martedì 27 febbraio 2018

Lezioni Ecuadoriane

Lezioni Ecuadoriane: se il debito è illegittimo non si paga

Come accaduto in Islanda, anche in Ecuador il popolo, guidato dal presidente Rafael Correa, si è rifiutato di pagare il debito. Una commissione appositamente istituita l'ha dichiarato illegittimo in quanto si trattava di un prestito che faceva gli interessi esclusivi di banche e multinazionali e non del paese che avrebbe dovuto aiutare. Un'altra lezione di cui tenere conto.
Lezioni Ecuadoriane: se il debito è illegittimo non si paga Parliamo di vulcani. E di eruzioni. Tempo fa, in Islanda, l'impronunciabile vulcano Eyjafjallajökull sbuffava nubi di ceneri bianche mandando in tilt i collegamenti aerei di mezzo mondo; allo stesso tempo il popolo islandese decideva di sollevarsi contro i poteri forti della finanza globale. Nell'altro emisfero, in Ecuador, da qualche anno si è risvegliato il potente Tungurahua - appena più facile da pronunciare, ma neanche poi tanto – proprio nel periodo in cui il presidente Rafael Correa dichiarava il debito estero che gravava sulle spalle dei suoi cittadini “illegittimo ed illegale”. In una sinergia quasi sovrannaturale, sembra che la natura e gli esseri umani si destino all'unisono, in varie parti del mondo, in un moto di ribellione verso i propri oppressori.

Che a ben vedere, per l'una e per gli altri, sono i medesimi. Quell'elite finanziaria che controlla l'economia globale, possiede corporazioni e multinazionali, controlla le banche e gestisce i mercati, è responsabile da un lato dei maggiori crimini ambientali: emissioni nocive, fallimento dei vertici internazionali sul clima, deforestazione, disastri petrolieri; dall'altro della schiavitù dei popoli, oppressi da debiti immensi, privati dei propri diritti e della sovranità nazionale. 

Dunque è curioso vederli sbottare all'unisono, quasi che vulcani ed esseri umani siano due diversi strumenti nelle mani di un unico potente flusso vitale. Ma accantoniamo la retorica e andiamo a vedere cosa è successo. Dell'Islanda, e di come il popolo si sia ribellato ai poteri forti internazionali e abbia dato vita ad un percorso di democrazia partecipata, vi abbiamo già parlato tempo addietro. Occupiamoci dell'Ecuador. 

Qui è accaduto che il paese si ritrovava schiacciato, da una trentina d'anni circa, da un debito pubblico enorme. Nel 1983, infatti, lo Stato si era fatto carico, di fronte ai creditori, del debito estero contratto da privati, per un totale di 1371 milioni di dollari, ai tempi una cifra notevole. Talmente notevole che nei successivi sei anni il paese non fu in grado di pagarla. Invece essa crebbe fino a raggiungere la soglia di 7 miliardi. Ora, i creditori erano principalmente istituti di credito statunitensi; nel contratto stipulato con il governo dell'Ecuador esisteva una clausola che prevedeva che dopo sei anni il debito cadesse in prescrizione. Ma il 9 dicembre 1988, a New York, in un atto unilaterale, venne abolita la prescrizione della totalità del debito. In pratica, gli Stati Uniti decisero che, a dispetto di ogni accordo preso in precedenza e senza consultare l'altra parte, l'Ecuador avrebbe pagato ugualmente tutto il debito, che intanto continuava a crescere. 

Nessun membro del congresso ecuadoregno si oppose alla risoluzione, che gli organismi statali nascosero persino alla popolazione. Poco tempo dopo, sempre dagli Stati Uniti arrivò la seguente proposta: che il debito estero fosse scambiato con l'acquisto dei cosiddetti Buoni Brady. Nicholas Brady era ai tempi, siamo nel 1992, Segretario del Tesoro americano, e stava attuando il Piano Brady, che interveniva sul debito di molti paesi latinoamericani ristrutturandolo attraverso la vendita di nuovi bond e obbligazioni.

 Molti paesi accettarono l'offerta, che consisteva di fatto nel pagare il proprio debito contraendone un altro, sul quale sarebbero maturati nuovi interessi. Anche l'Ecuador accettò. Le condizioni imposte da questo nuovo debito furono decisamente pesanti. Fra il 1992 ed il 1993 molte delle compagnie statali venero privatizzate. 

In particolar modo si stabilì che sarebbero state le risorse di metano e di petrolio a dover garantire il debito. Alejandro Olmos Gaona, storico ed investigatore ecuadoregno, ha dichiarato di aver personalmente trovato sia nel ministero dell'economia argentino che in quello ecuadoriano tre lettere: una da parte del Fondo Monetario Internazionale diretta alla comunità finanziaria, ovvero a tutte le banche; un'altra della Banca Mondiale; una terza della Banca Interamericana dello Sviluppo (BID). Cosa chiedevano? Di appoggiare il governo argentino di Carlos Menem, che si era impegnato a privatizzare il sistema pensionistico, a cambiare le leggi sul lavoro, a riformare lo stato e privatizzare tutte le imprese pubbliche, specialmente quelle riguardanti il petrolio. 

Nell'accettare il Piano Brady, l'Ecuador si impegnava a rispettare una serie di clausole molto articolate e piuttosto confuse. Ve n'era una, ad esempio, che fissava i termini ed i tempi per i reclami. L'Ecuador avrebbe potuto reclamare qualsiasi tipo di controversia legata al contratto a partire dal 21° anno dopo la morte dell'ultimo membro della famiglia Kennedy. Una clausola che suonava come una vera e propria beffa, volta ad impedire qualsiasi tipo di reclamo futuro da parte del paese. Passiamo al 2000. I buoni Brady vengono sostituiti con i buoni Global, che aggiungono alle vecchie condizioni nuove misure di austerità e privatizzazioni, sotto pressione di alcune banche. I nomi? JP Morgan, Citibank, Chase Manhattan Bank, Lloyds Bank, Loeb Roades, E.F. Hutton. 

Il contratto viene stipulato dallo studio legale Milbank. Lo studio Milbank – il cui nome steso è Milbank, Tweed, Hadley & McLoy - ha fra i propri clienti, guarda caso, JP Morgan e Chase Manhattan Bank, e ha curato negli anni la maggior parte dei contratti sul debito stipulati dai paesi dell'America Latina. Ogni singolo contratto dell'Ecuador è uscito da quelle stanze. Fra i suoi avvocati più brillanti sono annoverati John McLoy, primo presidente della Banca Mondiale, William H. Webster, ex-direttore dell'Fbi e della Cia e giudice della corte dello Stato di New York. I contratti venivano stipulati con gli avvocati dell'Ecuador negli Stati Uniti: Cleary, Gottlieb, Steen e Hamilton, uno studio fantoccio che si limitava a ratificare quanto già deciso senza mai sollevare contestazioni. 

La situazione è proseguita, uguale, fino al 2008. Poi qualcosa è cambiato. L'Ecuador si trovava allora in una situazione particolarmente difficile, con un debito gonfiatosi fino a raggiungere gli 11 miliardi di dollari, decisamente troppo per un'economia relativamente povera. Il presidente socialista Rafael Correa, in carica dal Gennaio 2007, prese allora la grande decisione. “L'Ecuador non pagherà il proprio debito estero, in quanto è stato contratto in maniera illegittima”, dichiarò davanti al mondo intero. Come poteva fare un'affermazione così forte? Perché nel frattempo egli aveva istituito una commissione d'inchiesta che srotolasse il bandolo della matassa del debito, che negli anni era andato crescendo e ingarbugliandosi sempre più. Dalla relazione di tale commissione sono emerse tutte le alterne vicende che hanno portato alla creazione e alla crescita del debito – le stesse di cui vi abbiamo parlato sopra. Ed una serie di dati interessanti. 

È emerso, ad esempio, che oltre l'80% del debito è servito a re-finanziare il debito stesso, mentre solo il 20% è stato destinato a progetti di sviluppo.
Si è reso così lampante che il sistema dell'indebitamento è un modo per fare gli interessi di banche e multinazionali, non certo dei paesi che lo subiscono.
La Commissione è quindi giunta alla conclusione che il debito estero dell'Ecuador è illegittimo e dunque non verrà pagato. Da allora, potendo utilizzare le proprie risorse per la crescita sociale e non più per il pagamento del debito, l'Ecuador è andato incontro ad uno sviluppo senza precedenti; la popolazione sotto la soglia di povertà è diminuita di quasi il 15 per cento. Nell'ottobre 2010 il presidente Correa è riuscito a scampare ad un colpo di stato militare grazie all'incredibile sostegno di cui gode da parte della popolazione. 

Da dentro l'ospedale in cui era stato rinchiuso dichiarava: “Il presidente sta governando la nazione da questo ospedale, da sequestrato. Da qui io esco o come presidente, o come cadavere, ma non mi farete perdere la mia dignità”.
Dall'Ecuador, come dall'Islanda, ci arriva un messaggio di speranza. Il ricatto del debito, utilizzato dai poteri forti della finanza globale per imporre misure drastiche e impopolari - depredare così intere nazioni - può essere interrotto. Dell'enorme debito che grava sul mondo intero, solo una piccolissima parte è in mano a piccoli risparmiatori, cittadine e cittadini.
La stragrande maggioranza appartiene ad enormi gruppi finanziari privati, che lo usano per alimentare e gonfiare all'infinito questo meccanismo suicida. In Ecuador hanno deciso che a questo debito, ingiusto, è giusto ribellarsi.

di Andrea Degl'Innocenti

http://altrarealta.blogspot.it/

domenica 25 febbraio 2018

IL DESTINO E' SCRITTO? DITEMI QUELLO CHE VOLETE. IO DICO DI NO.

