LA POLITICA DELL'ANGOSCIA VALE PER L'ALZHEIMER, PER L'AIDS, PER L'EBOLA E PER LA ZIKA
LE AFFERMAZIONI DEL DR WHITEHOUSE SULL'ALZHEIMER
IL MITO DELL'ALZHEIMER
La malattia di Alzheimer è un mito creato dalla nostra cultura nel tentativo di fornire un senso a un processo naturale come l'invecchiamento cerebrale. La malattia non ha mai lo stesso decorso, e non può essere differenziata dal normale processo di invecchiamento. Non esistendo un singolo profilo biologico dell'AD, ogni diagnosi clinica viene ritenuta probabile ma non certa. Questo è il motivo per cui anche l’esame neuropatologico ha perso nel corso degli ultimi anni un po’ del suo smalto e della sua affidabilità. Non ci sono evidenze che l'AD si stia diffondendo nella popolazione, parola del dottor Peter J. Whitehouse, neurologo americano, uno dei massimi esperti mondiali. Ma se l'AD non può essere differenziato dal normale invecchiamento cerebrale, per curare l'AD dovremmo di fatto arrestare il naturale processo di invecchiamento cerebrale.
IN REALTÀ SERVONO SOLO MISURE SENSATE DI PREVENZIONE
La promessa di una panacea per una delle malattie più temute costituisce un potente mito culturale della civiltà contemporanea. Dopo 30 anni di ricerca e decine di miliardi di dollari spesi non abbiamo nessuna cura. I costosi test genetici e gli strumenti di neuro-imaging ci fanno sprofondare nella confusione anziché avvicinarci alla scoperta di una cura. Ritengo che il mito dell'AD ci stia portando a sprecare risorse enormi nella ricerca di una formula magica inesistente. Stiamo cioè privilegiando la terapia piuttosto che l'assistenza e la prevenzione. L'infatuazione della tecnologia ci fa dimenticare di attuare semplici misure preventive per proteggere il nostro cervello dal decadimento cognitivo, come indossare un casco quando andiamo in bicicletta, mangiare sano, fare attività fisica, assicurarci acqua potabile pubblica priva di piombo, arsenico, metilmercurio e policlorobifenili (PCB).
ENORME SPRECO DI DANARO PUBBLICO E 80 MILIONI DI PAZIENTI NEL 2050
Attualmente sembra che nel mondo 25 milioni di persone siano affette da Alzheimer con costi di 240 miliardi di dollari all’anno, cifre enormi a carico della società umana. Si stima che nel 2030 circa un quinto della popolazione americana (70 milioni di soggetti) avrà 65 anni o più con una aspettativa di vita media di circa 77.5 anni per gli uomini e 83 per le donne. Mentre nel 2040 ci saranno 40 milioni di persone oltre gli 85 anni. In base alle proiezioni statistiche nel 2050 il numero di americani ai quali verrà diagnosticato l'Alzheimer raggiungerà i 14 milioni con un costo di oltre 300 miliardi di dollari all'anno. L'associazione Alzheimer's Disease International (ADI) ha stimato che nel mondo il numero di persone affette da AD supererà gli 80 milioni!
LE ETICHETTE SOCIALMENTE STIGMATIZZANTI PROLUNGANO ED ESACERBANO LA MALATTIA STESSA
Da un punto di vista neurologico la parola Alzheimer ha un effetto devastante sul cervello delle persone che la sentono nominare. Tale parola innesca determinati circuiti neuronali che danno accesso al nostro lessico interiore di parole e significati. Parole con forte carica emotiva agiscono in modo potente sul cervello e possono indurre alterazioni fisiologiche, come il rilascio di ormoni dello stress che potrebbero danneggiare i neuroni stessi. C'è enorme differenza tra dire a una persona che il suo cervello sta invecchiando e aiutarlo a far parte della sua comunità, e dirgli invece che è affetta da una malattia degenerativa cerebrale progressiva chiamata Alzheimer, applicandogli una etichetta che potrebbe emarginarlo. Le etichette socialmente stigmatizzanti spesso prolungano ed esacerbano la malattia stessa.
