RESI - UMANI

Da organismi scimmieschi all'ominide pensante, una storia ancora da scrivere

Agli inizi degli anni ‘70, Roger W. Wescott, allora professore ordinario di antropologia alla Drew University nel Medison, scosse la comunità accademica con un lavoro editoriale in cui si sosteneva che la nostra evoluzione fosse legata a processi di domesticazione.



In quel suo saggio The Divine Animal lo studioso ipotizzava che antichi colonizzatori del nostro pianeta avessero effettuato pressioni selettive sugli ominidi, guidando nel tempo l’evoluzione umana, sia biologica che culturale.

A distanza di quasi 50 anni da quel primo studio, gli autori bestseller Mauro Biglino e Pietro Buffa tornano sul tema alla luce di conoscenze più moderne e dati più aggiornati che provengono sia dal mondo scientifico che dall’analisi degli antichi testi sulle origini.

In questo libro scoprirai:
Perché Homo sapiens mostra (tra i primati) caratteristiche biologiche tipiche delle specie addomesticate?
Domesticazione nell’evoluzione umana: processo autonomo od opera di terzi?
Antichi miti descrivono come all’uomo sia stato insegnato tutto...
All’interno del genoma per comprendere cosa ci ha reso umani e cosa è la “materia oscura del genoma”.
Antichi miti descrivono manipolazioni di embrioni e nascite di uomini al di fuori del corpo materno (ectogenesi), una possibilità a cui la scienza lavora.

...e molto altro ancora.

La domesticazione come processo bio-evolutivo guidato:

"Abbiamo ogni giorno sotto gli occhi una grandissima varietà di specie viventi che non sono il risultato di una esclusiva evoluzione naturale ma di una attività manipolatoria dell’uomo che ha affiancato e a più riprese guidato, il naturale processo bio-evolutivo di molti organismi. Nell'ambito animale, specie come il Gallus gallus (gallo e gallina), L'Ovis aries (montone e pecora), il Bos taurus (toro e mucca), il Camelus bactrianus (cammello), l’Equus caballus (cavallo) e ovviamente l’ampia quantità di morfologie canine che oggi ci sono familiari (Canis familiaris) rappresentano il risultato di un’evoluzione non completamente naturale, che affonda le proprie basi in un particolare processo chiamato “domesticazione”."

Negli anni Trenta  Louis Bolk, primatologo olandese, mise in luce la presenza di numerosi tratti neotenici nella nostra specie, paragonando addirittura Homo sapiens a uno “scimpanzé infante sessualmente maturo”. Da allora, la presenza di neotenia in Homo sapiens alimenta accesi dibattiti sull’evoluzione umana e, di conseguenza, sulla possibilità che gli ominidi nostri progenitori si siano evoluti all’interno di un regime di domesticazione non semplice da spiegare.

Tutti i cuccioli dei mammiferi sono accomunati da specifici tratti comportamentali e morfologici che inducono l’animale adulto a riconoscere il piccolo e a prendersene cura.


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