PIANETA TERRA , PSICOPENITENZIARIO O PIANETA SCUOLA ?
fantascienza come Matrix, Nirvana e The Truman Show sono concepiti da qualcuno che ha avuto delle intuizioni circa la vera natura della nostra realtà. In verità questo pianeta di per sé non sarebbe una prigione, bensì una vera e propria scuola dove le anime s’incarnano all’interno di apparati psicofisici – delle macchine biologiche – che vengono cambiate vita dopo vita, con lo scopo di apprendere ed evolvere. Il punto è che le macchine biologiche che ci costruiamo al momento della nascita e che ci ospitano per tutta la vita, sono soggette a dei meccanismi automatici di sopravvivenza che sfuggono al nostro controllo cosciente.
Questo fa sì che quando ci incarniamo ne diventiamo automaticamente schiavi. Ognuno di noi, quindi, viene in esistenza in un mondo che – pur essendo il percorso scolastico più valido presente in questo momento nell’Universo – possiede tutte le caratteristiche di uno psico-penitenziario, ossia un “carcere per la mente”. Esattamente come in una qualsiasi altra scuola, se acquisisci l'atteggiamento giusto hai la possibilità di imparare molte cose, ma se hai l’atteggiamento sbagliato ogni lezione diventa una tortura inflitta senza ragione e i professori diventano degli aguzzini.
Devi scegliere tu se vivere in una prigione o vivere in una scuola. Nel momento in cui si iscrive a scuola, l’anima s’incarna in un apparato psicofisico e si identifica totalmente con questo mezzo biologico, e in modo particolare con la sua mente. Da quel momento l’anima crede di essere la macchina e nulla più. Il problema è che l’apparato psicofisico è soggetto a una totale meccanicità, ossia non prende mai iniziative – anche se a un occhio poco attento potrebbe sembrare il contrario – ma si limita a rispondere meccanicamente agli stimoli che provengono dall’esterno oppure dall’interno della macchina stessa. Non agisce, bensì re-agisce. Per questo motivo non è mai davvero libera. L’illusione che siamo noi ad agire – e non gli istinti, i bisogni e le paure della macchina – fa sì che quasi nessuno vada in cerca d’una via d’uscita da questa situazione.
La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che le nostre reazioni
meccaniche traggono origine dalla genetica e dai condizionamenti ricevuti
durante i nove mesi di gestazione trascorsi nella pancia della mamma e i
primissimi anni di vita (non prendiamo al momento in considerazione le vite
precedenti, le quali fanno sì che possediamo una determinata genetica e
nasciamo in una certa famiglia). Qui si creano il nostro carattere, le nostre
paure, le nostre preferenze, ecc. Tutto ciò che poi troveremo così difficile
andare a modificare, poiché nascosto in profondità nell’inconscio.
Avrete notato che non ho dato alcuna definizione né di risveglio né di
meccanicità. Non è necessario, in quanto possiamo comprendere cosa sono
risveglio e meccanicità solo sforzandoci di uscire dalla meccanicità, il che ci
permette di percepire “nella nostra carne” cosa significa diventare più svegli.
Provate a rompere la meccanicità. Se private forzosamente la macchina d’una
sua abitudine, reagirà in maniera aggressiva. Si comincia dalle piccole cose, come rinunciare al caffè la mattina, non prendere più l’ascensore, cambiare di
posto tutta la biancheria che avete nei cassetti e gli accessori che si trovano in
bagno, mangiare con la mano sinistra anziché con la destra (e viceversa),
sforzarsi di bere almeno due litri di acqua al giorno, modificare la vostra
postura quando siete seduti, modificare la vostra solita andatura quando
camminate.
Fino a giungere a cose più radicali: cambiare alimentazione,
trovare il tempo per camminare mezz’ora ogni giorno, smettere di bere alcolici,
smettere di fumare, iscriversi in palestra, andare a convivere con il partner,
oppure non giocare più d’azzardo online, non guardare più video pornografici,
non leggere più articoli di gossip e inutili curiosità di cui è affollata la rete, ma
costringersi a utilizzarla solo per precise necessità stabilite a priori.
Mettere in atto anche solo uno di questi cambiamenti, causa di norma una
reazione violenta da parte dell’apparato psicofisico (spesso nervosismo e
irritabilità, ma si può giungere anche a somatizzazioni come sfoghi sulla pelle,
febbre, influenza).
State saggiando la resistenza delle sbarre della psico-prigione.
Salvatore Brizzi
http://altrarealta.blogspot.it/
La magia come via di liberazione
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