DAL BURATTINO AL BURATTINAIO

La stoltezza di coloro i quali guardano con entusiasmo o comunque con interesse e speranza a Mario Draghi è la stessa, sottolineo la stessa, di coloro che analogamente guardavano a Mario Monti nel 2011. Sarebbe inutile e pleonastico rammemorare che cosa è stato realmente il governo di Mario Monti per l'Italia e per gli italiani. Analogamente mi pare fin da ora inutile e pleonastico chiarire che cosa sarà il governo di Mario Draghi per l'Italia e per gli italiani. Intelligenti pauca, dicevano i latini. Chi non è in grado di capire, merita di subire tutte le conseguenze che necessariamente deriveranno dall'esperienza del governo tecnico che si sta rapidamente costituendo. Basti sottolineare che tutti i governi tecnici, proprio perché svincolati in ogni modo dalla sovranità popolare, procedono puntualmente in netto contrasto con quest'ultima. E lo fanno attuando manovre che sempre vanno contro l'interesse delle classi popolari e a beneficio dei mercati e delle loro classi di riferimento. Si scrive "governo tecnico", si legge giunta militare economica imposta dalla classe dominante.
Diego Fusaro

Giratela come volete, metteteci i fiocchetti "fru-fru" che più vi garbano, ma quello perpetrato ieri è un golpe annunciato di cui il PdR non è neppure l'artefice principale. Se volete credere che la situazione è talmente grave da non consentire il voto credeteci.
La cosa più esilarante sono gli applausi a scena aperta di gran parte della ex sinistra antagonista a bracetto con i pescecani demoliberali, banchieri, imprenditori (Confindustria in testa). Applausi, perché altrimenti Salvini e Meloni prendono il potere. Per atto di forza? No, perché stante i sondaggi lo vorrebbero gli italiani. Il che magari sarebbe stato uno schifo, ma almeno a decretare la catastrofe, a decidere del proprio destino sarebbero stati gli italiani e non le pavide consorterie di Palazzo.
Ora dunque arriva il Profeta dell'Alta finanza. Sarà tutto da ridere vedere che squadra metterà in piedi, chi lo sosterrà in Parlamento (sempre che ce la faccia, perché se i 5S, Lega, FdI non sbracano, non ce la può fare). Del resto con quale stomaco si può sostenere chi a suo tempo è stato il regista dello smantellamento dei settori strategici dello Stato Italiano (ENI, IRI, telecomunicazioni, banche, trasporti...) perpetrato negli anni ’90 con l'artificio del debito pubblico a beneficio dei grandi gruppi industriali e bancari internazionali (basti citare che Goldman Sachs - ove il Profeta Draghi ha fatto scuola) acquisì l'immenso patrimonio immobiliare dell'ENI)?
Pensate che Draghi arrivi lì senza il "compitino" preparato già da mesi? E Che Renzi non lo sapeva (come pure altri, sia nel PD che nella Lega, FI e pure 5S, gente tipo Giorgetti, Tajani, Carelli...). Renzi è stato un mago, un perfetto esecutore di un golpe preparato da mesi. Questa è la verità. E di questo si avrà contezza quando potremo conoscere in cosa consiste il "premio".
Come più volte ho qui scritto, al punto in cui si è giunti io sono per "tanto peggio tanto meglio", sono per la catastrofe finale. Non si risale dal pozzo senza toccare il fondo. E che fondo sia. Poi si vedrà.

Maurizio  Murelli
http://altrarealta.blogspot.it/

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