La Camera “salva” il finanziamento pubblico ai partiti


I soldi ai partiti non si toccano. A deciderlo, come prevedibile, i partiti stessi. Sono stati infatti tutti bocciati dalla Camera gli emendamenti alla riforma che puntavano ad abrogare il finanziamento dei partiti stessi.L’Assemblea ha respinto gli emendamenti presentati in tal senso da Pdl e dalla Lega. A favore la Lega, l’Idv, i Radicali, Noisud. I deputati di Fli si sono astenuti. Il governo si era rimesso all’Aula.
Dopo la sconfitta alle amministrative e lo scandalo Belsito, quasi scontato il voto contrario della Lega che in questo modo spera di riguadagnare terreno cavalcando la pancia e l’indignazione dell’elettorato. Il sospetto, però, è che tutti sapessero fin dall’inizio come sarebbe andata a finire: i soldi pubblici dei partiti non si toccano. A confermarlo anche l’approvazione, in serata, però, del primo articolo della proposta di legge, chedimezza i contributi del finanziamento pubblico. L’articolo è passato con 372 sì, 97 no e 17 astenuti. Contro han votato Lega, Radicali, Noi Sud e Idv
Magro, infine, il contentino dato ai cittadini: la Camera taglierà del 5% i costi interni, circa 150 milioni di euro in tre anni. La spesa annua ad ora ammonta a 992,800 milioni di euro. Per far fronte alla diminuzione di entrate, spiega l’ufficio di presidenza, sarà necessario un processo di revisione che comporterà interventi su tutti i capitoli della spesa di Montecitorio. Tra il dire e il fare c’è di mezzo il fare. Soprattutto quando in Italia si parla di costi della politica
Contro l'abrogazione dei rimborsi si sono espressi il Pd, l'Udc, gran parte del PdL
Scritto da  il 22 maggio 2012 in Politica 


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