martedì 27 giugno 2017

13500 PROFUGHI IN DUE GIORNI

Chiudere i porti, respingere i barconi e ultimatum all’UE sui ricollocamenti. O qui sarà guerra civile

Prima di tutto, facciamoci due risate, perché di materiale e di tempo per incazzarsi che ne saranno a bizzeffe. Vi ricordate questa bambina,

ribattezzata dai media occidentali la “Anna Frank di Aleppo”? Figlia di un fiancheggiatore di Al-Nusra, nessuno ha mai torto un capello né a lei, né alla sua famiglia, i tweet strappalacrime sull’assedio li scriveva la madre e, soprattutto, non ha mai cercato di abbandonare Aleppo, visto che era fuori dalla linea di guerriglia. E sapete la novità? La più colossale bufala della propaganda USA in Siria da ieri è tra le persone più influenti al mondo per quella cagata di rivista che è il “Time Magazine”, versione patinata di “Novella 2000” ma meno interessante. Com’era la storia delle fake news? Com’era quella della guerra ai blog che diffondono post-verità? Questi le bufale le dichiarano persino persone più influenti al mondo! Robe da matti. Ora, purtroppo, passiamo alle cose serie.


Ricordate che meno di due settimane fa il Viminale aveva diffuso le cifre dei migranti giunti sulle nostre coste da inizio anno, avendo anche l’ardire di smorzare le polemiche di chi parlava di invasione ormai conclamata? Il 15 giugno si rilevava che da inizio 2017 erano sbarcati sulle coste italiane ben 65.450 migranti, più 17,72% di sbarchi su base annua. Bazzecole. Solo negli ultimi due giorni le navi della Guardia costiera hanno tratto in salvo oltre 13mila clandestini, un dato che porta il novero totale a 73.380 migranti: si tratta del 14,42% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando gli arrivi erano stati 64.133. Soltanto nella giornata di ieri, come riferisce la Guardia costiera, sono stati salvati oltre 5mila migranti. Navigavano a bordo di cinque barche e diciotto gommoni e, quando erano ancora al largo delle coste libiche, sono stati raggiunti da diverse unità della Guardia costiera, delle mitiche ONG e da alcuni rimorchiatori “dirottati” per i soccorsi.

Non finisce qui. Come riferisce “Repubblica”, infatti, altri 8.500 migranti al momento si trovano a bordo di quattordici navi che, nelle prossime ore, li porteranno nei porti della Sicilia e della Calabria. Ma non basta. Perché i nostri vicini, leggi francesi, austriaci e svizzeri non sono coglioni come noi, loro le frontiere non solo le chiudono, le sigillano proprio. Se ne sono accorti a Ventimiglia, teatro dell’ennesimo tentativo di ingresso in Francia messo in atto da un gruppo di clandestini, respinti più volte e senza tanti complimenti dalla Gendarmerie di frontiera nelle scorse settimane. Un tentativo avventuroso stavolta, visto che si è basato sulla risalita del fiume Roja. Prima le risorse erano accampate sugli argini del fiume, dove dormivano sommersi dai rifiuti, tra stracci e sporcizia, mentre in queste ore se ne stanno nascosti nei boschi tra i comuni di Ventimiglia e Olivetta San Michele a un passo dal confine francese.

In 400 profughi, poco dopo la mezzanotte di ieri, hanno lasciato l’accampamento sugli argini del fiume e ora cercano di valicare il confine, guidati da alcuni attivisti tedeschi: il tutto, per evitare lo sgombero dopo l’ordinanza di pulizia del greto del fiume emessa dal sindaco di Ventimiglia. A tal fine, la scorsa notte carabinieri e polizia hanno cercato di disperdere il gruppo dei profughi, tutti sudanesi, lanciando lacrimogeni ma i migranti si sono divisi e sono riusciti a far perdere le loro tracce, spargendosi nei boschi. Deve essere la stessa tribù cui appartiene Igor il russo.

Per tutta la notte scorsa, i nostri soldi – già allegramente buttati nel cesso per droni e cani molecolari nelle campagne del ferrarese, mentre Igor beveva uno spritz chissà dove – sono stati investiti in agenti di carabinieri e polizia che si alternavano per sorvegliare il passo a Olivetta, mentre l’elicottero della polizia era in sorvolo pattugliando dall’alto la zona di frontiera. I migranti – guidati dai volontari tedeschi a cui auguro l’incontro ravvicinato con un fulmine il prima possibile, visto che il Nord è attraversato da forti perturbazioni – si sono diretti verso il colle di Tenda, camminando nel greto del fiume per oltre cinque chilometri verso la Francia. Poi una volta giunti a Calvo, il gruppo si è diviso. “Chiediamo di avere la nostra dignità di uomini – avevano detto i clandestini – e se la Francia ci respinge, deve intervenire l’Europa a garantire i nostri diritti. Siamo qui da giorni, settimane, mesi. Viviamo in un fiume perché nel campo della Croce Rossa non c’è posto per tutti. Alcuni di noi hanno tentato anche una cinquantina di volte di attraversare il confine ma la polizia francese ci ha sempre respinti. Nessuno di noi vuole restare in Italia: oggi vogliamo riuscire a raggiungere la Francia per avere lì una vita che sia dignitosa”.


Capito? L’Europa DEVE intervenire per garantire i LORO DIRITTI. Diritti di cosa, di grazia, visto che siete in Italia in flagranza di clandestinità? A me non frega più un beato cazzo né delle guerre, né delle persecuzioni, né della fame, né della sete, né della colite o della periartrite scapolo-omerale: avete rotto i coglioni. Voi e chi al governo fa arrivare 13.500 clandestini in due giorni: l’Italia non è un centro d’accoglienza a cielo aperto e, siccome i nostri amati vicini, in testa quel fenomeno di Macron a cui tutta la stampa italiana lecca il culo da un mese, giustamente sigillano le frontiere perché di risorse che fanno danni e drenano risorse ne hanno fin troppe, ora è giunto il tempo di chiudere i porti, schierare i carabinieri come a Sigonella e arrestare tutti gli operatori di ONG per cui si configura il reato di favoreggiamento. A partire dai sudditi di Frau Merkel, le venisse un attacco di dissenteria fulminante che la accompagna fino al voto di settembre, che stanno guidando i sudanesi nella loro gita tra i boschi per fregare i poliziotti francesi.

Ma qui non si tratta di fermare qualche malato di mente prestato al jihadismo, comodissimo per certe finalità interne, qui si tratta di un problema reale e, guarda caso, da Ventimiglia non filtra nemmeno l’aria. Oltretutto, c’è anche il rischio che se per caso qualcuno di quei sudanesi riuscisse a varcare il confine, la Francia ci denunci in sede UE perché non evitiamo che chi sbarca da noi, in ossequio a quella sesquipedale cagata che è il trattato di Dublino, poi tenti di entrare illegalmente altrove. Lasciamo stare che con i ricollocamenti il resto d’Europa si è finora sontuosamente pulita il culo, lasciando soli noi e la Grecia a gestire questa sorta di apocalisse: 13.500 persone in due giorni a fine giugno, significa che da qui alla fine dell’estate – se non si interviene drasticamente, con le maniere cattive – saremo letteralmente al collasso.


Come mostra questa foto di stamattina,

la quale immortala il blocco stradale posto in essere da alcune centinaia di ospiti del CARA di Mineo lungo la statale Catania-Gela, in segno di protesta contro l’applicazione di norme di sicurezza all’interno della struttura. Qualcuno, però, fa sapere che il blocco sarebbe anche una forma rivendicativa per ottenere pass gratis per le piscine e i lidi della zona, perché fa troppo caldo. E hanno ragione, porca troia! Fa caldo, è giusto che vadano in spiaggia gratis: sdraio o lettino con l’ombrellone? Vista mare o un po’ più in dietro sulla battigia, vicino al bar? E poi, come cazzo si permettono di voler imporre misure di sicurezza nella struttura? Quello mica è territorio italiano, è la più colossale autogestione illecita e moltiplicatrice di atti criminosi che si sia mai vista, a cielo aperto e senza che l’autorità faccia un beato cazzo.Viaggio nel Cara di Mineo, 4000 migranti stipati come polli in mezzo a sporcizia e rifiuti
Perché il ministro Minniti invece di far manganellare la gente che prende l’aperitivo a Torino non fa sgomberare queste risorse dalla strada, visto che si configura come reato? Non mi ricordo tanta pazienza verso i blocchi degli allevatori del Nord che protestavano per le multe sulle quote latte, lì si spaccavano teste che era un piacere. D’altronde, quelli erano solo dei somari che si alzano alle 5 del mattino, lavorano 12-14 ore al giorno e pagano le tasse, giusto legnarli se provano a ribellarsi? Questi, invece, non fanno un cazzo dalla mattina alla sera, salvo delinquere in grossa quota parte, mangiano, bevono e dormono spesati, quindi è giusto avere un occhio di riguardo, povere anime che fuggono dalla guerra. Quanto può durare la pazienza degli italiani, visto che ora Matteo Renzi ha anche ribadito la sua intenzione di proseguire spedito su quell’incitazione alla partenza che è la legge sullo ius soli?

Ripeto, serve chiudere i porti con militari e carabinieri armati, avvertendo in sede europea, senza possibilità di mediazione al ribasso, che l’Italia da oggi non accoglie più nessuno, si pulisce il culo con Frontex e i diritti dei migranti e che se entro 48 non partono i ricollocamenti di chi è già qua, alle frontiere potrebbe innescarsi qualche tensione stile muro divisorio di Guantanamo, perché noi apriremmo le nostre, spingendo qualche centinaio di persone alla volta nella terra di nessuno tra le due vecchie dogane e poi chiudendo i nostri confini. Per il resto, a livello interno, requisizione di aerei charter – e il primo privato che parla, perde gli slot – e rimpatri di massa da subito. Non mi dici da dove arrivi? Ti spedisco in Libia e lì arrangiati. Perché, signori miei, mettendo da parte il buonismo dei miei coglioni, se i 4,6 miliardi che buttiamo al cesso annualmente per garantire a quelli del CARA di Mineo di potersi rifocillare e dormire prima di bloccare le statali, li avessimo promessi al regime libico giusto – ovvero quello del generale Haftar – state sereni che non partiva più nemmeno il caldo dalla Libia, passavamo l’estate con la felpa chiusa.

