sabato 28 gennaio 2023

POLITICA Il Leopard senza unghie contro l’orso russo




Ah Dieu ! que la guerre est jolie/ Avec ses chants ses longs loisirs … questi versi di Apollinaire che più avanti frantumano gli entusiasmi trasformando l’esclamazione iniziale in Adieu, potrebbero essere davvero l’inno dei barbari europei che sono percorsi da una nuova ansia di guerra che travolge ogni ragione. Così mentre il governo tedesco dà il via libera all’invio in Ucraina dei leopard 2, sebbene in una versione antiquata, tentando nello stesso tempo di evitare che questo significhi entrare in guerra con la Russia, la ministra degli affari esteri Annalena Baerbock, allieva del Wef e idiota a tutto tondo ha invece detto che la Germania è in guerra contro la Russia. Però in tutto l’occidente sembra che l’invio di qualche decina di carri armati sia come la ricostituzione della grande armata di Napoleone o una nuova operazione Barbarossa. Sebbene l’aiuto effettivo è modesto e gli americani non osano portare i loro Abrams per timore che facciano una figuraccia , la canea dei media sta portando al climax lo spirito bellico dei cretini .

In realtà non ci sarebbe proprio nulla di cui entusiasmarsi in questo furibondo appoggio al Kiev e nemmeno da protagonisti , ma da sguatteri degli Usa, perché la quantità di carri è esigua e inoltre il Leopard2 è molto sopravvalutato come spesso avviene per i prodotti tedeschi. Nonostante questo carro sia stato venduto un po’ dovunque, compresi molti Paesi della Nato di cui spesso costituisce il fulcro delle truppe corazzate, il suo battesimo del fuoco è venuto molti annii dopo la sua entrata in servizio, vale a dire nel 2016. Uno dei maggiori acquirenti del Leopard 2 è stata la Turchia che li ha usati in maniera massiccia nell’operazione denominata “Euphrates Shield”, iniziata nell’agosto 2016 per contrastare i curdi e in quella successiva del 2017 ” Ramo d’ulivo” contro l’Isis. E’ stata una strage di carri: le cifre esatte sono difficili da mettere assieme, ma non meno di 45 carri su circa 120 utilizzati sono stati distrutti sia da mine artigianali sia dai missili anticarro Kornet russi (gli stessi che avevano fatto fuori molti Merkava israeliani, durante la guerra del Libano nel 2006) . Fu una sorta di choc che venne anche riportato dalla stampa specializzata occidentale e che indusse Ankara a costruire un carro armato in proprio, ma sembra che adesso tutto questo sia stato completamente dimenticato e messo sotto il tappeto.

Può darsi che i combattimenti di tipo urbano non abbiano favorito il Leopard pensato a suo tempo come mezzo per grandi battaglie di carri che oggi sono alquanto improbabili, può anche darsi che la versione turca del carro non fosse tra le più avanzate, ma di cento da un’arma che costa 7 milioni di euro ci si aspetterebbe qualcosa di più in fatto di prestazioni belliche contro combattenti che non possiedono mezzi corazzati o aviazione. La cosa però che non si dice apertamente è che il cannone di cui è dotato il leopard 2 ha prestazioni molto mediocri con il munizionamento convenzionale: non c’è abbastanza energia cinetica per mettere fuori uso i T-90 e i T-80 dei russi per non parlare dei nuovi Armada. Il fatto è che questi cannoni funzionerebbero bene solo con proiettili a uranio impoverito e può darsi che proprio questa sia l’occasione per sdoganare un tipo di armamento che dal punto di vista politico è inaccettabile. Non per nulla Mosca ha avvertito delle conseguenze che potrebbe avere l’uso di queste munizioni che da ogni punto di vista possono essere considerate come armi nucleari sporche, un appello peraltro di cui è stata fornita un’interpretazione fuorviante dall’informazione occidentale.

Ma anche così è davvero difficile che qualche Leopard possa fare la differenza: verranno sacrificati per far durare la guerra più a lungo sempre che l’unico reale risultato che possono raggiungere è quello di affondare ancora di più il credito di cui godono le armi Nato.


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