lunedì 31 agosto 2015

prodotti alimentari come armi di distruzione di massa



Dietro le quinte di #EXPO un progetto intenzionale di distruzione di massa è già in atto, mentre a Milano sfilano i criminali e i loro camerieri in livrea. Le scoperte di Mike Adams nel Natural News Forensic Food Labs, un ricercatore indipendente, sul cibo immesso nella grande distribuzione alimentare.

Questo breve il video cambierà il tuo modo di vedere il cibo. Buona visione.

“Le forniture di cibo sembrano intenzionalmente progettate per porre fine alla vita umana anziché nutrirla. Dopo aver analizzato più di 1000 cibi nel mio laboratorio devo annunciare che la battaglia per l’umanità è quasi persa. IL mio laboratorio ha scoperto che le sostanze sono intenzionalmente formulate e messe nei prodotti alimentari per causare nei consumatori disturbi mentali, infertilità a largo raggio, danni a gli organi e perdita di ogni abilità di poter pensare in modo razionale e consapevole.” Mike Adams, di Natural News




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BURNING MAN 2014

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http://www.irishpolyglot.com/viaggi/burning-man-una-settimana-nel-deserto/it/

Il Burning Man è un festival di otto giorni che si svolge ogni anno dal 1991 a Black Rock City, una città che vive solo alcuni giorni, sulla distesa salata (sabkha) del Deserto Black Rock nello Stato del Nevada, a 90 miglia (150 km) a nord-nord-est di Reno. Il festival conclude la festa americana del Labor Day, a settembre.

Il festival viene descritto dagli organizzatori come esperimento in comunità, radicale espressione di sé e radicale fiducia in sé[1]. Il nome deriva dal rituale che consiste nell'incendiare un grande fantoccio di legno il sabato sera. Non ci sono concerti con grandi nomi e non ci sono esibizioni pubblicizzate. Ognuno dei partecipanti è democraticamente libero di organizzare esibizioni, mostre d’arte, performance, workshop e giochi e segnalarli, oppure no, all’organizzazione del festival.

Ogni partecipante deve portare attrezzatura da campeggio, generatori di elettricità, cibo e acqua per la propria sopravvivenza e le uniche cose in vendita nella città sono ghiaccio e caffè; il baratto e il dono sono le uniche forme ammesse di passaggio di proprietà di beni, cibo ed acqua. A Black Rock City i cellulari non funzionano e oltre a potersi verificare alcune tempeste di sabbia improvvise, di giorno le temperature superano i 40 °C e la notte possono abbassarsi di diverse decine di gradi, per questo motivo la maggior parte degli eventi si svolge dopo il tramonto. È sconsigliato portare all'evento i bambini. Dal 2013 il biglietto per partecipare al festival costa 380 dollari.[2]

Tutte le macchine fotografiche e le videocamere devono essere registrate all’arrivo in città e chi ha intenzione di effettuare delle riprese o fare fotografie per scopi commerciali deve accordarsi preventivamente con l’organizzazione del festival. Non tutti gli eventi possono essere ripresi.[3][4]

Il festival è organizzato da Black Rock City, LLC, sotto la guida di uno dei fondatori, Larry Harvey, e altri cinque membri del comitato, di cui fanno parte Marian Goodell, Harley Dubois, Michael Michael, Will Roger Peterson e Crimson Rose. Nel 2007 47.366 persone hanno partecipato al Burning Man Project[5], nel 2013 i partecipanti sono saliti a 68.000[6] (ad oggi limite massimo di partecipanti imposto dalle autorità) con un picco di 69.600 nell'ultima giornata. Nel 2014 a causa del maltempo che ha fatto saltare la prima giornata del festival ed a causa dei maggiori controlli sul numero dei partecipanti, essendo stati superati l'anno precedente, i partecipanti hanno raggiunto il picco massimo di 66.000 persone.[7]

Lose Yourself to Dance - Burning Man 2013
https://youtu.be/t-8rvk40qss



24 Hours at Burning Man 2014 Edition
https://youtu.be/LsbOhv-acLI

domenica 30 agosto 2015

Sull’abuso del termine “razzismo”

Per fare un esempio, chi non sente il bisogno di maggiore ordine nelle nostre città? Le auto e le altre proprietà private vengono derubate o danneggiate, le persone rapinate o violentate. I criminali non vengono puniti e circolano liberamente per le strade – o in Parlamento (!) – dove delinquono nuovamente, e il motivo principale è (lo so... sembra assurdo!!) che le carceri sono piene e nessuno ne costruisce di nuove! Anche per questo motivo la nazione viene presa d’assalto da fiumi di stranieri, molti dei quali vengono per delinquere in un “porto franco” della criminalità, sicuri di non dover sottostare alle pene severe cui sarebbero sottoposti in patria per gli stessi reati. Bande di rumeni e di ispanici che si fanno la guerra per le strade di Torino e Milano mentre noi stiamo a guardare.

Rom ed extracomunitari provenienti dai Paesi più diversi che si aggirano per le nostre strade, sugli autobus, nei parchi pubblici... senza lavoro, senza fissa dimora, al solo scopo di rubare... possono farlo indisturbati sotto gli occhi della polizia, nonostante sia chiaro a tutti con quali fini essi siano entrati in Italia. Perché si trovano ancora qui? Perché in Germania in Francia e in Spagna non li fanno più entrare, mentre noi sì?

Ecco quindi che nelle persone comincia a montare la crescente necessità di uno «Stato forte», temuto da chi delinque e amato dal cittadino onesto, mentre adesso vale il contrario: lo Stato è amato da chi delinque e temuto dal cittadino onesto (basti vedere l’accanimento fiscale su piccoli imprenditori e commercianti). Indubbiamente i delinquenti – italiani o stranieri che siano – amano questo Stato; qui si può guidare ubriachi e investire qualcuno, violentare una donna, svaligiare appartamenti... e uscire di carcere dopo pochi mesi o non entrarci per niente in virtù delle attenuanti o magari grazie all’indulto (l’ammissione più esplicita dell’incapacità di un governo di risolvere un problema).

A Settembre 2007 il 38% dei carcerati era costituito di exracomunitari. Ciò significa che stiamo fornendo vitto e alloggio a decine di migliaia di persone che sono entrate nel nostro Paese per rubare, spacciare, danneggiare e talvolta commettere omicidi. Al contempo siamo costretti a liberare decine di migliaia di carcerati grazie all’indulto perché non abbiamo più posto nei penitenziari, i quali stanno letteralmente esplodendo e, ad oggi, nessuno ha la minima intenzione di investire denaro nella costruzione di nuovi edifici atti a questo scopo. I cittadini si chiedono: perché i delinquenti extracomunitari e gli immigrati clandestini non vengono immediatamente rispediti a casa liberando posti nelle carceri? Evidentemente c’è qualcosa che non funziona nella nostra capacità di gestire il fenomeno immigrazione. Mi è capitato di incontrare molte persone che si credono esse stesse razziste per il semplice motivo che non vogliono più nelle loro città extracomunitari che si sono macchiati di crimini o popolazioni di nomadi che vivono parassitando le energie della comunità. Una frase è diventata tristemente usuale: “Io non sono mai stato razzista, ma lo sto diventando perché non sopporto più questo numero enorme di extracomunitari delinquenti!”. Non dobbiamo cadere in questo tranello. Un cittadino che non vuole entrino nella sua nazione individui che non hanno intenzione di lavorare, o che vuole estromettere dalla sua nazione chi delinque, NON È RAZZISTA!

Nell’opinione pubblica... manipolata dai media... a loro volta manipolati da taluni poteri politici, si tenta di accomunare il crescente e legittimo desiderio di «ordine», «giustizia» e maggiore severità nel permettere di superare i confini agli stranieri, con un presunto dilagare delle ideologie di destra e un altrettanto presunto (per non dire, totalmente inventato) serpeggiante razzismo nelle nostre città. Questo è falso. Pretendere maggiore «ordine» nella propria società significa rispondere a un valore dell’anima, e non necessariamente manifestare idee “di destra”, né tantomeno essere divenuti razzisti. Stiamo trattando di idee utili e idee dannose per la nazione, non idee “di destra” o “di sinistra” contro le quali schierarsi a priori, o da accettare a priori, in virtù dello schieramento politico da cui provengono. L’autentico Esoterismo non è di destra né di sinistra: esso rappresenta la ricerca del massimo Bene per la polis (la comunità) in un dato periodo storico e relativamente al livello di apertura della coscienza di ciascuno.

I media fingono di dimenticare cosa è stato il vero razzismo. In verità in Italia il razzismo non esiste. Ciò che accade è che ogni volta che un politico manifesta pubblicamente idee contrarie all’ingresso di extracomunitari nel nostro Paese o vuole che vengano cacciati coloro che sono sorpresi a delinquere, viene accusato dagli avversari di tendenze razziste e xenofobe, ma queste parole stravolgono il senso del problema spostando la questione su una sfera differente.

Si tenta cioè di far slittare sul piano della moralità e dell’ideologia, il problema della gestione pratica dell’immigrazione che non si è capaci di risolvere. I termini razzismo e xenofobia – utilizzati ad arte da chi conosce bene le leggi della comunicazione – vanno a colpire le emozioni della massa, che inconsciamente collega razzismo e xenofobia a nazismo, violenza e campi di concentramento, operando così un’inconsapevole associazione di idee fra un normale cittadino che vuole più «ordine» nella sua città e un fanatico neonazista. In tal modo si crea maggiore confusione e si fomenta l’odio fra la popolazione, tanto che le persone si autoconvincono di essere razziste, fasciste o naziste solo perché hanno l’ardire di pretendere strade più sicure e la preservazione dei propri valori culturali. Dal sentirsi additati come razzisti al decidere di aderire a gruppi violenti di estrema destra, il passo è breve.

