delle enormi bugie dette in passato con il fine non di aiutare i vari paesi ad uscire dalla crisi ma piuttosto di perpetrare il potere in mano all’asse franco tedesco, con lo scopo di creare un mostro sovranazionale – l’EU – in grado di sostituirsi a termine agli USA in EUropa, asservendosi agli interessi dell’asse dominante. Un piano che data dalla fuga dei nazisti in Sud America 75 anni fa; la rivincita, come se fosse stato rinviato a tempi più propizi.
Il problema reale è che l’austerità imposta ai periferici dal 2009 NON ha funzionato e non funziona, serve solo per drenare ricchezza dalla periferia al centro (gli USA ad esempio crescono del 4% facendo il perfetto contrario). Esempio da manuale la Grecia: lo stesso FMI ha riconosciuto che l’austerità ha fatto danni in Grecia, che “si sono sbagliati” a fare i conti, che il moltiplicatore fiscale è stato stimato male con il risultato di far crollare l’economia ellenica pur senza ridurre il debito (è passato dal 140% nel 2010 a circa il 175% attuale, senza prospettiva di ridurlo drasticamente per i prossimi 20 anni almeno).
Il problema è che annientare economicamente la Grecia è servito alle aziende EUropee, previa imposizione via troika di svendere le aziende statali, per comprare a basso prezzo pezzi pregiati del sistema ellenico. Su tutti gli aeroporti greci, preziosi, acquistati addirittura dallo Stato tedesco (ossia da un’azienda di stato teutonica). Lascio perdere il caso – scandaloso – dell’imposizione tra le misure della troika di una data di scadenza del latte ellenico più lunga, in modo da permettere alle aziende casearie e lattiere francesi e tedesche di penetrare il mercato del Peoloponneso, altrimenti troppo lontano.
Or dunque, oggi l’EU si trova davanti ad una minaccia mortale: le politiche economiche gialloverdi che rinnegano l’austerità rappresentano una minaccia mortale per gli interessi franco-tedeschi. Come abbiamo visto – appunto – l’austerità NON serve per uscire dalla crisi, anzi solo per peggiorarla costringendo nel tempo alla svendita del Paese. Oggi abbiamo finalmente uno scienziato dell’economia – e non il solito economista corrotto – a dirigere le danze, uno che NON ha bisogno di soldi ovvero non si fa comprare: Paolo Savona. Egli ha elaborato un piano tanto semplice quanto rivoluzionario: togliere austerità e fare spesa, contando sul fatto che l’economia sarebbe crescita più della salita del debito. Ossia riducendo il rapporto debito/PIL. BANG!
Pensateci bene: se il progetto savoniano funzionerà – come io penso, per altro – significherà mettere in discussione 10 anni di crisi euroimposta. Di più: si tratterà di chiedere i danni all’EU per gli errori fatti, in primis alla Grecia da Germania, Francia ed Olanda. Infatti sarà un attimo rinfacciare gli errori fatti in passato ad esempio con gli eurobonds.
Ricordo poco tempo fa le parole di uno di quei giornalisti intelligenti ma sempre troppo allineati a chi comanda, Barisoni, di Radio 24. La sua tesi era tanto semplice quanto disarmante: sulla Grecia e l’austerità euroimposta ci si è sbagliati, ci spiace, ma ora bisogna guardare avanti. Più o meno questo era il discorso. Eh non Barisoni, chi ha sbagliato deve pagare. Anzi, come in qualsiasi rapporto economico e commerciale, bisogna RIFONDERE I DANNI. Partiamo da questo concetto, correggere le storture passate pagando i danni, che è meglio. Faccio notare che per colpa di misure sbagliate la mortalità infantile di Atene ha raggiunto livelli di terzo mondo. L’Europa, noi Europei tutti, dobbiamo vergognarci di questo. E per colpa di Berlino e Parigi e delle loro manie di grandezza oltre che brame di potere!.
Or dunque, visto che le misure economiche di Paolo Savona e del governo gialloverde FUNZIONERANNO, l’EU deve impedirlo, semplice. Da qui la recente discesa in Italia di Draghi in confessione gesuitica con Sergio Mattarella.
Per essere chiari fino in fondo, l’EU è OBBLIGATA ad istigare un colpo di stato in Italia entro la fine dell’anno al massimo, più propriamente entro gli inizi di novembre, se non vuole scomparire nei prossimi 2 anni.
Questo per una serie di ragioni: la prima, con la nomina di Kavanaugh e le successive elezioni Midterm, Donald J. Trump ed i suoi militari avranno il pieno controllo delle operazioni. Infatti il Senato statunitense di fatto ha il ruolo di controllore del presidente; dopo la morte di McCain e dopo la prossima tornata elettorale la Presidenza USA avrà mani libere prima di tutto in tema di nomine, sia come ministri che ad esempio alla Fed, dove le strategie trumpiane sono state bloccate con lo stop alle nomine da parte del Senato, fino a oggi senza piena maggioranza.
In più la prossima primavera ci saranno le elezioni europee: immaginatevi cosa potrebbe succedere se le misure italiane, magari aiutate opportunamente dagli USA, dovessero anche solo fare intravedere una crescita dell’economia nazionale. Significherebbe la rivoluzione in EUropa all’ordoliberismo, tutta EUropa si accorgerebbe di essere stata turlupinata da Berlino e Parigi. E questo con lo scopo da una parte di rafforzare geostrategicamente i tedeschi e dall’altra per permettere alla Francia di continuare a vivere al di sopra delle sue possibilità.
Il progetto franco tedesco funziona solo se si riesce per un verso a drenare ricchezza dalla periferia (prima di tutto dal paese più ricco, l’Italia) e dall’altro ad indebolire il potere dell’avversario futuro dell’EU nel vecchio continente, gli USA. Ossia, encore, scagliarsi in particolare contro i principali partners statunitensi in EUropa (encore l’Italia).
Capito il perchè, possiamo immaginare come si estrinsecherà detto tentativo di golpe istigato dall’EU in Italia.
Prima di tutto si tenterà di destabilizzare il Belpaese a livello finanziario, con lo spread. Poi si faranno intervenire i cooptati ed i media locali per dinamitare le politiche italiche, ecco dunque spiegato il viaggio di Draghi a visitare Mattarella, con annessa conferenza stampa che tutti abbiamo dubitato avesse lo scopo di destabilizzare i mercati contro l’Italia.
Chiaramente la BCE farà la sua parte facendo esplodere lo spread.
Dopo le elezioni Midterm Trump, con la maggioranza della Fed per via dell’elezione di M. Bowman e M. Goodfriend, gli USA avranno gioco facile nel deragliare i tentativi della BCE di indirizzare i mercati in versione anti USA (ad oggi la maggioranza dei governatori eletti alla Fed – e non di quelli a rotazione – è ancora incredibilmente di stampo obamiano, con un governatore chiave per le decisioni di policies [Lael Brainard, nominata da Obama] addirittura tedesca, cresciuta nella Polonia comunista [ossia prossima a A. Merkel, …] ed in Germania prima della caduta del muro di Berlino).
Come capite l’EU non ha molto tempo. Se a fronte di risultati economici incoraggianti l’Italia anti austerità farà in modo di rendere ingovernabile l’EU alle prossime elezioni EUropee sarà un disastro.
Speriamo tutti che Germania e Francia non decidano di fare il grande passo ossia destabilizzare l’Italia con gli attentati (ora che l’arma dei migranti è stata neutralizzata, occhio però al futuro tentativo tedesco di spedire quanto più migranti giunti in Germania e Francia nel luogo di primo approdo). Va peraltro detto che per evitare tale deriva gli USA da un anno e mezzo si sono premurati di rimpolpare tutti i ranghi NATO in Europa ed Italia con la maggioranza di generali italiani od oriundi. Ed il prossimo attacco agli francesi in Libya e Tunisia è questione di settimane, post conferenza intergovernativa per il Maghreb di metà novembre
Attenti ai segnali deboli nei prossimi giorni, l’EU è obbligata a reagire, non può lasciare lavorare Savona et al.
Mitt Dolcino
Fonte: http://www.qelsi.it
Link: http://www.qelsi.it/2018/attenzione-leuropa-e-obbligata-ad-istigare-un-golpe-in-italia-entro-fine-2018-ecco-come-e-perche/
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Il problema reale è che l’austerità imposta ai periferici dal 2009 NON ha funzionato e non funziona, serve solo per drenare ricchezza dalla periferia al centro (gli USA ad esempio crescono del 4% facendo il perfetto contrario). Esempio da manuale la Grecia: lo stesso FMI ha riconosciuto che l’austerità ha fatto danni in Grecia, che “si sono sbagliati” a fare i conti, che il moltiplicatore fiscale è stato stimato male con il risultato di far crollare l’economia ellenica pur senza ridurre il debito (è passato dal 140% nel 2010 a circa il 175% attuale, senza prospettiva di ridurlo drasticamente per i prossimi 20 anni almeno).
Il problema è che annientare economicamente la Grecia è servito alle aziende EUropee, previa imposizione via troika di svendere le aziende statali, per comprare a basso prezzo pezzi pregiati del sistema ellenico. Su tutti gli aeroporti greci, preziosi, acquistati addirittura dallo Stato tedesco (ossia da un’azienda di stato teutonica). Lascio perdere il caso – scandaloso – dell’imposizione tra le misure della troika di una data di scadenza del latte ellenico più lunga, in modo da permettere alle aziende casearie e lattiere francesi e tedesche di penetrare il mercato del Peoloponneso, altrimenti troppo lontano.
Or dunque, oggi l’EU si trova davanti ad una minaccia mortale: le politiche economiche gialloverdi che rinnegano l’austerità rappresentano una minaccia mortale per gli interessi franco-tedeschi. Come abbiamo visto – appunto – l’austerità NON serve per uscire dalla crisi, anzi solo per peggiorarla costringendo nel tempo alla svendita del Paese. Oggi abbiamo finalmente uno scienziato dell’economia – e non il solito economista corrotto – a dirigere le danze, uno che NON ha bisogno di soldi ovvero non si fa comprare: Paolo Savona. Egli ha elaborato un piano tanto semplice quanto rivoluzionario: togliere austerità e fare spesa, contando sul fatto che l’economia sarebbe crescita più della salita del debito. Ossia riducendo il rapporto debito/PIL. BANG!
Pensateci bene: se il progetto savoniano funzionerà – come io penso, per altro – significherà mettere in discussione 10 anni di crisi euroimposta. Di più: si tratterà di chiedere i danni all’EU per gli errori fatti, in primis alla Grecia da Germania, Francia ed Olanda. Infatti sarà un attimo rinfacciare gli errori fatti in passato ad esempio con gli eurobonds.
Ricordo poco tempo fa le parole di uno di quei giornalisti intelligenti ma sempre troppo allineati a chi comanda, Barisoni, di Radio 24. La sua tesi era tanto semplice quanto disarmante: sulla Grecia e l’austerità euroimposta ci si è sbagliati, ci spiace, ma ora bisogna guardare avanti. Più o meno questo era il discorso. Eh non Barisoni, chi ha sbagliato deve pagare. Anzi, come in qualsiasi rapporto economico e commerciale, bisogna RIFONDERE I DANNI. Partiamo da questo concetto, correggere le storture passate pagando i danni, che è meglio. Faccio notare che per colpa di misure sbagliate la mortalità infantile di Atene ha raggiunto livelli di terzo mondo. L’Europa, noi Europei tutti, dobbiamo vergognarci di questo. E per colpa di Berlino e Parigi e delle loro manie di grandezza oltre che brame di potere!.
Or dunque, visto che le misure economiche di Paolo Savona e del governo gialloverde FUNZIONERANNO, l’EU deve impedirlo, semplice. Da qui la recente discesa in Italia di Draghi in confessione gesuitica con Sergio Mattarella.
Per essere chiari fino in fondo, l’EU è OBBLIGATA ad istigare un colpo di stato in Italia entro la fine dell’anno al massimo, più propriamente entro gli inizi di novembre, se non vuole scomparire nei prossimi 2 anni.
Questo per una serie di ragioni: la prima, con la nomina di Kavanaugh e le successive elezioni Midterm, Donald J. Trump ed i suoi militari avranno il pieno controllo delle operazioni. Infatti il Senato statunitense di fatto ha il ruolo di controllore del presidente; dopo la morte di McCain e dopo la prossima tornata elettorale la Presidenza USA avrà mani libere prima di tutto in tema di nomine, sia come ministri che ad esempio alla Fed, dove le strategie trumpiane sono state bloccate con lo stop alle nomine da parte del Senato, fino a oggi senza piena maggioranza.