L'ALZHEIMER NON È MALATTIA DEL CERVELLO
L'Alzheimer non è una malattia cerebrale specifica! Non può essere diagnosticata in modo certo durante la vita o dopo la morte, né possiede una caratteristica patologica di base che lo possa definire.
Il termine stesso malattia di Alzheimer, applicato all'invecchiamento cerebrale è una definizione impropria che militarizza l'approccio medico al problema, e che porta a svilire e ad emarginare la persona ingiustamente etichettata. Un inquadramento più umanistico ed ecologico dell'invecchiamento cerebrale riconosce le insidie e le sfide dell’età avanzata e ci permette nel contempo di evitare lo stigma della malattia mentale.
L'INVECCHIAMENTO CEREBRALE E CORPORALE È UN CONTINUUM PROGRESSIVO E FISIOLOGICO, NON NECESSARIAMENTE UNA PATOLOGIA
Quando pensiamo all'AD come a una malattia molecolare dell'età senile guardiamo solo alle pozzanghere dell'invecchiamento cognitivo e ignoriamo il temporale che si verifica per tutto l'arco della vita. È più corretto considerare l'invecchiamento cerebrale dal punto di vista olistico, come un processo che si sviluppa dal grembo alla tomba. La concezione medico-militarista porta a considerare l'invecchiamento cerebrale come una malattia specifica che devasta la mente, il che è una falsità sotto il profilo scientifico. Tutti noi cambiamo continuamente durante l'arco della vita e gli stadi più avanzati dell'invecchiamento cerebrale sono parte questo continuum.
NIENTE GUERRE AI SINTOMI E NIENTE SENSI DI PAURA E DI PANICO
Non siamo in guerra con il nostro cervello che invecchia ed è pericoloso e ingannevole pensare che vi sia una soluzione rapida dietro l'angolo. La metafora, dal greco metaphéro=io trasporto è un tropo, ovvero un tròpos=trasferimento, o un tropus, che in latino significa volgere ad un altro uso, pertanto una figura retorica che implica un trasferimento di significato. Importante è spogliare il mito dell'AD delle sue metafore di antagonismo patologico. Importante è fare del nostro meglio per accettare pienamente la nostra mortalità. Gli esseri umani e il loro cervello che invecchia non sono in guerra tra loro. Le persone cosiddette dementi non appartengono a una specie diversa. Le metafore belliche esercitano un potere sulla psiche umana, per cui instillano un senso di paura e urgenza che sollecita provvedimenti rapidi. Danno carta bianca a chiunque abbia il potere di dichiarare guerra!
LA PAURA DELL'ALZHEIMER
Molte persone anziane vanno dal medico nutrendo per la loro perdita di memoria sentimenti di paura, terrore e angoscia generati dal mito di massa della malattia di Alzheimer. Questo terrone preconcetto è troppo spesso alimentato dai medici e il modo in cui la diagnosi viene comunicata può risultare una esperienza devastante, sia per il paziente che per la sua famiglia. La diagnosi rappresenta una etichetta che porta con sé una serie di convinzioni, atteggiamenti, significati culturali e inesattezze scientifiche. Una etichetta che implica prospettive terapeutiche limitate e influenza negativamente le aspettative di una persona nella fase finale della propria vita.
LIMITI DELLA SCIENZA
Non sappiamo veramente come funziona il cervello, come vengono prodotti i pensieri. La nostra fissazione per la ricerca biomedica ci porta a codificare l'AD in termini puramente meccanici e molecolari, molto riduttivi e limitanti.