So che molta gente spiega i drammi e gli accadimenti negativi della propria vita ricorrendo agli "antenati", alla memoria cellulare, alle maledizioni che gravano sulla bisnonna, ai campi di coscienza, campi morfogenetici, DNA già "informato, e ad altre amenità quantistiche.
E dai con le costellazioni, coach e roba varia. Non voglio discutere l'onesto lavoro di molti specialisti impegnati nel recupero, ma di solito, il pellegrinaggio di corso in corso, di guru in guru va avanti. Questo filmato https://www.youtube.com/watch… è condiviso da tanti e per molte persone la fisica quantistica applicata alle carenze della vita è una spiegazione ed è un rimedio. Preso come una pillola: ora che ho fatto il corso mi passa tutto!

Si trascura però una cosa importante: il lavoro cosciente di una persona su se stessa.

- Sarà anche vero che le cellule del corpo fisico ricordano e ricevono delle informazioni dalle realtà paralleli, dalla memoria degli antenati e dagli alieni vari;
- Sarà anche vero che il nostro inconscio, per questo motivo, è come se fosse guidato da una mente invisibile, da qualcosa che attraverso le cellule o non so cosa manipola la tua esistenza;
- Mi chiedo: ma dobbiamo proprio vivere con l'inconscio? L'essere umano è solo il corpo fatto di cellule intelligenti e smarrite, a volte, e il DNA, o è multidimensionale? Esiste una parte di noi saggia, quella che conosce il mondo dell'amore che ignoriamo? Questa parte saggia è raggiungibile o no?
Ecco, la risposta dipende dal "modello della realtà" che accettiamo. Chi ha letto il mio libro e ne condivide le idee, sa di cosa parlo.

A questo punto continuo il mio ragionamento.
- Il Sé Superiore può essere contattato e connesso, ed è in grado di assumere la guida della vita, al posto dell'inconscio pieno di spazzatura mentale, paure, memorie varie.

La radiestesia spirituale è una delle vie per connettersi al Sé Superiore e superare i limiti che apparentemente il destino ci offre, perché non siamo nati in una famiglia giusta... Certo che non è una via per tutti ma solo per chi non teme di immergersi nelle profondità del subconscio che fa parte del Sé Superiore e che SA tutto di noi, antenati compresi;

- Vi posso dire per esperienza che iniziando un cosciente lavoro di pulizia del Sé Superiore da quelle registrazioni non volute, si riesce a risolvere molti problemi personali e del karma;

- Ovvio che nasciamo nelle famiglie dove incontriamo spesso numerosi problemi relazionali; e pure leghiamo la vita a certe persone che sarebbe meglio non incontrare: ma è necessario, fa parte della crescita, come tutti sanno;

- Non ho problemi di dire di aver sperimentato su di me alcuni problemi gravi, di aver capito, di aver perdonato ... ora capisco meglio in che direzione devo muoversi: è quella che mi suggerisce il mio Sé Superiore.

- Non ho problemi di dire che a suo tempo, molti anni fa, avevo subito un tentativo di plagio mentale forte - come al solito, si diventa suscettibili a certe cose nei momenti bui dell'esistenza - e sapete di cosa mi parlavano? Avrei dovuto lavorare sulle "oscure figure" dei miei antenati! Ovvero, quando sei al buio, ti spingono ancor di più nella stanza buia dalla quale non vedi l'uscita! Questo è il gioco dell'oscurità.

Andate invece verso la LUCE del vostro Sé Superiore che assumerà la guida della vostra vita. Certo, questo non significa che non farete più errori: il libero arbitrio non ve lo toglie nessuno... ma per lo meno non perderete mai la visione dell'USCITA dal buio.
Fisica quantistica va bene, ma ora più che altro abbiamo bisogno della nostra dimensione spirituale.
Olga Samarina

http://altrarealta.blogspot.it/

domenica 18 febbraio 2018

L’UNICO FASCISMO VIVO E TRIONFANTE E’ QUELLO TECNOCRATICO. LA LUCIDISSIMA ANALISI DI ENRICA PERUCCHIETTI

Un nuovo spettro si aggira sull’Europa, quello del fascismo. Non quello del liberismo, della ferocia del mercato e dei suoi aguzzini, della diseguaglianza sociale, dello smantellamento delle conquiste sociali, ma quello anacronistico del passato che viene oggi strumentalizzato per orientare l’opinione pubblica alle urne. In questi giorni la campagna elettorale è stata infatti monopolizzata da cortei antifascisti degenerati con scontri contro la polizia (es. Piacenza e Macerata) e tensione a Torino durante la giornata di ricordo delle Foibe. Archiviati nemici quali Isis o Corea del Nord, ora sembra che l’Occidente stia combattendo contro il risorgere del fascismo, oscurando di fatto ben altri problemi, quelli sociali, economici, di sicurezza: quelli che riguardano tutti i cittadini, tutti noi, tutti i giorni.

Nazismo tecnocratico ed élite finanziarie: alla ricerca del vero nemico

Come spiega l’amico Francesco Toscano nel suo nuovo libro Dittatura finanziaria. Il piano segreto delle élite dietro la crisi economica per conquistare il potere, il pericolo andrebbe identificato nel nazismo tecnocratico(pensiamo alla famigerata troika, formata da UE, BCE e FMI, tre istituzioni tecnocratiche mai influenzate da prassi e metodi democratici o controllabili dal basso). Il nazismo tecnocratico ha due obiettivi principali: dividere la società in classi differenti, e trasferire la sovranità dal popolo a una invisibile élite, una vera e propria oligarchia finanziaria mondialista che di certo non ha interesse per le sorti del popolo. Questo è il vero nemico che si dovrebbe combattere, mentre attraverso il metodo del divide et impera si lascia che i cittadini si scannino tra loro. Proprio come avviene in questi giorni: si genera caos per ottenere un ordine fittizio che era stato preordinato, deciso dall’alto. «L’impoverimento generalizzato della società europea» spiega Toscano «dovrebbe favorire il riemergere prepotente delle forze socialiste e di sinistra, teoricamente protese per natura nella difesa degli interessi dei più deboli. In realtà le sinistre al potere si sono dimostrate prone rispetto agli interessi del grande capitale finanziario che massimizza i suoi effetti distruttivi in regime di libera circolazione». Il nazismo tecnocratico, come mostro ampiamente nei miei libri, svuota il linguaggio che viene “riscritto” dai burocrati del politicamente corretto, seguendo i diktat della neolingua troikaorwelliana. Perdendo la sua dimensione simbolica e svuotando i termini del proprio originale significato, si impedisce di fatto all’uomo di pensare, permettendogli semmai di comunicare solo concetti che siano in linea col pensiero unico. Le deviazioni dall’ortodossia vengono represse o punite, attraverso etichette, stereotipi, albi di proscrizione. Critichi il mondialismo e la troika? Sei un complottista. Avanzi dei dubbi sulla migrazione incontrollata? Sei una razzista e un fascista. Parli di gender? Sei un omofobo, e così via.

In mano agli “esperti”: siamo un gregge passivo e acritico

Il potere approfitta di questo processo per orientare l’opinione pubblica in modo sempre più sofisticato, imponendo inoltre un principio di autorità: in un orizzonte in cui tutto rischia di confondersi e sparire sotto il peso delle immagini, in cui tutto diventa “relativo” e virtuale, per capire che cosa sia vero e cosa falso è necessario fare riferimento a un’autorità esterna (governo, politico, esperto, ecc.) per avere rassicurazioni e sapere come orientare le proprie scelte. 

Coloro che metteranno in dubbio l’obiettività e l’autenticità delle parole dell’esperto verranno bollati come bugiardi e disinformatori e quello che dicono come fake news. Come già spiegava il giornalista e politologo Walter Lippmann parlando di “gregge disorientato”, la popolazione diventa un semplice spettatore, un soggetto passivo che è stato abituato a osservare in modo acritico assorbendo le immagini e il loro contenuto. Una cavia e una vittima inconsapevole degli esperimenti e dei piani delle élite. Ognuno di noi si forma infatti delle opinioni da notizie e immagini che non sono state acquisite direttamente ma per lo più sono state comunicate e trasmesse da altri, pertanto riportate indirettamente e interpretate da costoro se non addirittura stravolte.

Ormai per fretta e mancanza di tempo acquisiamo in modo convulso le informazioni dai media senza avere la possibilità e i mezzi di verificarle. Le adottiamo cioè in modo passivo e acritico in quanto siamo stati abituati a fidarci dei mezzi di comunicazione. Non solo, perché ci viene inculcata una visione del mondo prima che ognuno di noi possa realmente esperirla, dando vita a preconcetti, schemi, categorie e infine stereotipi attraverso i quali interpreteremo la realtà che ci circonda. Ne consegue che anche la descrizione di un evento sarà influenzata dalla nostra filosofia di vita, dai codici o dalla griglia interpretativa che abbiamo acquisito fin dall’infanzia.

Gli stereotipi semplificano la vita: guai a chi li tocca!