In più la prossima primavera ci saranno le elezioni europee: immaginatevi cosa potrebbe succedere se le misure italiane, magari aiutate opportunamente dagli USA, dovessero anche solo fare intravedere una crescita dell’economia nazionale. Significherebbe la rivoluzione in EUropa all’ordoliberismo, tutta EUropa si accorgerebbe di essere stata turlupinata da Berlino e Parigi. E questo con lo scopo da una parte di rafforzare geostrategicamente i tedeschi e dall’altra per permettere alla Francia di continuare a vivere al di sopra delle sue possibilità.
Il progetto franco tedesco funziona solo se si riesce per un verso a drenare ricchezza dalla periferia (prima di tutto dal paese più ricco, l’Italia) e dall’altro ad indebolire il potere dell’avversario futuro dell’EU nel vecchio continente, gli USA. Ossia, encore, scagliarsi in particolare contro i principali partners statunitensi in EUropa (encore l’Italia).
Capito il perchè, possiamo immaginare come si estrinsecherà detto tentativo di golpe istigato dall’EU in Italia.
Prima di tutto si tenterà di destabilizzare il Belpaese a livello finanziario, con lo spread. Poi si faranno intervenire i cooptati ed i media locali per dinamitare le politiche italiche, ecco dunque spiegato il viaggio di Draghi a visitare Mattarella, con annessa conferenza stampa che tutti abbiamo dubitato avesse lo scopo di destabilizzare i mercati contro l’Italia.
Chiaramente la BCE farà la sua parte facendo esplodere lo spread.
Dopo le elezioni Midterm Trump, con la maggioranza della Fed per via dell’elezione di M. Bowman e M. Goodfriend, gli USA avranno gioco facile nel deragliare i tentativi della BCE di indirizzare i mercati in versione anti USA (ad oggi la maggioranza dei governatori eletti alla Fed – e non di quelli a rotazione – è ancora incredibilmente di stampo obamiano, con un governatore chiave per le decisioni di policies [Lael Brainard, nominata da Obama] addirittura tedesca, cresciuta nella Polonia comunista [ossia prossima a A. Merkel, …] ed in Germania prima della caduta del muro di Berlino).
Come capite l’EU non ha molto tempo. Se a fronte di risultati economici incoraggianti l’Italia anti austerità farà in modo di rendere ingovernabile l’EU alle prossime elezioni EUropee sarà un disastro.
Speriamo tutti che Germania e Francia non decidano di fare il grande passo ossia destabilizzare l’Italia con gli attentati (ora che l’arma dei migranti è stata neutralizzata, occhio però al futuro tentativo tedesco di spedire quanto più migranti giunti in Germania e Francia nel luogo di primo approdo). Va peraltro detto che per evitare tale deriva gli USA da un anno e mezzo si sono premurati di rimpolpare tutti i ranghi NATO in Europa ed Italia con la maggioranza di generali italiani od oriundi. Ed il prossimo attacco agli francesi in Libya e Tunisia è questione di settimane, post conferenza intergovernativa per il Maghreb di metà novembre
Attenti ai segnali deboli nei prossimi giorni, l’EU è obbligata a reagire, non può lasciare lavorare Savona et al.
Mitt Dolcino
Fonte: http://www.qelsi.it
Link: http://www.qelsi.it/2018/attenzione-leuropa-e-obbligata-ad-istigare-un-golpe-in-italia-entro-fine-2018-ecco-come-e-perche/
http://altrarealta.blogspot.it/
mercoledì 24 ottobre 2018
IL LAVAGGIO DEL CERVELLO DEGLI ELETTORI PD
http://altrarealta.blogspot.it/
GRANDE È LA CONFUSIONE SOTTO LA LEOPOLDA (cit.)
Interrogati da Fanpage, su quale politico avesse rilasciato alcune dichiarazioni, i fans di Renzi dimostrano di fare grande confusione.
Parafrasando Mao, possiamo dire che per il PD la situazione è eccellente.
GRANDE È LA CONFUSIONE SOTTO LA LEOPOLDA (cit.)
Interrogati da Fanpage, su quale politico avesse rilasciato alcune dichiarazioni, i fans di Renzi dimostrano di fare grande confusione.
Parafrasando Mao, possiamo dire che per il PD la situazione è eccellente.
martedì 23 ottobre 2018
Industria Tumori: usare il bicarbonato non è remunerativo
Industria Tumori, usare il bicarbonato non è remunerativo
Tumori, perché il bicarbonato non è remunerativo per l’industria del cancro?
Proviamo a rispondere considerando il punto di vista della domanda, cioè, dei malati e delle torture alle quali sono condannati prima di crepare, perché l’industria oncologica li condanna a crepare, ma soffrendo. Qualcuno si è preso la briga di andare a vedere i numeri, sulla domanda, e cioè i prezzi, i costi, il dissanguamento del denaro del contribuente, finalizzato all’economia di guerra, cioè, a rapinare, torturare ed uccidere.
El cancer tiene cura TULLIO SIMONCINI-AloMarianelaNoticias(video)
1. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Paclitaxel associato a Cisplatino
(ECOG 1594) per 100 pazienti: 128.217,00 euro.
2. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Vinolrelbina associata a Cisplatino
(TAX 326 + ILCP) per 100 pazienti: 200.940,00 euro
3. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Paclitaxel associato a Carboplatino
(ECOG 1594 + ILCP) per 100 pazienti: 216.945,00 euro
4. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Gemcitabina associata a Cisplatino
(ECOG 1594) per 100 pazienti: 409.020,00 euro
5. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Docetaxel associato a Cisplatino
(ECOG 1594 + TAX 326) per 100 pazienti: 540.093,00 euro
6. Costo di 6 cicli di chemioterapia con Docetaxel associato a Carboplatino
(TAX 326) per 100 pazienti: 548.955,00 euro.
Cifre colossali che si riferiscono “solamente” ai costi dei farmaci chemioterapici nei sei tipi di trattamenti terapeutici. Se a questo sommiamo i costi della “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” il totale è incredibile!
1. Costo 6 cicli di chemioterapia (Paclitaxel e Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 452.096,00 euro
2. Costo 6 cicli di chemioterapia (Vinolrelbina e Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 814.366,00 euro
3. Costo 6 cicli di chemioterapia (Paclitaxel e Carboplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 467.550,00 euro
4. Costo 6 cicli di chemioterapia (Gemcitabina e Cisplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 703.251,00 euro
5. Costo 6 cicli di chemioterapia (Docetaxel e Cisplatino) per 100 pazienti: 841.978,00 euro
6. Costo 6 cicli di chemioterapia (Docetaxel e Carboplatino) + “somministrazione”, “premedicazione” e “reazioni avverse” per 100 pazienti: 825.887,00 euro.
Immaginiamo adesso tutti i ruffiani (medici, ricercatori, infermieri, amministratori, pagliacci della televisione, giornalisti eccetera) che campano su questa catena alimentare dei veleni. Ti pare che potrebbero accettare di rinunciare a quei numeri?
Immagina tutti i lavoratori di una fabbrica di armi chimiche-biologiche, immaginali pacifisti. Sarebbero disposti a perdere il loro posto di lavoro per scrupolo etico o per sano pacifismo? Probabilmente no, perché il mondo è pieno di ruffiani e d’idioti, i quali restano ruffiani ed idioti fino a quando capita che sono proprio loro ad ammalarsi. E, quando capita, vedi bene come si tendono distanti dai veleni dei loro compari oncologi.
Cancro, perché utilizzare il bicarbonato di sodio
Scrive il dottor Tullio Simoncini, oncologo, “La ragione di fondo e i motivi che suggeriscono contro i tumori una terapia con bicarbonato di sodio è l’idea che, pur con il concorso di una miriade di fattori concausali variabili, il loro sviluppo e la loro proliferazione locale e a distanza hanno una causa esclusivamente fungina.
Al momento, contro i funghi a mio avviso non è dato opporre nessun rimedio utile se non proprio il bicarbonato di sodio.
Gli antifungini attualmente in commercio, infatti, non rispondono alla necessità di penetrare nelle masse (ad eccezione forse delle prime somministrazioni di azoli o di amfotercina B per via parenterale), in quanto sono concepiti per un’azione solo su un piano stratificato di tipo epiteliale. Sono quindi incapaci di incidere in aggregati miceliali disposti in senso volumetrico, e per di più mascherati dalla reazione connettivale che tenta di circoscriverli.
I funghi sono poi in grado di mutare velocemente la propria struttura genetica. Dopo una prima fase di sensibilità nei confronti dei fungicidi, riescono in breve tempo a codificarli e a metabolizzarli senza riceverne ulteriore nocumento; anzi paradossalmente anche beneficiando del loro alto potere tossico nei confronti dell’organismo.
Il bicarbonato di sodio, invece, dotato di un’altissima diffusibilità e privo di quella complessità strutturale facilmente codificabile dai funghi, mantiene a lungo le proprie capacità di penetrazione dentro le masse, anche e soprattutto per la velocità con cui le disgrega, cosa che rende loro impossibile un minimo adattamento sufficiente a difendersi.
La terapia con bicarbonato dovrebbe essere impostata subito a grosse dosi, in maniera continua, a cicli e senza pause, in un’opera di distruzione che dovrebbe procedere dall’inizio alla fine senza interruzioni almeno per 7-8 giorni per un primo ciclo, tenendo presente che una massa di 2-3-4 centimetri comincia a regredire consistentemente dal 3° al 4° giorno, e crolla dal 4° al 5°.
In genere il limite massimo della dose che può essere raggiunto in una seduta si aggira intorno ai 500 cc di bicarbonato di sodio al 5%, con la possibilità di aumentare o diminuire la dose del 20% in funzione della corposità dell’individuo da trattare, e in presenza di localizzazioni plurime su cui suddividere una maggiore quantità di sali.
C’è da sottolineare che le dosi indicate, proprio perché innocue, sono le stesse utilizzate senza problemi da oltre 30 anni in una miriade di altre situazioni morbose
Per potenziare al massimo l’efficacia del bicarbonato di sodio, sarebbe utile sempre somministrarlo direttamente sulle lesioni o sugli organi invasi da una neoplasia.
Ciò è possibile mediante l’arteriografia selettiva (visualizzazione di un’arteria specifica) e mediante il posizionamento di port-a-cath arteriosi (vaschette in raccordo col catetere). Queste metodologie consentono di posizionare un cateterino direttamente nell’arteria che nutre la massa neoplastica, permettendo di somministrare alte dosi di bicarbonato di sodio nei recessi più profondi dell’organismo.
In questo modo quasi tutti gli organi possono essere trattati e possono beneficiare di una cura con i sali di bicarbonato, innocua, rapida ed efficace, ad eccezione solo di alcuni distretti ossei come vertebre e costole, dove la perfusione arteriosa, essendo esigua, non permette il raggiungimento di dosi sufficienti.
L’arteriografia selettiva rappresenta quindi un’arma estremamente potente contro i funghi, che può essere usata sempre e comunque nelle neoplasie, primo perché è indolore e non lascia postumi, secondo perché prevede rischi d’esecuzione molto bassi.
In alcuni tumori c’è la possibilità di curarli in maniera più semplice.
1) Tumore della vescica: è il più facile da trattare e risponde sempre. Occorre posizionare dentro la vescica un catetere vescicale, mediante il quale somministrare le soluzioni di bicarbonato di sodio al 5%, alla dose di 100-250 cc. al giorno per 5 giorni. Il ciclo può essere ripetuto più volte, con intervalli di sospensione di 7-10 giorni. Continuando, gli intervalli vanno gradatamente allungati fino alla fine della terapia.
Durante le somministrazioni è bene far ruotare il paziente in tutte le posizioni, per consentire alla soluzione di bicarbonato di arrivare in tutte le parti della vescica.
2) Tumore della lingua, delle gengive, del palato e delle tonsille. In questi casi, se la lesione neoplastica è superficiale, basta fare degli sciacqui con bicarbonato di sodio (1 cucchiaino in un bicchiere d’acqua; 10 minuti 2 volte al giorno).
3) Tumore del polmone. Spesso le masse polmonari regrediscono con le soluzioni di bicarbonato di sodio al 5% per via endovenosa. In particolare sono più sensibili quelle di dimensioni inferiori a 4 cm e le lesioni metastatiche.
Il ciclo di terapia è di 5-6 giorni (500 cc. a goccia veloce), 4 giorni di pausa, poi a giorni alterni per 2 settimane.
