giovedì 4 luglio 2024

AURA PROTETTIVA

“Fai una cosa. Ogni notte, prima di andare a dormire, siediti sul letto e immagina un’aura intorno al tuo corpo, a venti centimetri dal corpo, con la sua stessa forma, che ti circonda, e che ti protegge. Diventerà una difesa. Fallo solo per quattro o cinque minuti, e poi, continuando a sentirla, vai a dormire. Addormentati, immaginandola come una coperta che ti protegge, in modo che nessuna tensione possa entrare dall’esterno, nessun pensiero possa entrare dall’esterno, nessuna vibrazione esterna possa penetrarti.


E sentendo quest’aura, addormentati. Dev’essere l’ultima cosa che fai nella giornata. Poi vai a dormire, in modo che la sensazione continui nel tuo inconscio. Questo è tutto. L’intero meccanismo consiste nel cominciare a immaginare consciamente, e poi addormentarsi. Poco a poco, mentre stai per addormentarti, l’immagine permane. Tu ti addormenti, ma l’immagine entra nell’inconscio. E si trasforma in una straordinaria e fortissima energia.


Il problema viene dall’esterno. Non hai un’aura protettiva. Succede a molti, perché non sappiamo come proteggerci dagli altri. Gli altri non sono solo in un certo posto – diffondono il loro essere continuamente in sottili vibrazioni. Quando qualcuno teso ti passa vicino, lancia frecce di tensione tutt’intorno a sé – ma non le dirige contro di te in modo particolare, sta solo buttando fuori. E ne è inconsapevole, non lo fa apposta. Deve buttare fuori la tensione perché è troppo carico. Diventerebbe pazzo se non lo facesse. Non ha deciso di farlo. Sta traboccando. È troppa, e lui non riesce a contenerla, così continua a traboccare.


Quando qualcuno ti passa vicino ti butta addosso qualcosa. E la meditazione ti rende ricettivo, molto ricettivo. Così, quando sei solo, va bene. Quando sei circondato da persone che meditano, va molto bene.
Quando invece ti trovi nel mondo, in mezzo alla folla, e le persone non meditano, ma sono tese, ansiose e hanno migliaia di preoccupazioni in testa, allora tu cominci a sentirle. E sei molto vulnerabile.
La meditazione ti rende molto aperto, e qualunque cosa può penetrarti.
Se si medita bisogna crearsi un’aura protettiva. Talvolta accade automaticamente, talvolta no. A te non sta succedendo automaticamente, così devi lavorarci. Entro tre mesi ci riuscirai. In poco tempo, dalle tre settimane ai tre mesi, comincerai a sentirti molto forte. Dunque addormentati immaginando l’aura.


La mattina il primo pensiero deve essere ancora questo. Nel momento in cui ti rendi conto di non dormire più, non aprire gli occhi. Ma senti l’aura sopra il tuo corpo, che ti protegge. Fallo ancora per quattro o cinque minuti, poi alzati.Mentre ti fai il bagno o prendi il tè continua a ricordarla. Poi, durante la giornata, quando hai un po’ di tempo – in macchina, in treno, o in ufficio quando non hai nulla da fare – rilassati ancora in quest’immagine. Per un momento sentila ancora. Entro tre mesi comincerai a sentirla quasi come una cosa solida. Cerca di crearti un’aura protettiva... ovunque vai ti arriveranno delle cose, ma poi torneranno indietro, non ti toccheranno.”


TRATTO DA: Osho, Dance your way to god



Il programma "La correzione dell’aura" usa una banda particolare di frequenze con le quali sarete in grado di avvertire il vostro guscio energetico. Basta mettere in testa le cuffie e dopo alcuni minuti avvertirete gli eventuali problemi e li correggerete.
Questo potrebbe sembrare fantascienza, ma praticamente tutti i volontari che hanno testato il programma hanno notato il netto miglioramento del loro stato. Abbiamo testato il programma su una decina di volontari e ora siamo convinti delle realtà dei cambiamenti avvenuti.

Il programma include alcuni strati acustici, ognuno dei quali contiene una certa registrazione energetica. Tutti gli strati (ce ne sono più di 10), messi insieme, formano un modello vibro - acustico che agisce sull’aura umana. In questo modo, avrete uno strumento neuro acustico che funziona, con il quale potrete non solo sentire l’aura ma anche correggere i suoi eventuali danni.


