Una nuova tendenza alimentare all’insegna della sostenibilità ambientale sta suscitando sempre maggior interesse: si chiama foraging, termine inglese che significa ricerca di cibo selvatico vegetale in ambienti naturali vari, dopo aver imparato a riconoscere e selezionare vegetali interi o parte di essi, ritenuti adatti al nutrimento umano. I luoghi sono le foreste, i boschi, le montagne, le spiagge e gli argini dei fiumi, ricchi di tesori commestibili incontaminati e nutrienti quali erbe, bacche, asparagi, funghi, fiori, frutti di bosco, castagne, alghe e perfino muschi e licheni. Senza dimenticare la linfa, i ramoscelli, i germogli e la corteccia degli alberi, oltre che le foglie dei sempreverdi. Una salutare passeggiata in mezzo alla natura si può dunque trasformare in un’occasione di spesa gratuita e gratificante, ammesso che rispettiate certe regole di raccolta e abbiate appreso le necessarie nozioni di botanica e riconoscimento sul campo, magari seguendo un corso apposito. Ma