4) Tumori del cervello. Anche queste neoplasie, primitive o metastatiche, sono sensibili al bicarbonato di sodio al 5% endovena, da somministrarsi con le stesse modalità del tumore polmonare.
5) Tumori dello stomaco. Se la neoplasia è sviluppata solo dentro la cavità dell’organo, in genere regredisce con l’assunzione di 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio in un bicchiere d’acqua, 2 volte al giorno, al mattino a digiuno e prima di cena.
6) Tumori della pelle. Tutti i tipi istologici delle neoplasie della pelle come melanomi, epiteliomi e altri, regrediscono spesso fino alla guarigione, mediante spennellature di tintura di iodio, da effettuarsi due volte al dì per 20-30 giorni sulla lesione. Il ciclo va ripetuto per tre volte ogni volta che cade l’escara formata dalle applicazioni precedenti.
Dr. Tullio Simoncini, oncologo, “Perché usare il bicarbonato”
https://economiafinanzafisco.wordpress.com/2018/10/02/industria-tumori-usare-il-bicarbonato-non-e-remunerativo/
https://compressamente.blogspot.com/2018/10/industria-tumori-usare-il-bicarbonato.html
La rivoluzione nella cura dei tumori
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E la chemioterapia?
La chemioterapia acidifica il corpo a tal punto che ricorre alle riserve alcaline del corpo immediatamente per neutralizzare l’acidità tale, sacrificando basi
minerali (calcio, magnesio e potassio) depositati nelle ossa, denti, articolazioni, unghie e capelli.
Per questo motivo osserviamo tali alterazioni nelle persone che ricevono questo trattamento e tra le altre cose la caduta dei capelli.
Per il corpo non vuol dire nulla va senza capelli, ma un pH acido significherebbe la morte.
Niente di tutto questo è descritto o raccontato perché, per tutte le indicazioni, l’industria del cancro e la chemioterapia sono alcune delle attività più remunerative che esistano...
Si parla di un giro multi-milionario e i proprietari di queste industrie non vogliono che questo sia pubblicato.
Tutto indica che l’industria farmaceutica e l’industria alimentare sono un’unica entità e che ci sia una cospirazione in cui si aiuta l’altro al profitto.
Più le persone sono malate, più sale il profitto dell’industria farmaceutica.
E per avere molte persone malate serve molto cibo spazzatura tanto quanto l’industria alimentare produce.
E per avere molte persone malate serve molto cibo spazzatura, tanto quanto ne produce l’industria alimentare.
Quanti di noi hanno sentito la notizia di qualcuno che ha il cancro e qualcuno dire: “… Può capitare a chiunque ……” No, non poteva!
“Che il cibo sia la tua medicina, la medicina sia il tuo cibo”.
Ippocrate - il padre della medicina
sabato 20 ottobre 2018
RISCATTARE IL NOSTRO DEBITO PUBBLICO DAGLI SPECULATORI:
La prima cosa da fare è abrogare le norme delle aste marginali sul debito pubblico, per cui lo Stato paga il 3-4 per cento di interessi a investitori che erano disposti a comprare i nostri titoli di debito da 1.
E’ un trucco inventato da Andreatta e Ciampi che aumenta inutilmente i costo del nostro debito pubblico a solo vantaggio degli speculatori.
Di cosa si tratta? Ad esempio, se una emissione per 100 miliardi di lire di BTP veniva soddisfatta al tasso 5% per 97 miliardi e per i restanti residui 3 a 5,5%, tutti e 100 i miliardi dell’emissione venivano assegnati alla fine allo stesso tasso del 5,5%!
questa disposizione voluta da Andreatta e Ciampi non ha eguali nel mondo (e fa di noi il popolo finanziariamente più autolesionista e ricattabile che ci sia).
E’ un trucco inventato da Andreatta e Ciampi che aumenta inutilmente i costo del nostro debito pubblico a solo vantaggio degli speculatori.
Di cosa si tratta? Ad esempio, se una emissione per 100 miliardi di lire di BTP veniva soddisfatta al tasso 5% per 97 miliardi e per i restanti residui 3 a 5,5%, tutti e 100 i miliardi dell’emissione venivano assegnati alla fine allo stesso tasso del 5,5%!
questa disposizione voluta da Andreatta e Ciampi non ha eguali nel mondo (e fa di noi il popolo finanziariamente più autolesionista e ricattabile che ci sia).
venerdì 19 ottobre 2018
La “Manina” sarà denunciata alla Procura. Ma quale?
“Domenica scorsa il premier Giuseppe Conte legge le ultime bozze del decreto e si accorge di un “articolo n.23” che non aveva mai letto prima, come pure i suoi ministri e sottosegretari. Il testo assegna 28 milioni di euro di fondi l’anno – per tre anni, quindi 84 milioni (in vecchie lire 166 miliardi) – alla gestione commissariale della Croce Rossa, ente ufficialmente in liquidazione coatta da gennaio. Sono tanti soldi, atteso che meno di un mese fa un decreto ha sbloccato 117 milioni per questa partita attinti dal Fondo Sanitario Nazionale”. Di questa cifra, 30 milioni vanno “alla struttura commissariale retta da Patrizia Ravaioli, moglie di Antonio Polito, editorialista e vicedirettore del Corriere della Sera”. Oltre che ex senatore del Partito Democratico ed esponente dell’Ulivo.
(Dal Fatto Quotidiano)
Si scopre che una “manina” ha inserito questa spese a carico dei contribuenti senza avvisare né Conte nè Salvini né Di Maio. Qualcosa che “manine” prima hanno fatto impunemente per decenni facendo così ingigantire la spesa pubblica di “dazioni ambientali” (per dirla come Di Pietro) e che nessun governo di fatto ha mai contestato. Questo governo, invece, contesta. Conte non ci sta. Vuole sapere a chi appartiene la “manina”:
Risulta essere “il capo di Gabinetto del ministro Tria, Roberto Garofoli”, grand commis inamovibile di decine di governi. Tria lo difende, e difende lo stanziamento: “Serviva a pagare i tfr ai lavoratori”, eccetera.
In ogni caso, mi avvisano, “domani parte la denuncia alla Procura verso Garofali , bene così”.
Vediamo come andrà a finire. Quale procura? Quale magistratura? Perché c’è n’è una, che si definisce “Democratica”, la quale – mentre c’è una indagine e una procedura giudiziaria in corso sul sindaco di Riace per le sue possibili malversazioni di denaro pubblico – ha già anticipato il giudizio, ed ha assolto il sindaco e il modello Riace, prima dei colleghi magistrati che indagano. Ed ovviamente, nel senso voluto dal PD. Inoltre ha sancito che “la nostra identità costituzionale” è “europea”, senza discussioni possibili.
Quindi esistono i tribunali ordinari, ed esistono i “tribunali” di Magistratura Democratica che prendono parte alla lotta politica assolvendo e condannando senza aspettare i processi. Forse – dico forse – è una violazione del diritto. Bisognerebbe denunciarla alla Procura. Ma quale Procura? Trovarne una che sia “terza”, ecco il dubbio che seminano democraticamente. Perché in quetsta faccenda sono tutti democratici: la commissaria riempita di milioni, il di lei marito, il grand commmis, e la Magistratura Democratica.
https://www.maurizioblondet.it/la-manina-sara-denunciata-alla-procura-ma-quale/?fbclid=IwAR0A26_t8ZdBhjespSZaeXzOEdtRp5KmAbBOLQwKjqzXlO8nVHDctoN9YVw
http://altrarealta.blogspot.it/
(Dal Fatto Quotidiano)
Si scopre che una “manina” ha inserito questa spese a carico dei contribuenti senza avvisare né Conte nè Salvini né Di Maio. Qualcosa che “manine” prima hanno fatto impunemente per decenni facendo così ingigantire la spesa pubblica di “dazioni ambientali” (per dirla come Di Pietro) e che nessun governo di fatto ha mai contestato. Questo governo, invece, contesta. Conte non ci sta. Vuole sapere a chi appartiene la “manina”:
Risulta essere “il capo di Gabinetto del ministro Tria, Roberto Garofoli”, grand commis inamovibile di decine di governi. Tria lo difende, e difende lo stanziamento: “Serviva a pagare i tfr ai lavoratori”, eccetera.
In ogni caso, mi avvisano, “domani parte la denuncia alla Procura verso Garofali , bene così”.
Vediamo come andrà a finire. Quale procura? Quale magistratura? Perché c’è n’è una, che si definisce “Democratica”, la quale – mentre c’è una indagine e una procedura giudiziaria in corso sul sindaco di Riace per le sue possibili malversazioni di denaro pubblico – ha già anticipato il giudizio, ed ha assolto il sindaco e il modello Riace, prima dei colleghi magistrati che indagano. Ed ovviamente, nel senso voluto dal PD. Inoltre ha sancito che “la nostra identità costituzionale” è “europea”, senza discussioni possibili.
Quindi esistono i tribunali ordinari, ed esistono i “tribunali” di Magistratura Democratica che prendono parte alla lotta politica assolvendo e condannando senza aspettare i processi. Forse – dico forse – è una violazione del diritto. Bisognerebbe denunciarla alla Procura. Ma quale Procura? Trovarne una che sia “terza”, ecco il dubbio che seminano democraticamente. Perché in quetsta faccenda sono tutti democratici: la commissaria riempita di milioni, il di lei marito, il grand commmis, e la Magistratura Democratica.
https://www.maurizioblondet.it/la-manina-sara-denunciata-alla-procura-ma-quale/?fbclid=IwAR0A26_t8ZdBhjespSZaeXzOEdtRp5KmAbBOLQwKjqzXlO8nVHDctoN9YVw
mercoledì 17 ottobre 2018
Il Reddito di cittadinanza fa impazzire le caste. E i giornali producono fake news
Il Reddito di Cittadinanza è la misura che il MoVimento 5 Stelle porta avanti da anni per dare una speranza a milioni di italiani che sono relegati ai margini della società. Prevede un sostegno economico che tira fuori dalla povertà e un percorso formativo che ti inserisce nel mondo del lavoro. È la misura che decreterà la fine del voto di scambio. Questa prospettiva sta facendo impazzire tutte le caste che sanno che perderanno definitivamente il loro potere e i loro privilegi. Le opposizioni minacciano addirittura di scendere in piazza (contro i poveri e i disoccupati e al fianco delle lobby!), e i giornali al loro servizio inventano ogni tipo di bugia.
Per esempio La Stampa del gruppo Gedi di De Benedetti titola: “Reddito di cittadinanza, molti esclusi al Sud. Il 47% andrà al Nord”. È una mistificazione degna della Pravda per far credere che il Sud sarà penalizzato! Le persone che sono state martoriate dalle folli politiche economiche degli ultimi 20 anni, sempre osannate dai giornalisti economici de La Stampa, sono in tutta Italia. Giovani mai occupati, cinquantenni che hanno perso il lavoro, imprenditori che sono stati costretti a chiudere l’azienda, precari con uno stipendio da fame. Quindi è normale che le persone in difficoltà siano presenti in tutta Italia. Non ci saranno esclusi al sud, come non ci saranno esclusi al nord. Semplicemente la distribuzione delle risorse, finalmente trovate dopo che per anni i giornali avevano raccontato che era impossibile, sarà equa. Questa è la pura e semplice verità, che viene stravolta per scopi propagandistici.
Prima i giornali si erano inventati che il Reddito di Cittadinanza sarebbe andato solo ai cittadini del Sud Italia, raccontando anche con disprezzo che era gente che non voleva lavorare e che quindi non meritava nulla. Ora che i dati dimostrano che il 47% di chi avrà diritto al reddito di cittadinanza risiede al Nord, ci accusano di trascurare il Sud. Prima inventano una fake news e poi la smentiscono con un’altra. Mistificatori seriali!
Ovviamente non ha alcun senso paragonare il Reddito di Cittadinanza con il reddito di inclusione. I beneficiari del REI sono stati meno di un milione, mentre il Reddito di Cittadinanza aiuterà oltre 6 milioni di persone ad uscire dalla povertà e a trovare finalmente un lavoro con la rivoluzione ed il potenziamento dei centri per l’impiego. Ma questo la Stampa lo omette completamente. L’obbiettivo non è l’informazione completa, ma la propaganda squallida contro il MoVimento 5 Stelle, che non gli riesce neppure tanto bene perché ormai, grazie alla Rete, le bugie hanno le gambe cortissime. Più questo post sarà condiviso, più la verità sarà ristabilita.
