TRANS


“Trans” è il titolo dell’ultimo numero della rivista pubblicata da Casa Editrice Astrolabio. Il sottotitolo recita “Rivista italiana della scuola europea di psicanalisi”. Cosa ci può dare una scuola EUROPEA di psicanalisi è subito detto. È infatti sufficiente dare uno sguardo ai titoli degli articoli per rendersi conto di quanto questa storica casa editrice sia caduta in basso: “La differenza dei sessi non esiste nell’inconscio”, “Il bambino trans e i suoi enunciati”, “Le domande dei bambini trans”. 

Il direttore della rivista è non a caso il francese Jacques-Alain Miller, psicanalista che impiega le sue energie a giustificare la cultura non binaria e la sua divulgazione. Miller appartenente alla corrente “lacaniana”. Di Lacan, il grande Heidegger disse: «Questo psichiatra ha bisogno di uno psichiatra».

Punto  primo. Non esistono bambini trans, se non nella testa di psicanalisti e intellettuali ignoranti. NON TOCCATE I BAMBINI. Medici – e adulti in generale – che si prestano allo scempio di condurre un bambino a cambiare sesso attraverso una cura ormonale, pagheranno un altissimo prezzo karmico.
Punto secondo. Non è vero che decidiamo noi il nostro genere sessuale. Quale malformazione dell’ego sta portando l’essere umano a credere di poter piegare la natura al suo volere, fino al punto di decidere di che sesso essere? Il genere del nascituro viene determinato quando siamo ancora nella pancia della mamma, anzi, da molto prima, in quanto è qualcosa che decide l’anima.  
(ma non è il caso di fare un discorso sull’anima agli psicanalisti, che fanno già tanto con l’esiguo materiale mentale che la natura ha messo loro a disposizione!)
Punto terzo. Il genere non può essere cambiato. Resterai uomo o donna tutta la vita, anche se prendi ormoni a colazione, pranzo e cena... e anche se ti fai cambiare gli organi che la natura ti ha fornito.
Punto quarto. Chi ha difficoltà a riconoscersi nel genere di nascita va aiutato sul piano psicologico e su quello spirituale, come chiunque altro che manifesti un disturbo dell’identità, e non sottoposto a terapia ormonale! 
Punto quinto. L’omosessualità non ha niente a che vedere con il disturbo del non binarismo. Una donna che si innamora di un’altra donna, sa bene di appartenere al genere femminile. Rifiutatevi di venire appellati come omofobi solo perché non accettate la moderna aberrazione del non binarismo.

Ho ampiamente trattato il problema del cambiamento di genere in questo mio articolo:
https://salvatorebrizzi.com/dichiararsi-non-binari-significa/ 

La Casa Editrice Astrolabio si è fatta abbagliare dal progressista desiderio di modernità. In questi casi, la giustificazione è sempre la stessa e sarà la stessa anche in futuro: “Bisogna dare spazio a tutte le voci”.
Ebbene no, non è così. Chi lo ha deciso? Perché bisogna dare spazio a chi va nelle scuole a raccontare ai ragazzi che se hanno un problema di identità di genere... possono cambiare genere attraverso una terapia chimica e con un intervento chirurgico?
Detto questo, non approvo la loro scelta ma, da editore, auguro il meglio anche a loro.
https://www.facebook.com/100063497465330/posts/1257627386363832/

Salvatore Brizzi 


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