Così, un normale cittadino che razzista non lo era mai stato... alla fine lo diventa veramente, dopo essere stato stigmatizzato come tale da un’opinione pubblica manipolata. Quando qualcuno viene additato come razzista, per quanto a livello conscio sappia di non esserlo, scatta però in lui un meccanismo psicologico per cui comincia a comportarsi effettivamente come tale, recitando il ruolo che gli viene cucito addosso dalla società. Il suo rifiuto verso ulteriori ingressi di extracomunitari, che in un primo tempo si esprimeva solo a livello razionale, in maniera lucida e pacata, come tentativo di trovare la soluzione di un problema, proprio a causa della condanna sociale si trasforma con il tempo in vero astio verso il “diverso”.

Si tenga presente che in realtà, a livello inconscio, non si tratta di astio nei riguardi degli extracomunitari, bensì nei confronti della società dalla quale l’individuo si sente rifiutato a motivo delle sue idee. L’extracomunitario rappresenta solo il bersaglio apparente dell’odio, non quello reale. Si sta in tal modo dando origine a un nuovo genere di razzismo, un “razzismo indotto”, provocato cioè dai media e dalla condanna sociale verso chi osa esprimere il proprio dissenso. “Gli zingari sono sporchi, hanno una filosofia di vita parassita e vivono rubando nelle città dove sono ospiti” non è una frase razzista, perché se non fossero zingari ma finlandesi sarebbe la stessa cosa.

Non è quindi una frase di cui vergognarsi! Incredibilmente... nessuno si accorge di questi pericolosi meccanismi psicologici che si stanno innescando fra la gente! Nel nostro Paese si fa un uso scriteriato del termine razzista, gridando dai tg che gli italiani sono razzisti e xenofobi, e lo si fa esclusivamente per provocare una reazione emotiva nel pubblico e sperare così di poter pilotare le scelte politiche dei cittadini! Il termine razzismo viene ormai utilizzato come arma di ricatto politico e sociale.

All’insegna del moralismo – questo sì, sempre più serpeggiante – e del politically correct, nessuno osa affermare che i Talebani e i fondamentalisti di una qualunque religione possiedono un livello di coscienza inferiore al nostro, votato alla distruzione di tutto ciò che è superiore, e pertanto vanno trattati come criminali nazisti, non come “un popolo di persone svantaggiate vittime della politica dell’occidente”.

 Ma chi dovesse fare un’affermazione del genere viene bollato come razzista, con prevedibili conseguenza sulla sua carriera futura. In ossequio a un’assurda democratizzazione di ogni aspetto quotidiano, oggi è severamente vietato parlare pubblicamente di “superiore” e “inferiore”. Dobbiamo essere tutti uguali... a qualsiasi costo, anche negando l’evidenza!

Salvatore Brizzi
Settembre 2007

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L’uso della parola razzista, favorire un problema voluto.


E’ forse razzismo fare delle semplici considerazioni?
controllo stampaLa distorsione nell’uso di questa parola è appannaggio dei “buonisti”, persone che parlano sempre in termini caritatevoli di accoglienza, di rispetto della vita e della diversità. Sbagliano? No, anzi, è giusto considerare la vita un bene primario al pari della libertà e l’uguaglianza fra le persone, un dogma. Il problema è l’applicazione pratica di certi concetti. Il “buonista” agisce in senso letterale, se è giusto è giusto a qualsiasi costo, quindi anche a scapito di taluni rispetto ad altri arrivando ad ignorare la vita e la libertà dei compaesani rispetto il resto del mondo. Un “buonismo al contrario direi io, cioè un “cattivismo”. Le azioni che ne derivano per i buonisti non superano la preveggenza di due settimane e non sono discutibili, si sa che i buonisti sono sempre dalla parte della ragione. Le leggi poco o nulla contano per i buonisti; non si rispettano e se proprio rompano le scatole si cambiano. Ormai l’Italia è una sub-colonia e le leggi non si fanno più per un’armonica convivenza fra Cittadini italiani ma per compiacere le multinazionali e le banche con l’avvallo dei buonisti del caso. Una legiferazione che è il compiacimento del globalismo finanziario, del NWO in via di affermazione.
La globalizzazione impone che tutti i popoli del mondo si livellino, è gioco forza se si deve essere cittadini del mondo globalizzato. Il problema è che il livellamento è verso il basso, cioè i popoli e le nazioni che si sono nel tempo conquistati un livello sociale più alto sono quelle che devono retrocedere rinunciando alle conquiste sociali e all’uguaglianza fra le genti soprattutto fra le diverse classe sociali. I “poveri” diventano più poveri e in questa classifica essere povero rientrano tutti, tranne i ricchi, quelli che non contano i soldi, mero mezzo, ma contano le S.P.A. che controllano. Quindi non si agisce portando il bene sociale altrove, favorendone lo sviluppo, non solo economico, ma sociale; si disgrega quello in essere in paesi evoluti in tal senso.
Non tutti i paesi si comportano alla stessa maniera, l’esempio dell’accoglienza dei migranti è lampante. I migranti al pari del denaro, o delle leggi promulgate, sono un mezzo per ottenere uno scopo, una merce umana che si sposta secondo convenienza.
Vi invito a leggere questi due articoli entrambi di Mauceri:
Come si crea un problema, come lo si ingigantisce, come si insinua nell’opinione pubblica la paura del problema stesso e poi come si cambiano le “regole” per risolverlo. Problema in realtà irrisolto, ma regole modificate. Condizioni sociali mutate, denaro deviato, nessun problema risolto, rischi palesi.
Veniamo agli sbarchi.
Il grafico in oggetto è reperibile sul sito del Ministero dell’Interno e prende in esame gli anni 2011, 2012, 2013, 2014 con un dato di 170.100 persone nel 2014. Il 2015 è ovviamente in atto ma si registra ad oggi un numero che rischia di superare l’anno record 2014, complice la situazione fuori controllo della Libia, (su cui torneremo in seguito). Si registra secondo i dati diffusi dal Viminale 7.882 immigranti sbarcati sulle coste italiane nei primi due mesi dell’anno; il 43% in più rispetto allo stesso periodo del 2014 quando gli stranieri arrivati via mare furono 5.506. Se il dato si attestasse su questo incremento nel 2015 arriviamo ad un totale di circa 243.000 persone. Nuovo record.

sabato 29 agosto 2015

Ni-U-Kon-Ska, "bimbi delle acque di mezzo"

Il parassita vive traendo la sua forza vitale da un altro organismo..

Questa tipologia di persona prende da altri e non è in grado di restituire nulla, né di contribuire al benessere di qualcun altro.


Questa tipologia umana non conosce l’altruismo.

Tristezza, vittimismo e bisogno di essere sostenuti mascherano il parassita.

Camminare fieri, in questo caso, significa avere la forza di smetterla di dare appoggio a questi parassiti.

Osage

( Ni-U-Kon-Ska, "bimbi delle acque di mezzo", e' il nome indiano degli Osage, originari del fiume Osage ma spostatisi, fin dal 1673, sulle rive del Missouri; parlano una lingua del ceppo Siouan e primi coloni che li videro li descrissero come molto alti (180\5 cm); prima del "contatto",nel 1660, si divisero dai Kansa e vissero accanto agli Apache, ai Kiowa, e ai Comanche, in Oklahoma e in Arkansas, assiema ai Quapaw e ai Caddo.

Tipici Nativi delle praterie, si ritirarono poi nella Riserva che comprende la Contea di Osage, in Oklahoma.

Oggi la Nazione Osage conta oltre 12000 membri.

(Pontiac)


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UN MILIONE DI DONNE TORTURATE DALLA CHIESA CATTOLICA





















Nel “Malleus Maleficorum” (il maglio delle streghe) una sorta di “Manuale del perfetto inquisitore”, gli “esperti” della Chiesa Cattolica (ovvero i frati domenicani Heinrich Kramer Institor e Jacob Sprenger) elencavano dettagliatamente quello che combinavano le streghe: «uccidono il bambino nel ventre della madre, così come i feti delle mandrie e dei greggi, tolgono la fertilità ai campi, mandano a male l’uva delle vigne e la frutta degli alberi; stregano gli uomini, donne, animali da tiro, mandrie, greggi ed altri animali domestici; fanno soffrire, soffocare e morire le vigne, piantagioni di frutta, prati, pascoli, biada, grano e altri cereali; inoltre perseguitano e torturano uomini e donne attraverso spaventose e terribili sofferenze e dolorose malattie interne ed esterne; e impediscono a quegli uomini di procreare, e alle donne di concepire…».