Ma siccome noi siamo coglioni e in Libia sosteniamo il pupazzo di USA e ONU, ecco che siamo nelle merda fino al collo. E senza nessuno che ci dia una mano a livello comunitario: ci vuole tanto a reagire? Certo, ci vorrebbero le palle e temo che il governo in carica conosca solo quelle usate dalla sua squadra del cuore per fare gol la domenica. Occhio però, perché l’aria si sta facendo davvero pesante in giro. E non limitatevi a dotte analisi del voto a favore del centrodestra: prendete un tram, cari politici, andare al bar a bere il caffè o al super a fare la spesa. Per quanto gli italiani siano buoni, la corda ormai non regge più: o si fa un passo indietro e si prova a tamponare la situazione o si cade in avanti. Verso la guerra civile. E non stupiamoci se, una volta capito che da perdere non c’è davvero più nulla, la gente smetterà di darsi fuoco per disperazione negli uffici dell’INPS. E deciderà di dare fuoco all’ufficio.

Sono Mauro Bottarelli, Seguimi su Twitter! Follow @maurobottarelli
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Christian, danneggiato da vaccino a 5 anni -- Un giorno, un vaccino e la nostra vita é cambiata.

Parliamo di Christian, che il 29 agosto 2016 all’età di 5 anni e 3 mesi ha fatto il richiamo del Polioinfarix e del Priorix. Queste le parole della madre :
” E’ stato coraggioso, all’uscita abbiamo incontrato la sua fidanzatina con la mamma, Chris teneva le braccia larghe, lei mi ha detto che sembrava Spider-Man e lui l’ha rincorsa ridendo e urlando “io non sono Spider-Man, sono CHRISTIAN!” . Quella sera ha avuto un po’ di febbre, gli ho dato una tachipirina ed è andato a dormire. Quando si è svegliato, il giorno dopo, non era più lui.
E da qui in poi é iniziato il nostro calvario tra ospedali esami e ricoveri. Forse é encefalite autoimmune, lo curiamo in attesa delle conferme ma nulla… Forse una malattia neuro degenerativa? Forse autismo?
Un giorno, una vaccinazione e la nostra vita é cambiata… Siamo genitori a cui é stato sottratto il loro bambino, siamo sorelle che non avranno più indietro il loro fratellino e siamo CHRISTIAN, a cui é stato rubato il futuro!”


Non solo esiste un corpus di letteratura che ormai ci indica come sia possibile sviluppare encefaliti e DSA post vaccinali, ma come possiamo ignorare tali testimonianze?
Nella loro pagina, Christian E La Sua Storia, potete trovare video antecedenti alla data di vaccinazioni. Ed è totalmente un altro bimbo. Criterio temporale(da un giorno all’altro), evidenza biologica, legge 210/92.. cosa dobbiamo aggiungere?
I vaccini possono fare questo e non solo. E non lo dico per spaventare o fare terrorismo, ma perché ADESSO è il momento di cambiare e di aiutare queste famiglie e queste persone. BASTA oscurantismo!
Un commento doveroso ve lo faccio :
MA COME POTETE ESSERE COSI CIECHI ?
Un bambino che al quarto richiamo dell’esavalente DA UN GIORNO ALL’ALTRO CAMBIA TOTALMENTE,
Con testimonianze video e dirette. Chissà che video guardano alcuni scienziati, e chi li segue.
Quale è il problema?! La medicina ha fatto errori, ma può rimediare perlomeno evitando che altri bambini soffrano le stesse conseguenze!

NON E’ POSSIBILE rimanere ancorati a “antivax” e “provax” .
Ci sono le evidenze scientifiche, ci sono migliaia e migliaia di casi riportati, ma non basta.
Non è una campagna di demonizzazione, ma è soltanto necessità di aprire gli occhi e accettare i rischi di cosa possono comportare, lavorando insieme per migliorarli.
Oppure vi meritate Ricciardi Burioni e la Lorenzin.
E’ LA VERITA’ , che piaccia o NO!
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Piero Mozzi La vaccinazione secondo natura

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lunedì 26 giugno 2017

HANNO REPLICATO L’8 SETTEMBRE. STAVOLTA CON LE BANCHE.

Anzi meglio: con il salvataggio delle due Venete, siamo riusciti a replicare insieme l’8 Settembre del ’43 e Caporetto.

Prima di Caporetto, il governo aveva assicurato gli alleati: “Il nostro fronte tiene, siamo solidamente attestati, non preoccupatevi”, Poi di colpo il fronte italiano si sfalda in una notte, generali e soldati se la squagliano, il crollo militare italiano rischia di far perdere la guerra a tutti gli altri (anche loro hanno i fronti in bilico), e gli alleati devono mandarci di fretta battaglioni per tamponare la falla.

L’8 Settembre, lo sapete: “La guerra continua”, assicurava un disco lasciato alla RAI da Badoglio, mentre se la filava via col re. Solo che la guerra adesso continuava contro l’alleato tedesco, precisava il disco.

Magari non vedete la relazione. Ebbene: il governo Renzi ha accettato davanti alla UE il metodo di salvataggio delle banche chiamato “bail-in” invece del “bail-out”. Bail-in significa che quando una banca fallisce, a perderci tutto sono i padroni, azionisti, detentori di titoli della banca, giù giù fino ai correntisti. Bail-out è quando a pagare per il fallimento di una banca sono i contribuenti, salvando i padroni e colpevoli della bancarotta. Il metodo tradizionale italiota, che accolla al debito pubblico le perdite bancarie, che privatizza i profitti e socializza le perdite.

“Adesso basta bail-out, solo bail-in!”, decretò Berlino, e con lui tutta UE e la BCE: “E’ la condizione che poniamo per avviare una unione bancaria europea”, che fra le altre cose implica la costituzione di un fondo unico di risoluzione dei fallimenti bancari, ossia che i tedeschi si accollano una parte dei rischi bancari nostri. Immaginate con quanta gioia la Germania si piega a questo passo avanti verso più UE. Difatti, Berlino all’Italia: “Ripeto: d’ora in poi, solo bail-in! Avete capito bene? Ne sarete voi degni?”.

Oh sì, badrone, ha giurato a nostro nome il governo italiota: noi accettiamo tutto. “Anche le condizioni più gravose, per farvi vedere quanto siamo europeisti, quanto siamo pronti ad obbedirvi”. Come abbiamo accettato sempre: per esempio abbiamo scritto nella costituzione (la più bella del mondo) l’obbligo di ridurre il deficit al 3% annuo. Un giuramento scolpito nel bronzo, per dimostrare agli europei la nostra volontà d’acciaio di tenervi fede fino alla morte. Potevamo evitarlo, potevamo discutere, invece abbiamo mostrato il nostro zelo legandoci noi stessi la pietra al collo. Anche col Bail-In potevamo trattare condizioni diverse, migliori per la nostra debolezza economica e soprattutto di carattere: invece, abbiamo accettato a scatola chiusa. Abbiamo firmato, ci siamo impegnati alle più dure e spietate condizioni.

Ed ecco che, al primo salvataggio, abbiamo rifatto il bail-out. Abbiamo salvato i padroni delle due banche venete, gli azionisti, gli obbligazionisti, i correntisti accollando il costo- 17 miliardi a tutti gli altri italiani, che pagheremo a forza di mega-finanziarie. L’abbiamo fatto nel modo più losco: il “salvatore, Intesa, ha “accettato” di rilevare le due fallite per 1 euro, ma a condizione che ciò non danneggi il proprio capitale” con l’esigenza di chiedere al mercato aumenti di capitale, il che diluirebbe la proprietà degli attuali padroni di Intesa, e nemmeno diminuisca “i propri dividendi”. Gentiloni e Padoan hanno accettato: lo Stato regala a Intesa tutti gli attivi delle due banche (che ci sono) e si tiene tutta la spazzatura. Anzi, ci aggiunge un 5,2 miliardi di regalo ad Intesa per il disturbo, subito, come anticipo del resto. Il solito modo: arricchire compari, salvare gli amici dalle conseguenze delle loro malversazioni, e impoverire il resto degli italioti. Questo accomodamento costerà a ciascuno di noi, lattanti compresi, un 500 euro di debito in più.

Ma non solo abbiamo violato i nostri impegni verso la santa Europa, firmati solo pochi mesi fa; l’abbiamo fatto in modo, che la cosiddetta Europa ha dovuto ingoiare la violazione. Una serie di furbizie (sicuramente cucinate insieme all’italiano governatore della BCE), troppo lunghe da descrivere (è estate, fa caldo): ma usando una scappatoia nella Bank Resolution and Recovery Directive che abbiamo accettato (quella regola che ci imporrebbe il bail-in) , l’ente che è il futuro fondo unico europeo di risoluzione delle crisi bancarie, il Single Resolution Board, che avrebbe dovuto intervenire ed imporre il bail-in, ha decretato: queste due banchette venete non sono sistemiche, quindi le può trattare il governo italiano, con la sua Bankitalia, come secondo le leggi italiane: ossia mettendoci i soldi del contribuente per salvare i mascalzoni. Per farlo meglio, il governo italiano ha cambiato in 48 ore la legge italiana sui fallimenti (quando vuole, è velocissimo) in modo che la cornice “legale” fosse pronta per l’apertura degli sportelli lunedì.

Quando alla autorità europea, adesso ha accettato una distorsione fatale delle regole, contraria alla razionalità di esse: “Le banche non sistemiche possono essere salvate con i soldi pubblici, mentre la banche sistemiche,le più importanti, devono essere assoggettate al pieno bail-in”.