EFFETTI DELLA DEPRESSIONE NELLE DIAGNOSI DIFFERENZIATE
La depressione produce un rallentamento psicomotorio e può rendere labile la memoria. Provoca inoltre provoca una disfunzione dei lobi frontali, una riduzione volumetrica dell'ippocampo e un danno alle strutture nervose a livello subcorticale, incrementando il numero delle placche amiloidi e dei grovigli neuro-fibrillari nel cervello.
EFFETTI DELL'IPOTIROIDISMO NELLE DIAGNOSI DIFFERENZIATE
La tiroide, sotto l'egida e lo scudo di ipotalamo e ipofisi, regola tutti i processi metabolici. Una sua disfunzione può avere ripercussioni su tutto l'organismo. Gli ormoni tiroidei possono influenzare la funzione dell'ippocampo e una loro diminuzione causare torpore mentale, perdita di memoria, depressione e ansia.
EPILESSIA, CARENZE DI CALCIO E ALCOLISMO
Farmaci contro l'epilessia possono provocare un rallentamento psicomotorio e deficit di memoria.
Il calcio serve a mantenere l’eccitabilità della membrana neuronale che consente la trasmissione degli stimoli elettrici tra i neuroni. Una carenza di calcio può produrre un malfunzionamento neuronale.
Nel cervello degli alcolisti si osservano alterazioni strutturali e funzionali come nell'AD.
EFFETTI DELL'IPOTIROIDISMO NELLE DIAGNOSI DIFFERENZIATE
La tiroide, sotto l'egida e lo scudo di ipotalamo e ipofisi, regola tutti i processi metabolici. Una sua disfunzione può avere ripercussioni su tutto l'organismo. Gli ormoni tiroidei possono influenzare la funzione dell'ippocampo e una loro diminuzione causare torpore mentale, perdita di memoria, depressione e ansia.
EPILESSIA, CARENZE DI CALCIO E ALCOLISMO
Farmaci contro l'epilessia possono provocare un rallentamento psicomotorio e deficit di memoria.
Il calcio serve a mantenere l’eccitabilità della membrana neuronale che consente la trasmissione degli stimoli elettrici tra i neuroni. Una carenza di calcio può produrre un malfunzionamento neuronale.
Nel cervello degli alcolisti si osservano alterazioni strutturali e funzionali come nell'AD.
MANTENERE IL CERVELLO ATTIVO È LA GIUSTA STRATEGIA
Invece di imbottire gli anziani di neurolettici e antidepressivi, dobbiamo cominciare a integrare le cure con terapie di tipo umanistico, con terapia narrativa, arte terapia, pet-therapy e altre strategie mirate a favorire il contatto con l'esterno. Tenere in attività il cervello significa anche evitare tutto quello che lo atrofizza e lo rende apatico come la televisione. Use it or lose it. Il cervello va usato se non lo vuoi perdere. La lettura di libri, la risoluzione di cruciverba, come pure impegnarsi in qualche attività teatrale, o il fare volontariato, sono tutte attività importanti per il mantenimento elastico del cervello, per la formazione di nuove cellule nervose. Si continua ad apprendere per tutto l’arco della vita.
SCELTE OCULATE VERSO IL CARBURANTE COMPATIBILE
Anche le nostre scelte alimentari costituiscono uno dei più importanti fattori di rischio per la demenza. Diete ricche di grassi e povere di frutta e verdura sono associate a patologie vascolari, processi infiammatori, produzione di radicali liberi, poco apporto di sangue e ossigeno al cervello e pertanto a neurodegenerazione! Come ha detto Henry David Thoreau, "Un uomo può reputarsi felice se il suo cibo è anche la sua medicina".
PIÙ FRUTTA E PIÙ VERDURE FRESCHE DI STAGIONE
Le ricerche epidemiologiche hanno dimostrato che gli elementi chiave per proteggere la salute cognitiva e il cervello in generale è una dieta a basso contenuto di grassi saturi animali (carni, uova, formaggi). Diete ricche di grassi e povere di frutta e verdura sono associate a patologie vascolari, processi infiammatori, produzione di radicali liberi, poco apporto di sangue e ossigeno al cervello e conseguente neurodegenerazione! Aumentare dunque il consumo di frutta e verdura fresca e di stagione, ricca di acqua biologica, di vitamine, minerali organici, enzimi, antiossidanti, fibra e ormoni vegetali.