Dal 1257 al 1816 l’Inquisizione torturò e bruciò sul rogo milioni di persone innocenti. Erano accusate di stregoneria e di eresia contro i dogmi religiosi e giudicate senza processo, in segreto, col terrore della tortura.
Se “confessavano” erano dichiarate colpevoli di stregoneria, se invece “non confessavano” erano considerate eretiche, e poi arse sul rogo. Non sfuggiva nessuno.
Alcune erano sottoposte alla prova della pietra al collo, la presunta colpevole veniva cioè gettata in acqua legata a una pietra. Se annegava era innocente, se invece restava a galla era una strega … in ogni caso moriva!
In tre secoli alcuni storici hanno stimato che furono sterminati nove milioni di streghe, all’80% donne e bambine. Le donne venivano violentate oltre che torturate; i loro beni erano confiscati fin dal momento dell’accusa, prima del giudizio, poiché nessuno era mai assolto.

https://spiritualrationality.wordpress.com/2013/02/16/umilione-di-donne-torturate-e-uccise-dalla-chiesa-cattolica-nellarco-di-5-secoli/

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venerdì 28 agosto 2015

TESLA, un uomo Magico-Spirituale: L’intervista nascosta per 116 anni

INTERVISTA A NIKOLA TESLA ALLA RIVISTA “IMMORTALITY”
REALIZZATA NEL SUO LABORATORIO A COLORADO SPRINGS NELL’ANNO 1899.

GIORNALISTA:Sig. Tesla, lei si è guadagnato la fama dell’uomo che si è addentrato nei processi cosmici. Chi è lei, signor Tesla?
TESLA: È una domanda interessante, Sig. Smith, e tento di darle una risposta adeguata.

GIORNALISTA: Dicono che lei provenga dalla Croazia, dalla zona denominata Lika, dove la gente cresce assieme agli alberi, alle rocce e al cielo stellato. Dicono che il suo paese natale porta il nome dei firi della montagna, e che la casa dove nacque si trova vicino al bosco e alla chiesa.
TESLA: Davvero tutto ciò che ha detto è la verità. Sono orgoglioso della mia origine serba e della mia patria croata.

GIORNALISTA:I futuristi dicono che il secolo XX ed il secolo XXI sono nati nella testa di Nikola Tesla. Celebrano il campo magnetico all’inverso e cantano inni al motore a induzione. Il suo creatore fu chiamato “il cacciatore che acchiappò la luce nelle sue reti dalle profondità della terra” e “il guerriero che catturò fuoco dal cielo”. Si dice che sia il padre della corrente alternata, colui che farà sì che la Fisica e la Chimica dominino la metà del mondo. L’industria lo proclamerà suo santo supremo, un banchiere per i più grandi benefattori. Nel laboratorio di Nikola Tesla si è scisso per la prima volta un atomo. Si è creata un’arma che produce vibrazioni sismiche. Lì si scoprirono raggi cosmici neri. Cinque razze lo venereranno in futuro, perché ha insegnato loro un grande segreto: che gli elementi di Empedocle si possono irrigare con le forze vitali degli eteri.
TESLA: Sì, queste sono alcune delle mie scoperte più importanti. Anche così sono un uomo sconfito. Non sono riuscito a ottenere il maggiore dei miei obiettivi.

GIORNALISTA: Quale sarebbe questo desiderio, signor Tesla?
TESLA: Vorrei illuminare tutta la terra. C’è elettricità suffiente per creare un secondo sole. La luce apparirebbe attorno all’equatore, come l’anello attorno a Saturno. L’umanità non è pronta per la grandezza. A Colorado Springs ho impregnato la terra di elettricità. Potremmo spargere anche le altre energie, come l’energia mentale positiva che si trova nella musica di Bach o Mozart, o nei versi dei grandi poeti. All’interno della Terra ci sono energie di allegria, pace e amore che si esprimono per esempio attraverso un fire che cresce dalla terra, gli alimenti che escono da essa e tutto ciò che la rende la casa dell’uomo. Ho passato anni cercando la maniera di far sì che questa energia potesse inflenzare la gente. La bellezza e l’aroma delle rose possono essere utilizzati come una medicina ed i raggi del sole come un alimento. La vita ha un numero infiito di forme e il dovere degli scienziati è quello di trovarle in tutte le forme della materia. Tre cose sono essenziali in questo senso. Tutto quello che faccio è cercarle. So che non le troverò, ma comunque non vi rinuncio.

GIORNALISTA: Quali sono queste cose?
TESLA: Un problema è il cibo. Quale energia, stellare o terrestre, può alimentare gli affamati della Terra? Con che vino si può acquietare tutta la sete, affinché le persone possano incoraggiare il proprio cuore e capire che sono degli dei? Un’altra cosa è distruggere il potere del male e la sofferenza in cui l’uomo passa la vita! A volte si produce come un’epidemia nelle profondità dello spazio. In questo secolo la malattia si è estesa dalla Terra verso l’Universo. La terza cosa è: esiste un eccesso di luce nell’Universo? Scoprii una stella che in accordo alle leggi astronomiche e matematiche potrebbe sparire, e anche così niente si modificherebbe. Quella stella si trova in questa galassia. La sua luce può essere emessa con tale densità da concentrarsi in una sfera più piccola di una mela e contemporaneamente più pesante del nostro Sistema Solare. Le religioni e le fiosofi insegnano che l’uomo può arrivare a essere il Cristo, Buddha e Zaratustra. Quello che sto tentando di dimostrare è rivoluzionario e quasi inaccessibile. È quello che bisogna fare nell’Universo affihé ogni essere nasca come Cristo, Buddha o Zaratustra. So che la gravità è avversa a tutto ciò che dovrebbe volare e la mia intenzione non è fabbricare dispositivi di volo (aeroplani o missili), bensì insegnare all’individuo a recuperare la coscienza delle proprie ali… Inoltre sto tentando di svegliare l’energia contenuta nell’aria. Ci sono fonti di energia principali. Quello che si considera come spazio vuoto è solo una manifestazione della materia che non è sveglia. Non c’è spazio vuoto in questo pianeta, né nell’Universo… I buchi neri, dei quali parlano gli astronomi, sono le più poderose fonti di energia e di vita.

DEDICATO A NOI RAGAZZI VECCHI.



Leonard Cohen, “Because of”.
Sono le macchie, quelle tristi macchiette che ti vengono sul dorso delle mani, in viso, così tanto viste negli anni passati comparire su mio padre, sugli zii, sulla mamma, quando la mia pelle era una seta. E io le guardavo in loro. Già, le guardavo e pensavo a… a… agli anziani. Oggi me le guardo su di me, me. Io che ho 22 anni in me stesso, ma le macchiette mi dicono no.
E quell’istinto, mio e vostro, io e voi ragazzi vecchi, di appartenere a quel gruppo di 20-30enni del tavolo a fianco. Ti viene d’istinto volerti girare e dirgli “ma dai ragazzi, che cazzo state a dire su sta storia di…”, senza per l’istante capire che loro si bloccherebbero a guardare sto padre che gli parla, in imbarazzo… ti danno del lei. E tu ti svegli, brutto risveglio, sei fuori dalla partita man… Man, sei vecchio, lascia perdere. Ma hai 22 anni, te li senti, se non fosse per sto involucro maledetto che ti sgambetta ogni volta, coi capelli che stanno appassendo da quella chioma riccia indiavolata che avevo a un’incontrollabile affare sale e pepe, con tanto sale.
Look at me Leonard, one last time”… canta Cohen.
E speri, così furtivamente, che lo sguardo di quella trentenne che ti ha scrutinato come fanno le donne, per poche frazioni di secondo, sia perché sei uomo per lei. O forse era solo che le sembro un marziano, coi miei occhi strani e inquietanti, ma nulla di altro, purtroppo. Eh sì ragazzo vecchio, sai? Sei sceso dalla giostra, e la devi guardare girare con tutta quella giovane bellezza che danza, e dove tu non entrerai mai più. I loro capelli lunghi, i vestitini su pelli tirate, mani sottili, denti bianchissimi, queste ragazze, da cui temi così terribilmente il “scusi, lei..”, non più il tu. Dio che distanza ti sparano addosso con quel "lei".
Look at me Leonard, one last time”… canta Cohen.
Un abbraccio a tutti voi ragazzi vecchi, ed è inutile farsi tornare il ricordo delle belle ragazze avute, di tutte le oltraggiose avventure vissute, che i nostri 22 anni interiori ancora potrebbero, ma…

Paolo Barnard



https://www.youtube.com/watch?v=Pd4pUf5DIYA

(Voce di Giuseppe Cristofani, cui dico grazie)

E una donna mi ha scritto questo per voi donne:

“Qualche anno fa, ero in treno e passando da un vagone all'altro per trovare posto, ne ho attraversato uno semivuoto, ma con un gruppo di ragazzi, avranno avuto 17/18 anni al massimo che cantavano una canzoncina goliardica, quella che fa "davanti al monumento di Mazzini ..." Io mi ero seduta in quel vagone, poco più avanti un po' in disparte e mentalmente cantavo insieme a loro, poi la coltellata: uno di loro "Zitti!! C'è una signora!"

Quanto ho pianto quella sera sotto la doccia.” A.

Paolo Barnard



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mercoledì 26 agosto 2015

IL LAVORO SERVE A TENERE A FRENO IL TUO POTENZIALE

Alla vista del lavoro - e con ciò si intende sempre quella faticosa operosità che dura dal mattino alla sera - si sente oggi che il lavoro come tale costituisce la migliore polizia e tiene ciascuno a freno e riesce a impedire validamente il potenziarsi della ragione, della cupidità, del desiderio d'indipendenza.


Esso logora straordinariamente una gran quantità d'energia nervosa e la sottrae al riflettere, allo scervellarsi, al sognare, al preoccuparsi, all'amare, all'odiare; esso si pone sempre sott'occhio un piccolo obiettivo e procura lievi e regolari appagamenti.