Il Reddito di Cittadinanza aiuta finalmente tutti gli italiani, da nord a sud, per sancire la parità di diritti sociali di ognuno davanti allo Stato. Chi ci perde sono i potenti che finora hanno fatto il bello e il cattivo tempo, quelli come De Benedetti che tra le altre cose possiede anche La Stampa e La Repubblica. A buon intenditor poche parole.
di MoVimento 5 Stelle
http://altrarealta.blogspot.it/
Per esempio La Stampa del gruppo Gedi di De Benedetti titola: “Reddito di cittadinanza, molti esclusi al Sud. Il 47% andrà al Nord”. È una mistificazione degna della Pravda per far credere che il Sud sarà penalizzato! Le persone che sono state martoriate dalle folli politiche economiche degli ultimi 20 anni, sempre osannate dai giornalisti economici de La Stampa, sono in tutta Italia. Giovani mai occupati, cinquantenni che hanno perso il lavoro, imprenditori che sono stati costretti a chiudere l’azienda, precari con uno stipendio da fame. Quindi è normale che le persone in difficoltà siano presenti in tutta Italia. Non ci saranno esclusi al sud, come non ci saranno esclusi al nord. Semplicemente la distribuzione delle risorse, finalmente trovate dopo che per anni i giornali avevano raccontato che era impossibile, sarà equa. Questa è la pura e semplice verità, che viene stravolta per scopi propagandistici.
Prima i giornali si erano inventati che il Reddito di Cittadinanza sarebbe andato solo ai cittadini del Sud Italia, raccontando anche con disprezzo che era gente che non voleva lavorare e che quindi non meritava nulla. Ora che i dati dimostrano che il 47% di chi avrà diritto al reddito di cittadinanza risiede al Nord, ci accusano di trascurare il Sud. Prima inventano una fake news e poi la smentiscono con un’altra. Mistificatori seriali!
Ovviamente non ha alcun senso paragonare il Reddito di Cittadinanza con il reddito di inclusione. I beneficiari del REI sono stati meno di un milione, mentre il Reddito di Cittadinanza aiuterà oltre 6 milioni di persone ad uscire dalla povertà e a trovare finalmente un lavoro con la rivoluzione ed il potenziamento dei centri per l’impiego. Ma questo la Stampa lo omette completamente. L’obbiettivo non è l’informazione completa, ma la propaganda squallida contro il MoVimento 5 Stelle, che non gli riesce neppure tanto bene perché ormai, grazie alla Rete, le bugie hanno le gambe cortissime. Più questo post sarà condiviso, più la verità sarà ristabilita.
Il Reddito di Cittadinanza aiuta finalmente tutti gli italiani, da nord a sud, per sancire la parità di diritti sociali di ognuno davanti allo Stato. Chi ci perde sono i potenti che finora hanno fatto il bello e il cattivo tempo, quelli come De Benedetti che tra le altre cose possiede anche La Stampa e La Repubblica. A buon intenditor poche parole.
di MoVimento 5 Stelle
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lunedì 15 ottobre 2018
domenica 14 ottobre 2018
LICEALI CONTRO SALVINI
Ho chiesto ad alcuni liceali:
- Io "Come mai tutto sto casino?"
- Una ragazza di 3^ "Perché Salvini è un fascista, anzi, no, è nazista."
- Io "Perché dici che è nazista?"
- Lei "Perché non vuole mettere soldi alle scuole e arresta tutti i profughi."
- Io "Ma Salvini NON si occupa di scuola e poi vuole arrestare solo i delinquenti."
- Lei "Non è vero! Noi abbiamo bisogno di tutti i profughi perché se noi diventiamo dottori, chi coltiva la terra?"
- Io "Come mai state scioperando?"
- Un ragazzo di 19 anni "Perché ci siamo rotto i coglioni di questi vecchi bacucchi della politica italiana."
- Io "Ma, veramente, i due ministri che state contestando sono giovanissimi e appena arrivati al governo."
- Lui "A me che cazzo me ne frega, frate, qua dicono tutti così!"
- Io "come mai tutta sta mobilitazione?"
- Un altro ragazzo più giovane " I proff. hanno detto che questi ministri sono incapaci e vogliono distruggere la scuola."
- Io "Ma tu cosa ne pensi?"
- Lui "A me basta che saltiamo un giorno di scuola!"
- Io "Ma sai, almeno, chi sono i ministri che contestate?"
- Lui "Come si chiama, quella lì, forse Fornero? No, aspetta... chiama alcuni amici e amiche in aiuto... la prima dice, "La Rossa no!"... la seconda dice "No ma che cazzo dici, si chiamano Mattarella e quello scemo di Saviano." (Saviano!?!)... Ma il terzo è il più fenomenale... "Minchia raga, non sapete proprio un cazzo, è contro il governo e la BELDRINI (ha detto e ripetuto proprio BELDRINI) CHE CI STIAMO FACENDO SENTIRE.
Antonio Settembrini
Pasquino Romano
AUGURI
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- Io "Come mai tutto sto casino?"
- Una ragazza di 3^ "Perché Salvini è un fascista, anzi, no, è nazista."
- Io "Perché dici che è nazista?"
- Lei "Perché non vuole mettere soldi alle scuole e arresta tutti i profughi."
- Io "Ma Salvini NON si occupa di scuola e poi vuole arrestare solo i delinquenti."
- Lei "Non è vero! Noi abbiamo bisogno di tutti i profughi perché se noi diventiamo dottori, chi coltiva la terra?"
- Io "Come mai state scioperando?"
- Un ragazzo di 19 anni "Perché ci siamo rotto i coglioni di questi vecchi bacucchi della politica italiana."
- Io "Ma, veramente, i due ministri che state contestando sono giovanissimi e appena arrivati al governo."
- Lui "A me che cazzo me ne frega, frate, qua dicono tutti così!"
- Io "come mai tutta sta mobilitazione?"
- Un altro ragazzo più giovane " I proff. hanno detto che questi ministri sono incapaci e vogliono distruggere la scuola."
- Io "Ma tu cosa ne pensi?"
- Lui "A me basta che saltiamo un giorno di scuola!"
- Io "Ma sai, almeno, chi sono i ministri che contestate?"
- Lui "Come si chiama, quella lì, forse Fornero? No, aspetta... chiama alcuni amici e amiche in aiuto... la prima dice, "La Rossa no!"... la seconda dice "No ma che cazzo dici, si chiamano Mattarella e quello scemo di Saviano." (Saviano!?!)... Ma il terzo è il più fenomenale... "Minchia raga, non sapete proprio un cazzo, è contro il governo e la BELDRINI (ha detto e ripetuto proprio BELDRINI) CHE CI STIAMO FACENDO SENTIRE.
Antonio Settembrini
Pasquino Romano
AUGURI
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TREMONTI: ‘’L’EUROPA VUOLE PER L’ ITALIA LA FINE CHE I PIEMONTESI HANNO FATTO FARE AL REGNO DELLE DUE SICILIE’’
L’ex ministro delle finanze Giulio Tremonti, nel corso della trasmissione In Mezz’ora condotto da Lucia Annunziata, ha criticato espressamente l’Unione Europea, rea secondo l’accademico italiano di aver tradito il suo spirito originario e di viaggiare a due velocità danneggiando in questo modo il nostro Paese.
La polemica che impazza soprattutto sul web e nei confini campani riguarda la frase che Tremonti avrebbe rivolto all’Annunziata per spiegare il ruolo che la Germania e la Francia avrebbero all’interno dell’Unione ed i loro futuri intenti:
“Noi abbiamo perso sovranità, quando con una violentissima torsione politica, che Habermas definisce un dolce colpo di Stato, ci siamo sottomessi al dominio della Germania e della Francia.
Quello che sta avvenendo è la schiavizzazione del Paese e sa cosa vorrebbero farci fare questi amici? Vogliono farci fare la fine che i piemontesi hanno fatto fare al Regno delle Due Sicilie”.
Questa affermazione ha scatenato un mare di polemiche ed è stata a più riprese analizzata socio-politicamente; anche la nota trasmissione radiofonica “La Radiazza” condotta da Gianni Simioli ha affrontato l’argomento con un’ ospitata di Angelo Forgione, scrittore, giornalista ed opinionista.
queste dichiarazioni di Tremonti sono in data 14 dicembre 2017
http://altrarealta.blogspot.it/
La polemica che impazza soprattutto sul web e nei confini campani riguarda la frase che Tremonti avrebbe rivolto all’Annunziata per spiegare il ruolo che la Germania e la Francia avrebbero all’interno dell’Unione ed i loro futuri intenti:
“Noi abbiamo perso sovranità, quando con una violentissima torsione politica, che Habermas definisce un dolce colpo di Stato, ci siamo sottomessi al dominio della Germania e della Francia.
Quello che sta avvenendo è la schiavizzazione del Paese e sa cosa vorrebbero farci fare questi amici? Vogliono farci fare la fine che i piemontesi hanno fatto fare al Regno delle Due Sicilie”.
Questa affermazione ha scatenato un mare di polemiche ed è stata a più riprese analizzata socio-politicamente; anche la nota trasmissione radiofonica “La Radiazza” condotta da Gianni Simioli ha affrontato l’argomento con un’ ospitata di Angelo Forgione, scrittore, giornalista ed opinionista.
queste dichiarazioni di Tremonti sono in data 14 dicembre 2017
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sabato 13 ottobre 2018
13 OTTOBRE 1307: LA FINE DEI TEMPLARI.
Fondato dall’aristocratico Hugo di Payns nel 1118 al termine della prima Crociata, l’Ordine dei Templari era originariamente un ordine monastico. Costituito da 11 frati francesi armati di spada aveva il compito di difendere i pellegrini che viaggiavano lungo le strade fra Jaffa e Gerusalemme. L’Ordine aveva sede sul luogo in cui si riteneva sorgesse nell’antichità il tempio di Salomone e fu riconosciuto dalla Chiesa nel 1129.
Potè così godere di ampi privilegi. Nel 1147 si contavano circa 300 cavalieri, ma presto divennero migliaia. L’influenza dei Templari si allargò rapidamente in tutta Europa e la loro ricchezza, frutto di donazioni e di una oculata amministrazione, crebbe a ritmi vertiginosi. Tanta ricchezza però non poteva non fare gola.
Su pressione del Re di Francia, Filippo il Bello, venerdì 13 ottobre 1307 alle prime luci dell’alba venne dato il via a quanto già pianificato un mese prima: l’arresto di tutti i Cavalieri Templari presenti sul territorio francese e poi in tutta Europa con la confisca dei loro beni. In pochi riuscirono a fuggire e ben 546 Cavalieri vennero imprigionati. Fra di loro il Gran Maestro Jacques de Molay che, sebbene avvisato, non riuscì o non volle mettersi in salvo.
All’Ordine vennero mosse accuse di blasfemia, eresia, sodomia. Appena il giorno prima, il 12 Ottobre, lo stesso Gran Maestro si era trovato al fianco del re, alle esequie di Catherine de Courtenay, moglie di Carlo di Valois, fratello di Filippo il Bello. Con i beni confiscati ai Templari, il re di Francia (tra l'altro debitore di circa 400mila fiorini verso l'Ordine) risanò le finanze del regno e distribuì la gestione e la conduzione di molte attività che prima appartenevano all’Ordine del Tempio.
Contro i Templari venne in seguito istruito un processo per eresia che durerà ben sette anni dal 1307 al 1314. Le accuse potevano contare sulla testimonianza di due Cavalieri espulsi dall’Ordine. Sottoposti a tortura molti Templari confessarono. Jacques de Molay, ebbe la possibilità di salvarsi, ma ritrattò la confessione estorta con la violenza e venne condannato al rogo. Il 18 marzo 1314, all'ora del Vespro, Jacques de Molay e Goffredo di Charney, precettore di Normandia, salirono sul rogo che gli uomini di Filippo IV il Bello avevano preparato su una piccola isola della Senna. Nel 1312 l’Ordine era intanto stato soppresso dal Concilio di Vienne.
Ma nella storia dei Cavalieri Templari i colpi di scena non finirono con la soppressione dell’ordine. Nel 2010 negli archivi segreti del Vaticano la studiosa Barbara Frale portò alla luce un importante documento, denominato Pergamena di Chinon, che comprovava come Papa Clemente V intendesse perdonare i templari assolvendo il loro maestro e gli altri capi dell’ordine dall’accusa di eresia.
L’intento era quello di sospendere l’ordine anziché sopprimerlo, per poi assoggettarlo ad una profonda riforma. Secondo la Pergamena, il 20 agosto 1308 l’accusa da eresia venne derubricata a quella di apostasia.
