martedì 20 maggio 2014

Gaia è un essere vivente

Dal momento che Gaia è un essere vivente immerso in un complesso vivente che si chiama Universo, dobbiamo aspettarci di tutto, anche cose che non conosciamo e che mai si sono verificate in passato e di cui non riusciamo nemmeno a valutarne portata e conseguenze.
Dal momento che Gaia fa parte di un complesso vivente di proporzioni cosmiche e che la sua presenza è necessaria al mantenimento dell’equilibrio dell’Universo intero, quest’ultimo potrebbe intraprendere delle azioni di difesa e preservazione – che non possiamo in alcun caso prevedere e contrastare – al fine di conservare l’equilibrio e la salute dell’intero complesso cosmico.
Quale essere vivente Gaia merita rispetto e finora l’uomo ne ha mostrato ben poco nei suoi confronti ed abbiamo visto come. Non possiamo escludere che Gaia tenti di difendersi dalla condizione di difficoltà in cui l’essere umano l’ha gettata. Non possiamo prevedere attualmente come abbia intenzione di difendere la propria esistenza e dobbiamo considerare, a questo punto, la nostra fragilità..
Non possiamo nemmeno escludere la morte di Gaia, accadimento che sarebbe lo stadio finale di un processo agonico che potrebbe riservarci sorprese amare e a sua volta terminali nei confronti del genere umano.
Non possiamo nemmeno escludere che Gaia abbia meccanismi di riparazionea noi sconosciuti e non sappiamo nemmeno come questi meccanismi intervengano e agiscano per la riparazione ed il ripristino dell’equilibrio. E’ possibile supporre la genesi di organismi in grado di agire da riequilibratori e che potrebbero avere, per il genere umano, effetti devastanti tali da generare miliardi di vittime al fine di riequilibrare i rapporti quali-quantitativi della vita di superficie.
Da quanto scritto dianzi scaturisce un concetto molto semplice e ineluttabile, l’uomo è solo una parte di questo pianeta, è profondamente ignorante nei riguardi della conoscenza di Gaia, è estremamente fragile relativamente ai fenomeni naturali conosciuti e sconosciuti ed ha fretta.
Come risaputo, la fretta è una cattiva consigliera e il volere raggiungere rapidamente traguardi spesso inutili a scapito di un essere di cui non conosciamo quasi nulla, ci espone agli effetti della fretta, della superbia e dell’ignoranza, effetti sempre negativi e disastrosi.
Purtroppo l’uomo è giunto ad un livello di disequilibrio difficilmente rimediabile, ma qualcosa si potrebbe ancora fare, vediamo.
  1. Smettere immediatamente di usare carburanti fossili a fini energetici e privilegiare in modo massiccio l’uso di energia solare, eolica, marina, geotermica. 
  2. Smettere immediatamente di consumare senza necessità 
  3. Ridurre drasticamente la produzione di rifiuti imponendo a tutta la popolazione il riciclaggio dei materiali 
  4. Escludere il denaro da ogni forma di produzione e coltivazione di generi di prima necessità e abolizione immediata del processo di globalizzazione 
  5. Proibire la modifica degli assetti territoriali 
  6. Ottimizzare lo sfruttamento delle risorse naturali 
Sono tutte soluzioni che imporrebbero, se attuate, drastici ed epocali cambi di costume emodus operandi, forti rivoluzioni sociali e inevitabili sacrifici in ogni settore della vita umana. Per queste ragioni e per la deteriore natura umana, ritengo siano inattuabili. Vale comunque la pena esporle ugualmente.
Cambiare fonti energetiche
Occorre stabilire in modo definitivo che fondare la società umana sul consumo di carburanti fossili è errato e da sospendere con la massima sollecitudine [ 1 ]. Si deve sospendere l’estrazione petrolifera immediatamente e, in attesa di quantitativi energetici alternativi adeguati, si deve procedere al consumo di carburanti a basso impatto ambientale e termico come l’alcool etilico, il metano almeno per l’autotrazione [ 2 ].
