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Gli invasori chi sono?

Yaroslav Zheleznyak è un deputato della Rada ucraina eletto nelle liste di Holos, partito liberale, atlantista ed europeista. Giovedì scorso ha pubblicato un post sul suo canale Telegram dopo aver letto il nuovo accordo sui minerali proposto dagli Stati Uniti a Zelensky e quel che descrive è al limite dell’estorsione. Zheleznyak sintetizza così: “Il testo che ho visto è semplicemente orribile: tutte le 18 sezioni. Questo non è più un memorandum d'intenti quadro, come lo era prima dello scandaloso incontro nello Studio Ovale). Si tratta di un accordo molto ampio e molto chiaro, e non è a nostro favore" Queste le condizioni del nuovo accordo: La formazione di un consiglio di cinque membri per la gestione del fondo che verrà creato per accumulare i profitti, tre dei quali provenienti dagli Stati Uniti, tutti con pieno potere di veto. L’elenco delle risorse naturali inserite nell’accordo è ampliato rispetto al precedente e ora comprende anche petrolio e gas da giacimenti vecchi e ...

Chi tradisce i patti

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Ma fu l’Ucraina la prima a tradire i patti coi russi di Alessandro Orsini “Trattare con Putin è impossibile perché Putin non rispetta gli accordi e viola i trattati. La colpa della guerra in Ucraina è soltanto sua”. Nessuna delle più prestigiose università americane, da Harvard a Cornell University Press, pubblicherebbe mai una monografia accademica con questi contenuti. Quale rivista scientifica pubblicherebbe una tesi del genere? Nessuna. Quando si tratta di spiegazione causale, il metodo delle scienze storico-sociali prevede di includere il punto di vista di tutti gli attori coinvolti nello studio. Il ricercatore deve condurre la sua indagine privo di pregiudizi e con distacco emotivo. Secondo i russi, i primi a violare i trattati sono stati gli ucraini. È vero? Indaghiamo per verificare. L’Ucraina ha violato il Trattato di amicizia, cooperazione e partenariato russo-ucraino, firmato a Kiev il 31 maggio 1997 da Kuchma e Eltsin iniziando una corsa verso il baratro. Quel Trattato, not...

Kit di sopravvivenza

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Siamo salvi Di Marco Travaglio Il nuovo idolo assoluto è il commissario europeo per la Parità, preparazione e gestione delle crisi, la belga Hadja Lahbib, che posta uno strepitoso video di istruzioni per sopravvivere alla terza guerra mondiale (lei la chiama simpaticamente “crisi”) auspicata e progettata dalla nostra nella Ue. Un capolavoro di comunicazione postmoderna. L’esordio è da piazzista di pentole: “Benvenuti a ‘Cosa c’è nella mia borsa – Edizione sopravvivenza’”. Segue un tutorial di consigli utilissimi. 1) “I miei occhiali per vedere cosa sta succedendo” (se sei miope, il fungo atomico mica lo noti). 2) “I miei documenti nella busta salva-acqua” (nel caso in cui, anziché con le atomiche e i missili ipersonici, Putin ci bombardi coi gavettoni). 3) “Non dimenticate la torcia, i fiammiferi e l’accendino” (volete la pace o la luce?). 4) “Una bottiglia d’acqua è vita” (contro le radiazioni, si raccomanda di bere molto, con buona pace di Lollobrigida). 5) “Ed ecco il mio amico spec...

Le strategie di manipolazione

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Da manuale come faceva notare Noam Chomsky in Europa stanno preparando il popolo con articoli, notizie, immagini e azioni apparenti: 1-La strategia della distrazione L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. 2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni. Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare. 3- La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi. 4- La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una de...

Oriana Fallaci lettera a Prodi

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Per non dimenticare quando Oriana Fallaci scrisse a Romano Prodi: «Signor Presidente della Commissione Europea – scrive la Fallaci, so che in Italia la chiamano Mortadella. E di ciò mi dolgo per la mortadella, che è uno squisito e nobile insaccato di cui andar fieri, non certo per lei che in me suscita disistima fin dal 1978». «Ossia dall’anno in cui partecipò a quella seduta spiritica per chiedere alle anime del Purgatorio dove i brigatisti nascondessero il rapito Aldo Moro. Non mi parve serio, Monsieur Meglio: non mi parve rispettoso, pietoso, umano, nei riguardi di Moro che stava per essere ucciso. E supplicai il Padreterno di tenerLa lontana dalla politica. Peccato che al solito il Padreterno non m’abbia ascoltato, che in politica lei ci si sia buttato senza pudore». «E da allora quella disistima s’è approfondita nonché arricchita d’una antipatia quasi epidermica. Il solo udire la sua voce manierosa e melliflua m’innervosisce, il solo guardare la sua facciona guanciuta e falsamente...

LA PSICOTERAPIA SECONDO OSHO

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𝗣𝗲𝗿𝗰𝗵𝗲' 𝘃𝘂𝗼𝗶 𝗿𝗶𝘀𝗼𝗹𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗶 𝘁𝘂𝗼𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗯𝗹𝗲𝗺𝗶 𝘂𝗻𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮? Amato Maestro, la terapia, puo' aiutare una persona che sta gia' praticando la meditazione, a vedere se stessa e i suoi giochi, piu' chiaramente? La terapia non puo' dare nessun aiuto a una persona che sta gia' meditando. Nessuna psicoterapia possiede la qualita' della meditazione, perche' nessuna psicoterapia ha mai prodotto un solo illuminato. I fondatori non erano illuminati e nessun illuminato, in Oriente, si e' mai preoccupato di una qualunque terapia. Non hanno mai dato neppure tanto peso ad alcuna psicologia e neppure alla mente stessa, perche' per loro il punto non era risolvere i problemi della mente. Per loro la questione era come uscire dalla mente, che e' piu' facile. E, in questo modo, tutti i problemi scompaiono, perche' una volta che sei fuori dalla mente, essa non ha piu' nutrimento per continuare a crearseli. Altrime...

Sterminio di massa

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49 pagine di orrore. 49 pagine di crimini. 49 pagine che raccontano l’indicibile. Nel silenzio assordante dei media, l’ONU ha pubblicato un rapporto che documenta, con prove, testimonianze e filmati, la brutalità della guerra di Israele a Gaza.  E non è un rapporto qualunque. È un atto d’accusa preciso, diretto, che utilizza parole che fino a pochi mesi fa sembravano impronunciabili: genocidio, sterminio, stup*i di guerra, tortura, fame usata come arma. 49 pagine in cui la Commissione ONU arriva a scrivere, senza mezzi termini, che "le autorità israeliane hanno distrutto in parte la capacità riproduttiva dei palestinesi a Gaza come gruppo, anche imponendo misure volte a prevenire le nascite, una delle categorie di atti genocidi nello Statuto di Roma e nella Convenzione sul genocidio". 49 pagine in cui si ricostruiscono una per una, con prove, documenti e testimonianze, le atrocità commesse, tra cui: - uccisione deliberata di civili. Si fa l'esempio, tra gli altri, di Hala...