La formazione e la sopravvivenza degli stereotipi con i quali interpretiamo la realtà funzionano anche come un meccanismo di difesa: nel mondo stereotipato che ci hanno inculcato, spiegava Lippman nel 1922 ne L’opinione pubblica, «le persone e le cose hanno un loro posto preciso e si comportano secondo certe previsioni». La divisione della società in buono/cattivo aiuta le persone a orientarsi nel mondo sebbene la griglia con cui esse si muovono sia di fatto stata inculcata dall’educazione e “saldata” successivamente dallo spettacolo e dai mezzi di comunicazione. Le categorie che ci sono state trasmesse, anche se non necessariamente vere, ci servono da bussola morale. Pensiamo, agiamo e ci comportiamo in base all’ambiente in cui siamo cresciuti e in base alle categorie che ci hanno trasmesso. La fluidità attuale della nostra società sta portando soltanto a un rimescolamento degli stereotipi: si abbattono quelli vecchi solo dopo aver creato il terreno fertile per inculcarne di nuovi nella società (pensiamo al caso del gender) e dall’altra si utilizzano vecchi schemi, sempreverdi, per creare fratture nella società, cioè dividendo per poi… comandare. Gli stereotipi offrono all’individuo «il fascino del familiare, del normale, del sicuro» e ogni attacco che venga sferrato su base critica agli stereotipi non può che assumere «l’aspetto di un attacco alle fondamento dell’universo; infatti è un attacco alle fondamenta del nostro universo, e quando sono in gioco cose grosse non siamo affatto disposti ad ammettere che ci sia una distinzione tra il nostro universo e l’universo». Se qualcuno dovesse infatti cercare di dimostrarci la falsità o la limitatezza degli stereotipi con i quali abbiamo interpretato e vissuto la nostra realtà, reagiremo persino con violenza ribellandoci: di fatto nessuno vuole scoprire di aver vissuto un inganno e di essere stato manipolato. Pertanto, come forma di difesa, la nostra attenzione si rivolge ai fatti che convalidano il nostro sistema di stereotipi e si distoglie da quelli che invece lo contraddicono.

Apriamo gli occhi, usiamo la testa!

Bisognerebbe lottare sempre, non solo in periodo elettorale, sia contro le politiche di austerità liberiste, sia contro il risorgere del fascismo, distinguendo però fenomeni, mandanti e protagonisti. Ragionando cioè con la propria testa, riappropriandoci della nostra coscienza critica, e quindi, della nostra libertà di pensiero. Invece si affamano i popoli, si aumenta il controllo, si reprime l’informazione alternativa, si lascia che la disparità aumenti, decimando le categorie ritenute inferiori (poveri, proletari e salariati in genere) e stringendo sempre di più il cappio. E noi osserviamo compiacenti perché ci hanno abituato a ragionare, a pensare secondo la loro logica. Quella del vero “nemico”.
http://www.ilmoralista.it/2018/02/15/lunico-fascismo-vivo-e-trionfante-e-quello-tecnocratico-la-lucidissima-analisi-di-enrica-perucchietti/
http://altrarealta.blogspot.it/

Neuromatrix 2.0 La trasformazione della coscienza

La trasformazione della coscienza

“Neuromatrix 2.0” è un ciclo di meditazioni che vi permetterà di scoprire il potenziale della vostra mente, di aumentare la neuroplasticità del cervello e di raggiungere l’equilibrio perfetto tra la mente e le emozioni. Inoltre, il programma vi insegnerà ad entrare in un profondo stato meditativo e correggerà una moltitudine di squilibri emozionali e fisiologici.

Il programma include 5 livelli che comprendono 5 programmi neuroacustici + il programma “Booster”, uno speciale programma di stimolazione gamma, con il quale potrete ampliare significativamente le bande di frequenze del vostro cervello. Con questi 5 programmi vi sarà possibile continuare il lavoro di crescita personale anche dopo aver terminato il corso.

“Neuromatrix 2.0” migliorerà la neuroplasticità del vostro cervello ed eliminerà degli squilibri accumulatisi nel subconscio, armonizzandolo. Ogni livello successivo sarà più profondo rispetto al livello precedente, mentre l’aggiunta della stimolazione gamma permetterà di ampliare la bande di frequenze sulle quali funziona il vostro cervello.

Il corso ha una durata di 5 mesi. Durante questo periodo imparerete a meditare a quel livello che di solito si raggiunge dopo molti anni di pratica. Ma non è tutto. Grazie all’aumentata neuroplasticità dei neuroni del vostro cervello potrete eseguire con più facilità quei compiti che prima vi facevano sudare. Le vostre capacità cognitive miglioreranno, mentre l’irritabilità e l’ansietà scenderanno significativamente.

Dopo aver imparato ad entrare in un profondo stato meditativo, potrete attivare alcune capacità latenti, dell’esistenza delle quali, magari, non sospettavate nemmeno.

Ogni matrice è unica nel suo genere. Ogni matrice contiene il meccanismo dell’attivazione di un certo strato del vostro subconscio; è per questo motivo che occorre fare le 5 matrici: ciò permetterà la trasformazione del vostro subconscio. Già al termine del primo mese di lavoro con questo programma vi accorgerete dei cambiamenti nella vostra coscienza. In seguito, tali cambiamenti si rafforzeranno. Le cose che vi angosciavano prima vi sembreranno delle sciocchezze di poco conto. Cambierà il vostro modo di vedere la vita, avrete una maggiore capacità di controllare sia la mente sia le emozioni.

Insieme alla coscienza si trasformerà anche il vostro organismo. Scompariranno alcuni problemi di salute con i quali convivevate da anni. Il sonno diventerà più profondo e tranquillo, vi sentirete riposati e più energici, più produttivi, più intelligenti.

http://altrarealta.blogspot.it/

sabato 17 febbraio 2018

TRATTATO DI VELSEN: EUROGENDFOR:

EUROGENDFOR: la nuova pericolosissima Polizia Europea, la nuova Gestapo.
TESTO del trattato di Velsen.
E' un trattato firmato all'unanimità con un solo astenuto.

"I membri del personale di EUROGENDFOR non potranno subire alcun procedimento relativo all'esecuzione di una sentenza emanata nei loro confronti nello Stato ospitante o nello Stato ricevente per un caso collegato all'adempimento del loro servizio". Gli uomini di una forza armata non sono più soggetti all'applicazione di sentenze della magistratura dei paesi.

Una forza militare che può intervenire tra Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi e Portogallo.

Il Quartiere generale permanente ha sede a Vicenza (Italia)

3. EUROGENDFOR potrà essere utilizzata al fine di:

a) condurre missioni di sicurezza e ordine pubblico;
b) monitorare, svolgere consulenza, guidare e supervisionare le forze di polizia locali nello svolgimento delle loro ordinarie mansioni, ivi compresa l'attività d'indagine penale;
c) assolvere a compiti di sorveglianza pubblica, gestione del traffico, controllo delle frontiere e attività generale d'intelligence; d) svolgere attività investigativa in campo penale, individuare i reati, rintracciare i colpevoli e tradurli davanti alle autorità giudiziarie competenti;
e) proteggere le persone e i beni e mantenere l'ordine in caso di disordini pubblici;
f) formare gli operatori di polizia secondo gli standard internazionali;

Articolo 21 del Trattato di Velsen:

Inviolabilità dei locali, degli edifici e degli archivi

1. I locali e gli edifici di EUROGENDFOR saranno inviolabili sul territorio delle Parti.
2. Le autorità delle Parti non potranno entrare nei locali e negli edifici senza il preventivo consenso del Comandante EGF.
3. Gli archivi di EUROGENDFOR saranno inviolabili. L'inviolabilità degli archivi si estenderà a tutti gli atti, la corrispondenza, i manoscritti, le fotografie, i film, le registrazioni, i documenti, i dati informatici, i file informatici o qualsiasi altro supporto di memorizzazione dati appartenente o detenuto da EUROGENDFOR, ovunque siano ubicati nel territorio delle Parti

http://altrarealta.blogspot.it/

giovedì 15 febbraio 2018

PAMELA, CANNIBALISMO RITUALE NIGERIANO

http://altrarealta.blogspot.it/


Omicidio Pamela, Meluzzi: "Sull’omicidio di #Pamela Mastropietro a Macerata si addensa l’inquietante ombra dei riti tribali e del #cannibalismopraticati dalla #mafia nigeriana. “Nei riti della mafia nigeriana ilcannibalismo è una cosa quasi normale, mangiare il cuore della vittima uccisa è tutt’altro che eccezionale” perché questi gruppi di nigeriani “sono delle sette che nascono perfino nel mondo universitario con dei riti paramassonici combinati col più feroce tribalismo”. Insomma, secondo lo psichiatra e medico forense Alessandro Meluzzi (che denuncia tutto in un video girato dal politico di Fd’I Guido Crosetto), ci troviamo di fronte alla “minaccia feroce di una criminalità scientifica e spietata che distruggerà il paese”.

L’opinione di Meluzzi sulla morte di Pamela e sul cannibalismo

“Questa povera ragazza, Pamela Mastropietro [VIDEO], attirata in una casa da un gruppo di spacciatori nigeriani, a mio modo di vedere sicuramente violentata, sicuramente uccisa come si evince dai primi dati della perizia – questa l’opinione di Meluzzi - morta certamente non di overdose, ma comunque di questo non troveremo mai una prova. È stata sezionata, come ha detto l’anatomopatologo, con una perizia che avrebbe richiesto dieci ore di lavoro con gli strumenti di una camera operatoria. Quindi io credo si sia trattato di un evento che purtroppo si collega proprio a cose che nella prassi della mafia nigeriana sono tutt’altro che rare, tipo per esempio il cannibalismo rituale. Il fatto che non ci sia il cuore e il fegato ha come ipotesi probabile che, come avviene in alcuni ristoranti specializzati di Benin City e di Lagos, il cuore è stato mangiato.


