DOPO LA MORTE secondo il bardo

DOPO LA MORTE SECONDO IL TESTO TIBETANO DEI MORTI - IL BARDO THODOL

• “Bardo” è un termine tibetano che significa «intervallo», «stato intermedio».  
 • Secondo il testo, dopo la morte la coscienza entra in uno stato intermedio che può durare fino a 49 giorni, durante i quali può rinascere o, in casi favorevoli, ottenere una liberazione.  
 • Lo scopo del Bardo Thodol è guidare la coscienza del defunto attraverso questi passaggi — mediante insegnamenti pronunciati da un lama o recitati — in modo che possa riconoscere la propria natura e, idealmente, evitare rinascite sfavorevoli.  

I passaggi principali (i “bardos” post-morte)

Nel Bardo Thodol si distinguono principalmente tre bardos post-morte (o stati intermedi) attraverso i quali la coscienza passa, se non raggiunge la liberazione immediata. 

1. Chikhai Bardo – Il momento della morte

(Il bardo della dissoluzione e della Luce Chiara)

👉 Durata: dal momento della morte fino a poche ore dopo.
👉 Esperienza: l’abbandono graduale del corpo e dei cinque elementi.

Secondo la tradizione tibetana, quando una persona muore, gli elementi che costituiscono il corpo e la mente si dissolvono in ordine:
 1. Terra (forza fisica) si dissolve in Acqua → il corpo perde consistenza.
 2. Acqua in Fuoco → la bocca e la lingua si seccano.
 3. Fuoco in Aria → il calore corporeo si ritira verso il cuore.
 4. Aria in Coscienza → il respiro si ferma.

In questo processo, le percezioni sensoriali si spengono una ad una. Poi si manifesta la “Chiara Luce Primordiale”, la vera natura della mente, pura e senza forma.
Il Bardo Thödol istruisce:

“O nobile figlio (o figlia) della famiglia nobile, la Luce Chiara che ora risplende è la tua vera natura.
Riconoscila e sarai libero.”

Se il defunto riconosce questa luce come se stesso — come pura coscienza, non separata — ottiene la liberazione immediata (moksha, nirvana).
Ma se prevale la paura, l’attaccamento o la confusione, la coscienza si allontana e cade nel secondo bardo.


🌈 2. Chönyid Bardo – Il bardo delle visioni e delle esperienze interiori

(Il bardo delle divinità pacifiche e irate)

👉 Durata: da circa il 3° al 14° giorno dopo la morte.
👉 Esperienza: la mente comincia a proiettare le proprie energie interiori sotto forma di visioni, luci e divinità.

In questa fase, la coscienza si trova in uno stato onirico estremamente vivido.
Non esiste più un corpo materiale, ma la mente continua a percepire immagini e suoni — generati dal proprio karma e dalle abitudini mentali.

Il defunto incontra:
 • Nei primi giorni: 42 divinità pacifiche (figure luminose, compassionevoli, accompagnate da luci intense di vari colori).
 • Nei giorni successivi: 58 divinità irate (figure terrifiche, mostruose, che simboleggiano la paura, la rabbia, l’attaccamento).

Tutte queste apparizioni non sono entità esterne, ma proiezioni della mente stessa.
Il testo lo ripete costantemente:

“Non temere, o nobile figlio. Queste divinità non sono altro che le tue stesse emanazioni mentali.
Se le riconoscerai come tali, troverai la liberazione anche ora.”

Ma la maggior parte delle coscienze, impreparate, reagisce con paura o desiderio, fuggendo da alcune luci e cercandone altre.
Le luci più intense (blu, bianca, rossa) rappresentano i regni superiori e la saggezza.
Quelle più deboli o torbide (verde, gialla, fumosa) rappresentano i regni inferiori e le rinascite karmiche.

In sintesi, questa fase è un giudizio interiore: la mente si confronta con se stessa, con le proprie illusioni, colpe, desideri, paure.


🌪 3. Sidpa Bardo – Il bardo del divenire e della rinascita

(Il bardo della ricerca di un nuovo corpo)

👉 Durata: dal 15° al 49° giorno dopo la morte.
👉 Esperienza: la coscienza, non avendo raggiunto la liberazione, comincia a cercare una nuova esistenza.

Ora il defunto percepisce di avere un corpo sottile, chiamato corpo mentale o illusorio, simile a quello di un sogno.
È ancora in grado di vedere i vivi, ma non può comunicare con loro.
Si sente sospeso, in bilico tra mondi, dominato dal desiderio e dal karma accumulato.

Durante questo stadio:
 • Rivede momenti chiave della vita passata (una sorta di “film karmico”).
 • Sperimenta visioni di possibili luoghi di rinascita.
 • È attratto da immagini di coppie che si uniscono (simbolicamente, l’ingresso nel grembo).

Il Bardo Thödol spiega che la direzione della rinascita dipende dalla qualità della mente in questo momento:

“L’intenzione è la via. Dove si volge la mente, lì nascerai.”

Se prevale la compassione e la chiarezza, la coscienza può rinascere in un regno umano o celeste.
Se prevalgono paura, odio o desiderio, la rinascita avverrà in uno dei regni inferiori: animale, infernale o spirito affamato (preta).


🕊️ La durata e lo scopo del percorso

L’intero ciclo del bardo può durare fino a 49 giorni, dopo i quali la rinascita diventa inevitabile.
Durante questo tempo, i monaci tibetani recitano il Bardo Thödol accanto al corpo o all’altare del defunto, guidandone la coscienza con formule come:

“Non temere, o nobile figlio, riconosci la Luce come la tua vera natura.
Non fuggire, non inseguire. Resta nel centro della chiarezza.”

Lo scopo non è “guidare l’anima in un luogo”, ma aiutare la mente a riconoscere la propria essenza, cioè che il ciclo di vita e morte è un sogno generato dall’ignoranza.



Advanced Mind Institute

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