AUMENTARE GLI OMEGA-3 E DIMINUIRE GLI OMEGA-6
Il cervello è composto per il 50% da grassi e gli acidi grassi essenziali, come gli Omega-3, costituiscono il 30% della membrana dei neuroni, assicurando fluidità e permeabilità. Le giunzioni sinaitiche sono formate per il 60% da acidi grassi Omega-3. Gli acidi grassi sono neuroprotettivi anche a livello vascolare, per cui aumentano l'elasticità dei vasi sanguigni, diminuiscono la viscosità del sangue e riducono i livelli ematici dei lipidi. Oggi, nella dieta umana comune, il livello acidi grassi idrogenati, il livello degli Omega-6 pro-infiammatori, surclassa quello degli Omega-3.
Gli Omega-3 si trovano nei semi di lino, lattuga romana, cavolo, semi di senape, chiodo di garofano, noci, mandorle, pistacchi, anacardi, pinoli, pesce, cavolfiore, zucca, spinaci, cavolo cappuccio, verza, fragole. Curcuma e ginko biloba producono effetti positivi sulle funzioni cognitive e sulla memoria, promuovendo l'apporto di sangue al cervello.
SIAMO STRUTTURATI PER IL MOVIMENTO E NON PER LA SEDENTARIETÀ
Il nostro corpo è strutturato per il movimento. L'attività fisica fa bene al cervello quanto al corpo. Aumenta il flusso sanguigno cerebrale e protegge i circuiti neuronali. Negli anziani una buona forma fisica è associata a bassa incidenza di mortalità, a bassa ipertensione arteriosa, ad assenza di malattie cardiovascolari, ad assenza di diabete, depressione e disabilità. Nelle donne che praticano un'attività fisica intensa il rischio di AD si riduce del 60%. Il Tai-chi richiede ad esempio movimenti difficili ma lenti e armonici, per cui si presta ad essere ginnastica cerebrale.
PIÙ FRUTTA E PIÙ VERDURE FRESCHE DI STAGIONE
Le ricerche epidemiologiche hanno dimostrato che gli elementi chiave per proteggere la salute cognitiva e il cervello in generale è una dieta a basso contenuto di grassi saturi animali (carni, uova, formaggi). Diete ricche di grassi e povere di frutta e verdura sono associate a patologie vascolari, processi infiammatori, produzione di radicali liberi, poco apporto di sangue e ossigeno al cervello e conseguente neurodegenerazione! Aumentare dunque il consumo di frutta e verdura fresca e di stagione, ricca di acqua biologica, di vitamine, minerali organici, enzimi, antiossidanti, fibra e ormoni vegetali.
AUMENTARE GLI OMEGA-3 E DIMINUIRE GLI OMEGA-6
Il cervello è composto per il 50% da grassi e gli acidi grassi essenziali, come gli Omega-3, costituiscono il 30% della membrana dei neuroni, assicurando fluidità e permeabilità. Le giunzioni sinaitiche sono formate per il 60% da acidi grassi Omega-3. Gli acidi grassi sono neuroprotettivi anche a livello vascolare, per cui aumentano l'elasticità dei vasi sanguigni, diminuiscono la viscosità del sangue e riducono i livelli ematici dei lipidi. Oggi, nella dieta umana comune, il livello acidi grassi idrogenati, il livello degli Omega-6 pro-infiammatori, surclassa quello degli Omega-3.
Gli Omega-3 si trovano nei semi di lino, lattuga romana, cavolo, semi di senape, chiodo di garofano, noci, mandorle, pistacchi, anacardi, pinoli, pesce, cavolfiore, zucca, spinaci, cavolo cappuccio, verza, fragole. Curcuma e ginko biloba producono effetti positivi sulle funzioni cognitive e sulla memoria, promuovendo l'apporto di sangue al cervello.