Resta il fatto che a questi poveri animali da tiro non si possano rifiutare le "ferie" - come viene chiamato questo ideale d'ozio di un secolo stremato dal troppo lavoro: in cui è concesso una volta tanto abbandonarsi alla pigrizia e rincretinirsi e bambineggiare a proprio piacimento.


Così una società in cui di continuo si lavora duramente, avrà maggior sicurezza, e si adora oggi la sicurezza come la divinità somma. I vostri affari, è questo il vostro grandissimo pregiudizio che vi incatena al vostro luogo, alla vostra società, alle vostre inclinazioni. Diligenti negli affari, ma pigri di spirito, contenti delle vostre ristrettezze e col grembiule del dovere appeso a questa contentezza: così vivete voi, così li volete, i vostri figliuoli!"
Friedrich Nietzsche - Aurora
http://laschiavitudellavoro.blogspot.it/2015/07/il-lavoro-serve-tenere-freno-il-tuo.html

LA ZOMBIZZAZIONE PSICOATTIVA

La principale fonte della zombizzazione psicoattiva è la televisione; state in guardia quando guardate la TV: per introdurre nella vostra coscienza certe informazioni, gli addetti si servono delle tecnologie audio all’avanguardia.
Vi siete mai accorri che la trasmissione va in onda accompagnata dai toni leggeri, appena percettibili? Non è la musica. Queste tonalità la nostra coscienza non percepisce perché siamo concentrati sulla voce del conduttore. Ma si tratta dei suoni psicoattivi..

Oggi esiste una ventina di tecniche che permettono di influenzare il pubblico. Il meccanismo della zombizzazione è semplice: la coscienza dell’ascoltatore viene portata allo stato meditativo, mentre il conduttore gli sta facendo il lavaggio del cervello (non si potrebbe esprimersi con una maggiore precisione!). Essendo rilassata, la maggior parte degli ascoltatori smette di percepire criticamente ciò che sente.
I tecnici del suono TV amano usare i toni isocronici. Avete mai sentito come certe notizie si coprono da un certo suono metallico? Si tratta dell’introduzione allo stato beta, affinché il vostro cervello ricordi meglio ciò che sta dicendo il conduttore TV. Dopo seguirà un rilassamento, per cambiare le vostre convinzioni.

Un’altra fonte della zombizzazione psicoattiva è la pubblicità. In certi tipi di pubblicità si adoperano dei metodi che agiscono sul subconscio (negli USA e in Canada questo è vietato per legge). Cercate di non guardare la pubblicità!
E un’alta fonte ancora è la musica pop. Non abbiate dubbi: gli hit parade vengono fatti con degli elementi psicoattivi. Potete sperimentarlo da soli. Esiste, per esempio, un hit di Kipelov “Sono libero”https://www.youtube.com/watch?v=zVt3B427PPU.
Potrete sentire una colonna isocronica mascherata sotto forma del rumore di un elicottero, e poi dei ritmi monoaurali ed alcuni effetti dello spostamento spazio-acustico. In realtà, questo hit è un innocuo programma alfa, camuffato come musica. Non arreca alcun danno e lo si può ascoltare senza preoccupazioni. 

Ma ci sono anche altri esempi, molto pericolosi.
Se un ritmo binaurale sarà sovrapposto agli appelli di uccidere, all’esaltazione della morte, questo messaggio sarà fissato nel subconscio. Si conoscono i fatti di cronaca quando degli adolescenti prendevano in mano le armi e andavano ad uccidere i propri professori e i compagni di classe. Posso dire con certezza che tutti questi ragazzi erano dei fanatici dei hit simili, ascoltati con le cuffie.
Gli scienziati che studiano la neuro acustica inorridiscono se analizzano la musica pop. E’ piena di tutto, inclusi i messaggio subliminali. Il cervello adolescenziale è particolarmente recettivo e i creatori di questa musica sanno che sarà ascoltata dai bambini/ragazzi, e con le cuffie. A loro non importa che è nociva, il loro scopo è quello di venderla.

Secondo gli scienziati americani, dietro ogni strage compiuta con le armi c’è un ascolto delle canzoni psicoattive dei quali l’omicida era un fan accanito. Sia la nostra società, sia i genitori dei ragazzi ne sono all’oscuro, si crede che le canzoni non possono fare del male. Se avete i figli adolescenti cercate di salvarli dall’ascolto della musica pop di bassa lega; è meglio che ascoltino per lo meno la musica pop classica, senza parlare della musica classica.
State attenti alla musichetta in filodiffusione nei supermercati. Non è una semplice musichetta leggera! Sono i potenti programmi mirati alla vostra “deconcentrazione “. Così, se vi siete recati al supermercato per una cosa, finite col fare una marea di acquisti inutili. Non sapete di essere stati sottoposti ad un attacco audio e di essere stati derubati (con il vostro consenso).

Fare un esperimento: entrate in un supermercato indossando le cuffie. Capirete subito di essere più concentrati se state ascoltando la vostra musica e non quella che il supermercato vi propina. Tenete pure conto che in certi brani si inseriscono dei messaggi subliminali che vi invitano a comprare ciò che a voi non serve.

Lenni Rossolovski

Traduzione Olga Samarina

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GLI ILLEGALI AL GOVERNO

Gli italiani? Un popolo che non conta piu’ nulla. Deve solo soffrire e stare in silenzio


Il popolo italiano ormai non conta più nulla,non decide più nulla, deve solo soffrire in silenzio, pagare e far finta di nulla.Il governo è abusivo e non è eletto,il senato è corrotto,la maggioranza è incostituzionale e la mafia comanda…
Un governo abusivo, sia perché guidato da un premier non eletto, sia perché nato grazie ad un premio di maggioranza incostituzionale (secondo una sentenza della corte dei conti), sia perché il Senato si regge dopo la compravendita di alcuni senatori, nella corruzione più totale, sia perchè il parlamento non conta più nulla, funge solo da “passacarte”.
Al Quirinale c’è un presidente della Repubblica nominato da un Parlamento, giudicato incostituzionale dalla stessa Corte della quale faceva parte l’attuale Presidente Mattarella. Quella Corte che, mentre lo giudicava tale, ne ha permesso la sopravvivenza: e, caso strano, uno di loro è finito al Colle.
Dal Presidente della repubblica fino all’ultimo dei parlamentari, la classe politica al potere è tutta illegittima. Ogni decisione di questo governo, avallata da questo Parlamento, è illegale.
Nonostante ciò, senza alcun mandato politico decidono le sorti di una nazione democratica, senza interpellare minimamente il popolo (tramite referendum ecc) riguardo le decisioni importanti, proprio come in una dittatura, permettendosi di additare come “fascisti” coloro che osano opporsi alle loro decisioni.Come il bue che da del cornuto all’asino.
Fanno entrare quanti più migranti possibili senza rendere conto al popolo italiano, andandoli addirittura a raccattare sulle coste libiche. Li vanno a prendere a casa perchè glie lo chiede la mafia, “il business dei migranti rende più della droga”, così la mafia cambia affare e lo stato cambia strategia per servirla e riverirla, come ha sempre fatto negli anni.
Al funerale di Casamonica si è capito benissimo chi comanda la capitale, il Lazio, l’Italia. Nessuno spiegamento di forze dell’ordine, nemmeno un vigile, ne un carabiniere o un poliziotto a cercare di fermare l’ingorgo creato da tale funerale, nessuno si è permesso di interferire minimamente nonostante c’erano le basi per farlo. Se fosse stata una pacifica manifestazione a creare quell’ingorgo ci sarebbero state manganellate a volontà per tutti…
Dall’ altra parte c’è un popolo che non si ribella in una situazione del genere, e resta a guardare immobile la devastazione della propria identità, della propria cultura e, anche, del proprio benessere conquistato in decenni di sacrifici e lavoro.
La domanda che nasce davanti all’arroganza di un governo abusivo e illegale:
E’ lecito impegnarsi con tutti i mezzi disponibili per abbattere un governo andato al potere illegalmente, che ha acquistato senatori e con il loro voto decisivo traghetta clandestini a casa nostra, favorendo un business mafioso dal quale riceve gonfie mazzette?

Scritto da Gerardo

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martedì 25 agosto 2015

Caro presidente del Consiglio...

Riportiamo di seguito la lettera scritta da un pensionato di Modena, Antonio Bellavia, al premier Matteo Renzi e pubblicata da Affari Italiani: 

"Caro presidente del Consiglio,

so che purtroppo non mi risponderà, temo. Ma ho deciso di scrivere questa lettera ad Affaritaliani.it, che ringrazio in caso di pubblicazione, per esprimere tutta la mia rabbia su come è lo stato di questa nostra povera Italia.

Nel 2013 ho votato convintamente Partito Democratico. Ero certo della vittoria di Bersani, che stimavo molto. Ora mi trovo un governo non eletto, un premier che parla di accordi con gli italiani che non è stato eletto da nessuno. Se ha un briciolo di coraggio faccia come Tsipras, si dimetta e vada al voto. Ma temo non lo farà mai. Lei e i suoi amici alfaniani siete troppo attaccati alle vostre poltrone comode.

Credevo nella sinistra. Sempre votato Pci, Pds, Ds e poi Pd. Ho visto i diritti che abbiamo acquisito negli anni delle lotte distrutti con il suo Jobs Act. I sindacati che strappavano le vesti con Berlusconi premier hanno fatto solo finta di contestarla.

Sulle tasse è un disastro. Lei taglia i diritti e tagli agli enti locali che poi aumentano la pressione fiscale ai cittadini, esattamente come facevano i democristiani.