E mangiare il cuore della vittima è uno strumento del mafioso nigeriano per acquisire forza, potere, coraggio, secondo delle pratiche cannibaliche che fanno parte di rituali per esempio della Black Axe” e di altri gruppi della mafia nigeriana “che stiamo importando massicciamente tra noi, che arrivano con i barconi”.
La mafia nigeriana in Italia: prostituzione, droga e accattonaggio“Oggi - prosegue nel suo racconto il medico forense - hanno in Italia il monopolio dello sfruttamento della prostituzione minorile nigeriana, dello spaccio degli stupefacenti al minuto di cui le mafie più titolate, ‘ndrangheta e Cosa Nostra, stanno lasciando il controllo .....  È chiaro che siamo di fronte ad una criminalità terribile, pericolosissima, a mio modo di vedere la più pericolosa del mondo, persino più della mafia cinese, e che noi stiamo importando tranquillamente, come se fosse una cosa innocua, in Italia”."


Il noto sociologo: "Stiamo importando una criminalità pericolosissima, peggio della Triade cinese. E i guru dell'antimafia non se ne preoccupano..."


Alessandro Meluzzi contro i ‘guru dell’antimafia’


“Dove sono finite - si chiede Meluzzi - quelle 26 ragazze arrivate morte nel porto di Salerno, minorenni, destinate alla prostituzione in strada? A mio modo di vedere quasi certamente sono state uccise prima dello sbarco, non soltanto per una ferocia gratuita, ma perché non era ben chiaro a quale mercato interno dovessero essere attribuite, esattamente come delle bestie da macello. Ecco, io sono stupito che i grandi guru dell’antimafia, i Saviano, i Caselli, i don Ciotti, che valorosamente si battono contro le vecchie mafie, non siano preoccupati della mafia del futuro, forse perché politicamente scorretto occuparsi della mafia nigeriana perché sono africani? Perché contraddice un certo migrazionismo spinto che vuole distruggere l’Italia e l’Europa con questa terribile migrazione afro-islamica che è criminale. E se noi non poniamo fine a questa cosa saremo travolti, perché è persino difficile per le questure intercettare la lingua yoruba o la lingua ybo e quindi è difficilissimo fare indagini. Trovo che la vicenda di Macerata e l'omicidio di Pamela Mastropietro sia emblematica perché dimostra come, se si usa il doppiopesismo del politicamente corretto, mentre non ci sono dubbi nel condannare Bossetti, Bonincontri, Sollecito e persino Rudy Guede, in questo caso andiamo con il guanto di velluto su un gruppo di feroci spacciatori nigeriani dicendo che forse non l’hanno uccisa. È pura follia, c’è qualcosa di ideologico, di folle, di pseudo buonista, di terribile e il doppiopesismo ci distruggerà”.
http://altrarealta.blogspot.it/





mercoledì 14 febbraio 2018

NIGERIA, IL CANNIBALISMO PER MAGIA NERA

NIGERIA, IL CANNIBALISMO PER MAGIA NERA. Un rapporto della Commissione Canadese per l’Immigrazione.

In Nigeria li chiamano “ritualistics”. Sono una piaga  che la polizia non sa, e forse teme di contenere.

Qui sotto un rapporto  della Commissione canadese per i rifugiati e gli immigrati (traduzione automatica)

Nigeria: prevalenza dell’omicidio rituale e del sacrificio umano; risposta della polizia e dello stato (2009-2012)


20 novembre 2012

1. Panoramica

Secondo varie fonti, le uccisioni rituali in Nigeria vengono eseguite per ottenere parti del corpo umano da utilizzare nei rituali ( Daily Trust, 21 giugno 2010, Osumah e Aghedo, giugno 2011, 279, Sahara Reporters 3 luglio 2012), pozioni ( Daily Trust 21 giugno 2010; Questo giorno 26 settembre 2010) e incantesimi ( The Punch 10 agosto 2012; Sahara Reporters 3 luglio 2012). Il quotidiano di Lagos This Day spiega che “i ritualisti, conosciuti anche come cacciatori di teste, vanno alla ricerca di parti umane su richiesta degli erboristi, che li richiedono per i sacrifici o per la preparazione di varie pozioni magiche” (26 settembre 2010) . Allo stesso modo, il Daily Trust diAbuja indica che le parti del corpo umano vengono portate dagli erboristi che eseguono i rituali (21 giugno 2010). Tali riti sono motivati ​​secondo la convinzione che possono portare potere e ricchezza a un individuo ( Leadership 30 aprile 2012, The Punch, 10 agosto 2012, Daily Trust, 21 giugno 2010). Le fonti indicano anche che si ritiene che gli incantesimi rendano invincibile una persona ( The Punch 10 agosto 2012) e li proteggano da insuccessi, malattie, incidenti e “attacchi spirituali” ( Daily Trust 21 giugno 2010).
Secondo il quotidiano Punzon , “molti” nigeriani “sono stati fatti credere” nell’efficacia di tali rituali (10 agosto 2012). Il Daily Trust indica che “molti esperti” attribuiscono la prevalenza dell’omicidio rituale alla “continua credenza tra molti nigeriani, … anche educati, nel soprannaturale” (21 giugno 2010). Allo stesso modo, un articolo pubblicato da Sahara Reporters, una “comunità online di giornalisti e sostenitori sociali” nigeriani (25 luglio 2010), afferma che la credenza nel potere dell’omicidio rituale “è molto forte tra la popolazione locale [della Nigeria meridionale] incluse persone di diverse fedi e background educativi “e non solo tra” analfabeti fetish tradizionali “(3 luglio 2012).
In un articolo accademico sul rapimento in Nigeria, i ricercatori della Ambrose Alli University di Ekpoma, Edo State e l’Università del Benin a Benin City affermano che gli obiettivi tradizionali del rapimento rituale sono “bambini, matti e disabili” (Osumah e Aghedo Giugno 2011, 279). Allo stesso modo, l’articolo del Sahara Reporters afferma che “membri vulnerabili della società”, come donne, bambini, anziani e persone con disabilità, così come familiari di rituali, sono presi di mira e uccisi (3 luglio 2012). Secondo un sociologo dell’Università Bayero di Kano intervistato da Agence France-Presse, “i preti fetish [in Nigeria] sono noti per favorire le parti del corpo dei bambini per pozioni ricche di richiamo rapido” (4 luglio 2009).

2. Prevalenza

Secondo questo giorno , gli omicidi rituali sono “una pratica comune” in Nigeria (26 settembre 2010). Questa affermazione è parzialmente confermata dall’articolo del Sahara Reporters, che afferma che l’omicidio rituale è comune nella Nigeria meridionale (3 luglio 2012). The Daily Trustscrive che le uccisioni rituali continuano ad essere praticate in Nigeria e sono diventate più diffuse dal 1999 (21 giugno 2010). Allo stesso modo, un articolo del 2012 del Daily Independent afferma che “negli ultimi tempi, il numero di … omicidi brutali, principalmente per scopi rituali e altre circostanze, che coinvolgono coppie e loro partner, è in costante progresso” (30 luglio 2012). Al contrario, un ricercatore associato presso la Scuola di Studi Orientali e Africani dell’Università di Londra che ha studiato e scritto sulle religioni nigeriane ha dichiarato in corrispondenza con la Direzione della Ricerca che, mentre l’omicidio rituale si verifica in Nigeria, non è un “sistematico” pratica “(31 ottobre 2012).
Secondo un rapporto pubblicato su Leadership , l’omicidio rituale non è limitato a nessuna parte specifica del paese e “ogni regione, tribù e stato ha la sua parte di flagello” (30 aprile 2012). Tuttavia, nel 2009, questo giorno hariferito che un memorandum riservato della polizia nigeriana ai servizi di sicurezza registrati ha indicato che le uccisioni rituali erano particolarmente diffuse negli stati di Lagos, Ogun, Kaduna, Abia, Kwara, Abuja, Rivers e Kogi (26 Ott. 2009). Le informazioni di convalida non sono state reperite dalla direzione della ricerca entro i limiti di tempo di questa risposta.
Nel 2010, un giornale ha riferito che corpi morti con organi mancanti venivano scoperti ogni giorno su una strada vicina alla Lagos State University che era descritta come un “punto caldo per gli assassini rituali” ( Questo giorno 26 settembre 2010). Un secondo giornale ha riportato nel febbraio 2011 che, nella stessa zona, dieci persone erano state uccise in presunti omicidi rituali nei due mesi precedenti ( Daily Times 11 febbraio 2011). Un articolo del 2009 pubblicato da Agence France-Presse riportava che, secondo un funzionario del governo statale, il rapimento di bambini per omicidio rituale era in aumento a Kano (4 luglio 2009).

