LA FAVOLA DELLA LIBERAZIONE


25 APRILE: LIBERAZIONE? RESISTENZA?
Si parla del 20ennio e non ci si accorge del 70ennio.

Tra qualche giorno, molti italiani festeggeranno il 70° anniversario della “LIBERAZIONE”.

L’argomento è piuttosto delicato, spesso motivo di scontri e di discussioni accese. Da una parte si assiste a persone che non hanno una benchè minima conoscenza storica né consapevolezza di cosa rappresenta questa ricorrenza, di quelli che parlano di “liberazione” per moda, perché lo fanno pure gli altri e perchè lo dicono alla tv. Dall’altra parte assistiamo a persone indifferenti e dall’altra ancora a persone che si schierano a favore o contro. Infine ci sono quelle persone che cercano di farsi una propria idea senza farsi coinvolgere né dalla superficialità dei primi, né dall’indifferenza dei secondi né dal tifo da stadio degli ultimi citati nella premessa.

Ebbene, io mi considero tra questi.

Come già scritto, l’argomento è abbastanza complesso. Qualcuno disse giustamente che la storia la scrivono i vincitori: credo che la seconda guerra mondiale sia l’esempio più significativo.
Non credo sia utile scannarsi, dopo 70 anni, sugli errori fatti da Mussolini o su quelli imputabili ai partigiani perché ce ne sono stati da entrambi le parti, inutile dire di no.
Questo mio scritto non vuole basarsi sull’analisi degli errori o sui meriti del passato piuttosto sugli errori del presente, su quelli che si ripetono dopo 70 anni a causa della propaganda e per colpa dei nostri rappresentanti politici che, non hanno meno colpe di Mussolini. Lui ha fatto anche tante cose positive per l’Italia…gli attuali ci stanno portando alla totale distruzione e decadenza senza aver avuto nessun merito.

A prescindere dall’ideologia che ognuno di noi può sentirsi più vicina (semmai ce ne fosse bisogno di alimentare ulteriormente questo dualismo), vuoi dalla parte dei partigiani, vuoi dalla parte del fascismo, bisogna riconoscere che nel 2015, occorrerebbe avere una visione su quello che oggi è diventata l’Italia. Secondo il mio modesto parere, occorrerebbe essere coscienti che il mondo è cambiato e che forse è arrivato il momento di non restare più imbrigliati in ideologie arcaiche che rischiano di farci vivere di ricordi, facendoci dimenticare il presente.
Il passato è fondamentale per capire il presente e per poter organizzare il proprio futuro ma quando causa divisioni e litigi, come avviene ancora oggi quando si parla del nostro passato, diventa uno strumento che il potere usa per distrarci su quello che ci combina tutti i santi giorni.
Il passato però non lo possiamo cambiare, il presente si, questo dovrebbe essere lo spirito.

Anzitutto è bene analizzare le due parole più utilizzate nella celebrazione di questa data: RESISTENZA e LIBERAZIONE.

In Italia ci sono 113 basi militari statunitensi, ci sono decine di bombe atomiche di proprietà dello zio Sam, in nord Italia…alla faccia della liberazione!!
Qualche settimana fa in Sicilia, a Niscemi, il procuratore ha bloccato i lavori del Muos. Sinceramente mi ha fatto piacere la notizia ma in uno stato normale, con un governo che fa gli interessi del suo popolo:

1° non sarebbero neanche dovuti iniziare i lavori per la costruzione dell’impianto, strumento di guerra;
2° è notizia di qualche giorno fa che il governo ha mobilitato l’Avvocatura dello Stato per fare ricorso al provvedimento del procuratore. Da ricordare il parere di diversi medici che mettono in guardia sui possibili pericoli alla salute dei cittadini, causati proprio dalle frequenze del Muos.

Molti credono di essere stati liberati ma non si rendono conto che i liberatori sono molto peggio degli altri, c’è poco da festeggiare.

Sono gli unici nella storia, ad aver sganciato bombe atomiche sui civili (nonostante il Giappone si fosse già arreso), sono quelli che creano guerre in tutto il mondo per preservare il loro dominio globale, rovesciando governi legittimi, spesso per depredarne le risorse naturali. Sono tra i peggiori per quanto riguarda i diritti umani e si permettono di sentenziare e/o di giudicare l’operato degli altri stati.
Sono l’unica nazione al mondo ad avere basi militari in tutto il pianeta senza però averne una soltanto nel proprio territorio nazionale, che non abbia le stelle e strisce, così come denunciava anche Josè Samarago nella sua celebre citazione che parlava di “nuovo impero coloniale”.

Noi non abbiamo politici con la schiena dritta, forse l’ultimo che abbiamo avuto è stato Aldo Moro…e sappiamo che fine ha fatto, dopo aver ricevuto le minacce dal Segretario di Stato U.S.A. Kissinger (il criminale di guerra che farebbe impallidire il peggior dittatore per i morti che ha causato in giro per il mondo), che quest’anno a giugno, incontrerà il suo “comunista preferito” Giorgio Napo-LETAME per consegnargli l’omonimo premio…a proposito di politici ita(G)liani.

Chi può gioire per la LIBERAZIONE?

Come la si può chiamare piuttosto?? Ignoranza?? Ingenuità?? Indottrinamento??

