Ossia: chi aveva soldi (le banche tedesche, piene di profitti delle esportazioni) li investirono i titoli pubblici di Italia, Grecia, Portogallo, Spagna, perché “rendevano di più”. Il rischio di investire in questi paesi parve artificialmente annullato: questi paesi “non potevano fallire” perché sotto l’ombrello della moneta comune – garantita dalla Germania.
“Le banche, le compagnie di assicurazione e i fondi pensione hanno beneficiato del notevole aumento dei prezzi delle obbligazioni emesse dai membri periferici dell’Unione Europea, e hanno investito di conseguenza. A loro volta i paesi periferici erano fin troppo disposti a soddisfare questa domanda mediante l’emissione di enormi quantità di debito, in violazione del Trattato di Maastricht. Il credito bancario s’ampliò, lasciando il sistema bancario commerciale altamente esposto”.
La Grecia è fallita perché ha emesso buoni del suo Tesoro a vagonate, e Deutsche Bank (e tutti gli altri enti finanziari tedeschi) li hanno comprati. Quando poi è fallita, Deutsche Bank (e Berlino) non vogliono riconoscerne l’insolvenza, non la lasciano fallire; le impongo austerità disumane, e intanto le prestano miliardi su miliardi perché possa continuare a pagare i ratei a Deutsche Bank. Berlino non si riconosce corresponsabile: impone austerità anche a Italia e Spagna e Portogallo, perché rivuole i suoi soldi. Con ciò, affossandoci sempre più nella recessione, e nell’insolvenza. Ma se coi paesi piccoli, Grecia, Portogallo e Cipro, “la Germania, guidata dal suo Ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble, è riuscita a sottomettere e ora sono zombie economici. Il vero problema viene con l’Italia, anch’essa sull’orlo del fallimento e con un rapporto debito/PIL oltre il 133% e in aumento. Se l’Italia andrà a gambe all’aria, sarà seguita da Spagna e Francia. Herr Schäuble non può forzare i creditori tanto facilmente, perché in questa fase l’intero sistema bancario della zona Euro finirà nei guai, così come il governo tedesco stesso. I risparmiatori tedeschi stanno diventando consapevoli che saranno loro a dover pagare il conto”.
Tanto più che per la loro ottusa avidità, sono stati irretiti nel “Bizzarro” sistema di saldi chiamato TARGET 2”: cioè il sistema di pagamento interbancario escogitato per i grossi pagamenti in euro in tempo reale. Un italiano o un greco che compra una BMW non lo sa, ma il suo pagamento viene alla Germania attraverso il TARGET 2, dove le banche eurozona si compensano crediti e debiti in tempo reale. Ovviamente – chi l’avrebbe detto? – l’Italia e la Grecia hanno accumulato enormi passivi, e la Germania un enorme attivo lì. 500 miliardi, diciamo. McLeod., brutale, spiega: “TARGET è il mezzo attraverso il quale i paesi membri avrebbero potuto acquistare a credito le merci tedesche. Buon per la Germania, ma il problema era che il credito veniva fornito dalla Germania stessa. È come se prestaste denaro all’acquirente della vostra attività in quella che risulterebbe una transazione truccata. Questo difetto nella costruzione del sistema è ora un vulcano pronto ad eruttare in qualsiasi momento”. Se si disgrega l’euro e i paesi tornano alle monete nazionali, vanno in bancarotta, ma la Germania perde i suoi crediti di 500 miliardi.”.
Conclusione: “Ci sono tutti gli elementi per una catastrofe politica ed economica. Resta da vedere se sarà innescata da elementi interni o esterni. In entrambi i casi, la crisi della zona Euro ora sembra essere solo una questione di mesi”.
http://www.rischiocalcolato.it/2016/11/lo-strano-effetto-trump-mostra-linnaturalita-del-sistema.html
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