E Berlino? Ha accettato. Ha fatto finta di essere colto di sorpresa, ma ha dovuto accettare: l’Italia è la Grecia, la Merkel ha di fronte elezioni molto incerte, il governo italiota è parimenti prossimo ad elezioni che perderà, ma non vuole perdere i voti dei 300 mila correntisti veneti delle due banche. Merkel non può permettersi un governo italiota diverso da questo, così servizievole e subalterno, così poco esigente in fatto di sovranità. Berlino ha protestato pro forma, ma è ovvio che deve essere stato informato prima di trucchi nostri e della BCE.



Il punto è che s’è incazzata Madrid: solo una settimana aveva risolto la crisi bancaria del Banco Popular secondo le leggi draconiane europee del bail-in: Santander l’ha rilevata per 1 euro, ma –contrariamente a Intesa – s’è accollata, con impeccabile onestà, i prestiti andati a male del Popular compresi tutti i futuri rischi legali; ha immediatamente richiesto ai mercati un aumento di capitale di 9 miliardi per pagare questo costo. I soldi dei detentori di azioni e obbligazioni del Popular sono stati spazzati via. Dunque Madrid ha ragione: come, noi stiamo alle regole , e gli italiani no? E a loro non succede niente? La prossima volta, anche noi bail-out!

L’effetto sarà il naufragio della Unione Bancaria europea, speranza degli europeisti e di Gentiloni e Padoan. Qualche altro stato accetterà di condividere i debiti bancari degli italiani, così inaffidabili, disonesti e furbi? Come sovranisti ci sarebbe da rallegrarsi, ma è una buona notizia che paghiamo con un costo incalcolabile. Pensate, se per due banche “poco importanti” questa oligarchia ha staccato 17 miliardi nostri, cosa ci farà pagare per le sette od otto fallite da salvare?

“L’aver risparmiato ai proprietari delle due banche italiane fallite la forza e il costo delle nuove regole europee solleva dubbi sulla efficacia dell’Unione bancaria” (WSJ). “E’ una spada nel cuore dell’Unione Bancaria” (Bloomberg) .Checché vi dicano, l’Europa ha fatto un passo di più verso la crisi. Grazie alla nostra replica di Caporetto, e al nostro nuovo 8 Settembre.

Ci sarebbe da aprire il capitolo dell’incompetenza del nostro Padoan – e pensare che era il controllore che la finanza internazionale ci aveva appioppato perché restassimo inchiodati al nostro debito, non facessimo cretinate alla Caporettto – e l’incompetenza unita a disonestà degli strapagatissimi elementi di Bankitalia. L’inguaribile assenza di una classe dirigente di nerbo e capacità. Ma è estate, fa caldo ed ho voglia di uscire.


    

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domenica 25 giugno 2017

Il piccolo leucemico morto di morbillo per colpa dei genitori anti-vaccini? Falso totalitario.

Per giorni siete, siamo, stati martellati da questi titoli:

“Vaccini, morto a Monza il bimbo leucemico colpito da morbillo
«Contagiato da fratelli non vaccinati»

(Corriere della Sera)
Un bimbo malato di leucemia morto per il morbillo: “Contagiato dai fratelli non vaccinati”

Repubblica: “:…Nè il paziente di sei anni né i suoi fratelli erano stati vaccinati per una scelta della famiglia. L’assessore alla Salute: “E’ l’esempio di come la cosiddetta ‘immunità di gregge’ sia fondamentale per la protezione di chi è più debole”.

Secolo XIX “….Perché il bambino, proveniente da una famiglia italiana che per scelta non ha voluto vaccinare nessuno dei propri figli, non ce l’ha fatta ed è morto”.

Le tv di Stato ci hanno aperto i telegiornali. Pensate: il bambino era soltanto malato di “leucemia linfoblastica acuta, malattia che oggi ha una probabilità di guarigione in oltre 85% dei casi con forme simili”. I media hanno riportato con grande partecipazione “lo strazio” del ministro della salute Beatrice Lorenzin. “È stata una storia straziante, io stavo seguendo questa vicenda da un mese, …stava guarendo dalla leucemia, che avremmo salvato dalla leucemia, è morto per il morbillo”.

Tutti i media, disciplinati, hanno inchiodato i genitori come colpevoli: fanno parte di quel gruppo nemico del popolo e della salute pubblica, che non vuol vaccinare i propri figli – ed ecco il risultato: hanno ammazzato il loro figlio. La scienza lo stava guarendo dalla leucemia (cosa ci vuole? Una malattia da niente) e loro, per l’ostinazione di non voler obbedire alla Ministra, l’han fatto morire di morbillo (il morbillo, questo sì peggio della leucemia).

Bisognava leggere tra le righe per indovinare che i giornalisti del regime, della famiglia che accusavano di assassinio davanti a tutto il paese, non sapevano nulla. La cronista del Corriere: “C’è grande riserbo sulla mamma e il papà del bimbo deceduto [traduci: non ne sappiamo il nome, noi giornalisti]..Si tratta per certo di una coppia milanese, probabilmente una di quelle «No Vax».

Certo milanese, probabilmente No-Vax”. Ma che importa? Importa riferire della straziante partecipazione della ministra: “Era lo scorso maggio quando il ministro Lorenzin aveva ascoltato l’angosciante, disperata cronaca del bimbo direttamente da Andrea Biondi, il medico che ha seguito personalmente questo caso. ministro della Salute aveva garantito l’intenzione di andare ancor più avanti nella campagna di sensibilizzazione sui vaccini e contro chi li contrasta”. Dunque questo era il caso esemplare da usare per “portare avanti la campagna”, “la campagna contro i No_VAx”.

Qualche ora fa questa famiglia, deve aver praticamente obbligato il suddetto dottore a precisare:

“Professore, il piccolo può avere contratto il morbillo dai fratelli?

“Nessuna responsabilità dei fratelli perché questi hanno contratto il morbillo dieci giorni dopo di lui. In questo momento caricare i genitori della responsabilità della morte del proprio bambino per non avere vaccinato gli altri figli è un’infamia”.

Si può stabilire con esattezza come e dove il piccolo abbia contratto la malattia infettiva?

“No, scientificamente non è possibile: dopo le cure intensive i bambini fanno vita normale, vanno a scuola e incontrano amici e nei mesi scorsi si è verificata una vera e propria epidemia di morbillo, malattia altamente contagiosa”

Questo lo dice, finalmente, Il Giorno, Cronaca Monza-Brianza. Ossia nelle pagine locali, non nazionali.

La notizia era falsa. Il bambino non è stato contagiato dai fratelli non vaccinati, perché questi hanno contratto DOPO di lui, probabilmente da lui. Il bambino è morto della leucemia e delle sue complicanze, ovvie e prevedibili in un immmunosprresso ( anche dalla “terapia”). La rettifica non apparirà nelle prime pagine e non aprirà i telegiornali, che invece hanno strillato e sparato la falsità a titoli di scatola.

Anzi di più: la notizia è stata volontariamente falsata, un’invenzione architettata nei particolari per ragioni ideologiche. Nell’ambito della “campagna” del Ministero di Stato “ contro” i genitori che obiettano contro le 12 vaccinazioni ai neonati. Le TV di Stato hanno dato rilievo alla notizia falsa a questo scopo ideologico. Colpevolizzare una categoria di cittadini e demonizzarne gli argomenti, anziché discuterli.



Del resto, già la storia dell’infermiera che “fingeva di vaccinare” i bambini puzzava alquanto, per il suo uso nella “campagna contro” quelli che non vogliono vaccinare. Lei, Emanuela Petrillo, nega; nega anche di essere “No-VAX”: “Qualcuno vuole incastrarmi”, ha detto.

I media, sciacalli, hanno speculato sul fatto che la infermiera è figlia di due coniugi che hanno fondato la «Famiglia di Nazareth», una casa-famiglia dedicata a servizi a persone in difficoltà. Per cui riceve dalla USL 130 mila euro annui di contributi. “Si è parlato anche di integralismo cattolico…Soprattutto, si è ipotizzata la ricerca di un possibile nesso (quale mai potrebbe essere?) tra il credo che innerva «Nazareth» e l’ostracismo ai vaccini imputato a Emanuela Petrillo, che in questa casa ha vissuto a lungo”. E poi questa casa famiglia “ha un mutuo da un milione”, il che aggrava i sospetti – per lo sciacallo giornalista.

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2017/3-maggio-2017/famiglia-nazareth-col-mutuo-un-milione-mai-stati-no-vax-2401539675141.shtml

La famiglia di Nazareth col mutuo
da un milione: «Mai stati no vax»

Per i più giovani: questo metodo è tipico del totalitarismo. Sempre, il Potere sovietico faceva precedere le epurazioni e purghe da campagne di stampa. Di punto in bianco, spontaneamente, Pravda, Izvestia, TASS, attaccavano una personalità, o una intera classe. Indicandola come una nemica del popolo e colpevole delle difficoltà della vita sovietica. Mancano gli alimentari?“E’ colpa dei contadini ricchi che si oppongono alla collettivizzazione”, “I Kulaki nascondono il grano”, e via alle deportazioni. Il popolo inveiva contro questi “affamatori” quando li vedeva passare sui treni, scheletrici. Credeva insomma ai media che li identificava come gruppo umano socialmente malvagio, pericoloso, criminale, che non esita a far morire i propri figli.

Maurizio Blondet 24 giugno 2017

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venerdì 23 giugno 2017

VACCINI. L’ALLARME ERA NOTO AL GOVERNO USA DA ANNI. DATI UFFICIALI TERRIFICANTI.

