Trump minaccia Sanchez
“La Spagna è terribile per quello che ha fatto. È l’unico Paese che non paga la sua quota. Quando negozieremo un accordo commerciale, la faremo pagare il doppio.”
Trump ha parlato. Come sempre: da gangster.
Minaccia, insulta, ricatta. E pretende che chiunque si adegui.
Ma stavolta ha trovato uno che non si è messo sull’attenti: Pedro Sánchez.
Mentre tutti i leader NATO chinavano il capo e firmavano un assegno da 5% del PIL per le spese militari, Sánchez ha detto basta.
“Noi spenderemo il 2,1%. È una cifra sufficiente, realistica. E soprattutto: compatibile con il nostro modello sociale”.
Tradotto: non barattiamo i diritti con le armi. Non sacrifichiamo welfare, scuola e sanità per comprare missili. Non ci facciamo mettere il guinzaglio al collo.
Una lezione di dignità, quella di Sánchez.
Di quelle che non si vedono quasi più.
E Meloni? Meloni, che si riempie la bocca di “patria”, che urla “prima gli italiani”, che si definisce sovranista, ha fatto l’unica cosa che le riesce bene: ha obbedito.
In silenzio. Senza trattare. Senza fiatare.
I sedicenti patrioti nostrani avrebbero molto da imparare. Ma l’unica sovranità che conoscono è quella dei selfie.
Quella vera, invece, l’ha difesa Sánchez.
Da solo. Mentre gli altri applaudivano il bullo.
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