COME VIENE EFFETTUATA LA MANIPOLAZIONE?
“Matrix” o “The surrogates”1 non sono una fantasia ma il nostro prossimo futuro. E il problema non è nemmeno la tecnologia, da cui l’uomo è circondato. Il fatto è che l’uomo, vivendo nel campo d’informazioni di proporzioni universali che si è venuto a creare per effetto della massiccia presenza di mass media, si ritro- va giocoforza in balia del sistema. Ciò significa che non è più lui come individuo a gestire il sistema, ma, viceversa, è quest’ultimo ad esercitare sull’uomo il pieno controllo e a ottenere la sua com- pleta sottomissione. Nella rete di informazione universale è una cosa semplice da fare.
Ma chi può trarre profitto da questa situazione? Nessuno. L’uomo tende a pensare che tutto quanto accade intorno a lui sia il risultato di un atto di volontà da parte di qualcuno. In realtà non è così. Di fatto il sistema si sviluppa autonomamente, così come fa la giungla. Chi gestisce la giungla? Nessuno. La vegeta- zione della giungla cresce e si sviluppa così come deve svilupparsi e lo fa dall’alba dei tempi, da quando le piante si sono trovate unite e hanno cominciato in qualche modo a coesistere. Capite?
Al sistema invece fa comodo un’altra cosa: esso ha bisogno di arrivare a un punto limite di equilibrio stabile e di conformarsi in una struttura ottimale, all’interno della quale le persone, come cyborg, supportano la sua esistenza. Cosa serve al sistema per raggiungere questo fine? Serve che le cellule della “matrix” siano riempite da elementi ubbidienti, dotati innanzitutto di salute ca- gionevole e di scarsa energia libera e in secondo luogo sufficien- Ma chi può trarre profitto da questa situazione? Nessuno. L’uomo tende a pensare che tutto quanto accade intorno a lui sia il risultato di un atto di volontà da parte di qualcuno. In realtà non è così. Di fatto il sistema si sviluppa autonomamente, così come fa la giungla. Chi gestisce la giungla? Nessuno. La vegeta- zione della giungla cresce e si sviluppa così come deve svilupparsi e lo fa dall’alba dei tempi, da quando le piante si sono trovate unite e hanno cominciato in qualche modo a coesistere. Capite?
temente rimbambiti da non capire dove si trovino. Tali elementi dovranno possedere un livello di energia e di volontà cosciente appena sufficienti per permettere di espletare adeguatamente le funzioni assegnate, né più, né meno.
Non avete mai pensato al motivo per cui molti, tornati a casa dal lavoro, non vogliono fare nient’altro che sdraiarsi sul divano davanti alla televisione? Questo tipo di stanchezza oggi è consi- derato una normalità, ci siamo abituati. Ma una cosa del genere è normale? Certo che no. Il fatto che sia una cosa abituale non significa che sia normale. E non avete mai pensato al fatto che la vita dell’uomo contemporaneo rientri in una forbice che va dai 20 ai 40 anni? Come giovane specialista di vent’anni non si è utili a nessuno, poiché si manca di esperienza, e passati i quaranta non si è già più utili perché tutto quanto si poteva dare è già stato spre- muto. Per lo stesso motivo dopo i quaranta si diventa poco inte- ressanti per l’altro sesso. Di nuovo vien da chiedersi: ma è normale tutto ciò? Ovviamente no. A questo stato di cose ci siamo abituati, questo si, però non si può certo dire che sia questa la norma, anzi, è evidente che qualcosa proprio non va. Non dovrebbe essere così!
Al sistema fa comodo anche un altro aspetto, il calo demogra- fico. Teoricamente la diminuzione numerica degli elementi di alimentazione dovrebbe essere controproducente per il sistema, comportando essa la riduzione dell’introito energetico che questi stessi elementi apportano al sistema. Ma qui sta l’inganno: il fat- to è che, quando il sistema sarà giunto al massimo della sua evo- luzione e si sarà trasformato in “matrix”, i consumatori superstiti saranno già stati a loro volta tramutati in fornitori assolutamente gestibili, in grado di produrre una portata energetica totalmente controllabile e quindi di maggior qualità e più organizzata di quella attuale, che per il momento si giova ancora della libertà di scelta (finchè c’è ancora di che scegliere) e di movimento (se non si è ancora sufficientemente zombizzati). Proprio qui sta il fine e il senso della trasformazione in “matrix”.