Nel Giornalismo, per smentire, fare a pezzi il Promotore di una pratica che si ritiene pericolosa, socialmente nociva, l’unica cosa da fare è scavare nella pancia di quel Promotore e scovare le prove che lui stesso sapeva alla perfezione che ciò che oggi promuove (o impone) è pericoloso e socialmente nocivo. Se ci riesci, il Promotore è finito.
Oggi il maggior Promotore delle vaccinazioni al mondo sono gli Stati Uniti d’America, che impongono ai propri bambini 26 dosi-vaccini. Attenti: dose può significare un’iniezione con dentro tre vaccini, quindi immaginate.
E io sono andato nella sua pancia, al top, come sempre si deve fare: The National Institutes of Health, del governo USA, e specificamente il National Center for Biotechnology Information. E ho trovato la prova che il Grande Promotore delle vaccinazioni sapeva da anni a livelli di altissima ricerca governativa che esistono pericoli MORTALI, e ignorati, sui vaccini, con prove terrificanti.
Questo è un articolo, non un Medical Paper, per cui devo molto riassumere.
Nel settembre 2011, The National Institutes of Healths, National Center for Biotechnology Information – la pancia del Promotore mondiale dei vaccini – pubblicava uno studio dal titolo “Infant mortality rates regressed against number of vaccine doses routinely given: Is there a biochemical or synergistic toxicity?”, dei ricercatori Neil Z Miller e Gary S Goldman.
Lo studio prende in considerazione la INFANT MORTALITY RATE (IMR = tasso mortalità infantile) e anche il fenomeno della SUDDEN INFANT DEATH SYNDROME (SIDS = sindrome del decesso improvviso infantile), in particolare in 34 nazioni ricche, ma anche nel Terzo Mondo.
(Avviso: DURANTE LA LETTURA RICORDATE IL SIGNIFICATO DELLE SIGLE IMR = tasso mortalità infantile – SIDS = sindrome del decesso improvviso infantile).
Già le prime parole dello studio fanno sorgere dubbi: “Il programma USA di immunizzazione infantile specifica 26 dosi-vaccini per gli infanti di età inferiore a 1 anno – il maggior numero al mondo – eppure 33 nazioni ricche hanno un tasso di IMR inferiore”. Poi la cosa si fa seria. Ecco un altro passaggio:
L’analisi della regressione lineare della IMR media, ha mostrato un’alta correlazione statistica significativa fra l’aumento del numero delle dosi-vaccini e l’aumento dei tassi di mortalità infantile”.
E gli autori già all’inizio raccomandano che “E’ essenziale che si faccia uno scrutinio urgente della correlazione fra le dosi-vaccini, la loro tossicità biochimica o sinergistica, e il Tasso di Mortalità Infantile, IMR”.
Prima di continuare, lo studio fa a pezzi Bill Gates, infatti ci dice chiaro che se pensiamo ai bambini del Terzo Mondo, di gran lunga la maggior causa di IMR non ha nulla a che vedere con le classiche malattie dell’infanzia, ma con la malnutrizione. Li ammazza la fame. E qui viene una clamorosa smentita al Teorema Bill Gates che proclama le vaccinazioni di massa nei Paesi Poveri come via di salvezza dei bimbi. Leggete:
E’ istruttivo notare che le vaccinazioni sono diffusissime nei Paesi Poveri, con tassi di vaccinazioni di oltre il 90% dei bambini presenti… eppure hanno lo stesso una IMR tragica. Per dare un termine di paragone, la IMR degli USA è 6,2 morti su 1000 parti; il Gambia obbliga i bambini a 22 dosi di vaccini, ma la IMR è di 68,8. La Mongolia somministra lo stesso numero di dosi vaccini, con IMR di 39,9. Questo prova che la IMR in molto del Terzo Mondo ha assai più a che fare con la malnutrizione, acqua infetta, e sistemi sanitari carenti. Non l’assenza di vaccini”.
Ma peggio: “Abbiamo scoperto che anche nei Paesi in via di Sviluppo esiste una relazione contro-senso fra il numero dei vaccini somministrati e la IMR: le nazioni con la peggiore IMR sono quelle che somministrano ai bambini il maggior numero di vaccini”.
Lo studio torna all’Occidente ricco: “Gli USA hanno visto pochissimi progressi nella IMR dall’anno 2000, e le tradizionali cause di IMR (da parto ecc.) non spiegano questo fenomeno… Si noti che nel 2009, cinque delle 34 nazioni con il miglior tasso di IMR richiedevano solo 12 dosi-vaccini, il numero minore, mentre gli Stati Uniti ne richiedeva 26, il maggior numero al mondo”.
Ora attenti a questa frase, di nuovo (ignorate la parte tecnica in inglese, metto la conclusione in italiano grassetto): “A scatter plot of each of the 30 nation’s IMR versus vaccine doses yielded a linear relationship with a correlation coefficient of 0.70 (95% CI, 0.46–0.85) and p < 0.0001, fornendoci la prova di una correlazione positiva: IMR e dosi-vaccini tendono a crescere assieme”. Bimbi morti e vaccini vanno di pari passo. Mica nulla.
E un passaggio lapidario: “Fra le 34 nazioni ricche analizzate, quelle che richiedono il più alto numero di vaccini, tendono ad avere la peggior IMR”.
Ricordo ai lettori che si parla di bimbi vaccinati che crepano, IMR significa MORTE DEL FIGLIO, peggio che l’autismo, molto peggio.
Gli studiosi del The National Institutes of Healths, National Center for Biotechnology ora rivolgono la loro attenzione alla SUDDEN INFANT DEATH SYNDROME (SIDS = sindrome del decesso improvviso infantile).
E anche qui l’incipit è tragico: “Prima dei programmi di vaccinazione, la SIDS era così rara che neppure veniva citata nelle statistiche della IMR”. La tempistica è altrettanto allarmante: “Negli USA le campagne di immunizzazione nazionali iniziarono nel 1960, e per la prima volta nella Storia i nostri bambini furono inoculati contro difterite pertosse tetano, polio, morbillo, orecchioni e rosolia. Improvvisamente nel 1967 la clinica medica coniò una nuova forma di mortalità infantile, la SIDS. E dal 1980, la SIDS è divenuta la maggior causa di mortalità postneonatale in America ”.
Continuano: “Uno studio di Torch scoprì che 2/3 degli infanti morti di SIDS erano stati vaccinati contro la difteria pertosse tetano appena prima di morire”. Altri ricercatori citati, Fine & Chen, dissero: “I bambini muoiono di SIDS a un tasso quasi 8 volte superiore alla norma entro 3 giorni dall’inoculazione contro difterite pertosse tetano, ”. E ancora, con un finale essenziale: “Uno studio di Ottaviani et al. ha documentato il caso di un infante di 3 mesi morto di SIDS dopo una inoculazione di 6 vaccini contemporaneamente… Ottaviani et al scrissero: ‘Questo caso ci offre un allarme unico nel capire il possibile ruolo di queste vaccinazioni nel causare morti improvvise in bambini vulnerabili… Senza studi anatomopatologici su larga scala di questi decessi infantili, alcuni casi chiaramente correlati alle vaccinazioni verranno ignorati’ ”.
Ok, torno a voi lettori e lettrici.
Ciò che avete letto è documentazione scientifica ufficiale al più alto livello sanitario tecnologico del mondo, gli USA, e soprattutto è stata partorita ALL’INTERNO DEL GOVERNO DEGLI STATI UNITI D’AMERICA, IL PROMOTORE MONDIALE DEI VACCINI.LORO SAPEVANO CHE I VACCINI POSSONO UCCIDERE.
Credo che quanto sopra dovrebbe oggi diventare uno degli articoli più letti d’Italia da sempre, e non perché lo firma Barnard, ma perché proprio provenendo dalle viscere del Grande Promotore, delle sue multinazionali e della Ministra Beatrice Lorenzin, questo studio li fa letteralmente a pezzi.
Datevi da fare. Lo studio “Infant mortality rates regressed against number of vaccine doses routinely given: Is there a biochemical or synergistic toxicity?”, dei ricercatori Neil Z Miller e Gary S Goldman, già nel 2011 si concludeva così:
Nations that require more vaccine doses tend to have higher infant mortality rates.”
Cadaveri di bambini, mica nulla. E allora sulla base di quanto sopra, un genitore italiano oggi può pretendere la libertà terapeutica per i suoi bimbi. 
IL DIBATTITO SUI VACCINI VA RI-A-PER-TO.
I vaccini possono ammazzare, lo dice il Grande Promotore. Cara Ministra, siete all’angolo.
Paolo Barnard
http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1756
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La rivoluzione può attendere: è boom di prestiti per andare in ferie ...

Già, perché i dati pubblicati l’altro giorno da un’inchiesta di Facile.it e Prestiti.it sono abbastanza sconvolgenti, soprattutto se associati a un popolo che nei talk televisivi sembra sempre pronto a dare l’assalto al Palazzo d’inverno, mentre piange miseria. e grida contro negri e rom. Il prestito medio è di 5mila euro per andarsene in ferie e, magari, tenersi il resto per le incombenze di settembre: dal 1 gennaio al 31 maggio di quest’anno, sono stati erogati ben 33 milioni di euro per sostenere i costi di viaggi a breve, medio o lungo raggio. Su oltre 60mila domande di finanziamento, il 38% sono state presentate a maggio, evidenziando una tendenza a rivolgersi ai prestiti maggiore con l’approssimarsi del periodo estivo. E quei 5mila, agognati euro – i quali corrispondono a una rata mensile media di 113 euro – rappresentano un aumento del 7,7% rispetto all’anno scorso, mentre la durata media dei piani di restituzione si aggira intorno ai quattro anni.