Roma è stata sfregiata nel mondo con i funerali di Casamonica ma lei o non ha la forza o non ha il coraggio di far dimettere il sindaco vergognoso.

Sull'immigrazione assistiamo a una gestione assurda, porte aperte a tutti perché tanti mangiano soldi (come ha insegnato Mafia Capitale) e guerra tra i poveri. Dove li mettete i cosiddetti progughi? nei quartieri alti e dei ricchi? No nei quartieri popolari, con la Chiesa complice e il Vaticano che blatera e non ne ospita nemmeno uno.

In Europa lei è il cameriere della Merkel. Sui temi caldi la Mogherini, sbandierata come grande vittoria, non esiste. E lei è fuori da tutti i tavolic che contano, sia sull'Ucraina sia sulla Grecia sia sull'immigrazione.

Ci ha raccontato che l'Italia era fuori dalla crisi ma la disoccupazione grida vendetta. Mio figlio è senza lavoro e vive con la mia pensione pur avendo 31 anni ed è laureato.

Mi chiamo Antonio Bellavia, ho 68 anni, ex operaio di Modena. Ho contribuito a risolevvare quest'Italia negli anni difficili, oggi se vado all'estero mi vergogno di essere italiano. Ho stracciato la tessera del Pd in mille pezzi e alle prossime elezioni voterò Grillo o Salvini e tanti come me lo faranno.

Se ne vada, torni a Firenze. Sta semplicemente distruggendo l'Italia.

Antonio, Modena
"

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Etichette... etichette... etichette...

Domanda: Nel tuo libro La rinascita italica sostieni di non essere né di destra né di sinistra. Però l’aggettivo “italica” sa molto di ventennio e lo stesso vale per il termine “patria”, che utilizzi spesso. Risposta: Il mio libro s’intitola Rinascita Italica perché il termine “italica” ha una forza maggiore rispetto a “italiana”, non perché io sia un nostalgico dei tempi del Duce! Le parole, oltre ad avere un senso, hanno anche un suono, il quale non è meno importante del senso, perché è in grado di trasmettere una precisa forza. “La Rinascita Italiana” non produrrebbe mai lo stesso effetto. Prova tu stessa a ripeterlo. È una questione energetica oltre che di scelta stilistica. In questo Paese si dovrebbe fare uno sforzo per evitare di aprire sempre la porta al passato, il quale risucchia con il suo veleno, il suo odio, le sue guerre ingiuste, i suoi rancori e i suoi crimini... ogni fenomeno che vuole essere nuovo nel Presente.

Ma io vivo Adesso, non settant’anni fa. Sia nel mio libro che nei miei articoli utilizzo spesso il termine Patria. Patria è solo un nome, che però colpisce direttamente il Cuore (almeno il mio), molto più che i termini “nazione” o “Paese”, che sono più freddi, privi di anima. Vale lo stesso discorso fatto per “italica”. Ogni uomo ha la necessità interiore di una provenienza culturale, di una storia condivisa. Una Patria è una provenienza, è un mezzo per mantenere radici storiche e culturali; un punto di partenza che però non esclude altre esperienze di affratellamento. Proprio non capisco perché “patria” debba essere di destra e non di sinistra.

Nel mio libro parlo di una fratellanza fra le varie Patrie europee, che però nulla ha da sparite con l’attuale dittatura di eurolandia, la quale mira invece a uccidere le singole identità nazionali. Domanda: Anche i continui riferimenti al fallimento della democrazia che ci sono nel tuo libro suonano molto di destra. Risposta: Bisogna distinguere fra ciò che funziona e ciò che non funziona, non fra ciò che è di destra e ciò che è di sinistra. Non necessariamente un’idea che viene solitamente attribuita alla destra non può essere valida! Il fallimento delle attuali democrazie in favore di oligarchie finanziarie più o meno occulte è sotto gli occhi di tutti. Io non ho in antipatia la democrazia, dico solo che nessuno l’ha difesa e adesso ci troviamo sotto una dittatura di banchieri e grandi finanzieri, per dirla in parole povere ma chiare.

Tempo fa, quasi per gioco, ho individuato i valori del FUOCO come valori a cui ogni membro del Partito Italia Nuova che voglia dirsi tale deve potersi attenere. FUOCO è un acronimo che rende semplice ricordarsi cinque importanti valori a cui fare riferimento in ogni occasione: Fedeltà, Umiltà, Onestà, Coraggio, Onore. Poi ho cominciato a parlarne in giro e mi sono accorto che puntualmente a questi valori venivano appiccicate delle etichette: “La Fedeltà e l’Onore sono valori di destra” diceva qualcuno, in tono d’accusa. “E qual è un esempio di valore di sinistra?” chiedevo io. “Beh... la Libertà è un valore di sinistra” mi veniva talvolta risposto. Ero esterrefatto. Valori di sinistra e di destra! Ma quanto male deve essere ridotto il tuo materiale cerebrale per ritenere che la Libertà appartenga alla sinistra e l’Onore alla destra? Un giovane di sinistra è autorizzato a non avere un Onore? E un giovane di destra non aspira forse alla Libertà come chiunque altro? 10 www.sal

Etichette... etichette... etichette... create ad arte per custodire la separazione, il contrasto, la diffidenza... soprattutto fra i giovani, per impedire loro di unirsi e lavorare per uno scopo comune. Dagli anziani che si ostinano ad andare a votare per tenere in piedi lo stesso sistema sinistra/destra, non mi aspetto nulla, ma vedere giovani cuori intrappolati mi mette tristezza. Nel mio libro dico: Il discrimine non è più tra fascisti e comunisti, ma tra chi si è accorto della presenza d’un’oligarchia che vuole realizzare un progetto mondialista e globalizzatore, riducendo gli uomini a entità numeriche, e chi invece ancora non si è accorto di nulla o addirittura collabora consapevolmente con questo Sistema perché crede di avere qualcosa da guadagnarci. Il problema è che molti fra i giovani che oggi si occupano di politica o non hanno ideali o sono rimasti incollati a quelli degli anni ’70; sono intrappolati in qualcosa che oggi non è più evolutivo: la dicotomia destra/sinistra. Ciò che è evolutivo in un dato periodo storico non è detto che lo sia ancora in un periodo successivo. Andare alle manifestazioni di piazza con le immagini di Che Guevara o del Duce non ha più alcun senso. Vuol dire che politicamente sei morto come loro. Vuol dire che non hai fatto nessun passo avanti. Ed è esattamente questo che il Sistema vuole.

Io sono convinto che il cittadino debba essere il portatore della volontà politica del popolo a cui appartiene. Se si produce uno scollamento fra Stato e cittadino ne pagano le spese entrambi. Il primo perde le sue fondamenta e il secondo perde la sua guida, i suoi valori di riferimento, che vengono dettati dall’alto ma possono essere incarnati solo per mezzo d’ogni singolo individuo. L’italiano ha bisogno di “sentirsi Stato” e sentire di conseguenza la piena responsabilità per quanto accade in Italia in virtù delle sue scelte o della sua inazione.

Salvatore Brizzi


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SPIRITUALITA' E POLITICA

Nel mio libro La Rinascita Italica dico: Solo uomini e donne che nel loro Cuore hanno posto il futuro della nazione davanti agli interessi personali potranno costruire una nazione con un futuro. Chi vuole prendere parte alla riedificazione dello Spirito Italico deve dimostrare di non essere più autocentrico nei propri interessi e di saper mettere le proprie qualità al servizio dell’intera comunità, come un Samurai che non combatte per se stesso ma mette la spada al servizio del suo signore. Proprio non me la sento di stare in disparte a coltivare il mio giardino, nella speranza che il Sistema non si abbatta mai con il suo pesante martello sulla mia testa. Preferisco muovermi incontro al nemico. Non sono nato per fare la fine dell’agnello a Pasqua. Intorno a me, nell’ambiente dell’esoterismo, è pieno di persone che si sono ritagliate la loro nicchia e si permettono di dire “a me la politica non interessa... io mi devo occupare di altro...”. Si nascondono nelle fogne, sperando non arrivi mai Il Grande Derattizzatore.

I peggiori sono quelli che si occupano di argomenti spirituali e “risveglio della consapevolezza”. Loro sono convinti che la politica non debba entrare nella loro vita perché non vogliono inquinarsi con qualcosa che è “vibratoriamente basso”. Hanno impiegato così tanto tempo a costruirsi un’esistenza spirituale... stanno così bene nella loro nicchia new age... perché adesso sporcarla con la politica? Credono di poterla esorcizzare ignorandola. Si sbagliano. Fermo restando che ognuno di noi ha comunque una missione diversa su questo pianeta, in ogni caso... meno te ne occupi... più la politica si occupa di te, qualunque mestiere tu svolga; prima o poi viene a cercarti nel tuo giardino dorato a disturbare il tuo sonno e spezzare il tuo sogno. Come ho detto in un discorso tenuto a Roma all’Assemblea Nazionale del Partito Italia Nuova: “Se noi non facciamo politica, la politica ce la fanno addosso”.