SIAMO STRUTTURATI PER IL MOVIMENTO E NON PER LA SEDENTARIETÀ
Il nostro corpo è strutturato per il movimento. L'attività fisica fa bene al cervello quanto al corpo. Aumenta il flusso sanguigno cerebrale e protegge i circuiti neuronali. Negli anziani una buona forma fisica è associata a bassa incidenza di mortalità, a bassa ipertensione arteriosa, ad assenza di malattie cardiovascolari, ad assenza di diabete, depressione e disabilità. Nelle donne che praticano un'attività fisica intensa il rischio di AD si riduce del 60%. Il Tai-chi richiede ad esempio movimenti difficili ma lenti e armonici, per cui si presta ad essere ginnastica cerebrale.
LA FILOSOFIA È LA VERA BASE DELLA CONOSCENZA UMANA
"Abbi cura di apprendere la filosofia perché in essa è racchiusa la conoscenza dell'uomo, il soggetto primo della medicina". Questo era il Codice di condotta per i medici che studiavano a Oxford e Cambridge nel Medioevo (in perfetta linea con quanto si insegnava presso la Scuola Medica Salernitana, Ndt).
"Abbi cura di apprendere la filosofia perché in essa è racchiusa la conoscenza dell'uomo, il soggetto primo della medicina". Questo era il Codice di condotta per i medici che studiavano a Oxford e Cambridge nel Medioevo (in perfetta linea con quanto si insegnava presso la Scuola Medica Salernitana, Ndt).
Peter Whitehouse
*****
LA RISPOSTA DI VALDO
CONDIVIDO LE AFFERMAZIONI DEL DR WHITEHOUSE SULL'ALZHEIMER
Ciao Elena. Questo articolo di Peter Whitehouse è di straordinaria importanza, non solo per quanto dice sull'Alzheimer, considerata non malattia del cervello ma tendenza fisiologica all'invecchiamento, rallentabile e prevenibile mediante scelte di vita sensate e virtuose. Il neurologo americano va ben oltre. Mette a fuoco infatti con sapiente senso storico le caratteristiche peculiari del militarismo medico americano, evidenziando la sua infinita voracità per il danaro, la sua insaziabilità voglia di potere e di dominazione, l'arte di trasformare situazioni normali e fisiologiche in terribili patologie.
LA VORACITÀ AMERICANA PER IL DIO DANARO TROVA ACCOLITI E COPIATORI IN TUTTO IL MONDO
Pur non citando altre malattie parallele che rientrano nello stesso spirito, diventa inevitabile fare dei richiami all'Aids inventato ed etichettato, alla sieropositività, all'inesistente virus Hiv, agli imbrogli e alle farse epocali che trovano incredibile continuazione nei tempi attuali grazie alla voglia di replicare e di copiare i meccanismi bidonistici, i trucchi speculativi delle fondazioni Aids esentasse, da parte di gruppi di speculazione di paesi in forte crescita economica come Cina, India e Vietnam.
PATOLOGIE CONTAGIANTI INVENTATE E PIANIFICATE AD ARTE IN STILE HOLLYWOODIANO
Come accendi il televisore vieni martellato dal panico. Ora si parla di virus Zika e delle micidiali zanzare. Quanto c'è di vero e di autentico in tutto questo? Meno di zero ovviamente. Sarebbe interessante poter aprire i cassetti segreti del lazzaretto americano CDC e analizzare quante decine di pestilenze, chiaramente bubboniche e contagianti, stanno ivi depositate, in serbo per essere lanciate nel decennio in corso.