3. Incidenti specifici di omicidio rituale

Fonti nigeriane riferiscono sull’uccisione di una persona “gobba” in quattro diversi incidenti: nella capitale dello Stato di Ondo nel 2012 ( Leadership il 30 aprile 2012), nel sud del paese nel 2011 (Sahara Reporters del 3 luglio 2012), nello stato di Kogi nel 2010 ( Daily Independent 24 febbraio 2010), e nello stato di Osun nel 2009 ( questo giorno 27 ottobre 2009). La “supposizione” delle vittime è stata rimossa, secondo quanto riferito per l’uso nei rituali di fare soldi ( Leadership il 30 aprile 2012; Sahara Reporters 3 luglio 2012; Daily Independent 24 febbraio 2010; This Day 27 Oct. 2009).
Fonti dei media hanno documentato i seguenti episodi di omicidio rituale che hanno provocato arresti:
  • Nel maggio 2012, nello stato di Kogi, un serial killer condannato ed ex soldato ha ucciso una studentessa di 22 anni, con l’intenzione di smembrare il suo corpo per scopi rituali, prima di essere arrestato dalla polizia (APA 19 maggio 2012; Vanguard 2 giugno 2012) . L’assassino sarebbe stato condannato per omicidio e condannato a morte nel 2003, ma in seguito fu prosciolto e rilasciato (ibidem, APA 19 maggio 2012).
  • Nel luglio 2012, due uomini dello stato di Nasawara hanno confessato di aver ucciso un bambino di sette anni, figlio di un vicino di casa, e di recidere la testa per un uomo che aveva promesso loro 250.000 Naira nigeriane [C $ 1,591 (XE 1 Nov. 2012)] per esso ( The Punch 10 agosto 2012; Channel S TV 24 luglio 2012).
  • Nel luglio 2012, due uomini sono stati arrestati a Lagos per aver ucciso e smembrato il fratello e riferito che vendeva parti del suo corpo ( The Punch 10 agosto 2012, Daily Times 27 luglio 2012, Nigeria online il 28 luglio 2012).
  • Nell’agosto del 2012, nello stato di Ebonyi, sette persone sono state arrestate per sequestro di persona, uccisione e smembramento di una giovane ragazza, a quanto riferito per rituali monetari; due dei sospettati hanno confessato il crimine ( Vanguard 28 agosto 2012; Guardian 31 agosto 2012).
Fonti dei media documentano anche i seguenti casi di sospetto omicidio rituale che hanno provocato arresti:
  • Nel 2012, nello stato di Osun, un giovane è stato trovato morto con la testa e i genitali recisi dal suo corpo; un amico intimo dell’uomo è stato arrestato in relazione all’omicidio ( Leadership 30 aprile 2012, Nigerian Tribune 22 aprile 2012). Una fonte indica che un erborista che a quanto si dice esegue rituali monetari e altri due individui sono stati arrestati come sospetti (ibid.).
  • Nel 2012, nello stato di Abia, due uomini hanno rapito e ucciso due bambini di quattro e sei anni, hanno rimosso i loro organi vitali e li hanno seppelliti, prima di essere arrestati ( The Sun 18 giugno 2012; Nigeria Newspoint [2012a]).
  • Nel giugno 2012, nello stato di Nasawara, un uomo e uno “stregone” sono stati arrestati per il loro coinvolgimento in quello che la polizia sospettava essere un omicidio rituale della moglie dell’uomo, il cui corpo è stato ritrovato con alcune parti del corpo mancanti ( The Nation 26 giugno 2012 ; Daily Trust 26 giugno 2012).
Fonti dei media documentano anche i seguenti casi di sospetto omicidio rituale per il quale non sono stati arrestati sospetti:
  • Nel febbraio 2011, vicino a Jos, nello stato di Plateau, una coppia di anziani è stata decapitata e i loro nipoti sono stati picchiati a morte in quello che la polizia sospettava fosse un’uccisione rituale perché gli assassini erano partiti con la testa della donna (Reuters 12 febbraio 2011; 13 febbraio 2011, direzione 30 aprile 2012).
  • Nell’aprile 2012, una donna è stata trovata lungo una superstrada di Abuja con la testa e genitali recisi dal suo corpo (ibid. 30 aprile 2012; Trust settimanale 14 aprile 2012).
  • Nel giugno 2012, nello Stato di Imo, una donna è stata uccisa da sconosciuti ( Nigeria Newspoint [2012b]; Leadership 10 giugno 2012). La sua testa e alcuni organi interni erano stati rimossi (ibid.).
Le informazioni sui risultati dei casi di cui sopra non sono state trovate tra le fonti consultate dalla direzione della ricerca entro i limiti di tempo di questa risposta.

4. Risposta dello Stato

Secondo il ricercatore dell’Università di Londra, “non esiste una risposta istituzionalizzata riconosciuta [agli omicidi rituali] da parte della polizia o dello stato” (31 ottobre 2012). Il ricercatore ha aggiunto, inoltre, che a causa della corruzione nella polizia e nelle istituzioni statali, “qualsiasi azione o inerzia non sarebbe necessariamente trasparente” (31 ottobre 2012).
Nell’ottobre 2012, il Governatore dello Stato di Zamfara, in risposta a “notizie di incessanti uccisioni e sparizioni di persone”, in particolare bambini, avrebbe ammonito “rituali assassini e cultisti” in un discorso pubblico di lasciare lo stato, aggiungendo che sarebbero soggetti alla pena di morte se ritenuto colpevole di omicidio ( Daily Trust 20 ottobre 2012). Ulteriori informazioni sulla risposta delle autorità statali alle uccisioni rituali non sono state trovate tra le fonti consultate dalla direzione della ricerca entro i limiti di tempo di questa risposta.

4.1 Legislazione

Secondo il Codice Penale (1990) della Nigeria, una persona che commette un omicidio sarà condannata a morte (Nigeria 1990, Sec. 319 (1)). Allo stesso modo, sottoporre una persona a un “processo di prova” che risulta nella morte è punibile anche con la condanna a morte (ibid., Punto 208). Una persona trovata in possesso di una testa umana o di un cranio entro sei mesi dalla sua rimozione da un corpo o da uno scheletro può essere condannata a cinque anni di carcere (ibid., Sez. 329A (1)).
Il codice penale afferma inoltre che:
Qualsiasi persona che-
  1. con le sue dichiarazioni o azioni rappresenta se stesso essere una strega o avere il potere della stregoneria; o
  2. accusa o minaccia di accusare una persona di essere una strega o di avere il potere della stregoneria; o
  3. fa o vende o usa, o assiste o prende parte alla produzione o alla vendita o all’uso, o ha in suo possesso o si rappresenta di essere in possesso di qualsiasi juju, droga o incanto che è destinato a essere utilizzato o segnalato di possedere il potere di impedire o ritardare qualsiasi persona dal compiere un atto che tale persona ha il diritto legale di fare, o costringere qualsiasi persona a fare un atto che tale persona ha il diritto legale di astenersi dal fare, o che è presunta o dichiarata di possedere il potere di causare qualsiasi fenomeno naturale o malattia o epidemia; o
  4. dirige o controlla o presiede o è presente o prende parte al culto o invocazione di qualsiasi juju che è vietato da un ordine del Commissario di Stato; o
  5. è in possesso o ha il controllo su eventuali resti umani che sono utilizzati o sono destinati ad essere utilizzati in connessione con il culto di invocazione di qualsiasi juju; o
  6. fa o usa o assiste nel fabbricare o utilizzare, o ha in suo possesso, qualsiasi cosa che la produzione, l’uso o il possesso siano stati vietati da un ordine come tale o che si ritiene sia associato al sacrificio umano o ad altra pratica illecita;
è colpevole di un reato minore ed è passibile di carcere per due anni. (ibid., Sec. 210).
Le fonti indicano che il codice penale è applicabile agli stati del sud della Nigeria ( Vanguard 28 luglio 2011; Leadership 5 agosto 2011).
Nei 19 stati del nord del paese, si applica il codice penale della Nigeria (ibid., Vanguard 28 luglio 2011). Secondo un articolo del volume del 2007 e del 2008 della University of Ilorin Law Journal , il codice penale criminalizza l’atto di rappresentare se stessi come una strega, accusando un’altra persona di stregoneria, possedendo qualsiasi juju, droga o fascino da usare nei rituali di stregoneria, e invocando juju “illegale” (Etudaiye 2007 e 2008, 4, nota 14). Pare inoltre che criminalizzi il processo con l’ordalia, il cannibalismo e il possesso illegale di un capo umano (ibidem 5-6).
FATE ATTENZIONE:

4.1.1 Applicazione della legislazione e del processo

Le informazioni sui procedimenti giudiziari per omicidio rituale erano scarse tra le fonti consultate dalla direzione della ricerca entro i limiti di tempo di questa risposta.
Secondo la direzione , il numero di casi irrisolti di omicidio rituale è “preoccupante” (30 aprile 2012). The Punch indica che molte vittime di uccisioni rituali scompaiono e non vengono mai trovate (10 agosto 2012). I giornali riportano che, nel dicembre 2011, un uomo è stato condannato a morte a Kano per aver ucciso e decapitato una donna nel 1992 ( Nigerian Tribune 7 dic. 2011; Vanguard 7 dic. 2011). Secondo quanto riferito, l’omicidio è stato eseguito per scopi rituali (ibid.).
Le fonti riferiscono che un ex commissario per le informazioni dello stato di Jigawa è stato condannato nel gennaio 2010 per l’omicidio rituale di due bambini e condannato all’ergastolo ( Leadership il 30 aprile 2012; The Will 6 Jan. 2010). Tuttavia, secondo quanto riferito, è stato assolto nel 2012 a causa della “mancanza di prove o prove dirette” ( Daily Independent 25 luglio 2012).
Questa risposta è stata elaborata dopo aver ricercato informazioni pubblicamente accessibili attualmente disponibili per la Direzione della ricerca entro limiti di tempo. Questa risposta non è, e non pretende di essere, conclusiva quanto al merito di ogni particolare richiesta di protezione dei rifugiati. Di seguito è riportato l’elenco delle fonti consultate nella ricerca di questa richiesta di informazioni.