Così un responsabile di Facile.it ha spiegato il trend a “Il Giornale”: “Piuttosto che rinunciare alla vacanza tanto desiderata, gli italiani fanno in modo che questa pesi il meno possibile sulle finanze familiari, dilazionandone il pagamento in periodi anche piuttosto lunghi. La durata media dei piani di restituzione dei prestiti, ad esempio, è di circa quattro anni”. Lo studio ha anche analizzato il profilo di chi chiede un finanziamento legato alle ferie: in media il richiedente ha 42 anni, nel 72% dei casi è uomo e, nel 76%, ha un lavoro a tempo indeterminato presso un’azienda privata. Inoltre, addirittura l’11% delle domande è firmata da un pensionato: con ogni probabilità, l’unico in famiglia con un’entrata sicura da dare in garanzia per ottenere un prestito da girare a figli o nipoti, almeno loro possono andare in ferie.Ora, ognuno dei suoi soldi e della sua vita fa ciò che vuole. Resta un fatto: finché ci si atteggerà a grandi rivoluzionari durante l’anno ma, approssimandosi ferie estive o natalizie, si torna unicamente consumatore pronto a tutto pur di postare un filmino su Facebook o una fotografia su Instagram, poi non ci si può lamentare dei tassi usurai delle banche, dell’inculata che sono le revolving, delle finanziarie che compaiono come funghi, dell’abuso di credito al consumo e carte di credito che sta trasformando gli italiani, risparmiatori da competizione, in americani, un popolo che vive e muore a debito. In una parola, non ci si può lamentare dello status quo, se appena intravediamo l’idea di mettere in valigia il costume, i propositi di rivolta lasciano spazio a un firma che ci vincolerà a un istituto e alle sua condizioni – mutabili – per i prossimi quattro anni.

Tramutandoci in schiavi, perché non serve scomodare la battuta di “Fight Club” – in base alla quale le cose che possiedi, prima o poi ti possiedono (soprattutto i debiti) -, per capire che più ti rendi economicamente dipendente da soggetti, siano essi banche o finanziarie, che campano su interessi e commissioni, clausole e tasse di apertura pratica, più ti stai tagliando i coglioni da solo. Capisco che questo sia sport nazionale in Italia, però sarebbe il caso di emanciparsi dall’autolesionismo sociale e chiederci in quella meccanismo infernale ci stiamo andando a infilare, per una settimana di ferie. Perché sottostando ai diktat della vita social e delle ferie come diritto sancito dall’ONU dell’edonismo imperante, stiamo facendo un regalo al nuovo modello che vogliono insediare: austerity sociale sempre più spinta ma alleviata dal contentino a debito, così non ti senti povero. E non ti incazzi davvero.

https://www.rischiocalcolato.it/2017/06/la-rivoluzione-puo-attendere-boom-prestiti-andare-ferie-fosse-vivo-ennio-flaiano.html

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mercoledì 21 giugno 2017

Tutto ciò che ci dicono su denaro e salute è manipolato ...

Come la Goldman Sachs, anche la Glaxo ha infiltrato il Governo. Tutto ciò che ci dicono su denaro e salute è manipolato, ma con i vaccini l'han fatta troppo grossa. Alla luce dei fatti che stanno venendo a galla spero che il CIttadino intelligente metta in discussione le terapie per il cancro, per il diabete (l'insulina non è certo la cura), per l'Autismo, per la depressione ..... La vera medicina cura senza farmaci, ma finchè gli studi "scientifici" son pagati dalla Glaxo, le vere cause - l'ambiente, i metalli pesanti, il cibo contaminato, l'aria, i vaccini, i farmaci stessi - verranno nascoste e la curà sarà ulteriori quintali di chimica che ci ammaleranno sempre di più.
In un regime serio questi rappresentanti del popolo andrebbero fucilati, unica soluzione per uscire da una situazione in cui la spavalderia di chi sta al vertice è senza limiti. Loro vogliono colpire uno (i medici dissidenti) per educarne 100; mi auguro che qualcuno inizi a muovere le mani colpendo un politico corrotto per educare gli altri. Questi stanno dimostrando che vogliono ammazzare i nostri figli, non meritano pietà.

QUALE È LA PROVENIENZA DEI MEMBRI DI QUESTO GOVERNO (AUTO-ELETTO) CHE HANNO RESO I 12 VACCINI OBBLIGATORI?

Ex consiglieri di amministrazione della Smith Kline rivestono cariche di primissimo piano nella sanità pubblica.
Da una banale ricerca su internet si scopre che la Glaxo (si proprio lei, la fabbrica del vaccino esavalente Infanrix) finanzia una fondazione, ente morale, nel cui consiglio di amministrazione siedono contemporaneamente uomini da lei designati e funzionari del Ministero della salute ed altre istituzioni pubbliche...
La Fondazione Smith Kline ha un consiglio di Amministrazione composto da nove membri così designati:
Cinque Consiglieri sono proposti da istituzioni pubbliche:

- Ministero della Salute - Dr. Emanuele Calvario, Segretario Particolare del Ministro
- Ministero dell'Università e della Ricerca - nomina in via di formalizzazione
- Ministero dell'Economia e delle Finanze - Dr. Roberto Basso, Portavoce del Ministro
- Istituto Superiore di Sanità - Dr. Angelo Lino Del Favero, Direttore Generale
- Conferenza Stato Regioni - Prof ssa Flavia Franconi, Assessore alla Salute della Regione Basilicata
Quattro Consiglieri vengono designati dalla società fondatrice GlaxoSmithKline S.p.A.:
- Prof. Angelo Riccaboni, Magnifico Rettore dell'Università di Siena
- Prof. Gilberto Corbellini, Professore ordinario di Storia della Medicina e docente di Bioetica presso Università La Sapienza di Roma
- Dr.ssa Anna Lisa Nicelli, Vice Presidente e Segretario Generale FSK
- Dr. Giuseppe Recchia, Vice President Medical & Scientific GSK

Interessante, decisamente poco casuale...
Durante la conferenza stampa del Ministro della Salute, Lorenzin, vediamo sedere il Dott. Raniero Guerra. E' il primo a prendere la parola e ci snocciola numerosi e strabilianti cifre sulla scarsa copertura vaccinale raggiunta in molte regioni italiane (nel farlo ci scappano anche un paio di morti)... Diversamente dal suo adiacente collega, non scherza sulle reazione avverse; sembra semplicemente ingnorarle, ma (per contro) dà l'impressione di essere un uomo d'azienda.
Ma quelle mancate coperture vaccinali sembrano più un rimprovero da mancato realizzo di quote di vendita che imperativi sanitari. Ecco che la conferenza stampa si trasforma all'improvviso in una riunione di venditori da rimproverare e motivare. Allora mi domando: "Chi è il dott. Guerra?" Una rapida ricerca sul suo curriculum vitae (scaricato dal sito del Ministero) evidenzia che si tratta proprio di un ex consigliere della Fondazione Smith Kline, ora al Ministero della Salute, con l'incarico nientemeno che di Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria (cioè l'uomo chiave del Ministero, preposto alla gestione del business vaccinale)...

Antanio Miclavez


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L’imbecille globale è al potere

Ogni mattina, pomeriggio e sera, ovunque tu sei e a qualunque fonte d’informazione ti colleghi – video, radio, giornali, web ma anche film, concerti, omelie, lezioni a scuola o all’università, discorsi istituzionali – c’è un Imbecille Globale che ripete sempre lo stesso discorso: 

“Abbattiamo i muri, niente più frontiere tra popoli, fedi, razze, sessi e omosessi, non più chiusure in nazioni, generi, famiglie, tradizioni ma aperti al mondo”.

Te lo dice come se stesse esprimendo un’acuta e insolita opinione personale, originale; finge di ribellarsi al conformismo della chiusura e al potere del fascismo (morto da 72 anni) mentre lui, che coraggioso, che spregiudicato, è aperto, non si conforma, ha la mente aperta, il cuore aperto, le braccia aperte, è cittadino del mondo. Sfida i potenti, lui, che forte.

Sta ripetendo all’infinito, da imbecille prestampato qual è, il Catechismo Precompilato dei Cretini Allineati al Canone del Tempo. Tutti per uno, uno per tutti. L’Imbecille è globale perché lui sa dove va il mondo e si sente cittadino del mondo. L’idiota planetario si moltiplica in mille versioni.

C’è l’Imbecille Cantante che dal palco, ispirato direttamente dal dio degli artisti, dichiara che lui canta contro tutti i muri e tutti i razzismi. Che eroe, sei tutti noi.

Poi vedi l’Imbecille Attore o Regista che dal podio lancia il suo messaggio originale e assai accorato, perfettamente uguale a quello del precedente cantautore, ma lui lo recita come se l’umanità l’ascoltasse per la prima volta dalla sua viva voce. “Io non amo i muri, non mi piace chi vuole alzare muri” Che bravo, che anticonformista.

Segue a ruota l’Imbecille Intellettuale, profeta e opinionista che per distinguersi dal volgo rozzo e ignorante, dichiara anche lui la Medesima Cosa, sui muri ci piscio, morte al razzismo, morte a Hitler (defunto sempre da 72 anni), viva l’accoglienza, i neri, i gay e i trans.

L’Idiota Collettivo, versione ebete dell’Intellettuale Collettivo post-gramsciano, non pensa in proprio ma scarica l’app ideologica che genera risposte in automatico. Poi c’è l’imbecille a mezzo stampa o a mezzobusto che riscrive o recita ispirato l’identica pisciatina contro i Muri.

E poi c’è il Presidente o la Presidente, che in veste d’Imbecille Istituzionale, esprime lo stesso, identico Concetto, col piglio intrepido di chi sfida i Poteri Forti (ai cui piedi è accucciato o funge da zerbino).

Non c’è film, telefilm, concerto, spettacolo teatrale o sportivo, gag e omelia tv in cui non si ribadisca la lotta tra il Bene e il Male: Aperti e Filantropi contro Chiusi & Ottusi, Accoglienti contro Razzisti, Omofili contro Omofobi, Xenofili contro Xenofobi e Negrofobi.

Voi quelli del Muro, noi quelli del Telepass.

Le bestie da scacciare sono quasi sempre vaghe, anonime, mitologiche; e già, il male è sempre oscuro, cospira nel buio, non ha volto, solo maschere storiche o ridicole. Ora va di moda la maschera di Trumputin, in Europa di Le Pen, da noi di Salvini.