Di nuovo ci si potrà chiedere: ma se c’è un progetto del ge- nere, chi sta dietro alle quinte? È da un pò di tempo che girano
Non avete mai pensato al motivo per cui molti, tornati a casa dal lavoro, non vogliono fare nient’altro che sdraiarsi sul divano davanti alla televisione? Questo tipo di stanchezza oggi è consi- derato una normalità, ci siamo abituati. Ma una cosa del genere è normale? Certo che no. Il fatto che sia una cosa abituale non significa che sia normale. E non avete mai pensato al fatto che la vita dell’uomo contemporaneo rientri in una forbice che va dai 20 ai 40 anni? Come giovane specialista di vent’anni non si è utili a nessuno, poiché si manca di esperienza, e passati i quaranta non si è già più utili perché tutto quanto si poteva dare è già stato spre- muto. Per lo stesso motivo dopo i quaranta si diventa poco inte- ressanti per l’altro sesso. Di nuovo vien da chiedersi: ma è normale tutto ciò? Ovviamente no. A questo stato di cose ci siamo abituati, questo si, però non si può certo dire che sia questa la norma, anzi, è evidente che qualcosa proprio non va. Non dovrebbe essere così!
Al sistema fa comodo anche un altro aspetto, il calo demogra- fico. Teoricamente la diminuzione numerica degli elementi di alimentazione dovrebbe essere controproducente per il sistema, comportando essa la riduzione dell’introito energetico che questi stessi elementi apportano al sistema. Ma qui sta l’inganno: il fat- to è che, quando il sistema sarà giunto al massimo della sua evo- luzione e si sarà trasformato in “matrix”, i consumatori superstiti saranno già stati a loro volta tramutati in fornitori assolutamente gestibili, in grado di produrre una portata energetica totalmente controllabile e quindi di maggior qualità e più organizzata di quella attuale, che per il momento si giova ancora della libertà di scelta (finchè c’è ancora di che scegliere) e di movimento (se non si è ancora sufficientemente zombizzati). Proprio qui sta il fine e il senso della trasformazione in “matrix”.
Di nuovo ci si potrà chiedere: ma se c’è un progetto del ge- nere, chi sta dietro alle quinte? È da un pò di tempo che girano
voci intorno a un certo governo mondiale occulto, noto anche come Club di Bildelberg2, di cui farebbero parte le personalità più influenti e ricche del nostro pianeta. Anche questo è un trucco messo a punto dal sistema per deviare l’attenzione della massa. Molti pensano ingenuamente che, per risolvere il proble- ma, basti eliminare questo pugno di “parvenus”, teoricamente indaffarati, nei loro incontri occulti, a pensare ai modi per sot- tomettere l’intera popolazione mondiale. Ma non è affatto così. Se si strappano solo le cime delle erbacce che infestano l’orto, le erbacce non spariranno di certo! Anzi, gli uomini al potere sono di fatto marionette del sistema in misura ancor maggio- re rispetto ai semplici membri. Questi ultimi, infatti, vengono manovrati dal sistema indirettamente, attraverso la pubblicità, i falsi fini, la disinformazione e le altre fandonie propinate dagli stessi uomini di potere.
Nella società contemporanea non è possibile che qualcuno pensi a qualcosa di globale, come ad esempio scatenare una guer- ra, e poi finisca per realizzarlo secondo un piano personale. Un banchiere non potrebbe finanziarsi un “divertimento” costoso di questo genere se al potere non arrivasse un certo tipo di lobby, che a sua volta, non arriverebbe al potere se le condizioni non fossero mature per questo stato di cose. Nel nostro sistema at- tuale tutti i fenomeni sono intrecciati e interconnessi e le loro cause vanno ricercate non nelle condizioni ma a una profondità ulteriore: nel sostrato che genera tali condizioni.