Si deve procedere immediatamente alla promozione ed alla realizzazione di impianti eolici, termo-fotovoltaici e per lo sfruttamento delle correnti marine, da collocare in ogni area disponibile con caratteristiche consone al massimo sfruttamento di tali fonti energetiche [ 3 ].
Vanno promosse e attuate tutte le iniziative di produzione energetica che utilizzino materiale biologico di scarto (legname) e tutte quelle che sfruttino energia rinnovabile e ad impatto ecologico nullo, spingendo la ricerca al massimo livello per almeno 50 anni.
Cambiare modi e quantità dei consumi
In questo ambito occorre fare uno sforzo morale, intellettivo ed etico di proporzioni planetarie e senza precedenti. Occorre ridurre i consumi al minimo, annientando gli sprechi e privilegiando il risparmio con incentivi economici di rilievo per singole famiglie, comunità e popolazioni. Se non è possibile o attuabile in via propositiva, occorre attuarla in modo impositivo. Le popolazioni devono attuare comportamenti votati al risparmio energetico ed alla ottimizzazione dei consumi per cui vanno assolutamente privilegiati, premiati e incentivati tutti coloro che attuano il riciclaggio degli strumenti, degli accessori e dei prodotti, la differenziazione dei rifiuti, lo sfruttamento massimo delle dotazioni e degli strumenti, il risparmio energetico, la ideazione di sistemi di conservazione dei prodotti e delle risorse. Occorre disincentivare la politica dell’usa e getta con tassazioni e aumenti di prezzo di rilevanza assoluta.
Vanno premiate e incentivate tutte le attività imprenditoriali che fondano il proprio profitto sulla prestazione di servizio piuttosto che sulla vendita di materiali e strumenti (Servizi di refrigerazione, di riscaldamento, di telefonia, di trasporto, di stoccaggio, di multimedialità e di informazione).
Occorre procedere allo smantellamento dei grandi centri commerciali per ridare ai singoli la possibilità di avviare attività commerciali decentrate favorendo quindi il ricorso, da parte degli acquirenti, ai mezzi di trasporto pubblico e a mezzi di trasporto elettrici o non inquinanti (bicicletta). Occorre quindi tornare a fare shopping avendo il piacere di passeggiare senza dover ricorrere alle automobili per raggiungere il MegaStore.
Occorre assolutamente disincentivare la produzione e il consumo di ortaggi e frutta fuori stagione e deprimere la loro importazione in modo da calare il traffico delle merci deteriorabili, in modo da evitare l’uso di additivi chimici per la conservazione di tali alimenti e per portare la gente a riconsiderare i propri rapporti con la Natura
Imporre la conservazione e il riciclaggio
E’ imperativo tornare a conservare gli utensili e riutilizzare tutto quello che può servire a contenere, trasportare, coprire, proteggere e custodire, mortificando il deleterio uso di sacchetti e involucri usa e getta. Va incentivato l’uso di materiali biologici come carta e derivati. Va privilegiato il vetro che deve essere tutto riciclato e vaincentivato il consumatore a restituire il contenitore di vetro con il pratico metodo del riscatto in denaro tale per cui la restituzione del contenitore determini la restituzione della cauzione pagata per il contenitore stesso. Gli involucri di metallo vanno tutti riciclati con l’obbligo e l’incentivazione alla restituzione con il metodo descritto dianzi.

Contenitori di legno e derivati vanno tutti restituiti o conservati per proseguire il loro impiego anche privatamente. Va incentivato con sgravi fiscali allettanti l’uso di strumenti e accessori propri adibiti al trasporto ed allo stoccaggio che rispondano, naturalmente, ai requisiti imposti dalla legge.
