lunedì 4 giugno 2018

Socci: ‘Tutti i giornali contro il governo. L’establishment non vuole arrendersi alla sovranità popolare’

#Socci: ‘Tutti i giornali contro il governo. L’establishment non vuole arrendersi alla sovranità popolare’
Silenzi e Falsità

“Tutti i giornali contro il governo prima ancora che nasca”


In una lettera al direttore di Libero Vittorio Feltri, il giornalista Antonio Socci denuncia che i quotidiani italiani, “nella quasi totalità, sono schierati contro il nascente governo e sparano a palle incatenate, da settimane, ancor prima della sua formazione”.

Socci si chiede “dov’è finita l’ obiettività?”. E afferma: “È il pregiudizio universale. Non si era mai visto nulla del genere in tutta la storia italiana”. Poi osserva che “la stessa cosa è accaduta negli Stati Uniti contro Trump”.

Ora, continua, appare “chiaro che i giornali rappresentano le élite, un certo establishment (nazionale e internazionale) che non vuole saperne di piegarsi alla logica della democrazia e della sovranità popolare”.

E ancora: “Lorsignori vogliono continuare a comandare in barba agli interessi generali del Paese”.

“È normale? – domanda – A me non sembra”.

Il giornalista spiega poi che se la maggior parte dei cittadini ha votato il nuovo governo giallo-verde ma tutta l’informazione è contro di esso, vuol dire che “c’è un grave scollamento fra giornali e Paese reale”.

Questo, aggiunge, “falsa la percezione dei fatti e impedisce quel libero confronto delle idee che connota una sana democrazia: un pensiero unico imposto dal Giornalista Collettivo è la tomba del pluralismo”.

Socci cita anche uno studio di due studiosi dell’ Università Statale di Milano, Luigi Curini e Sergio Splendore, intitolato «Ma i giornalisti sono troppo di sinistra?» pubblicato su lavoce.info.

La ricerca ha rilevato che l’ autocollocazione ideologica “dei giornalisti italiani appare marcatamente posizionata più a sinistra rispetto a quella degli italiani in generale”.

Questa “curvatura ideologica”, osserva Socci, “riempie i giornali italiani di disprezzo verso il Paese reale considerato immaturo, volgare, levantino e razzista”. L’informazione italiana, continua, invece di “raccontare e spiegare la realtà”, riflette “il mondo parruccone di salotti e accademie cercando di «orientare» il popolo con la noiosa e soffocante boria pedagogica della casta intellettuale di sinistra che detesta la plebe”.

Il giornalista conclude rivolgendosi a Feltri e dicendosi “sorpreso” per “la scelta di Libero di cantare in questo coro”.

Il direttore di Libero ha replicato spiegando che “Libero pensa, sperando di sbagliare, che l’alleanza grillini-leghisti non possa dare buoni frutti” e chiedendosi “come questo governo può fare ciò che ha promesso”.