Ma, visti gli eventi, nemmeno l’autorità del Papa potè fermare la volontà di Filippo il Bello, di sterminare i Templari. La pergamena di Chinon è stata dichiarata autentico da un team di quattro storici di fama mondiale.
Antonio A.
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Potè così godere di ampi privilegi. Nel 1147 si contavano circa 300 cavalieri, ma presto divennero migliaia. L’influenza dei Templari si allargò rapidamente in tutta Europa e la loro ricchezza, frutto di donazioni e di una oculata amministrazione, crebbe a ritmi vertiginosi. Tanta ricchezza però non poteva non fare gola.
Su pressione del Re di Francia, Filippo il Bello, venerdì 13 ottobre 1307 alle prime luci dell’alba venne dato il via a quanto già pianificato un mese prima: l’arresto di tutti i Cavalieri Templari presenti sul territorio francese e poi in tutta Europa con la confisca dei loro beni. In pochi riuscirono a fuggire e ben 546 Cavalieri vennero imprigionati. Fra di loro il Gran Maestro Jacques de Molay che, sebbene avvisato, non riuscì o non volle mettersi in salvo.
All’Ordine vennero mosse accuse di blasfemia, eresia, sodomia. Appena il giorno prima, il 12 Ottobre, lo stesso Gran Maestro si era trovato al fianco del re, alle esequie di Catherine de Courtenay, moglie di Carlo di Valois, fratello di Filippo il Bello. Con i beni confiscati ai Templari, il re di Francia (tra l'altro debitore di circa 400mila fiorini verso l'Ordine) risanò le finanze del regno e distribuì la gestione e la conduzione di molte attività che prima appartenevano all’Ordine del Tempio.
Contro i Templari venne in seguito istruito un processo per eresia che durerà ben sette anni dal 1307 al 1314. Le accuse potevano contare sulla testimonianza di due Cavalieri espulsi dall’Ordine. Sottoposti a tortura molti Templari confessarono. Jacques de Molay, ebbe la possibilità di salvarsi, ma ritrattò la confessione estorta con la violenza e venne condannato al rogo. Il 18 marzo 1314, all'ora del Vespro, Jacques de Molay e Goffredo di Charney, precettore di Normandia, salirono sul rogo che gli uomini di Filippo IV il Bello avevano preparato su una piccola isola della Senna. Nel 1312 l’Ordine era intanto stato soppresso dal Concilio di Vienne.
Ma nella storia dei Cavalieri Templari i colpi di scena non finirono con la soppressione dell’ordine. Nel 2010 negli archivi segreti del Vaticano la studiosa Barbara Frale portò alla luce un importante documento, denominato Pergamena di Chinon, che comprovava come Papa Clemente V intendesse perdonare i templari assolvendo il loro maestro e gli altri capi dell’ordine dall’accusa di eresia.
L’intento era quello di sospendere l’ordine anziché sopprimerlo, per poi assoggettarlo ad una profonda riforma. Secondo la Pergamena, il 20 agosto 1308 l’accusa da eresia venne derubricata a quella di apostasia.
Ma, visti gli eventi, nemmeno l’autorità del Papa potè fermare la volontà di Filippo il Bello, di sterminare i Templari. La pergamena di Chinon è stata dichiarata autentico da un team di quattro storici di fama mondiale.
Antonio A.
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giovedì 11 ottobre 2018
Spread, Ue, mercati. L'economista Bifarini: "Lasciare l'Euro si può e si deve"
L'intervista esclusiva di Affaritaliani a Ilaria Bifarini. "Il governo Lega-m5s è espressione del desiderio del cambiamento degli italiani"di Marco Zonetti
espressione del desiderio del cambiamento degli italiani"di Marco Zonetti
In questo periodo storico in cui si susseguono allarmanti notizie riguardanti spread, mercati in subbuglio, bocciature da parte dell'Unione Europea, alle quali replicano con risposte perentorie e minacciose, o in alternativa ottimistiche e serafiche i rappresentanti del Governo Lega-m5s, torna di grande attualità il saggio Neoliberismo e manipolazione di massa. Storia di una bocconiana redenta, scritto e pubblicato nel 2017 dall'economista Ilaria Bifarini.
Laureata per l'appunto all'Università Luigi Bocconi di Milano in Economia delle Pubbliche amministrazioni e delle Organizzazioni Internazionali e titolare di un master in Studi Diplomatici, incontriamo la dottoressa Bifarini a margine di un partecipatissimo convegno organizzato dal centro CCC, Cultura, Civismo e Comunità, nel quale la giovane economista ha calamitato l'attenzione del pubblico con il suo approccio "politicamente scorretto" alle vessate questioni economico-finanziarie. Diatribe che fanno il bello e il cattivo tempo nei talk show televisivi, nei quali la dottoressa Bifarini è ormai ospite praticamente fissa. In questo marasma di voci via via più catastrofiche su eventuali disastri incombenti, Affaritaliani.it ha chiesto all'economista delucidazioni sulla situazione presente e futura dell'Italia.
D: Nel suo celebrato saggio riguardo al neoliberismo e alla manipolazione da parte dei media, lei tratta degli inganni della "narrazione mainstream", grazie ai quali le élite sarebbero riuscite a dominare il popolo e le masse. In questo particolare periodo storico in Italia, e soprattutto dopo la previsione del Def da parte del governo M5s-Lega, stiamo assistendo come nel 2011 a un continuo battage mediatico sui pericoli dell'innalzamento dello spread e della reazione negativa dei mercati. Allarmi fondati o, per l'appunto, inganno delle élite per affossare il "cambiamento"?
R: La cosa drammatica di questo periodo storico è che la manipolazione ha agito talmente in profondità che l’opinione pubblica ha interiorizzato una serie di costruzioni ingannevoli create dall’élite. ll bombardamento mediatico e l’adesione unanime a un modello economico fallace e infondato hanno creato una narrazione falsata della realtà.
D: Può fare un esempio di come tale "narrazione falsata" incida sulla vita quotidiana del cittadino, magari non eccessivamente informato?
R: Si è arrivati alla situazione paradossale per la quale il cittadino medio, il cosiddetto uomo della strada, anziché preoccuparsi dell’alto livello della disoccupazione e della bassa crescita dell’economia nazionale rivolge la sua attenzione a un differenziale tra tassi di rendimento di titoli di Stato, che nulla dice dell’economia e dello stato di salute del paese. Con una forza pervasiva senza uguali l’ideologia neoliberista, che altro non è che il culto e l’idolatria per i mercati, ha spostato l’attenzione dall’economia reale, quella dei cittadini e delle famiglie, del lavoro e della produzione, all’economia intangibile dei mercati e della finanza. Per dirla nel gergo degli economisti, il mondo di Wall Street ha soppiantato quello di Main Street.
D: E, secondo lei, quale potrebbe essere la via d'uscita da questa situazione?
R: Occorre ritornare a una concezione dell’economia che metta al centro l’uomo e non la finanza, che è uno strumento di supporto dell’economia reale. Per farlo è necessario scrollarsi di dosso decenni e decenni di abile manipolazione di massa da parte dei media finalizzata a garantire gli interessi e la preseverazione dell’élite al potere.
D: Cosa ne pensa dell'esecutivo giallo-verde? E' nato per durare ed è in grado di giovare al Paese, o - come vogliono i suoi detrattori - si tratta in realtà di una mera operazione di propaganda utile a fare incetta di consensi in vista delle elezioni europee?
R: Questo esecutivo è l’espressione compiuta del desiderio di cambiamento da parte di milioni di elettori italiani, che alle urne hanno bocciato compatti una classe politica che non agiva negli interessi del Paese. Si tratta di una cesura totale con il passato, che segna un rinnovamento della politica e dei suoi attori. Gli elettori hanno acquisito maggiore consapevolezza del proprio potere democratico e si è ridotta la distanza tra classe politica e popolazione. Quello che la ormai vecchia politica, sostenuta dalla cassa di risonanza dei media mainstream, taccia di populismo è in realtà un governo fatto di persone più vicine ai cittadini comuni, che con essi si identificano e quindi hanno instaurato un rapporto più umano.
D: A suo parere, le varie divergenze fisiologiche tra Lega e m5s non porteranno prima o poi alla frattura insanabile tra le due forze politiche al governo?
R: Di certo persistono delle differenze ideologiche importanti tra i due partiti della coalizione giallo-verde, che potrebbero metterne a repentaglio la tenuta. Tuttavia una cosa è chiara: si è aperta una nuova fase storica in cui i cittadini, e quindi il popolo, hanno un peso sostanziale. In questo senso, e non nell’uso dispregiativo che ne viene fatto dalla narrazione dominante, andrebbe inteso il concetto di populismo.
D: A tal proposito, abbiamo assistito in questi anni all'ascesa folgorante e all'altrettanto repentina caduta di Matteo Renzi, il premier più giovane della Storia d'Italia che doveva rappresentare la novità. In che cosa Renzi, spesso accusato di strizzare l'occhio al "populismo", era diverso rispetto alla compagine che ora governa il Paese?
R: Nonostante la giovane età anagrafica, Renzi non era la novità bensì la massima rappresentazione della vecchia politica, fatta di una gestione elitarista del potere. E quella politica è tramontata per sempre.
D: Nel maggio 2019 si terranno le tanto attese (nonché temute) elezioni europee. Al momento, l'estrema destra vola in Germania e l'alleanza CdU-CSU è in affanno, così come in Francia Emmanuel Macron si attesta ai minimi storici della sua popolarità. Alla luce di tutto ciò e di altri segnali non meno significativi in altri Paesi membri, lei ritiene che un possibile fronte sovranista possa davvero imporsi alle urne nel maggio 2019 e cambiare il volto dell'Europa?
R: Le politiche economiche di matrice neoliberista dell’UE hanno aumentato ovunque la povertà della popolazione e frenato la crescita, creando scontento tra i cittadini. Inoltre l’incapacità di gestire i flussi migratori massivi di questi ultimi anni ha provocato scontento e disagi sociali. Le politiche UE dovevano aumentare il senso di solidarietà e coesione tra Stati, ma hanno sortito l’effetto opposto. Questo perché non si può spingere troppo oltre il concetto di globalizzazione politica ed economica senza tener conto delle profonde diversità e peculiarità tra Stati. Vorrebbe dire rinunciare alla propria democrazia e all’interesse nazionale, e questo i cittadini non sono più disposti ad accettarlo.
D: Nel suo libro "I coloni dell'Austerity. Africa, neoliberismo e migrazioni di massa", lei illustra come il colonialismo nel "continente nero" non sia mai svanito del tutto e che, per esempio, la Francia continui a dominare di fatto 14 Stati influenzandone l'Economia attraverso il Franco Cfa. Una situazione che adombra i rapporti fra l'Unione Europea e gli Stati membri. E' azzardato dire che l'Italia, così come altri paesi riuniti sotto l'egida dell'UE, sia de facto colonizzata dall'Ue, e in particolare dall'asse franco-tedesco?
R: Il franco CFA è a tutti gli effetti una moneta coloniale imposta a 14 paesi francofoni dell’Africa sub sahariana che non hanno sovranità monetaria e sono costretti a versare il 50% delle proprie riserve valutarie alla Banca di Francia. Quest’area, insieme all’Eurozona, è l’unico caso al mondo di unione monetaria(fatta eccezione per alcune isolette non rilevanti dei Caraibi). Le analogie tra le politiche neoliberiste imposte all’Africa neocoloniale e quelle imposte agli Stati europei sono molteplici e impressionanti. La loro scoperta mi ha spinto a scrivere questo libro, “I coloni dell’austerity” appunto, che rivela come le nuove armi del debito e delle conseguenti politiche di austerità siano lo strumento più potente utilizzato a livello mondiale per colonizzare i Paesi. Il Terzo Mondo è stato il territorio di sperimentazioni di tali politiche che oggi sono adottate anche nelle economie avanzate come la nostra. Esse non fanno altro che aumentare la povertà e la disuguaglianza a livello mondiale, a unico vantaggio di un élite sempre più ristretta e potente.
D: Politiche di austerity che lei dunque boccia tout court?
R: Decisamente sì. Per conoscere il loro potenziale distruttivo basta guardare le condizioni in cui versa il Continente africano, territorio di depredazione e di perpetrato colonialismo da parte della Francia e del nuovo rivale cinese. La Germania, attraverso gli strumenti del nuovo colonialismo economico, esercita un’egemonia incontrastata nel resto dell’Europa. Gli effetti devastanti delle sue politiche di austerity imposte alla Grecia ne sono un esempio plastico.