Non vi è dubbio che ci troviamo al paradosso.
Non possiamo decidere sulle nostre politiche nazionali, abbiamo dei politici che hanno svenduto la nostra SOVRANITA’, non possiamo emettere moneta ma dobbiamo prenderla in prestito, non possiamo pianificare nemmeno le più elementari strategie che uno STATO ha l’obbligo, in quanto tale, di espletare.
Siamo assoggettati da norme e trattati che ci impediscono di scegliere, decretare, determinare qualsiasi cosa, senza la supervisione di organismi (non eletti) e banche.
Qualcuno potrebbe dire: ma gli USA non c’entrano nulla, la privazione del potere decisionale è da attribuire alla Comunità Europea. Si certo…infatti c’è qualcuno che ancora non si rende conto che ci troviamo in un sistema feudale e che la UE è un vassallo degli interessi USA.

A queste persone voglio ricordare che sono proprio gli USA ad obbligarci a rispettare le assurde sanzioni commerciali nei confronti della Russia che stanno mettendo in ginocchio piccole e medie imprese.

Badate bene, parlo di “interessi USA” e non di popolo americano, anch’esso vittima di questi interessi. Parlo di chi comanda davvero negli USA, mica dei vai OBA-nana & company.

Liberazione… siamo stati liberati e quindi siamo liberi, no? Liberi di poter litigare tra di noi e poter criticare quel politico o quell’altro?? Questa è la libertà?
Nel mentre che noi litighiamo i politici continuano a fare quello che E’ STATO DECISO (non da loro ovviamente) e noi non capiamo che questa è tutto fuorchè libertà.

Ci arrivano migliaia e migliaia di disperati, tutti i santi giorni, dalle zone calde del pianeta…di chi è la colpa?? Loro? Di quelli che sono disposti a morire in mare (così come purtroppo avviene per migliaia di loro anche in questo preciso momento) per scappare da guerre, terrorismo e fame??

Se ancora qualcuno non l’avesse capito, i motivi di questa disperazione (che noi dobbiamo fronteggiare da soli!!) sono da imputare a quelli che molti considerano i nostri liberatori. Sono sempre gli americani, con i loro alleati, che hanno ridotto la Siria, l’Iraq, l’Afghanistan, la Libia e adesso lo Yemen, a focolai di terrorismo, morte e distruzione. Eppure prima del loro arrivo non si viveva questo caos in quelle nazioni.
Della loro libertà, questi popoli, ne avrebbero fatto volentieri a meno!

Entro il 2015 dovrebbe essere siglato l’accordo TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership), l’accordo commerciale tra UE e USA per il “libero scambio”. La propaganda è uno strumento eccezionale per rincoglionire le masse. Sono sicuro che se dovesse accadere che alcune multinazionali fanno causa a qualche stato perchè non si è abbassato i pantaloni a dovere o perchè si oppone a queste corporations e al loro voler spadroneggiare a tutti i costi (in barba alle leggi sulla sicurezza alimentare), ebbene…qualcuno parlerà ancora di LIBERTA’. Ci potrei scommettere.
Negli Stati Uniti questa è già una realtà, come ho spiegato in diversi articoli.

Ignazio Silone scriveva “non vi è peggior schiavitù di quella che s'ignora”. Come è attuale questa frase.

RESISTENZA.

Quelli che parlano di LIBERTA’, sovente abusano anche del termine “resistenza”. Come se nel 2015, c’è qualcuno che ha il coraggio di resistere alla triste situazione che ho sopra descritto con la stessa passione che mette nel ricordare la data in cui si è consegnato il territorio nazionale ai peggiori criminali che la storia abbia conosciuto. Che tristezza…
E’ inutile, si sente l’esigenza di voler festeggiare per un fatto avvenuto 70 anni fa senza rendersi conto che viviamo uno dei periodi più bui della nostra nazione.
Dove una crisi economica sta divorando quanto i nostri antenati avevano costruito con duro lavoro e senza rendersi conto che anche in questo caso, questa cosiddetta “CRISI ECONOMICA”, proviene sempre da lì, dagli Stati Uniti.
Un periodo in cui regna PAURA e CAOS, anch’essi creati ad hoc dalle stesse persone che risiedono oltreoceano.
Un periodo in cui un popolo, per sentirsi importante, deve farlo rispolverando il proprio glorioso passato poiché il presente gli fa venire la depressione.
Un periodo in cui gli attuali politici riducono la Costituzione Italiana (che dovrebbe avere un’importanza notevole anche dal punto di vista simbolico per coloro che festeggeranno) a cartastraccia della qualità più scadente.

Dov’è la resistenza?? Cosa c’è da festeggiare??

Il 25 Aprile è l’apoteosi delle contraddizioni e del ridicolo.

Chi non si vergogna di celebrarla, è solo perchè non si rende conto dell’assurda farsa che da 70 anni ci viene ricordata. Non si accorge che quella commedia basa la sua essenza su una colossale pagliacciata: l’acclamazione di due falsi miti: LIBERTA’ e RESISTENZA.

In quel periodo, come detto altre volte, non c’era l’informazione che può esserci oggi. Probabilmente era ancora più facile cadere nella trappola della propaganda e della disinformazione. Tante persone dell’epoca hanno sicuramente agito in buona fede, da una parte e dall’altra. Il problema sono le persone che OGGI, nel 2015, non si rendono conto della situazione in cui versa l’Italia.

Il giorno in cui l’Italia diventerà di nuovo uno Stato, festeggerò. Forse quel giorno non riuscirò a vederlo perché 70 anni di ANTINAZIONALISMO ci hanno portato ad essere nazionalisti per tutte le nazioni tranne che per la nostra e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Il giorno in cui le persone festeggeranno per essersi liberate del 70ennio e parleranno più di questo che del 20ennio, allora si potrà davvero gioire.
Quel giorno non saranno più banali le parole LIBERAZIONE e RESISTENZA.

Auguri.

fonte
La nostra ignoranza è la LORO forza.

http://altrarealta.blogspot.it/

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