DEDICATO AL DEFUNTO PIERO ANGELA
Membro attivo del Club di Roma, fondatore del CICAP, lavorò incessantemente per indottrinare il paese al più rigido dogma scientifico, fu perciò alfiere di punta dell'attuale anti-scienza per definizione.
Di lui si ricordano molte battaglie denigratorie, ad esempio spicca quella famosa contro Gustavo Rol, per tentare di dimostrare che usava dei trucchi da prestigiatore, e quella più che feroce contro l'omeopatia.
Il suo scopo fu di inculcare agli italiani la convinzione più stretta sul fatto che lo spirito, le energie, il mondo sottile, ecc... non esistono e "tutto è solo materia e frutto del caso".
Invitato più volte a confronti pubblici con personaggi della spiritualità (non solo medium o chiaroveggenti) e delle medicine alternative, non accettò mai incontri alla pari, non giocò una sola partita "fuori casa", né rispose mai alle obiezioni logiche e alle domande che gli furono poste, se non dalla platea protetta del suo programma televisivo.
Le citazioni del suo credo, da lui ben insegnate negli anni, sono ormai nell'immaginario collettivo come verità assodate e incontestabili, ad esempio: "Il mio corpo è come una macchina", cosa che oggi piace tanto, e non certo per caso, agli eredi transumanisti della sua corrente ideologica di appartenenza.
Il "caso" fu la sua divinità creatrice, all'origine del mondo e di tutte le cose, un dio al quale offrì l'intero corpo del suo lavoro. Neodarwinista convinto, ma in senso ultraortodosso, usò le teorie scientifiche come una vera e propria religione, dogmatica e incontestabile.
A lui dobbiamo, tra le altre cose, la certezza che molti italiani covano sulla infallibilità delle istituzioni medico scientifiche.
Alfiere di punta dei club mondialisti, beneficiò di solide strutture e finanziamenti costanti per assicurare l'impatto mediatico del credo materialista propugnato. In continuità con lui, il figlio Alberto prosegue il suo essenziale lavoro di divulgazione "scientifica" dedicato all'italiano medio.
Ora che dal suo corpo materiale si è staccato, sarà di fronte alla realtà del mondo spirituale, rivedrà la sua vita intera, apprezzerà ogni sua rettitudine morale, così come proverà riprovazione per ogni inesattezza insegnata al mondo, scoprirà che la sua coscienza esiste al di fuori del corpo e sarà spontaneamente portato ad ammettere che il suo credo materialista era la più grande bufala del millennio.
La verità renderà libero anche lui, che visse prigioniero di un dogma e fu sprezzante con chi non si piegava al suo credo.
(Tratto da un post di Matteo Gazzolo)
http://altrarealta.blogspot.it/
Di lui si ricordano molte battaglie denigratorie, ad esempio spicca quella famosa contro Gustavo Rol, per tentare di dimostrare che usava dei trucchi da prestigiatore, e quella più che feroce contro l'omeopatia.
Il suo scopo fu di inculcare agli italiani la convinzione più stretta sul fatto che lo spirito, le energie, il mondo sottile, ecc... non esistono e "tutto è solo materia e frutto del caso".
Invitato più volte a confronti pubblici con personaggi della spiritualità (non solo medium o chiaroveggenti) e delle medicine alternative, non accettò mai incontri alla pari, non giocò una sola partita "fuori casa", né rispose mai alle obiezioni logiche e alle domande che gli furono poste, se non dalla platea protetta del suo programma televisivo.
Le citazioni del suo credo, da lui ben insegnate negli anni, sono ormai nell'immaginario collettivo come verità assodate e incontestabili, ad esempio: "Il mio corpo è come una macchina", cosa che oggi piace tanto, e non certo per caso, agli eredi transumanisti della sua corrente ideologica di appartenenza.
Il "caso" fu la sua divinità creatrice, all'origine del mondo e di tutte le cose, un dio al quale offrì l'intero corpo del suo lavoro. Neodarwinista convinto, ma in senso ultraortodosso, usò le teorie scientifiche come una vera e propria religione, dogmatica e incontestabile.
A lui dobbiamo, tra le altre cose, la certezza che molti italiani covano sulla infallibilità delle istituzioni medico scientifiche.
Alfiere di punta dei club mondialisti, beneficiò di solide strutture e finanziamenti costanti per assicurare l'impatto mediatico del credo materialista propugnato. In continuità con lui, il figlio Alberto prosegue il suo essenziale lavoro di divulgazione "scientifica" dedicato all'italiano medio.
Ora che dal suo corpo materiale si è staccato, sarà di fronte alla realtà del mondo spirituale, rivedrà la sua vita intera, apprezzerà ogni sua rettitudine morale, così come proverà riprovazione per ogni inesattezza insegnata al mondo, scoprirà che la sua coscienza esiste al di fuori del corpo e sarà spontaneamente portato ad ammettere che il suo credo materialista era la più grande bufala del millennio.
La verità renderà libero anche lui, che visse prigioniero di un dogma e fu sprezzante con chi non si piegava al suo credo.
(Tratto da un post di Matteo Gazzolo)
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