GLI ITALIANI EMIGRANO NELL' ALDILA'


Marco Cedolin

Nonostante la novella presidente della Camera Laura Boldrini, impegnata con migranti e migrazioni di altro genere, abbia dichiarato di non esserne al corrente e mostri tutto il proprio stupore per la povertà in cui versano i suoi connazionali privi di uno stipendio dell'ONU, una larga parte degli italiani vive in condizioni sempre più drammatiche, senza che esista alcun ammortizzatore sociale in grado di mitigare gli effetti della catastrofe economica che si è riversata sulle loro teste.
L'ondata di persone che al culmine della propria disperazione decidono di sublimare il proprio dramma emigrando nell'aldilà, continua a farsi sempre più impetuosa ed inizia a tracimare dagli argini di silenzio attraverso i quali Monti e Napolitano hanno deciso di nasconderla alla vista, intimando ai media la più completa omertà.
Qualche caso più eclatante degli altri, come la strage di Perugia o il triplice suicidio di Civitanova Marche, finisce per forza di cose per trovare spazio sui quotidiani a tiratura nazionale, ma nonostante perfino la Boldrini e qualche opinionista chic dei salottini TV inizino a prendere atto del fatto che una sempre più ampia fascia della popolazione italiana sia in procinto di migrare con mezzi assai più drammatici dei barconi, continua a mancare totalmente una reale percezione del fenomeno......



Nelle sole ultime 24 ore, Carlo Cossu di 54 anni di Macomer si è tolto la vita impiccandosi nella propria segheria. "Era spaventato e depresso per la crisi economica e le difficoltà finanziarie che stava vivendo" dice brevemente la nota inserita nell'articoletto di cronaca locale che informa sulla notizia.


A Belluno un uomo di 46 anni si è suicidato in un bosco per la paura di perdere il lavoro, stando alle parole del breve articolo che informa dell'accaduto.


A Caserta Giovanni Russo, dipendente comunale di 51 anni part time, è in fin di vita dopo avere ingerito acido muriatico. All'origine del drammatico gesto sembrano esserci motivi di carattere economico, sommariamente spiegati nell'articoletto che rende nota la vicenda.


A Moglia, nel mantovano, un artigiano di 68 anni ha deciso di puntarsi alla tempia una 44 magnum e di fare fuoco. L'uomo aveva perso sia sia la propria abitazione che il proprio laboratorio in seguito al sisma di maggio 2012, senza che lo stato avesse ritenuto di doverlo aiutare. Domenica scorsa si era messo a piangere conversando con un amico, perché non aveva più i soldi per pagare l'affitto dell'abitazione nella quale era stato costretto a trasferirsi.


A siracusa Franco Barcio, noto imprenditore di 63 anni si è tolto la vita impiccandosi con una corda di nylon, dopo il fallimento della propria attività commerciale.


A Conegliano, Elena Da Ros, infermiera originaria di Pordenone di 41 anni si è tolta la vita iniettandosi un micidiale mix di farmaci, all'interno della casa di riposo dove lavorava, ma nell'articoletto che informa sull'accaduto non vengono forniti dettagli indicativi sulle possibili cause del suicidio.


A Cordignano, sempre in provincia di Treviso, Sandro Pietrobon, un artigiano di 43 anni si è tolto la vita con una coltellata al ventre all'interno della propria abitazione, ma anche in questo caso il trafiletto che rende nota la notizia sulla cronaca locale è completamente scarno e privo di qualsiasi riferimento ai probabili motivi alla base dell'insano gesto.


A Portogruaro, Valter Boscariol, geometra di 64 anni, ha deciso di farla finita impiccandosi con una corda all'impalcatura del cantiere in cui lavorava. Stando all'articolo che rende nota la notizia all'origine del suicidio potrebbe esserci un periodo di depressione che il Boscariol stava attraversando a causa di un piccolo errore di calcolo fatto sul lavoro, di cui temeva le conseguenze.


Tenuto conto del fatto che questo scarno elenco d'italiani emigrati nell'aldilà fra oggi e ieri rappresenta il frutto di una sommaria spulciatina compiuta dal sottoscritto insieme ad un paio di amici, all'interno delle cronache locali di alcuni quotidiani online, dal momento che nessuno dei grandi giornali come Il Corriere o Repubblica ha ritenuto giusto far comparire anche uno solo di questi casi nell'ambito della propria cronaca nazionale, si può ben comprendere quale enorme rilevanza stia ormai rivestendo il dramma dei cittadini che in Italia si suicidano per disperazione.


Fra lo stupore della Boldrini, l'indifferenza della politica ed al riparo dagli sguardi dei propri connazionali, una massa sempre più compatta d'italiani sembra avere deciso di emigrare in silenzio, alla ricerca non del miraggio di un lavoro, dello status di rifugiato o della pietistica elemosina di una qualche ong, ma semplicemente della pace eterna, lontano da un paese che ha deciso di negare ai propri figli perfino il diritto a sopravvivere dignitosamente.


da Il Corrosivo di Marco Cedolin

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