Cambiare economia
Lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali, la produzione di milioni di tonnellate di rifiuti e la pressione inquinante esercitata sul pianeta sono attuati oggi ad un solo scopo, produrre denaro gestito da poche persone per le loro personali ricchezze. E’ fondamentale, vitale annientare questo procedimento per ridistribuire la ricchezza e consentire un rallentamento in certi procedimenti che ammalano il pianeta e l’uomo. Lo si deve fare a colpi di rivoluzioniproteste globaliboicottaggio progressivo di merci e prodotti di singole industrie con una progressione via via in aumento in modo di indurre produttori e gestori a calare i prezzi o a sospendere la produzione di oggetti dannosi o innaturali o inutili. Si devono boicottare duramente ipermercati, centri commerciali, prodotti evidentemente dannosi, articoli scontati o a basso costo (in quanto risultato di una predazione selvaggia di forme di vita o di meccanismi di produzione insicuri e dannosi all’ambiente e alla Natura) [ 4 ].
Si deve dire subito “No Globalizzazione” e boicottarla con ogni mezzo disponibile. Chi produce dei beni deve offrirli non imporli. Ad ognuno deve essere garantita la gestione autonoma della propria economia in modo che possa gestire al meglio le risorse naturali che possiede, senza stravolgerle o stressarle.
Occorre evitare il concentramento commerciale. Oltre che determinare un impatto ambientale locale con l’innalzamento di megacentri commerciali inquinanti e assurdi, si determina il fenomeno per il quale le popolazioni usano le automobili per raggiungere questi colossi commerciali aumentando l’impatto inquinante su intere regioni. Le migrazioni commerciali danneggiano tutti, esercenti e clienti.
Occorre tornare ad avere orari di apertura dei negozi tali per cui l’acquisto delle merci sia regolamentato in modo rigoroso, con opportuni orari di apertura e chiusura che inducano l’utente a fare compere in modo conscio e ponderato, il tutto al fine di circoscrivere gli sprechi [ 5 ].
Conservare il territorio
Vanno attuati tutti i mezzi per reprimere l’inquinamento territoriale con incentivi a chi preserva il territorio e con pene severissime per chi ne causa un deturpamento ed una alterazione. Devono essere cestinati tutti i progetti che prevedano stravolgimenti territoriali importanti come deviazione dei corsi d’acqua, abbattimento di montagne, deforestazione, costruzione di megacentri commerciali o residenziali, traforo di montagne, costruzione di bacini idrici ecc.. Vanno invece favorite tutte quelle iniziative che mirano a valorizzare il territorio ed alla coabitazione biodiversificata.
Deve essere estirpata la malaerba della edilizia finanziaria tale per cui le abitazioni sfitte o disabitate per più di tre mesi all’anno, vanno abbattute, il terreno bonificato e devoluto al verde pubblico. Si devono studiare e attuare tutte quelle misure che consentano la coabitazione economicamente ed energeticamente conveniente con l’attuazione di soluzioni energetiche di grande efficacia e di minimo impatto ecologico (centrali foto-termo-voltaiche, sfruttamento idrico ottimizzato con ogni mezzo e soluzione). Si deve incentivare la vita all’aria aperta e la comunione umana.
Siamo consci che quanto ipotizzato è destinato a rimanere una ipotesi, ma riteniamo che siano i percorsi giusti per cercare di salvare un pianeta e la vita umana. Se anche non fosse questa la soluzione, potremmo almeno dire di averci provato.
Purtroppo l’uomo ha mutato i propri valori in funzione di ottenere una ricchezza personale che lo acceca nei riguardi delle sue effettive sorti che il pianeta morente gli riserverà.
Non nascondiamo il nostro pessimismo al riguardo di come andrà a finire, ma riteniamo che se ognuno facesse un piccolo sforzo per cercare di capire quanto illustrato nelle pagine precedenti, forse potrebbe capire anche quanto sia importante e bello potersi identificare in uno dei tanti fratelli di Gaia, il pianeta che vive!
Fonte e Post completo su
http://blogtre.wordpress.com/gaia-lo-yin-e-lo-yang/
http://altrarealta.blogspot.it/