Riferimenti

Agence France-Presse (AFP). 4 luglio 2009. Aminu Abubakar. “Bambino che si aggira per i rituali in aumento in Nigeria.” [Accesso al 25 ottobre 2012]
Agence de presse africaine (APA). 19 maggio 2012. “La polizia nigeriana ha arrestato il presunto serial killer”. (Factiva)
Canale S TV. 24 luglio 2012. “I rituali uccidono un bambino di sette anni a Nasarawa”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
Daily Independent [Lagos]. 30 luglio 2012. Yaqoub Popoola. “Ekiti: infinita storia di omicidio rituale”. [Accesso 20 novembre 2012]
_____. 25 luglio 2012. Abubakar Sharada. “La Corte ha acquisito l’ex commissario di Jigawa.” [Accesso 26 ottobre 2012]
_____. 24 febbraio 2010. Olufemi Yahaya. “La polizia di Kogi arresta cinque rituali assassini”. (Factiva)
Daily Times [Abuja]. 27 luglio 2012. Patience Ogbo. “Police Nab Two Men Living with Corpse of Brother”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
_____. 11 febbraio 2011. Dele Bodunde. “Gli studenti di college di Lagos sollevano l’allarme sugli omicidi rituali nei pressi del campus”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
Trust quotidiano [Abuja]. 20 ottobre 2012. “Ritualists, Cultists to Die in Zamfara – Governor Yari.” (Factiva)
_____. 26 giugno 2012. “Nigeria: Poliziotto Nab Two on Supped Ritual Killing of a Woman in Lafia.” [Accesso 17 ottobre 2012]
_____. 21 giugno 2010. “Trattare con i crimini di omicidio per rituale”. (Factiva)
Etudaiye, Muhtar A. 2007 e 2008. “La delimitazione della responsabilità criminale nei crimini basati sulla cultura in Nigeria: evoluzione di una nuova teoria della colpa”. Giornale di diritto dell’Università di Ilorin. Vol. 3 e 4, n. 9. [Accesso al 25 ottobre 2012]
The Guardian [Lagos]. 31 agosto 2012. Leo Sobechi. “Omicidio rituale dell’adolescente: la polizia di Ebonyi Nab Seven Suspects”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
Leadership [Abuja]. 10 giugno 2012. Stanley Uzoaru. “Nigeria: la donna di decapitazione ritualista nello stato di Imo”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
_____. 30 aprile 2012. Fred Itua e Chalya Dul. “Rituali uccisioni – vecchia tradizione, nuove torsioni”. (Factiva)
_____. 5 agosto 2011. Tony Amokeodo e Ahuraka Isah. “Nigeria: ‘Non possiamo usare le leggi arcaiche per combattere il crimine'”. [Accesso 1 novembre 2012]
The Nation [Lagos]. 26 giugno 2012. Johnny Danjuma. “La polizia arresta l’uomo per la morte della moglie”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
Nigeria. 1990. Legge sul codice penale . [Accesso al 25 ottobre 2012]
Nigeria Newspoint [Owerri, Nigeria]. [2012a]. “Padre di Slain School Children grida aiuto.” [Accesso al 25 ottobre 2012]
_____. [2012b]. “Omicidio rituale: Egbu Postpones Festival.” [Accesso 17 ottobre 2012]
Tribuna nigeriana [Ibadan]. 22 aprile 2012. Oluwatoyin Malik. “Ho accolto il figlio del mio amico, ma ha pianificato l’uccisione di mio figlio per rituale – Padre dello SSS3 studente assassinato a Osun”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
Nigeria online. 28 luglio 2012. “Orrore a Lagos come fratelli uccidi fratello, vendi le sue parti del corpo”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
Osumah, Oarhe e Iro Aghedo. Giugno 2011. “Chi vuol essere milionario? I giovani nigeriani e la mercificazione del rapimento”. Rassegna di economia politica africana . Vol. 38, n. 128.
Stampa Trust of India. 13 febbraio 2011. “Quattro di una famiglia uccisa per sacrificio rituale in Nigeria”. (Factiva)
The Punch [Lagos]. 10 agosto 2012. Azuka Onwuka. “Harm Nollywood and Religion Causa Nigeria”. [Accesso 17 ottobre 2012]
Ricercatore, Dipartimento di Antropologia e Sociologia, Scuola di Studi Orientali e Africani, Università di Londra. 31 ottobre 2012. Corrispondenza inviata alla direzione della ricerca.
Reuters. 12 febbraio 2011. “Anziana coppia decapitata nel centro del villaggio nigeriano”. (Factiva)
Reporter Sahara. 3 luglio 2012. Leo Igwe. “Uccisioni rituali e gobbi in Nigeria”. [Accesso 17 ottobre 2012]
_____. 25 luglio 2010. “A proposito di reporter Sahara”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
The Sun [Lagos]. 18 giugno 2012. Okey Sampson. “I soldati arrestano i sospetti su Omicidio rituale in Aba”. [Accesso 17 ottobre 2012]
Questo giorno [Lagos]. 26 settembre 2010. Ebere Nwiro. “LASU-Iba Road’s Den of Ritual Killers”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
_____. 27 ottobre 2009. Ademola Adeyemo. “Osun – Intrighi e politica di un omicidio”. (Factiva)
_____. 26 ottobre 2009. Gboyega Akinsanmi. “Lagos, Ogun, Kaduna nominano Hotspot per l’omicidio rituale.” (Factiva)
_____. 7 dicembre 2011. Kola Oyelere. “L’uomo condannato a morte appeso a Kano.” [Accesso al 25 ottobre 2012]
Università di Ilorin. Nd “Pubblicazioni”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
Vanguard [Lagos]. 28 agosto 2012. Peter Okutu. “Polizia Nab 7 su presunto rituale uccisione di una ragazza di 7 anni.” [Accesso 17 ottobre 2012]
_____. 2 giugno 2012. Boluwaji Obahopo. “SCOSSA: Come una studentessa è stata uccisa da un cannibale.” [Accesso 17 ottobre 2012]
_____. 7 dicembre 2011. Abdulsalam Muhammad. “Nigeria: uomo condannato a morte nel 1992, omicidio rituale”. [Accesso 17 ottobre 2012]
_____. 28 luglio 2011. Ikechukwu Nnochiri. “Il sistema di giustizia penale in Nigeria è obsoleto, dice NBA”. [Accesso 1 novembre 2012]
Trust settimanale [Abuja]. 14 aprile 2012. Solomon Chung. “Spavento rituale ad Abuja dopo aver trovato il corpo senza testa della donna”. [Accesso al 25 ottobre 2012]
La volontà . 6 gennaio 2010. “Omicidio minorile: ex commissario di Jigawa. [Accesso 6 gennaio 2010]
  1. 1 novembre 2012. “Currency Converter Widget.” [Accesso 1 novembre 2012]


Qui sotto un articolo dal giornale The Cable


“E’ tempo di mettere a freno i ritualisti”
Di Ebuka Nwangwo

La polizia ha scoperto un paio di nascondigli – dove sono state trovate parti di corpi umani – ritenute tane per i ritualisti.
In un caso molto patetico, riportato dal quotidiano dei guardiani nigeriani, uno spazzino ha richiamato l’attenzione dei passanti quando ha sentito le grida di una donna e del suo bambino in un tunnel a Ijaiye, nello stato di Lagos.
Sfortunatamente, prima che la donna potesse essere salvata, era stata uccisa. Ma il suo bambino è stato trovato vivo.
Sotto questo tunnel sono state trovate parti del corpo, incantesimi, intagli, abiti bianchi macchiati di sangue e saponi nativi. Si dice che un sospetto abbia confessato di far parte di una banda di 28 uomini – che ha preso di mira i pedoni e li ha uccisi per rituali – che operano sotto questo tunnel. [The Cable.ng non è stato in grado di confermare questa particolare storia.]
Per quanto barbara e ridicola possa  sembrare un’uccisione rituale, è una fiorente impresa in molti paesi africani. In Uganda, un rapporto della BBC raccontava come persone benestanti pagavano agli stregoni sacrifici con i bambini per espandere le loro fortune. Alcuni giornali nazionali dello Swaziland e della Liberia hanno affermato che i politici commissionano uccisioni rituali per migliorare le loro probabilità di elezioni.
In alcune parti del Sudafrica, le uccisioni rituali sono accettate culturalmente e non fanno notizia. La Carta africana sui diritti umani e dei popoli ‘non significa nulla in queste giurisdizioni.
Coloro che praticano uccisioni rituali credono che siano atti di pulizia spirituale e fortificazione. Credono che le parti del corpo umano posseggano poteri medicinali e spirituali. Nella maggior parte dei casi di uccisioni rituali in Africa, i guaritori tradizionali e gli stregoni sono al centro della scena. Nel caso dell’Uganda, la BBC ha riferito che molti credono che alcune élite abbiano pagato agli stregoni delle procure per il sacrificio. Come gli stregoni li hanno procurati non erano affari loro.
Un caso in Nigeria dà un’idea di come operano questi stregoni. Nel 2014, nello stato di Lagos, un ragazzo di 18 anni, Ikechukwu Friday, che è stato accusato di aver ucciso una bambina di 12 anni, ha detto alla polizia che un “pastore” a cui ha chiesto un sostegno finanziario gli ha ordinato di uccidere un giovane donna e ottenere le sue feci. Il pastore gli promise N100, 000 se avesse potuto ottenere l’incarico.
Con l’uccisione rituale sull’aumento della Nigeria, uno dei modi per controllare efficacemente l’uccisione rituale è regolare le operazioni di questi stregoni, guaritori e “pastori”.
I regolamenti dovrebbero costringere molte organizzazioni, sospettate di essere coinvolte in atti non salutari, a rendere le loro attività più aperte al pubblico controllo. Gli attivisti contro le uccisioni rituali hanno chiesto questo.
Molti stregoni, sospettati di essere coinvolti in omicidi rituali, hanno i loro santuari in aree appartate e, a volte, non sono membri di unioni riconosciute di guaritori tradizionali. Alcuni sono rituali ben noti nelle loro comunità, ma tutti hanno paura di parlare.
Mentre sollecito la polizia a migliorare  le loro indagini, è importante che la polizia punti i suoi fari  su  noti stregoni, in comunità, che sono stati segnalati per avere clienti ricchi.
Soprattutto, gli africani dovrebbero riorientare le loro menti. Le strade più sicure per prosperare sono duro lavoro, integrità e conoscenza. Nessuno ti inganni che una sorta di sacrificio spirituale possa sostituire questi percorsi ben noti. Questo non vuol dire che i miracoli non accadano. Ma lo spirito di fortuna favorisce la mente preparata. La mente preparata è una persona che deve aver lavorato sodo e fatto tutto il necessario.
 potete anche leggere qui:

