DITTATURA TRICOLORE!

Condanne penali e civili per chi diffonde notizie «esagerate o tendenziose che riguardino dati o fatti manifestamente infondati o falsi». Giusto, anzi sacrosanto, ma non riguarda la cosiddetta informazione (o meglio disinformazione) di giornali, radio e tv. E’ un passaggio del disegno di legge “Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica” presentato qualche giorno fa al Senato contro i blog e i forum che riportano fake news. Sul sito parlamentare, però non appare nulla e c’è scritto: «Nessun testo disponibile». E poi c’è questa fissa miope, da colonizzati, di infarcire la lingua italiana di citazioni in inglese.

Lo Stato italiano in barba all’articolo 11 della Costituzione repubblicana continua a partecipare alle guerre USA e si accinge a spendere quasi 50 miliardi di euro nel 2018. Le banche truffano milioni di risparmiatori e vengono premiate dal governo che nessuno ha votato, piazzato dall’abusivo inquilino del Quirinale, tale Sergio Mattarella, con 20 miliardi di euro, sganciati dal contribuente. E il Parlamento invece di far valere giustizia ed equità che fa? Si appresta, grazie all'omertà del dis-ordine dei "giornalisti", a far reprimere, per legge s’intende, addirittura le libere idee, invece di abrogare il codice Rocco.

L’opinione, infatti, è un reato nell’Italietta delle banane. Da noi la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo è carta straccia. Dunque, sempre più regime totalitario, ma ecco a voi il ministero della verità assoluta. Su internet abbonda la spazzatura, ma al pari o forse meno che nella realtà materiale della colonia a stelle a strisce, dove i governanti, i politicanti e i giornalisti diffondono menzogne continuamente senza rischiare neanche una reprimenda pubblica. I casi più eclatanti sono dal 1994 di Silvio Berlusconi più recentemente di Matteo Renzi, nonché della televisione in primis targata Rai, Fininvest e La7, del Corriere della Sera e di Repubblica, dell’Espresso, di Panorama, e così via sulla falsariga di mass media "bufalogeni". E che dire del travagliato pacco quotidiano di veline giudiziarie? Per i professionisti delle balle conclamate lo Stato ha un occhio di riguardo.

Comunque, per chi le diffonde, si legge nel testo, si può arrivare a un’ammenda fino a 5 mila euro. E se recano “pubblico allarme o nocumento agli interessi pubblici” la pena, oltre alla ammenda, è la reclusione non inferiore a 12 mesi. L’articolo 3 del disegno di legge prevede misure per contrastare l’anonimato, mentre l’articolo 4 norma la rettifica. Un testo che arriva dopo le dichiarazioni allucinanti del presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella, che a fine 2016 aveva proposto una “rete di organismi nazionali indipendenti ma coordinata da Bruxelles” per identificare e sanzionare chi diffondesse fake news. E contro la diffusione di notizie false online era intervenuta anche la presidente della Camera Laura Boldrini, che in un video messaggio ha detto: “Le bufale non sono goliardate, sono menzogne pensate per danneggiare”. E ha lanciato il sito bastabufale.it, invitando gli utenti a firmare il suo appello contro le false informazioni. Il ddl contro le fake news – Il testo, presentato Adele Gambaro (fuoriuscita dal M5S, oggi Ala-Sc) e che vede tra i firmatari tutti i gruppi parlamentari, esclude dalle sanzioni testate giornalistiche registrate e introduce “il diritto all’oblio”. “Vogliamo combattere la diffusione delle fake news - spiega Gambaro che di professione faceva la “consulente” prima di essere promossa a politicante, insieme ai senatori Riccardo Mazzoni di Ala, Sergio Divina della Lega Nord e Francesco Giro di Forza Italia - difendendo la differenza tra le bufale intese come satira e le notizie false che arrecano danni seri. Vogliamo garantire la trasparenza sul web e incentivare la alfabetizzazione mediatica attraverso la formazione dei giovani.
Perché questo improvviso terrore delle fake news? 

Qual è il motivo di questo accanimento verso blog e forum? Perché non prendersela anche con le svariate menzogne propinate ogni giorno da molti media e da vari personaggi pubblici? Qual è il confine tra fake news e informazione tendenziosa, parziale o insinuante? Chi è che decide che cos'è falso e che cosa è vero? Ci sono siti che si spacciano per cacciatori di bufale, ma sono tra i peggiori diffusori di fake news(Butac, "bufale un tanto al chilo") assoldati dalla Boldrini. Chi sarà garante dell'attendibilità delle notizie? Saranno ammesse solo quelle che passa il regime telecomandato dall’estero? 
 
E’ dall’11 settembre 2001 che in Occidente, passo dopo passo, legge dopo norma, per il bene della democrazia e per la sicurezza delle nazioni civilizzate di qua e di là dell’Atlantico, i grandi poteri economici hanno cominciato a restringere la libertà di parola ed espressione. L’Occidente si sta trasformando in una prigione a cielo aperto. Orwell nel romanzo 1984, parlando del Grande Fratello, aveva già previsto tutto nel 1949.

Tra l'altro poi chi dice se una cosa è vera o falsa? Faccio un esempio. Se io scrivo che il riscaldamento climatico potrebbe (sottolineo potrebbe, cioè a mio avviso c'è la possibilità che possa) far scomparire Venezia sott'acqua, è una bufala o no? Dove finisce la mia opinione ed inizia la notizia? Come viene valutata la probabilità che un evento avvenga?

Le bugie non sono molto pericolose; quelle si smascherano senza difficoltà. Il vero problema è l'informazione tendenziosa; l'informazione capziosa; l'informazione parziale; l'informazione insinuante. Queste, che copulano col potere (che le paga col pubblico denaro), ce le teniamo affettuosamente.
Ciò che è diffuso e non ha regole costituisce il 99% dell'universo, se lo scoprono cosa faranno? Una legge per controllarlo? Forse le fake newssono l'unico modo per scoprire tra la popolazione chi è ignorante e chi non lo è.

Complimenti alla stampa italiana, si sta scavando la fossa con le sue mani e nemmeno se ne rende conto. I giornalai italidioti non si rendono conto che andando avanti di questo passo faranno tutti la fine fallimentare dell'Unità.
Verrà condannato dal Ministero della Verità chiunque osi scrivere qualcosa contro la versione ufficiale del governo, per esempio: mettere in dubbio la proliferazione delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein (mostrate nella fialetta da Colin Powelll all'ONU); scrivere su un blog che in mezzo a centinaia di migliaia di giovani profughi maschi senza identità potrebbero anche nascondersi dei terroristi islamici, contraddicendo così Alfano che vanta compari che gestiscono strutture di accoglienza dove spariscono migliaia di minori (certificato almeno dai rapporti del ministero delle politiche sociali). Che la famosa ripresa col botto in Italia non sembra esserci, nonostante le rassicurazioni del Renzi. La politica marcia, sicura di vincere controllando i media tradizionali, si è fatta sorprendere dal web. Incapaci di arginare la rete ricorrono alla censura preventiva. Il "diritto all'oblio" poi è solo una furbata per far scomparire dalla rete i loro malaffari ricreandosi così una verginità digitale. Tanto la gente poi dimentica in fretta.

E mentre il belpaese va inesorabilmente verso una dittatura mascherata da democrazia, l’ «l'Italia giocava alle carte, e rideva e parlava nei bar». Bisogna ammettere che Gaber più di 30 anni fa c'aveva visto giusto. Che fare? Una bella rivolta popolare.

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