martedì 5 luglio 2016

HOMO MANSUETUS


All’inizio la tecnologia di conservazione alimentare si li- mitava a un prolungato trattamento termico. Più tardi, però, vennero inventati anche i vari tipi di conservanti, esaltatori di sapidità, aromi, additivi.

Questo tipo di alimentazione non crea semplicemente un’abitudine, ma qualcosa di più. Essa provoca una fortissima dipen- denza narcotica, una dipendenza da cibo. Non solo, ma, fatto ancora più importante, emerge che la cosa è conveniente per tutti, produttori, distributori e consumatori. Sono tutti dipendenti dalla stessa sostanza. Da cui ognuno trae i suoi benefici. E, di nuovo: la gente mangia e poi sta male, sta male e mangia.

Si ha l’impressione che l’uomo moderno non sia un Homo Sapiens ma un tipo umano addomesticato, domato e apposita- mente nutrito DA QUALCUNO. Un essere che non si rende conto del cibo con cui viene nutrito e del motivo per cui viene nutrito. Un Homo Mansuetus, un uomo domestico posseduto da un padrone. Qui, ovviamente, lavoro di fantasia. Di fatto questo QUALCUNO non è un individuo ma il sistema, la “matrix”. La sostanza comunque non cambia.

Il sistema è interessato a far marciare tutti nella stessa fila. Gestire questa fila è particolarmente semplice, se sono tutti legati alla stessa mangiatoia. Ed è ancor più facile se tutti aspirano agli stessi fini surrogati e hanno le stesse paure. Provate a dare un’occhiata ai mass media. Vedrete un quadro in sostanza assai primitivo: da un lato, da tutti gli schermi e da tutte le copertine ci viene imposto il culto del successo e del consumo, mentre dall’altro lato veniamo spaventati da notizie angoscianti. È così che viene mantenuto l’ordine nelle file.

Dunque, come uscire dalle file comuni per smettere di marciare dietro al successo delle altre persone e dirigersi, invece, alla ricerca del proprio? A questo fine è necessario scardinare il principio della società, cioè cessare di credere che “se lo fanno tutti, allora è giusto”.

In un certo senso, una tale mossa può essere vista come una sorta di hacking del sistema operativo della società, di una società che alletta costantemente la gente sbandierando i successi altrui e allo stesso tempo la mantiene entro determinati confini, la co- stringe a operare secondo un determinato programma, sprofon- dandola e tenendola immersa in un sogno collettivo. Liberandovi da questo programma sarete in grado di creare il vostro program- ma personale, che potrete integrare poi nel sistema in modo tale che quest’ultimo funzioni per voi e non viceversa. Sarà così che un giorno il vostro successo diventerà punto di riferimento per gli altri, rimasti ancora intrappolati nelle spire dell’algoritmo.
  Vadim Zeland
Scardinare il sistema tecnogeno

http://altrarealta.blogspot.it/