Tu senti uno, cambi canale e ne senti un altro idem, spegni la tv e senti alla radio un altro ma il Discorso è sempre quello, apri il giornale e leggi ancora l’Identica Opinione; a scuola idem con patate, all’Università peggio-mi-sento, i Palloni Gonfiati dai media compilano lo stesso Modello Unico.

Nessuno di loro è sfiorato da dubbi, invece a te sorge un primo dubbio: è un’allucinazione o è sempre la stessa persona, l’Imbecille Globale, che cambia veste, fattezze e mansioni e ripete all’infinito l’Identico Discorso?

Segue un secondo dubbio: ricordo male o eravamo in democrazia, che vuol dire libertà e pluralismo, cioè opinioni libere e divergenti a confronto? Loro non credono alla Verità, sono relativisti, però guai a dissentire dal Discorso Obbligato con fervorino finale anti-Muro.

Ma possibile che tutti la pensino allo stesso modo, conformi, allineati e omologati, e ritengano che la cosa più urgente e più importante del momento, il Messaggio Unisono da dare all’Umanità sia sempre quello? Allora ti sorge un terzo dubbio.

E se l’Imbecille Globale a reti unificate fosse il Grande Fratello del nostro tempo? Se fosse lui il Portavoce multiplo del Non-Pensiero Unico, cioè del nuovo regime totalitario-globalitario? E se fosse proprio quell’Uniformità Totale e quel corale accodarsi la miseria prioritaria del nostro tempo?

Non so voi, ma io di quell’Imbecille Planetario che ripete il Discorso Unico e Identico all’Infinito, non ne posso più.

Marcello Veneziani 19 giugno 2017
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martedì 20 giugno 2017

UNO STRANO PAESE

L’Italia è davvero uno strano Paese: ogni anno spedisce a Londra migliaia giovani laureati per fare i lavapiatti e mantiene i clandestini a vivere in albergo. E’ un Paese che lascia i propri concittadini colpiti dalla tragedia del terremoto a dormire nei container, ma ospita i profughi in centri di accoglienza come quello di Villa Camerata, che ho visitato lo scorso settembre: una villa rinascimentale immersa nel verde a due passi dal centro storico di Firenze.

A Rapallo gli immigrati dimorano presso l’Istituto delle Orsoline, una struttura residenziale di lusso, e hanno a disposizione: spiaggia privata, campetto da calcio, palestra, wi-fi e il pocket money per affrontare le spese di tutti i giorni. Poi il Governo non trova i soldi per sistemare gli esodati, lasciati senza lavoro e senza pensione.
L’accoglienza dei clandestini costa alla collettività 4 miliardi di euro all’anno, ma queste sono solo le cifre ufficiali. Quelle reali non le conosce nessuno, ma sono molto più alte. Il Governo provvede alle spese della Marina Militare e della Guardia di Finanza per le operazioni in mare, di cui non è dato conoscere il costo. Sappiamo però che questo stesso governo non trova le risorse per pagare la manutenzione e la benzina per le auto dei carabinieri. Si distaccano migliaia di poliziotti per le operazioni di identificazione, con costi non irrisori, mentre la Mafia spadroneggia in Sicilia e la ‘Ndrangheta nel Nord. Non si conoscono nemmeno i costi aggiuntivi affrontati dal sistema sanitario nazionale per la gestione dell’emergenza migranti: in compenso i pronto soccorso degli ospedali sono al collasso.
Non c’è più da meravigliarsi di nulla in un Paese dove i padroni sono tenuti a raccogliere gli escrementi dei loro cani, mentre gli stranieri ospiti cagano sui marciapiedi.
Enrico Montermini

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COLPO DI STATO FINANZIARIO, PERSONAGGI DA GALERA ,,,

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COLPO DI STATO FINANZIARIO, PERSONAGGI DA GALERA come Prodi ricevono ancora
pensioni d'oro, il loro posto é la galera a vita per alto tradimento dello stato e del popolo italiano

domenica 18 giugno 2017

LA SCIENZA NON E' AFFIDABILE

Il Nobel che vuole boicottare le riviste scientifiche
Randy Schekman attacca Science, Cell e Nature: rovinano la scienza mercificandone i contenuti e spingendo i ricercatori ad aggiustare i risultati

La scienza è a rischio: non è più affidabile perché in mano a una casta chiusa e tutt’altro che indipendente.

Lo dice Randy Schekman, biologo americano che ha appena vinto il premio Nobel per la medicina per aver scoperto il meccanismo che regola il trasporto delle molecole nelle cellule. Nuova icona anti-casta, Schekman lancia accuse violente, su un problema di cui in realtà si discute da tempo. Le principali riviste scientifiche internazionali – Nature, Cell e Science – sono paragonate a tiranni: pubblicano in base all’appeal mediatico di uno studio, piuttosto che alla sua reale rilevanza scientifica. Da parte loro, visto il prestigio, i ricercatori sono disposti a tutto, anche a modificare i risultati dei loro lavori, pur di ottenere una pubblicazione.
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Queste riviste, dice lo studioso, sono capaci di cambiare il destino di un ricercatore e di una ricerca, influenzando le scelte di governi e istituzioni. Ma il suo laboratorio (all’università di Berkeley in California) le boicotterà – ha detto al Guardian –, evitando di inviare alcun genere di ricerca.

Sfruttano il loro prestigio, distorcono i processi scientifici e rappresentano una tirannia che deve essere spezzata, per il bene della scienza. Almeno così la pensa il Nobel.

Come ha sottolineato Schekman, la tentazione di vedere i propri lavori pubblicati su quelle riviste spinge infatti i ricercatori ad aggiustare i risultati, per renderli più accattivanti e “alla moda”. Tutto questo ovviamente a discapito di scoperte magari meno trendy ma determinanti per il progresso.

Non pago, Schekman attacca anche gli editori, che, non essendo scienziati, preferiscono pensare allo scoop piuttosto che al valore intrinseco di un lavoro. Come dire, prima i soldi poi la scienza.

E addirittura, il prestigio di finire su quei giornali – ha denunciato il Nobel – ha spinto enti come la Chinese Academy of Sciences a pagare anche 30mila dollari i ricercatori che son riusciti nell’impresa di farsi pubblicare, costi quel che costi in termini di professionalità. E per alcuni – continua Schekman – queste tangenti rappresentano anche la metà dei loro stipendi. Schekman invita tutti i membri della comunità scientifica a imitarlo e a rifiutare questo ordine costituito, sostenendo piuttosto l’open-access (come fa lui da anni sul sito eLife). “Esattamente come Wall Street deve cancellare la vecchia cultura dei mega stipendi, allo stesso modo la scienza deve smetterla di assecondare la tirannia dei giornali di lusso”.

“Selezioniamo i lavori da pubblicare sulla base della loro rilevanza scientifica da oltre 140 anni“, ha risposto il redattore capo di Nature Philip Campbell. “Il sostegno che riceviamo dagli autori e dai critici sono l’unica conferma di cui abbiamo bisogno. Questo può portare a un certo successo mediatico, ma i nostri editori non considerano questo come l’obiettivo del nostro lavoro”.

È tuttavia certamente vero che l’affidabilità di un lavoro di ricerca passa attraverso il giornale che lo pubblica. Lo stesso Nature Publishing Groupha recentemente diffuso un sondaggio, condotto su oltre 20mila ricercatori, secondo cui i criteri giudicati fondamentali per scegliere la rivista a cui sottoporre i propri lavoro sono: la reputazione del giornale, la rilevanza che viene assegnata alla categoria per cui lavorano e l’impact factor. Quest’ultimo può tradursi con appetibilità, ovvero la probabilità che una pubblicazione sollevi interesse generale e copertura mediatica.

https://www.wired.it/scienza/lab/2013/12/11/nobel-boicottare-schekman-science-nature/

E' per questo che mi gira l'elica ogni volta che qualcuno dice "è scientifico". Soprattutto se non è uno del settore, crede nelle baggianate rese "scientifiche" dal un articolo pubblicato su riviste blasonate; e più sono blasonate, più sono corrotte. Non lo dico io, lo dice un premio nobel, e assieme a lui, e già da decenni, molti altri. Ci vogliono far passare per scientifiche le vaccinazioni, la chemio, le statine, l'Insulina come cura per il diabete....... e così i pazienti in terapia peggiorano la qualità di vita in modo scientifico, e muoiono in modo scientifico. E state certi che le loro morti non peggioreranno la statistica di quel chemioterapico, poichè il paziente sarà certamente morto per altri motivi; infarto, blocco renale...
FIniamola con i lavori scientifici pagati dalla Glaxo, sono morti da tempo. Per guarire bisogna disintossicare da cibo inquinato, aria insana, acqua sporca, denti metallici o morti, riequilibrare la flora batterica, eliminare i parassiti; e poi si guarirà da soli, senza farmaci.
Non è scientifico? Pazienza

Antonio Miclavez



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IUS SOLI LA NUOVA COLONIZZAZIONE

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NOI ITALIANI SIAMO DESTINATI A SPARIRE. Fatti fuori dagli stessi italiani che ci governano.

Nord-Europa ruba dal Sud-Europa come un tempo il Nord-Italia rubò al Sud-Italia, ne parlò anche Gramsci.

questa legge spingera' le donne africane emigranti economiche a lasciare l'Africa per L'Italia
e partorire in Italia, non so, a me questi governanti mi sembrano proprio fuori di testa, ma favorire
il proprio popolo mai???

lo ius soli ci afro-islamizzerà

Meluzzi senza paura: lo ius soli ci afro-islamizzerà. Rivela cause e colpevoli!


Alessandro Meluzzi si è sempre dimostrato un intellettuale senza timore, che esprime la propria opinione senza doverla addolcire, magari per non rischiare di inimicarsi qualcuno.

Certamente, non poteva mancare il suo intervento sulla legge più discussa del momento, lo Ius Soli. Le risposte ad alcune domande fattegli da Intelligonews, sono piuttosto esaurienti.