Quando ci rifiutiamo di fare politica, anche quando ci rifiutiamo di andare a votare... stiamo facendo il gioco del Sistema. È evidente che qualcuno vuole che noi ci disinnamoriamo della politica e dei partiti. Vogliono che non andiamo più a votare e deleghiamo totalmente “in alto” le decisioni. Crediamo di fare un dispetto al Sistema quando non andiamo a votare, invece gli stiamo facendo un favore, perché ci rifiutiamo di assumerci la piena responsabilità per quanto succede. Gli diamo sempre più potere, il nostro potere decisionale. Inoltre in questo modo incrementiamo la distanza fra “il mondo dei cittadini” e “il mondo della politica”, due universi sempre più divergenti. Ma di questo rifiuto, di questa mancanza d’interesse, di questo disinnamoramento per tutto ciò che è politica... le spese le facciamo noi, non il Sistema. Il Sistema si limita a sostituire i suoi uomini di punta e continuare per la sua strada. Il Sistema non si fonda sulla presenza di alcuni individui in particolare, perché nessun personaggio è indispensabile al mantenimento del Sistema; il Sistema gode di vita propria, è sovraindividuale. È il Sistema a creare i personaggi che lo rappresentano, non viceversa.


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La Rinascita Italica
La Politica come Via di realizzazione di sé
Voto medio su 10 recensioni: Da non perdere
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Io non ho paura

Questa iscrizione si trova all’ingresso del cimitero di Sarno (Salerno):

Chiesi a Dio di essere forte per eseguire progetti grandiosi ed egli mi rese debole per conservarmi nell’umiltà.
Domandai a Dio che mi desse la salute per realizzare grandi imprese ed egli mi ha dato il dolore per apprezzarla meglio.
Gli domandai la ricchezza per possedere tutto e mi ha lasciato povero per non essere egoista.
Gli domandai il potere perché gli uomini avessero bisogno di me ed egli mi ha dato l’umiliazione perché io avessi bisogno di loro.
Domandai a Dio tutto per godere la vita e mi ha lasciato solo la vita perché io potessi essere contento di tutto.


Signore, non ho ricevuto niente di quello che chiedevo, ma mi hai dato tutto quello di cui avevo bisogno e quasi contro la mia volontà.
Le preghiere che non feci furono esaudite.
Sii lodato mio Signore, perché fra tutti gli uomini nessuno possiede più di quello che ho io.


La preghiera è stata scritta da Kirk Kilgour (1947-2002) e da lui recitata in piazza San Pietro a Roma davanti a papa Giovanni Paolo II. Kirk Kilgour è un atleta americano campione di pallavolo, giocatore di serie A in Italia, che nel 1976 a causa di un incidente in allenamento resta paralizzato ai quattro arti in maniera irreversibile. Tra le varie attività a cui si dedicherà nella sua nuova vita spicca quella di “motivatore”, insegnava cioè sia ad altri tetraplegici che ai cosiddetti normali come affrontare l’esistenza! Lui... che non poteva più muovere né braccia né gambe.


Potrei commentare questa vita eccezionale, invece vado avanti e raddoppio con un’altra vita eccezionale. Io non ho paura è il titolo del libro che racconta la storia di Francesca Pedrazzini, 38 anni, insegnante di diritto, tre figli di 10, 7 e 3 anni. A loro e al marito dirà, prima di morire di cancro (nodulo al seno e poi metastasi a fegato e ossa): “Il tempo è prezioso. Io non ho paura. Sono contenta”.


Quando Francesca ha capito di essere alla fine ha detto al marito di non preoccuparsi “perché io sono in pace, sono certa di Gesù e curiosa di vedere quello che mi aspetta”. Ha baciato i suoi bambini accarezzandoli: “Vado in un posto bellissimo, da Gesù. E quando sarò lì, dovete fare una festa”.

Senza paura, contenta, curiosa... certa!
Cosa ha permesso a Francesca Pedrazzini di morire così? Se si può trattare la morte – che è la paura alla base di tutte le paure – in questo modo, allora si può affrontare qualsiasi circostanza della vita con lo stesso coraggio eroico.

Il punto è che ho sentito dire fin troppe volte: “Io non ho paura di morire, ma ho paura di perdere i miei cari... ho paura di diventare povero e non poter mantenere la mia famiglia... ho paura di restare su una sedia a rotelle... (che è poi ciò che è successo a Kirk Kilgour)”. Ogni piccola paura è però la paura che muoia una parte di noi, della nostra identità. La paura è sempre paura di morire, ma non concerne l’estinzione del nostro corpo fisico, bensì i nostri attaccamenti mentre siamo ancora in vita: i parenti, la salute fisica, l’abbandono del partner.


Una delle prerogative delle antiche scuole esoteriche consisteva nell’insegnare a morire. Non si trattava di sterili “meditazioni sulla morte” in stile new age, ma di far emergere volutamente aspetti del proprio carattere nel corso della vita di comunità, per poi far morire – o “passare a miglior vita”, ossia trasmutare – quegli stessi aspetti, causa di sofferenza e malessere.


Per mezzo dell’autosservazione quotidiana e della Presenza applicata in maniera costante ai momenti in cui emergono le emozioni negative, a un certo punto diviene possibile individuare quella che possiamo definire come “caratteristica principale” o “debolezza principale” o “reazione cronica” della personalità, ossia il modo consueto utilizzato dalla personalità per difendersi dallo stato di veglia. Questo meccanismo reattivo si manifesta nel comportamento, nelle posture abituali (quando mangiamo, quando parliamo, ...), nelle espressioni facciali, nei modi in cui ci innamoriamo, nelle fattezze fisiche di coloro di cui ci innamoriamo, ecc.

Se chiedessimo all’uomo medio che si aggira compiaciuto tra la folla dell’Ikea qual è lo scopo della sua esistenza, qualunque risposta egli dia (viaggiare, mettere su famiglia, fare sesso con tanti partner, cantare a x-factor, ecc.) la risposta autentica che è sottesa a tutte le altre è una sola: “L’intero scopo della mia esistenza è trovare modi sempre nuovi per mantenere lo stato di addormentamento della mia macchina biologica”.

Un individuo può dirsi “sul sentiero” non quando muta questo suo agghiacciante scopo – il che avviene, in maniera reale e non solo intellettuale, molto più avanti – ma quando questo suo scopo mirante al sonno diviene consapevole. Allora, in un contesto di lavoro su di sé, ogni volta che emerge la sua “reazione cronica” (rabbia, nel 90% dei casi, oppure una qualunque paura legata a qualche trauma dell’infanzia) egli potrà dirsi: “Ci siamo! Se è entrata in gioco la mia reazione cronica significa che sono prossimo allo stato di veglia. Non devo disperdere energia, ma restare in uno stato di massima Presenza, se voglio scorgere il portale quando mi si presenta... e attraversarlo”.


Per cui, la prossima volta che vi troverete faccia a faccia con la vostra emozione negativa ricorrente, ripensate a questo articolo e ditevi: “Io non ho paura!”.


Salvatore Brizzi
(occupazione: domatore di fiumi)


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lunedì 24 agosto 2015

Disobbedienza - Intervista a Igor Sibaldi

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Per chi obbedisce, ogni problema è una sciagura perché fa vacillare le basi del suo mondo. Per chi comincia a disobbedire, il probelma è invece una festa...
Ogni problema diventa il segnale di una crescita.
"Che bello, finalmente ho un problema! Magnifico! Perché quello che ho intorno è tropo poco per me, e devo crescere e cambiare".

Svegliarsi una mattina e dire "Ho sbagliato tutto" per una persona obbediente è un disastro, per una disobbediente è la più grande fortuna... poiché vuol dire che dentro di me son venuti dei processi di crescita che finalmente mi hanno portato a diventare molto più grande.

Ciascuno deve imparere a costruirsi un proprio linguaggio, da usare quando pensa... l'arca di Noe è costruirsi un proprio linguaggio che sia attaccatto alle cose reali e vere che si ha intorno a sé, e non costruire un linguaggio sulle parole/mondi degli altri.

Pensare positivo significa sviluppare un forte adattamento a quello che è... mentre la disobbedienza invita a sviluppare un forte disadattamento....

"Non penso positivo, penso diverso"

domenica 23 agosto 2015

Paolo Barnard - Il più Grande Crimine; nomi e cognomi, date e fatti.


Paolo Barnard:


guarda il video http://www.dailymotion.com/…/xncrbw_paolo-barnard-il-piu-gr…

“Le elite sapevano che gli Stati a moneta sovrana avrebbero potuto creare la piena occupazione senza problemi, in tutto il
mondo, ma ciò gli avrebbe sottratto il potere. Dovevamo soffrire.”

Soffrirono e soffriranno per una decisione che fu presa a tavolino da pochi spregiudicati criminali, assistiti dai loro sicari intellettuali e politici. Essi sono all’opera ora, mentre leggete, e il piano di spoliazione delle nostre vite va intensificandosi giorno dopo giorno, anno dopo anno. La decisione di cui parlo si è materializzata in un progetto di proporzioni storiche come pochi prima, architettato con un dispiegamento di mezzi impressionante, quasi impossibile da concepire per una mente comune, e una finalità che toglie il respiro solo a considerarla: la distruzione degli Stati sovrani, delle leggi, delle classi lavoratrici, e di ogni virgulto rimasto di democrazia partecipativa in tutto l’Occidente, per profitto. Fu letteralmente deciso a tavolino, e ci sono riusciti: nomi e cognomi, date e fatti.


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la centesima scimmia - the hundredth monkey by Marco Carlucci - Teaser

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anteprima video del film documentario "La centesima scimmia" di Marco Carlucci,
teaser "The hundredth monkey" by Marco Carlucci il documentario per intero dura 45 minuti

Regia: Marco Carlucci
Anno di produzione: 2015
Tipologia: documentario
Paese: Italia
Distributore: n.d.
Data di uscita: n.d.
Formato di proiezione: DCP, colore
Titolo originale: La Centesima Scimmia

Sinossi: Noi siamo. La centesima Scimmia..