Tanto tempo fa Bertrand Russell, filosofo e pacifista britanni- co, scriveva che con l’aiuto di alimenti speciali e di “trattamenti” con sostanze particolari è assolutamente possibile creare un tipo di persone, docili come pecore di un gregge. Ed ecco un esem- pio concreto: nel 1974 il governo degli Stati Uniti dichiarò che l’obiettivo di ridurre la popolazione nei paesi del Terzo Mondo si poneva come una questione di sicurezza nazionale. In che modo si prevedeva di attuare questa linea politica? Il segretario di Stato Henry Kissinger, in un memorandum per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, consigliò senza mezzi termini, oltre alla provoca- zione sistematica di conflitti, l’uso di determinati prodotti alimen- tari come strumento per ridurre la popolazione. Kissinger era un uomo molto intelligente, il primo dell’elenco dei cento intellet- tuali di punta del mondo, anche se sbaglio a dire “era”: con i suoi 86 anni è ancora vivo e vegeto, giacchè non si nutre dei cibi che consigliava agli altri, quelli che considerava persone superflue del nostro pianeta. continua...
estratto dal libro transurfing
fonte http://divinetools-raja.blogspot.it/2012/05/estratto-dal-libro-transurfing-vivo.html
Nella società contemporanea non è possibile che qualcuno pensi a qualcosa di globale, come ad esempio scatenare una guer- ra, e poi finisca per realizzarlo secondo un piano personale. Un banchiere non potrebbe finanziarsi un “divertimento” costoso di questo genere se al potere non arrivasse un certo tipo di lobby, che a sua volta, non arriverebbe al potere se le condizioni non fossero mature per questo stato di cose. Nel nostro sistema at- tuale tutti i fenomeni sono intrecciati e interconnessi e le loro cause vanno ricercate non nelle condizioni ma a una profondità ulteriore: nel sostrato che genera tali condizioni.
In che modo si realizzano i piani del sistema? In modo molto semplice: innanzitutto attraverso la manipolazione dell’attenzio- ne della massa generale, e in secondo luogo, ancora più banal- mente, attraverso l’alimentazione di cui questa massa si nutre.
La manipolazione dell’attenzione è in generale il metodo più efficace di gestione. Non occorre nemmeno intraprendere par- ticolari campagne di propaganda ideologica: basta costringere l’asino a pensare alla carota appendendogliela davanti al naso. L’animale la seguirà ubbidientemente ovunque serva. Il princi- pio è semplice: l’attenzione viene fissata sull’informazione che fa comodo al sistema, cioè deviata da questioni esistenzialmente importanti a favore di cose poco fondamentali. Posso riportare una massa di esempi sui metodi usati: da una parte si scatenano campagne per la vaccinazione urgente contro epidemie presunte o inventate, dall’altra parte viene ostacolata la ricerca di una so- luzione radicale per il problema del cancro, che si acuisce di anno in anno. Ogni volta che si sente parlare di nuovi preparati per la cura del cancro, non si sa se ridere o piangere. Quante “scoper- te miracolose” vengono fatte, intanto, però, la gente continua a morire. Il paradosso sta nel fatto che la causa prima e fonda- mentale del cancro è stata scoperta ancora all’inizio del secolo scorso da Otto Warburg3. Di questo, però, ci si è stranamente dimenticati.
Del fatto che la biosfera si sia già realmente trasformata in tec- nosfera con tutte le relative conseguenze non si parla apertamente da nessuna parte. L’attenzione viene depistata verso problemi che ancora non sono sorti e non è detto che sorgeranno: il raffredda- mento o il surriscaldamento del pianeta, le inondazioni, il 2012...
Curiosamente, le discussioni sollevate dal film “Avatar” hanno avuto come oggetto i suoi effetti visivi, mentre è passato prati- camente inosservato l’aspetto della divisione della società in due campi, quello dei sostenitori della tecnosfera e quello dei sosteni- tori della biosfera, problema che dovremo affrontare in un futuro assai prossimo. Proprio per questo l’Oscar, nel 2010, non è stato assegnato a “Avatar” ma a un film che induceva a pensare nel- la “giusta” direzione, ovvero: non bisogna temere il sistema ma “l’aggressività degli arabi”. Loro sono la vera minaccia mondiale.
Osservo nuovamente che ciò non significa che i mass media siano diretti occultamente da qualcuno e siano interessati a focaliz- zare l’attenzione del pubblico verso una precisa direzione. Questo processo avviene spontaneamente, esattamente come succede nella giungla. Tra l’altro, attirare l’attenzione dell’uomo contemporaneo, farcito di ogni tipo di informazione, non è una cosa semplicissima. Come lo si può fare nel modo più facile possibile? Sfruttando temi che spaventano, creano panico o angoscia. Per questo i mass media offrono l’informazione che offrono: non operano consapevolmen- te ma a livello degli istinti del giornalista.