Cosa pensa dello Ius Soli? E’ giusta o no questa legge?

“Sono contrario, perché credo spalanchi le porte ad un numero infinito di sbarchi e di donne gravide africane che verranno a partorire sul nostro territorio per avere un figlio italiano. Nel quadro di una sostituzione etnica in atto credo che questo sia un elemento decisivo. La cittadinanza non è un fatto geografico o genetico, è un fatto valoriale e culturale e con questa legge temo andremo ad assestare un altro duro colpo alla nostra identità. Anzi, alla nostra civiltà”.

Il fatto che si parli di Ius Soli temperato vuol dire qualcosa? E’ un dato concreto oppure è soltanto una questione di termini?


“Non so cosa voglia dire, francamente questa mi sembra la classica goccia destinata a far traboccare un vaso già colmo oltre misura, con una situazione fuori controllo rappresentata da mezzo milione di sconosciuti che sbarcano ogni anno sulle nostre coste con un quadro di progressiva insostenibilitàantropologica e sociologica di cui vedremo alcuni effetti a breve ed altri a medio e lungo termine.

L’epilogo sarà quella progressiva afro islamizzazione dell’Italia già preconizzata da Oriana Fallaci e che oggi si va realizzando inesorabilmente fra l’indifferenza di molti e con alcuni apporti assolutamente colpevoli di chi sta accelerando questo processo. Non soltanto certa sinistra salottiera ma anche la Chiesa cattolica in base alla cosiddetta etica delle buone intenzioni di cui è lastricata la via dell’inferno molto diversa dall’etica della responsabilità di chi sa che ad ogni cosa deve corispondere una conseguenza ed una sostenibilità.

Mentre Francia e Inghilterra hanno il vantaggio di un passato coloniale, noi avremo soltanto lo svantaggiodi farsi carico di mezza Africa soprattutto la Nigeria da cui proviene anche un flusso criminale non indifferente“.


https://adessobasta.org/2017/06/16/meluzzi-senza-paura-lo-ius-soli-ci-afro-islamizzera/

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sabato 17 giugno 2017

EURO ; LA GRANDE PESTILENZA

Gli schiavi indottrinati dal televisore sono persone che, come me, da trent’anni si sentono dire, nelle Universita’, sui giornali, in tutti gli organi di informazione, le stesse menzogne:










L’unione (europea) fa la forza
Lavoreremo un giorno in meno e guadagneremo come se lavorassimo un giorno in piu’
In un mondo globale serve una risposta globale, non si puo’ restare con “l’Italietta”
La globalizzazione porta posti di lavoro e ricchezza a milioni di poveri cinesi e indiani
Il liberismo consentira’ a tutti gli uomini piu’ efficienti di diventare piu’ ricchi
Bisogna aver meno stato e piu’ mercato
Bisogna abbattere le barriere valutarie
Bisogna rimuovere gli ostacoli alla libera circolazione dei capitali
Bisogna avere un cambio forte
Bisogna tener bassa e controllare l’inflazione
Bisogna ridurre lo spreco pubblico
Il debito pubblico e’ il male assoluto
Il pubblico e’ male, il privato e’ bene
Per ridurre il debito pubblico bisogna tagliar la spesa pubblica
Per tagliar la spesa pubblica dovete far sacrifici
Se fate sacrifici oggi sui diritti al lavoro e alle pensioni, darete un mondo migliore ai vostri figli
Il mondo e’ globale
Chi rifiuta queste indiscutibili verita’ e’ un ignorante, un populista e un demagogo


La gente comune non comprende, perche’ non sa, dato che chi sa non permette di sapere.

Perfino la storia viene cancellata dalla memoria dei popoli. Popoli che oggi avvertono una disfatta epocale, perche’ la gente, a lungo andare, non crede piu’ alle teorie, alle parole, ai soloni.

La povera gente si guarda nelle tasche.
E trova meno soldi per comprare il pane sulla tavola, che infatti scarseggia.

E chi ha piu’ memoria, perche’ ha piu’ anni, ricorda che quando non compravamo tante BMW e Mercedes ed Audi, e sulle nostre strade giravano delle ben piu’ modeste FIAT, la gente era piu’ ricca.

Quando uscivi dalla scuola o dall’Universita’, non era un problema trovare un lavoro, perche’ le aziende pagavano molte meno tasse e potevano investire. Esistevano ancora investimenti pubblici, si costruivano strade e ospedali, gli anziani non si dovevano comperare le medicine e le agenzie di Rating, pagate dal sistema finanziario, non mentivano spudoratamente sullo stato di presunta insolvenza o rischio di presunto fallimento dello Stato.
E sai perche’?

Perche’ quello Stato era padrone del proprio debito, in quanto quella moneta era stampata in nome e per conto del popolo sovrano.

In questi giorni, nei quali interessi finanziari stranieri ci dicono come dovremmo riscrivere la nostra Costituzione, nei quali piccoli imprenditori si impiccano perche’ non possono tirare avanti e milioni di poveri sono sulle strade italiane, dopo che sono stati distrutti i sistemi del lavoro, del risparmio, della salute e della pensione, tanti si interrogano sulle reali cause di questa incompresa situazione.

Il diavolo, come si sa, e’ maestro dell’inganno, e chiama questa cosa “la crisi”.
Non esiste nessuna crisi.

Esiste una peste, un cambiamento pianificato e deliberato di sistema economico che, da decenni, e’ stato introdotto a un solo fine: quello di spostare la ricchezza in capo a pochi e la poverta’ in capo a molti.
Nella prossima puntata ti spiegheremo come questa storia abbia a che fare con la tua schiavitu’, con la poverta’, attraverso meccanismi economici perversi che partono da una parola: deficit.

Perche’ dietro il disegno di Europa solidale e progressista, dietro le belle parole della globalizzazione e del liberismo, vi e’ un piano di dominazione occulto e spregiudicato delle masse, attuato da una elite finanziaria non eletta da nessuno e al di fuori delle regole democratiche.

Perche’ chi e’ povero e’ debole e chi e’ debole e’ governabile dal tiranno.

Perche’ – infine – un popolo deve fare un primo passo indispensabile per uscire dalla schiavitu’.

Conoscere.




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La povertà non è una mancanza di carattere: è una mancanza di denaro


Vorrei iniziare con una domanda semplice: perché i ceti svantaggiati prendono spesso decisioni svantaggiose? Lo so, è difficile rispondere: ma diamo un'occhiata ai dati. I poveri fanno più debiti, risparmiano meno, fumano di più, bevono di più, fanno meno esercizio e mangiano peggio. Perché?

0:35La spiegazione tradizionale la diede una volta il premier inglese Margaret Thatcher. Che definì la povertà "un difetto della personalità."

0:43(Risate)

0:45Una mancanza di carattere, in sostanza.

0:48So che molti di voi non sarebbero così brutali. Ma che ci sia qualcosa di sbagliato nei poveri non lo pensava solo la signora Thatcher. Forse qualcuno di voi crede che i poveri dovrebbero rispondere dei propri errori. E altri potrebbero proporre di aiutarli a prendere decisioni migliori. Ma l'assunto di fondo è lo stesso: c'è qualcosa di sbagliato in loro. Se solo potessimo cambiarli; se solo potessimo insegnare loro come si vive; se solo ci ascoltassero. E a dirla tutta, questa è stata a lungo anche la mia, di opinione. Poi, appena qualche anno fa, ho scoperto che tutto ciò che pensavo di sapere sulla povertà era sbagliato.

1:36Tutto iniziò quando mi imbattei, per caso, nello studio di un gruppo di psicologi americani. Avevano viaggiato per 13.000 chilometri, fino in India, per uno studio affascinante. Il soggetto erano i coltivatori di canna da zucchero. Dovete sapere che questi contadini ricevono il 60 percento circa del loro reddito annuale in un unico trasferimento, appena dopo il raccolto. Sono pertanto relativamente poveri per una parte dell'anno, e ricchi l'altra. I ricercatori li sottoposero a due test del QI, prima e dopo il raccolto. Il confronto dei risultati mi lasciò senza parole. Nel test prima del raccolto, il punteggio era molto inferiore.Pare che gli effetti della povertà corrispondano a una perdita di 14 punti di QI. Per darvi un'idea, l'effetto è paragonabile a una notte insonne, o all'alcoolismo.

2:33Qualche mese dopo, seppi che Eldar Shafir, professore della Princeton University e co-autore di questo studio, stava arrivando in Olanda, dove vivo. Ci incontrammo ad Amsterdam per parlare della sua nuova, rivoluzionaria teoria della povertà. Posso riassumerla in due parole: mentalità della scarsità. Pare che il comportamento delle persone cambi, quando percepiscono una cosa come scarsa. E non importa molto cosa sia quella cosa - può essere tempo, denaro o cibo.

3:04Conosciamo tutti quella sensazione: abbiamo troppo da fare, o abbiamo saltato il pranzo per lavoro e c'è un calo di zuccheri nel sangue. L'orizzonte mentale si restringe alla carenza immediata - al panino che abbiamo bisogno di mangiare ora, alla riunione che inizierà fra 5 minuti o alle bollette da pagare entro domani. E la capacità di pensare a lungo termine va a farsi benedire. Per fare un paragone, pensate a un nuovo computer che esegue 10 programmi pesanti tutti allo stesso tempo. Prima rallenta, e fa errori su errori. E alla fine si inchioda - non perché sia fatto male come computer, ma perché deve eseguire troppe operazioni alla volta. I poveri hanno lo stesso problema. Non prendono decisioni stupide perché sono stupidi, ma perché vivono in un contesto in cui tutti farebbero scelte stupide.

3:53E all'improvviso mi è diventato chiaro perché molti dei nostri programmi di contrasto alla povertà non funzionano. Investire in formazione, ad esempio, si rivela spesso un buco nell'acqua. La povertà non è una mancanza di istruzione. Una recente analisi di 201 studi sui corsi di gestione delle finanze è giunta alla conclusione che non hanno quasi alcun effetto. Non fraintendetemi - non sto dicendo che i poveri abbiano la testa dura: certamente imparano qualcosa di utile. Ma non è abbastanza. Nelle parole del Professor Shafir, "È come insegnare a qualcuno a nuotare, e poi lanciarlo in un mare in tempesta."