Con queste frasi si chiude il teaser de “La centesima scimmia”, anteprima del nuovo film documentario del regista Marco Carlucci realizzato in collaborazione con Monia Benini, Carlo A.Martigli, Alberto Medici ed il contributo di economisti, scrittori, giornalisti, blogger, europarlamentari, giuristi, associazioni umanitarie ed i cittadini europei.

E’ il controracconto dell’attuale crisi finanziaria e sociale vista in un’ottica opposta a quella istituzionale, un punto di vista che mette in guardia la gente comune nei confronti della propaganda che da anni ripete il mantra di un prossimo miglioramento delle economie.

Il video incarna la visione sociale del cittadino, alternata dalle sconvolgenti dichiarazioni degli esperti e di quei pochi politici europei che mettono di discussione il ruolo della Banca Centrale Europea, della finanza speculativa e delle banche fiancheggiatrici.

E’ in questo clima che appare Hub, a rappresentare la protesta e l’esigenza di una reale democrazia. Hub è un nome fittizio, eloquente ed emblematico, dietro il quale si cela un misterioso blogger, che si materializza nei luoghi più disparati, davanti al Parlamento Europeo o al centro delle proteste popolari in Spagna, Grecia ed Italia. Hub è il pensiero contro, informato e libero, che aiuta a comprendere le trame dei nuovi padroni del mondo, e mostra come sia un diritto e un dovere di ciascuno difendersi e provare a ribaltare tale logica dispotica.

“La centesima scimmia” è un documento senza confini, che concede spazio e voce alle teorie alternative al dogma dell’austerity, al ruolo centrale della Germania e alle soffocanti ricette economiche imposte dai governi ai cittadini, come se fossero l’unica via d’uscita. Con tutto il dramma derivante dalla perdita del lavoro, della casa, della dignità e di ogni futuro. In un mix di forza e di passione, “La centesima scimmia” mostra l’Europa dei popoli, uniti oggi sotto il tallone oppressivo della finanza e delle banche, l’altra Europa.
http://www.cinemaitaliano.info/lacentesimascimmia

vedi anche
http://altrarealta.blogspot.it/2011/08/teoria-delle-100-scimmie.html

la teoria delle 100 scimmie
La scimmia giapponese Macaca fuscata (o macaco dalla faccia rossa), è stata osservata allo stato selvaggio per un periodo di oltre 30 anni. Nel 1952, sull'isola di Koshima, alcuni scienziati davano da mangiare alle scimmie delle patate dolci sepolte nella sabbia. Alle scimmie piaceva il gusto delle patate dolci, ma trovavano la sabbia assai sgradevole. Un giorno una femmina di 18 mesi chiamata Imo scoprì che era in grado di risolvere il problema lavando le patate in un ruscello vicino. In seguito insegnò questo trucco a sua madre. Anche i suoi compagni di gioco impararono a lavare le patate e lo insegnarono anche alle loro madri. Questa innovazione culturale fu gradualmente accolta dalle varie scimmie mentre gli scienziati le tenevano sotto osservazione... segue

QUANDO UNA VIGNETTA DICE TUTTO

















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sabato 22 agosto 2015

QUALCOSA DA MORDERE!..

È un male quando la rabbia va verso l’interno,perché questo significa che tutta la tua struttura corpo-mente ne sarà avvelenata.
E se continui a farlo per un lungo periodo di tempo… come fanno tutti, perché la società insegna il controllo,non la trasformazione.

La società afferma: “Controllati”,e a causa di questo controllo tutte le cose negative vengono gettate sempre più in profondità nell’inconscio,dove rimangono come elemento constante.
Allora non si tratta più di essere a volte arrabbiati e a volte no,sei arrabbiato,questo è tutto.
A volte esplodi e a volte no,perché non hai un pretesto o devi trovarne uno.

Ma ricorda che puoi trovare un pretesto dappertutto!

Sei arrabbiato.Dato che hai represso tanta rabbia,ora non c’è mai un momento in cui non sei arrabbiato;al massimo, delle volte sei meno arrabbiato e delle volte di più.

Tutto il tuo essere è avvelenato dalla repressione.

Mangi con rabbia… e quando una persona mangia senza rabbia la qualità è diversa:è bello guardarla perché mangia in modo non violento.
Può anche mangiare carne,ma mangia in modo non violento;tu magari mangi solo frutta e verdura,ma se reprimi la rabbia,mangi in modo violento.

Solo nel momento in cui mangi i denti e la bocca possono esprimere la rabbia.
Mastichi il cibo come se fosse un nemico.
E ricorda:se un animale è arrabbiato, che farà?
Ci sono solo due possibilità:non possiede armi,non ha la bomba atomica, che può fare?
Esprimerà la sua violenza su di te con le unghie o con i denti.

Queste sono le armi naturali del corpo:unghie e denti.
È molto difficile per te fare qualcosa con le unghie,perché la gente dirà: “Ma cosa sei,un animale?”.

Quindi l’unica cosa che ti rimane per esprimere facilmente la rabbia e la violenza è la bocca… e anche quella non puoi usarla per mordere qualcuno.

Ecco perché diciamo: “Un morso di pane, un morso di cibo, qualche morso”.

Mangi in modo violento,come se il cibo fosse il nemico.
E ricorda che quando il cibo diventa un nemico non ti nutrirà veramente, anzi nutrirà tutto ciò che è malato in te.

La gente che ha represso la rabbia mangia di più;continua ad accumulare nel corpo grasso inutile.
E hai mai osservato che i grassi sorridono quasi sempre?
Senza necessità,anche se non c’è un motivo,i grassi continuano a sorridere.
Perché? Questo è il loro volto,la loro maschera:hanno tanta paura della loro rabbia e violenza che devono mantenere sempre un volto sorridente,e poi continuano a mangiare troppo.

Mangiare troppo è violenza,rabbia.
E questa violenza poi invade ogni campo,ogni parte della tua vita.
Tutte le volte che assumi del cibo,ti arrabbi,guarda una persona mentre mangia.
Guarda qualcuno mentre fa l’amore:la rabbia è penetrata a tale profondità che persino l’amore,un’attività del tutto opposta alla rabbia,persino quello è avvelenato;mangiare,un’attività del tutto neutra,anche quella è avvelenata.

Allora basta che apri la porta e c’è rabbia,posi un libro sul tavolo e c’è rabbia,ti togli le scarpe e c’è rabbia,stringi la mano a qualcuno e c’è rabbia perché ora sei rabbia personificata.

Attraverso la repressione,la mente diventa divisa.
La parte che accetti diventa il conscio,e la parte che neghi diventa l’inconscio.

Questa divisione non è naturale;accade a causa della repressione.

Continui a gettare nell’inconscio tutta la spazzatura che la società rifiuta.

Ricorda però che tutto ciò che getti lì dentro diventa sempre più una parte di te:finisce nelle mani,nelle ossa,nel sangue, nel battito del cuore.
Ora gli psicologi sostengono che quasi l’ottanta per cento delle malattie sono causate dalle emozioni represse:molti collassi cardiaci accadono perché tanta rabbia,tanto odio sono stati repressi nel cuore che questo n’è rimasto avvelenato.

Come mai?
Come mai l’uomo reprime tanto e si ammala?

Perché la società t’insegna il controllo,non la trasformazione,e la strada della trasformazione è completamente diversa.

Tanto per cominciare, non è affatto la strada del controllo,anzi è l’opposto.

Per prima cosa:nel controllare reprimi,nella trasformazione esprimi.

Ma non occorre esprimere con qualcun altro,perché l’altro è irrilevante.

La prossima volta che sei arrabbiato,fai di corsa il giro della casa per sette volte,e dopo siediti sotto un albero e guarda dov’è andata la rabbia.
Non l’hai repressa,non l’hai controllata,non l’hai gettata su qualcun altro,se la getti su qualcun altro crei una reazione a catena,perché l’altro è sciocco quanto te,inconsapevole quanto te.

Se la getti su un altro,e l’altro è un illuminato,non ci sarà alcun problema;ti aiuterà a esprimerla e a eliminarla attraverso una catarsi.
Ma l’altro è ignorante quanto te,se gli butti addosso la tua rabbia,reagirà.

Te ne butterà addosso ancora di più,è represso quanto te.

Allora accade una reazione a catena:tu la getti su di lui,lui la ributta su di te, e diventate nemici.

Non buttarla addosso a un altro.
È esattamente la stessa cosa di quando senti di voler vomitare:non vai a vomitare addosso a qualcuno.
La rabbia dev’essere vomitata.
Va’ in bagno e vomita!
Ripulirà tutto il corpo,se reprimi il vomito, sarà una cosa pericolosa,mentre se vomiti ti sentirai fresco, alleggerito, sano.
Qualcosa non andava nel cibo che avevi mangiato e il corpo l’ha rifiutato.

Non costringerlo a rimanere dentro di te.

La rabbia è solo vomito mentale.
Qualcosa non va in ciò che hai assorbito,e tutto il tuo essere psichico vuole buttarlo fuori,ma non occorre buttarlo addosso a qualcuno.

Dato che la gente ha la tendenza a buttare la rabbia addosso agli altri,la società dice di controllarla.

