I preti non possono essere uomini normali

«I preti sono uomini normali anche loro, cosa crede?» dice la signora compiaciuta del suo pensiero medio.



La scena si sta svolgendo davanti alla farmacia, il neo-tempio dove si officia il culto della “religione sanitaria”. La forza di questa meta-religione è evidente quasi a tutti: durante i primi mesi del 2020 le chiese cristiane sono state chiuse e i sacramenti sono stati sospesi, mentre le farmacie hanno continuato ad accogliere le persone... a confortarle... e a dar loro Speranza! Il culto del corpo sopra ogni cosa, il culto del corpo prima di tutto. E la salvezza dello spirito? Una credenza popolare che presto verrà spazzata via dalla neo-religione e dai suoi viro-sacerdoti.



esempio di viro-sacerdotessa








Mi trovavo insieme ad altri fedeli (tutti distanziati e con la mascherina) ad attendere sul marciapiede l’inizio della messa del mattino, pochi minuti prima che arrivasse la viro-sacerdotessa – vestita con il suo bianco paramento sacro – la quale avrebbe alzato la saracinesca del tempio farmaceutico e ci avrebbe fatto entrare (uno alla volta, con sacrale rispetto per il luogo di culto).



«I preti sono uomini normali anche loro, cosa crede?» dice la signora mediamente cerebrata. Siamo nel mezzo di un discorso dove io critico il comportamento dei sacerdoti che invitano le persone a rispettare il distanziamento e a “pregare affinché il Signore faccia terminare la pandemia”.



«E no!» rispondo io «i preti non sono uomini normali. Non se lo possono permettere. Un prete è al servizio di Dio, un prete deve avere fede e trasmetterla anche ai fedeli. E se si chiamano fedeli ci sarà un motivo!»



Un prete deve fare da esempio. Un prete ha il potere spirituale... e tale potere non può essere sottomesso al potere temporale d’un governo pseudo-scientifico! La politica deve derivare dalla filosofia e la filosofia deve derivare dalla teologia. Non c’è conoscenza e non c’è Stato, senza la scoperta di cosa è Dio! (tutto questo però alla signora non l’ho detto)



Interviene un signore: «Il prete è come tutti gli altri e anche lui ha paura di prendersi le malattie».

«Non capite!» rispondo io «Non può essere come tutti gli altri. Il prete deve essere superiore a ciò che è terreno. Se ha paura di morire come tutti gli altri e ha paura di infettarsi come qualunque altro terricolo... allora non faccia il prete. Ci sono tanti altri mestieri da svolgere. Un commercialista può avere paura di un virus... anche un ingegnere può averne paura, un tronista della De Filippi o un giornalista sportivo... ma non un prete! Se non possiedi la fede e non puoi fare da esempio per gli altri... non devi fare il prete!»





esempio di viro-sacerdote






Mi guardano tutti come si guarda una colonia di batteri su una piastrina di Petri. Non capiscono quale strano essere io sia... e in virtù di quale trauma infantile possa ragionare in questo modo. Avranno sicuramente pensato che mia madre da piccolo mi prendesse a cinghiate (il che non è successo solo perché per non prenderle da mia madre mi bastava correre più veloce di mia sorella intorno al tavolo da cucina!).



«Ma chi è lei per giudicare?» dice un signore, così anziano che probabilmente viene tenuto in vita solo grazie a complicati riti voodoo.

«Io sono figlio di due medici» dice un giovane «i miei genitori hanno visto cose davvero brutte. Lei non sa cosa sta dicendo!» Ecco, ci mancava solo il frutto dell’accoppiamento sacrilego fra due viro-sacerdoti.

«Non abbiamo bisogno di complottisti!» grida un altro pluricentenario.



Il clima si sta scaldando un po’ troppo. Sento che è arrivato il momento di andare a casa, fare la valigia e affidarmi a un programma di protezione testimoni dell’FBI.



Salvatore Brizzi

[Il mondo è bello, siamo noi ad esser ciechi]
http://altrarealta.blogspot.it/

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