4:35Rimasi lì, ancora lo ricordo. Non sapevo cosa pensare. E mi colpì il fatto che avremmo potuto arrivarci decenni prima. Questi psicologi non hanno fatto complicate scansioni cerebrali; hanno solo misurato il QI dei coltivatori, e quei test sono stati inventati più di 100 anni fa. Ricordai anche di essermi già imbattuto nella psicologia della povertà. George Orwell, uno dei maggiori scrittori mai vissuti, negli anni '20 sperimentò la povertà di persona. "L'essenza della povertà," scrisse all'epoca, è che "cancella il futuro."E si meravigliava di come, e qui cito, "La gente dia per acquisito il diritto di farti la predica e pregare per te, appena il tuo reddito scende sotto un certo livello."

5:19Queste parole conservano tutta la loro forza ancora oggi. La questione, ovviamente, è: cosa si può fare?Gli economisti moderni hanno qualche asso nella manica. Potremmo aiutarli a compilare i documenti, o mandare una notifica via sms quando è ora di pagare le bollette. Questo tipo di soluzione è molto popolare tra i politici moderni, soprattutto perché... beh, non costa quasi nulla. Soluzioni come queste, a mio avviso, sono un simbolo di quest'epoca in cui si trattano i sintomi di un male, ignorandone la causa sottostante.

5:56Perciò mi chiesi: perché non cambiamo il contesto in cui vivono i poveri? Oppure, tornando all'analogia del computer: perché continuiamo a ritoccare il software quando potremmo risolvere il problema installando un po' più di memoria? Lo sguardo del Professor Shafir si fece assente, e dopo qualche secondo disse: "Oh, ho capito. Intendi dare più denaro ai poveri per eradicare la povertà. Certo, sarebbe grandioso. Ma temo che quella marca di sinistra che avete ad Amsterdam non ci sia negli Stati Uniti."

6:37Ma è davvero una vecchia idea di sinistra? Mi tornò alla mente un'antica proposta, avanzata da alcuni dei più importanti pensatori della Storia. Il filosofo Tommaso Moro fu il primo ad accennarne nel suo libro, "Utopia", più di 500 anni fa. E ha sostenitori in tutto l'arco politico, da destra a sinistra, dal difensore per i diritti civili, Martin Luther King, all'economista Milton Friedman. Ed è un'idea incredibilmente semplice: il reddito di base garantito.

7:12Che cos'è? È molto semplice. Si tratta di un reddito mensile per coprire i bisogni di base: cibo, riparo, istruzione. È completamente incondizionato, quindi nessuno ti dirà cosa devi fare per averlo, né come devi spenderlo. Il reddito di base non è un favore, ma un diritto. Non comporta alcuno stigma sociale.Così, quando capii la reale natura della povertà, iniziai a chiedermi senza sosta: è questa l'idea che tutti aspettavamo? Potrebbe essere davvero così semplice? E nei tre anni successivi, lessi tutto ciò che potevo sul reddito di base. Navigai tra le dozzine di esperimenti condotti in tutto il mondo, e in breve mi imbattei nella storia di una città che ci era riuscita - aveva eradicato la povertà. Ma poi... quasi tutti se ne dimenticarono. [Atto 2: La città senza povertà]

8:04Questa storia inizia a Dauphin, in Canada. Nel 1974, in quella piccola città fu garantito a tutti un reddito di base, affinché nessuno cadesse al di sotto della soglia di povertà. All'inizio dell'esperimento, un esercito di ricercatori scese in città. Per quattro anni, tutto andò bene. Poi però un nuovo Governo salì al potere, e non vide molte ragioni di condurre un esperimento così costoso. E quando fu chiaro che mancavano i fondi per analizzare i risultati, i ricercatori decisero di chiudere i fascicoli in 2.000 scatole. Passarono 25 anni, e un giorno Evelyn Forget, una professoressa canadese, trovò quei risultati. Per tre anni sottopose i dati a ogni tipo di analisi statistica. E comunque li manipolasse, il risultato era sempre lo stesso:l'esperimento era stato un clamoroso successo.

9:04Evelyn Forget scoprì che gli abitanti di Dauphin erano diventati non solo più ricchi, ma anche più sani e intelligenti. Il rendimento scolastico dei ragazzi migliorò sensibilmente. Il tasso di ospedalizzazione diminuì addirittura dell'8,5%. Diminuirono le violenze domestiche e anche le denunce di disagio mentale.E la gente non abbandonò il posto di lavoro. Gli unici che lavorarono un po' meno furono le neo-mamme e gli studenti, che studiavano più a lungo. E risultati analoghi sono emersi, da allora, in moltissimi altri esperimenti in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all'India.

9:40Quindi ... ecco cosa ho imparato: quando si parla di povertà, noi, i ricchi, non dovremmo pretendere di saperla più lunga. Dovremmo smetterla di mandare scarpe e giocattoli a poveri che non abbiamo mai visto. E dovremmo sbarazzarci della pletora di burocrati paternalisti, destinando i loro stipendi a quei poveri che dovrebbero aiutare.

10:04(Applausi)

10:07Perché il bello del denaro è che possiamo usarlo per acquistare ciò che ci serve, e non ciò che presunti "esperti" ritengono che ci serva. Pensate a quanti brillanti scienziati, imprenditori e scrittori come George Orwell, stanno oggi appassendo nel bisogno. Pensate a quante energie e talenti potremmo liberare se ci sbarazzassimo della povertà una volta per tutte. Penso che un reddito di base agirebbe da capitale di rischio per le persone. E non possiamo permetterci di non farlo, perché la povertà è estremamente costosa. Guardate quanto costa, ad esempio, la povertà infantile negli Stati Uniti. È un costo stimato di 500 miliardi di dollari all'anno, in termini di maggiori costi sanitari, abbandoni scolastici e criminalità. È un incredibile spreco di potenziale umano.

10:59Ma parliamo del problema principale: come finanziamo un reddito di base garantito? In realtà costa molto meno di quanto pensiate. A Dauphin è stato finanziato con un'imposta sul reddito negativa. Perciò ricevete un'integrazione appena scendete sotto la soglia di povertà. E in questo scenario, stando alle migliori stime degli economisti, per un costo netto di 175 miliardi - un quarto del budget militare, o l'1% del PIL, degli Stati Uniti - potreste sollevare gli americani indigenti dalla soglia di povertà. Potreste eradicare la povertà. E dovrebbe essere quello, l'obiettivo.

11:38(Applausi)

11:40Il tempo del pensiero debole e delle spinte gentili è finito. Credo davvero che sia giunto il momento di idee nuove e radicali, e il reddito di base è molto di più dell'ennesima politica sociale. È anche un completo ripensamento del concetto di lavoro. E in questo senso, libererà non solo i poveri, ma anche il resto di noi.

12:02Oggi, milioni di persone sentono che il loro lavoro ha poco senso. Una recente inchiesta tra 230.000 impiegati in 142 nazioni ha scoperto che solo il 13 percento degli impiegati ama il proprio lavoro. Un altro sondaggio ha scoperto che il 37 percento dei lavoratori inglesi svolge un lavoro che loro per primi pensano non dovrebbe esistere. Nelle parole di Brad Pitt in "Fight Club", "Troppo spesso facciamo lavori che odiamo per comprare cazzate che non ci servono."

12:31(Risate)

12:32Ora, non fraintendetemi - non sto parlando di insegnanti, netturbini e addetti alla cura alla persona. Se loro smettessero di lavorare, allora sì che saremmo nei guai. Parlo di tutti quei professionisti strapagati, con curriculum stellari, che si guadagnano lo stipendio con... riunioni tra pari di transazioni strategichecon focus sulla co-creazione dirompente nella società della rete.

12:52(Risate)

12:53(Applausi)

12:55O qualcosa del genere. Pensate solo a quanto talento stiamo sprecando, solo perché diciamo ai nostri ragazzi che dovranno "guadagnarsi da vivere". O a un brillante matematico di facebook, che qualche anno fa lamentava: "Le migliori menti della mia generazione cercano di convincere la gente a cliccare sulla pubblicità."

13:15Sono uno storico. E se la Storia ci insegna qualcosa, è che le cose possono cambiare. Non c'è niente di inevitabile nell'attuale struttura della società e dell'economia. Le idee possono cambiare il mondo, e lo cambiano. E soprattutto negli ultimi anni, è diventato più che chiaro che lo status quo è insostenibile:servono nuove idee.

13:39So che molti di voi sono assaliti dal pessimismo, davanti a un futuro di diseguaglianze, xenofobia e cambiamenti climatici. Ma non basta sapere a cosa opporsi: serve anche una causa da sostenere. Martin Luther King non disse, "Io ho un incubo".

13:54(Risate)

13:56Aveva un sogno, lui.

13:57(Applausi)

14:00Ecco quindi il mio, di sogno: io credo in un futuro in cui il valore del vostro lavoro non si misuri dalla busta paga, ma da quanta felicità diffondete e da quanto "significato" apportate. Credo in un futuro in cui l'educazione non serva a prepararvi all'ennesimo lavoro inutile, ma a vivere bene la vita. Credo in un futuro in cui una vita senza povertà non sia un privilegio, ma un diritto di tutti. È questo il punto. Abbiamo la ricerca, le prove e le risorse.

14:32Oggi, oltre 500 anni dopo che Tommaso Moro iniziò a scrivere sul reddito di base, e 100 anni dopo che George Orwell ha scoperto la vera natura della povertà, è tempo di aggiornare la nostra visione del mondo, perché la povertà non è una mancanza di carattere. La povertà è una mancanza di denaro.

14:50Grazie.

14:52(Applausi)

Rutger Bregman


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