Ma non c’è alcun bisogno di buttare la rabbia addosso a qualcuno.

Puoi andare in bagno,puoi andare a fare una lunga passeggiata.

Vuol dire solo che c’è un qualcosa dentro di te che ha bisogno di un’attività intensa,in modo da poter essere espresso ed eliminato.
Vai a correre un po’ e sentirai che la rabbia scomparirà,oppure picchia un cuscino,lotta con il cuscino, mordilo, finché mani e denti sono rilassati.
Con una catarsi di cinque minuti ti sentirai alleggerito;una volta che arrivi a comprendere questo fatto,non getterai più la rabbia su qualcuno,perché è una cosa assolutamente stupida.

Quindi la prima cosa da fare per la trasformazione è quella di esprimere la rabbia,senza tuttavia buttarla addosso a qualcuno,perché in questo modo non puoi esprimerla totalmente.

Vorresti uccidere,ma non si può.
Vorresti mordere,ma non si può.

Puoi farlo però con un cuscino.
Cuscino vuol dire ‘già illuminato’;il cuscino è illuminato,un buddha.
Il cuscino non reagirà,non ti trascinerà in tribunale,non reagirà con ostilità; non farà nulla.

Il cuscino sarà felice,e riderà di te.

La seconda cosa da ricordare:essere consapevoli.

Per controllare,la consapevolezza non serve;puoi farlo in modo meccanico, come un robot.
La rabbia arriva,ed esiste un meccanismo per cui immediatamente il tuo corpo diventa chiuso e limitato.
Se riesci a osservare,il controllo non sarà più così semplice.

La società non t’insegna mai a osservare,perché quando qualcuno osserva, è del tutto aperto:è parte della consapevolezza.
Sei aperto e reprimere qualcosa quando sei aperto sarà una contraddizione,e la cosa potrebbe emergere comunque.
La società t’insegna come chiuderti, come collassare in te stesso.
Non ti lascia nemmeno una finestrella da cui qualcosa possa uscire.

Ma ricorda:quando nulla può uscire, nulla può entrare.

Se la rabbia non può uscire,sei chiuso.
Se tocchi una bella roccia,non entrerà nulla;guardi un fiore,e non entra nulla:i tuoi occhi sono morti,chiusi.
Baci una persona,e non entra nulla, perché sei chiuso.
Vivi una vita insensibile.

La sensibilità cresce di pari passo con la consapevolezza.
Con il controllo diventi opaco,morto.

Questo fa parte del meccanismo di controllo:se sei opaco e morto,nulla potrà toccarti,come se il corpo fosse diventato una fortezza,una difesa.
Niente potrà toccarti,né l’insulto né l’amore.

Ma per questo controllo paghi un prezzo molto elevato,ed è un prezzo che non è necessario pagare.

Lo scopo della tua vita diventa solo questo:come controllarti,e poi morire!
Lo sforzo di controllare prende tutta la tua energia,e poi muori.

La rabbia è bella,il sesso è bello.
Ma anche le cose belle possono diventare orrende.

Dipende tutto da te:se le condanni,diventano brutte;se le trasformi,diventano divine.

Nessun controllo,nessuna espressione con altri, più consapevolezza,allora la consapevolezza si sposta dalla periferia al Centro.

"And the Flowers Showered"

Osho

Pietra Aurapedra Caramola
http://altrarealta.blogspot.it/

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venerdì 21 agosto 2015

Debito Pubblico, un cancro già pagato.


Nei dopoguerra, gli Stati partono con una nuova valuta e devono procurarsela per pagare i loro dipendenti e finanziare opere pubbliche..
Uno Stato sovrano (il 3°Reich, la Cina etc) ha creato il proprio denaro e con esso ha pagato dipendenti e opere pubbliche mettendo in circolo a costo zero e interesse zero la valuta che serviva all’economia nazionale.
Quando il denaro messo in circolazione inizia ad essere troppo, lo Stato non si finanzia più creando nuovo denaro, ma se lo ripesca dai cittadini con tasse, iva etc. Fatto in modo saggio (3° Reich), l’inflazione è vicino allo zero, e il debito pubblico zero.
Uno Stato schiavo invece crea Titoli di Stato che messi sul mercato gli portano denaro in prestito da chi ce l’ha e che tornerà con interessi alla scadenza. Questo è il cancro che ci sta distruggendo, questa è la truffa che rischia di interrompersi se la Grecia và in default togliendo utili da capogiro alle banche che ci stanno lucrando.
Facciamo un esempio pratico: il Ministero del tesoro dell’Italia del dopoguerra crea 10 miliardi di Bot che mette sul mercato, diciamo al 10%. Soldi in giro ancora non ce n’è, per cui le banche commerciali li acquistano chiedendo in prestito i soldi alla banca centrale che è consenziente ed ha la tipografia in cantina. Alla scadenza li riscuotono con interessi (pagati dai cittadini), ma intanto hanno finanziato lo Stato con 10 miliardi, che invece di averli a costo zero come nel 3° Reich, ci paga gli interessi.
Con questi 10 miliardi di collaterali nei cavò ( i BOT) le banche commerciali, con il trucco della riserva frazionata, creano 100 miliardi che prestano ai Cittadini. A costo e rischio zero, lucrando al 10% di interesse 10 miliardi di utili esentasse, il quanto i 100 miliardi creati con la riserva frazionaria non li mette a bilancio.
Bel trucco, no? Così Stato e Cittadini hanno i loro soldini, a prestito, con interessi, e devono farsi il mazzo per pagarli,e dicono anche grazie: bei fessi.
Dopo un anno, lo Stato torna alle Banche commerciali 11 miliardi – capitale e interessi – ma gli mancano i 10 miliardi per pagare il baraccone statale, per cui emette altri titoli, ma stavolta 11 miliardi, poiché 10 gli servono ma 1 è già sparito nei paradisi fiscali delle banche commerciali.
È facile intuire che dopo 10 anni, anzi prima perché gli interessi sono compositi quindi diciamo dopo 7 anni, il capitale di 10 miliardi è stato tutto pagato sotto forma di interessi, mentre rimane il capitale detto “Debito Pubblico” ed ora è diventato di 20 miliardi, per cui lo Stato non ne ha nessun vantaggio. Le banche si però.
E facile inoltre capire che quando il debito pubblico arriva a 100 miliardi, gli interessi – al 10% sono 10 miliardi - vanno a detrarsi dai 10 miliardi che servivano allo Stato per finanziarsi, per cui il vantaggio per lo Stato è zero.
Oggi, col debito pubblico di 2.200 miliardi ed interessi annui oltre i 120 miliardi, lo Stato non utilizza neanche un cent di questo finanziamento (il Debito Pubblico è nato come finanziamento per la cosa pubblica), ma altresì si carica con un costo di interessi che manda in perdita un bilancio – che è di circa 700 miliardi - che altrimenti sarebbe in utile. Tali 120 miliardi di interesse entrano per il 97% nella pancia delle banche finanziatrici mentre le briciole vanno a dare una piccola rendita al nonno che ha investito i risparmi di una vita in BOT e CCT.
Piccolo particolare: l’interesse composito – o anatocismo - è vietato, e stiamo scoprendo che esso ha eroso completamente il capitale, capitale che andrebbe pagato alla fine del rapporto finanziario e non durante, caricando di interessi il saldo.
Dall’allegato Excell che ho creato con i pochi dati disponibili, risulta che quanto abbiamo finora pagato per i 10 miliardi iniziali è 5.400 miliardi, che il debito residuo è paradossalmente 2.200 miliardi, e che tuttora paghiamo gli interessi su un debito matematicamente inestinguibile e inesorabilmente in aumento che non sta servendo a finanziare per nulla lo Stato, anzi: sta succhiando oltre 120 miliardi l’anno dalle tasche dei Cittadini.
Abbiamo così scoperto che:
- il Debito Pubblico è il risultato di un alto tradimento con perdita della Sovranità Monetaria
- lo strumento finanziario dei Titoli di Stato che generano liquidità per lo Stato è stato messo in piedi a costo zero e rischio zero dalla Banda Bassotti, e con la scusa della sua restituzione ora esige la libbra di carne che sta uccidendo le democrazie degli Stati UE
- che gli Stati che creano la propria moneta non hanno debito pubblico
- che il Deb Pub è uno strumento finanziario nato per finanziare lo Stato, ma che oggi ha perso tale funzione, e oltre a non finanziarlo, lo decurta di somme che mandano il bilancio in negativo pagando gli interessi ai detentori del BOT (al 97% le banche)
- che è un artifizio finanziario escogitato per mascherare la rendita del denaro creato dal nulla da parte di banche sedicenti pubbliche (Bankitalia, BCE) che di fatto sono private
- che in Italia è stato già pagato 2 volte e mezza
- che se lo stato “salta”, vuol dire semplicemente che smette di finanziare questa supertruffa
- che nessuno lo aveva descritto come ho fatto io ora
- ci ha rotto i coglioni e và bruciato come fece Mussolini sull’altare della Patria dopo essere andato al potere.
Buone vacanze
Antonio Miclavez

Ps, dimenticavo: se trovate un giornale-spazzatura tipo il Sole 24 ore che pubblica “La riduzione del debito” come da allegato, essa si riferisce al rapporto Deb -Pub/ PIL, come da immagine. Essa farebbe riferimento al “calo in base alle norme UE di 1/20 l’anno”. Tale stima era del 2011; oggi siamo nel 2015, e come vedete la previsione prevedeva l’opposto della realtà.





















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