Link LA CORREZIONE DELL'AURA

martedì 2 luglio 2024

LA MIA PATRIA SI CHIAMA MULTINAZIONALE


Oggi, sfogliando un po' di siti di informazione online sono incappato in due notizie, nessuna delle due del tutto nuova.
La prima è la notizia della cessione del governo italiano delle infrastrutture di telecomunicazione nazionali, prima TIM, al KKR Global Institute, fondo americano presieduto dall'ex generale David H. Petraeus, ex direttore della CIA.
Niente di anomalo, niente che non rientri nella fisiologia di questo paese.
Il governo "sovranista", quello che si imporpora d'orgoglio nazionale quando deve fare gli spottoni pre-elettorali, cede serenamente e sistematicamente ogni residuo di autonomia al capobastone americano.
Per l'occasione, allarmi antifascisti non pervenuti.
I nostri sovranisti à la carte del "fascismo" hanno recepito più o meno solo il principio di cieca obbedienza gerarchica e un po' di darwinismo sociale.
La cieca obbedienza al capobranco oggi si esercita in direzione di un padrone con passaporto americano e il darwinismo sociale si traduce in mercatismo (il mercato ha sempre ragione, il mercato è efficiente, il mercato è buono, in particolare se a comprare è un padrone a stelle e strisce.)
E incidentalmente, queste due ombreggiature "fasciste" - cieca obbedienza ai caporali di Washington e mercatismo - sono principi abbracciati entusiasticamente anche dal centrosinistra.
Ricordiamo, di passaggio, che la dismissione delle telecomunicazioni venne inaugurata illo tempore dal centrosinistra, con Prodi: c'è qualcosa di esteticamente mirabile nel vedere che la parabola che si è aperta con Prodi viene oggi chiusa dalla Meloni).
La seconda notizia in cui sono incappato è un'articolessa su Repubblica, in cui si perorava la causa della didattica a distanza, spiegando nel titolo come "l'84% degli studenti si sente più sicuro e preparato grazie al mondo digitale".
Assumendo di rivolgermi a persone intelligenti non mi metterò neppure a refutare questa corbelleria.
Vi troviamo l'usuale sparata percentuale (l'84% eh, mica ca**i) che mima la retorica scientifica, attraverso la quale questi incartamenti per il pesce gabellano la propria propaganda come "autorevole".
Vi troviamo una balla sesquipedale, evidente a chiunque abbia constatato la mostruosa impennata dei problemi psichiatrici adolescenziali dopo la clausura (e la didattica a distanza) del Covid.
Ma ci troviamo, soprattutto - e questo è ciò che fa venire i brividi - una quadratura mirabile - ancorché contingente - con la prima notizia.
Ricordiamo infatti cos'è esattamente la rete venduta agli americani. Riporto, a titolo di resoconto, un passaggio da fonte non sospettabile di antiamericanismo, una pagina del Corriere della Sera di qualche tempo fa:
"La rete di telecomunicazioni di Tim è la più estesa d’Italia: è composta da oltre 21 milioni di chilometri di cavi in fibra ottica e copre l’89% delle abitazioni. È la principale infrastruttura per la trasmissione dei dati di cittadini, imprese e pubblica amministrazione. É considerata strategica per la sicurezza nazionale ed è lo snodo principale per la digitalizzazione del Paese, che passa per l’introduzione delle applicazioni digitali fondamentali per il futuro delle imprese italiane e per l’ammodernamento dei servizi al cittadino da parte della pubblica amministrazione previsto dal Piano di ripresa e resilienza."
Dunque, in sostanza.
Il Piano di ripresa e resilienza, insieme a tutti i vari progetti europei di digitalizzazione forzata, preme per estendersi anche alla formazione scolastica (donde l'articolessa pubblicitaria di Repubblica).
Il quadro della società che emerge come un desideratum è dunque quello di un mondo di interazioni massimamente digitalizzate, i cui veicoli sono sorvegliati o sorvegliabili, manipolati o manipolabili, a piacimento da un comando estero con agenda militare.
Aggiungo una notazione laterale.
Conosco fin troppo bene le reazioni del liberale italiano medio (cioè dell'elettorato mainstream) per non anticiparne la reazione automatica di fronte a simili osservazioni.
La loro reazione naturale è di vedere in tutte queste osservazioni i germi di un complottismo che vede piani malvagi e intenzioni di nocumento ovunque.
Invece bisogna fidarsi.
Perché il soggetto politico qui è il Blocco-del-Bene (progressismo, liberalismo, dirittumanismo, globalismo, americanismo).
Ciò che in qualche misura diverte in questa forma di cecità selettiva è l'inavvertita inconsequenzialità.
Infatti, è parte della concezione antropologica di fondo del liberale l'assunto che tutti gli agenti siano mossi sistematicamente da agende di interesse autoaffermativo, da egoismo, ambizione autoreferenziale, pulsione ad appagare la propria curva privata di utilità.
Tra i tanti difetti di una visione così deprimente dell'umano, almeno un aspetto potrebbe tornare utile in tempi oscuri come i presenti: sotto tali premesse dovrebbe almeno essere diffusa un'allerta costante, una cultura del sospetto rispetto a intenzioni e dichiarazioni "idealiste", una sfiducia nella "voce del padrone".
E invece - potenza del bispensiero - niente di tutto ciò accade. Rispetto al padrone reale in carica vige solo infinita fiducia nella sua superiore nobiltà e lungimiranza.
Perché il Grande Fratello è buono.
E chi ne dubita è un complottista.
Andrea Zhok


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