I FILIBUSTIERI DELLA MEDICINA MONATTA NON MOLLANO LA PRESA
Le bufale del Regime Medico Internazionale si susseguono a ritmo scandito. Dall'Aids, al Legionario, all'Aviaria, alla Suina, all'Ebola, alla Zika. Un mondo relativamente tranquillo e sereno sul piano sanitario fa letteralmente schifo ai filibustieri della Medicina Monatta. Occorre spaventare la gente e tenerla sul filo del rasoio. Spaventare per dominare meglio. Spaventare per inchiodare la popolazione alla curomania medica. Spaventare per fare del male, per moltiplicare l'inquietudine e il fiato corto, per incentivare ed esacerbare tutte le malattie e i malesseri, per esercitare meglio e di più il controllo mondiale e la riduzione mondiale della popolazione, chiodo fisso e dichiarato auspicio di Henry Kissinger e della CIA. Non è una questione di Zika. La Zika serve all'Aids e all'Ebola e alle altre che verranno.
La strategia della paura continua ininterrotta. Il governo federale brasiliano impiegherà migliaia di soldati per una operazione porta a porta di ricerca di acqua stagnante e di disinfestazione coatta. Prendendo così due piccioni con una fava. Spaventare sia i brasiliani che l'opinione pubblica mondiale, riempiendo di sostanze tossiche famiglie, donne incinte e bambini. I produttori di sostanze repellenti anti-zanzara stanno facendo salti di gioia.
BRASILE, PARAGUAY E ARGENTINA HANNO LE FALDE ACQUIFERE DI COLORE ROSSO
Secondo al mondo dopo gli Usa come macellatore di bovini, il Brasile ha dato il "buon esempio" al Paraguay, quinto produttore mondiale di bistecche e di hamburger in concorrenza con l'Argentina. Più stomachevoli e puzzolenti rivoli di sangue e di liquidi organici stagnanti, che acque stagnanti nel paese amazzonico. I brasiliani, al di là delle angosciate donne incinte in Pernambuco, non sembrano affatto curarsi troppo dell'allarme. Nessun timore di decurtazioni turistiche per il Carnevale di Rio, visto che la samba e gli sculettamenti avranno la meglio su tutto il resto.
COI SOLDI TUTTO SI COMPRA E TUTTO SI CORROMPE
Le bufale della CDC sono pianificate in ogni dettaglio e non sono prive di documentazione. In America si è capito da decenni e da secoli che coi soldi si compra tutto, sia in casa che all'estero, si corrompono le star del cinema e dello sport, si comprano le lobbies, i partiti, i parlamenti, le televisioni, i telegiornali, le università, i laboratori, le statistiche, i ministeri e i governi. La sostanza di quanto trattato è la microcefalia legata alla sperimentazione di vaccini sulle donne incinte. La storia dello Zika servirebbe come copertura.
GUERRE MEDICHE STREPITOSE SUL PIANO AFFARISTICO
L'America è da decenni costruttrice di Guerre Mediche. Guerre Perdenti e Fallimentari sul piano umano, nel senso che nulla di buono arrecano alla gente, ma Strepitose sul piano affaristico, sul riversare fondi statali e allargamenti di mercato alla Dominazione Medico-Farmaceutica, alla Corporation del Contagio e del Terrore che manovra e detta i tempi ai suoi lacchè e ai suoi coloni, ai suoi ministeri asserviti e collusi in ogni angolo del pianeta. Tutto è in mano al Vertice Mondiale segnalato dal dr Giuseppe di Bella (vedi tesina "Il dito coraggioso del dr Di Bella sulla piaga dei Vertici Sanitari").
GLI SCIENZIATI VERI VENGONO TENUTI IN DISPARTE
Ecco l'importanza dei ragionamenti del dr Peter Whitehouse. Importanza che travalica di molto il filone dell'Alzheimer. Sarebbe interessante poter sentire i pareri aggiornati di scienziati autentici e trasparenti come il prof Peter Duesberg, il dr Stefan Lanka e il nobel Kary Mullis, su queste ultime vicende dell'untorismo medico.
Valdo Vaccaro
http://altrarealta.blogspot.it/
Commenti
Posta un commento