4 Ritualisti arrestati in Ijebu Igbo, Ogun con cuore umano (foto inquietanti)

September 21, 2016: questisono stati rovati con quattro cuori umani “freschi”.

(MB: Ma il pericolo per l’Italia   sono i fascisti)
https://www.maurizioblondet.it/accolto-macerata-immagini-estreme/
Maurizio Blondet 12 febbraio 2018 http://altrarealta.blogspot.it/

A proposito di san Valentino...


Le migliori credenze le puoi trovare nei negozi di antiquariato, ma dovrai fare molta attenzione anche lì, perché anche alcune di esse possono essere sono false.


Valentino da Terni, era un vescovo.

Fu decapitato il 14 febbraio 273, a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano. Secondo alcune fonti Valentino sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano: la cerimonia avvenne in fretta, perché la giovane era malata; e i due sposi morirono, insieme, proprio mentre Valentino li benediceva. A chiudere il cerchio della tragedia sarebbe poi intervenuto il martirio del celebrante.

Oggi quindi, secondo il calendario cattolico, si festeggia il memoriale di una decapitazione, ovvero dell'esecuzione di una pena di morte, un assassinio.

Ma le menti condizionate incartano tutto in un bacio perugina e se ne vanno al ristorante con il proprio partner.

Secondo il calendario cattolico, dicevo...

Ma non esiste solo in calendario cattolico: esiste il calendario cinese, il calendario ebraico, il calendario islamico, il calendario indiano, il calendario persiano, il calendario massonico...
Chissà quanti calendari esistono al mondo?

Se andiamo a vedere non si sa nemmeno se sia mercoledì, perché ovviamente il calendario è una convenzione che, piano piano, è diventata una convinzione che scandisce la vita degli individui che vi si uniformano.

Oggi dunque si festeggia una decapitazione e la morte di due sposi.

Questo si festeggia oggi: tre morti.
Di nuovo il dolore, la sofferenza, la morte, diventano oggetto di culto.

Pensaci se stasera vai a cena fuori con il tuo partner.

O cominci a de-condizionarti o rimarrai nel condizionamento.
E tieni presente che nel condizionamento tu sarai sempre il bacio perugina di qualcuno, che nelle tue credenze trova una miniera.
Ajad
http://altrarealta.blogspot.it/

lunedì 12 febbraio 2018

Tutte le etichette sono false.

Oggi può essere un grande giorno per te, oppure uno di quei giorni che la mente chiama: un giorno qualunque.

L'ho già detto e amo ripeterlo: oggi puoi decidere di smettere di sposare in continuazione le idee altrui, e soprattutto puoi finalmente decidere di divorziare anche dalle tue, semplicemente perché l'altro sei tu.

Le parole di per sé sono suoni, ma secondo quale credito dai alle parole esse smettono di essere soltanto suoni e possono creare milioni di illusioni. E milioni d'illusioni possono generare catastrofi planetarie.

Quando parlo di Sistema, non sto parlando dell'orco nero.

Quando parlo di Sistema, parlo di ciò che la mente umana è in grado di creare una volta sistemizzata, una volta uniformatasi al pensiero di massa o al pensiero comunemente condiviso.

La mente ama molto ridursi in schiavitù, almeno tanto quanto ama ridurre in schiavitù.

Dare retta alla mente significa, in un modo o nell'altro, finire in qualche gabbia.
E quelle gabbie nascono da etichette, da semplici parole, da semplici idee che le precedono, per questo dico di divorziare da tutte le idee, o meglio da tutti i sistemi pensiero o da tutte le ideologie.

Puoi osservare questo fenomeno in qualsiasi momento.

Prendi un tizio che vive nella totale inconsapevolezza.
Qualcuno gli dice che stravede per una squadra di calcio, gliene parla da invasato, gli dice che quella squadra di calcio è la sua squadra del cuore e che farebbe di tutto per la sua squadra, e alla fine quel tizio finisce per essere condizionato da quelle parole e si sceglie anche lui una squadra del cuore, una squadra che possa diventare la sua ragione di vita.
Non molto tempo dopo, a seconda di quanto quel tizio si fissa su quell'idea, lo vedrai dilapidare una fortuna allo stadio, e lo vedrai andare in giro su un pullman di quella squadra, con addosso una sciarpa di quella squadra, con un berretto di quella squadra, con un accendino, un portachiavi, una maglietta e magari anche un paio di calzini di quella squadra, perché lui ormai non è più un individuo, ormai lui è un tifoso.

E tifoso è proprio una bella parola, sembra riferirsi a un ammalato di tifo, tifo intesa come malattia.
Ormai quell'uomo non è più un uomo libero, ha così tanto creduto all'idea di un altro da farla propria, finendo davvero con l'ammalarsi di mente.
E, ironia della sorte, magari proprio mentre s'ingozza di spaghetti, panini e birre seduto in poltrona davanti alla tivù, afferma anche di essere uno sportivo.

Fantozzi docet.

Sì, la mente ama le etichette, la mente è un'etichettatrice e se dai retta a un'etichettatrice tu stessa ti trasformerai in un prodotto da etichettare.
In questo modo entri a far parte di categorie, dietro le quali poi vieni sfruttata.

Sei salutista? Eccoti una bella industria che si cura di te.
Se un ciclista? Non c'è problema, la domenica mattina te ne andrai in giro vestita come Cipollini, col naso sul manubrio a respirare il gas di scarico delle macchine, credendo che sia tutta salute.

Sei vegana? Eccoti una bellissima linea di prodotti vegan.

Di nuovo, al posto della maglietta della tua squadra o di un campione del ciclismo, avrai l'etichetta veg. E probabilmente ti sentirai davvero vegan, mentre invece sei solo ciò che sei, semplicemente hai capito che è meglio non mangiare animali.
Ma quando credi davvero di essere vegano, o qualsiasi altra cosa, il veganesimo diventa una sorta di religione, molto spesso una sorta di fanatismo.
Non a caso ho conosciuto molti sedicenti vegani, così apparentemente amorevoli verso gli animali, che covavano in loro stessi una profonda rabbia e istinti violenti repressi contro gli esseri umani, come se gli esseri umani non appartenessero essi stessi al regno animale.

E per favore, nel leggere queste righe cercate di guardare la luna e non la punta del dito.

Quello che voglio dire è che quando sei prigioniero di un'etichetta sei prigioniera di te stessa, della tua mente, delle idee che vi transitano, che spesso non sono nemmeno originali.

Quando sei prigioniera di un'idea, quando sposi un'idea d'importazione o ti fissi su una "tua" idea, inevitabilmente diventerai un burattino del tutto simile al ragionier Fantozzi, con tutto rispetto per il formidabile e geniale Paolo Villaggio, che in questo momento sono felice di ricordare.

Oggi, dicevo, può essere un grande giorno, oppure un giorno di quelli che la mente chiama: un giorno qualunque.
Dipende solo da te.

Oggi puoi smettere una volta per tutte di sposare le idee, di chiunque esse siano. E puoi cominciare a vedere le parole per quelle che sono, senza lasciare che ti trascinino in un vortice d'illusioni dalle quali poi ti sarà difficile venire via.

Tutte le etichette sono false e se ti appiccichi un'etichetta diventerai falsa anche tu.

Ajad Akaam
http://altrarealta.blogspot.it/

sabato 10 febbraio 2018

MANICOMIO ITALIA


Una vecchia barzelletta narra di un matto che si sporge dal cancello del manicomio e chiede a un passante: come si sta là dentro? Uno dei meccanismi del comico è l’inversione rispetto alla realtà, ma, nello specifico, ci sentiamo di fornire noi la risposta a quel matto, che è forse il più savio di tutti: nel Manicomio Italia si sta malissimo.