La manipolazione viene effettuata a livello talmente sottile, invisibile e “naturale” da non destare i sospetti di nessuno. Gli elementi del sistema non avranno il tempo di svegliarsi che si ritroveranno dotati di chip elettronici e totalmente sottomessi, come conigli in gabbia. Solo che i chip non verranno impiantati in testa, sarebbe troppo scontato. La storia dei chip impiantati è l’ennesimo espediente dato in pasto al pubblico per distogliere l’attenzione, per incanalare gli sfoghi liberi della plebe contro un sistema così disumano, che priva l’individuo dei suoi diritti. In realtà tutto verrà fatto a livello più sottile, più civile, per esempio attraverso la patente di guida o la carta di credito, senza le quali
Curiosamente, le discussioni sollevate dal film “Avatar” hanno avuto come oggetto i suoi effetti visivi, mentre è passato prati- camente inosservato l’aspetto della divisione della società in due campi, quello dei sostenitori della tecnosfera e quello dei sosteni- tori della biosfera, problema che dovremo affrontare in un futuro assai prossimo. Proprio per questo l’Oscar, nel 2010, non è stato assegnato a “Avatar” ma a un film che induceva a pensare nel- la “giusta” direzione, ovvero: non bisogna temere il sistema ma “l’aggressività degli arabi”. Loro sono la vera minaccia mondiale.
Osservo nuovamente che ciò non significa che i mass media siano diretti occultamente da qualcuno e siano interessati a focaliz- zare l’attenzione del pubblico verso una precisa direzione. Questo processo avviene spontaneamente, esattamente come succede nella giungla. Tra l’altro, attirare l’attenzione dell’uomo contemporaneo, farcito di ogni tipo di informazione, non è una cosa semplicissima. Come lo si può fare nel modo più facile possibile? Sfruttando temi che spaventano, creano panico o angoscia. Per questo i mass media offrono l’informazione che offrono: non operano consapevolmen- te ma a livello degli istinti del giornalista.
La manipolazione viene effettuata a livello talmente sottile, invisibile e “naturale” da non destare i sospetti di nessuno. Gli elementi del sistema non avranno il tempo di svegliarsi che si ritroveranno dotati di chip elettronici e totalmente sottomessi, come conigli in gabbia. Solo che i chip non verranno impiantati in testa, sarebbe troppo scontato. La storia dei chip impiantati è l’ennesimo espediente dato in pasto al pubblico per distogliere l’attenzione, per incanalare gli sfoghi liberi della plebe contro un sistema così disumano, che priva l’individuo dei suoi diritti. In realtà tutto verrà fatto a livello più sottile, più civile, per esempio attraverso la patente di guida o la carta di credito, senza le quali
i conigli non potrebbero sopravvivere. Qualcuno spiegherà pa- zientemente che tutto è stato predisposto per il bene, la comodi- tà e la sicurezza dell’umanità, e la maggiorparte della gente, come sempre, crederà a tutte le fandonie sapientemente propinate dal sistema e acconsentirà ubbidientemente ad accettare i “benefici” che esso offre. Gli oppositori, invece, verranno messi alla berlina ed emarginati come reietti e depravati.
Per quanto riguarda il discorso dell’informazione, quindi, è già tutto più o meno chiaro. Ma cosa c’entra l’alimentazione, direte voi. Possibile che sia un mezzo di gestione? Si, lo è ed è uno dei mezzi più facili da usare. Tutto ciò che entra direttamente all’interno di una persona è un gancio per mezzo del quale, in seguito, la si potrà appendere in qualsiasi posto, come se fosse un fantoccio di pezza. Si tratta di un metodo di controllo comodis- simo, al contempo “naturale” e occulto, tanto che il “fantoccio” non si accorge di niente e pensa che sia tutto a posto, che le cose vadano così come devono andare.
Per quanto riguarda il discorso dell’informazione, quindi, è già tutto più o meno chiaro. Ma cosa c’entra l’alimentazione, direte voi. Possibile che sia un mezzo di gestione? Si, lo è ed è uno dei mezzi più facili da usare. Tutto ciò che entra direttamente all’interno di una persona è un gancio per mezzo del quale, in seguito, la si potrà appendere in qualsiasi posto, come se fosse un fantoccio di pezza. Si tratta di un metodo di controllo comodis- simo, al contempo “naturale” e occulto, tanto che il “fantoccio” non si accorge di niente e pensa che sia tutto a posto, che le cose vadano così come devono andare.
estratto dal libro transurfing
fonte http://divinetools-raja.blogspot.it/2012/05/estratto-dal-libro-transurfing-vivo.html
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