D: Ogni volta che qualche forza politica in Italia ventila l'ipotesi di un'uscita dall'Euro, tale ipotesi scatena un putiferio e viene liquidata come un'utopia, o una distopia a seconda degli interlocutori. Lo stesso primo ministro Giuseppe Conte si è affrettato recentemente a rassicurare Bruxelles sul fatto che l'Euro è imprescindibile e indiscutibile. Secondo lei, pensare a una Italexit è davvero un'assurdità foriera di sciagure inenarrabili o tale spauracchio di possibili catastrofi fa sempre parte dell'ingannevole "narrazione mainstream" di cui sopra?
R: Ormai sulla questione dell’uscita dall’euro si è creato un vero tabù. In realtà diversi premi Nobel dell’economia concordano sulla fallimentarietà del progetto Euro. La moneta unica è stata una pessima idea, non esistevano e non esistono i presupposti per realizzare un’unione monetaria tra economia così diverse. Questo ha portato a un acuirsi del divario tra i cosiddetti paesi del centro e della periferia. La privazione di strumenti di politica monetaria conseguente alla moneta unica ha impedito ad alcune economie di reagire alla crisi del 2008. In generale, la crescita dell’intera area euro è stata molto bassa, e anche quella della Germania è in tendenziale ribasso.
D: Può fornirci qualche dato al riguardo?
R: Nel periodo compreso tra il 2007 e il 2015 mentre i paesi dell’euro che non hanno la moneta unica sono cresciuti di un 8,1%, l’Eurozona è rimasta inchiodata a uno 0,6%. L’Italia, la cui entrata nell’Eurozona è stata frutto di una forzatura politica voluta dall’allora governo, è uno dei paesi che ha risentito maggiormente della mancata crescita.
D: Lei pertanto esclude che l'Italia possa tornare a crescere in futuro?
R: Intrappolata come è nella morsa del contenimento del debito e dell’austerity imposti da Bruxelles risulta praticamente impossibile che possa ritornare a un percorso di crescita come quello del passato. Rimanere nell’euro significa prolungare un’agonia e dire per sempre addio alla posizione in cima alle classifiche delle potenze economiche mondiali.
D: Alla luce di quanto afferma, quindi, lei non considera soltanto plausibile l'uscita dall'euro ma addirittura auspicabile?
R: Uscire da una moneta unica creata meno di vent’anni fa e riconosciuta come un esperimento fallito è una possibilità più che plausibile e una strada da percorrere se si vuole recuperare la sovranità economica e anche politica. L’enfasi sugli effetti nefasti attribuiti all’Italexit sono chiaramente frutto di un’abile e martellante propaganda che ha tutto l’interesse a mantenere lo status quo.
http://www.affaritaliani.it/economia/spread-ue-mercati-l-economista-bifarini-lasciare-l-euro-si-puo-e-si-deve-565244.html
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espressione del desiderio del cambiamento degli italiani"di Marco Zonetti
In questo periodo storico in cui si susseguono allarmanti notizie riguardanti spread, mercati in subbuglio, bocciature da parte dell'Unione Europea, alle quali replicano con risposte perentorie e minacciose, o in alternativa ottimistiche e serafiche i rappresentanti del Governo Lega-m5s, torna di grande attualità il saggio Neoliberismo e manipolazione di massa. Storia di una bocconiana redenta, scritto e pubblicato nel 2017 dall'economista Ilaria Bifarini.
Laureata per l'appunto all'Università Luigi Bocconi di Milano in Economia delle Pubbliche amministrazioni e delle Organizzazioni Internazionali e titolare di un master in Studi Diplomatici, incontriamo la dottoressa Bifarini a margine di un partecipatissimo convegno organizzato dal centro CCC, Cultura, Civismo e Comunità, nel quale la giovane economista ha calamitato l'attenzione del pubblico con il suo approccio "politicamente scorretto" alle vessate questioni economico-finanziarie. Diatribe che fanno il bello e il cattivo tempo nei talk show televisivi, nei quali la dottoressa Bifarini è ormai ospite praticamente fissa. In questo marasma di voci via via più catastrofiche su eventuali disastri incombenti, Affaritaliani.it ha chiesto all'economista delucidazioni sulla situazione presente e futura dell'Italia.
D: Nel suo celebrato saggio riguardo al neoliberismo e alla manipolazione da parte dei media, lei tratta degli inganni della "narrazione mainstream", grazie ai quali le élite sarebbero riuscite a dominare il popolo e le masse. In questo particolare periodo storico in Italia, e soprattutto dopo la previsione del Def da parte del governo M5s-Lega, stiamo assistendo come nel 2011 a un continuo battage mediatico sui pericoli dell'innalzamento dello spread e della reazione negativa dei mercati. Allarmi fondati o, per l'appunto, inganno delle élite per affossare il "cambiamento"?
R: La cosa drammatica di questo periodo storico è che la manipolazione ha agito talmente in profondità che l’opinione pubblica ha interiorizzato una serie di costruzioni ingannevoli create dall’élite. ll bombardamento mediatico e l’adesione unanime a un modello economico fallace e infondato hanno creato una narrazione falsata della realtà.
D: Può fare un esempio di come tale "narrazione falsata" incida sulla vita quotidiana del cittadino, magari non eccessivamente informato?
R: Si è arrivati alla situazione paradossale per la quale il cittadino medio, il cosiddetto uomo della strada, anziché preoccuparsi dell’alto livello della disoccupazione e della bassa crescita dell’economia nazionale rivolge la sua attenzione a un differenziale tra tassi di rendimento di titoli di Stato, che nulla dice dell’economia e dello stato di salute del paese. Con una forza pervasiva senza uguali l’ideologia neoliberista, che altro non è che il culto e l’idolatria per i mercati, ha spostato l’attenzione dall’economia reale, quella dei cittadini e delle famiglie, del lavoro e della produzione, all’economia intangibile dei mercati e della finanza. Per dirla nel gergo degli economisti, il mondo di Wall Street ha soppiantato quello di Main Street.
D: E, secondo lei, quale potrebbe essere la via d'uscita da questa situazione?
R: Occorre ritornare a una concezione dell’economia che metta al centro l’uomo e non la finanza, che è uno strumento di supporto dell’economia reale. Per farlo è necessario scrollarsi di dosso decenni e decenni di abile manipolazione di massa da parte dei media finalizzata a garantire gli interessi e la preseverazione dell’élite al potere.
D: Cosa ne pensa dell'esecutivo giallo-verde? E' nato per durare ed è in grado di giovare al Paese, o - come vogliono i suoi detrattori - si tratta in realtà di una mera operazione di propaganda utile a fare incetta di consensi in vista delle elezioni europee?
R: Questo esecutivo è l’espressione compiuta del desiderio di cambiamento da parte di milioni di elettori italiani, che alle urne hanno bocciato compatti una classe politica che non agiva negli interessi del Paese. Si tratta di una cesura totale con il passato, che segna un rinnovamento della politica e dei suoi attori. Gli elettori hanno acquisito maggiore consapevolezza del proprio potere democratico e si è ridotta la distanza tra classe politica e popolazione. Quello che la ormai vecchia politica, sostenuta dalla cassa di risonanza dei media mainstream, taccia di populismo è in realtà un governo fatto di persone più vicine ai cittadini comuni, che con essi si identificano e quindi hanno instaurato un rapporto più umano.
D: A suo parere, le varie divergenze fisiologiche tra Lega e m5s non porteranno prima o poi alla frattura insanabile tra le due forze politiche al governo?
R: Di certo persistono delle differenze ideologiche importanti tra i due partiti della coalizione giallo-verde, che potrebbero metterne a repentaglio la tenuta. Tuttavia una cosa è chiara: si è aperta una nuova fase storica in cui i cittadini, e quindi il popolo, hanno un peso sostanziale. In questo senso, e non nell’uso dispregiativo che ne viene fatto dalla narrazione dominante, andrebbe inteso il concetto di populismo.
D: A tal proposito, abbiamo assistito in questi anni all'ascesa folgorante e all'altrettanto repentina caduta di Matteo Renzi, il premier più giovane della Storia d'Italia che doveva rappresentare la novità. In che cosa Renzi, spesso accusato di strizzare l'occhio al "populismo", era diverso rispetto alla compagine che ora governa il Paese?
R: Nonostante la giovane età anagrafica, Renzi non era la novità bensì la massima rappresentazione della vecchia politica, fatta di una gestione elitarista del potere. E quella politica è tramontata per sempre.
D: Nel maggio 2019 si terranno le tanto attese (nonché temute) elezioni europee. Al momento, l'estrema destra vola in Germania e l'alleanza CdU-CSU è in affanno, così come in Francia Emmanuel Macron si attesta ai minimi storici della sua popolarità. Alla luce di tutto ciò e di altri segnali non meno significativi in altri Paesi membri, lei ritiene che un possibile fronte sovranista possa davvero imporsi alle urne nel maggio 2019 e cambiare il volto dell'Europa?
R: Le politiche economiche di matrice neoliberista dell’UE hanno aumentato ovunque la povertà della popolazione e frenato la crescita, creando scontento tra i cittadini. Inoltre l’incapacità di gestire i flussi migratori massivi di questi ultimi anni ha provocato scontento e disagi sociali. Le politiche UE dovevano aumentare il senso di solidarietà e coesione tra Stati, ma hanno sortito l’effetto opposto. Questo perché non si può spingere troppo oltre il concetto di globalizzazione politica ed economica senza tener conto delle profonde diversità e peculiarità tra Stati. Vorrebbe dire rinunciare alla propria democrazia e all’interesse nazionale, e questo i cittadini non sono più disposti ad accettarlo.
D: Nel suo libro "I coloni dell'Austerity. Africa, neoliberismo e migrazioni di massa", lei illustra come il colonialismo nel "continente nero" non sia mai svanito del tutto e che, per esempio, la Francia continui a dominare di fatto 14 Stati influenzandone l'Economia attraverso il Franco Cfa. Una situazione che adombra i rapporti fra l'Unione Europea e gli Stati membri. E' azzardato dire che l'Italia, così come altri paesi riuniti sotto l'egida dell'UE, sia de facto colonizzata dall'Ue, e in particolare dall'asse franco-tedesco?
R: Il franco CFA è a tutti gli effetti una moneta coloniale imposta a 14 paesi francofoni dell’Africa sub sahariana che non hanno sovranità monetaria e sono costretti a versare il 50% delle proprie riserve valutarie alla Banca di Francia. Quest’area, insieme all’Eurozona, è l’unico caso al mondo di unione monetaria(fatta eccezione per alcune isolette non rilevanti dei Caraibi). Le analogie tra le politiche neoliberiste imposte all’Africa neocoloniale e quelle imposte agli Stati europei sono molteplici e impressionanti. La loro scoperta mi ha spinto a scrivere questo libro, “I coloni dell’austerity” appunto, che rivela come le nuove armi del debito e delle conseguenti politiche di austerità siano lo strumento più potente utilizzato a livello mondiale per colonizzare i Paesi. Il Terzo Mondo è stato il territorio di sperimentazioni di tali politiche che oggi sono adottate anche nelle economie avanzate come la nostra. Esse non fanno altro che aumentare la povertà e la disuguaglianza a livello mondiale, a unico vantaggio di un élite sempre più ristretta e potente.
D: Politiche di austerity che lei dunque boccia tout court?
R: Decisamente sì. Per conoscere il loro potenziale distruttivo basta guardare le condizioni in cui versa il Continente africano, territorio di depredazione e di perpetrato colonialismo da parte della Francia e del nuovo rivale cinese. La Germania, attraverso gli strumenti del nuovo colonialismo economico, esercita un’egemonia incontrastata nel resto dell’Europa. Gli effetti devastanti delle sue politiche di austerity imposte alla Grecia ne sono un esempio plastico.
D: Ogni volta che qualche forza politica in Italia ventila l'ipotesi di un'uscita dall'Euro, tale ipotesi scatena un putiferio e viene liquidata come un'utopia, o una distopia a seconda degli interlocutori. Lo stesso primo ministro Giuseppe Conte si è affrettato recentemente a rassicurare Bruxelles sul fatto che l'Euro è imprescindibile e indiscutibile. Secondo lei, pensare a una Italexit è davvero un'assurdità foriera di sciagure inenarrabili o tale spauracchio di possibili catastrofi fa sempre parte dell'ingannevole "narrazione mainstream" di cui sopra?