Abbiamo toccato in altre occasioni il tema del rovesciamento di significati, valori e giudizi che caratterizza il nostro tempo. Diventiamo forse ripetitivi, ma i fatti dell’ex Bel Paese possono ormai essere interpretati solo in chiave di follia o di ribaltamento totale. Nel primo atto di Macbeth le tre streghe, deus ex machina della tragedia, escono di scena pronunciando la frase “bello è il brutto e brutto è il bello”, poi scompaiono “su per la nebbia e l’aria unta”. Tale ci sembra la condizione presente, riassunta dal sommo Shakespeare in una famosa battuta del vecchio Re Lear: sono tempi maledetti quando i pazzi conducono i ciechi.

La cronaca sgomenta: una povera ragazza di 18 anni viene fatta a pezzi e nascosta in varie valigie, i trolley simbolo di un tempo nomade, da uno spacciatore di droga nigeriano il cui permesso di soggiorno è scaduto. Il giudice convalida il fermo per occultamento e vilipendio di cadavere, ma non per omicidio. I resti della povera Pamela sono talmente straziati, brandelli di essere umano massacrati tanto da rendere difficile capire se è morta a seguito di un’overdose di droga o se il buon Innocent – si chiama proprio così- l’ha ammazzata. Presto potrebbe persino uscire dal carcere. Nello stesso palazzo, il ragazzo che ha sparato contro gli immigrati che incontrava sulla sua strada per vendicare la sventurata è stato denunciato per strage aggravata dall’odio razziale, pur non avendo ucciso nessuno. Il coro mediatico si sta accanendo su Luca Traini e sul fascismo di ritorno (?!?) e Pamela è dimenticata, un fastidioso incidente sulla via dell’integrazione e, ça va sans dire, delle magnifiche sorti e progressive della società multirazziale.

Immaginiamo che se la ragazza romana fosse stata vittima di un carnefice connazionale si sprecherebbero pensose analisi sociologiche sul caso: una giovanissima già presa nel vortice della droga, il dramma di famiglie sfasciate e adolescenti allo sbando, i cinquanta euro della dose racimolati vendendo il suo corpo in un incontro casuale. A Pamela, alla sua generazione chiamata millennials, dovremmo chieder scusa e implorare perdono. Che mondo hanno trovato, per colpa nostra? Denaro unico Dio, libertà come scatenamento di qualunque pulsione, madri e padri assenti, nessun principio condiviso, nessuna educazione morale, civile, non diciamo spirituale. Lei ha pagato un prezzo terribile, milioni di altri vivono come lei, sulla strada, senza una bussola, una massa di primitivi di ritorno, come suggeriscono anelli al naso, tatuaggi e capelli dipinti.

Pagherà un conto salato il suo improbabile vendicatore, il giovanotto rasato che tiene in casa il Mein Kampf. Giusto così, non si spara nel mucchio, ma che splendido esemplare di malvagio da telegiornale! Solitario, litigioso, si manteneva con lavoretti da buttafuori, radicalizzato da poco, come si usa dire degli islamisti, una runa tatuata sul capo. Eppure, ha avuto, a differenza di Innocent, almeno un gesto di pietà, quel lumino acceso per Pamela. Ma i pazzi guidano i ciechi, per davvero. Macerata, piccolo capoluogo di provincia dell’Italia profonda, brava gente laboriosa, era considerata una delle città più tranquille del nostro Paese: scarsa criminalità, un benessere conquistato con il sudore e l’intelligenza, una vivace vita culturale, simboleggiata dalla presenza dell’università e da una famosa stagione di teatro e melodramma allo Sferisterio.

La città di Laura Boldrini è stata sfigurata in pochi anni, come mille altre località italiane, da un’immigrazione folle, incontrollata, sulla quale lucrano troppi, in denaro, potere, politica. Insieme con poveri cristi alla ricerca di pane – che non c’è, purtroppo – una marea di persone di ogni risma invade le nostre strade, ma che volete che sia, non è successo nulla, il Male Assoluto è Luca Traini, che mediterà in galera sul gesto criminale che ha commesso.

Tutti gli altri, innocenti e benefattori virtuosi, le ONLUS, le cooperative, le società create per lucrare sugli immigrati, anche quelli che pagano un euro per cassetta di raccolto a braccianti tenuti in condizioni subumane. Non è strano che molti di loro preferiscano la malavita: si guadagna molto, si rischia poco. Gli avvocati e non pochi magistrati sono sempre pronti a trovare giustificazioni ed attenuanti se sei straniero, anzi migrante. Un rom – zingaro è parola vietatissima – è stato scarcerato dopo soli quattro anni a seguito dell’omicidio di un uomo durante un furto d’auto. Se l’è cavata con meno di nove anni di condanna, adesso gira per le strade del manicomio Italia.

Il punto è che tutto si rovescia, o forse siamo gli ultimi a pensarlo, e siamo noi i pazzi che chiedono come si sta “là dentro”. Il tribunale di Genova ha assolto un giovanotto (qui la vicenda è tra italiani) la cui compagna minorenne è morta dopo un party a base di droga acquistata da lui. Il suo brillante avvocato, un professionista noto per le sue idee di destra, ha spiegato che fornire droga per consumarla in gruppo non è reato. Obiezione accolta; il tribunale, bontà sua, trasmetterà gli atti alla procura affinché, eventualmente, proceda per omissione di soccorso. Chi muore giace, con quel che segue nel detto popolare.

Tutto appare così invertito che viene da pensare che siamo noi a camminare a testa in giù e vedere tutto in negativo, un ordine che diventa contrordine. Jorge Luis Borges avvertì che spesso gli uomini credono di vivere nel peggiore dei mondi possibili, dunque pigliamo fiato e cerchiamo di prendere le distanze dal nero che vediamo.

Sarà saggio l’avvertimento dell’autore di Aleph e di Fervor de Buenos Aires, ma ci sentiamo morire leggendo della sentenza di un tribunale che ha riconosciuto un risarcimento in denaro a un padre che non voleva la figlia, nata per un aborto non andato a “buon” fine. Per lo stesso motivo, la madre aveva già ottenuto 125.000 euro, tratti dalle tasse pagate anche da chi scrive. Un’unica domanda: la bambina, almeno, è stata affidata a qualcuno che la ama e sa apprezzare quella vita tanto indesiderata da chi l’ha generata per istinto incontrollato, non-genitore 1 e non-genitore 2?

Gli enormi problemi dell’Italia, in questi mesi, si vanno riducendo a uno: criminalizzare chiunque dubiti della bontà dell’accoglienza indiscriminata di stranieri.

Si va dalle accuse più semplici, quasi banali per quanto sono scontate di fascismo e razzismo, sino al moralismo d’accatto della litania politicamente corretta. Un uomo politico è stato crocifisso per aver pronunciato la parola “razza”. Quando lo stesso, dopo le scuse farfugliate davanti al mondo intero (ricordate l’autocritica pubblica pretesa nei regimi comunisti ai compagni poco fedeli alla linea?) ha osservato che il vocabolo razza è scritto nella costituzione, apriti cielo. E’ assai curioso che il testo dell’articolo 3, relativo alla non discriminazione, sia dovuta ad un costituente comunista, Renzo Laconi, membro della Commissione dei Settantacinque che scrissero la Carta.

Si è ora aperto un dibattito sull’opportunità di espungere, abolire dal testo costituzionale il termine razza diventato cattivo. Sessanta milioni di residenti dello Stivale non attendono altro. Eliminata la parola, risolto il problema. Gridare integrazione, accoglienza fa scomparire il fatto che l’immigrazione, se incontrollata e non selettiva, diventa una bomba sociale, un dramma per chi arriva e un trauma per chi è nato qui. E’ il sistema di Mary Poppins: supercalifragilistichespiralidoso, anche se ti sembra che abbia un suono spaventoso, se lo dici forte avrai un successo strepitoso.

Più seriamente, la dittatura del politicamente corretto ha effetti devastanti. Si è deciso che le razze non esistono, con sprezzo del ridicolo, dunque è sospetto chiunque turbi la nuova verità con il suono della parola interdetta. Gli appassionati di calcio di una certa età ricorderanno l’elogio che si faceva di certi calciatori veneti provvisti di prestanza fisica e doti di carattere: sono “razza Piave”. Vietato, ma adesso nel campionato di calcio nostrano un giocatore italiano è così raro come un dì senza vento a Catanzaro. Non ci è chiaro se sia ancora permesso discutere di razze canine o se anche il migliore amico dell’uomo non debba essere più distinto tra barboncino, cocker o pastore tedesco.

Abolito, vietato o nascosto il significante, svanirebbe il significato. Un’ottima idea, se fosse vera. Dovremmo chiedere a un sordo se ci sente meglio da quando è chiamato non udente, ma temiamo si tratti di grave scorrettezza politica.

Tuttavia, poiché il Manicomio Italia è sempre aperto, la nostra modesta proposta è di abolire per legge, insieme con la razza, anche il cancro e la morte. Tre al prezzo di uno e avremo rimosso tutte le tragedie umane. E’ un’idea da pazzi, quindi ha molte probabilità di essere accolta. Nel Faust di Goethe, Mefistofele, il diavolo, espresse sottovoce una verità assai dura: alla fine, dipendiamo da quelle creature a cui noi stessi abbiamo dato vita. I fantasmi di questa folle post modernità.

ROBERTO PECCHIOLI


https://www.maurizioblondet.it/manicomio-italia/

http://altrarealta.blogspot.it/