R: Ormai sulla questione dell’uscita dall’euro si è creato un vero tabù. In realtà diversi premi Nobel dell’economia concordano sulla fallimentarietà del progetto Euro. La moneta unica è stata una pessima idea, non esistevano e non esistono i presupposti per realizzare un’unione monetaria tra economia così diverse. Questo ha portato a un acuirsi del divario tra i cosiddetti paesi del centro e della periferia. La privazione di strumenti di politica monetaria conseguente alla moneta unica ha impedito ad alcune economie di reagire alla crisi del 2008. In generale, la crescita dell’intera area euro è stata molto bassa, e anche quella della Germania è in tendenziale ribasso.
D: Può fornirci qualche dato al riguardo?
R: Nel periodo compreso tra il 2007 e il 2015 mentre i paesi dell’euro che non hanno la moneta unica sono cresciuti di un 8,1%, l’Eurozona è rimasta inchiodata a uno 0,6%. L’Italia, la cui entrata nell’Eurozona è stata frutto di una forzatura politica voluta dall’allora governo, è uno dei paesi che ha risentito maggiormente della mancata crescita.
D: Lei pertanto esclude che l'Italia possa tornare a crescere in futuro?
R: Intrappolata come è nella morsa del contenimento del debito e dell’austerity imposti da Bruxelles risulta praticamente impossibile che possa ritornare a un percorso di crescita come quello del passato. Rimanere nell’euro significa prolungare un’agonia e dire per sempre addio alla posizione in cima alle classifiche delle potenze economiche mondiali.
D: Alla luce di quanto afferma, quindi, lei non considera soltanto plausibile l'uscita dall'euro ma addirittura auspicabile?
R: Uscire da una moneta unica creata meno di vent’anni fa e riconosciuta come un esperimento fallito è una possibilità più che plausibile e una strada da percorrere se si vuole recuperare la sovranità economica e anche politica. L’enfasi sugli effetti nefasti attribuiti all’Italexit sono chiaramente frutto di un’abile e martellante propaganda che ha tutto l’interesse a mantenere lo status quo.
http://www.affaritaliani.it/economia/spread-ue-mercati-l-economista-bifarini-lasciare-l-euro-si-puo-e-si-deve-565244.html
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mercoledì 10 ottobre 2018
IN -SHADOW
un viaggio visionario attraverso l'inconscio frammentato della nostra epoca moderna, e con coraggio affronta l'Ombra.
I modi di vita della nostra epoca, il controllo, i social, il telefonino
una vita dedicata a nutrire i nostri EGO insaziabili
IvanoV
IN SHADOW - "A Modern Odyssey" - corto animato
Angosciante perchè specchio fedele dello stato di marionette inconsapevoli investite da un ininterrotto flusso ipnotico che sono gli uomini. Uno schiaffo a mano piena, nettare prelibato per coloro che stanno provando a scarnificarsi in nome di una Verità superiore. Gli altri non andranno oltre i 30 secondi ...
IvanoV
IN SHADOW - "A Modern Odyssey" - corto animato
Angosciante perchè specchio fedele dello stato di marionette inconsapevoli investite da un ininterrotto flusso ipnotico che sono gli uomini. Uno schiaffo a mano piena, nettare prelibato per coloro che stanno provando a scarnificarsi in nome di una Verità superiore. Gli altri non andranno oltre i 30 secondi ...
Antonio
Aspetta un miracolo invece di combattere la tua pigrizia, con te stesso. Se non possiamo salvarci, nessuno e niente ci salverà, non ci sarà mai un miracolo, non speriamo in libertà, siamo allevati come conigli da macello. Solo la lotta, solo la forza, solo l'azione ci salverà, cercherà e troverà, guarderà e vedrà! Ricorda che la massa della mandria è sottomessa, non siamo un gregge, non siamo schiavi, ma viviamo esattamente come uno stormo di stupidi schiavi pigri! Non puoi svegliarti se sei troppo pigro per vivere, pensare, cercare, imparare, amare, creare e combattere per te stesso e il tuo mondo.
Aspetta un miracolo invece di combattere la tua pigrizia, con te stesso. Se non possiamo salvarci, nessuno e niente ci salverà, non ci sarà mai un miracolo, non speriamo in libertà, siamo allevati come conigli da macello. Solo la lotta, solo la forza, solo l'azione ci salverà, cercherà e troverà, guarderà e vedrà! Ricorda che la massa della mandria è sottomessa, non siamo un gregge, non siamo schiavi, ma viviamo esattamente come uno stormo di stupidi schiavi pigri! Non puoi svegliarti se sei troppo pigro per vivere, pensare, cercare, imparare, amare, creare e combattere per te stesso e il tuo mondo.
Alex
Lord Vlogs
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martedì 9 ottobre 2018
FB la planetaria commedia delle maschere!
Facebook è stato costruito ed è diventato un potente "eggregora", un non-luogo che si nutre del tempo delle persone.
Quanti di voi possono negare di aver più volte provato una irragionevole energia dovuta alle emozioni forti durante le interazioni con altri individui su Facebook ?
Possiamo usare lo strumento in un modo saggio oppure farci usare dallo strumento. A noi la scelta, che forse purtroppo abbiamo già ,fatto, se scelta si puo' chiamare.Il pensiero psicotico all'interno della Piattaforma è incessante dovuto alla "discussione interiore" leggendo un commento o reagendo ad un post ect.
E il pensiero psicotico incessante inibisce l'Atto, riducendo la nostra energia ad un temporaneo deposito da versare all'interno dell'Eggregore Facebook.
Il problema, diversamente dai precedenti social network, è che Facebook ha raggiunto una copertura enorme nel mondo con la creazione di identita' e pensieri; questo non in termini di numero di persone collegate (non solo almeno), ma in termini di attività (mentale).L'uso ossessivo-compulsivo (il pensiero psicotico è incessante dovuto alla "discussione interiore" leggendo un commento o reagendo ad un post ect.) crea inconsciamente e aumenta il "potere" dell' egregora in modo che diventi una propria identità che deve essere nutrito
E con le App trojan di facebook presente negli SmartPhone ?Ciò ha aumentato e intensificato il numero di messaggi e commenti. In realtà il problema non è il contenuto del commento, ma è l'atto stesso di commentare. Il commento è caricato con l'energia vitale che è rivestito con lo stato della persona.E mentre lo si legge questa energia vitale è in trasformazione e si trasferisce nel lettore!
Le emozioni co-creano le sensazioni fisiche. Esse sono la risposta del corpo al nostro modo di pensare. Il nostro modo di pensare, si basa sull'analisi del mondo esterni e dei suoi impulsi ed a sua volta dipende dal nostro sistema di credenze.
La "mente" interpreta costantemente le stimolazioni esterne.Ed è per questo che , spesse volte, la mente mente.
Avete mai visto cosa fanno le persone con il loro telefono, ovunque? Il telefono è sempre a portata di mano, ed ogni volta che non sai cosa fate ti basta tirarla fuori e semplicemente guardarlo.
Più il tempo che fai l'amore con il dispositivo più l' egregora si carica.
Cosa notate ? E' non è un movimento compulsivo e automatico ? Se lo chiedi ti fanno notare che aspettavano un sms, guardavano l'orario, volevano vedere se era ancora in tasca.
Le foto, le immagini, il pensiero,i tuoi sfoghi, di tutto il mondo è li' ... è potenzialmente una planetaria commedia delle maschere!!
E' costruito in maniera geniale, si tratta di qualcosa di ben computato e perverso, creato per alimentare il vostro ego e la vostra personalità anche di più. E ci troviamo tutti a dire " io sono meglio, gli altri coglioni".Tutto ruota intorno alla necessità di attenzione e considerazione,al limite del vampirismo, sia interno nei confronti di se stessi e per se stessi, ed esterna della necessità di essere notato e approvato.Mettiamo le foto migliori, rubiamo citazioni, aforismi , e li spacciamo per nostri, creiamo una rete di "amici"/banda da scagliare contro qualcun'altro o qualcosa per spuntare sempre più in alto rispetto a chissa' cosa poi.
E l'apparenza regna sovrana in un mondo in cui l'ego è misurato dal conteggio dei "like" e dei commenti, tanto da arrivare a usare script e "scambi di iscrizione" per aumentare in maniera truffaldina quel conteggio messo in bella mostra come se più alto sia il numero più considerazione di se si ha.Facebook non ha un impatto "solo" nel creare una mega banca dati sulla "gente del mondo", ma il sistema è strutturato in modo che le sue regole sono imposte su di voi e non vi rendete conto che cosa sta facendo a livello psicologico, sociale ed emotivo (è vero cibo!).FaceBook, per la maggior parte delle "personalita' a stampino" si comporta come un parassita che porta lontano da te "le cose", specialmente l'Atto...e ti dà l'illusione di ricevere visiblita', approvazione e coinvolgimento.
http://compressamente.blogspot.it/2014/05/facebook-il-grande-eggregore-parassita.html
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sabato 6 ottobre 2018
PAOLO SAVONA e IL PIANO B
PAOLO SAVONA:
Se l’Europa decide di mettersi di traverso e di dichiarare guerra all’Italia sulla prossima legge finanziaria, l’Italia potrebbe trovarsi costretta a rispolverare il cosiddetto “Piano B” di Paolo Savona e abbandonare l’Unione. La scelta del premier Conte – appoggiato dai ministri Salvini e Di Maio – di presentare un documento di programmazione economica e finanziaria che non rispetta i vincoli previsti dalla moral suasion di Bruxelles è una scelta coraggiosa. Ma rischia di essere rispedita al mittente dalla Commissione europea.
Se l’Europa dovesse scegliere di “bocciare” la prossima legge finanziaria italiana farebbe certamente una scelta curiosa. Mentre a Macron, quasi certamente, sarà permesso di portare il rapporto deficit/Pil al 2,8% e di farlo con l’obiettivo di fare un maxi-regalo (sotto forma di un taglio delle tasse per un anno) a un elettorato stanco di lui, della moglie e della sua guardia del corpo, perché all’Italia non deve essere permesso di disegnare una legge che permetterebbe al Paese di superare la legge Fornero, di tagliare le tasse nel giro di tre anni e di ridurre la povertà dilagante?
La sensazione è che l’Europa – guidata dalla compagine Merkel-Macron-Juncker – non tolleri chi non si allinea. Chi non è disposto a cedere altra sovranità all’Unione (ad esempio demandando alla “polizia di frontiera europea” di Frontex il controllo delle proprie coste), come l’Italia, potrebbe essere costretto a subire alti livelli di spread e il conseguente declassamento dei titoli di Stato a livelli spazzatura da parte di Moody’s e di Standard’s & Poor, atteso per fine ottobre. Il rischio – se Bruxelles e mercati decidessero, insieme, di scatenare la tempesta perfetta – è che buona parte del deficit aggiuntivo previsto dalla manovra italiana venga bruciato dalla spesa per interessi sui Btp, finendo per aumentare il costo del debito pubblico.
Il rischio è, insomma, che Savona avesse ragione: che l’Unione – che di unione non ha niente – non sia disposta ad accettare politiche economiche non allineate e che a un certo punto sia l’Europa a non volerci più. Così il piano B, per cui Savona è stato tanto criticato all’epoca della formazione del governo, sarebbe non solo utile, ma anche indispensabile. Per un’uscita finalmente ordinata da questa specie di manicomio chiamato Europa.
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Se l’Europa decide di mettersi di traverso e di dichiarare guerra all’Italia sulla prossima legge finanziaria, l’Italia potrebbe trovarsi costretta a rispolverare il cosiddetto “Piano B” di Paolo Savona e abbandonare l’Unione. La scelta del premier Conte – appoggiato dai ministri Salvini e Di Maio – di presentare un documento di programmazione economica e finanziaria che non rispetta i vincoli previsti dalla moral suasion di Bruxelles è una scelta coraggiosa. Ma rischia di essere rispedita al mittente dalla Commissione europea.
Se l’Europa dovesse scegliere di “bocciare” la prossima legge finanziaria italiana farebbe certamente una scelta curiosa. Mentre a Macron, quasi certamente, sarà permesso di portare il rapporto deficit/Pil al 2,8% e di farlo con l’obiettivo di fare un maxi-regalo (sotto forma di un taglio delle tasse per un anno) a un elettorato stanco di lui, della moglie e della sua guardia del corpo, perché all’Italia non deve essere permesso di disegnare una legge che permetterebbe al Paese di superare la legge Fornero, di tagliare le tasse nel giro di tre anni e di ridurre la povertà dilagante?
La sensazione è che l’Europa – guidata dalla compagine Merkel-Macron-Juncker – non tolleri chi non si allinea. Chi non è disposto a cedere altra sovranità all’Unione (ad esempio demandando alla “polizia di frontiera europea” di Frontex il controllo delle proprie coste), come l’Italia, potrebbe essere costretto a subire alti livelli di spread e il conseguente declassamento dei titoli di Stato a livelli spazzatura da parte di Moody’s e di Standard’s & Poor, atteso per fine ottobre. Il rischio – se Bruxelles e mercati decidessero, insieme, di scatenare la tempesta perfetta – è che buona parte del deficit aggiuntivo previsto dalla manovra italiana venga bruciato dalla spesa per interessi sui Btp, finendo per aumentare il costo del debito pubblico.
Il rischio è, insomma, che Savona avesse ragione: che l’Unione – che di unione non ha niente – non sia disposta ad accettare politiche economiche non allineate e che a un certo punto sia l’Europa a non volerci più. Così il piano B, per cui Savona è stato tanto criticato all’epoca della formazione del governo, sarebbe non solo utile, ma anche indispensabile. Per un’uscita finalmente ordinata da questa specie di manicomio chiamato Europa.
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venerdì 5 ottobre 2018
Non è stato di diritto. E’ il “gioco del pollo” UE contro l’Italia
Su Repubblica e sul Corriere sono apparsi titoli simili. E’ legittimo, è legale, regolare, che il banchiere centrale influisca
Su Repubblica e sul Corriere sono apparsi titoli simili. E’ legittimo, è legale, regolare, che il banchiere centrale influisca su un governo attraverso un capo dello Stato che ha dimostrati di essere a questo governo ostile? E’ questo secondo lo “stato di diritto”? In che modo si qualifica – in Costituzione – questa pressione e ingerenza assolutamente irrituale?
In attesa di una risposta (che non verrà), i lettori possono constatare cosa è diventata, nell’eurozona, la mitica “indipendenza della Banca Centrale”: nel fatto che la suddetta BCE difende gelosamente la sua “indipendenza” dai governi, ma per quanto sta a lei si ingerisce nei governi; insomma i governi sono dipendenti dalla banca centrale, esssa ne rigetta l’autonomia nelle scelte politiche. E’ la dimostrazione più plateale che la UE viola lo stato di diritto.
L’altra domanda è perché “Il Colle” abbia voluto far sparare in prima pagina tale titolo. E’ noto da tempo che Mattarella dipende continuamente dai “consigli” di Draghi: lo si è visto nella sua resistenza contro la nomina di Savona, lo scrivono anche i tre media complici:
“I due si consultano il più delle volte al telefono, ma con lo spread alle stelle e il governo sotto pressione hanno preferito vedersi a quattr’occhi” .
E’ consueto che i due si telefonino (ma è costituzionale?) riservatamente; ma stavolta nessuna riservatezza, Mattarella ha voluto informarne in prima pagina attraverso i giornali amici. Sapendo quale sia la dipendenza dei giornalisti quirinalisti dagli umori personali dell’Inquilino, non è pensabile che abbiano sparato la notizia in prima e con tanto rilievo, senza l’autorizzazione diretta dell’Inquilino.
L’avvertimento che mandano è, a leggere i giornali, una minaccia già ripetuta: la BCE non difenderà l’Italia, il debito pubblico italiano, “di fronte ad una una possibile ondata di vendite” dei nostri titoli di debito. Ondata che si prevede “massiccia” quando verrà il “ declassamento da parte delle agenzie di rating. L’Italia è ancora due «tacche» sopra il livello spazzatura […] . Ma il singolo downgrading delle due agenzie più grandi [ Moodys e Standard & Poors] sarebbe, già da solo ,in grado di provocare danni incalcolabili, moltiplicando la sfiducia sui mercati. Per cui la prudenza del governo è d’obbligo”.
Ciò perché “ gli strumenti a disposizione di Draghi sono terminati: dal primo gennaio l’Italia sarà senza rete. In caso di difficoltà avrebbe come unico salvagente il ricorso al cosiddetto «Omt», lo strumento di sostegno finanziario che costringerebbe Roma ad un programma concordato con la Commissione europea e il Fondo salva-Stati. Di fatto il commissariamento del Paese”.
Il punto è che questa minaccia non ha nulla di nuovo. Sono mesi che gli Oettinger si fanno sfuggire “saranno i mercati a insegnare agli italiani per chi votare”, mesi che sentiamo insulti e propositi punitivi da Moscovici e minacce di “durezza” assoluta da Drunker. Mesi che i media seminano il terrore sulla nostra “Insolvenza”.
Che c’è di nuovo? Quale avvertimento di nuove e più efficaci punizioni annuncia la pubblica coordinazione fra Draghi e Mattarella? E’ interessante constatare che i testi de Stampa e Repubblica di fatto ricalcano – copiano – un articolo uscito sul New York Times.
“Complete Insanity’ of Italy Debt Plans May Lead to Huge Restructuring-Euro Officials
Un articolo strano già dalla non-firma (è firmato Reuters, l’agenzia), dove “altissimi esponenti UE” (anonimi) avvertono l’Italia che verrà sottoposta ad una immensa “ristrutturazione del debito” da parte dell’Europa.
Strano e apparentemente contraddittorio il ragionamento: La UE, ci informano gli anonimi seniores della UE (Moscovici , Druncker di sicuro), non aiuterà l’Italia con il fondo di salvataggio del Meccanismo europeo di stabilità (MES) della zona euro, istituito per concedere prestiti ai sovraniesclusi dai mercati – in cambio di riforme”.
Sì, il MES “, ha aiutato la Grecia [sic!] a rimettersi in piedi dopo tre salvataggi successivi per un totale di quasi 250 miliardi di euro” , ma il MES non ha abbastanza fondi per fare prestiti all’Italia – e soprattutto, non c’è la volontà politica: “i membri del Nord non vogliono affatto usare il MES per l’Italia”.
Qui, veramente, i “senior officials” della UE sembrano dar addirittura ragione a Claudio Borghi: stanno dando la prova che l’Italia non ha nessun aiuto da attendersi dalla UE e della BCE. Che non la proteggere dall’assalto speculativo dei mercati, che non la soccorre con i prestiti eccezionali. Conferma che la BCE è solo inutile e dannosa per l’Italia. La conclusione logica è: perché allora dovremmo accettare le condizioni punitive della UE? Visto che la BCE dichiara di non voler funzionare da banca centrale per l’Italia, ma solo per la Francia, la Germania e i “nordici” , è come essere dipendenti dalla banca centrale cinese – che sicuramente ci tratterebbe con più cordialità.
Questa minaccia anonima non fa che spingere alla conclusione: l’Italia non ha altra via di salvezza che uscire dall’euro; invece di lasciarsi “ristrutturare” il debito dalla BCE, che ci manderà la Troika per impoverirci come la Grecia mettendo le mani nei risparmi degli italiani, ci conviene fare default. Smettere di pagare il debito impagabile.
Rovina? Terrore? Nessuno ci farà più credito? A parte il fatto che la Germania ha fatto bancarotta sette volta nella storia recente e l’Italia mai – ha sempre pagato i suoi creditori, l’Italia è dotata di mezzi che la Grecia non aveva, e Francia o Spagna non hanno: un attivo primario del 2,8 per cento.
Spieghiamo per l’ennesima volta: “avanzo primario” significa quello che resta in attivo dopo aver pagato gli interessi sul debito pubblico. Significa che se facciamo bancarotta e “nessuno ci farà più credito”, possiamo reggere senza bisogno di indebitarci con l’estero. Anzi, se facciamo default come la Germania ha già fatto 7 volte, potremmo utilizzare a vantaggio dell’economia e dei lavori pubblici l’immensa cifra (85 miliardi) che oggi dedichiamo a pagare i nostri creditori. Inoltre gli italiani dispongono di quasi 4 mila miliardi di liquidità, più di quanto serve per “coprire” il debito acquistando BOT come abbiamo sempre fatto prima.I beni liquidi degli italiani, 3.793 miliardi d euro, bastano e avanzano per liberare il debito dai “mercati”.
Insomma, secondo ogni apparenza, con le sue minacce la UE ci spinge a fare ciò che ci conviene. Come dice il professor Alan Sked, docente emerito alla London School of Economics:
“La UE ha cominciato a fare il gioco del pollo con l’Italia sulle sue finanze”.
Cosa sia il goco del pollo, ricordiamolo da wikipedia: “L’esemplificazione classica è la sfida del film Gioventù bruciata con James Dean del 1955 in cui due ragazzi fanno una corsa automobilistica lanciando simultaneamente le auto verso un dirupo. Se uno sterza e l’altro continua per un tratto di strada maggiore, il primo farà la figura del coniglio, mentre il secondo guadagnerà il rispetto dei pari. Se entrambi continuano sulla strada, moriranno”.
Chi finirà nel dirupo? Il professor Sked: “..Ma l’Italia non è la Grecia. E’ un contributore netto alla UE [da cui riceve meno di quello che paga], ha un surplus corrente del 2,8%, e un settore industriale più grosso di quello della Francia. I suoi leader possono vedere conveniente uscire dall’euro”.Draghi indipendente da Moscovici – e viceversa.
Naturalmente la BCE può reagire – come ha fatto Draghi alla Grecia – facendo mancare immediatamente i fondi dai Bancomat, con ciò seminando il panico fra la gente. Però ciò renderebbe assolutamente giustificata l’emissione di una moneta parallela nazionale, insomma giustificherebbe il piano B di Savona. Irreversibilmente: che dopo alcune settimnana di tempesta, sarebbe tutto a vantaggio del nostro export, i mercat che tornerebbero a prestarci perché a quel punto saremmo perfettamente solvibili – beninteso con una banca centrale nazionale che faccia da calmiere agli interessi richiesti dalla speculazione.
Insomma pare, dalla lettura accurata delle loro minacce anonime e firmate, che ‘preferiscano provocare la reazione dei “mercati”. Ovviamente le agenzie di rating abbassano il rating; lo spread salta a 500; la BCE le altre banche “sono obbligate” a vendere e svendere i titoli di debito italiani. Portando le banche italiane al fallimento, e alla perita dei risparmi depositati – secondo loro.
Che sia questo il calcolo, lo ha rivelato senza volerlo Giovanni Maria Flick, il notorio ministro della violazione del diritto nel governo Prodi, e allora capo del procuratore Cozzi di Genova, che distaccò presso il suo ministero. Lo ha detto alla 7:
“Popolo italiano, corri alle banche. Prenditi i risparmi e portateli via”.
Flick incita alla corsa agli sportelli. Lui può: Giudice costituzionale per grazia di Napolitano.
Insomma Flick invita a una corsa agli sportelli gli italiani, un bank run che precipiterebbe l’insolvenza. Essendo lui quello che è e membro interno a certi ambienti “senior”, non c’è dubbio che sta riecheggiando il Progetto di lorsignori, quelli che vengono intervistati da “Reuters” sul New York Times.
Uno di questi anonimi esala: “
“The kind of confrontation they would get is way beyond what they could imagine,” a second senior official said…
Ossia letteralmente: “Il tipo di scontro che loro [gli italiani] si beccheranno è molto oltre quello che essi possono immaginare”.
L’unica reazione per ora è quella di Barra Caracciolo, il giurista sottosegretario ai rapporti UE, che nota da giurista all’anonimo alto funzionario intervista, in cui non è difficile immaginare Moscovici o un Drunker, o il suo segretario Selmayr:
Ma ha letto il trattato o pensa che lo “Stato di diritto” sia che l’autorità minaccia i suoi sudditi creando le regole secondo interpretazioni personali?”.
Una nostra che rischia di essere ingenua. Anche l’esortazione di Flick è contraria alla legge e merita una segnalazione alla Consob: ma la Consob a chi obbedisce? Alla Giustizia..Ma quale? L’incontro ostentatamente pubblicizzato di Mattarella e Draghi è forse dentro lo stato di diritto? Sarebbe da porre il questi alla Corte Costituzionale, competente nelle cause che riguardano la presidenza della rep. Ma quale Corte? Quella dove siede Giuliano Amato che ha subito dichiarato il governo appena insediato, praticamente, nazista? Dove ha seduto Flick? No, non eisste una sola istanza dove si possa invocare il diritto.
I nostri due vicepresidenti, e i loro elettori, stiano desti e svegli. E’ il gioco del pollo delle oligarchie, estralegale (in tedesco avrebbe un altro nome), senza limiti per terrorizzare gli elettorati. Hanno armi che loro nemmeno immaginano.
Ricordiamo solo quetso, quando rischiano di saltare i nervi:
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